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REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE, SERVIZI AGROAMBIENTALI DI VIGILANZA E CONTROLLO. Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile di P.O. delegato: RICCARDO RUSSU Decreto N 3122 del 18 Luglio 2012 Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale (PBURT/BD) Allegati n : 1 ALLEGATI: Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento 1 Si Cartaceo+Digitale - Oggetto Piano di Azione Regionale per contrastare il cancro colorato del platano Ceratocys platani (J.M. Walter) Engelbr. & T.C. Harr. (Ceratocystis fimbriata Ell. Et Halsted f. sp. platani Walter) - D.M. 29 Febbraio 2012 - Individuazione delle zone focolaio e zone tampone. Atto non soggetto al controllo interno ai sensi della D.G.R. n. 1315/2003 e della D.G.R. n. 506/2006 Atto certificato il 20-07-2012

IL DIRIGENTE Vista la legge regionale 8 gennaio 2009 n. 1 Testo unico in materia di organizzazione e ordinamento del personale ed in particolare l articolo 2 Rapporti tra organi di direzione politica e dirigenza, comma 4 e l articolo 9 Responsabile di Settore ; Visto il decreto del Direttore Generale della D.G. Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze n. 2617 del 29/06/2011 con il quale il sottoscritto è stato nominato responsabile del Settore Servizio fitosanitario regionale, servizi agroambientali, di vigilanza e controllo ; Visto il D.Lgs. n. 214/2005 che, in attuazione della Direttiva Comunitaria n. 2002/89/CE, stabilisce le Misure di protezione contro l introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella comunità e successive modificazioni ed integrazioni; Visto il D.Lgs. n. 84 del 9 aprile 2012 che modifica ed integra il D.Lgs 214/05; Visto l art. 8 del D.Lgs 214/2005 "Obblighi di comunicazione al Servizio Fitosanitario Nazionale"; Visto l art. 54 comma 5 e comma 23 del D.Lgs n. 214/2005 che fissa sanzioni amministrative, per coloro che non ottemperano agli obblighi degli artt. 8 e 9 e per coloro che non ottemperano alle prescrizioni impartite dal Servizio Fitosanitario Regionale; Visto l art. 50, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 214/2005 che individua fra i compiti dei Servizi Fitosanitari Regionali quello di istituire zone caratterizzate da uno specifico stato fitosanitario e la prescrizione per tali zone di tutte le misure fitosanitarie ritenute idonee a prevenire la diffusione di organismi nocivi; Visto il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 29/02/2012 Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l eradicazione del cancro colorato del platano causato da Ceratocystis fimbriata ; Vista la L.R. n. 64 del 29 novembre 2011 di disciplina del Servizio Fitosanitario Regionale; Ritenuto necessario, in base all art. 4 comma 1 del D.M. del 29/02/2012, definire lo stato fitosanitario del territorio di competenza relativamente al cancro colorato del platano, individuando altresì le zone focolaio e le zone tampone, sulla base dei risultati del monitoraggio e dei ritrovamenti di Ceratocystis platani da parte del Servizio Fitosanitario Regionale; Visto il Piano di Azione Regionale per contrastare l introduzione e la diffusione del cancro colorato del platano Ceratocystis platani - (J. M. Walter) Engelbr. & T. C. Harr. (allegato 1) comprensivo delle elaborazioni cartografiche relative alle aree delimitate (zone focolaio e zone tampone); DECRETA 1) di approvare il Piano di Azione Regionale per il controllo cancro colorato del platano Ceratocystis platani - (J. M. Walter) Engelbr. & T. C. Harr. comprensivo delle elaborazioni cartografiche relative alle aree delimitate (zone focolaio e zone tampone) allegato al presente decreto che ne fa parte integrante e sostanziale (allegato 1);

2) di individuare le seguenti zone focolaio, di cui all art. 2 comma 1 lettera a) del citato Decreto Ministeriale 29/02/2012 (l area dove è stata accertata ufficialmente, anche con analisi di laboratorio, la presenza del cancro colorato del platano e corrisponde ad una porzione di territorio di raggio non inferiore a 300 metri dalla pianta infetta): Provincia Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa-Carrara Pisa Prato Comuni Firenze Grosseto Cecina, Collesalvetti, Livorno, Rosignano Marittimo Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Coreglia Antelminelli, Forte dei Marmi, Gallicano, Lucca, Massarosa, Minucciano, Pietrasanta, Seravezza, Viareggio Carrara, Massa, Montignoso Calcinaia, Cascina, Guardistallo, Pisa, San Giuliano Terme, Vicopisano Prato 3) di individuare le seguenti zone tampone, di cui all art. 2 comma 1 lettera d) del citato decreto ministeriale 29/02/2012, ( zona di almeno 1 Km di larghezza di separazione fra una zona indenne ed una zona focolai o fra una zona indenne ed una zona di contenimento ): Provincia Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa-Carrara Pisa Prato Comuni Firenze, Sesto Fiorentino Grosseto Cecina, Collesalvetti, Livorno, Rosignano Marittimo Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Coreglia Antelminelli, Forte dei Marmi, Gallicano, Lucca, Massarosa, Minucciano, Pietrasanta, Seravezza, Viareggio, Capannori, Molazzana, Stazzema Carrara, Massa, Montignoso Calcinaia, Cascina, Guardistallo, Pisa, San Giuliano Terme, Vicopisano,Casale Marittimo, Fauglia, Montescudaio, Pontedera, Vecchiano Prato 4) di procedere all aggiornamento annuale, o eventualmente anche con maggiore frequenza, del presente Piano sulla base dei risultati del monitoraggio ufficiale effettuato da questo Servizio Fitosanitario, della verifica dell efficacia delle azioni ufficiali intraprese, della valutazione della diffusione dell infestazione di cancro colorato del platano sul territorio regionale;

5) di disporre che per quanto non previsto dal presente decreto si rimanda al D.M. 2902/2012 e al D.Lgs.214/2005;. 6) di disporre che il mancato rispetto delle disposizioni previste nel presente decreto verrà sanzionato ai sensi dell art. 54, comma 5 e comma 23 del D.Lgs n. 214/2005 e successive integrazioni e modificazioni, fatta salva l applicazione dell art. 500 del C.P. Il presente atto è pubblicato integralmente sul BURT ai sensi dell art. 5 m comma 1, lett. F) della L.R. 23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell articolo 18, comma 2, lett. c) della medesima L.R. 23/2007. IL DIRIGENTE RESPONSABILE Dr. Riccardo Russu

Allegato 1 REGIONE TOSCANA SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE Piano d Azione Regionale Piano d azione regionale per contrastare in Toscana la diffusione di Ceratocystis platani (J. M. Walter) Engelbr. & T. C. Harr. (=Ceratocystis fimbriata Ell. Et Halsted f. sp. platani Walter) Cancro colorato del platano (Versione 1 17 Luglio 2012) (Art.4 D.M. 29/02/2012) Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 1

Indice 1. Premessa...4 2. Riferimenti normativi...4 3. Ambito di applicazione...5 4. Importazioni di Platanus spp. da Paesi terzi...5 4.1. Prescrizioni specifiche relative all'importazione...5 4.1.1. Dichiarazioni supplementari richieste per l importazione di legname di Platanus spp. da Paesi terzi...5 4.1.2. Dichiarazioni supplementari richieste per l importazione di vegetali di Platanus spp. da Paesi terzi...6 5. Condizioni per gli spostamenti di Platanus spp...6 5.1. Zone indenni (da/a)...6 5.2. Zone focolaio (da)...6 5.3. Zone di contenimento (da/a)...6 6. Situazione sul territorio regionale...6 6.1. Individuazione e descrizione delle zone indenni, focolaio, di contenimento e tampone...7 6.1.1. Zone focolaio...7 6.1.2. Zone tampone...8 6.1.3. Zone di contenimento...9 7. Il Piano d Azione Regionale (PAR)...9 7.1. Adempimenti per gli operatori...9 7.2. Monitoraggio...10 7.3. Prevenzione dalle infezioni di Ceratocystis platani...11 7.3.1. Interventi in zone indenni e in zone tampone...11 7.3.1.1. Potature dei platani in zone indenni e in zone tampone...11 7.3.1.2. Scavi sottochioma e recisioni radicali in zone indenni e zone tampone...11 7.3.2. Interventi in zone di contenimento e zone focolaio...12 7.3.2.1. Potature dei platani in zone di contenimento e zone focolaio...12 7.3.2.2. Scavi sottochioma e recisioni radicali in zone di contenimento e zone focolaio...12 7.4. Operazioni di massima urgenza per motivi di pubblica incolumità...12 7.4.1. Tagli di rami pericolanti secchi (o piccoli rami ostacolanti viabilità o visibilità) in zone indenni e zone tampone...12 7.4.2. Tagli di rami pericolanti secchi (o piccoli rami ostacolanti viabilità o visibilità) in zone di contenimento e zone focolaio...13 7.5. Abbattimento delle piante infette...13 7.6. Trasporto del legname infetto...14 7.7. Smaltimento del legname infetto...14 7.8. Attuazione di azioni divulgative e formative...14 Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 2

7.9. Attivazione di collaborazioni con soggetti esterni...15 7.10. Verifica ed aggiornamento del PAR...16 8. Risorse finanziarie...16 ALLEGATI - Cartografie zone delimitate...17 Allegato I a Mappa d insieme - Zone delimitate Province di Prato e Firenze...18 Allegato I b Mappa d insieme - Zona delimitata Provincia di Grosseto...19 Allegato I c Mappa d insieme - Zone delimitate Province di Pisa e Livorno...20 Allegato I d Mappa d insieme - Zone delimitate Province di Lucca e Massa Carrara...21 Allegato II a Mappa di dettaglio Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino...22 Allegato II b Mappa di dettaglio Comune di Prato...22 Allegato II c Mappa di dettaglio Comune di Grosseto...23 Allegato II d Mappa di dettaglio Comune di Cecina...23 Allegato II e Mappa di dettaglio Comune di Rosignano Marittimo...24 Allegato II f Mappa di dettaglio Comune di Livorno...24 Allegato II g Mappa di dettaglio Comune di Collesalvetti...25 Allegato II h Mappa di dettaglio Comune di Pisa...25 Allegato II i Mappa di dettaglio Comuni di Cascina, Calcinaia (Fornacette) e Vicopisano...26 Allegato II l Mappa di dettaglio Comune di San Giuliano Terme...26 Allegato II m Mappa di dettaglio Comuni di Guardistallo, Montescudaio e Casale M.mo...27 Allegato II n Mappa di dettaglio Comune di Lucca...27 Allegato II o Mappa di dettaglio Comune di Massarosa...28 Allegato II p Mappa di dettaglio Comuni di Viareggio e Camaiore...28 Allegato II q Mappa di dettaglio Comuni di Seravezza e Pietrasanta...29 Allegato II r Mappa di dettaglio Comune di Minucciano...29 Allegato II s Mappa di dettaglio Comune di Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca e Coreglia...30 Allegato II t Mappa di dettaglio Comuni di Forte dei Marmi e Montignoso (Cinquale)...30 Allegato II u Mappa di dettaglio Comune di Montignoso...31 Allegato II v Mappa di dettaglio Comune di Carrara...31 Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 3

1. Premessa Il presente Piano d azione regionale individua, ai sensi dell art. 4, comma 1 del D.M. 29/02/2012 Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l eradicazione del Cancro colorato del Platano causata da Ceratocystis fimbriata, oggi ridenominata in Ceratocystis platani, le azioni e le misure fitosanitarie che il Servizio Fitosanitario Regionale (SFR) è tenuto ad adottare al fine di eliminare il Cancro colorato dalle zone focolaio e di contenerlo, nel breve periodo, nelle zone di contenimento, definite dall art. 2 del citato D.M.. Il Piano viene elaborato in base alle disposizioni del suddetto D.M. e tiene conto della situazione in atto e delle esperienze maturate in Toscana sulla lotta al predetto fungo in base alle attuali conoscenze tecnico-scientifiche in materia. Il presente Piano vuole anche definire le attività che devono svolgere i diversi soggetti coinvolti nell applicazione delle misure fitosanitarie relative alla Ceratocystis platani (di seguito indicata come C. p.) e sarà aggiornato annualmente o, se del caso, con maggiore frequenza, in base alla diffusione dell infestazione sul territorio regionale, e/o qualora saranno acquisite maggiori informazioni o nuove tecniche per la gestione dell emergenza fitosanitaria. 2. Riferimenti normativi Il presente Piano è stato elaborato sulla base dei seguenti riferimenti normativi emessi a livello comunitario, nazionale e regionale: Direttiva n. 2000/29/CE del Consiglio, dell 8 maggio 2000, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità, e successive modificazioni; Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 214 e successive modifiche ed integrazioni (ss.mm.ii.), relativo all attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali; Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152 Norme in materia ambientale e ss.mm.ii; Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 e ss.mm.ii.; Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 - Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali ; Decreto del Ministro dell Interno 5 agosto 2008 Incolumità pubblica e sicurezza urbana. Interventi del sindaco ; Legge 13 agosto 2010, n. 129 Conversione in legge del disegno di legge 8 luglio 2010, n. 105 recante misure urgenti in materia di energia e disposizioni per le energie rinnovabili; ISPM n. 9 della FAO Orientamenti sui programmi di eliminazione degli organismi nocivi ; ISPM n. 14 della FAO Impiego di misure integrate in un approccio sistematico alla gestione dei rischi relativi agli organismi nocivi ; Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali 29/02/2012 Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l eradicazione del Cancro colorato del Platano causato da Ceratocystis fimbriata ; L.R. n. 64 del 27/11/2011 Disciplina del Servizio fitosanitario regionale. Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 4

3. Ambito di applicazione Il presente Piano trova applicazione su tutto il territorio regionale per la protezione delle piante di platano appartenenti alle specie: Platanus acerifolia, Platanus occidentalis, Platanus orientalis, loro incroci ed altre eventualmente presenti in Toscana (Platanus racemosa, Platanus wrighti, Platanus kerrii, Platanus mexicana). 4. Importazioni di Platanus spp. da Paesi terzi L importazione di vegetali e del legname di Platanus spp. da Paesi terzi, è soggetta al rispetto dei requisiti specifici indicati nell Allegato IV parte A sezione I del D.Lgs 214/2005. 4.1. Prescrizioni specifiche relative all'importazione Fermo restando quanto disposto dall articolo 36 comma 1 lettera d) del D.Lgs 214/2005 che prevede il rilascio di un certificato fitosanitario, a cura del Paese terzo di origine, per i vegetali e prodotti vegetali elencati nell Allegato V Parte B, si elencano, di seguito, suddivisi per tipologia merceologica, i requisiti fitosanitari richiesti, come indicati nell Allegato IV parte A sezione I del D.Lgs 214/2005, che dovranno essere riportati nello spazio Dichiarazione supplementare del certificato fitosanitario emesso dal Paese terzo di origine, al fine di scongiurare l introduzione di C. p. nel territorio nazionale. 4.1.1. Dichiarazioni supplementari richieste per l importazione di legname di Platanus spp. da Paesi terzi 1. Per il legname di Platanus spp. originario degli USA o dell'armenia, comprendente quello tagliato e segato, ad eccezione di quello in forma di piccole placche, particelle, segatura, trucioli, avanzi o cascami, si richiede: - Constatazione ufficiale che il legname è stato essiccato al forno al fine di portare il suo tenore di acqua, espresso in percentuale della materia secca, al di sotto del 20% nel corso del trattamento, effettuato secondo norme adeguate in materia di tempo e temperatura. Tale constatazione è comprovata dal marchio «Kiln Dried» o «K.D.» o da un altro marchio internazionalmente riconosciuto, apposto sul legno o sul suo imballaggio conformemente agli usi commerciali correnti; 2. Per il legname di Platanus spp. originario degli USA o dell'armenia sottoforma di piccole placche, particelle, segatura, trucioli, avanzi o cascami, ottenuti completamente o in parte da detta specie, si richiede: - Constatazione ufficiale che il legname: a) è stato prodotto da legname rotondo scortecciato, oppure b) è stato essiccato al forno al fine di portare il suo tenore di acqua, espresso in percentuale della materia secca, al di sotto del 20% nel corso del trattamento, effettuato secondo norme adeguate in materia di tempo e temperatura, oppure c) è stato sottoposto ad adeguata fumigazione secondo una specifica approvata conformemente alla procedura di cui all'articolo 18, paragrafo 2, della direttiva 2000/29/CE. Tale constatazione è comprovata dall indicazione, sui Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 5

certificati di cui all'articolo 13, paragrafo 1, punto ii) della Direttiva 2000/29/CE, del principio attivo, della temperatura minima del legname, del dosaggio (g/m³) e del tempo d'esposizione (ore), oppure d) è stato sottoposto ad un adeguato trattamento termico durante il quale la parte più interna del legname è stata mantenuta per almeno 30 minuti a una temperatura minima di 56 C, da indicare sui certificati di cui all'articolo 13, paragrafo 1, punto ii), della Direttiva 2000/29/CE. 4.1.2. Dichiarazioni supplementari richieste per l importazione di vegetali di Platanus spp. da Paesi terzi Per i vegetali di Platanus spp., destinati alla piantagione, ad eccezione delle sementi, originari degli USA o dell'armenia si richiede: - Constatazione ufficiale che nessun sintomo di C. p. è stato osservato nel luogo di produzione o nelle immediate vicinanze dall'inizio dell'ultimo ciclo vegetativo completo. 5. Condizioni per gli spostamenti di Platanus spp. 5.1. Zone indenni (da/a) I vegetali di Platanus spp. destinati alla piantagione, ad eccezione delle sementi, possono essere movimentati solo se accompagnati dal Passaporto delle piante CE, rilasciato dal SFR competente per territorio a norma del titolo III, del D.Lgs 214/2005. 5.2. Zone focolaio (da) Nelle zone focolaio è vietata la piantagione di piante di platano. I vegetali di Platanus spp.destinati alla piantagione, ad eccezione delle sementi, coltivati o comunque presenti nelle zone focolaio possono essere movimentati solo se accompagnati dal Passaporto delle piante CE rilasciato dal SFR competente per territorio a norma del titolo III, del D.Lgs 214/2005. 5.3. Zone di contenimento (da/a) I vegetali di Platanus spp. destinati alla piantagione, ad eccezione delle sementi, coltivati o comunque presenti nelle zone di contenimento possono essere movimentati solo se accompagnati dal Passaporto delle piante CE rilasciato dal SFR competente per territorio a norma del titolo III, del del D.Lgs 214/2005. 6. Situazione sul territorio regionale Al momento della redazione del presente Piano (luglio 2012) si registrano 270 focolai di C.p. in Toscana, la situazione risulta tendenzialmente sotto controllo grazie alla consolidata prassi di richiedere l autorizzazione ad effettuare le operazioni di potatura e scavo sottochioma. Dal marzo 2011 è iniziata, su scala regionale, l opera di georeferenziazione tramite GPS di tutte le piante soggette alle operazioni sopra citate; ne è conseguito che sono stati individuati i focolai attivi. Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 6

Le piante presenti in zona focolaio con accertata presenza di C.p. e le piante adiacenti, come definito dall art. 2 comma e del citato D.M. (piante adiacenti: piante le cui parti vegetative, aeree o radicali, sono a contatto) sono state oggetto di misure ufficiali (abbattimento e smaltimento), sotto il diretto controllo degli ispettori e tecnici fitosanitari regionali, secondo quanto indicato nella circolare applicativa del precedente decreto 17 aprile 1998 abrogato dall attuale D.M. sopra citato. 6.1. Individuazione e descrizione delle zone indenni, focolaio, di contenimento e tampone Le zone indenni, focolaio, di contenimento e tampone sono state definite ex novo dall art. 2 comma 1 lettera a), b), c) e d) del D.M. 29/02/2012: a) Zona indenne : il territorio dove non è stato riscontrato il cancro colorato del platano o dove lo stesso è stato eradicato ufficialmente; b) Zona focolaio : l area dove è stata accertata ufficialmente, anche con analisi di laboratorio, la presenza del cancro colorato del platano e corrisponde ad una porzione di territorio di raggio non inferiore a 300 metri dalla pianta infetta; c) Zona di contenimento : il territorio ove il cancro colorato è in grado di perpetuarsi nel tempo e la sua diffusione è tale da rendere tecnicamente non più possibile l eradicazione nell immediato; d) Zona tampone : zona di almeno 1 Km di larghezza di separazione fra una zona indenne ed una zona focolai o fra una zona indenne ed una zona di contenimento. Compito del presente Piano di azione per la Regione Toscana è l individuazione delle quattro zone utilizzando i dati storici del quinquennio precedente al 2012 allo scopo di integrare i rilievi effettuati prima del passaggio delle funzioni del SFR da ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) alla Regione Toscana, avvenuto il 1/3/2011 in seguito all approvazione della L.R. 65 del 29/12/2010 Legge finanziaria per l anno 2011. Di seguito, così come richiesto dall art. 4, comma 1 e 2 del D.M. del 29/02/2012, si forniscono maggiori informazioni e dettagli descrittivi sulle diverse zone individuate. 6.1.1. Zone focolaio In base agli ultimi dati (fine giugno 2012), le zone focolaio (così come definite in base all art. 2 comma 1 lettera b) del D.M. 29/02/2012), riconosciute ed individuate dal SFR, risultano comprese all interno del territorio delle province di Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa e Prato, così come specificato nella tabella 1: Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 7

Provincia Tabella 1 Aree comunali comprese nelle zone focolaio Comuni Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa-Carrara Pisa Prato Firenze Grosseto Cecina, Collesalvetti, Livorno, Rosignano Marittimo Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Coreglia Antelminelli, Forte dei Marmi, Gallicano, Lucca, Massarosa, Minucciano, Pietrasanta, Seravezza, Viareggio Carrara, Massa, Montignoso Calcinaia, Cascina, Guardistallo, Pisa, San Giuliano Terme, Vicopisano Prato Nelle zone focolaio si è proceduto e si sta tuttora procedendo, in collaborazione sempre più stretta con gli Enti Locali che hanno competenza territoriale, sia ad un monitoraggio rafforzato che, soprattutto, alla tempestiva prescrizione ed attuazione delle misure ufficiali di abbattimento e/o risanamento previste dal D.M. 29/02/2012 e dal suddetto PAR. In ogni caso, la situazione attuale, sia pure tenuta sotto controllo dal punto di vista del monitoraggio e della tempestiva prescrizione di misure ufficiali da parte del SFR, merita di essere attentamente seguita. 6.1.2. Zone tampone In base all elaborazione cartografica sugli ultimi dati in nostro possesso (fine giugno 2012), le zone tampone ufficialmente riconosciute ed individuate, risultano comprese all interno del territorio specificato nella tabella 2: Provincia Tabella 2 Aree comunali comprese nelle zone tampone Comuni Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa-Carrara Pisa Prato Firenze, Sesto Fiorentino Grosseto Cecina, Collesalvetti, Livorno, Rosignano Marittimo Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Coreglia Antelminelli, Forte dei Marmi, Gallicano, Lucca, Massarosa, Minucciano, Pietrasanta, Seravezza, Viareggio, Capannori, Molazzana, Stazzema Carrara, Massa, Montignoso Calcinaia, Cascina, Guardistallo, Pisa, San Giuliano Terme, Vicopisano,Casale Marittimo, Fauglia, Montescudaio, Pontedera, Vecchiano Prato Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 8

Sulle aree tampone così delimitate verrà effettuato un monitoraggio sistematico onde individuare tempestivamente eventuali possibili diffusioni del patogeno dalle aree focolaio limitrofe. In queste aree tutte le operazioni dovranno essere autorizzate previo sopralluogo in modo da garantire il contenimento di C. p. 6.1.3. Zone di contenimento Allo stato attuale non sono state definite in quanto deve essere ancora completata l operazione di georeferenziazione e di monitoraggio sui focolai individuati a partire dal 1/3/2011 (passaggio delle funzioni del SFR da ARPAT alla Regione Toscana). 7. Il Piano d Azione Regionale (PAR) Nel 2012, in seguito alla pubblicazione del D.M. 29/02/2012 Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l eradicazione del Cancro colorato del Platano causata da Ceratocystis fimbriata, si è provveduto a redigere ed attivare il primo Piano d Azione Regionale (PAR) per contrastare la diffusione di questo patogeno in Toscana, che sarà aggiornato in seguito a nuovi ritrovamenti di C.p. Il presente PAR definisce le aree delimitate con la predisposizione di apposita cartografia, sulla base dell attuale situazione dell infestazione di C.p., regolamentando nel contempo le seguenti azioni e misure ufficiali previste dal D.M. 29/02/2012: 1) Adempimenti per gli operatori 2) Monitoraggio 3) Prevenzione delle infezioni da Ceratocystis platani 4) Operazioni di massima urgenza per motivi di pubblica incolumità 5) Abbattimento delle piante infette 6) Trasporto del legname infetto 7) Distruzione del legname infetto 8) Attuazione di azioni divulgative e formative 9) Attivazione di collaborazioni con soggetti esterni 10) Aggiornamento del PAR 7.1. Adempimenti per gli operatori A tutti i proprietari (sia pubblici che privati) o detentori a qualsiasi titolo di platani si prescrive, ai sensi degli artt. 5, 6, 7 del D.M. 29/02/2012 di comunicare preventivamente l esecuzione di qualsiasi operazione (potature, abbattimenti o scavi sottochioma) prevista sulle piante di platano indicando, se è possibile, in quale delle quattro zone (focolaio, tampone, contenimento o indenne) sono individuabili le piante in oggetto. Il SFR, come previsto nel punto g) dell allegato al citato decreto, definirà negli aggiornamenti successivi i comportamenti da tenere qualora le piante in oggetto ricadano nelle zone delimitate. Inoltre prescrive che i soggetti sopra indicati e gli addetti alla manutenzione del verde sono tenuti a segnalare se sospettano o accertano la comparsa dell'organismo nocivo nelle zone delimitate. A seguito di tale comunicazione, il SFR dispone specifici accertamenti fitosanitari, integrativi al previsto monitoraggio programmato per confermare o meno la presenza dell organismo nocivo e per valutare le misure fitosanitarie più opportune nell ambito di quelle individuate dal PAR. In tutti i casi in cui nelle zone sopra descritte si accerta la presenza del fungo o suoi sintomi di infestazioni su piante di platano, il SFR ne dà a sua volta immediata comunicazione al proprietario della Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 9

pianta. Viene redatto ed inviato il relativo verbale di accertamento, così da consentire di espletare gli eventuali atti formali necessari (es. autorizzazioni), per procedere all abbattimento e distruzione tempestiva delle piante colpite e cercare quindi di contenere o eradicare l infestazione in atto sul loro territorio. Per velocizzare la trasmissione e la ricezione di tutte le segnalazioni effettuate sia dagli Enti pubblici che dai privati interessati, e potere così rispondere con la massima celerità all utente ed intervenire il più tempestivamente possibile, si dà massima diffusione all utilizzo di mezzi telematici e della posta elettronica certificata, attivando specifici indirizzi mail del SFR a cui riferirsi: serviziofitosanitario@regione.toscana.it ; c/c alessandro.navarra@regione.toscana.it. Al fine di potere controllare e garantire il corretto svolgimento delle misure ufficiali prescritte, i suddetti soggetti titolari dei platani dovranno comunicare al SFR con congruo anticipo (almeno 48 ore prima), ora e data di inizio delle operazioni. L art. 54 comma 23 del D.Lgs 214/2005 prevede che chiunque non ottemperi alle prescrizioni impartite dai Servizi fitosanitari regionali ai sensi dell'articolo 50, comma 1, lettera g), è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500,00 euro a 3.000,00 euro. Si ricorda inoltre che la mancata comunicazione al SFR della presenza o di sintomi sospetti di C.p. e la commercializzazione di piante di Platanus spp. affette da tale patologia è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 250,00 euro ad euro 1500,00, in base all art. 54 comma 5 del D.Lgs. 214/2005. 7.2. Monitoraggio Per attuare un rigoroso programma di monitoraggio nelle zone delimitate secondo quanto indicato all art. 3 comma 1, il PAR prevede il coinvolgimento di soggetti operanti sul territorio, sia pubblici che privati, per quanto di loro competenza. Nelle zone focolaio, nelle zone tampone e nelle zone indenni, il SFR esegue indagini ufficiali per rilevare la presenza e diffusione dell'organismo nocivo o determinare eventuali indizi di infestazione dei platani attraverso ispezioni sistematiche. Il monitoraggio ufficiale viene effettuato dagli ispettori e tecnici fitosanitari del Servizio, con il supporto e la collaborazione di tecnici di riconosciuta competenza, che in Toscana possono essere eventualmente individuati nel personale di Comuni, Province, Enti territoriali, CFS, Centri di ricerca/università ed, occasionalmente, in soggetti privati quali operatori del verde, liberi professionisti, tecnici delle OO.PPAA. Il monitoraggio si basa principalmente su osservazioni visive, e durante la sua effettuazione vengono ricercati i sintomi dell infestazione ponendo particolare attenzione alla sintomatologia di C. p. Al fine di facilitare l attività di monitoraggio si invitano inoltre gli Enti locali che hanno competenza territoriale, ed in particolare quelle ricadenti in zone tampone individuate dal PAR, a promuovere e realizzare un censimento dei platani presenti nei rispettivi territori, sia in terreni pubblici che privati, da realizzarsi preferibilmente attraverso la compilazione di opportune schede di rilevamento delle principali caratteristiche delle piante e di segnalazione di eventuali sintomi di attacco. Nei casi di nuovi ritrovamenti in zone indenni, e quindi anche in zone tampone, si attiva con la collaborazione dei citati Enti locali, un monitoraggio rafforzato in tutta la nuova zona infetta, con osservazioni ripetute nell area contigua alla pianta o alle piante infette (per un raggio minimo di 300 metri), sulle piante di platano ubicate nelle proprietà private e pubbliche, svolgendo, quando possibile, azione di informazione nei confronti dei proprietari per una corretta gestione dell emergenza. Il personale incaricato di attuare il monitoraggio registra i dati rilevati su apposita scheda per tutti gli esemplari visionati, indipendentemente dalla presenza o meno di C. p. Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 10

I risultati di tali indagini sono comunicati entro il 31 dicembre di ogni anno al Servizio Fitosanitario Centrale (SFC) il quale provvederà a redigere un report riepilogativo informatizzato riportante i dati delle schede e le misure fitosanitarie adottate. Le segnalazioni di nuovi focolai non precedentemente segnalati in Toscana a livello comunale dovranno essere comunicate al SFR entro cinque giorni dal ritrovamento utilizzando indirizzi e riferimenti riportati al precedente punto. Il personale incaricato del monitoraggio, in caso di accertamento di sintomi o della presenza del patogeno, provvede inoltre ad effettuare: l eventuale segnalazione con vernice o con un pennarello indelebile delle piante sintomatiche; la mappatura di tutte le piante tramite strumentazione GPS; la tempestiva comunicazione al SFC. Le attività sopra citate sono ritenute essenziali per la creazione da parte del SFR di un database regionale delle piante attaccate e delle relative prescrizioni ufficiali fornite ed attuate e per la implementazione di un sistema cartografico automatizzato (su piattaforma web GIS), accessibile anche al pubblico e necessario per il monitoraggio in tempo reale dell infestazione e della sua diffusione ed evoluzione sul territorio regionale. 7.3. Prevenzione dalle infezioni di Ceratocystis platani C.p. si diffonde per contatto radicale e/o ferite infette migrando lungo i vasi conduttori all'interno della pianta per cui non risulta debellabile con i fitofarmaci attualmente registrati e disponibili in commercio. Per quanto sopra riportato, gli interventi indicati per i proprietari di platano sono i seguenti: 7.3.1. Interventi in zone indenni e in zone tampone 7.3.1.1. Potature dei platani in zone indenni e in zone tampone Gli interventi di potatura vanno eseguiti durante il riposo vegetativo delle piante, in un periodo asciutto, in assenza di vento (< 6 m/sec) evitando, ove possibile, tagli orizzontali e capitozzature. Nel caso di tagli di rami di diametro superiore a 10 cm, applicare sulla superficie di taglio dei mastici protettivi (es. colla poliacetil-vinilica + Enovit Metile 1%). Nel passaggio da una pianta ad un altra ed al termine delle operazioni disinfettare gli attrezzi utilizzati per il taglio con ipoclorito di sodio al 2%; alcool etilico al 60 % o sali quaternari d'ammonio (0,5-1%). Per l eliminazione dei residui di potatura non si richiedono prescrizioni. 7.3.1.2. Scavi sottochioma e recisioni radicali in zone indenni e zone tampone Le operazioni di scavo in prossimità dei platani devono limitare il più possibile le ferite dell apparato radicale effettuando gli scavi a congrua distanza dal colletto. Qualora vengano incontrate radici di diametro superiore a 10 cm, procedere con scavi a mano ed applicare sulle ferite e/o superfici di taglio dei mastici protettivi (es. colla poliacetil-vinilica + Enovit Metile 1%). Nel passaggio da una pianta ad un altra ed al termine delle operazioni disinfettare gli attrezzi utilizzati per gli scavi ed i tagli con ipoclorito di sodio al 2%; alcool etilico al 60 % o sali quaternari d'ammonio (0,5-1%). Per l eliminazione dei residui degli scavi non si richiedono prescrizioni. Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 11

7.3.2. Interventi in zone di contenimento e zone focolaio 7.3.2.1. Potature dei platani in zone di contenimento e zone focolaio Gli interventi di potatura vanno eseguiti con le medesime prescrizioni indicate per gli abbattimenti delle piante attaccate da C.p. e comunque durante il riposo vegetativo delle piante, in un periodo asciutto, in assenza di vento (< 6 m/sec) evitando, ove possibile, tagli orizzontali e capitozzature. E obbligatoria la disinfezione delle superfici di taglio con soluzioni anticrittogamiche es.: sali quaternari d'ammonio (0,5-1%) o Tiofanato-metile. Nel caso di tagli di rami di diametro superiore a 10 cm, dopo la disinfezione, applicare dei mastici protettivi (es. colla poliacetil-vinilica + Enovit Metile 1%). Nel passaggio da una pianta ad un altra ed al termine delle operazioni è obbligatorio disinfettare gli attrezzi utilizzati per il taglio con ipoclorito di sodio al 2%; alcool etilico al 60 % o sali quaternari d'ammonio (0,5-1%). Per l eliminazione dei residui della potatura si richiedono le medesime prescrizioni indicate per le piante attaccate da C.p. 7.3.2.2. Scavi sottochioma e recisioni radicali in zone di contenimento e zone focolaio Le operazioni di scavo in prossimità dei platani devono limitare il più possibile le ferite dell apparato radicale effettuando gli scavi a congrua distanza dal colletto. Qualora vengano incontrate radici di diametro superiore a 10 cm, procedere con scavi a mano. E obbligatoria la disinfezione delle ferite e/o superfici di taglio con soluzioni anticrittogamiche es.: sali quaternari d'ammonio (0,5-1%) o Tiofanato-metile. Nel caso di taglio di radici di diametro superiore a 10 cm, dopo la disinfezione, applicare dei mastici protettivi (es. colla poliacetil-vinilica + Enovit Metile 1%). Nel passaggio da una pianta ad un altra ed al termine delle operazioni è obbligatorio disinfettare gli attrezzi utilizzati per gli scavi ed i tagli con ipoclorito di sodio al 2%; alcool etilico al 60 % o sali quaternari d'ammonio (0,5-1%). Per l eliminazione dei residui degli scavi si richiedono le medesime prescrizioni indicate per le piante attaccate da C.p. 7.4. Operazioni di massima urgenza per motivi di pubblica incolumità In deroga a quanto riportato al punto 7.3.1.1. (divieto di eseguire operazioni con platani in fase vegetativa) il SFR concede autorizzazioni (previa comunicazione per vie brevi e mail/fax) per tagli di rami pericolanti secondo quanto sotto indicato. 7.4.1. Tagli di rami pericolanti secchi (o piccoli rami ostacolanti viabilità o visibilità) in zone indenni e zone tampone Rilasciare la parte terminale del secco (1/3 del diametro o pari diametro) proteggendola con mastici protettivi (es. colla poliacetil-vinilica + Enovit Metile 1%). Recidere i piccoli rami come per il secco. Per l eliminazione dei residui della potatura non si richiedono prescrizioni. Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 12

7.4.2. Tagli di rami pericolanti secchi (o piccoli rami ostacolanti viabilità o visibilità) in zone di contenimento e zone focolaio Rilasciare la parte terminale del secco (1/3 del diametro o pari diametro) proteggendola con mastici protettivi (es. colla poliacetil-vinilica + Enovit Metile 1%). Recidere i piccoli rami come per il secco. Nel passaggio da una pianta ad un altra ed al termine delle operazioni è obbligatorio disinfettare gli attrezzi utilizzati per il taglio con ipoclorito di sodio al 2%; alcool etilico al 60 % o sali quaternari d'ammonio (0,5-1%). Per l eliminazione dei residui della potatura si richiedono le medesime prescrizioni indicate per le piante attaccate da C.p. 7.4.3. Scavi sottochioma e recisioni radicali Vedere punti 7.3.1.2. e 7.3.2.2. 7.5. Abbattimento delle piante infette Il proprietario delle piante deve comunicare tempestivamente al SFR la data di effettuazione dei lavori di abbattimento indicando altresì la ditta incaricata dell effettuazione dei lavori. L abbattimento dei platani infetti da C. p. e di quelli adiacenti deve avvenire secondo modalità atte a ridurre i rischi di contagio agli altri platani presenti. In particolare si devono rispettare le seguenti condizioni: effettuare gli abbattimenti in assenza di pioggia e vento (< 6 m/sec), e nei periodi più asciutti dell anno; gli abbattimenti vanno eseguiti a partire dalle piante adiacenti e procedendo verso quelle infette; le dimensioni del cantiere devono essere tali da permettere che le operazioni di abbattimento siano effettuate in sicurezza tenendo conto degli spazi occorrenti alle macchine operatrici e le dimensioni della pianta da abbattere; ricoprire il terreno circostante le piante da abbattere con robusti teli di plastica, allo scopo di raccogliere la segatura ed il materiale di risulta: è consentito, in sostituzione, l utilizzo di un aspiratore in caso di superfici asfaltate o cementate; bagnare la segatura con disinfettanti o con sostanze attive autorizzate al fine di ridurre il rischio di dispersione della segatura; sempre al fine di ridurre la dispersione della segatura, effettuare il minor numero possibile di tagli avvalendosi anche di carri gru, evitando la caduta libera a terra, in particolar modo delle parti infette delle piante; ove possibile, utilizzare motoseghe attrezzate per il recupero di segatura; dopo il taglio delle piante infette e di quelle adiacenti procedere all estirpazione delle ceppaie e delle radici fin dove possibile e alla successiva disinfezione delle buche; o qualora l estirpazione delle ceppaie sia impossibile, il ceppo e le radici vanno devitalizzati, impiegando disseccanti sistemici (es. Glifosate o atri analoghi) e tagliati almeno 20 cm sotto il livello del suolo procedendo poi alla disinfezione delle buche; se anche quest ultima operazione fosse oggettivamente impraticabile il ceppo e le radici affioranti vanno tagliate al livello del suolo devitalizzandoli su indicazione del SFR; Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 13

al termine delle operazioni, tutta la zona interessata dagli abbattimenti e gli attrezzi usati per l esecuzione dei tagli devono essere disinfettati con le soluzioni disinfettanti già citate in precedenza. 7.6. Trasporto del legname infetto Il trasporto di tutto il materiale infetto risultante dagli abbattimenti deve avvenire nel più breve tempo possibile dal taglio delle piante, adottando le seguenti precauzioni volte ad evitare la disseminazione del patogeno: trattamento di tutto il materiale con sali quaternari di ammonio; copertura del carico con teloni, oppure utilizzo di un camion telonato. I mezzi che effettuano lo spostamento del legname infetto dovranno essere muniti di copia del verbale di abbattimento che costituisce autorizzazione allo spostamento locale, rilasciato dal SFR secondo quanto previsto dall articolo 15 del D.Lgs. 214/2005. 7.7. Smaltimento del legname infetto L amministrazione o il singolo proprietario delle piante infette deve comunicare al Servizio fitosanitario la modalità di smaltimento del legname che deve essere scelta tra le seguenti: 1. distruzione tramite il fuoco sul luogo dell abbattimento od in area appositamente individuata nei pressi ma adeguatamente lontana da altri platani; 2. incenerimento mediante combustione in impianti quali inceneritori di rifiuti o centrali termiche; 3. conferimento ad un industria per la trasformazione in carta/cartone, pannelli truciolari trinciati o sfogliati dopo trattamento termico; 4. smaltimento in sito autorizzato dal SFR assicurandone l immediata copertura; 5. conferimento all industria per il trattamento Kiln Dried (KD): essiccazione a caldo in forno fino a raggiungere un umidità inferiore al 20%, secondo un programma tempo/temperatura ufficialmente approvato dal Servizio fitosanitario Regionale con marchio KD apposto sul legname trattato. In casi particolari, previa autorizzazione del SFR, il legname, in attesa dello smaltimento, può essere accumulato in cataste ubicate lontano da piante di platano, trattate periodicamente con sali quaternari di ammonio e sottoposti a frequenti controlli. I proprietari o conduttori a qualsiasi titolo delle piante oggetto di abbattimento e distruzione devono trasmettere specifica certificazione ufficiale di avvenuta distruzione del materiale rilasciata dal sito di smaltimento e/o eventualmente autodichiarazione ai sensi di legge. Le modalità di smaltimento devono essere effettuate conformemente alla specifica normativa in materia e sotto la responsabilità del produttore del rifiuto o, se del caso, sottoprodotto, il quale dovrà documentare al SFR l avvenuta distruzione, specificandone tempi e modalità di attuazione. Il presente PAR prevede l individuazione, oltre ai siti di smaltimento già individuati ubicati in provincia di Lucca e Pisa, di nuovi ed ulteriori siti idonei di smaltimento, nelle zone delimitate, al fine di favorire una tempestiva eliminazione del materiale infetto. 7.8. Attuazione di azioni divulgative e formative Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 14

Al fine di informare e sensibilizzare gli operatori pubblici e privati sull estrema pericolosità della malattia, sulla conoscenza dei sintomi e delle tecniche di lotta e prevenzione, il PAR prevede la realizzazione di azioni divulgative e formative, così come indicato nell art. 10 del D.M. 29/02/2012. Tali azioni potranno essere svolte attraverso la realizzazione da parte del SFR di : seminari di informazione ed aggiornamento destinati ai tecnici pubblici e privati operanti nel settore del verde urbano e sul territorio regionale, ed in particolare nelle zone delimitate (zone focolaio e tampone); convegni specifici sulla tematica in oggetto; incontri e punti informativi durante manifestazioni/eventi vari rivolti ad un più vasto pubblico; pubblicazione e stampa di opuscoli divulgativi su C.p., da divulgare sia via web che tramite diffusione di copie cartacee; redazione e pubblicazione su web e sui mezzi di informazione (TV, radio, giornali) di articoli e note tecniche, vademecum operativi, ecc. Tali attività potranno essere realizzate anche in collaborazione con altri soggetti pubblici regionali (Comuni, Province, altri Enti territoriali, Università) ed i Servizi Fitosanitari regionali più direttamente interessati alla problematica di C.p. Scopo finale di tali azioni sarà quello di effettuare attività di : informazione sulla normativa vigente e sullo stato delle infestazioni a livello regionale; formazione e aggiornamento per i tecnici e gli operatori del settore; divulgazione delle buone pratiche per evitare l introduzione e la diffusione di C.p. con particolare riferimento all individuazione dei sintomi iniziali ed alle operazioni di prevenzione, abbattimento delle piante con C.p. e distruzione del legname infetto; promozione di iniziative di collaborazione tra Enti locali (Amministrazioni comunali, provinciali, altri Enti territoriali) e ditte di manutenzione del verde per la corretta applicazione delle misure di prevenzione e risparmio e razionalizzazione d uso di risorse tecniche e finanziarie; promozione di iniziative per stimolare eventuali nuove opportunità d attività economiche derivanti dall adozione di sistemi di smaltimento di materiale vegetale infetto; istituzione di un eventuale albo professionale di operatori riconosciuti e di provata competenza per l attuazione delle misure prescritte dal SFR, con particolare riguardo a quelle di prevenzione ed abbattimento e distruzione di piante colpite da C.p. 7.9. Attivazione di collaborazioni con soggetti esterni Al fine di agevolare l adozione delle misure ufficiali sopra specificate e per la buona riuscita dell applicazione del presente Piano si ritiene necessario coinvolgere anche soggetti esterni all amministrazione regionale. Al proposito il SFR prevede di attivare nuove collaborazioni o estendere quelle già in essere con diversi interlocutori pubblici, quali: altri Servizi Fitosanitari regionali, per interscambio operativo di esperienze ed informazioni; amministrazioni comunali e provinciali, altri Enti territoriali, CFS, Camere di Commercio, per attività di monitoraggio, censimento palme, informazione al pubblico; Università ed Enti di ricerca (es. CNR) per attività di formazione e riqualificazione tecnica, supporto scientifico, analisi specialistiche di laboratorio. Tra i soggetti privati si auspica di attivare collaborazioni con: Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 15

liberi professionisti, associazioni professionali e di categoria per attività di monitoraggio ed informazione al pubblico; consorzi di vivaisti per attività di informazione al pubblico; imprese di giardinaggio/manutenzione del verde per attività di monitoraggio, prevenzione, abbattimento degli esemplari colpiti; imprese di smaltimento, per distruzione materiale infetto; Di seguito si riporta una tabella riassuntiva con indicati i soggetti pubblici e privati con cui il SFR già collabora o prevede di attivare collaborazioni in un prossimo futuro. Tab.3 Soggetti pubblici e privati coinvolti o da coinvolgere e relativi ruoli ENTE PUBBLICO ATTIVITA CFS Monitoraggio Università /CNR Supporto scientifico, sperimentazione, formazione e riqualificazione tecnica, analisi specialistiche Comuni/Province/Altri Enti territoriali Camere di Commercio Monitoraggio, censimento platani, informazione al pubblico Informazione al pubblico, promozione nuove attività d impresa nel settore Altri Servizi fitosanitari regionali ENTE PRIVATO Consorzi vivaistici Ordini professionali Imprese del verde Ditte di smaltimento Interscambio di informazioni ed esperienze ATTIVITA Informazione al pubblico Monitoraggio, informazione al pubblico Monitoraggio, prevenzione, risanamento, abbattimento Distruzione materiale infetto 7.10. Verifica ed aggiornamento del PAR Come indicato in premessa, e secondo quanto indicato dagli artt. 3 e 4 del D.M. 29/02/2012 si procederà all aggiornamento annuale. In alternativa l aggiornamento verrà fatto in seguito ad individuazione di nuove zone focolaio in comuni non ancora individuati nel presente Piano, provvedendo nel contempo ad effettuare le descrizioni dettagliate e le elaborazioni cartografiche relative alle nuove aree individuate. Tale aggiornamento potrà comunque essere attuato eventualmente anche con maggiore frequenza, in base alla verifica dell effettiva efficacia delle azioni ufficiali intraprese, della valutazione della pericolosità della evoluzione e diffusione dell infestazione di C.p. sul territorio regionale, e/o qualora saranno acquisite maggiori informazioni o nuove tecniche per la gestione dell emergenza fitosanitaria. 8. Risorse finanziarie Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 16

Il SFR svolgerà le attività previste dal presente Piano con proprie risorse finanziarie. I costi delle attività derivanti dall attuazione delle prescrizioni ufficiali impartite dal SFR (abbattimento, trasporto e distruzione del materiale infetto) sono a carico dei proprietari delle piante individuate come infette. ALLEGATI - Cartografie zone delimitate Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 17

Allegato I a Mappa d insieme - Zone delimitate Province di Prato e Firenze Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 18

Allegato I b Mappa d insieme - Zona delimitata Provincia di Grosseto Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 19

Allegato I c Mappa d insieme - Zone delimitate Province di Pisa e Livorno Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 20

Allegato I d Mappa d insieme - Zone delimitate Province di Lucca e Massa Carrara Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 21

Allegato II a Mappa di dettaglio Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino Allegato II b Mappa di dettaglio Comune di Prato Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 22

Allegato II c Mappa di dettaglio Comune di Grosseto Allegato II d Mappa di dettaglio Comune di Cecina Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 23

Allegato II e Mappa di dettaglio Comune di Rosignano Marittimo Allegato II f Mappa di dettaglio Comune di Livorno Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 24

Allegato II g Mappa di dettaglio Comune di Collesalvetti Allegato II h Mappa di dettaglio Comune di Pisa Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 25

Allegato II i Mappa di dettaglio Comuni di Cascina, Calcinaia (Fornacette) e Vicopisano Allegato II l Mappa di dettaglio Comune di San Giuliano Terme Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 26

Allegato II m Mappa di dettaglio Comuni di Guardistallo, Montescudaio e Casale M.mo Allegato II n Mappa di dettaglio Comune di Lucca Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 27

Allegato II o Mappa di dettaglio Comune di Massarosa Allegato II p Mappa di dettaglio Comuni di Viareggio e Camaiore Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 28

Allegato II q Mappa di dettaglio Comuni di Seravezza e Pietrasanta Allegato II r Mappa di dettaglio Comune di Minucciano Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 29

Allegato II s Mappa di dettaglio Comune di Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca e Coreglia Antelminelli Allegato II t Mappa di dettaglio Comuni di Forte dei Marmi e Montignoso (Cinquale) Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 30

Allegato II u Mappa di dettaglio Comune di Montignoso Allegato II v Mappa di dettaglio Comune di Carrara Piano di Azione Regionale contro Ceratocystis platani - Vers. 1-17/07/2012 31