Investire in Serbia. Porta dei Balcani e Ponte per il Mercato Russo

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Investire in Serbia Porta dei Balcani e Ponte per il Mercato Russo La Repubblica Parlamentare Serba si presenta oggi come un paese stabile, con un economia solida caratterizzata da un interessante fase di sviluppo che negli anni ha fatto sì che la Serbia sia terra di opportunità per investitori, in particolar modo italiani, grazie alla sua posizione geografica. Con un Team di professionisti specializzati ed affermati nel settore, con conoscenza radicata nella regione, offriamo un servizio di consulenza ed assistenza ai nostri clienti per l insediamento, la crescita e sviluppo delle proprie attività in Serbia e nei mercati emergenti con i quali il paese è legato. La Serbia gode infatti, non solo di una posizione geografica strategica che la pongono al centro tra l Europa e l Asia, ma grazie ad importantissimi accordi commerciali di libero scambio fanno sì che sia da ponte per quei mercati di grandi dimensioni e in rapida crescita (come la Russia e i paesi CIS), che altrimenti le nostre piccole e medie imprese difficilmente potrebbero raggiungere direttamente. L Italia, sostenitore dell integrazione della Serbia nell Unione Europea, è da sempre tra i suoi primi partner di riferimento, presenta un solido rapporto di scambio col mercato, confermato dalla richiesta sempre crescente di prodotti italiani. Rappresenta quindi un importante mercato sul quale essere presenti con i propri prodotti.

I Fondi dell'unione Europea Il 21 gennaio 2014 il Paese ha avviato i negoziati di adesione all Unione Europea; dall aprile 2014 è cominciata anche la gestione decentralizzata dei fondi UE La Serbia gode da diversi anni di un cospicuo accesso a fondi di sviluppo. È, infatti, tra i principali beneficiari, per quantità, di fondi UE (circa 200 milioni di euro all anno), in particolare i fondi IPA (Instrument for Pre-accession Assistance), diposti dall'unione Europea per assistere la transizione e la costruzione istituzionale nei paesi potenziali candidati. Altri fondi destinati alla Serbia sono stati messi a disposizione dalla Banca Mondiale e dalla Banca Europea degli Investimenti. I Fondi Italiani Le operazioni di internazionalizzazione in Serbia da parte delle imprese italiane hanno il sostegno di diversi strumenti, come per esempio quelli gestiti da Simest e Finest, il finanziamento di società miste, l apertura di piattaforme logistiche e commerciali, ed altre; le assicurazioni dei crediti da parte della Sace e i finanziamenti del Fondo Italiano per i Balcani. A seguito dell'utilizzo della prima Linea di Credito del Governo italiano si è generato un Fondo Rotativo, ad oggi del valore di circa 5 milioni di Euro, al quale le PMI serbe possono accedere tramite le 5 Banche commerciali Serbe selezionate. La seconda Linea di Credito consente di finanziare alle imprese serbe l'acquisto di macchinari italiani a condizioni particolarmente vantaggiose. L Italia e la Serbia Consistente è la presenza italiana in Serbia. Nel 2013 l Italia è stato il primo importatore dalla Serbia, con oltre 1,03 miliardi di euro: una crescita pari al 128% rispetto all anno precedente. L Italia è il primo Paese per numero di fornitori serbi e, più in generale, è il principale partner commerciale della Serbia, con un interscambio di più di 2 miliardi di euro (il 15% dell interscambio complessivo del Paese). Anche dal punto di vista degli investimenti diretti, l Italia si posiziona tra i primi della classe: circa 500 aziende italiane sono presenti in Serbia per un giro di affari stimato in 2,4 miliardi di euro ed un livello occupazionale stimato in oltre 20.000 addetti. Il numero di aziende italiane che hanno investito in Serbia negli ultimi anni è quasi triplicato. Nel quadro del processo di privatizzazione avviato dallo stato serbo e posto tra le priorità del neo eletto governo, le aziende italiane figurano al secondo posto per numero. Tra gli investimenti

diretti di maggiore peso si ricorda: Intesa-San Paolo, Gruppo Generali, Pompea; Golden Lady; Calzedonia; Fulgar; Benetton; FIAT; Magneti Marelli; Sigit; SBE- Gruppo Venturini; Confezioni Andrea; SECI Energia; Gruppo Taddei; Fantoni; Adige Bituni; Amadori; Giunti, Mondadori; Progetti AD; Aunde, Gruppo Turi; Geox; Gruppo Vescovini; Ferrero. Perché investire in Serbia Oltre ad una forza lavoro motivata e flessibile, la posizione geografica e la vicinanza con l Italia vi sono innumerevoli altri motivi che spingono gli imprenditori ad ampliare il loro mercato alla Serbia o trasferire la produzione oltre Adriatico. Il Paese offre una combinazione di opportunità che lo rendono unico e per diversi aspetti estremamente interessante. 1. Basso Costo del Lavoro; 2. La disponibilità di risorse umane; 3. Un buon sistema scolastico; 4. Aliquota sugli utili del 15%; 5. Crediti d'imposta che possono arrivare fino all'80% dell'investimento effettuato; 6. Esenzioni da dazi doganali per attrezzature e materiali importati (al sussistere di determinate condizioni); 7. Crediti e agevolazioni per investimenti greenfield; 8. Contributi ed esenzioni per chi crea occupazione; 9. Una posizione geografica estremamente favorevole al centro dell'europa Sud-Orientale (nodo quindi per tutti i paesi della ex-jugoslavia, di quelli confinanti dei Balcani Occidentali, della Russia, del Kazakistan e della Turchia); 10. Il progressivo avvicinamento all'unione Europea Basso costo del lavoro ed altre opportunità Il costo del lavoro contenuto: la media dei salari e stipendi mensili nell'industria manifatturiera è inferiore ai 400 euro. Nella capitale oscillano tra i 300 e i 380 euro mensili, mentre in provincia, nel settore tessile, nei distretti, tra i 150 e i 200 euro; Incentivi statali e non per gli investimenti

Nel maggio 2014 il governo ha approvato un importante pacchetto di misure volte ad attrarre gli investimenti stranieri; Da segnalare i vantaggi offerti dalle varie municipalità che concorrono tra loro per l insediamento di aziende in grado di assumere mano d opera. Zone Franche Attualmente sono presenti 13 zone franche, omogeneamente distribuite su tutto il territorio serbo. Gli investitori che vi operano all interno di godono dei seguenti vantaggi: esenzione dall IVA e da qualsiasi onere fiscale per gli investimenti diretti; Non sono applicati dazi doganali ed altre imposte per l importazione di merci destinate alla realizzazione di attività e la costruzione in zona; Benefici finanziari (free cash flow); Amministrazione efficiente (one stop shop); Procedure doganali semplici e veloci (ogni zona ha suo ufficio doganale); Sovvenzioni locali per l utilizzo delle infrastrutture (servizi a basso prezzo); Fornitura di una serie di servizi rivolti agli utenti in termini preferenziali (trasporto, carico, ricarico, servizi di spedizione merci, servizi assicurativi e bancari); Le importazioni e le esportazioni all interno delle zone franche sono illimitate. Tuttavia, le merci importate dalle zone franche nel mercato locale serbo sono soggette al regime del commercio estero. Accordi di libero scambio sottoscritti dalla Repubblica di Serbia: CEFTA: un accordo di libero scambio con Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Moldova, Montenegro, Serbia, UNMIK/Kosovo; FEDERAZIONE RUSSA: è in vigore un accordo che disciplina l esportazione di merci prodotte in Serbia verso il mercato russo in regime di esenzione dei dazi doganali. Tale beneficio riguarda circa il 95% delle voci doganali. Condizione per l applicazione dell accordo è che più del 50% del valore del prodotto sia fabbricato in Serbia. La Serbia è l unico Paese non rientrante nella sfera dei CSI ad aver sottoscritto tale tipo di accordo con la Federazione Russa; BIELORUSSIA: i due Paesi hanno sottoscritto un accordo per la libera circolazione delle merci

KAZAKISTAN: accordo per la libera circolazione delle merci; TURCHIA: le imprese costituite in Serbia possono esportare verso la Turchia in regime di esenzione doganale. UE: in base ad un accordo le esportazioni verso il territorio dell Unione sono esenti da dazi doganali; USA: l esenzione è valida per la maggior parte dei prodotti e servizi ed è regolamentato dal Sistema Generalizzato di Preferenze (GSP). I benefici preferenziali statunitensi consentono l importazione senza dazi doganali per circa 5.000 prodotti, compresa la maggior parte dei prodotti semilavorati e finiti, alcuni prodotti agricoli e prodotti dell industria primaria. L elenco dei prodotti esenti è comunque oggetto di revisione due volte l anno, in base anche alle esigenze delle industrie statunitensi. Infrastrutture Come base logistica, la Serbia è un luogo perfetto per un impresa che vuole raggiungere in modo efficiente i suoi clienti nell UE, See o nel Medio Oriente. Il Paese, confinante con l UE, l Ungheria, la Bulgaria e la Romania, offre il vantaggio di operare al di fuori dei confini comunitari. A ciò si aggiunge la circostanza che il Paese è attraversato dai corridoi paneuropei VII e X che forniscono un eccellente collegamento con l Europa Occidentale ed il Medio Oriente. Il costo dell autostrada varia dai 3 ad un massimo di 40 euro. La Serbia offre un potenziale eccezionale per il trasporto fluviale. Un efficace trasporto può essere perseguito infatti su tre fiumi, per un totale di 959 km di percorsi navigabili sicuri. Il fiume internazionale Danubio, lungo 588 km, rappresenta il percorso più affidabile, utilizzabile tutto l anno. Un canale artificiale, Reno-Mano Danubio, consente i collegamenti fluviali tra il Mare del Nord ed il Mar Nero mentre il tratto Danubio-Tisa-Danubio costituisce una rete di via di accesso a tutti i Paesi presenti nel bacino del Danubio. Costituzione di un impresa La procedura di registrazione delle imprese in Serbia richiede in genere 5 giorni. Il processo di registrazione di un impresa presso l Ufficio del Registro delle Imprese può addirittura essere completato in soli 3 giorni, salvo aggiungere un altro breve periodo per lo svolgimento di alcune formalità. I settori prioritari e di principale interesse

Molte aziende italiane hanno trovato convenienze nell esportare in Serbia la loro produzione, principalmente per i settori delle calzature, del tessile-abbigliamento e del legno-arredo, per fornire i propri mercati tradizionali, ma anche per penetrare i nuovi mercati ad elevato grado di sviluppo (dei Balcani, della Turchia e, particolarmente quello della Russia). Nel settore del legno e arredo la Serbia ha un elevato potenziale molto competitivo, grazie anche alla grande disponibilità di legname. Il settore agricolo, presenta grandi potenzialità. Il Paese, in particolar modo l area settentrionale, nella regione della Vojvodina, presenta terreni di ottima qualità' ma ancora poco valorizzati rispetto alle potenzialità. Importanti aree di sviluppo sono nel settore agro-alimentare, in particolare nella produzione del latte e di tutti i suoi derivati, nel comparto ortofrutticolo, in quello dell'allevamento, e in tutte le fasi e i processi di trasformazione e di conservazione dei prodotti. L'investimento di Fiat (FAS - Fiat Automobili Srbija) e di Magneti Marelli S.p.A a Kragujevac sta creando interessanti opportunità per le imprese italiane nella componentistica e nella subfornitura. Nel settore della meccanica le aziende serbe hanno una rinomata tradizione che garantisce una manodopera adeguatamente qualificata, sia a chi vuole realizzare investimenti diretti nel paese che per chi vuole siglare accordi di collaborazione produttiva con aziende locali. Altro settore di particolare interesse é quello delle energie rinnovabili ed eco-compatibili, dove anche alcune aziende italiane hanno già deciso di investire. 6. Altre informazioni Sigla Internazionale: SRB Superficie: 88.361 kmq Popolazione: circa 12 milioni Capitale: Belgrado (circa 2 milioni) Valuta: Dinaro Serbo (RSD). Valore (1 ottobre 2016) 1 euro = 122,7064 din Costo carburante: 153,40 din; IVA: 20% Costo locazione di un appartamento a Belgrado: 450-400 euro circa Imposta sul reddito d impresa: 15%