Nome: EGITTO Posizione geografica: AFRICA SETTENTRIONALE Confini: NORD MAR MEDITERRANEO EST MAR ROSSO, NORD-EST ISRAELE, OVEST LIBIA, SUD SUDAN Capitale: IL CAIRO Forma di governo: REPUBBLICA COSTITUZIONALE (1953) Superficie: 1001449 km Abitanti: 72579000 Densità: 72 ab/km Lingua: ARABO, FRANCESE, INGLESE Religione: MUSSULMANI SUNNITI, CRISTIANI ORTODOSSI Moneta:LIRA EGIZIANA
ASPETTO FISICO ASPETTO POLITICO EGITTO ASPETTO DEMOGRAFICO STORIA ASPETTO ECONOMICO
IL CLIMA DESERTO: forti escursioni termiche (45 c giorno 5 /0 c notte). Piogge scarse o assenti. COSTA MEDITERRANEA: umido e temperato. COSTA MAR ROSSO: deseritico ma un po piu mite. KHAMSIN E uno dei fenomeni climatici più temuti. Consiste in un vento caldissimo che causa tempeste di sabbia. Avviene tra aprile e giugno e può durare 50 giorni (khamsin dall arabo 50 ).
CANALE DI SUEZ Collega il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso. Fu aperto nel 1869 dopo molti lavori. Il canale è importantissimo per l economia dei trasporti mondiali poiché riduce di migliaia km la rotta tra il Mar Mediterraneo e l Oceano Indiano.
L acqua come il cibo, la salute e l istruzione sono indispensabili per la sopravvivenza fisica e per la dignità dell uomo. Infatti sono riconosciti come diritti generali da garantire senza distinzioni. Questi però non sono accessibili a tutti, per esempio in molti paesi l acqua scarseggia a causa di sprechi e siccità, il cibo è insufficiente, l istruzione non è garantita e la salute è pessima.
ACQUE DISPONIBILI SUL GLOBO TERRESTRE ACQUA TERRA ACQUA SALATA ACQUA DOLCE ACQUA NEI GHIACCHIAI E NELLE NEVI ACQUA NEL SOTTOSUOLO
ACCESSO ALL ACQUA 1 miliardo e 400 milioni di persone del pianeta non hanno accesso all acqua potabile. In media ogni abitante del pianeta consuma il doppio dell acqua rispetto agli inizio del novecento e il consumo mondiale di acqua è circa decuplicato nell arco di un secolo. Negli ultimi 50 anni la disponibilità d acqua è diminuita di ¾ in Africa e di 2/3 in Asia in Africa la disponibilità di acqua potabile, reti fognarie e servizi igienici è molto lontana da uno standar accessibile.
GLI SPRECHI Un cittadino nordamericano utilizza 1700 metri cubi di acqua all anno, la media in Africa è di 250 all anno. La Commissione mondiale per l acqua indica 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali. L Italia è la prima in Europa per il consumo d acqua e terza nel mondo dopo Stati Uniti e il Canada. Allarme sullo spreco anche da parte del WWF che annuncia la disponibilità d acqua dolce in Italia sta scendendo dai 2700 metri cubi pro capite ai 2000 metri cubi.
CONSEGUENZE SCARSITA D ACQUA La mancanza d acqua provoca gravi conseguenze nel mondo le prime e le più gravi riguardano la salute; la produttività agricola peggiorando così la situazione alimentare e infine provoca anche tensioni e conflitti.
GLI EFFETTI SULLA SALUTE 800 milioni sono le persone che non hanno un rubinetto in casa e secondo le stime OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), più di 200 milioni di bambini muoiono ogni anno a causa del consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie. 80% delle malattie nei Paesi del Sud del mondo è dovuto alla cattiva qualità dell acqua. Le malattie di origine idrica sono 5: Malattie come tifo, colera, dissenteria, gastroenterite, epatite Infezioni della pelle e degli occhi come lebbra e congiuntivite Parassitosi Malattie dovute ad insetti vettori Malattie dovute a mancanza di igiene
ACQUA: UNA MERCE O UN DIRITTO? L accesso all acqua è stato dichiarato dall ONU un diritto universale e nel 2000 è indicato tra gli obiettivi del millennio con lo scopo di dimezzare entro il 2015 il numero di quanti ne sono esclusi. Però l acqua costa perché a causa della sua scarsità, viene trasformata, da chi la possiede, una merce attraverso la privatizzazione delle reti idriche e la crescita del mercato mondiale dell acqua imbottigliata, dominato da poche imprese multinazionali. Dunque l acqua si è trasformata in oro blu. Un movimento internazionale sostiene con forza la natura di bene comune dell acqua, se tutti ne hanno diritto, nessuno può appropriarsene.
POZZI ILLEGALI SPAGNA In Adalusia ci sono delle importanti coltivazioni di fragole che fruttano molto guadagno ma consumano troppa acqua, più di 20 milioni di metri cubi e hanno disboscato circa 2000 ettari di bosco. Così negli ultimi 30 anni l Arroyo de la Rocina ha perso metà delle sue acque, uno dei corsi d acque del parco naturale Donana. Su una superficie di 1,5 km quadrati hanno individuato 52 pozzi e sette bacini di raccolta nascosti nella foresta. Secondo il ministero dell agricoltura, in Spagna ci sono centinaia di migliaia di ettari di terreno irrigati illegalmente grazie a mezzo milione di pozzi abusivi. La quantità di acqua dalle falde acquifere sottratta ogni anno basterebbe a coprire il fabbisogno di sessanta milioni di persone.
PREVISIONI, SOLUZIONI, PRECAUZIONI Le previsioni circa la disponibilità d acqua nel futuro allarmano gli esperti. Le riserve idriche sono in diminuzione per il 2020 si ipotizza che 5 miliardi di persone in tutto il mondo, possano trovarsi in condizioni di carenza d acqua. Per ridurre gli sprechi e rendere più efficaci i sistemi di trasporto e di impieghi dell acqua è dunque importante. Per questo occorre la manutenzione degli acquedotti, tecniche di irrigazione di più efficaci come quello goccia a goccia utilizzata dagli israeliani, la preferenza per colture che richiedono meno acqua. Misurare gli alimenti in termini d acqua è necessario per produrli, può favorire politiche e scelte individuali più consapevoli. Nel caso d acqua è intelligente applicare il principio di precauzione: il rischio esiste ed è bene intervenire subito per evitare di correrlo.
PROBLEMI LEGATI ALL INQUINAMENTO BRASILE A causa dell inquinamento dal il fiume Rio Tiete si alzò un enorme muro di schiuma bianca formata da residui di detersivi, shampoo e altre sostanza chimiche. Addirittura oltre ai rifiuti e il liquame di migliaia di famiglie, nella brodaglia galleggiano anche divani, animali morti e alcune volte anche cadaveri.
GUERRE D ACQUA Le guerre scoppieranno a causa della mancanza d acqua? Sì Gestione dell acqua, soprattutto nei bacini idrici condivisi tra più stati. Rapporto 2006 sullo sviluppo umano del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite (Undp), interamente dedicato all Acqua tra potere e povertà dice che la gestione delle acque è una grande sfida dello sviluppo umano che la comunità internazionale si trova a fronteggiare. tensioni che nascono attorno a acque transfrontaliere vanno a toccare temi sensibili come la sicurezza nazionale, le opportunità economiche, la sensibilità ambientale e l equità No Non sempre gestire le acque transnazionali ha creato conflitti infatti è da 4000 anni che non scoppiano guerre dell acqua. L acqua può alimentare conflitti ma anche agire da ponte per la cooperazione. Stati che sono in conflitto politico o militare i governi sono riusciti comunque a trovare modi per continuare a colloborare per la gestione delle acque
CONFLITTI PER L ACQUA AMERICA DEL NORD EUROPA MEDIO ORIENTE ASIA AFRICA
ETIOPI A ERITRE A BURUN DI REPUBLICA DEMOGRATI CA DEL
Tutti questi stati vogliono esercitare il diritto sovrano di costruire dighe con impianti idroelettrici sfruttando le acque del bacino del Nilo per produrre elettricità, oppure utilizzare liberamente parte delle acque presenti entro i confini nazionali. Sono arrivati ad accordi sulla questione delle acque del Nilo, del tutto favorevoli all Egitto. Primo accordo è stato concluso nel 1929 dall Egitto e Gran Bretagna dopo di che è stato parzialmente rinegoziato nel 1959 però gli unici due stati rivieraschi che hanno partecipato alla rinegoziazione sono stati l Egitto e il Sudan due stati indipendenti. Invece gli altri stati non hanno partecipato perché erano sotto il regime coloniale; chiedono di poter riaprire la partita negoziale ormai da anni, soprattutto la Tanzania che per alzare la voce diede inizio ai lavori per un acquedotto che avrebbe portato l acqua nelle zone nord-orientali del paese. Questa mossa, della Tanzania, scatenò una reazione del Cairo che minacciò anche con l uso della forza.
MEKONG Negli ultimi anni i rapporti tra Cina, Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia e Birmania si sono incrinati di nuovo dopo anni di collaborazione per gestire le acque del fiume a causa dei progetti delle dighe, posizionate a un punto alto del fiume. I progetti sono soprattutto da parte della Cina.
GANGE Anche tra India, Bangladesh e Nepal ci sono delle tensioni legate a delle dighe ma questa volta sul fiume Gange. Queste tensioni iniziano nel 1951 quando Delhi decise di costruire una diga sul Gange attirando così una reazione da parte del ex Pakistan orientale, però nonostante sia passato tanto tempo e che nel 1996 India e Bangladesh abbiano firmato dei trattati che dicono che lascia al ex Pakistan orientale la metà dell acqua che sarebbe arrivata dalla digha di Farakka; le tensioni sono rimaste tuttora.
COLORADO e RIO GRANDE In entrambi i casi, nel corso di più di un secolo, mentre proseguivano scontri si cercava di trovare una soluzione diplomatica ma il problema è rimasto vivo, soprattutto per quanto riguarda il Colorado. Negli ultimi anni il Messico si è trovato con molta meno acqua, a causa delle grandi dighe o dei canali di deviazione costruiti dagli Stati Uniti. Esse creano gravi danni agli ecosistemi, all agricoltura e all economia nel territorio messicano.
GERMANIA CROAZIA SERBIA AUSTRIA MOLDAVIA SLOVENIA BOSNIA UCRAINA UNGHERIA BULGARIA REPUBBLICA CECA ROMANIA SLOVACCHIA
DANUBIO Fiume molto importante per il ruolo economico e sociale. Gli scontri per gestirlo sono cominciati già nel 700 invece i tentativi per amministrarlo congiuntamente iniziarono nel 1857 con l istituzione per della Commissione per il Danubio. Il conflitto principale è sorto dopo la fine della Guerra Fredda, tra Ungeria e Ceco Slovacchia (ex Slovacchia + Repubblica Ceca). La causa della discordia fu la diga di Gabcikovo-Nagymaros. Durante lo scontro gli stati del bacino hanno dato vita all Environmental programme for the Danube river basin.
GIORDANO La zona considerata globalmente come quella più a rischio di conflitti per l acqua è il Medio Oriente. Che assieme al Nord Africa comprende, secondo quanto riportato dalla Green Cross International, il 5% della popolazione mondiale ma solo 1% delle risorse idriche della terra. La maggior parte dei già poveri bacini idrici del Medio Oriente sono divisi tra paesi che sono in conflitto tra loro per motivi politici e militari. Ogni guerra arabo-israeliana, ha avuto tra i suoi obbiettivi quello del controllo sulle acque.