IL SISTEMA ECONOMICO EMILIANO-ROMAGNOLO E I RAPPORTI TRA LE AMMINISTRAZIONI DEL TERRITORIO E LE IMPRESE Bologna 25 luglio 216
ECONOMIA DELL EMILIA-ROMAGNA: CONGIUNTURA, INNOVAZIONE, RETI
IL QUADRO MACROECONOMICO 6, 4, 2,, -2, -4, -6, -8, PIL reale per ripartizione territoriale, tassi di crescita 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 Italia Nord Centro Mezzogiorno Emilia-Romagna 6, 4, 2,, -2, -4, -6, -8, Tasso di crescita del PIL in Emilia Romagna e in Italia in previsione (valori %) 3,6 2,2 2,6 1,1 2, 2, 1,5 1,2 1,5,9 1,7,6,3 1,2,8 -,9-1,1-1,2 -,4-1,8-2,4-2,8-5,5-6,9 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 216 Emilia Romagna Italia
IL VALORE AGGIUNTO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE 11 15 1 95 9 85 8 Valore aggiunto delle attività economiche (valori reali, indice 25=1) 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 Italia Nord Centro Mezzogiorno Emilia-Romagna 12 11 1 9 8 7 6 Valore aggiunto delle attività manifatturiere (valori reali, indice 25=1) 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Italia Nord Centro Mezzogiorno Emilia Romagna Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
IL VALORE AGGIUNTO DI MANIFATTURA E SERVIZI 1, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1,, 25, 2, 15, 1, 5, Valore aggiunto della manifattura e dei servizi in % del totale della regione 22,5 23,3 23,8 23, 2, 22,3 23, 22,7 22,7 66,5 65,9 65,6 66,2 69,4 67,6 67,4 67,9 68,1 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Manifattura Servizi Quota del valore aggiunto manifatturiero sul totale (213, valori %) 22,7 22,7 21,7 19,9 19,6 19,4 16,8 16,2 15,3 14,3 13,8 11,8 11,7 9,5 9, 8,9 6,9 5,7 5,3 5,1 3,7, Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
IL CONTRIBUTO (POSITIVO) DELLA BILANCIA COMMERCIALE Saldo commerciale dell Emilia Romagna (milioni di euro) 3. 25. 2. 15. 1. 5. - 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 Fonte: Elaborazione I-Com su dati Istat
213,1 25,8 161,7 157,3 147,7 147,3 146,7 137,9 116,1 115,1 111,1 15,6 14,2 99,3 94,5 92,7 88,8 38,3 394,2 EXPORT DEI DISTRETTI INDUSTRIALI Considerando esclusivamente la variazione assoluta del volume delle esportazioni tra il 215 e il 214, i distretti Piastrelle di Sassuolo e Alimentare di Parma si collocano nella classifica dei distretti italiani con la crescita dell export più elevata, rispettivamente al 3 e al 19 posto I distretti italiani con la crescita delle esportazioni più elevata (milioni di ) - var. assoluta 215-214 45 4 35 3 25 2 15 1 5 Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Intesa Sanpaolo (Direzione Studi e Ricerche), Monitor dei distretti, marzo 216
Mln POLI TECNOLOGICI L'export dei poli tecnologici dell'emilia Romagna dal 27 al 215 (milioni di ) 6 5 4 3 2 1 27 28 29 21 211 212 213 214 215 Biomedicale di Bologna 158,7 178,8 144,8 146,3 157,5 174,3 192,5 186,7 192,7 Biomedicale di Mirandola 35,9 334,7 338,8 33,1 333,2 251,7 267,5 294,2 38 Polo ICT di Bologna e Modena 391,7 39,3 33 46,5 423 454,1 497,1 513,5 567,7 Poli tecnologici milioni di var. % tendenziale Biomedicale di Bologna 193 +3,2% Crescita dell export dei poli tecnologici dell'emilia Romagna 215 Biomedicale di Mirandola 38 +29,1% Polo Ict di Bologna e Modena 568 +1,6% Totale Poli tecnologici Emilia Romagna 1.141 +14,7% Totale Poli tecnologici italiani 28.143 +5,9% Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Intesa Sanpaolo (Direzione Studi e Ricerche), Monitor dei distretti dell Emilia Romagna, marzo 216
L ATTIVITA INNOVATIVA IN EMILIA ROMAGNA La spesa in R&S, e il contributo delle imprese 1,6 1,4 1,2 1,,8,6,4,2 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1, 2,5 2, 1,5 1,,5-9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1,, -, Spesa R&S % del PIL Spesa imprese % totale (asse dx) Spesa R&S % del PIL Spesa imprese % totale (asse dx) Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Istat
Toscana Lazio Piemonte Lombardia Emilia Romagna Puglia Veneto Friuli Venezia Giulia Marche Liguria Sardegna Campania Umbria Sicilia Trentino Alto Adige Abruzzo Basilicata Valle d'aosta UNIVERSITÀ E SPINOFF Indice di attrattività delle Università per regione, 214 Emilia Romagna 25,1 Abruzzo 2,6 Toscana 15,2 Spinoff per regione, in valore assoluto e pro-capite Lazio Lombardia Trentino - Alto Adige Friuli - Venezia Giulia Marche Piemonte Veneto -4,2 13,9 13,6 11,7 6,8 5,9 4,4 2 18 16 14 12 1 8 6 4 2 35 3 25 2 15 1 5 Umbria -6,2 Campania -11,6 Liguria -12,2 Sardegna -19,3 Sicilia -27,1 Puglia Calabria -41,9-48 N. spinoff (asse sinistro) N. spinoff /1. ricercatori** (asse destro) Molise Valle d'aosta Basilicata -26,8-81,7-54,8-25 -2-15 -1-5 5 Fonte: Istat e Elaborazioni I-Com su dati Netval, Università Politecnica delle Marche e Scuola Superiore Sant Anna. I dati sono disponibili al seguente link: http://www.spinoffricerca.it/?q=download
in mln in mln N. progetti SMART CITY 25 EMR 2 LOM 15 1 5 TOS VEN LAZ PIE PUG FVG LIG CAM CAL SAR MAR UMB SIC TAA VDA ABR MOL BAS 2 4 6 8 1. 1.2 1.4 Investimento tot. (in mln ) 1.4 1.2 1. 8 6 4 2 I progetti di smart city nelle regioni del Nord Italia (216) 238 1.247 2 79 93 17 72 79 338 249 233 27 35 25 5 25 2 15 1 Investimento tot. (asse sinistro) 1.2 1. 8 6 4 2 I progetti di smart city, per provincia (216) 1.79 54 6 44 26 31 15 29 26 111 7 4 4 6 7 6 5 4 3 2 1 3 Fonte: Elaborazioni I-Com su dati www.italiansmartcity.it
INFRASTRUTTURE TLC Copertura della banda larga (216) Tempi medi per ottenere i permessi (in giorni; 216) 1,% 95,% 9,% 85,% 8,% 18 16 14 12 1 8 6 4 2 16 154 136 16 11 Piemonte Veneto Media Lombardia Emilia nazionale Romagna 59 Friuli Venezia Giulia Copertura della banda ultra larga FTTN Fiber-tothe-node) Copertura della banda ultra larga FTTH (Fiber-tothe-home) 5% 4% 3% 2% 1% % 42% 42% 4% 38% 32% 29% 29% 19% 14% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % 25% 15% 14% 11% 1% 4% 3% 1% % Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Infratel
Roma Milano Bergamo Milano Venezia Catania Bologna Napoli Roma Palermo Pisa Bari Cagliari Torino Verona Firenze Treviso Lamezia Brindisi Olbia Alghero Trapani Genova Trieste Pescara Ancona Reggio Comiso Perugia Parma Rimini* Cuneo Bolzano Brescia Grosseto Foggia in migliaia in km in m/kmq in km in m/kmq INFRASTRUTTURE TRASPORTI (1/2) 1 8 6 4 2 Densità della rete autostradale (212) 1 8 6 4 2 2. 1.5 1. 5 Densità della rete ferroviaria (214) 1 75 5 25 Lunghezza della rete (asse sinistro) Densità della rete (asse destro) Lunghezza della rete ferroviaria (asse sinistro) 45. 4. 35. 3. 25. 2. 15. 1. 5. Passeggeri arrivati e partiti per aeroporto (215)
in mln di tonnellate in miglliaia INFRASTRUTTURE TRASPORTI (2/2) 9. 8. 7. 6. 5. 4. 3. 2. 1. 8.26 7.191 5.969 Trasporto passeggeri, per porto (214) 3.613 3.562 2.745 2.54 1.945 1.817 1.686 1.39 1.8 675 492 484 329 233 155 13 62 1 1 6 5 4 3 2 1 57 51 33 32 Trasporto merci, per porto (214) 28 28 25 24 22 22 2 16 12 12 11 11 9 8 7 7 6 5 4 3 2 2 2 1 1 Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Assoporti *Comprende i porti di Porto Ferraio, Rio Marina e Cavo
in TWh in TWh per milione di abitanti INFRASTRUTTURE ENERGETICHE Produzione pro-capite nelle regioni settentrionali (214) 3, 25, 27, 2, 15, 13,3 1, 5, 5, 4,4 3,1 3, 2,9 2,6 2,3 3, 1,3,1,4 1,4 2, 2,7 2, 1,9, Termoelettrica tradizionale pro-capite Rinnovabili pro-capite Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Italia Piemonte Lombardia Veneto Trentino A.A. Valle d'aosta 8 6 4 2-2 -4 Bilancio energetico (214) Valle d'aosta Piemonte Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Fabbisogno Produzione Saldo Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Terna
I RAPPORTI TRA IMPRESE E AMMINISTRAZIONI IN EMILIA-ROMAGNA
IL QUADRO NORMATIVO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (1)Partecipazione: quadro giuridico (2)Trasparenza: quadro giuridico (3)Le buone prassi a livello regionale (4)Le buone prassi a livello locale
(1) LA LEGGE REGIONALE SULLA PARTECIPAZIONE L idea di una legge regionale sulla partecipazione in Emilia-Romagna prende vita nel 28, con l istituzione, da parte della Giunta regionale, di un Osservatorio della Partecipazione Al 1 marzo 216 l Osservatorio dal 1994 al 216 ha censito 853 processi partecipativi di cui: 326 anteriori alla legge sulla partecipazione 547 attivati a partire dal 212 anno del primo bando regionale per l erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi di partecipazione Nel settembre del 29 la Giunta regionale approva le Linee di indirizzo sui processi di partecipazione nella Regione Emilia Romagna
(1) LA LEGGE REGIONALE SULLA PARTECIPAZIONE La prima legge regionale sulla partecipazione viene approvata nel 21 Legge regionale n.3 del 21 Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali Questa legge si pone come obiettivi: la riduzione dei tempi e dei costi amministrativi dei procedimenti decisionali di competenza della Regione la creazione di una maggiore coesione sociale tra tutti gli attori territoriali coinvolti (amministrazioni pubbliche, associazioni di rappresentanza economica e culturale, imprese, e cittadini)
(1) I PROCESSI PARTECIPATIVI NELLA REGIONE Tipologia di ente promotrice dei processi partecipativi 12 1 8 6 4 2 212 213 214 215 Comuni Unioni di Comuni Enti
(1) I PROCESSI PARTECIPATI E I FINANZIAMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE Numero processi partecipativi finanziati 2 15 1 Finanziamenti erogati ( ) 5 212 213 214 215 5. 4. 3. 2. 1. 212 213 214 215
(1) LA NORMAZIONE DELL ATTIVITÀ DI LOBBYING Allo stato attuale la Regione non dispone di una legge sulla regolamentazione dei gruppi di interesse. Due tentativi volti a regolamentare il fenomeno lobbistico: 25 - Riconoscimento delle rappresentanze organizzate di interessi presenti nella società regionale e valorizzazione del loro ruolo presso l Assemblea legislativa regionale 29 - Norme per la trasparenza della Regione Emilia-Romagna e per la regolamentazione dell attività di rappresentanza di interessi particolari
(2) TRASPARENZA: GLI OPEN DATA IN EMILIA-ROMAGNA La Regione Emilia-Romagna è stata tra le prime in Italia a dotarsi di un portale di accesso agli Open Data. L atto normativo principale è la delibera dell Assemblea legislativa regionale n. 52 del 27 luglio 211, con la quale è stato approvato il piano telematico dell Emilia-Romagna La Giunta regionale ha così approvato i princìpi generali che regolano la pubblicazione dei dati della PA emiliano-romagnola. Tra i punti cardine ci sono: dare attuazione al principio per cui i dati pubblici appartengono alla collettività; favorirne il riutilizzo; farsi promotrice della politica dei dati pubblici a livello regionale, nazionale ed europeo
(3) LE BUONE PRASSI DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI Cosa sono le buone prassi Le iniziative intraprese dagli amministratori locali per coinvolgere la società civile e le imprese nei processi decisionali, allo scopo di migliorare i rapporti tra strutture amministrative e portatori di interesse. Le buone prassi censite dal rapporto ORTI rappresentano aree virtuose nelle relazioni tra amministrazione del territorio e imprese.
(3) LE BUONE PRASSI A LIVELLO REGIONALE #1 Partiamo dal Futuro - Nato dalla collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, Comuni e cittadini, ha avuto come obiettivo quello di acquisire un quadro complessivo delle dinamiche e delle criticità del territorio attraverso l ascolto della cittadinanza che ha avuto l opportunità di proporre alle istituzioni soluzioni per il miglioramento dei servizi pubblici #2 Research to Business - Il progetto ha visto protagonisti i cittadini, i quali hanno selezionato le migliori start up emiliano-romagnole, coordinate dalle università della Regione e dai centri di ricerca. Le imprese che hanno presentato le migliori idee al servizio della comunità sono state premiate ricevendo finanziamenti per lo sviluppo del loro business
(3) LE BUONE PRASSI A LIVELLO REGIONALE #3 Mi muovo elettrico Free Carbon City Esempio virtuoso di collaborazione fra diversi livelli territoriali di governo e imprese fra loro concorrenti. Obiettivo: promuovere lo sviluppo della mobilità sostenibile coniugando la Sharing Mobility all utilizzo di mezzi completamenti elettrici. Partner del progetto: Enel, Hera ed Iren. PA locali coinvolte nel progetto: i Comuni di Bologna, Carpi, Cesena, Ferrara, Forlì, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini. La fase di sperimentazione nelle amministrazioni pubbliche coinvolte è stata interamente a carico delle aziende.
(3) LE BUONE PRASSI A LIVELLO REGIONALE #3 Mi muovo elettrico Free Carbon City Il rapporto di monitoraggio ha evidenziato: 4. ricariche pubbliche effettuate nel biennio 213-214; nel 214 risultavano 12 colonnine di ricarica presenti su tutto il territorio regionale; al 31 dicembre 214 venivano concessi incentivi regionali per 2.5 biciclette e 34 scooter elettrici, che hanno favorito la rottamazione di motoveicoli più inquinanti (euro ed euro 1)
(4) LE BUONE PRASSI A LIVELLO LOCALE #1 I Consigli di Cittadini Volontari del Comune di Parma Istituiti per la prima volta nel 25, hanno lo scopo di migliorare la qualità delle politiche pubbliche locali attraverso la partecipazione dei cittadini. Tra i loro compiti figurano: co-redigere il bilancio partecipativo del Comune di Parma; esprimere pareri non vincolanti sulle leggi del Consiglio comunale e formulare proposte di propria iniziativa o su richiesta dell Amministrazione; organizzare le Camminate di Quartiere, incontri tra istituzioni e cittadini che hanno lo scopo di far emergere proposte per il bene della collettività
(4) LE BUONE PRASSI A LIVELLO LOCALE #2 Il Bilancio partecipativo del Comune di Bologna Istituito dal Comune nel 216, prevede la partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica della propria città, che destina una quota del bilancio dell ente locale alla realizzazione di specifiche proposte dei cittadini, che vengono così posti in condizione di dialogare e interagire con le scelte dell Amministrazione Il processo partecipativo si articola in 4 fasi: coinvolgimento dei cittadini, informazione, comunicazione e ascolto; co-progettazione delle proposte e verifiche di fattibilità; voto delle proposte e pubblicazione dei risultati; presa in carico delle proposte e loro realizzazione
(4) LE BUONE PRASSI A LIVELLO LOCALE #3 QUA Il quartiere bene comune di Reggio Emilia Il Processo partecipativo del Progetto QUA prevede l ascolto e la verbalizzazione delle segnalazioni riguardanti i bisogni e le proposte dei cittadini. L ascolto delle istanze promosse dai cittadini si realizza attraverso tre modalità: Assemblea plenaria del Comune; tavoli informativi di quartiere con gruppi di stakeholder, tra cui cittadini, commercianti e membri delle istituzioni; Punti QUA: sportelli smart di raccolta delle istanze dei singoli cittadini, presenti in tutti gli uffici pubblici del Comune
(4) LE BUONE PRASSI A LIVELLO LOCALE #4 STAinZONA: il Nuovo Regolamento dei Consigli di Zona del Comune di Cervia Il progetto ha portato alla riscrittura del nuovo Regolamento dei Consigli di Zona. Obiettivi: individuare le modalità e gli strumenti che rendessero più funzionale il sistema di decentramento amministrativo coinvolgere i cittadini e dei portatori di interessi nelle scelte di governo Dal documento di proposta partecipata: ruolo più propositivo e incisivo dei Consigli di Zona rispetto all Amministrazione comunale centrale svolgere per i differenti Consigli di Zona interrogazioni direttamente al Sindaco e agli Assessori composizione e modalità di elezione dei Consigli di Zona
Piazza dei Santi Apostoli 66 187 Roma tel. +39 6 474746 fax +39 6 4746549 Rond Point Schuman 6 14 Bruxelles tel. + 32 () 22347882 info@i-com.it www.i-com.it