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A cura di: Ambasciata d'italia - Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo www.infomercatiesteri.it

INDICE PERCHE' Perchè Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO RISCHI Accesso al credito Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA TURISMO Overview Scambi commerciali Investimenti con l'italia - Stock Investimenti con l'italia - Flussi SCHEDA TURISMO FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO FLUSSI TURISTICI: VERSO L'ITALIA

PERCHE' PERCHÈ Vicinanza all'italia Normativa favorevole agli investimenti. Costo competitivo dei fattori di produzione e della mano d'opera Accesso libero al mercato dell'unione Europea Facile approccio ai mercati contigui Vicinanza all'italia La Tunisia é il paese del Nord Africa più vicino all'italia. 4 voli giornalieri (2 tunisair e 2 Alitalia) collegano i due Paesi. Vi sono anche voli Tunisair su Venezia, Palermo e Napoli. Giornalieri anche i collegamenti via nave con compagnie tunisine ed italiane Normativa favorevole agli investimenti. A settembre 2016 e' stata adottato un nuovo Codice degli Investimenti (Legge 2016-71 del 30.9.2016 pubblicata sul Jort N 82 del 7.10.2016) per aumentare l'attrattivita' economica del Paese attraverso la rimozione degli ostacoli amministrativi. Secondo la nuova normativa l'accesso al mercato e' generalmente libero tranne che per alcune specifiche attivita' economiche per le quali e' obbigatoria un'autorizzazione. Ad aprile 2017 sono entrati in vigore i 3 decreti attuativi NN. 388, 389, 390 del 9.3.2017. Costo competitivo dei fattori di produzione e della mano d'opera Le nostre imprese sono invogliate dalla presenza di mano d'opera qualificata e competitiva, abbondante e a basso costo e dai costi molto competitivi dei fattori di produzione. Accesso libero al mercato dell'unione Europea Fra l'unione Europea e la Tunisia e' in vigore un Accordo di libero scambio per i prodotti industriali. Esistono tuttavia ancora dei settori in cui il Paese applica talvolta delle barriere non tariffarie. Dall'ottobre 2015 e' in corso un negoziato per un Accordo piu' completo (ALECA/DCFTA) per un'ulteriore intergrazione delle due economie attraverso un'armonizzazione della normativa tunisina all'ue, la graduale rimozione di tutti gli ostacoli paratariffari e l'apertura dei servizi. Facile approccio ai mercati contigui La Tunisia costituisce una potenziale "piattaforma"per l'approccio ai mercati contigui, grazie agli accordi bilaterali e multilaterali esistenti con i Paesi dell'uma (Unione Maghreb Arabo). L'Accordo di Agadir in particolare,stipulato tra Tunisia,Marocco,Egitto e Giordania,prevede la libera circolazione di beni industriali tra i quattro Paesi firmatari a partire dal 1 gennaio 2005.Tuttavia,tale integrazione regionale,pienamente operativa dal punto di vista giuridico-internazionale,stenta,nei fatti,a tradursi in flussi significativi di scambi. Ultimo aggiornamento: 27/09/2017 DATI GENERALI Forma di stato Superficie Lingua Religione Moneta Repubblica Presidenziale 163.610 Kmq Arabo tunisino Islamica Dinaro tunisino Ultimo aggiornamento: 19/07/2013 1

DOVE INVESTIRE Prodotti tessili Prodotti delle miniere e delle cave Trasporto e magazzinaggio Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Prodotti tessili Le aziende italiane hanno investito in prevalenza nel settore del tessile/abbigliamento. Questo settore richiede infatti abbondante mano d'opera, sovente non specializzata, il cui costo e' contenuto/basso in Tunisia. La quasi totalità dei capi di abbigliamento è diretta all'esportazione. Prodotti delle miniere e delle cave infrastrutture intorno alla base operativa. Anche in questo settore sono presenti investimenti italiani. La nostra più importante ditta del settore é la COLACEM che oltre a ricostruire lo stabilimento originario acquistato dai tunisini ha anche impiegato parte delle risorse alla risistemazione/costruzione delle Trasporto e magazzinaggio Nel settore dei trasporti hanno investito varie ditte italiane Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura E' in crescita, In particolar modo, il settore dell'acquacultura. Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Lo sviluppo del settore dell'energia rientra tra le priorità del Governo tunisino Ultimo aggiornamento: 26/10/2015 2

COSA VENDERE Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Prodotti delle altre industrie manufatturiere Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Prodotti tessili Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche E' il primo settore nelle importazioni tunisine Prodotti delle altre industrie manufatturiere I prodotti delle industrie manifatturiere sono al secondo posto nella classifica delle importazioni Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Priorità dell'attuale Governo é di incrementare gli investimenti in tale settore. Prodotti tessili Il settore tessile é uno deiprincipali settori di investimento delle notre imprese Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura In particolare il settore dell'acquacultura sta incrementando la quota di investimenti Ultimo aggiornamento: 23/07/2013 3

OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA Aprifila delle cosidette primavere arabe, la Tunisia ha saputo gestire in maniera controllata il processo di transizione democratica avviato nel 2011, impegnandosi per garantire la continuità e il rispetto dei diritti umani. La via per il consolidamento delle istituzioni democratiche è stata avviata dall adozione, nel gennaio 2014, di una nuova Costituzione, garante dei diritti e delle libertà dei cittadini e alla base della riorganizzazione amministrativa del Paese. Le successive elezioni parlamentati e presidenziali hanno portato alla maggioranza parlamentare del partito laico Nidaa Tounes e all insediamento alla Presidenza della Repubblica di Beji Caid Essebsi. Un generale accordo tra le maggiori forze politiche del Paese punta ad assicurare una relativa stabilità che consenta alla Tunisia di rimettersi sulla via dello sviluppo economico e adottare le necessarie riforme sul piano sociale. Si registrano di recente positivi segnali di ripresa del sistema economico, duramente colpito dall impatto degli attacchi terroristici del 2015 a partire dal comparto turistico. Dal 2016 il Paese è guidato da un governo di unità nazionale presieduto da Youssef Chahed, che gode del sostegno di un ampia maggioranza parlamentare che assicura l appoggio alle ambiziose riforme messe in campo. Il Governo ha adottato ad un importante legge sugli investimenti e si attendono ulteriori avanzamenti in materia di lavoro e funzione pubblica. Nel 2017 è stata inoltre lanciata una campagna di lotta alla corruzione. La politica di prevenzione e di lotta al terrorismo ha ottenuto risultati visibili, come testimonia la graduale ripresa dei flussi turistici dall Europa. Nei confronti di potenziali investitori, il Paese si presenta ancorato al percorso riformista, stimolato dall attivismo di una società civile dinamica e sostenuto nei suoi sforzi di crescita da un ampia schiera di partner e istituzioni finanziarie internazionali. Ultimo aggiornamento: 16/10/2017 RELAZIONI INTERNAZIONALI La politica estera tunisina si fonda da tempo sulla scelta strategica di partenariato con l Unione Europea, di mediazione nelle crisi regionali e di promozione dell integrazione maghrebina. La Tunisia punta al continuo sviluppo e al rafforzamento delle relazioni con l UE, suo primo partner commerciale, indirizzando verso il mercato europeo circa il 75% delle esportazioni e da cui ottiene all incirca il 55% delle importazioni totali. Il 19 novembre 2012 è stato firmato l accordo politico sul partenariato privilegiato e il piano d azione in vista della conclusione di un Accordo di libero scambio completo e approfondito (ALECA), che permetterà di integrare la Tunisia nello Spazio Economico Europeo. Negli ultimi anni si assiste a segnali di un maggiore dinamismo tunisino in politica estera, a cominciare dalla richiesta di una rimodulazione dei rapporti con l Unione Europea e dal rafforzamento della propria presenza nello scacchiere regionale, con particolare riguardo alle relazioni con la Turchia ed i Paesi del Golfo. In tale contesto si è tenuta nel novembre del 2016la conferenza internazionale Tunisia 2020: Road to Inclusion, Sustainability and Efficency, in cui il Paese ha presentato ad una vasta platea internazionale un dettagliato piano di sviluppo, ottenendo circa 14 miliardi di finanziamento da investitori privati, organizzazioni internazionali e governi esteri. La Tunisia ha mantenuto una costante attenzione nei confronti dell Africa sub-sahariana, in un ottica di stabilizzazione sub-regionale, anche in ragione della preoccupazione per i focolai di instabilità presenti nella regione sahariana. Per la sua stessa posizione geografica, la Tunisia è attivamente impegnata nell ambito dell integrazione sub-regionale, in particolare nel quadro dell Unione del Maghreb Arabo (UMA), non solo per motivi di sicurezza, ma anche come presupposto di una più fattiva e profonda collaborazione con l UE. L integrazione del Maghreb avrebbe conseguenze economiche di rilievo, come l avvio dei grandi progetti infrastrutturali, che potrebbero costituire un ulteriore stimolo alla crescita economica e allo sviluppo degli investimenti esteri. La Tunisia partecipa inoltre, sin dal periodo immediatamente successivo all indipendenza, alla Lega degli Stati arabi. Il Paese continua infine a rappresentare un partner di primaria importanza per gli Stati Uniti nella regione. Il Governo americano non ha mancato di assicurare il proprio sostegno alla fase di transizione democratica, anche con importanti aiuti economici. Nel 2014 il Governo tunisino ha sottoscritto un Programma di partnership individuale e di cooperazione con la NATO. Ultimo aggiornamento: 16/10/2017 4

5

OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO La Tunisia sta attraversando una crisi economica e manifesta difficoltà nel ristabilire tassi di crescita adeguati per attenuare le tensioni sociali legate alla disoccupazione e alle disparità regionali. Nel corso di quest anno, alcuni indicatori economici sono migliorati ma la situazione resta ancora preoccupante. In particolare, la tenuta del bilancio necessita di aiuti internazionali e risorse finanziarie da trovare sul mercato estero. Una recente missione del Fondo Monetario, volta a esaminare le prospettive economiche e le politiche che le Autorità tunisine stanno adoperando per l attuazione delle riforme economiche, nel quadro del programma quadriennale d aiuto da 2,9 miliardi di dollari concesso dal FMI nel maggio 2016, ha tenuto a sottolineare numerosi segnali positivi che arrivano dall economia, sebbene abbia evidenziato alcuni pur presenti squilibri macroeconomici. Secondo gli esperti del FMI, la crescita è prevista raggiungere il 2,3% nel 2017. Tale crescita è stata trainata dalle buone performance del settore agro-alimentare (con un aumento dell export di prodotti alimentari e una buona raccolta cerealicola), dal progressivo ritorno della produzione di fosfati del bacino minerario di Gafsa e soprattutto dalla ripresa del settore turistico. A fine agosto, l attività turistica ha segnato un ottima performance facendo registrare, secondo le cifre dell ONTT (Ufficio Nazionale del Turismo), un significativo aumento del 36% del numero di turisti (soprattutto dei mercati tradizionali: Francia, Germania). La ripresa del settore turistico sta beneficiando del miglioramento del contesto nazionale di sicurezza che ha convinto turisti stranieri a prestare maggiore attenzione alla destinazione Tunisia. Le attenuazioni degli avvisi di viaggio per i turisti di molti Paesi europei, da ultimo le recente eliminazione del divieto da parte della Gran Bretagna e del Belgio, hanno consentito a importanti tour operator di annunciare la ripresa delle loro attività in Tunisia. Il deficit commerciale è peggiorato del 25% durante il primo semestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, soprattutto a causa dei deficit della bilancia alimentare ed energetica. Gli scambi con la Cina e la Turchia, da cui la Tunisia importa prodotti che non sono di prima necessità, contribuiscono allo squilibrio. La forte progressione delle importazioni ha causato un rapido aumento del deficit della bilancia corrente, arrivato al 10% del PIL nel primo trimestre dell anno. Restano inoltre eccessivamente elevate, per gli esperti del Fondo, le spese pubbliche destinate alla massa salariale legata alla funzione pubblica, arrivata al 14,1% del PIL nel 2016. Tale situazione ha portato la Banca Centrale di Tunisia (BCT) ad orientarsi sempre più a favore di una maggiore flessibilità del tasso di cambio per allineare il dinaro al suo valore reale (che ha perduto circa il 23% dall inizio del 2016 ad oggi) e mantenere le riserve ad un livello adeguato. L inflazione e' arrivata al 5,7% ad agosto scorso (si tratta del tasso più elevato da circa tre anni). Essa è determinata soprattutto dal deprezzamento della valuta nazionale e dall incremento dei consumi, gonfiati dagli aumenti salariali. Riforme strutturali da parte del Governo saranno determinanti per assicurare una crescita economica inclusiva, ridurre la disoccupazione e appianare le tensioni sociali. La modernizzazione della funzione pubblica e del sistema pensionistico, e l allargamento dell accesso al credito saranno essenziali per aiutare la crescita, ridurre i disequilibri e liberare risorse per finanziare gli investimenti considerati strategici nel settore delle infrastrutture, educazione e sanità. Ultimo aggiornamento: 21/09/2017 POLITICA ECONOMICA Il Primo Ministro Chahed ha messo in cima alle priorità del suo Governo il rilancio dell economia del Paese che non puo che passare per l aumento dell export e l attrazione di nuovi investimenti diretti esteri. La nuova fase della transizione economica mira al recupero della fiducia degli operatori economici tunisini e stranieri, l aumento degli investimenti pubblici e privati, e il miglioramento del clima d affari. Il primo aprile 2017 e' entrata in vigore la nuova Legge sugli investimenti con i relativi decreti attuativi relativi agli incentivi, ai settori liberalizzati, ai tempi di concessione delle autorizzazioni, e all istituzione dei nuovi organismi di supporto e accompagnamento dell investitore. Andranno inoltre impostate le riforme del lavoro, dei cambi e della sicurezza sociale. L Esecutivo ha inoltre annunciato che quanto prima sarà adottata una legge d emergenza economica che permetterà, nel corso dei prossimi tre anni, facilitazioni amministrative per progetti considerati strategici in termini di posti di lavoro creati (almeno 500) o di dimensioni dell investimento (almeno 25 milioni di euro). Anche il riordino della funzione pubblica resta una delle riforme chiave per l Esecutivo che deve trovare risorse economiche da indirizzare verso l investimento. Il Fondo Monetario Internazionale auspica una maggiore celerita' nell'implementazione delle riforme strutturali essenziali al contenimento dell aumento del debito pubblico ed al sostegno alla crescita sostenibile. L UE ha stabilito di aumentare l aiuto finanziario in favore della Tunisia al fine di rispondere alla profonda crisi economica che attraversa il Paese da destinare a sviluppo socio-economico, aiuto alle imprese, lotta alla disoccupazione, contrasto alla corruzione e al contrabbando, investimenti nella gioventù, conformemente alle priorità del Piano di Sviluppo 2016-2020. Ultimo aggiornamento: 03/08/2017 6

INDICATORI MACROECONOMICI 2011 2012 2013 2014 2015 2016 PIL Nominale (mln ) 32.844 34.996 34.679 35.708 40.856 40.118 Variazione del PIL reale (%) -1,9 4,1 2,9 2,7 0,8 1,3 Popolazione (mln) 10,6 10,7 10,8 10,9 11,1 11,2 PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 10.148 10.591 11.130 11.140 10.144 11.358 Disoccupazione (%) 18,3 17,4 15,8 14,9 15,4 15,5 Debito pubblico (% PIL) 44,7 44,7 46,8 50,5 53,5 61,5 Inflazione (%) 3,5 5,6 5 4,8 4,9 4 Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) -6 6 3 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU e IMF. Ultimo aggiornamento: 16/01/2017 TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'italia 7

BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export 2014 2015 2016 Previsioni di crescita 2017 Previsioni di crescita 2018 Totale 12.912 mln. 12.722 mln. 12.297 mln. nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2014 (mln. ) 2015 (mln. ) 2016 (mln. ) FRANCIA 3.660 FRANCIA 3.728 FRANCIA 3.930 ITALIA 2.469 ITALIA 2.347 ITALIA 2.141 GERMANIA 1.317 GERMANIA 1.335 GERMANIA 1.296 Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. 8

IMPORT Import 2014 2015 2016 Previsioni di crescita 2017 Previsioni di crescita 2018 Totale 19.110 mln. 18.269 mln. 17.622 mln. nd % nd % PRINCIPALI FORNITORI 2014 (mln. ) 2015 (mln. ) 2016 (mln. ) FRANCIA 3.116 FRANCIA 3.251 FRANCIA 2.725 ITALIA 2.797 ITALIA 2.723 ITALIA 2.561 CINA 1.371 CINA 1.529 CINA 1.647 Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI CAMBIO MEDIO ANNUALE 2016 DELL' UFFICIO ITALIANO CAMBI-DINARO TUNISINO / EURO= 2,37 9

SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2014 2015 2016 Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. ) -4.939-4,46-4,33 Saldo dei Servizi (mln. ) 1.004 196 217 Saldo dei Redditi (mln. ) -1.046 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. ) 1.743 Saldo delle partite correnti (mln. ) -3.238-3,47-3,4 Riserve internazionali (mln. ) 5.566 6,67 5,34 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 27/09/2017 10

INVESTIMENTI - STOCK 11

OSSERVAZIONI 12

INVESTIMENTI - FLUSSI 13

OSSERVAZIONI 14

BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea 15

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA Val (0-100) Pos. 140 paesi 2015 2016 2017 Val (0-100) Pos. 138 paesi Val (0-100) Pos. 137 paesi GCI 3,9 92 3,9 95 3,9 95 Sub indici Requisiti di base ( %) 4,4 78 4,4 79 4,4 84 Istituzioni (25%) 3,8 79 3,8 78 3,8 80 Infrastrutture (25%) 3,7 80 3,7 83 3,8 82 Ambiente macroeconomico (25%) 4,3 97 4,2 99 3,9 109 Salute e Istruzione Primaria (25%) 5,9 58 5,9 59 6 58 Fattori stimolatori dell'efficienza ( %) 3,7 98 3,7 103 3,7 99 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 4,1 76 4 93 4,1 82 Efficienza del mercato dei beni (17%) 3,9 118 3,9 113 4 112 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 3,3 133 3,2 133 3,1 135 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 3,1 122 3,2 119 3,4 110 Diffusione delle tecnologie (17%) 3,6 80 3,7 80 3,7 85 Dimensione del mercato (17%) 3,9 69 3,8 69 3,9 69 Fattori di innovazione e sofisticazione ( %) 3,3 110 3,3 104 3,4 97 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 3,6 104 3,6 101 3,7 98 Innovazione (50%) 2,9 110 3 104 3,1 99 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum Global Competitiveness Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 23/10/2017 Val (0-100) Pos. 186 paesi 2015 2016 2017 Val (0-100) Pos. 186 paesi Val (0-100) Pos. 186 paesi Indice di Liberta Economica 57,7 107 57,6 114 55,7 123 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati The Heritage Foundation Index of Economic Freedom. Ultimo aggiornamento: 23/10/2017 16

INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE Val (0-7) Pos. 132 paesi 2010 2012 Val (0-7) Pos. 132 paesi ETI 4,6 38 4,4 44 Sub indici Accesso al mercato (25%) 4,7 35 4,2 53 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4,7 35 4,2 53 Amministrazione doganale (25%) 4,5 50 4,5 44 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 4,2 57 4,6 42 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 5,1 43 5,3 30 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 4,2 43 3,7 54 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 3,9 56 4,1 53 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 5 37 4,8 41 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 3,5 79 3,7 69 Disponibilita ed utilizzo dell'ict (33%) 3,1 69 3,7 65 Contesto business (25%) 5,3 24 4,8 37 Regolamentazione (50%) 4,6 29 4,4 35 Sicurezza (50%) 5,9 20 5,2 47 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 03/06/2013 2010 2012 Valore (%) Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 86,4 91,3 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 03/06/2013 17

FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2015 / 2016 2016 / 2017 2017 / 2018 Accesso al finanziamento 11,8 6,4 6,6 Aliquote fiscali 6,8 5,9 5,8 Burocrazia statale inefficiente 16,4 18,1 18,1 Scarsa salute pubblica 0,8 0,5 0,3 Corruzione 8 11,7 11,6 Crimine e Furti 0,6 0,1 0,4 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 5,7 5,7 3,9 Forza lavoro non adeguatamente istruita 5,1 4 3,6 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 4,8 4,9 6,3 Inflazione 3,2 1,6 3,2 Instabilita delle politiche 10,7 13,8 10 Instabilita del governo/colpi di stato 3,2 4,3 7,5 Normative del lavoro restrittive 4,9 7,4 8,1 Normative fiscali 7,6 5 4,7 Regolamenti sulla valuta estera 6 5,9 5,8 Insufficiente capacita di innovare 4,4 4,7 4,2 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index. Note: I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16 fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo. Ultimo aggiornamento: 23/10/2017 18

INDICE DOING BUSINESS Val (0-7) Pos. 189 paesi 2017 2018 Val (0-7) Pos. 190 paesi Posizione nel ranking complessivo 77 88 Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 103 100 Procedure - numero (25%) 9 9 Tempo - giorni (25%) 11 11 Costo - % reddito procapite (25%) 4,7 4,6 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 59 95 Procedure - numero (33,3%) 17 18 Tempo - giorni (33,3%) 93 96 Costo - % reddito procapite (33,3%) 2,5 6,2 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 40 48 Procedure - numero (33,3%) 4 4 Tempo - giorni (33,3%) 65 65 Costo - % reddito procapite (33,3%) 696,6 712,1 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 92 93 Procedure - numero (33,3%) 4 4 Tempo - giorni (33,3%) 39 39 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 6,1 6,1 Accesso al credito (Posizione nel ranking) 101 105 Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 max) (37,5%) 3 3 Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 6 6 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 118 119 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 4 4 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7 5 5 Tasse (Posizione nel ranking) 106 140 Pagamenti annuali - numero (33,3%) 8 9 Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) 144 145 Tassazione dei profitti (33,3%) 13,1 17 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 92 96 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 50 50 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 469 469 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo (ore) Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo (USD) 3 3 200 200 Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 80 80 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 596 596 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo (ore) Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo (USD) 27 27 144 144 Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 76 76 Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 565 565 Costi - % del risarcimento (33,3%) 21,8 21,8 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 7 7 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 58 63 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 28/11/2017 19

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ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO L'accesso al credito non risulta pienamente agevole per via di lungaggini burocratiche. Il mercato finanziario assicura appena il 7% dei finanziamenti degli investimenti e la capitalizzazione borsistica non supera un quarto del PIL. Condizioni assicurative SACE Apertura: esiste la copertura del credito, ma puó essere soggetta a restrizioni relative alla tipologia della controparte (Stato, Corporate, Banca) Ammontare: quello previsto per il Paese o il limite previsto per la singola transazione; Fuori budget: non vi é possibilità di copertura, ma in ogni modo alcune transazioni posso essere considerate caso per caso: quelle con rischi minimi (transazioni finanziate in parte dalle IFI, dalle banche regionali di sviluppo e da altre ECA; progetti di transazione finanziaria o di finanza strutturata), progetti di investimento, e transazioni relativi a rischi non creditizi. Categoria rischio OCSE: 4/7 Categoria Consensus: 2 Ultimo aggiornamento: 03/04/2015 21

RISCHI RISCHI POLITICI Stabilità politica interna Lotta al terrorismo Sicurezza del territorio Manifestazioni sociali Società civile Stabilità politica interna A partire dal 2014 la Tunisia ha avviato un processo di consolidamento delle istituzioni democratiche, attorno al quale le forze politiche ed i maggiori partiti tunisini mantengono uno spirito cooperativo in nome dell'interesse del Paese e dell'unità nazionale. Lotta al terrorismo Dopo gli attentati del 2015, le Autorità tunisine si sono impegnate nel rafforzamento delle misure di sicurezza, in particolare dei siti sensibili (alberghi, attrazioni turistiche, porti, aeroporti e grandi arterie di comunicazione) e in una capillare lotta al terrorismo. Sicurezza del territorio Alcune aree del Paese permangono fortemente sconsigliate, ossia i territori al confine con la Libia e alcune zone montuose al confine con l'algeria. Manifestazioni sociali Occasionali manifestazioni di dissenso sociale riguardano i governatorati di Kasserine, Kebili e Tataouine, in relazione alla precarietà della situazione economica. Al riguardo, si consiglia di consultare regolarmente il sito Viaggiare Sicuri. Società civile La società civile, molto attiva negli ultimi anni, è impegnata in un costante dialogo con le Autorità governative per la realizzazione e il miglioramento delle riforme intraprese sul piano economico e sociale. Non mancano momenti di forte opposizione tra le Istituzioni e le associazioni sindacali. Ultimo aggiornamento: 20/10/2017 22

RISCHI ECONOMICI Transizione economica in corso Logistica e Trasporti Liberalizzazione del mercato e concorrenza. Burocrazia Economia informale e contrabbando Transizione economica in corso L'economia non ha seguito il ritmo della transizione democratica. La situazione economica resta critica e risulta ancora molto dipendente da aiuti e prestiti internazionali che rischiano a medio-lungo termine di pesare sul debito pubblico. Ciononostante, emergono importanti segnali positivi con la ripresa del turismo, dei fosfati e dell'agroalimentare. Logistica e Trasporti Va segnalata la debole performance del porto di Radès/Tunisi, il maggiore del Paese, che risente della vetustà degli impianti (mancanza di infrastrutture portuali e intermodali adeguate), di una scarsa governance interna al porto e di lungaggini amministrative per lo sdoganamento. Liberalizzazione del mercato e concorrenza. Si segnalano ritardi nelle assegnazioni di commesse, problemi di trasparenza e ritardi nella realizzazione delle opere. Permangono barriere alla concorrenza in alcuni settori. Burocrazia Sono presenti fenomeni diffusi di prassi clientelari, appesantite dalla gravosità delle procedure amministrative e dalle difficoltà legate alla proprietà delle terre. Economia informale e contrabbando Sono molto diffusi prodotti di contrabbando, fenomeno che il Governo fa fatica a contrastare. Il settore informale rappresenterebbe infatti, secondo alcune stime, circa il 50% dell'economia. Ultimo aggiornamento: 20/10/2017 RISCHI OPERATIVI Attività sindacali Rimpatrio dei capitali non disponibile non disponibile non disponibile Attività sindacali Sono emerse una serie di difficoltà legate alla gestione del personale, cio' in ragione della crescita del potere dei sindacati e delle loro rivendicazioni sociali (in alcuni casi, strumentali), che saltuariamente bloccano le attività produttive delle aziende nel settore pubblico e privato. Rimpatrio dei capitali Esistono numerosi problemi di carattere operativo nella gestione della liquidità bancaria e forti rallentamenti per il rimpatrio di utili provocati dalla Banca Centrale di Tunisia. non disponibile nd non disponibile nd non disponibile nd Ultimo aggiornamento: 20/10/2017 23

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RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW La Tunisia ha sempre presentato caratteristiche ideali per gli investitori italiani, grazie alla vicinanza geografica, ad una normativa particolarmente favorevole in materia di incentivi ed al basso costo dei fattori di produzione. La Tunisia rappresenta un ponte per l Italia sul Mediterraneo, una piattaforma produttiva naturale per le imprese italiane impegnate a diversificare le proprie attività e a penetrare nuovi mercati (soprattutto in Nord Africa, Golfo e Africa francofona). L'Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia con un saldo commerciale in attivo. Siamo il secondo cliente e il secondo fornitore della Tunisia, con un interscambio bilaterale nel 2016 pari a circa 5 miliardi di euro. In Tunisia, la presenza delle aziende italiane è forte e ben radicata. Nonostante le difficoltà di questi ultimi anni, esse hanno mantenuto le loro posizioni, spesso incrementandole. Secondo le statistiche delle competenti Agenzie nazionali (API e FIPA), risultano attive nel Paese 850 imprese (la maggior parte delle quali sono società totalmente esportatrici, off-shore). Le imprese italiane installate in Tunisia (miste, a partecipazione italiana o a capitale esclusivamente italiano) impiegano oltre 60mila persone e rappresentano un quarto del totale delle imprese a partecipazione straniera. La maggior parte di esse è concentrata nella Grande Tunisi e nelle regioni costiere. Tuttavia, grazie ad una manodopera qualificata presente sull intero territorio, le imprese italiane si stanno situando sempre più nelle regioni interne. Esiste un elevato grado di integrazione tra le imprese italiane presenti in Tunisia. Sono intensi anche i rapporti consortili con il tessuto industriale locale, alla pari di un apprezzata specializzazione settoriale dei giovani quadri tunisini che forniscono un apporto sostanziale allo sviluppo delle aziende italiane in Tunisia. Una serie di riforme strutturali in campo economico, come ad esempio la modernizzazione delle dogane (riduzione dei dazi doganali; dematerializzazione delle procedure) sono in cantiere per ristabilire un clima d'affari più efficiente, ispirato a sani criteri di concorrenza, per ripristinare la fiducia degli investitori. Una legge sul partenariato pubblico-privato è stata approvata a fine 2015 mentre a settembre 2016 e' stato approvato il nuovo Codice degli Investimenti. Una normativa di dettaglio è attesa sulle energie rinnovabili per permettere l accesso di operatori privati nel settore. In occasione della Conferenza Internazionale sugli Investimenti "Tunisia 2020", tenutasi a Tunsi nei giorni 29 e 30 novembre 2016, le Autorita' tunisine hanno presentato ai vari Partners internazionali il Piano strategico di sviluppo quinquennale 2016-2020, ispirato a principi di crescita inclusiva e sviluppo sostenibile, che prevede, tra le altre cose, una serie di progetti infrastrutturali e d investimento, pubblici e privati, per un totale di 60 miliardi di dollari, considerati prioritari per lo sviluppo del Paese e la riduzione della disoccupazione. L Italia è presente nel settore manifatturiero, costruzioni e grandi opere, componentistica automotive, bancario, trasporti, meccanico, elettrico, agro-alimentare, farmaceutico. Significativa anche la rilevanza del settore energetico, in quanto in Tunisia passa il gasdotto TTPC che collega Italia e Algeria. Aziende italiane si sono aggiudicate importanti commesse per Grandi Lavori nelle infrastrutture (autostrade, rete ferroviaria veloce, centrali elettriche e altro). Il settore merceologico con maggiore presenza di imprese italiane resta quello del tessile/abbigliamento,con la presenza sia di piccole e medie imprese che di noti gruppi industriali. La Tunisia continua a rappresentare per il nostro Paese una perdurante priorità, circostanza ribadita nel corso delle ricorrenti visite politiche succedutesi dalla Rivoluzione ad oggi. Analogamente, è chiara alle Autorità tunisine l esigenza di rassicurare gli imprenditori stranieri sul miglioramento del clima d affari nella nuova Tunisia e, per quanto riguarda le imprese italiane, sulle opportunità di investimento e partenariato che verranno offerte al nostro Sistema-Paese. il ripristino e la tenuta di condizioni di sicurezza adeguate sono le premesse necessarie per garantire la continuità e il consolidamento di una presenza economica straniera significativa, nonché l entrata di potenziali nuovi investitori nel Paese. Ultimo aggiornamento: 24/11/2017 25

SCAMBI COMMERCIALI EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: Export italiano verso il paese: 2014 2015 2016 gen-ago 2016 gen-ago 2017 Totale 3.290 mln. 3.033 mln. 2.924 mln. 1.888,51 mln. 2.148,97 mln. Merci (mln. ) 2014 2015 2016 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 79,71 167,93 109,45 Prodotti delle miniere e delle cave 15,42 15,04 36,2 Prodotti alimentari 52,03 59,7 70,3 Prodotti tessili 340,72 299,33 314,7 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 118,55 111,88 98,87 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 156,49 169,34 156,31 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 23,32 21,53 22,69 Carta e prodotti in carta 59,53 57,46 60,09 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 706,41 495,71 411,81 Prodotti chimici 160,15 168,05 159,05 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 16,23 16,67 20,83 Articoli in gomma e materie plastiche 129,06 138,93 135,46 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 37,57 39 38,58 Prodotti della metallurgia 315,08 350,17 308,55 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 98,91 100,31 96,58 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 49,99 51,5 54,88 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 271,29 239,3 263,29 Macchinari e apparecchiature 434,86 333,55 362,84 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 117,59 107,93 121,53 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 48,5 25,72 14,54 Mobili 17,75 15,7 14,1 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 35,57 41,87 47,79 Altri prodotti e attività 4,87 5,41 nd Elaborazioni Ambasciata d Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. 26

IMPORT ITALIANO DAL PAESE: Import italiano dal paese: 2014 2015 2016 gen-ago 2016 gen-ago 2017 Totale 2.203 mln. 2.300 mln. 2.243 mln. 1.489,36 mln. 1.424,77 mln. Merci (mln. ) 2014 2015 2016 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 44,08 49,09 45,88 Prodotti delle miniere e delle cave 287,51 193,32 137,96 Prodotti alimentari 132,35 345,86 236,52 Prodotti tessili 67,49 67,99 63,89 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 597,34 590,66 566,88 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 235,5 233,56 238,97 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 3,21 4,14 4,28 Carta e prodotti in carta 3,8 4,55 5,23 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 101,81 29,54 84,4 Prodotti chimici 69,68 57,41 73,78 Articoli in gomma e materie plastiche 63,89 63,61 86,35 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 12,56 12,92 16,23 Prodotti della metallurgia 15,3 18,78 24,2 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 63,26 73,95 74,82 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 67,37 59,35 59,51 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 202,22 241,54 261,38 Macchinari e apparecchiature 87,22 78,06 71,03 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 82,37 103,82 120,43 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 11,09 13,64 14 Mobili 1,82 2,71 2,32 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 38,01 43,33 41,86 Altri prodotti e attività 15,49 11 nd Elaborazioni Ambasciata d Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. OSSERVAZIONI 27

INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK 28

OSSERVAZIONI 29

INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI 30

OSSERVAZIONI 31

TURISMO SCHEDA TURISMO Graduatoria dei 5 paesi più visitati del 2016 # Paese Totale viaggiatori Var % su anno precedente Quota parte su totale outgoing % Posizione dell'italia Totale viaggiatori Quota parte su totale outgoing nd nd nd I 5 prodotti turistici italiani più apprezzati del 2016 # Prodotto Quota Collegamenti aerei diretti Voli Alitalia con due frequenze giornaliere su Roma e Milano. Voli Tunisair su Roma, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Napoli e Palermo. Collegamenti marittimi GNV, Grimaldi, COTUNAV FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO Nel corso del 2015 gli attentati del Bardo e di Sousse hanno pesantemente colpito il settore turistico tunisino con un generale, drastico calo delle presenze di oltre il 30% rispetto al 2014. Le presenze italiane che erano 252 mila nel 2014 sono scese a 72mila nel 2016 (-71%). I primi mesi del 2017 mostrano rilevanti segnali di ripresa di flussi turistici e di rinnovato interesse per la Tunisia da parte di vari Paesi ed operatori stranieri. Nei primi 5 mesi dell'anno il numero di turisti è aumentato del 33% rispetto allo stesso periodo del 2016, superando i 2 milioni di arrivi. Da gennaio a maggio di quest'anno sono arrivati in Tunisia piu' di 30 mila turisti italiani, facendo registrare un aumento delle presenze del 15% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ultimo aggiornamento: 02/08/2017 FLUSSI TURISTICI: VERSO L'ITALIA I flussi di turisti tunisini verso l estero sono modesti. In merito alla presenza tunisina presso strutture ricettive nazionali, non risultano disponibili dati statistici di fonte nazionale ne' dati ISTAT (essendo questi ultimi aggregati per "Paesi dell'africa mediterranea ). Va ricordato che le destinazioni classiche del turista tunisino sono sempre state l Egitto, il Libano, la Turchia ed il Marocco per la vicinanza geografica, per i costi di soggiorno inferiori rispetto alle destinazioni europee e soprattutto perché non è richiesto un visto di ingresso. Tra i Paesi dell area Schengen, la meta preferita resta senz altro la Francia per i legami storici con il Paese e per la diffusa conoscenza della lingua francese in Tunisia e per la presenza di una considerevole collettivita' tunisina. Nell'ambito della fascia di cittadini tunisini che scelgono di viaggiare in Europa, l'italia rappresenta certamente una destinazione ambita, conosciuta e molto apprezzata. Ultimo aggiornamento: 02/08/2017 32