CORSO DIABILITAZIONE PER ASPIRANTI CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI. IL DAINO Dama dama.

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CORSO DIABILITAZIONE PER ASPIRANTI CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI IL DAINO Dama dama info@alpvet.it

DAINO -Distribuzione Mondiale - 1-Nativo 2- Nativo o più verosimilmente introdotto in tempi antichi (precedentemente all anno 1000 dc) 3- Introduzioni da parte dell uomo in tempi non recenti (precedenti al 1900 dc) 4- Introduzioni da parte dell uomo in tempi molto recenti (successivi al 1900 dc)

DAINO Tassonomia Superordine: Ungulati Ordine: Artiodattili Sottordine: Ruminanti Famiglia: Cervidi Sottofamiglia: Cervini Genere: Dama Specie: Dama dama (Linnaeus, 1758)

DAINO Tassonomia IlgenereDamaèsuddivisoin2taxa Popolazione Europea Popolazione Mesopotamica o Persiana 2 IPOTESI DI CLASSIFICAZIONE Alcuni Autori considerano tali taxa 2 specie distinte (Brooke, 1875) Damadama Dama mesopotamica Altri autori le considerano 2 sottospecie Damadamadama Dama dama mesopotamica

DAINO Distribuzione in Italia Superordine: Ungulati Ordine: Artiodattili Sottordine: Ruminanti Famiglia: Cervidi Sottofamiglia: Cervini Genere: Dama Specie: Dama dama (Linnaeus, 1758)

DAINO IN ITALIA Consistenza * 25000 20000 15000 10000 5000 0 2001 2010 * DatiISPRA

DAINO -Aspetto - Dimensioni intermedie tra quelle del capriolo e del cervo Aspetto di un animale agile Rapide progressioni Da punto di vista alimentare è un ruminante pascolatore intermedio

DAINO Alimentazione Ritmi giornalieri di attività alimentare Prevedono due periodi principali (alba e tramonto) Pochi altri, brevi e di scarsa importanza Dal punto di vista, alimentare è caratterizzato Notevole adattabilità In grado di utilizzare una grande varietà di vegetali a seconda della loro disponibilità locale e stagionale

DAINO -Aspetto - A testimoniare l elevato grado di manipolazione (domesticazione) subito dalla specie, sono presenti almeno quattro colorazioni principali del mantello Le 4 colorazioni principali mantello daino: 1. Pomellato 2. Isabellino 3. Melanico 4. Bianco(non albino) Frequenze molto variabili da popolazione a popolazione anche nel grado di pomellatura

DAINO -Aspetto - 3 tonalità diverse di colore del mantello da più scuro a più chiaro in senso dorso-ventrale ( bande di colore ) 3 negli individui pomellati ed isabellino Assente in quelli bianchi 2 in quelli melanici Negli individui melanici mancano le parti bianche Sia nello specchio anale che nel sottopancia

MANTELLO 1. Pomellato È la forma più comune del mantello del daino Spiccano in modo evidente Le pomellature sui fianchi La riga mulina sul dorso Le bande di colore (da più scuro a più chiaro) in senso dorso-ventrale Tratto da www.naturamediterraneo.com

Tono più chiaro del pomellato in cui si mantengono evidenti: La riga mulina sulla schiena Le bande di colore Da più scuro a più chiaro in senso dorso-ventrale MANTELLO 2. Isabellino

MANTELLO 3. Melanico Caratterizzato da colorazione più uniforme Pomellature poco o per nulla evidenti Presenti solo 2 bande di colore Da più scuro a più chiaro in senso dorsoventrale Negli individui melanici mancano le parti bianche Sia nello specchio anale Sia nel sottopancia Tratto da www.naturamediterraneo.com

Il mantello bianco del daino non va confuso con l albinismo presente in altre specie MANTELLO 4. Bianco Non sono presenti Pomellature Riga mulina Disegno ad ancora rovesciata L albinismo è una forma congenita consistente nella totale o parziale mancanza di pigmentazione melaninicanella pelle, nell'iride e nei peli. L'albinismo è il risultato di un'ereditarietà autosomica recessiva ed è noto per la sua incidenza su tutti i vertebrati, incluso l'uomo Tratto da: http://it.123rf.com

MANTELLO: MUTA La muta (cambiamento mantello o abito) avviene 2 volte anno Aprile/Maggio(muta estiva) Da fine Settembre a Novembre(muta invernale) I periodi in cui avviene la muta sono influenzati in modo significativo dal territorio in cui vive la specie Clima Altitudine Latitudine I tempi indicati si riferiscono all ambiente appenninico La muta del mantello viene effettuata di norma secondo questa cronologia Prima dagli individui giovani Poi sub-adulti Adulti per terminare con gli animali più vecchi o defedati

MANTELLO: MUTA Nella forma pomellata in inverno Scompare la pomellatura Le bande di colore che caratterizzano la specie diventano più evidenti ed il mantello assume una colorazione marrone-grigiastra; con tonalità più scura nella banda dorsale, chiara in quella situata sul fianco e bianca nel sottopancia Nella forma isabellina Pomellatura rimane visibile anche con il manto invernale La forma melanica e la forma bianca: Non cambiano colorazione con la muta

DAINO: ASPETTO Struttura appiattita dei palchi nei maschi Tipico specchio anale: Nelle forme pomellato ed isabellino è di colore bianco candido bordato da strisce nere, al cui centro spicca la coda, anch essa superiormente nera, che conferisce allo specchio anale la tipica fisionomia di un ancora capovolta. Coda piuttosto lunga (più lunga del cervo) Nella maggior parte dei casi, in modo più evidente negli individui pomellati, presenza riga mulina: Riga nera presente sulla schiena Sembra una linea di prolungamento della coda Diventa sempre più stretta a mano a mano che ci si avvicina ai quarti anteriori

DAINO: ASPETTO Il daino ha dimensioni intermedie tra capriolo e cervo e a distanza può essere facilmente confondibile In particolare quando palchi e pomellatura sono assenti Per il riconoscimento è utile valutare: La lunghezza della coda(oltre 20 cm) distingue il daino dal cervo (provvisto di coda più corta) e dal capriolo (privo di coda) Il disegno ad ancora rovesciata dello specchio anale del daino è inconfondibile Nel daino: tre distinte bande di colore in senso dorso-ventrale (non visibili nei daini bianchi) Nel cervoe nel capriolo: colorazione più uniforme

CARATTERISTICHE BIOMETRICHE Incremento Medio Ponderale Femmine A 6-7 mesi le piccole femmine raggiungono circa il 55% del peso delle adulte A un anno e mezzo raggiungo l 80% del peso delle adulte Nel corso del terzo anno di vita le femmine raggiungono il massimo sviluppo corporeo Le femmine pesano in media il 55% di un maschio adulto

CARATTERISTICHE BIOMETRICHE -Incremento Medio Ponderale - Maschi Alla classe maschile occorre più tempo per raggiungere uno sviluppo corporeo che, alla fine, risulterà decisamente superiore alle femmine I maschi di classe 0, pur avendo un peso leggermente superiore alle femmine coetanee, raggiungono solo il 34% del peso che registreranno da adulti Fusonihanno un peso di poco superiore a quello delle femmine adulte, ed è circa il 60% del massimo sviluppo ponderale Balestroni fanno registrare in media un peso che è circa l 80% di quello dei palanconi Il massimo incremento ponderale dei maschi è raggiunto intorno ai 6-7 anni

SVILUPPO SESSUALE Età Maturità fisiologica raggiunta circa 1 anno per entrambi i sessi La prima riproduzione avviene: 5-6 anni nei maschi 2-3 anni nelle femmine Le età massime registrate (animali in cattività) 15 anni nei maschi 17 nelle femmine In natura l aspettativa media di vita è decisamente inferiore

CARATTERI DISTINTIVI -Sesso - Il dimorfismo sessuale è molto accentuato Nel maschio: Forme e strutture della testa e del torace più massicce Meno esili della femmina Solo il maschio possiede il trofeo Eccetto il periodo fine aprile-maggio Caratteri sessuali importanti più vistosi nei maschi durante il periodo riproduttivo e caratteristici soprattutto dei palanconi: pennello (ciuffo terminale dell astuccio penico) larghezza e diametro del collo pomo d Adamo vistoso Normalmente i gruppi invernali sono unisessuali Composti o solo da maschi o solo da femmine Di frequente nei gruppi femminili ci sono anche alcuni maschi giovani

CLASSI DIETÀ Suddivisione Maschi Femmine Classi Età Classi Età PICCOLI / CL.0 Da 0 a 10-11 mesi PICCOLI / CL.0 Da 0 a 10-11 mesi FUSONI Da 10-11mesi a 22-23 mesi (nel periodo venatorio soggetti di un anno e mezzo) SOTTILI Da 10-11mesi a 22-23 mesi (nel periodo venatorio soggetti di un anno e mezzo) BALESTRONI Da22-23 mesi a 4-5 anni (oltre i 2 anni si età) ADULTE Oltre i 22-23 mesi (oltre i 2 anni di età) PALANCONI Oltre i 4-5 anni

CLASSI DIETÀ Classe 0 Primi 3-4 mesi di vita: Dimensioni ridotte e costante vicinanza della madre Mantello pomellato tipico della specie Oltre i 6 mesi di vita (una volta effettuata muta invernale) Le dimensioni tendono a diventare rapidamente simili a quelle degli adulti e quindi distinguibili con difficoltà Soprattutto nel caso di animali isolati Comportamento più curioso di quello degli adulti Struttura fisica esile: Zampe relativamente lunghe ed esili rispetto al corpo Muso corto e spiccatamente triangolare

CLASSI DIETÀ Femmine Sottili Femmine di un anno e mezzo di età Da 10-11 mesi a 22-23 mesi Sono femmine asciutte Non hanno ancora avuto il primo parto Struttura corporea più esile di quella degli adulti Arti che sembrano più lunghi in virtù di un corpo più esile Comportamento solitamente meno diffidente e più giocoso di quello delle femmine adulte Muta del mantello anticipata rispetto agli individui adulti

CLASSI DIETÀ Femmine Adulte Soggetti oltre i 2 anni di età (oltre i 22-23 mesi) Già dopo il primo parto distinguere le femmine giovani da quelle anziane diviene complesso in quanto le modificazioni fisiche conseguenti al parto tendono ad uniformare l aspetto delle femmine riproduttrici Si evidenziano differenze rilevabili con una certa facilità solo in prossimità della vecchiaia La linea dell addome tende ad abbassarsi Il muso diventa più allungato Con la vecchiaia la groppa si abbassa Il collo tende ad una posizione più orizzontale col terreno

CLASSI DIETÀ Maschi Fusoni Maschi dell età di circa un anno e mezzo Da 10-11 mesi fino a 22-23 mesi Struttura corporea più esile di quella dei maschi di classe superiore Differenze più marcate si riscontrano nelle dimensioni del collo e del torace Comportamento solitamente più curioso di quello degli adulti La stazza e la struttura corporea assomigliano notevolmente a quelle di una femmina adulta Si differenziano da queste soprattutto per le maggiori dimensioni del collo e per la presenza del pennello

CLASSI DIETÀ Maschi Fusoni I palchi sono costituiti da una unica punta Mai, o solo eccezionalmente, può esser ramificata Le stanghe sono semplici (FUSI FUSONI) Prive di ramificazioni Senza rose Con un caratteristico ingrossamento alla base

CLASSI DIETÀ Maschi Balestroni Soggetti maschi dell età dai 2 ai 4-5 anni (sub-adulti) Il passaggio dalla classe giovanile a quella adulta è piuttosto graduale Nella maggior parte dei casi già a due anni di età ( seconda testa ) il trofeo si presenta con più punte ed in diversi casi con un accenno del tipico appiattimento (che non raggiunge mai dimensioni superiori ai 10 cm) Nei palchi dei balestroni è presente l oculare (o pugnale) Non ancora incurvato Altri elementi utili di valutazione sono la struttura corporea ed il collo, la larghezza della pala ed il grado di apertura del trofeo (che diventa più ampio col passare degli anni)

Soggetti maschi oltre i 4-5 anni CLASSI DIETÀ Maschi Palanconi Struttura fisica tipica Collo molto grosso in relazione al corpo Vistosissimo pomo d Adamo Carattere sessuale importante per la specie in quanto responsabile dell abbassamento della frequenza di bramito (ghiandola endocrina) Corpo massiccio Il trofeo presenta pale ben definite: Larghezza superiore ai 10 cm Grado di apertura (distanza fra le stanghe) elevato

I PALCHI Morfologia BALESTRONI: Maschi di 2-3 anni che presentano un palco formato da stanghe ramificate e di massa contenuta Fino a 10 cm lunghezza della pala Oculare o pugnale diritto Punta posteriore (spina) assente o poco sviluppata

I PALCHI Morfologia PALANCONI: Maschi di età maggiore (>4 anni), le cui stanghe si appiattiscono nella parte distale a formale la cosiddetta pala La pala può essere già accennata in alcuni maschi di 3 anni anche solo su una delle stanghe Punta posteriore ben sviluppata (spina) Oculare o pugnale incurvato con punta rivolta verso alto Pila o mediano Possibili solchi del velluto lasciati nella pala in soggetti ben strutturati

CICLO PALCHI DAINO in sintesi Caduta palchi: da metà Aprile ad inizio Giugno Anziani anticipano Influenzata anche da latitudine alla quale vivono Ricrescita palco:inizia subito dopo e dura circa 4 mesi Pulitura trofeo da velluto: Agosto inizio Settembre

CLASSI DIETÀ Dentizione 35

DENTIZIONE DAINO in sintesi Dentizione da latte: 20 denti Dentizione definitiva: 32 denti 12 molari 12 premolari 2 canini 6 incisivi Bocca fatta a 24 mesi

CLASSI DIETÀ Classe 0 Dentizione da latte: 4 incisivi (o 3 incisivi e 1 canino) e 3 premolari per ogni emimandibola A livello mascellare sono presenti 3 premolari Il 3 premolare da latte (p3) è tricuspidato Il primo molare (M1) definitivo compare a 4-5 mesi Il primo incisivo definitivo (I1) compare a un anno di età

CLASSI DIETÀ Fusone/Sottile Il fusone e la sottile presentano tutti gli incisivi definitivi A volte, in settembre, può essere presente ancora il quarto incisivo da latte I premolari sono ancora da latte ma presentano molta usura Oltre ad M1 è presente anche M2

CLASSI DIETÀ 2 anni I premolari sono tutti definitivi Il terzo premolare (P3) è bicuspidato Il terzo molare (M3) erompe verso la fine dell estate A 24 mesi il daino ha la bocca fatta Ne consegue che l esame della mandibola consente l esatta determinazione dell età fino ai 2 anni: d ora in poi si fanno STIME

COMPORTAMENTO SOCIALE Riproduzione Il daino è una specie poligama La strategia riproduttiva del daino è molto variabile e può andare da: 1. Harem 2. Sistema territoriale a zone singole 3. Sistema territoriale a zone multiple (arene o lek) La tipologia più opportuna viene adottata soprattutto in funzione della densità specifica e della struttura e composizione dell habitat

COMPORTAMENTO SOCIALE Riproduzione Il periodo riproduttivo si colloca nel mese di ottobre con la fase culminante nella prima, seconda o (più raramente) terza decade in funzione dell altitudine e del clima Il ciclo estrale della femmina dura circa 20 giorni (nel caso non si verifichi la gravidanza dopo il primo calore) La gestazione dura circa 230 giorni (poco meno di 8 mesi) Il picco delle nascite si verifica ad inizio Giugno Animali allevati dal 10 Giugno in poi

HABITAT Utilizzo dell ambiente Il daino ha mostrato grandi capacità di adattamento Habitat preferito è rappresentato Zone boscose discontinue Aree temperate in pianura e collina. Nell area mediterranea anche in media montagna Elementi ambientali da considerare fortemente negativi Versanti con forte pendenza e rocce esposte Innevamento abbondante e prolungato

CENSIMENTI Modalità A. Censimento da punti fissi di osservazione Metodo migliore per definire correttamente la struttura di popolazione della specie e contemporaneamente ottenere una quantificazione di minima I mesi di marzo-aprile rappresentano il periodo migliore in cui effettuare i censimenti a vista sul primo verde B. Censimento al bramito Scarsamente utilizzato per il daino, conseguentemente ad alcuni rilevanti limiti applicativi: Il bramito del daino è poco potente e quindi difficilmente rilevabile anche a distanze non elevate Le molteplici strategie riproduttive messe in atto dalla specie, non consentono l esatta individuazione e localizzazione di ogni maschio bramitantecon conseguenti ed evidenti problemi di elaborazione