Questa è la nostra vita un figlio a tutti i costi. Una sera, dopo aver messo a letto mio figlio, stanca dopo una giornata molto impegnata, ho deciso di andare a letto presto, ma non riuscivo ad addormentarmi, era come se qualcuno mi diceva di alzarmi dal letto e scrivere. Scrivere qualcosa della mia vita, cosi mi sono alzata, ho preso carta e penna, mi sono seduta in cucina e ho iniziato a scrivere con il cuore in mano. Sono più di dieci anni che io e mio marito siamo sposati, trascorsi tra gioie, dolori, speranze, sacrifici e sogni, tanti sogni per il futuro. Ma, facciamo un passo indietro.. I primi anni sono stati difficili, non è stato facile incastrare nel modo giusto i pezzi del nostro puzzle d amore e poi la ricerca di un figlio, quel figlio a tutti i costi ed è qui che inizia la nostra avventura straordinaria Di comune accordo abbiamo deciso di intraprendere la strada dell adozione, strada lunga, faticosa e piena d incontri con altre coppie e con vari specialisti e poi dopo mesi e mesi ( quasi un anno), ci crolla il mondo addosso: coppia non idonea all adozione!. Non ci hanno dato l idoneità perché mio marito, a sua volta, è stato adottato. 1
Allora decidiamo di cercare un figlio per vie naturali, così facciamo tutti gli esami clinici e risultiamo coppia quasi sterile con pochissime possibilità di avere un figlio! I medici ci consigliano di fare la fecondazione assistita, quindi iniziamo a fare una serie di esami (anche questo percorso è stato lungo e faticoso), ma, pochi giorni prima di fare il primo tentativo,.. scopriamo di aspettare un bambino! Si, aspettiamo un bimbo! Incredulità, gioia, speranza sono tutti sentimenti che ci hanno invaso in quei giorni fino a quando un malessere ci porta alla perdita del nostro angioletto che ci guarda da lassù. E intanto l iter della fecondazione era stato interrotto (volutamente da noi anche se i medici erano contrari sostenendo che non sarei riuscita a portare a termine la gravidanza) e bisognava rimettersi ancora in lista d attesa Dopo tanto tempo, finalmente arriva una seconda inaspettata gravidanza, voluta tantissimo, arriverà un maschietto! Tanto atteso, tanto voluto, tanto cercato e finalmente arrivato! A pochi mesi dalla nascita iniziano i primi problemi, visite, ospedali, interventi, controlli, day-hospital, terapie.e alla fine la sentenza: vostro figlio è autistico. 2
Che cosa abbiamo pensato? Signore ci stai punendo? E un peccato volere un figlio a tutti i costi? Noi volevamo solo una famiglia normale! Che cosa fare adesso? Tutto crolla, i nostri sogni, le nostre speranze, le nostre gioie Davanti a questa diagnosi non ci sono parole, ma solo lacrime, lacrime e poi ancora lacrime che sembrano non avere mai fine per giorni e giorni. Nel nostro cuore c è il deserto, non c è neanche un fiore, né uno spiraglio di luce, ma solo buio, buio e solo buio. Signore noi crediamo che nessun bambino venga al mondo per caso aiutaci allora, a scorgere il riflesso dello splendore del tuo volto, sul volto di nostro figlio.signore aiutaci, dove sei? Perché ci hai abbandonato? Eppure abbiamo sempre fatto tante cose per te in parrocchia (la catechista, il corso fidanzati, la catechesi adulti e gli incontri per i battesimi). Oltre che affidarci a Dio, inizialmente con molta rabbia nel cuore e fatica, ci siamo anche subito affidati all istituto La Nostra Famiglia che ci aveva appena comunicato la diagnosi, molto dolorosa, e dopo aver preso coscienza della problematica che ci stava coinvolgendo e stravolgendo, ci siamo messi nelle mani degli specialisti del centro che quotidianamente si occupano di tutti questi bambini con disabilità varie. 3
Quindi cominciano i cicli di terapia psicoeducativa per nostro figlio. Due cicli semestrali per tre volte alla settimana, è stato un grande impegno, considerando anche la distanza dal centro, affrontato con molta fatica e stanchezza sia per noi genitori che per nostro figlio. Per mio marito, perché dopo la terapia andava di corsa al lavoro, per me in quanto ho rinunciato al lavoro per poterlo seguire meglio sia nelle terapie che nelle varie visite, e per nostro figlio perché dopo le terapie andava direttamente alla scuola materna. Questo percorso fatto insieme, come famiglia unita, l abbiamo affrontato con molta serenità d animo. E la speranza aumentava vedendo i piccoli progressi che ogni giorno nostro figlio faceva. Un giorno mia mamma mi propone di andare con lei tre giorni a Rimini dove si sarebbe tenuto un incontro del gruppo di Rinnovamento nello Spirito che miei genitori frequentano come crescita spirituale. Ho deciso di partecipare portando mio figlio. L ultimo giorno dell incontro avevo deciso di confessarmi, cercavo un prete ma ormai non c era quasi più nessuno. Ad un certo punto vedo dietro un pilastro un prete piccolino e anziano che si sta alzando per andare via, gli chiedo di confessarmi e lui mi accoglie a braccia aperte e vedendomi con gli occhi lucidi mi abbraccia forte e mi dice una sola frase piangi pure sulla mia spalla ed io ho pianto, ho pianto tanto. In quell accoglienza ho sentito la Tua accoglienza Signore, in quell abbraccio il Tuo abbraccio. Sei davvero Tu o 4
Signore che ti manifesti a noi attraverso il dono del sacerdozio. Grazie per questo immenso dono d amore! Mi vengono in mente le parole di Ger 3, 15: Vi darò pastori secondo il mio cuore i quali vi guideranno con scienza e intelligenza. Ed anche le parole del Santo Curato d Ars: Il sacerdozio è l amore del cuore di Gesù E per me è stato proprio così: la mia confessione con Don Costantino si è svolta solo con le lacrime. Mi sono sentita come un bambino nelle braccia della propria mamma e nel darmi l assoluzione questo piccolo-grande sacerdote mi dava la sua disponibilità ad iniziare un rapporto epistolare. Comincia così questo interscambio di lettere, che mi ha aiutato lentamente a risollevarmi dallo sconforto in cui ero caduta; in questo modo ho avuto la possibilità di raccontare la mia vita. Don Costantino mi ha fatto capire la bellezza di ogni momento, che io, accecata dal figlio a tutti i costi, non riuscivo a vedere, la bellezza delle piccole cose della mia vita vissuta faticosamente: dalle rose che mio marito compra al semaforo dal suo amico extracomunitario e che mi porta come se fossero dei gioielli, dai tanti sorrisi di mio figlio, e dagli abbracci calorosi che ci da, dai piccoli progressi che fa giorno dopo giorno, dalle notti passate al computer per conoscere, per cercare e per capire tante cose sulla malattia, bevendo camomilla.. Questa è la nostra vita e non potremmo chiedere altro perché nostro figlio ci ha insegnato più di quanto lui possa immaginare, e noi non lo ringrazieremo mai abbastanza perché il deserto che avevamo nel cuore adesso 5
è un giardino pieno di margherite e non esistono più i Perché Signore, perchè???, adesso urliamo al cielo Grazie Signore, grazie!!! E da questo abbandono al Signore che è cominciato il nostro risorgere. Si risorge quando ci si consegna totalmente. Non scoraggiarsi ma consegnarsi nelle sue braccia di Padre, questa è la nostra esperienza. Nostro figlio è il dono più bello che il Signore abbia voluto donare alla nostra famiglia. Lo amiamo tantissimo e lui ogni giorno ci ripaga con tutti i suoi progressi che sono grandiosi! E per capire tutto l amore che lui sa dare a noi forse una vita intera non basterebbe. Grazie caro figliolo perché ci insegni a guardare verso il cielo!!! 6
Foto scattata il giorno del compleanno di Don Enrico Ceriani alla casa dei Padri Barnabiti di Eupilio (Erba). Con immenso amore Papà e mamma 7