LINEE ORIENTATIVE SULLA VIGILANZA DEI MINORI NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL PRIMO CICLO IN PARTICOLARE NEL PERCORSO SCUOLA-CASA



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LINEE ORIENTATIVE SULLA VIGILANZA DEI MINORI NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL PRIMO CICLO IN PARTICOLARE NEL PERCORSO SCUOLA-CASA Premessa socio-culturale sulla sicurezza dei minori I cambiamenti socio-ambientali e la sicurezza Il problema della sicurezza oggi va affrontato in modo certamente diverso rispetto a 20 anni fa. I cambiamenti nel contesto socio-ambientale sono evidenti a tutti, e altrettanto evidenti sono le ricadute che questi cambiamenti hanno avuto sugli stili di vita e le consuetudini delle famiglie e delle comunità in genere. Quello della sicurezza è uno degli aspetti più sensibili a tali cambiamenti. L adeguamento delle strutture permanenti, dei contesti (strade, piazze, case ) rispetto al mutare delle condizioni esterne è stato spesso parziale e condizionato da esigenze contrastanti (per esempio la massima viabilità) e da limiti strutturali anche invalicabili. Il mutare e il complessificarsi continuo della situazione ambientale, sia da un punto di vista fisico-stutturale che sociale, aumenta da un lato il livello di rischio (per tutti e ancor più per i minori), e quindi impone dall altro una verifica e un adeguamento altrettanto continuo delle condizioni di sicurezza e di convivenza delle persone. La percezione di cambiamenti così rapidi e continui da parte dei soggetti della comunità non è mai tuttavia immediata. Sono quasi sempre gli eventi o le esigenze concrete a segnalare la necessità di adeguamenti negli stili, nelle strutture e/o anche nella normativa. Una giusta politica di prevenzione, cogliendo anticipatamente la necessità di adeguamenti, tende perciò ad escludere il danno e a ridurre la conflittualità potenziale da esso derivante. I cambiamenti socio-culturali e la sicurezza Accanto al dato sui cambiamenti socio-ambientali c è anche un altro dato di cui tenere conto in relazione al tema sicurezza: è il dato relativo ai cambiamenti, anche questi molto forti, sebbene meno evidenti, socio-culturali. Fino a 40 anni fa era ancora molto praticato quel controllo sociale attivato da ogni singolo soggetto che sentiva come proprio il dovere della responsabilità sulla sua comunità e su tutto ciò che ne era parte : in primis i bambini e in generale ogni bene anche non comune. Tale cultura del bene comune e della solidarietà era storicamente sostenuta da due elementi: la povertà e l assenza di adeguate forme statali di servizio o sorveglianza. La collettiva presa in carico dalla comunità ha rappresentato per il passato un bene enorme, in grado non solo di garantire sorveglianza e tutela continua sui figli e sui beni, ma anche di generare, dal punto di vista educativo, un valore aggiunto fondamentale per la crescita dei minori: la cosiddetta comunità educante. Molti ricorderanno il contesto di autonomia e di libertà in cui nelle nostre comunità sono potuti crescere i bambini: la libertà era in realtà sempre vigilata e

l'autonomia indirettamente palettata dall occhio discreto di ogni adulto della comunità cui veniva riconosciuta implicitamente autorità: era la cosiddetta genitorialità diffusa. Quel contesto oggi è profondamente mutato. I temi dell autonomia e della libertà dei figli, come principi pedagogici, non possono più, di conseguenza, essere posti allo stesso modo di 40 anni fa. Questo è un dato su cui occorre riflettere, per tutte le ricadute che il cambiamento ha portato e per tutti i messaggi correttivi che una tale riflessione può suggerire. La sicurezza nei percorsi scuola casa: prospettive Le vicende dei figli di oggi ci costringono in ogni caso ad abbandonare l illusione che la sicurezza sia garantita solamente con più polizia, più telecamere, più norme. Cosa possa significare una riflessione su questi temi ce lo dice il confronto con molte buone prassi attivate in Italia e fuori dall Italia, là dove la vigilanza sui percorsi scuola-casa attivata da famiglie organizzate in associazioni o associazioni di nonni, si affianca a forme di mutuo-aiuto tra famiglie vicine di casa, come anche tra bambini (passare a chiamarsi lungo il tragitto da casa a scuola e attendersi per rifare insieme il ritorno da scuola a casa). Tutte queste buone prassi, assieme ad azioni di formazione/responsabilizzazione attivate in accordo tra scuola e famiglie (educazione stradale, educazione alla responsabilità sociale, ecc.), e alle misure prese dagli enti locali per rendere i tragitti attorno alle scuole il più sicuri e organizzati possibile (segnaletiche orizzontali e verticali, rallentatori, marciapiedi, blocchi del traffico negli orari di entrata/uscita, ecc.) possono entrare a costituire progetti tra scuola, famiglia ed enti locali. Tali progetti da un lato possono assicurare la continuità nella sicurezza da scuola a casa e viceversa, dall altro possono salvaguardare il principio dello sviluppo dell autonomia del bambino. Premessa giuridica sulla vigilanza dei minori La responsabilità di un adulto nei confronti di un minore, con il quale viene in relazione, è una responsabilità di fatto che è di tipo penale e civile: la sola circostanza che un adulto entri nella sfera giuridica di un minore implica un dovere di responsabilità. Tale principio ha l evidente finalità di assicurare al minore stesso una totale e certa tutela. Le persone che si trovano nei confronti dei minori in una relazione qualificata (genitori, insegnanti, allenatori, baby sitter) hanno naturalmente una responsabilità particolare rispetto alla genericità delle persone e pertanto, in caso di danno subito o arrecato dal minore, dovranno dimostrare o il caso fortuito causa di forza maggiore (art. 45 c.p.), o di non aver potuto impedire il fatto (art. 2048 c.c.). La responsabilità penale è personale. Perché sussista il reato devono verificarsi tutti gli elementi, soggettivi e oggettivi (in particolare il nesso di causalità), da verificarsi volta per volta da parte dell Autorità competente. I casi in cui la giurisprudenza abbia ritenuto di rivestire rilevanza penale la responsabilità della scuola per danni subiti o arrecati dal minore in occasione del rientro a casa, se non accompagnati da un adulto, sono casi che hanno avuto conseguenze gravi per il minore in connessione con una vistosa assenza di presa in carico da parte dell istituzione scolastica del problema della sicurezza del percorso scuola-casa. In altre parole per circoscrivere tale

responsabilità penale, che deve sempre essere dimostrata in tutti i suoi presupposti e che non è riscontrabile automaticamente, è necessario che l istituzione scolastica determini i criteri volti a ridurre o ad escludere, fino al caso fortuito, la pericolosità del tragitto. Per quanto riguarda la responsabilità civile (risarcimento del danno) esiste una copertura assicurativa nelle attuali polizze generali salvo il caso di colpa grave o dolo. Vigilanza nel percorso scuola-casa: considerazioni dalla giurisprudenza Si riportano qui di seguito i principali aspetti, ricavati dalla giurisprudenza, che l istituzione scolastica e formativa è chiamata ad analizzare al fine di definire la propria organizzazione in relazione alla responsabilità dei soggetti coinvolti in merito al tema della vigilanza degli studenti all uscita dalla scuola: a) valutazione della situazione soggettiva dello studente (età, situazioni di disabilità ed handicap ), con particolare riferimento al grado di maturità; la giurisprudenza distingue le situazioni riconoscendo genericamente agli studenti a partire dalla scuola secondaria di primo grado una competenza sufficiente ad assumere la responsabilità del ritorno a casa in piena autonomia. Esaminato il contesto fisico e sociale del nostro territorio, si ritiene che tali considerazioni possano valere indicativamente anche a partire dal terzo anno della scuola primaria; b) valutazione della situazione oggettiva: studio delle specifiche caratteristiche del percorso scuola-casa e scuola-servizio di trasporto; analisi delle eventuali criticità e attivazione delle soluzioni possibili (nonni vigile, segnaletica, rallentatori, interdizione traffico in determinate fasce orarie ). Va sottolineato che la valutazione oggettiva circa lo stato di sicurezza del percorso cambia da contesto a contesto. Molte scuole di paesi piccoli presentano una situazione oggettivamente ideale per il riconoscimento di autonomia del minore. È sempre e comunque necessaria un analisi puntuale e partecipata da parte di scuola, famiglie e ente locale circa lo stato di sicurezza dei percorsi; c) informativa alle famiglie sulle modalità adottate dalla scuola; esigenza di formalizzare in termini sia generali che personali la piena assunzione di consapevolezza/responsabilità circa il problema sicurezza da parte di tutti i soggetti interessati. Conclusioni Dall analisi sopra riportata in merito alla sicurezza/vigilanza dei minori e in particolare in merito alla vigilanza dei minori nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo, in particolare nel percorso scuola-casa, si possono definire le seguenti conclusioni: a) l istituzione scolastica è chiamata ad individuare ed assicurare l esatta competenza e responsabilità in capo ai suoi organi e in particolare in capo al personale docente, direttamente e personalmente responsabile dei bambini affidatigli, dall inizio delle lezioni fino alla consegna dei bambini alle famiglie. Per meglio declinare questa

responsabilità, l istituzione scolastica definirà, nel proprio regolamento interno e riportandolo anche nella propria carta dei servizi, gli aspetti relativi alla organizzazione dell istituzione scolastica in merito alla vigilanza sul bambino in generale (presa in carico dei bambini prima dell inizio delle lezioni cinque minuti prima oppure nel tempo coperto dall anticipo -, vigilanza durante l orario scolastico, responsabilità dei soggetti coinvolti) e in particolare in merito al tema della vigilanza degli studenti all uscita dalla scuola e nel percorso scuola-casa; b) l istituzione scolastica è chiamata a venire incontro alle esigenze sia organizzative che di lavoro delle famiglie, tenendo conto anche della difficoltà per molti genitori di arrivare per tempo all uscita della scuola o di individuare altre persone disposte ad accettare la delega (documento con il quale si indica l adulto incaricato per ritiro del bambino in vece del genitore); c) l istituzione scolastica è chiamata a garantire la crescita dell autonomia personale degli studenti: lavoro educativo importante che subirebbe una battuta d arresto qualora non si esplorassero, accanto allo strumento della delega, altre soluzioni tra cui quelle che si possono ricavare dalle indicazioni operative che si riportano in allegato, a mero titolo esemplificativo.

ALLEGATO Indicazioni operative per progetto scuola-casa Premessa A titolo indicativo e facendo sintesi di quanto espresso nella nota, con il presente allegato si intende offrire alle scuole uno strumento orientativo ed esemplificativo che renda più agevole, in termini operativi, l approccio al problema sicurezza. Nel pieno esercizio della propria autonomia, ogni scuola potrà o meno tenerne conto. Nell approfondimento del problema sono emersi e dunque si evidenziano con l occasione due nodi di fondo del problema: 1. un primo e basilare nodo culturale: si tratta di entrare tutti (famiglie e scuole) in una logica di responsabilità sociale condivisa, poiché fuori da quella, la sola logica della responsabilità personale diventa onerosa, ad alto rischio conflittuale e in ultima analisi improponibile (da sola); 2. un secondo nodo di conseguenza metodologico: a prescindere dalle scelte operative con cui le scuole decideranno di affrontare il problema, si evidenzia perciò la necessità di un coinvolgimento effettivo ed ampio di tutte le componenti in gioco (genitori, docenti, personale ATA ed eventualmente Enti Locali), perché con piena consapevolezza si entri anche in una prospettiva di responsabilità sociale. Diverse scuole, soprattutto della città, si sono già dotate di molti strumenti progettuali indicati nel documento e tuttavia può essere che tali processi di condivisione non siano stati presi in considerazione. Ciò rappresenta sempre un rischio di conflitto incombente. Le indicazioni qui di seguito fornite vanno perciò nella direzione di affrontare il problema anche in termini di un ampio processo di presa di coscienza e di assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti in campo. Indicazioni operative Fermo restando quanto espresso nella parte relativa alla Premessa giuridica sulla vigilanza dei minori: è opportuno avviare con la regia della scuola e l attivazione delle Consulte dei genitori all interno di ogni scuola/plesso un lavoro di indagine sullo stato della sicurezza relativo ai propri studenti e ai percorsi di entrata/uscita dalla scuola; in ragione di questa analisi e per la messa in sicurezza (massima possibile) di tali percorsi è opportuno coinvolgere anche gli enti locali valutando con essi soluzioni e proposte urbanistiche:

il rientro a casa in autonomia va garantito quindi a partire da una presa in carico partecipata, tra scuola famiglia ed ente locale, del problema sicurezza contestualizzato secondo esigenze soggettive e oggettive del contesto di ubicazione della scuola e dei bambini stessi. Tale presa in carico potrà portare alla definizione di un progetto di corresponsabilità tra tutti i soggetti coinvolti; scuola e genitori valuteranno poi in relazione al contesto di ogni singola situazione oggettiva le iniziative da porre in essere da parte di ogni componente perché sia garantita se necessaria una sorveglianza indiretta dei bambini sia con l ausilio di Vigili urbani (ove necessario), sia di quello di nonni o genitori vigili (o altro consimile), secondo prassi consolidate nelle esperienze piedi sicuri ; scuola e genitori valuteranno quindi come incrementare le condizioni soggettive di autonomia e responsabilità dei bambini, tenendo conto degli oggettivi limiti nello sviluppo sensoriale dei bambini di età tra i 6/7 anni (un dato che può variare da soggetto a soggetto nel senso della precocità o del ritardo), attivando tutte le forme di supporto a tale crescita e incrementando le più diverse forme di mutuo aiuto sia tra le famiglie sia tra bambini; nella valutazione del grado di autonomia e di maturità dello studente è tenuto presente sia il parere della scuola, sia il parere della famiglia. Qualora il comportamento dello studente non rispondesse più ai criteri di sicurezza pattuiti dovrà essere rivista l autorizzazione all uscita in autonomia.