L UOMO E L AMBIENTE Per v edere questa immagine occorre QuickTime e un decompressore Photo - JPEG. La riflessione etica al servizio della scienza costituisce uno stimolo ad andare al di là dei dati e dei postulati,per sorpassarli in un nuovo punto di equilibrio.
I. Conoscenza e informazione: quali sono i dati scientifici? II. Riflessione ed opinione: quali sono gli aspetti etici? III. Decisione e messa in atto: che fare e perché farlo.
MASTER in Bioetica L UOMO E L AMBIENTE I. Conoscenza e informazione dei dati scientifici = REALTÀ II. Riflessione ed opinione su aspetti etici = INTELLETTO e COSCIENZA I. Decisione e messa in atto = VOLONTÀ Realtà + Intelletto + Volontà = AGIRE MORALE
I. Conoscenza e informazione: dati scientifici = Realtà (fisica/natura) II. Riflessione ed opinione: aspetti etici = intelletto / coscienza III. Decisione e messa in atto: fare = volontà/azione Realtà + intelletto + volontà = agire morale / azione conoscitiva Lo SCHEMA della Metafisica classica Operari sequitur esse ESSERE = reale, ideale, morale (Platone - Tommaso d Aquino A. Rosmini) corrisponde al METODO delle Scienze sperimentali Ogni fenomeno ha un fondamento (Aristotele Galileo )
I. Conoscenza e informazione dei dati scientifici Cambiamenti climatici Impatto sugli eco-sistemi Ciclo del carbonio
Cambiamenti climatici: l effetto serra Soltanto un terzo della radiazione solare che colpisce la terra e riflessa dall atmosfera. La maggior parte delle radiazioni e assorbita dalla terra e dagli oceani ed è per questo motivo che la temperatura terrestre aumenta.
Concentrazione globale di anidride carbonica nell atmosfera MASTER in Bioetica L UOMO E L AMBIENTE La rapida crescita della curva di concentrazione di CO 2 si è avuta con la massiccia industrializzazione
L aumento previsto della temperatura terrestre
L impatto sugli ecosistemi Le temperature nelle zone antartiche sono cresciute 5 volte più velocemente che nel resto del globo, seguite anche dalle zone artiche. Gli esperti affermano che grandi tempeste e inondazioni saranno sempre più frequenti nei prossimi decenni.
Zone come il Bangladesh sono a rischio inondazioni. Se il livello del mare crescerà di 1 metro, il Bangladesh perderà il 17.5% della sua superficie.
L innalzamento della temperatura, oltre a sciogliere i ghiacci favorisce il diffondersi di incendi, come quelli verificatisi nel Sud dell Europa, dove per esempio, sono bruciate 150 foreste solo in Grecia.
Fenomeni come quelli di EL NINO, che in Indonesia ha causato la più grande siccità degli ultimi 50 anni, diventeranno sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici
Il ciclo del carbonio Quando si parla di ciclo, si immagina un sistema i cui elementi partono da un punto A, fanno un percorso e poi tornano al punto di partenza. E così infatti è. Esiste però un tipo di ciclo che la Natura ha stabilito di lasciare aperto, perchè se fosse chiuso molte forme di vita del pianeta non potrebbero sopravvivere: ilciclo del carbonio.
La vita sul pianeta dipende dall effetto serra = l atmosfera con temperatura media planetaria è di + 17 C. (senza sarebbe di 15 C.) L AUMENTO di questo effetto è Irreversibile nel tempo Su scala planetaria Trans- generazionale Trans - nazionale Una tendenza non un evento
Valori in gioco Sopravvivenza dell uomo Giustizia: pari dignità/diritti tra esseri umani Eguaglianza: tra Paesi sviluppati e in Paesi in Via di Sviluppo (PVS) Salvaguardia dell ambiente Equità generazionale L UOMO E L AMBIENTE II. Riflessione ed opinione: aspetti etici Rispetto del Creatore, del creato, delle leggi di natura
L UOMO E L AMBIENTE II. Riflessione ed opinione: quali sono i punti di vista? Riflessioni e considerazioni etiche si possono fare a partire da: principi laici evidenti principi religiosi condivisi Scelta etica di fondo: Collaborazione tra i due Esclusione di uno dei due
L UOMO E L AMBIENTE Principi religiosi...condivisi La natura creata è un bene : Dio vide che era buono ciò che aveva fatto (Genesi) Non è destinata alla distruzione: Non vi sarà più alcun diluvio a distruggere la terra L uomo è capace di soggiogare la terra come principale responsabile (dominus ), non padrone Vi dev essere un impegno concreativo dell uomo (Paolo VI, Populorum progressio) La tutela del creato (Giovanni Paolo II, Centesimus Annus) comporta rendere più abitabile la terra per tutti (Esortazione)
L UOMO E L AMBIENTE Principi religiosi...condivisibili La natura condivide con l uomo precisi limiti ed anche una certa inclinazione al disfacimento e al male (dovuta al peccato originale) Tutta la creazione è destinata ad un futuro migliore: ecco farò nuove tutte le cose (Apocalisse) L uomo può trasformare la terra da selvatica in umana e da umana in divina (Pio XII, Discorso sul Mondo migliore ) Si tratta di collaborare al disegno provvidenziale di Dio che vede l uomo in cammino, nella storia della salvezza, da un giardino, l Eden, a una città, la Gerusalemme Celeste (Paolo VI, Esortazione, Belfast 1966)
L UOMO E L AMBIENTE Riflessione ed opinione: aspetti etici Sulla questione di CLIMA, ENERGIA, AMBIENTE occorre capire di cosa si tratta cosa è necessario fare perché farlo e farlo comprendere a tutti: media, cittadini
L UOMO E L AMBIENTE Riflessione ed opinione: aspetti etici Per una soluzione dei problemi relativi a CLIMA, ENERGIA, AMBIENTE quindi occorre 1 - uno sforzo globale di scienziati, istituzioni e cittadini, per studiare CAUSE, EFFETTI e RIMEDI anche immediati (es. adattamenti climatici in loco, con speciale riguardo ai Paesi in via di sviluppo) 2 - favorire soluzioni responsabili e condivise, ad alcune questioni aperte in ambito scientifico 3 - attivare rapporti diretti e costruttivi tra scienza, società ed istituzioni
L UOMO E L AMBIENTE Riflessione ed opinione: aspetti etici Che c entra l ETICA? 1. far comprendere di che si tratta e cosa è necessario = etica dell informazione 2. favorire soluzioni responsabili e condivise = lavorare per il bene comune 3. attivare rapporti diretti e costruttivi = assumere reciproche responsabilità Si tratta di tre scopi di tipo etico ETICA dell informazione e della politica scientifica
ETICA L UOMO DELL INFORMAZIONE E L AMBIENTE Riflessione ed opinione: aspetti etici Cosa è l ETICA? Non si può parlare di etica senza PENSARE chi è l UOMO l unico essere morale in natura cioè senza fare FILOSOFIA che ci insegna non solo quello che è vero e buono, ma anche l intelligenza delle cose utili ad una vita felice* *Philosophia nos docet non solum verum et bonum, sed etiam intelligentiam rerum utilium ad vitam beatam
ETICA L UOMO DELL INFORMAZIONE E L AMBIENTE Cosa è l ETICA (scientifica)..è INTUS LEGERE ( intelligenza) è leggere la struttura interna delle cose: come fa la SCIENZA è leggere l ordine insito nell uomo: lo fa la filosofia morale è VOLERE quel che di vero/buono/ bello si è visto e capito L etica è INTELLIGENZA AMATIVA (A. Rosmini) perché VUOLE il vero BENE, per sé e per tutti. L Etica è PER l uomo indica il PRIMO VALORE nell essere umano e non nelle cose il Sabato è per l uomo e non l uomo per il Sabato (Gesù)
L UOMO E L AMBIENTE III. Decisione e messa in atto Valori in gioco Sopravvivenza dell uomo Giustizia: pari dignità/diritti tra esseri umani Eguaglianza: tra Paesi sviluppati e in Paesi in Via di Sviluppo (PVS) Salvaguardia dell ambiente Equità generazionale Rispetto del Creatore, del creato, delle leggi di natura Cosa occorre Uno sforzo globale di scienziati, istituzioni e cittadini, per 1 - studiare CAUSE, EFFETTI e RIMEDI 2 - favorire soluzioni responsabili e condivise 3 - attivare rapporti diretti e costruttivi tra scienza, società ed istituzioni
L UOMO E L AMBIENTE III. Decisione e messa in atto 1. Studiare CAUSE, EFFETTI e RIMEDI Valori in gioco Sopravvivenza dell uomo Giustizia: pari dignità/diritti tra esseri umani Eguaglianza: tra Paesi sviluppati e in Paesi in Via di Sviluppo (PVS) Salvaguardia dell ambiente Equità generazionale Rispetto del Creatore, del creato, delle leggi di natura Studio delle CAUSE del riscaldamento dell atmosfera: è ancora in atto (solo negli ultimi due decenni si è acquisita la consapevolezza che l attività dell uomo innesca reazioni chimiche con l ossigeno dell atmosfera) Studio degli EFFETTI dei cambiamenti climatici: c è una certa divergenza di opinioni tra gli scienziati: sulla rilevazione dei dati (ieri da terra oggi da satellite) sui modelli matematici adottati (risultati diversi in base ai dati preinseriti) Sulle azioni delle varie componenti, naturali e artificiali, e le loro interazioni reciproche.
L UOMO E L AMBIENTE III. Decisione e messa in atto 2. Favorire soluzioni responsabili e condivise Valori in gioco Sopravvivenza dell uomo Giustizia: pari dignità/diritti tra esseri umani Eguaglianza: tra Paesi sviluppati e in Paesi in Via di Sviluppo (PVS) Salvaguardia dell ambiente Equità generazionale Rispetto del Creatore, del creato, delle leggi di natura RIMEDI Sforzo globale: il pianeta è un unicum e della soluzione del problema devono farsi carico tutte le nazioni, specialmente le più evolute, che hanno maggiori consumi di energia e hanno più risorse per studiare e applicare alternative. Protocollo di Kyoto = un accordo di auto riduzione delle emissioni di gas serra, entrato in vigore il 1dicembre 2004 Forbice energia/ambiente: Sviluppo = produzione di energia Produzione di energia = gas serra Sviluppo = produzione di gas serra Alternative possibili per i Paesi sviluppati: 1) Riducono emissioni 2) acquistano quote dai PVS 3) Favoriscono sviluppo sostenibile (es. collaborazione Italia/Cina)
L UOMO E L AMBIENTE III. Decisione e messa in atto 3. Attivare rapporti diretti e costruttivi A CHE PUNTO STIAMO? Sopravvivenza dell uomo: morte ogni 3 secondi nei PVS Giustizia (pari dignità/diritti tra esseri umani): nominale Eguaglianza (tra Paesi sviluppati e in Paesi in Via di Sviluppo): di fatto inesistente Salvaguardia dell ambiente: educazione ambientale Equità generazionale: scarsa considerazione generale Rispetto del Creatore, del creato, delle leggi di natura Sforzo globale: il pianeta è un unicum e della soluzione del problema devono farsi carico tutte le nazioni, specialmente le più evolute, che hanno maggiori consumi di energia e hanno più risorse per studiare e applicare alternative. È entrato in vigore il 1dicembre 2004 il Protocollo di Kyoto = un accordo di auto riduzione delle emissioni di gas serra RIMEDI adottati dai Paesi aderenti: (non hanno aderito USA, India e Cina) 1) Riducono emissioni 2) acquistano quote dai PVS 3) Favoriscono sviluppo sostenibile (es. collaborazione Italia/Cina)
L UOMO E L AMBIENTE III. Decisione e messa in atto 3. Attivare rapporti diretti e costruttivi Dilemma etico-politico I Paesi emergenti o in via di sviluppo si sentono penalizzati dall Annex 1 del Protocollo di Kyoto: perchè sembra mettere sullo stesso piano (conteggia) le loro responsabilità nelle emissioni di anidride carbonica, che ancora devono avvenire (in caso di sviluppo economico-industriale), con quelle dei Paesi sviluppati che con i loro consumi energetici, hanno già contribuito pesantemente al pericoloso effetto serra. Dilemma economico/scientifico Forbice energia/ambiente: Sviluppo = produzione di energia Produzione di energia = gas serra Sviluppo = produzione di gas serra Nelle priorità dei Paesi Emergenti (Cina, India etc.), lo sviluppo viene prima dell ambiente e del clima.
L UOMO E L AMBIENTE CONCLUSIONI Mi indirizzo a tutti a coloro che, per il loro potere politico ed economico, potrebbero essere e sono sovente condotti ad imporre agli uomini di scienza le condizioni del loro lavoro e il loro orientamento. Mi indirizzo prima di tutto ad ogni uomo di scienza individualmente ed a tutta la comunità scientifica internazionale. Tutti insieme voi siete una potenza enorme, la potenza delle intelligenze e delle coscienze. Mostratevi più potenti dei più potenti del nostro mondo contemporaneo! Decidetevi a dar prova della più nobile solidarietà con l umanità: quella che è fondata sulla dignità della persona umana. Costruite la pace cominciando dal fondamento: il rispetto di tutti i diritti dell uomo, quelli che sono legati alla dimensione materiale ed economica come quelli che sono legati alla dimensione spirituale ed interiore della sua esistenza in questo mondo Giovanni Paolo II, Discorso all UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l Educazione, la Scienza, la Cultura), 2 giugno 1980.