Francesco Petrarca (1304-1374) La Vita
LE ORIGINI Discendente da Ser Garzo, probabilmente l illustre autore di laude Nato dal notaio fiorentino Petracco, guelfo bianco esiliato da Firenze nel 1302 Nasce ad Arezzo il 20 luglio del 1304 1307: nasce il fratello Gherardo Casa di Petrarca ad Arezzo
GLI SPOSTAMENTI NELLA GIOVINEZZA Prima infanzia in Valdarno 1311 con la famiglia a Pisa 1312 Avignone, dove è avviato agli studi giuridici, che prosegue a Montpellier e Bologna 1326 morte del padre e rientro ad Avignone, dove trascorre alcuni anni presso l ambiente della corte papale. 6 aprile 1327 Primo incontro con Laura
Avignone Università di Montpellier Università di Bologna, facoltà di giurisprudenza Palazzo papale di Avignone
LA CARRIERA ECCLESIASTICA Essendo ormai dissipato il patrimonio di famiglia, nel 1330 prende gli ordini minori 1330-37 Servizio come cappellano di famiglia presso il cardinale Giovanni Colonna Viaggi: Parigi, Belgio, Germania, Roma Si ritira in Provenza, a Valchiusa e legge le Confessioni di Sant Agostino 1337 nasce il figlio naturale, Giovanni
GLI SPOSTAMENTI
L INCORONAZIONE 1340 invitato a ricevere la corona sia dall università di Parigi sia da Roma Sceglie Roma, si reca a Napoli per essere esaminato dal re Roberto d Angiò Incoronato grande poeta e storico sul campidoglio, l 8 aprile 1341. Da quel momento si firma Francisci Petrarcae poetae laureati (Perciò il titolo originale del Canzoniere è: Francisci Petrarcae poetae laureati rerum vulgarum fragmenta)
LA CRISI SPIRITUALE 1343: il fratello monaco a Montreux Morte di amici e precettori (senso di colpa) Nascita della seconda figlia naturale, Spostamenti tra Avignone, Parma, Napoli e Verona Incontro con Cola di Rienzo 1347: sostiene l insurrezione romana (fallimento) Peste: morte di amici e di Laura (6 aprile 1348)
IN ITALIA Casa di Petrarca a Milano Stringe amicizia con Boccaccio Tra il 51 e il 53 si ritira in Valchiusa, poi decide di stabilirsi in Italia A Milano presso il signore, arcivescovo Giovanni Visconti, dove è trattato con onore Rifiuta di tornare a Firenze 1361: sfugge alla peste e si dirige a Padova, successivamente a Venezia tra il 62 e il 68
1368, si trasferisce a Padova presso il signore Francesco da Carrara 1370, si trasferisce nella casa di Arquà avuta in dono dallo stesso 1371, con lui si trasferisce la famiglia Vi muore tra il 18 e il 19 luglio 1374 Casa di Francesco ad Arquà
LAURA ESISTEVA Argomenti a favore : DAVVERO? -Simone Martini, artista italiano del 300, ne esegue un ritratto - Fonti storiche indicano che si potrebbe trattare di Laura de Noves (1310-6 aprile 1348), nobildonna francese conosciuta dal poeta durante il suo trascorso ad Avignone Argomenti contrari: - Boccaccio, amico intimo di Petrarca, ne mette in dubbio la vera esistenza - Diversi critici asseriscono che Laura è solo una finzione letteraria (il nome Laura deriverebbe da Laurus, cioè Alloro, l albero sacro al Dio Apollo, protettore della poesia)
SIGNIFICATI DEL NOME Laura : 1) Aura 2) Lauro Alloro Poesia Aura 3) Laurea poetica 4) L aura Incoronazione poetica di Petrarca Alloro
RITRATTO DI LAURA - Nuova idea di femminilità (personalità definita) - Laura viva : - Lontana psicologicamente - Fredda e altera, nemica - Allontana il poeta dalla spiritualità - Causa sofferenza - Laura morta - Libera il poeta (elevazione verso la religiosità)
SIGNIFICATI CHE PETRARCA ATTRIBUISCE A LAURA In vita : emblema delle cose terrene (Piaceri del corpo, peccato) Nella morte : Laura si avvicina al poeta e gli permette di distanziarsi dalla tentazione erotica (incoraggia il poeta a superare quella passione che in vita lo ha spinto verso di lei per poter raggiungere un livello più alto di spiritualità)
LA MORTE DI LAURA 6 aprile 1348 Riconsiderazione della proprio vita amorosa Rifiuto di Laura di ricambiare l amore: testimonianza capace di tenere aperta a entrambi la via del cielo Il tema della memoria domina la scrittura Trasfigurazione di Laura :perdita dei tratti ambigui che la caratterizzavano in vita Completamento dell evoluzione psicologica Nuova prospettiva orientata ai valori religiosi Limite del linguaggio per esprimere l importanza di Laura: tema dell ineffabilità (tradizione dantesca: Paradiso)
APPROFONDIMENTO Annotazione sul Virgilio per la morte di Laura Petrarca viene a conoscenza della morte di Laura mentre si trovava a Parma il 19 maggio, quindi annotò su un codice con l opera del Virgilio un promemoria su ciò.
IL SONETTO Il sonetto è un breve componimento poetico, tipico soprattutto della letteratura italiana, il cui nome deriva dal provenzale sonet(suono, melodia) che si riferiva in genere a una canzone con l'accompagnamento della musica. È composto da quattordici versi endecasillabi raggruppati in due quartine ("fronte") a rima alternata o incrociata e in due terzine ("sirma") a rima varia.
Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva 'l core in sul mio primo giovenile errore quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e 'l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno; e del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto, e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno. SONETTO Quartine di versi endecasillabi: Rime incrociate (A-B-B-A) Terzine di versi endecasillabi: Rime ripetute (CDE-CDE)
O voi che ascoltate in queste poesie sparse il suono di quei sospiri dei quali io nutrivo il cuore nel tempo della mia iniziale illusione giovanile, quando ero in parte un uomo diverso da quello che io sono ora, ovunque vi sia qualcuno che per esperienza conosca l amore, spero di trovar pietà, oltre che perdono, del mio stile mutevole di cui io piango e ragiono fra le inutili speranze e l inutile dolore. Ma ora vedo bene che per molto tempo fui per tutta la gente motivo di dicerie, per cui spesso mi vergogno di me stesso fra me; e il risultato del mio illudermi è la vergogna, e il pentirsi e il capire chiaramente che tutto ciò che piace nel mondo è fuggevole illusione.
Sonetto che fa da proemio al Canzoniere - Il poeta si rivolge direttamente al pubblico ( Voi nel primo verso). - L autore specifica il tema del - L autore specifica il tema del Canzoniere (amore e le sue mutevolezze (come lo stile vario dichiarato nella seconda quartina), dramma derivato dal dolore di non essere ricambiato).
Struttura bipartita QUARTINE -Rime e suoni dolci -Argomento: il pubblico e il contenuto dell opera (l amore) TERZINE -Rime e suoni cupi e aspri (incupimento di significato) -Sensazioni di pentimento, derisione, vergogna.
Dalle due terzine (seconda parte) emerge : -Il poeta considera l amore da lui provato come una cosa vana così come ogni attrazione terrena in quanto soggetto alla morte ( che quanto piace al mondo è breve sogno ). Tuttavia il poeta continua a seguire tutte queste cose vane. -Petrarca dunque è cambiato solo parzialmente da quando era giovane (ultimo verso della quartina) -Il poeta è dominato da un dissidio interiore, un conflitto generato dalla sua incapacità di scegliere in modo definitivo la sua strada (insicurezza): - quella spirituale (perfetto modello di vita cristiana) -quella terrena con desiderio di gloria, amore per i classici e per Laura. - Derisione presente nell ego di Petrarca resa da allitterazioni: -11 verso M -10 verso F -12 verso V -13 verso C - Il vaneggiar è sottolineato dal polisindeto l pentirsi e l conoscer chiaramente -È messo in risalto l essere di Petrarca influenzato dai classici (anastrofe e iperbato della seconda quartina).
- I pochi aggettivi presenti hanno valenza negativa (non organicità di rime sparse, stile vario, van dolore, breve sogno ) - Anacoluto nella prima quartina (il Voi resta in sospeso per tre subordinate prima della prima principale) - Utilizzo di termini piani e piuttosto generici per dare al componimento un suono musicale e abbastanza armonioso, non permettendo a nessuna parola di prevalere: Petrarca non tiene alla singola parte ma al tutto. - Distinzione tra passato (giovinezza e errori) e presente (maturità, coscienza e quindi pentimento)
- Riguardo alla concezione del pubblico Petrarca si differenzia molto da Dante e dagli stilnovisti in quanto per lui è necessario semplicemente che le persone cui si rivolge abbiano provato l amore per esperienza personale. Non si parla di nobiltà d animo o cuore gentile. DANTE E STILNOVISTI Amore come sentimento aristocratico noto solo a coloro che possedevano cuore gentile, SICILIANI L amore appare come una disputa filosofica, non veramente vissuto ma solo teorizzato PETRARCA Amore vero e soggettivo, che dà l impressione di essere stato vissuto pienamente
Il sonetto contiene numerosi elementi tradizionali della poesia erotica cortese e stilnovista: -Rimando a un pubblico di esperti in amore -Terminologia specifica della materia amorosa -Coinvolgimento del lettore Sono presenti anche alcuni riferimenti alla prospettiva cristiana: -Richiamo alle trasformazioni dell individuo (tema della conversione) -Rimando alla vergogna -Illusorietà e inutilità dei beni terreni -Dichiarazione esplicita di pentimento -Richiesta di perdono
La gola e l somno et l otïose piume
Un testo nuovo Non dedicato alla vicenda dell amore per Laura Secondo filone tematico: impegno intellettuale e morale Situato accanto al tema politico-religioso
Poesia La Trama: il poeta, rivolgendosi ad un uomo, lo incoraggia allo studio e a non curarsi della scarsa fortuna economica e allo scarso prestigio riservato alle lettere e alla filosofia Schema metrico: Sonetto con rime ABBA, ABBA; CDE,DCE Collocazione: settimo testo del Canzoniere, variazione tematica all interno del contesto dell amore
La gola e l somno et l otïose piume ànno del mondo ogni vertú sbandita, ond è dal corso suo quasi smarrita nostra natura vinta dal costume; et è sí spento ogni benigno lume del ciel, per cui s informa humana vita, che per cosa mirabile s addita chi vòl far d Elicona nascer fiume. Figure Retoriche: Otiose piume sineddoche Elicona metafora= seguire l aspirazione poetica
Qual vaghezza di lauro, qual di mirto? Povera et nuda vai philosophia, dice la turba al vil guadagno intesa. Figure Retoriche: Qual? domanda retorica Lauro gloria civile ed eroica Mirto poesia amorosa Philosophia personificazione
Pochi compagni avrai per l altra via: tanto ti prego piú, gentile spirto, non lassar la magnanima tua impresa.
Struttura Due sistemi di valori a confronto Piaceri carnali Moda corrotta Indifferenza spirituale Vertù Natura Benigno Lume Lauro, Mirto Philosophia Successo e favore della maggior parte degli uomini Orientamento che Dio ha dato all uomo
Interpretazione Critica radicale della civiltà comunale e dei suoi valori Valori contrapposti Fusione di motivi cristiani e di temi umanistici Sentimento aristocratico del privilegio intellettuale = distacco tra momento intellettuale e momento civile Base della società umanistico-rinascimentale
Attualizzazione Allora come oggi L avidità, il vile guadagno, la ricerca del facile raggiungimento di obiettivi sono tutt oggi vizi che l umanità possiede Il sapere, la conoscenza, l amore per la cultura oggigiorno non esistono più. O meglio, forse non sono del tutto scomparsi, purtroppo però hanno perso tutto quel valore che possedevano nei secoli precedenti