Radicali inglesi per Venezia e Roma: il Garibaldi Italian unity committee (1861)



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Elena Bacchin Radicali inglesi per Venezia e Roma: il Garibaldi Italian unity committee (1861) Sarebbe bello incontrare pochi amici qui domenica 17 alle 14 per parlare di un progetto per fondare una società sul modello dei Friends of Italy. Sarei felice di vedere ogni amico che pensi possa essere interessato alla questione 1. Peter A. Taylor, parlamentare e riformista inglese, nel marzo del 1861 pochi giorni prima che si proclamasse ufficialmente la nascita del Regno d Italia indirizzò questa breve lettera a George Holyoake. Gli echi della spedizione dei volontari britannici in Sicilia non erano terminati e le polemiche sulla sua organizzazione non si erano placate, quando Taylor pensò di convocare pochi amici, gli amici fidati che da alcuni lustri lo affiancavano nella promozione della causa italiana oltremanica, per riorganizzare la propaganda a favore del Risorgimento. Nel decennio precedente i gruppi italofili britannici avevano cercato di mobilitare l opinione pubblica attraverso la stampa, gli incontri pubblici e le associazioni. Fin dal 1847 si assistette alla nascita di una serie di organizzazioni radicali legate alla questione italiana. Esse rientrano nella categoria, studiata da Patricia Hollis, dei gruppi di pressione extraparlamentari: gruppi di pressione più o meno radicali e generalmente della classe media, che inseguivano obiettivi specifici e cercavano un cambiamento legislativo facendo pressione sul parlamento e sul governo; possedevano un organizzazione sofisticata operante in un periodo di tempo limitato; e invocavano un linguaggio morale, dichiarando di parlare per il 1 National Co-operative Archive, Manchester, George J. Holyoake papers, n. 1297, lettera di P.A. Taylor a G.J. Holyoake, 15 marzo 1861. Le traduzioni dall inglese, salvo quando diversamente indicato, sono dell autrice. rivista Snodi LT2 rev-07.indd 85

86 Fonti dell io - Fonti del noi ELENA BACCHIN Popolo, la Nazione, il Paese 2. L obiettivo era la creazione di un opinione pubblica istruita e sensibile verso il nazionalismo italiano e i suoi tentativi di raggiungere l indipendenza e l unificazione. Già durante il Cartismo si era assistito ad un ampliamento dello spazio pubblico, ma la peculiarità del caso italiano risiedeva nella sua lontananza dagli interessi concreti delle persone a cui si rivolgeva la propaganda: l unificazione italiana non aveva portato nessun vantaggio ai suoi sostenitori oltremanica se non un generale senso di giustizia. La lettera di Taylor descrive i contatti preliminari, i primi passi per la creazione del Garibaldi Italian unity committee, una delle associazioni che prese piede in Gran Bretagna durante il periodo vittoriano. Due mesi più tardi, nel maggio, compariva infatti sul Times un trafiletto che annunciava la fondazione di un organizzazione: L emancipazione dell Italia deve ancora essere raggiunta. Un primo passo è stato compiuto con l annessione della Toscana e dell Emilia al Piemonte. L espulsione dei Borboni da Napoli e l estensione del governo costituzionale di Vittorio Emanuele nel sud Italia formano il secondo passo. Rimane ancora da liberare Venezia e da installare il governo italiano a Roma. Per promuovere questo risultato secondo il desiderio di Garibaldi è stato formato un Comitato che agirà in concerto con il Comitato Italiano Centrale di Genova. I suoi obiettivi sono la raccolta di fondi e, secondo le parole di Garibaldi, prendere qualsiasi iniziativa possa essere vantaggiosa per rivendicare presso il popolo britannico gli obiettivi dei patrioti italiani e altrimenti promuovere gli interessi e l indipendenza dell Italia 3. L idea di Taylor si era concretizzata e l amicizia, rafforzata da un interesse comune per l Italia, si era istituzionalizzata dando vita ad un gruppo socialmente riconosciuto. Al primo incontro ne erano seguiti altri; riunioni alternate a cene e incontri personali con Mazzini e altri radicali. Il 26 marzo Holyoake, ad esempio, annotava nella sua agendina di essere rimasto fino a mezzanotte e mezza a casa di William Ashurst per 2 Patricia Hollis, a cura di, Pressure from without in early Victorian England, Edward Arnold, London 1974, p. VIII. 3 Times, 22 maggio 1861. La pluralità di nomi e associazioni filo-italiane in Gran Bretagna ha generato confusione e Maura O Connor attribuisce al Garibaldi Italian unity committee la raccolta di denaro per le guerre italiane del biennio 1859-60. rivista Snodi LT2 rev-07.indd 86

Radicali inglesi per Venezia e Roma 87 organizzare con lui e la sorella Emilie traduttrice degli scritti di Mazzini il Garibaldi Italian unity fund 4. Il passaggio dal privato al pubblico implica quindi una cristallizzazione dei rapporti e una chiara definizione dei ruoli e delle finalità dell associazione; un evoluzione che sembra procedere per cerchi concentrici assieme all ampliamento delle adesioni e variare al mutare delle modalità comunicative utilizzate. Se gli incontri preliminari sono percepibili attraverso fonti quali diari e missive, la ricerca di sostegno prima di portare a conoscenza la stampa del progetto è analizzabile grazie a circolari e stampati privati. Infatti, mentre il gruppo promotore continuava a trovarsi a casa di Taylor a Londra, tra le carte di Joseph Cowen (imprenditore e riformista di Newcastle) si trova un dattiloscritto del 4 aprile: Egregio, è stato deciso di fare un tentativo per organizzare un associazione che abbia principi e obiettivi similari a quelli della Society of the friends of Italy, ma limitando i principi alla questione italiana. Il principio del diritto delle nazionalità ha raggiunto vasti progressi negli ultimi anni. È diventato un assioma accettato da tutti i partiti in questo paese, possiamo dire in Europa, e solo il riconoscimento, più o meno esplicito, di questo principio può garantire la pace e il progresso. [ ] Tutto sembra provare che si possa lavorare per un associazione che si sforzi di far riconoscere e insegnare questo principio nelle sue molte applicazioni; un associazione che diventi un centro per la ricezione e la diffusione di informazioni connesse alla grande lotta che si sta svolgendo in molte parti dell Europa. Per assicurare il successo di questa organizzazione si pensa sia necessario in prima istanza ottenere un minimo di reddito da un fondo garantito indipendente dal sostegno dell opinione pubblica. Il bisogno di questo si basa sui problemi della Society of the friends of Italy che ne fecero un fardello pesante sulle spalle di pochi sostenitori causandone la fine. Trecento sterline all anno per tre anni sono il reddito minimo e sarei felice di sapere da lei, in quanto sostenitore della vecchia società, se approva il piano indicato e sarebbe propenso a sostenerlo impegnandosi in una sottoscrizione per tre anni 5. 4 Bishopsgate Library, London, George Jacob Holyoake collection, folder 2/11, diario di Holyoake per il 1861, 26 marzo 1861. Riunioni sulla nuova associazione si tennero perlomeno il 25 aprile, il 1 maggio, il 10 giugno e il 19 luglio. 5 Tyne and Wear Archive and Museums, Newcastle, Cowen papers, DF.COW/A/683, circolare di P.A. Taylor a Joseph Cowen, 4 aprile 1861. rivista Snodi LT2 rev-07.indd 87

88 Fonti dell io - Fonti del noi ELENA BACCHIN L unità italiana era stata raggiunta, ma nelle parole di Sophia Craufurd era un momento sfortunato : i dibattiti parlamentari francesi occupavano assieme alla questione polacca l attenzione dell opinione pubblica 6. Per riportare l interesse sull Italia, l antico nucleo della propaganda si riorganizzava e, dopo una serie di incontri privati, la composizione degli organi dell associazione veniva annunciata dal Times : Edward Craufurd parlamentare vissuto in Italia fino al 1848 e fratello della moglie di Aurelio Saffi sarebbe stato il presidente del Comitato, William Ashurst erede della famiglia inglese che aveva aperto le porte della propria casa a Mazzini a seguito della violazione della sua corrispondenza era il tesoriere e J. Sale Backer il segretario onorario; c erano quindi William Coningham, James Stansfeld, J. White, Gore Langton, Peter A. Taylor, W. Austin, William J. Linton, Frederick Laurence. Tutti i protagonisti dei circoli radicali italofili vicini a Mazzini erano presenti, tanto che il North Wales Chronicle nel promuovere l associazione affermava: quando menzioniamo i nomi di Ashurst, il tesoriere, di Conningham, di Stansfeld, di Craufurd, di Taylor, noi diciamo abbastanza per mostrare che l associazione si merita l incoraggiamento e il supporto di quelli che provano e chi tra gli inglesi non lo prova? un profondo interesse per la causa dell Italia unita e della libertà 7. Nelle loro case da almeno un decennio si radunavano gli esuli italiani e si organizzavano le principali attività attorno alle quali il movimento si sviluppò. Si trattava di quelli che James Vernon, parlando della cultura politica vittoriana, definisce i culture brokers, i promotori culturali, coloro che davano forma ai termini dei dibattiti politici locali organizzando incontri pubblici, cene e cortei, intavolando risoluzioni e brindisi, ma anche scrivendo letteratura di strada 8. Erano i mediatori tra la cultura politica alta e il popolo, ma anche tra gli esuli italiani e i britannici: convinsero gli inglesi a dare sostegno morale, denaro, tempo e in alcuni casi anche la vita per la causa italiana. Promossero l entusiasmo e lo incanalarono. Tuttavia nella formalizzazione dell associazione il contributo delle donne (in particolare delle donne della famiglia Ashurst, evidente e sostanziale in una lunga serie di attività come le traduzioni, le sottoscrizioni e le raccolte fondi) non trovò espressione: solo Jessie White Mario tenne 6 Biblioteca Comunale Archiginnasio, Bologna, Fondo speciale A. Saffi, b. 92, fasc. 2/2, lettera di Sophia Craufurd a Miss Dick Lauder, 15 marzo 1861. 7 North Wales Chronicle, 21 settembre 1861. 8 James Vernon, Politics and the people. A study in English political culture, c. 1815-1867, Cambridge University press, Cambridge 1993, pp. 281-282. rivista Snodi LT2 rev-07.indd 88

Radicali inglesi per Venezia e Roma 89 delle conferenze pubbliche per la società, sebbene non facesse parte del Comitato centrale. Inoltre nell annuncio del Times Garibaldi appare come il promotore dell associazione, ma un indagine sul suo epistolario ridimensiona il suo ruolo: l iniziativa non partì dal generale italiano, ma dai radicali britannici con i quali egli era in contatto. Infatti tra le lettere di Garibaldi compare solo una missiva indirizzata a William Ashurst dell 11 aprile nella quale egli, oltre a dichiarare la fine dell esperienza del fondo creato per l invio dei volontari britannici in Sicilia, chiedeva ad Ashurst di continuare ad agire come suo tesoriere oltremanica e affermava che vi ha gran bisogno di denaro per compiere la grande opera e coadiuvare l emancipazione di quelle parti del nostro paese che sono ancora soggette al mal governo dei preti e all oppressione straniera 9. Il Comitato era già stato creato; il nome di Garibaldi venne utilizzato quindi più per la sua popolarità che per uno specifico sostegno dell iniziativa. Appare invece più consistente l influenza di Mazzini: il 22 marzo egli preannunciava in una lettera la fondazione di un associazione e cinque giorni più tardi era a conoscenza dell invio delle circolari. Inoltre prima che comparisse l articolo sul Times egli dichiarava: al comitato che si raccoglie oggi, ho mandato il mio voto perché persista e pubblichi. I dissapori con Garibaldi e me sono cose individuali che non devono influire l azione pubblica per Roma e Venezia 10. Ma se la figura di Garibaldi era popolare e attirava sostegno, quella di Mazzini avrebbe potuto generare dissapori 11. In ogni caso il Garibaldi Italian unity committee non nascondeva la vicinanza al Partito d azione, sebbene dichiarasse di ripudiare ogni malanimo o antagonismo con il governo italiano e il Partito moderato 12 : l obiettivo era quello di fornire supporto morale a Garibaldi e influenzare la diplomazia attraverso un attiva opinione pubblica. Solamente dopo l estate l associazione cominciò ad avere risonanza: numerosi quotidiani ne parlarono e il problema della sua fondazione venne discusso in parla- 9 Giuseppe Garibaldi, Epistolario, vol. 6, 1861-62, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, Roma 1983, pp. 76-77. 10 Giuseppe Mazzini, Scritti Editi e Inediti, vol. 70, Epistolario, Galeati, Imola 1935, pp. 55-56, 61, 173-174. 11 Sul Times apparve un articolo che accusava Mazzini di finanziare l Unità Italiana attraverso il Comitato londinese. La società si difese sottolineando la sua autonomia di azione e l unità di intenti del Partito d azione: i principi politici dei due grandi patrioti italiani, Mazzini e Garibaldi, sono senza dubbio in armonia con quelli professati dal Comitato ; Daily News, 12 novembre 1861. 12 Liverpool Mercury, 13 settembre 1861. rivista Snodi LT2 rev-07.indd 89

90 Fonti dell io - Fonti del noi ELENA BACCHIN mento; si organizzarono conferenze in tutto il Regno e si presentò una petizione alla Camera dei Comuni; l associazione aveva la propria carta intestata e pubblicò un pamphlet con un indirizzo programmatico. Questa breve panoramica su una delle associazioni filo-italiane nate in Gran Bretagna per iniziativa di un gruppo di radicali vicini a Mazzini permette alcune osservazioni conclusive sulle fonti disponili per lo studio di associazioni e gruppi di pressione. Considerando che le varie fasi della formazione di un gruppo prevedono sia una cristallizzazione dei rapporti sia una ricerca di sostegno all esterno, il passaggio dal privato al pubblico si può percepire solamente attraverso una molteplicità di fonti che ne evidenzino l evoluzione. In genere le fonti personali, come le lettere e i diari, permettono di comprendere il backstage dell associazione. Ad esempio i carteggi dei membri fondatori del Garibaldi committee per loro stessa natura legati a fatti contingenti rivelano le difficoltà, le scelte, le modalità organizzative e operative, l influenza personale e le tensioni che ne animarono la fondazione e la storia; allo stesso modo diari e agende forniscono informazioni sulla frequenza degli incontri privati altrimenti difficilmente individuabili. Passando quindi alla dimensione pubblica, gli elementi formali dell organizzazione come lo statuto, la composizione degli organi costitutivi, l indirizzo programmatico o le opinioni ufficiali si ritrovano invece nelle pubblicazioni e negli annunci pubblicitari. L immagine che il Comitato voleva fornire all esterno si vede, infatti, nelle inserzioni a pagamento apparse sui principali periodici nazionali e provinciali. Qualora disponibili, anche i memoriali lasciati dai membri del gruppo rielaborazioni successive per loro natura lacunose e, ovviamente, soggettive e i verbali dell organizzazione con la descrizione delle varie fasi operative di un associazione consentono di approfondire il problema: la reperibilità di questi ultimi dipende, tuttavia, dalla fortuna e dall importanza dell associazione, nonché dalle particolari circostanze che ne hanno eventualmente permesso la conservazione in archivi pubblici o privati. Anche il numero dei soci e la loro provenienza sociale e geografica, la tiratura degli stampati e la partecipazione alle attività possono essere indicativi dell orientamento, dell influenza e delle dimensioni di un organizzazione 13. 13 Si veda ad esempio John Rothney, La Società degli amici d Italia e la nuova riforma, in Rassegna storica del Risorgimento, 1961, n. 1, pp. 117-140. rivista Snodi LT2 rev-07.indd 90