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Direttore Responsabile: Enzo Boschi Coordinamento Editoriale: Giuseppe Di Capua, Gianluca Valensise Redazione Testi: Giuseppe Di Capua Progetto Grafico: Laboratorio Grafica e Immagini - INGV Roma Progetto Editoriale: Francesca Di Stefano - Centro Editoriale Nazionale - INGV Roma 2008 INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Via di Vigna Murata, 605-00143 Roma Tel. 06/518601 Fax 06/5041181 http://www.ingv.it

Sommario Guida alla lettura Introduzione 11 RENDICONTAZIONE SCIENTIFICA 13 Voce A: mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza 15 1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale 1 2. Monitoraggio accelerometrico del territorio nazionale 21 3. Monitoraggio geochimico delle aree vulcaniche 25 3.2 Etna 2 3.3. Vulcano 32 3.4. Stromboli 33 3.5. Vesuvio 34 3.6. Campi Flegrei 35 3.. Ischia 35 3.8. Pantelleria 36 4. Monitoraggio geodetico delle aree vulcaniche 39 4.1. Vulcani attivi della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) 39 4.2. Etna 43 4.3. Vulcano-Lipari 45 4.4. Stromboli 46 4.5. Pantelleria 46 5. Monitoraggio sismico delle aree vulcaniche 49 5.1. Vulcani attivi della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) 49 5.2. Stromboli 53 5.3. Etna 54 5.4. Apparati vulcanici delle Isole Eolie 5 6. Sorveglianza vulcanologica 61 6.1. Vulcani attivi della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) 61 6.2. Stromboli 61 6.3. Etna 62 6.4. Stromboli 64. Monitoraggio gravimetrico e magnetico 69.1. Vulcani attivi della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) 69.2. Vulcano 0.3. Pantelleria 0 1

.4. Etna 1 8. Rete GPS nazionale 8.1 Organizzazione della rete 8.2. Strumentazione disponibile 8.3. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione 9. Telerilevamento 9 9.1. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione 9 10. Monitoraggio mareografico 81 10.1. Organizzazione della rete 81 10.2. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione 81 11. Attività di sala operativa 83 11.1. Etna 85 11.2. Stromboli 86 12. Supporto al Dipartimento della Protezione Civile in fase di emergenza 8 12.1. Stromboli 8 Voce B: sviluppo ed innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione delle attività di monitoraggio 91 1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale 93 2. Monitoraggio accelerometrico dell Italia settentrionale 95 3. Monitoraggio geochimico delle aree vulcaniche 9 3.1. Introduzione 9 3.2. Sviluppo delle reti 9 3.3. Ampliamento delle reti 9 3.4. Ampliamento laboratori 98 4. Monitoraggio geodetico delle aree vulcaniche 99 5. Monitoraggio sismico delle aree vulcaniche 101 6. Monitoraggio gravimetrico e magnetico 103. Rete GPS nazionale 105 8. Telerilevamento 10 8.1. Introduzione 10 8.2. Sistemi di monitoraggio aerei 10 8.3. Sviluppo di banche dati GIS e sistemi di divulgazione 10 8.4. Metodologie d'indagine basate sui dati acquisiti dai sistemi di monitoraggio 108 9. Monitoraggio mareografico 109 10. Attività di sala operativa 111 Voce C: studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate 113 1. Progetti di ricerca di specifico interesse per il DPC 115 2

1.1. Introduzione 115 2. Progetti sismologici 121 2.1. Progetto S1 - Determinazione del potenziale sismogenetico in Italia per il calcolo della pericolosità sismica 121 2.2. Progetto S2 125 Realizzazione di un modello dinamico sperimentale di valutazione della pericolosità sismica a scala nazionale 125 2.3 Progetto S3 - Valutazione rapida dei parametri e degli effetti dei forti terremoti in Italia e nel Mediterraneo 12 2.4 Progetto S4 - Banca dati accelerometrica italiana 129 2.5 Progetto S5 - Test-sites per il monitoraggio multidisciplinare di dettaglio 131 3. Progetti vulcanologici 133 3.1 Progetto V1 - UNREST Realizzazione di un metodo integrato per la definizione delle fasi di unrest ai Campi Flegrei 133 3.2 Progetto V2 PAROXYSM Definizione dei precursori attesi per eventi maggiori, parossismi e attività effusiva al vulcano Stromboli 13 3.3 Progetto V3 LAVA Realizzazione della mappa di pericolosità da colate di lava all Etna, e messa a punto di un metodo di aggiornamento dinamico 139 3.4 Progetto V4 FLANK Pericolosità connessa alla dinamica di fianco all Etna 141 3.5 Progetto V5 SPEED Progetti scientifici previsti dalla Convenzione tra il DPC e la Regione Campania stipulata il 21.0.2006 143 4. Progetto misto 145 4.1 Progetto misto SV Edurisk Percorsi educativi sui rischi sismico e vulcanico 145 RENDICONTAZIONE FINANZIARIA 14 Voce A: mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza 149 1. Spese 151 1.1 Spese centralizzate 151 1.2 Spese per il personale 153 1.3 Spese effettuate dalle Sezioni 165 2. Impegni 245 2.1 Impegni effettuati dalle Sezioni 245 Voce B: sviluppo ed innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio sismico nazionale e ottimizzazione di tutte le attività di monitoraggio 255 1. Spese 25 1.1 Spese effettuate dalle Sezioni 25 1.2 Spese per la proroga di contratti a tempo determinato 259 2. Impegni 261 3

Voce C: studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate 263 1. Richiesta finanziaria dei progetti di interesse per il DPC 265 2. Dettagli della richiesta finanziaria dei progetti sismologici 269 3. Dettagli della richiesta finanziaria dei progetti vulcanologici 21 4. Dettagli della richiesta finanziaria del progetto misto 23 5. Richiesta finanziaria dei progetti di interesse per il DPC per fase di attività 25 Sintesi dei dati finanziari 281 ALLEGATI 283 Allegato 1 - Attestazione Spesa Rendicontata 28 Allegato 2 - Relazione di revisione 290 4

Guida alla lettura

Guida alla lettura Questo documento di rendicontazione tratta di tutte le attività svolte nel corso della prima annualità della Convenzione 200-2009 tra Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (nel seguito INGV) e Dipartimento della Protezione Civile (nel seguito DPC). Sono quindi considerate tutte le attività svolte e le spese effettuate tra l 11 aprile 200, data in cui è stata siglata la Convenzione, e il 31 dicembre 200, fine del periodo di riferimento. Fanno eccezione le attività di monitoraggio, che in virtù del loro carattere di continuità nel tempo vengono rendicontate per l intera annualità 200. La prima sezione del documento contiene la Rendicontazione Scientifica delle attività svolte dalle diverse Sezioni nelle aree oggetto della Convenzione. Tale sezione è presentata suddivisa secondo le tre voci di cui all articolo 5 della Convenzione stessa: Voce A Mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza. Voce B Sviluppo e innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione delle attività di monitoraggio. Voce C Studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate. La seconda sezione del documento contiene la Rendicontazione Finanziaria relativa a tutte le attività svolte, sempre con riferimento alle tre voci di cui sopra. Tale rendicontazione è svolta secondo la prassi normalmente utlizata dall INGV, tenuto conto degli indirizzi e delle prescrizioni contenuti nel Documento Tecnico da Utilizzare nella Rendicontazione dei Fondi erogati dal Dipartimento della Protezione Civile agli Organismi Convenzionati del 29 luglio 2005. La terza e ultima sezione del documento (Sintesi dei dati finanziari) contiene il riepilogo delle somme rendicontate. Chiudono il documento una Attestazione della Spesa Rendicontata a firma del Presidente dell INGV, Prof. Enzo BOSCHI, e la Relazione di Revisione a firma del Dott. Pietro VOCI, Capo Settore del Servizi Ispettivi di Finanza del Ministero dell Economia e delle Finanze Ispettorato Generale di Finanza Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica.

Introduzione

Introduzione Questo documento rendiconta l attività svolta nel corso dell intero 200 nell ambito della Convenzione stipulata in data 11 aprile 200 tra il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e l Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Analogamente alle convenzioni che l hanno preceduta, la presente Convenzione prevede lo svolgimento di attività di sorveglianza sismica e vulcanica sul territorio nazionale, di consulenza tecnico - scientifica e di studi sul rischio sismico e vulcanico, con riferimento a tematiche e a zone di particolare interesse identificate dal DPC. Il documento è corredato di una dettagliata rendicontazione finanziaria per quanto concerne le spese relative alle attività di cui all'art. 5 della Convenzione, che a sua volta si articola nelle seguenti tre voci: Voce A Mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza. Voce B Sviluppo e innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione delle attività di monitoraggio. Voce C Studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate. Vengono inoltre presentati gli impegni di spesa assunti nel corso del periodo di riferimento della rendicontazione. Tali impegni vengono elencati a puro titolo di completezza dell informazione fornita, dal momento che la procedura amministrativa relativa alle spese previste è stata avviata durante tale periodo di riferimento. Gli impegni verranno inseriti come spese nelle rendicontazioni successive. Per quanto concerne la rendicontazione delle spese relative alle attività di cui alla Voce B) dell'art. 5 della Convenzione, finalizzate agli investimenti tecnologici per il potenziamento delle reti di monitoraggio, si precisa che: la somma rendicontata risulta sensibilmente inferiore a quella prevista in quanto solo nello scorcio finale dell esercizio 200 è stato possibile definire esattamente il relativo budget e aprire i corrispondenti centri di spesa nell ambito del bilancio delle Sezioni impegnate nelle attività di monitoraggio; tra tali spese, comunque, vengono rendicontate quelle relative alla proroga dal 1 agosto 200 al 31 dicembre 200 del contratto di n. 5 unità di personale a tempo determinato impegnate nelle operazioni di ottimizzazione di tutte le attività di monitoraggio. Per quanto concerne la rendicontazione delle spese relative alle attività di cui alla Voce C), finalizzate alla prosecuzione delle attività di studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, 11

specificatamente individuate dal DPC, si precisa che per svolgere queste attività sono stati elaborati 11 progetti, in totale analogia con quanto già svolto nel quadro della Convenzione 2004-2006. Tali progetti sono stati istruiti tra la fine del 200 e l inizio del 2008, ma hanno avuto avvio concreto solo il 1 maggio del 2008. I progetti sono quindi descritti in un certo dettaglio nella sezione di Rendicontazione Scientifica di questo documento, ma nessuna spesa viene rendicontata per il 200. 12

Rendicontazione Scientifica

Voce A Mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza

1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale 1.1. Reti disponibili e loro organizzazione Il monitoraggio sismico del territorio nazionale rappresenta uno dei principali compiti istituzionali dell INGV. I costanti sviluppi tecnologici implementati negli ultimi anni hanno apportato un sensibile miglioramento sia qualitativo che quantitativo del monitoraggio, consentendo da un lato di ottenere informazioni sempre più dettagliate dello sviluppo della sismicità, e dall altro di ridurre drasticamente i tempi di elaborazione per la completa fruibilità dell informazione, sia a scopi di Protezione Civile, sia a fini di ricerca scientifica. Sono in corso ulteriori passi in avanti, tesi allo sviluppo di tematiche come early warning, produzione di shakemap in tempo quasi reale, utilizzo automatizzato di dati strong motion, ma in generale tutte le tematiche riguardanti la gestione più completa e tempestiva del dato sismologico rappresentano gli sviluppi previsti dall evoluzione tecnologica delle reti di monitoraggio. La Rete Sismica Nazionale, che viene gestita dal Centro Nazionale Terremoti (CNT) di Roma, si compone attualmente di oltre 250 stazioni remote, che trasmettono dati in tempo reale mediante tecnologie diverse (analogica in cavo, digitale su linea RUPA, su Internet, via satellite (2 differenti satelliti utilizzati), ponti radio. A queste, contribuiscono i dati ricevuti da altri reti locali/regionali/estere, quali la rete della Sezione di Napoli, la rete sismica Etnea, della Sicilia Orientale, e delle Isole Eolie gestita dalla Sezione di Catania, la rete VBB MedNet dell INGV, la rete dell Italia Nord Occidentale dell Università di Genova, la rete del Mugello, la rete della Regione Marche, la Rete Svizzera dell ETH Zurigo. In caso di emergenza sismica, due reti portatili composte rispettivamente da 8 stazioni sismiche standalone e da 12 stazioni sismiche con connettività ponte radio Wi-Fi + satellite vengono poste in esercizio nel più breve tempo possibile nell area colpita, al fine di monitorare ed analizzare in dettaglio la sismicità locale. A tal fine, 3 unità di personale (1 sismologo, 1 tecnico, un logistico) sono in reperibilità H24, per garantire un intervento immediato. Ulteriore strumentazione sismica è disponibile, in caso di necessità, per la eventuale copertura di aree differenti del territorio. Per i dettagli costitutivi della rete si rimanda alle rendicontazioni precedenti. 1.2. Reti fisse La Rete Sismica Nazionale Centralizzata si suddivide attualmente a grandi linee su 2 differenti tipologie di trasmissione dati, una basta su ponti radio satellitari, l altra su linee dati in cavo, ottenute tramite linee telefoniche terrestri dedicate. Per la parte satellitare, la rete consta a fine 200 di 93 stazioni, distribuite a coprire in modo ormai abbastanza omogeneo il territorio nazionale; a queste vanno aggiunte le 21 stazioni votate al monitoraggio dell Etna e le delle isole Eolie, che condividono scelte tecnologiche e vettori trasmissivi con la rete nazionale. In particolare tutte le nuove stazioni dell area compresa tra la Calabria Meridionale, la Sicilia e le Isole Siciliane sono state realizzate secondo un progetto 1

coordinato di sinergia tra i Laboratori di Roma, Grottaminarda e Gibilmanna del CNT e la sezione di Catania, con piena condivisione di obiettivi e risorse. Lo standard di riferimento di una stazione sismica remota è costituito da un acquisitore digitale ad alta dinamica, un sensore di velocità a tre componenti e a banda estesa, un sensore di accelerazione (strong motion) a tre componenti, un sistema di acquisizione dati GPS geodetici, ed un sistema di trasmissione dati ad alta affidabilità, mediante canale satellitare o terrestre. Per il perseguimento di questo standard, su più di 60 stazioni, al sensore di velocità è stato affiancato un sensore accelerometrico, con trasmissione dati a richiesta (on demand). Inoltre, il nuovo standard della rete nazionale prevede sensori di velocità tipo broad-band: a fine 200 oltre 160 stazioni centralizzate in tempo reale sono dotate di sensori di questo tipo, e circa 30 di sensori a banda allargata, rendendo la percentuale del parco strumenti a corto periodo nettamente minoritaria e rendendo quindi possibile lo sviluppo di tecniche di analisi dati sempre più sofisticate. 1.2.1. Gestione e manutenzione delle stazioni sismiche La manutenzione delle stazioni della rete è gestita in collaborazione dal Laboratorio Sismologico del CNT, dall Osservatorio di Grottaminarda, dall Osservatorio di Gibilmanna, dall Osservatorio di Ancona, e da personale del CNT ubicato presso altre sedi (Milano, L Aquila), e con altri Enti con cui sussiste una convenzione di collaborazione (Università di Genova, Osservatorio di Prato, Osservatorio di Perugina, ecc.). Le attività di manutenzione vanno dal continuo aggiornamento HW/SW della strumentazione, al monitoraggio della qualità di funzionamento, alla diagnostica, ed agli interventi in sito. 1.2.2. Controllo dell acquisizione e della qualità dei dati Personale turnista e di laboratorio è dedicato al monitoraggio regolare e costante dello stato di funzionamento della strumentazione remota, dei sistemi di trasmissione dati, e dei sistemi di acquisizione e di elaborazione centralizzati. Data la delicatezza di questa attività, su cui si basa la efficienza ed affidabilità del servizio di sorveglianza sismica, notevoli risorse vengono ivi investite, sia in termini di personale sia in termini economici, di strumentazione ed infrastrutture (laboratori, autoparco), per il suo efficiente svolgimento. Per le reti a trasmissione terrestre, sono stati mantenuti i collegamenti tramite la rete RUPA (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione); la prevista migrazione dei collegamenti delle stazioni remote al nuovo provider nell ambito dei Servizi Pubblici di Connettività (SPC) non si è infatti rivelata al presente realizzabile, per problematiche gestionali del provider, mentre questi nuovi servizi sono in fase di installazione per i collegamenti tra i centri di monitoraggio. Attualmente, 60 stazioni risultano collegate con la tecnologia RUPA. A queste, vanno aggiunte altre 35 stazioni collegate con varie tecnologie di trasmissione digitale (Internet, ponti radio terrestri, ecc.) e circa 40 stazioni della tradizionale rete a trasmissione analogica tuttora funzionanti. Vanno inoltre menzionate stazioni sismiche gestite dall INGV su base convenzionata regionale (Regioni Marche e Molise), su progetti di collaborazione (Abruzzo, Umbria, Toscana) o su progetti 18

specifici (Val Tiberina, Lombardia, Veneto, Sicilia e Calabria), che contribuiscono sensibilmente ad un monitoraggio più di dettaglio della sismicità su aree campione. A queste vanno aggiunte le reti gestite dalla Sezioen di Napoli: tali reti, pur essendo principalmente indirizzate al monitoraggio vulcanico, partecipano comunque al monitoraggio complessivo del territorio nazionale. 1.2.3. Rete Euro-Mediterranea (MedNet) Un importante integrazione al monitoraggio sismico proviene anche da stazioni operanti al di fuori del territorio nazionale, sia gestite direttamente dall Istituto tramite il progetto MedNet che gestite da altri Enti, ma partecipanti ad un meccanismo di scambio dati ormai ben consolidato su chiave europea. La rete MedNet, nata negli anni 90 per scopi di ricerca pura, con requisiti tecnologici molto elevati, ha assunto sempre più negli ultimi anni funzioni di monitoraggio e di informazione su forti eventi a livello euro mediterraneo. Oggi la rete MedNet è una realtà affermata a livello europeo per la produzione di dati di elevata qualità sismologica. 1.2.4. Rete OBS Nel corso dell ultima convenzione DPC 2004-2006 è stato sviluppato il prototipo di una stazione sismica da fondo mare (OBS/H Ocean Bottom Seismometer with Hydrophone). Tale prototipo, dopo i test in laboratorio e un test sul Vulcano sottomartino Marsili è stato prodotto in sette esemplari che fanno parte del parco strumentale INGV realizzato su fondi derivanti dalla suddetta convenzione. 1.3. Reti mobili Le reti mobili gestite dal CNT si suddividono in reti di emergenza e reti per esperimenti di campagna. Le reti di emergenza sono di due tipi: la prima è una rete di stazioni sismiche standalone, con acquisizione dati locale; è una rete di 8 stazioni, sempre disponibili che ha il vantaggio di essere di rapidissima installazione. Ogni stazione dispone di un sismometro e di un accelerometro, per la massima copertura di dinamica senza rischio di saturazione da forti segnali. La seconda è una rete composta da 9 stazioni + una di riserva, con telemetria in ponte radio + satellite. Questa rete costituisce un integrazione alle stazioni della Rete Sismica Nazionale, per studi di sismicità di dettaglio dell area colpita da un forte evento. Infine, il parco strumentale dispone altre 44 stazioni remote standalone, normalmente utilizzate per esperimenti scientifici di campagna, eventualmente utilizzabili in caso di emergenza per la copertura di aree colpite. 19

1.4. Strumentazione disponibile Nella tabella che segue viene indicata la dotazione strumentale del CNT. Sismometri Acquisitori Storage TRILLIUM 40 33 QUANTERRA Q680 5 SERVER 15 TRILLIUM 120 15 QUANTERRA Q4120 8 TRILLIUM 240 20 QUANTERRA Q30 6 LENNARTZ LE-3D/5S 22 QUANTERRA Q330 3 LENNARTZ LE-3D light MKII TAURUS 25 GEOTECH S-13 0 CARINA 32 GURALP CMG-40 Accelerometri Digitalizzatori EPISENSOR 90 GAIA 120 GURALP CMG-5 10 TRIDENT 160 CYGNUS 105 Moduli OBS/H 1.5. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione 1.5.1. Centri di acquisizione dati Nel 200, il servizio di sorveglianza sismica ha localizzato 6815 terremoti (compresi i telesismi), di cui 5954 nell area italiana in senso lato (territorio nazionale e aree circostanti, i cui terremoti possano interessare la popolazione italiana). 144 terremoti sono stati valutati di magnitudo superiore a 3.0, mentre 464 sono quelli con magnitudo superiore a 2.5. I terremoti effettivamente comunicati alla Sala Operativa del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) assommano a 502, includendo fra essi alcuni telesismi importanti e alcuni eventi che, pur essendo di magnitudo inferiore a 2.5, sono stati giudicati significativi. Particolare cura è stata dedicata alla robustezza ed affidabilità del sistema complessivo di acquisizione dati (disaster recovery): per la gestione della parte di rete a trasmissione satellitare, sono in funzione tre hubs di acquisizione nei 3 centri di monitoraggio e controllo di Roma, Catania e Grottaminarda; tutti i canali di trasmissione dati satellitari sono ridondati, ossia gestiti sia da un hub primario che da un hub di backup, al fine di garantire la completezza ed integrità del flusso dati nelle varie sedi anche in caso di guasti agli apparati di ricezione o durante le operazioni di manutenzione straordinaria. 1.5.2. Dati prodotti dalle stazioni OBS/H Durante la campagna sul Marsili durata appena 9 giorni sono stati acquisiti oltre 1000 eventi (8 eventi regionali, 1 telesisma, 81 eventi a bassa frequenza VTB, 159 eventi ad alta frequenza HF, 53 SDE eventi monocromatici di breve durata e 2 probabili eventi da crollo). I dati acuisiti sono archiviati presso la banca dati marini istituita presso l OBS Laboratorio di Gibilmanna. La divulgazione di quanto acquisito al momento è avvenuta nell ambito di convegni specializzati. 20

2. Monitoraggio accelerometrico del territorio nazionale 2.1. Organizzazione della rete Dal 2006, il Centro Nazionale Terremoti ha intrapreso una politica delle nuove installazioni tesa ad avere stazioni multisensore. In quasi tutti i nuovi siti vengono installati diversi sensori per acquisire efficacemente tutto lo spettro delle frequenze emesse dalle sorgenti sismiche, coprendo anche la dinamica completa dei segnali sismici. In questa ottica, nei nuovi siti, vengono installati il sensore velocimetrico a larga banda, un GPS geodetico e un sensore accelerometrico. I primi due sensori sono trasmessi in tempo reale mentre l accelerometro viene acquisito on demand a seguito di richiesta automatica. Tale richiesta viene effettuata per ogni evento sismico rilevante. Lo sviluppo della rete ha portato ad avere oggi sul territorio più di 60 accelerometri che coprono maggiormente il sud della penisola e la Sicilia orientale. Nella figura che segue viene rappresentata la situazione aggiornata delle installazioni degli accelerometri. Bisogna aggiungere per completezza che in alcuni siti (es. ILLI e IVPL) problemi tecnici non consentono ancora di avere il dato trasmesso anche se a breve tali problemi dovrebbero essere risolti. 21

Gli investimenti sui sensori sono stati fatti a valere sia sulla precedente convenzione DPC 2004-2006 che su fondi del programma PROSIS finanziato dal MIUR. Complessivamente sono stati acquistati 90 accelerometri, 30 dei quali su fondi della precedente convenzione e 60 su PROSIS. La proprietà dei dati appartiene all INGV e agli Enti finanziatori della strumentazione. La politica di diffusione dei dati accelerometrici del CNT consiste nella loro integrazione nella costituenda banca dati accelerometrica che si sta sviluppando nell ambito del progetto S4 DPC-INGV. Infatti, nel documento programmatico del progetto S4 viene esplicitamente affermato che i dati acquisiti dalle stazioni accelerometriche gestite dal Centro Nazionale Terremoti saranno inclusi nella citata banca accelerometrica. Ulteriori esigenze da parte del Dipartimento sulla disponibilità dei dati accelerometrici, oltre la costituenda banca dati, possono essere discussi nella più ampia prospettiva di scambio dati diretto tra INGV e DPC. Nella tabella che segue vengono indicate le stazioni accelerometriche che fanno parte della rete satellitare. STAZ SITO Lat Lon Elev. STATUS ACER ACERENZA 40.86 15.942 690 Received AMUR ALTAMURA 40.90 16.604 443 Received ARCI ARCIDOSSO 42.851 11.45 1080 Received BDI BAGNI DI LUCCA 44.062 10.596 830 Received BOB BOBBIO 44.6 9.44 910 Received BSSO BUSSO 41.546 14.593 1010 Received BULG BULGHERIA - CAMEROTA 40.08 15.3 815 Received CAFE CARIFE 41.028 15.236 100 Received CAFI CASTIGLION FIORENTINO 43.329 11.966 54 Received CAFR CASTEL FRENTANO 42.22 14.34 250 Received CARO CAROLEI 39.254 16.219 618 Received CASP CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 42.90 10.865 390 Received CDRU CIVITA DI RUTA - OTTATI 40.489 15.304 105 Received CERA FILIGNANO 41.59 14.018 800 Received CMPR CAMPORA 40.318 15.303 32 Received CORL CORLEONE (PALERMO) 3.894 13.303 660 Received CRMI CARMIGNANO 43.90 10.90 490 Received ECNV CATENANUOVA 3.595 14.12 484 Received ESLN SERRA LA NAVE 3.693 14.94 18 Received GALF GAGLIANO CASTELFERRATO 3.10 14.566 40 Received GROG ISOLA DI GORGONA 43.426 9.892 118 Received HAGA HYBLEAN AUGUSTA 3.285 15.155 126 Received HAVL AVOLA 36.959 15.122 502 Received HMDC MODICA 36.959 14.83 595 Received HVZN VIZZINI 3.18 14.15 8 Received IACL ALICUDI 38.533 14.355 145 Received IFIL FILICUDI 38.564 14.55 2 Received ILLI LIPARI 38.445 14.948 283 Received IVPL VULCANO PIANO 38.36 14.980 486 Received JOPP JOPPOLO 38.606 15.885 500 Received LATE LATERA 42.613 11.804 610 Received LSD LAGO SERRU` - CERESOLE REALE 45.459.134 2285 Received MAON MONTE ARGENTARIO 42.428 11.130 23 Received MCEL MONTICELLO 40.324 15.801 960 Received 22

MCRV CALABRITTO - MT. CERVIALTO 40.82 15.168 1191 Received MDI MONTE DI NESE 45.69 9.16 954 Received MIDA MIRANDA 41.641 14.254 950 Received MMME MONGIUFFI-MELIA 3.935 15.253 959 Received MOCO BICCARI - MONTE CORNACCHIA 41.30 15.158 1049 Received MODR MONDRAGONE 41.145 13.8 345 Received MONC MONCUCCO TORINESE 45.03.92 480 Received MRB1 MONTE ROCCHETTA 41.122 14.968 688 Received MRGE MORGE 45.69.061 1660 Received MRLC MURO LUCANO 40.56 15.488 605 Received MRVN MINERVINO MURGE 41.060 16.195 610 Received MSAG MONTE S. ANGELO 41.12 15.909 890 Received MSRU POGGIO SCUDEARU 38.263 15.508 408 Received MTSN MONTESANO SULLA MARCELLANA 40.266 15.51 1056 Received NOCI NOCI 40.88 1.064 420 Received PALZ PALAZZO SAN GERVASIO 40.944 15.960 450 Received PIPA PIETRAPAOLA 39.485 16.815 49 Received PLAC PLACANICA 38.449 16.438 602 Received POFI POSTA FIBRENO 41.1 13.12 88 Received PSB1 PESCO SANNITA 41.223 14.810 551 Received PTRJ PIETRAROJA 41.364 14.529 102 Received PZZT MONTE PIZZETTO 44.131 10.861 1236 Received RAFF RAFFO ROSSO 3.222 14.362 310 Received RNI2 RIONERO SANNITICO 41.03 14.152 950 Received SACR S. CROCE DEL SANNIO 41.39 14.05 859 Received SACS SAN CASCIANO DEI BAGNI 42.849 11.909 845 Received SALO SALÒ 45.618 10.524 600 Received SCTE SANTA CESAREA TERME 40.02 18.46 150 Received SERS SERSALE 39.035 16.688 1221 Received SGRT SAN GIOVANNI ROTONDO 41.54 15.43 960 Received SGTA SANT AGATA DI PUGLIA 41.135 15.365 890 Received SIRI MONTE SIRINO - MOLITERNO 40.182 15.86 1063 Received SNAL S. ANGELO DEI LOMBARDI 40.925 15.209 84 Received SSY SORTINO 3.15 15.03 600 Received TOLF TOLFA 42.064 12.000 31 Received TRIV TRIVENTO 41.66 14.550 598 Received TRTR TORTORETO ALTA 42.808 13.913 160 Received USI USTICA 38.0 13.19 285 Received VAGA VALLE AGRICOLA 41.415 14.234 95 Received VULT MONTE VULTURE - MELFI 40.954 15.616 1101 Received Nell ambito del progetto Stazioni accelerometriche in Italia Settentrionale (convenzione INGV- DPC 2004/2006, coordinato dalla Sezione di Milano-Pavia) era stata sperimentata l installazione di una rete densa di sensori strong motion, prevalentemente in ambito urbano o su suoli caratterizzati da fenomeni di amplificazione locale utilizzando sia la registrazione in locale che la trasmissione dei dati via modem/gsm. Alla fine del 200 risultano installate 19 stazioni accelerometriche della RAIS (Rete Accelerometrica dell Italia Settentrionale). In alcuni siti sono posizionati differenti strumenti con diverse amplificazioni. Al termine delle installazioni la RAIS sarà composta da 25 stazioni. La distribuzione delle stazioni e la loro interdistanza media attuale (inferiore ai 15 km nell area interessata dall evento del 24 Novembre 2004, Ml 5.2) permette di ottenere dati 23

accelerometrici distribuiti in maniera ottimale sia da un punto di vista azimutale che come range di distanze. In Italia Settentrionale sono inoltre attivi altri 10 sensori strong motion, gestiti dal Centro Nazionale Terremoti (CNT), che sono collegati alle stazioni sismiche a 6 componenti della Rete Sismica Nazionale con trasmissione dei dati tramite canali satellitari. 2.2. Strumentazione disponibile Oltre agli accelerometri del CNT installati nelle postazioni di cui al paragrafo precedente, la Sezione di Milano dispone di altri accelerometri le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. SENSORI Tipo Produttore Numero Episensor FBA ES-T Kinemetrics 26 ACQUISITORI Tipo Produttore Numero Mars88/MC Lennartz-Electronics 12 Reftek 130-01 (3 Canali) Reftek 8 Reftek 130-01 (6 Canali) 6 2.3. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione Nel corso del 200 la rete accelerometrica gestita dalla Sezione di Milano ha registrato 516 forme d onda relative a 28 eventi locali e regionali con magnitudo da 1.3 a 4.2. Le elaborazioni dei dati registrati dalla RAIS sono rese disponibili su un sito web dedicato alla rete accelerometrica (http://accel.mi.ingv.it). In particolare vengono forniti i parametri di picco e le ordinate spettrali in accelerazione, velocità e spostamento, le intensità di Arias e di Housner ed i rapporti spettrali calcolati su finestre di 5 e 10 secondi a partire dalla registrazione della fase S. Al termine dell elaborazione i dati vengono trasmessi in ftp alla sede del CNT per essere disponibili per la produzione di Shakemaps. 24

3. Monitoraggio geochimico delle aree vulcaniche 3.1 Vulcani attivi della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) 3.1.1. Strumentazione disponibile Per le analisi chimiche ed isotopiche di laboratorio complete dei gas e condensati fumarolici, dei gas disciolti e delle acque di falda la Sezione di Napoli utilizza i seguenti apparati: Spettrometro di massa, sistema GC-MS (Finnigan Delta plus XP + Gasbench II) configurato per analisi isotopiche del carbonio, ossigeno e idrogeno su campioni di gas, liquidi e carbonati è dedicato alla determinazione delle seguenti abbondanze isotopiche: 13 C e 18 O su campioni di carbonato e precipitato (TDIC); 13 C e 18 O (CO 2 ) su campioni di gas; 18 O su campioni di acque e condensati; 2 H su campioni di acque e condensati. L accoppiamento del sistema MS con un Gascromatografo dedicato (Agilent Technologies 6890N) ha permesso lo sviluppo di nuove metodologie analitiche per la determinazione simultanea su una singola aliquota di gas delle concentrazioni relative di 36 Ar, 40 Ar, O 2, N 2, CH 4 e 15 N. Gascromatografo Agilent Technologies serie 6890, predisposto per l'utilizzo di colonne impaccate e/o capillari, provvisto di due rilevatori TCD, destinato ad analisi di gas residui su soda e gas liberi (Ar, O 2, N 2, CH 4, He e H 2 ). Gascromatografo HP serie 6890, predisposto per l'utilizzo di colonne impaccate e/o capillari, provvisto di due rilevatori TCD, destinato ad analisi di gas disciolti nelle acque e di gas liberi (CO 2, CH 4, Ar, O 2 e N 2 ) Gascromatografo DANI mod 86.10, provvisto di detector per gas riducenti Trace Analytical RDG2, di rilevatore TCD e FID. Destinato ad analisi di CO e H 2. Cromatografo Ionico Dionex DX500, provvisto di detector elettrochimico ED40, pompa isocratica IP25, modulo cromatografico LC20, autocampionatore AS40, soppressore A/C-SRS Ultra. Dedicato alle analisi degli elementi maggiori (anioni e cationi) in fase liquida. Cromatografo Ionico Dionex ICS3000, per la determinazione contemporanea di anioni e cationi con particolare riferimento alla determinazione degli anioni in campioni a base idrossido. Titolatore automatico Metrohm 16 DMS Titrino, destinato ad analisi del CO 2 in campioni di soda, a determinazioni dell'alcalinità, e determinazioni potenziometriche (Cl, F, NH 4 ). Cercafughe Alcatel ASM142, spettrometro funzionate in modalità statica o sniffer, tarato su massa 4, utilizzato per la determinazione dell'he in gas disciolti nelle acque e in gas liberi. Per il monitoraggio dei Campi Flegrei, la Sezione di Napoli ha installato, o utilizzato per campagne di misure periodiche, i seguenti apparati: N. 2 stazioni automatiche fisse per la misura del flusso di CO 2 dal suolo (Solfatara e Pisciarelli). 25

Stazione meteorologica automatica (Solfatara). Stazione automatica fissa per la misura della temperatura del suolo a differenti profondità (Solfatara). Strumentazione portatile per la misura della temperatura e del flusso di CO 2 dal suolo. Strumentazione portatile per la misura della pressione differenziale dalle emissioni fumaroliche. Telecamera all infrarosso termico (IR) fissa per il monitoraggio in continuo delle temperature superficiali dei suoli. Per il monitoraggio del Vesuvio la Sezione di Napoli ha installato, o utilizzato per campagne di misure periodiche, i seguenti apparati: Stazione automatica fissa per la misura del flusso di CO 2 dal suolo (fondo cratere). Stazione meteorologica automatica (bordo cratere). Strumentazione portatile per la misura della temperatura e del flusso di CO 2 dal suolo. 3.1.2. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione Nel 200 l attività di sorveglianza geochimica dei Vulcani Campani è stata realizzata con sistemi di rilevamento ed analisi automatica e con campionature periodiche, producendo analisi chimiche ed isotopiche complete per quanto concerne i gas ed i condensati fumarolici, i gas disciolti e le acque di falda. Per il Vesuvio i parametri geochimici monitorati sono i seguenti: - Composizione chimico-isotopica dei fluidi fumarolici (campionamento mensile di due fumarole di fondo e bordo cratere). - Flusso diffuso di CO 2 dal suolo, acquisito in maniera continua (misure ogni 4 ore) tramite la stazione automatica (limitata disponibilità di dati per numerosi malfunzionamenti dell apparato durante l anno 200). - Flusso diffuso di CO 2 dal suolo e temperatura del suolo, acquisiti mensilmente tramite la strumentazione portatile su una rete di 15 punti fissi. - Parametri ambientali: temperatura ed umidità dell aria, pressione atmosferica, intensità del vento, piovosità, temperatura del suolo. Per i Campi Flegrei i parametri geochimici monitorati sono i seguenti: - Composizione chimico-isotopica dei fluidi fumarolici (campionamento mensile di tre fumarole BG BN e Pisciarelli). - Flusso diffuso di CO 2 dal suolo, acquisito in maniera continua (ogni 2 ore) tramite le stazioni automatiche. - Flusso diffuso di CO 2 dal suolo e temperatura del suolo, acquisiti in maniera periodica tramite la strumentazione portatile su una rete di 1 punti fissi. 26

- Parametri ambientali: temperatura dell aria, pressione atmosferica, umidità del suolo e dell aria, intensità del vento, piovosità, temperatura del suolo (a differenti profondità e con telecamera IR). - Pressione differenziale dalle fumarole Bocca Grande e Bocca Nuova (Solfatara). I dati analitici prodotti dei fluidi vulcanici, sono immagazzinati in un database interno e divulgati tramite i rapporti di attività di sorveglianza e pubblicazioni scientifiche. I dati di flusso di CO 2 dal suolo sono trasmessi via radio al centro di monitoraggio di via Diocleziano, ove sono raccolti in database e visualizzati in grafici temporali su monitor dedicato; I parametri ambientali (atmosferici e temperature del suolo) sono trasmessi via GSM al centro di monitoraggio di via Diocleziano (stazione della Solfatara) oppure scaricati manualmente da un operatore (stazione del Vesuvio); I dati di flusso diffuso di CO 2 dal suolo sulle rete di punti fissi (Solfatara e Vesuvio) e la misura differenziale dalle emissioni fumaroliche della Solfatara sono trascritti su fogli Excel. Il monitoraggio termico di un area della Solfatara è realizzata mediante telecamera IR con trasmissione automatica dei dati al NA-OV, dove sono rese visibili le immagini tramite un sistema dedicato. I dati delle immagini sono archiviati e corretti dei piccoli movimenti della camera causati dalla deformazione del suolo nell area, e dell influenza dei parametri ambientali (temperatura dell'aria, vento, eventi piovosi, ecc.). Un sistema simile realizzato al Vesuvio per il monitoraggio all interno dell area craterica delle temperature dell area di fumarole, nel corso di buona parte del 200 non ha operato per una revisione degli apparati. 3.2 Etna 3.2.1. Strumentazione disponibile Le attività di sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive svolte della Sezione di Palermo nel 200 sono consistite nel monitoraggio dei fluidi naturali attraverso: i) campionamenti discreti di acque e gas; ii) misure continue, tramite strumentazioni dislocate sul territorio in grado di trasmettere i dati alla sala monitoraggio della Sezione. Le aree vulcaniche monitorate sono: Etna, Stromboli, Vulcano, Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia e Pantelleria. Le strumentazioni riportate nella tabella laboratori sono state utilizzate per la realizzazione di varie componenti delle reti di monitoraggio e per l analisi della composizione chimica ed isotopica dei campioni di fluidi naturali (acque e gas) rilasciati in tutte le aree precedentemente indicate; tali strumentazioni, pertanto, non verranno riportate nelle schede successive, relative alle altre aree vulcaniche monitorate. 2

3.2.2. Laboratori Meccanica Il laboratorio di meccanica è una struttura fondamentale per il supporto alla sorveglianza vulcanica e sismica. Le attività di ricerca e sorveglianza svolte in queste aree, infatti, richiedono la risoluzione di innumerevoli problemi di carattere tecnico-pratico e la realizzazione di prototipi di strumenti di misura in grado di lavorare in ambienti altamente aggressivi. Il laboratorio, in particolare, si occupa della progettazione e della realizzazione di componenti meccaniche e di strumenti portatili per il campionamento e le analisi di gas ed acque e per la misura dei flussi di massa e di energia. Si occupa, inoltre, della realizzazione di sistemi e linee di purificazione ad ultra alto vuoto impiegate nel campo delle analisi isotopiche. Le principali strumentazioni di cui il laboratorio dispone sono: - Tornio parallelo Commodor AC dotato di visualizzatore per quote assi con risoluzione 0.001 mm. - Attrezzature ed utensili per il tornio; - Fresatrice verticale Itama FV20 dotata di visualizzatore assi con risoluzione 0.005 mm, apparecchio divisore e morsa su piattaforma girevole. - Attrezzature ed utensili per la fresatrice; - Impianto per saldatura ossiacetilenica ed in atmosfera controllata (Tig) - Molatrice professionale con piano orientabile per affilatura utensili - Cesoia manuale di precisione - Pressa piegatrice a mano con dispositivo registro battuta - Segatrice a nastro per metalli con sistema di lubrificazione taglio - Sabbiatrice per finitura parti metalliche; - Trapano radiale massima foratura 40mm; - Trapano a colonna massima foratura 20mm; - Puntatrice elettrica per lamiere fino a 2mm; - Troncatrice per legno; - Sega a nastro per metalli (max 200mm); - Piano di riscontro con altimetro digitale. Elettronica Gran parte delle componenti elettroniche e meccaniche delle stazioni automatiche di monitoraggio continuo vengono sviluppate e realizzate nei laboratori della Sezione di Palermo. Ciò, negli anni, ha consentito acquisire un know-how ragguardevole e di risolvere numerosi problemi: i) sviluppare strumentazioni non reperibili in commercio e/o modificarle in modo da renderle funzionali in ambienti altamente aggressivi ed 28

inaccessibili; ii) risolvere i malfunzionamenti delle reti in tempi compatibili con le esigenze del monitoraggio soprattutto durante periodi di crisi; iii) abbattere in modo sensibile i costi per il loro mantenimento in efficienza. Per quanto detto, il laboratorio di elettronica è una struttura fondamentale per le attività svolte dalla Sezione nell ambito della sorveglianza vulcanica e sismica. In sintesi il laboratorio di elettronica svolge le seguenti funzioni: a) manutenzione delle strumentazioni impiegate nelle reti di monitoraggio e presenti nei laboratori analitici della Sezione; b) progettazione, sviluppo e produzione delle componenti elettroniche presenti nelle stazioni di monitoraggio; c) progettazione, sviluppo e realizzazione di sensori per la misura di parametri geochimici; d) installazione delle stazioni di monitoraggio. Il laboratorio di elettronica dispone di numerosi strumenti per la misura di grandezze elettriche (Oscilloscopi, generatori di segnali, multimetri da banco, alimentatori, calibratori) e macchine per la produzione (pick&play per l assemblaggio delle schede elettroniche basate su tecnologia SMD, forni per la saldatura). Di seguito vengono riportate le principali strumentazioni disponibili: - N 2 oscilloscopi LeCroy WS 422; - N 4 alimentatori da laboratorio TTi QL355T; - N 1 generatore di forme d onda programmabile TTi TGA 1241; - N 1 generatore di forme d onda Dagatron 8220; - N 2 multimetri programmabili Protek 4100; - N 2 calibratori Escort 2000; - N 4 stazioni saldanti Weller da banco; - N 2 schede di acquisizione per notebook NiDaq3600; - N 1 stazione montaggio smd pick & place, essemtec CSM Pantera; - N 1 forno per saldatura automatica smd, essemtec RO-06 plus; - N 1 macchina serigrafica uniprint i-tronik. Chimica delle acque Cromatografia liquida N 2 - DIONEX DX 120 METROHM 61 COMPACT IC METROHM 66 IC SAMPLE PROCESSOR 29

Chimica dei Gas Isotopi delle acque e dei gas ICP-MS Gascromatografia Isotopi Stabili Isotopi dei gas Nobili Spettrofotometro SHIMADZU UV 1601 AGILENT 500ce con sistema ORS (Octapole Reaction System) per analisi di elementi in tracce in liquidi e solidi. N 1 - PERKIN ELMER Clarus 500 N 2 - PERKIN ELMER XL Autosystem. GV 2003 con modulo automatico di preparazione GILSON XL222 e CARB PREP SYSTEM Determinazioni: - δ 18 O (H2O)- δ 13 C (TDIC) (Total Dissolved Inorganic Carbon) - δ 13 C e δ 18 O in carbonati solidi FINNIGAN DELTA PLUS con Dual Inlet System Multiport Micro volume Determinazioni:- δ 13 C e δ 18 O della CO 2 in campioni gassosi FINNIGAN DELTA PLUS XP con ConFlo III + TC/EA - GC/C III Trace GC GC/TC PreCon Determinazioni: δd - δ 18 O (H 2 O) - δ 13 C - δ 18 O (CO 2 ) in campioni gassosi - δ 13 C - δd (CH 4 ) in campioni gassosiδ 15 N (N 2 ) in campioni gassosi FINNIGAN DELTA PLUS XP con ConFlo III + TC/EA Determinazioni: - δd - δ 18 O (H 2 O) VG5400 - spettrometro di massa a magnete variabile in condizioni di vuoto statico dotato di uno doppio flight tube per la determinazione dei rapporti isotopici 3 He/ 4 He. ARGUS - spettrometro di massa a magnete variabile che lavora in condizioni di vuoto statico, realizzato per l analisi isotopica delle masse dell Argon. HELIX MCT Multicollector tube - spettrometro di massa a magnete variabile che lavora in condizioni di vuoto statico, realizzato per l analisi isotopica di Ne, Ar, Kr, Xe. 3.2.3. Reti per il monitoraggio continuo dei parametri geochimici Lo schema che segue riassume le reti gestite dalla Sezione di Palermo per il monitoraggio continuo dei parametri geochimici. Rete Parametri monitorati Località ETANAGAS ETNAACQUE Flusso di CO 2 emesso dai suoli e parametri meteorologici (Tatm, Patm, Umidità dell aria, Direzione e Velocità del Vento) in 14 siti con trasmissione dati su rete GSM Principali parametri chimico-fisici delle acque di falda (ph, conducibilità elettrica, temperatura, livello freatico) e parametri meteorologici (Tatm, Patm, Umidità dell aria, Direzione e Velocità del Vento) in 6 siti con trasmissione dati su rete GSM P39, SML1,SML2, Aalbano1, Maletto, MSM1, Roccacampana2, Primoti, SV1, P8, Parcoetna, N1, N2, Agro. Difesa, Ciapparazzo, Roccacampana, Valcorrente, Ponteferro, Cherubino ETNAPLUME Rapporto C/S nei gas del plume. Voragine 30

3.2.4. Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione In quest area sono state effettuate campagne mensili e bisettimanali di campionamento dei fluidi naturali (acque e gas) per l acquisizione di parametri chimico-fisici (Temperatura, ph, conducibilità elettrica, Livello freatico, flusso); i campioni sono stati successivamente sottoposti ad analisi di laboratorio per la determinazione della composizione chimica (Acque: elementi maggiori, alcuni dei minori ed in tracce; Gas: H 2, O 2, N 2, CO, CH 4, CO 2, H 2 O) ed isotopica (Deuterio, Ossigeno, Elio, Carbonio). Sono stati anche campionati ed analizzati i gas emessi da alcune fumarole di alta temperatura prossime ai crateri sommitali, allo scopo di ottenere maggiori informazioni sulle dinamiche di degassamento delle porzioni terminali dei condotti di alimentazione magmatica. Le reti di monitoraggio automatico per la misura dei flussi di CO 2 diffusa dai suoli (Rete ETNAGAS), dei principali parametri chimico fisici delle acque (Rete ETNAACQUE) e dei rapporti fra gas acidi nel plume vulcanico (rapporto C/S, S/Cl) sono state ulteriormente sviluppate e mantenute in efficienza. I dati acquisiti dalla stazione per la misura del rapporto C/S, ubicata in area craterica presso il cratere Voragine, sono risultati di notevole interesse ai fini della sorveglianza in quanto picchi di questo rapporto hanno costantemente preceduto le fasi parossistiche di fontanamento dei primi di Settembre e di fine Novembre. Le attività svolte sono sinteticamente elencate nello schema seguente: - chimismo e composizione isotopica delle acque e dei gas disciolti nella falda attraverso prospezioni effettuate con frequenza mensile (15 punti di campionamento: pozzo Monte Ilice, galleria S. Giacomo, sorgente Acqua Bongiardo, galleria Ponteferro, pozzo Guardia, fontana del Cherubino, pozzo Currune, pozzo Acqua Difesa, sorgente Acquarossa, galleria Valcorrente, sorgente Acqua Grassa, sorgente Romito, pozzo Solicchiata, galleria Ciapparazzo, galleria Rocca Campana); - flussi diffusi di CO 2 dai suoli in 3 settori dell edificio etneo (Paternò, Zafferana-S. Venerina e Pernicana -prospezioni mensili per un totale di oltre 140 siti di misura); - chimismo e composizione isotopica dei gas emessi in aree periferiche e sommitali del vulcano (10 punti di campionamento - P39, Vallone Salato, Stadio, Naftia, Fondachello, Torre del Filososo, Belvedere della Valle del Bove, Rift di NE, P8 e Primoti - frequenza da settimanale a mensile); - analisi dei rapporti S/Cl, S/C Cl/F S/Cl nei gas del plume misurati in modo discreto attraverso misure a cadenza quindicinale che hanno interessato i differenti crateri dell Etna; - monitoraggio continuo del flusso diffuso di CO 2 emesso dai suoli e dei parametri meteorologici attraverso 14 stazioni automatiche di misura; - monitoraggio continuo dei parametri chimico-fisici delle acque di falda mediante 6 stazioni di misura automatica; - monitoraggio continuo del rapporto C/S nei gas del plume emessi dal cratere Voragine. 31

I dati acquisiti sono stati inseriti in appositi database consultabili dal personale della Sezione in modo protetto. Alcune serie temporali sono rese disponibili in real-time o near-real-time al Dipartimento della Protezione Civile attraverso un sito WEB ad accesso limitato (eriador.pa.ingv.it). I dati, inoltre, sono stati resi pubblici attraverso relazioni e pubblicazioni su riviste specializzate nazionali ed internazionali. 3.3. Vulcano 3.3.1. Strumentazione disponibile Lo schema che segue riassume i parametri geochimici che sono monitorati a Vulcano dalla Sezione di Palermo. Parametri monitorati Flusso di CO 2 emesso dai suoli in siti con trasmissione dati. LA maggior parte delle stazioni dispone anche di sensori per il monitoraggio dei parametri meteorologici. Temperature fumaroliche in tre siti dell area craterica. Principali parametri chimico-fisici della falda (TDGP, conducibilità elettrica, temperatura, livello freatico) in due pozzi, con trasmissione dati. Le stazioni dispongono di sensori per la misura dei principali parametri meteorologici. Flusso di calore rilasciato dal suolo, all esterno dei campi fumarolici in 3 siti senza trasmissione dati. Località P3, P4MAX, Rimessa, Faraglione, P4, Enel, Campo. Stazioni VULCRA1 e VULCRA2, fumarole: F5, F5AT, FA Le Calette, Bambara Gradienti di temperatura 3.3.2 Dati raccolti e modalità di immagazzinamento e divulgazione Riguardo l isola di Vulcano sono state svolte indagini mensili e bimestrali per la misura dei parametri chimico fisici, la composizione chimica ed isotopica delle acque di falda e dei fluidi fumarolici, il flusso diffuso di CO 2 alla base del cratere La Fossa, la mappatura del rapporto CO 2 /SO 2 ed H 2 S/SO 2 e dei flussi di CO 2 nell area craterica sommitale. Sono stati, inoltre, effettuate misure sul campo e test di laboratorio del flusso di calore rilasciato dal suolo, all esterno dei campi fumarolici del cratere La Fossa. I dati acquisiti consistono in profili di temperatura del suolo fino ad una profondità di 0. m. Attraverso queste misure di gradiente di temperatura è stato calcolato il flusso di calore dal suolo in accordo alla legge di Fourier. I profili di temperatura sono stati acquisiti da 3 stazioni sperimentali, senza trasmissione dei dati, posizionate sul cono attivo, e da luglio a settembre anche in una stazione posizionata alla base del faraglione di Vulcano Porto. Le attività svolte sono sinteticamente elencate nello schema seguente: - Determinazioni del chimismo e della composizione isotopica delle acque e dei gas disciolti nella falda attraverso prospezioni effettuate con frequenza bimestrale in 8 siti di campionamento: Bambara, Camping Sicilia, Muscarà, Discarica, Eas, Bartolo, Lentia, Castello; nei siti sono stati anche misurati i principali parametri chimico fisici: temperatura, ph, conducibilità elettrica, livello 32