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Transcript:

Everybody need resources to live, but where are those resources coming from? We, the 3 rd classe of San Carpoforo Secondary school in Como and the 4 th classe of Ramella Primary school in Vigevano, decided to work about sustainable waste management, because in everything we throw away there's always something which could be useful, and we have learned with our project to reuse and recycle. We ve done a lot of practical activity: making compost with our food waste at school and at home, reusing old garments and discarded buttons, cardboard boxes, empty plastic bottles and glass jars and everything become a brand new, useful object made of old materials but with a new life. With the latest multimedia technologies we ve filmed our workshops, taken pictures, mounted videos and created interactive presentations; we ve interviewed some experts in waste management and other great minds who inspired us in going ahead with this effort. In our project we ve learned a lot, and what we learn when we're kids is staying with us for our entire life: let the waste not be wasted, make it become another resource for ourselves, for everybody! Tutti abbiamo bisogno di risorse per vivere, ma da dove arrivano queste risorse? Noi, le classi terza secondaria dell Istituto San Carpoforo a Como e quarta primaria dell Istituto comprensivo di Vigevano, abbiamo deciso di lavorare sull argomento della sostenibilità ambientale nella gestione dei rifiuti, perché in ogni cosa che buttiamo c è sempre qualcosa che potrebbe essere utile, e con il nostro progetto abbiamo imparato a riusare e riciclare. Abbiamo fatto molte attività pratiche: la preparazione del compost con gli scarti del cibo a casa e a scuola, il riuso di vecchi abiti e bottoni staccati, scatole di cartone, bottiglie di plastica e vasetti di vetro vuoti ed ogni cosa è diventata un oggetto utile e nuovo di zecca, fatto di vecchi materiali ma con una nuova vita. Abbiamo filmato I nostri laboratori usando le tecnologie più moderne, scattato fotografie digitali, montato video e creato presentazioni interattive; abbiamo intervistato esperti nella gestione dei rifiuti e altri grandi personaggi che ci hanno inspirati a continuare a lavorare su questo progetto. Abbiamo imparato molto, e ciò che impariamo da ragazzi rimarrà con noi per tutta la nostra vita: non buttiamo i nostri scarti, facciamoli diventare nuove risorse per noi e per tutti!

Indice Introduzione... 3 I rifiuti e la loro storia... 4 Raccolta dei rifiuti nella PREISTORIA... 4 Raccolta dei rifiuti nella GRECIA ANTICA... 5 Raccolta dei rifiuti nella ROMA ANTICA... 5 Raccolta dei rifiuti nel MEDIOEVO... 6 Raccolta dei rifiuti nel RINASCIMENTO... 7 E POI? L età moderna... 7 L età contemporanea... 8 Definizioni... 9 RIFIUTO... 9 PACKAGING... 9 RICICLAGGIO... 10 LA CARTA... 10 IL VETRO... 11 IL FERRO... 11 L ALLUMINIO... 12 LA PLASTICA... 12 AMBIENTE... 13 ARIA... 13 ACQUA... 13 Il Compost Familiare... 15 La raccolta differenziata Porta a porta... 16 Como, la Raccolta Differenziata... 17 Tre Bidoni Colorati... 17 Una sede ad Impatto Zero... 17 Perche fare la raccolta differenziata... 17 Carta e cartone... 17 Organico... 18 Plastica... 18 Indifferenziato... 18 I nostri Video... 19 Il Rap CIBO & RICICLO... 20 Leonardo Da Vinci preoccupato dai rifiuti... 21 Zero Waste... 22 Conclusioni... 24 Pagina 2

Introduzione I bambini e i ragazzi sono stati motivati al lavoro di gruppo con l intento di promuovere una prima fruizione della consapevolezza della necessità di agire una forma di cittadinanza attiva. UN APPROFONDIMENTO PARTICOLARE RIGUARDO ALLA RACCOLTA DEI RIFIUTI E STATO FATTO IN MODO COLLABORATIVO E INTEGRATO DAI DUE TEAM. IL DOCUMENTO MULTIMEDIALE PRODOTTO E IL VIDEO AWARE (ctrl+click sull immagine per far partire il video): Istituto Comprensivo Via Botto Vigevano Scuola Primaria Vittorio Ramella CLASSE QUARTA PRIMARIA Docente: Barbaglia Susanna Istituto Comprensivo San Carpoforo Como Scuola secondaria di primo grado CLASSE TERZA SECONDARIA Docente: Fiumara Linda Pagina 3

I rifiuti e la loro storia Prima di tutto vogliamo proporvi una breve carrellata su cosa accadeva ai rifiuti dal giorno in cui l uomo ha sentito la necessità di vivere insieme. Raccolta dei rifiuti nella PREISTORIA Ecco il nostro dialogo sulla preistoria: A B C D L uomo primitivo non produceva rifiuti. Niente di niente? Ma va là! Le ossa del pollo non le mangiavano ecco un rifiuto. E la cacca? La cacca la facevano? A Certo che la facevano. L ominide si liberava dove si trovava e non doveva neppure tirare l acqua dello sciacquone perché prima o poi sarebbe piovuto. B C B C D B D A B Io so quale fu il primo rifiuto della storia dell uomo. Ma dai non fare il saputello Macché saputello e saputello: il primo rifiuto fu il torsolo della mela che Eva diede ad Adamo. Eh sì, adesso dimmi che i nostri progenitori furono cacciati dal Giardino perché sporcavano! Ho sentito dire che l uomo primitivo era egli stesso un rifiuto Sì erano tutti torsoli di mela ma zittisciti! Smaltisciti, sì smaltisciti! Per molti secoli Secoli? E roba da mangiare? A Secolo vuol dire cento anni! Dicevo che per molti secoli l immondizia prodotta dall uomo nel suo vivere quotidiano è stata poca cosa e di facile smaltimento. B D Smaltimento, si fa presto a dire parolone, smaltimento che vuol dire? Allora dimmi tu che vuol dire rifiuto. B Ho sentito mio fratello una volta dire che rifiuto è qualunque cosa di cui il detentore abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi. C Parole difficili anche mia sorella spiegava a una sua amica che lo smaltimento è la procedura attraverso la quale ci si libera di qualcosa di ingombrante e fastidioso. D Ecco, vado casa e smaltisco mio fratello Gino: lo metto in un cassonetto! Pagina 4

A Dai facciamo i seri che il tempo passa e l uomo primitivo da eterno vagabondo all affannosa ricerca di animali da uccidere per sfamarsi è diventato contadino, allevatore, artigiano e si è messo a vivere in capanne che non disfava ogni volta che doveva rincorrere un branco di renne e che, finalmente, lo proteggevano da pioggia o sole. B Dimmi anche che usa il fuoco per i suoi bisogni personali C Certo che te lo dico: abbrustolisce a fuoco vivo bei cosciotti di cinghiale, si scalda, tiene lontano gli animali feroci. D Ho una domanda: se l uomo comincia a vivere in gruppi, in villaggi, insomma a vivere in compagnia, il fare la cacca diventa un problema. Infatti io mi chiedo dove va a farla? Nella capanna, oppure appena fuori o lontano cento passi? B Ma dai, non sanno contare: va a farla fin dove non si sente il puzzo. A Voi scherzate ma sarà, questo della cacca, un problema serio: pensate ai rifiuti organici di un villaggio, di una città Pensate e odorate! Si sarebbe posto anche il problema di liberarsi dei rifiuti solidi derivati dagli scarti prodotti dalle attività artigianali. Si sarebbe posto il problema pratico di come e dove smaltire tutta la spazzatura prodotta. Raccolta dei rifiuti nella GRECIA ANTICA Di solito si pensa alla Grecia antica, culla di grandi pensatori, come luogo di ordine e pace. Niente di più sbagliato: anche loro si rotolavano nella sporcizia. I grandi saggi, pensa e ripensa, capirono che l immondizia doveva essere levata dalle strade e inventarono gli spazzini che provvedevano a levare soprattutto escrementi. Un lavoro svolto da schiavi. Furono proprio loro a inventare il vaso da notte ed era proprio il contenuto di questa anfora ad essere buttato in strada. Inoltre i netturbini raccoglievano anche gli scarti delle lavorazioni delle botteghe artigiane e li portavano in grandi buche che avevano predisposto lontano dall abitato. Far sparire i rifiuti si è da subito dimostrato un problema di difficile soluzione. Raccolta dei rifiuti nella ROMA ANTICA Roma da piccolo villaggio di pastori si trasformò in una grande città: i piccoli problemi di raccolta e smaltimento rifiuti divennero enormi. Si applicarono alla loro risoluzione generali e imperatori. A loro dobbiamo l idea delle fognature, infatti la CLOACA MASSIMA altro non è che una enorme fognatura che portava i rifiuti organici dalle case ricche al Tevere. Nei quartieri poveri era invalsa l abitudine di gettare i rifiuti dalle finestre direttamente in strada, dopo aver lanciato un urlo di preavviso. Pagina 5

Anche a Roma si organizzò un servizio di pulizia urbana pagato sia dai privati che dalla pubblica amministrazione. I rifiuti, di qualunque tipo, venivano conferiti in discariche primitive, lì sotterrati e affidati a Mefitis, la dea della puzza. Ma i rifiuti potevano anche essere ammassati fino a formare vere e proprie collinette. Fu merito dell imperatore Vespasiano l ideazione e l utilizzo degli orinatoi; fece costruire 144 latrine pubbliche per permettere ai cittadini romani di soddisfare i loro bisogni in santa pace. La si metta come si vuole, il trattamento dei rifiuti fu nella Roma antica un problema affrontato in modo attento e con intenzioni serie, ma con i limiti dei tempi. Ad esempio l idea della raccolta differenziata era presente, infatti si raccoglieva la pipì per sbiancare la lana, ma non si andava oltre e nelle discariche si raccoglieva di tutto e senza protezione dell impermeabilizzazione della buca. Gli accorgimenti e le attenzioni degli antichi Romani non furono compresi dalle popolazioni che invasero i territori dell Impero Romano. Queste invasioni iniziarono nel 500 dopo la nascita di Cristo: intere popolazioni del nord Europa occuparono i territori dell Impero portando le loro abitudini di vita che erano veramente primitive e non interessate a pulizia e igiene. Raccolta dei rifiuti nel MEDIOEVO L occupazione da parte delle popolazioni nordiche dei territori dell Impero Romano causarono lo spopolamento delle città perché le persone cercavano rifugio in piccoli paesi. Questo fuggi fuggi permise a chi rimaneva in città di vivere in condizioni igieniche migliori: meno gente meno immondizia! Chi, poi, avesse scelto di vivere in campagna, nei piccoli paesi, poteva dirsi fortunato perché, essendo in pochi, si riusciva a gestire la produzione e lo smaltimento dei rifiuti in modo naturale. Ma passata la crisi causata dalle invasioni barbariche si tornò alle condizioni igieniche precedenti, perché le città ricominciarono a ripopolarsi e quindi i problemi di pulizia e igiene si ripresentarono. Attorno all anno 1000 dopo la nascita di Cristo era questa la situazione: - l igiene, cioè la pulizia, non si sapeva cosa fosse: si intuiva che una maggiore pulizia avrebbe forse potuto evitare le pestilenze che periodicamente uccidevano migliaia di persone; - si capiva che le malattie avevano a che fare con l acqua con cui ci si lavava e che si beveva e quindi lavarsi e bere acqua putrida portava a gravi malattie. Temutissima era la peste; - i preti convincevano le persone che chi meno si lavava più in fretta raggiungeva il Paradiso perciò chi più puzzava più benvoluto da Dio era.; - si pensava che i miasmi e il puzzo che provenivano dai rifiuti organici potessero avere una funzione curativa: annusa che ti passa! - i maiali erano gli animali più rispettati, essendo in pratica gli spazzini della città, infatti ci si affidava alla loro voracità e alla loro mancanza di disgusto per una minima pulizia delle strade: mangiavano tutto quanto di schifoso si frapponesse al raggiungimento della successiva schifezza. Pagina 6

Raccolta dei rifiuti nel RINASCIMENTO Questo periodo storico ebbe come emblema, per quanto riguarda l immondizia, le parole: CHI SPORCA PULISCE. I cittadini vennero invitati a collaborare alla pulizia della città e si stabilirono multe e punizioni per chi non si adeguava. I risultati furono però scarsi se si pensa che ancora dalle finestre si gettava in strada cacca e pipì, sempre anticipando il lancio con un grido di preavviso. Quindi le strade erano ancora usate come latrine pubbliche. Se la parola Rinascimento fa venire in mente una situazione di miglioramento, non sempre e non ovunque fu così. Sembra che solamente in Olanda ci fosse la consapevolezza della necessità di vivere in luoghi puliti per avere la sicurezza di non contrarre malattie gravi. In Italia ci fu un personaggio molto famoso, Leonardo da Vinci, che nella sua descrizione della città ideale la prevedeva come luogo di piacere per la pulizia che la caratterizzava e già capiva la necessità di allontanare l immondizia dalle case. Inoltre aveva capito che si poteva avere spazi di vita in buone condizioni igieniche se si viveva in piccole comunità. Infatti le persone che potevano permetterselo lasciavano le città per raggiungere le loro ville di campagna E POI? L età moderna Via via si capì l importanza di risolvere il problema dei rifiuti e si cominciarono a costruire, soprattutto nelle grandi città, le fogne. Il sistema fognario consiste nella costruzione di canali sotterranei in cui convogliare i rifiuti organici (pipì, popò e perepepè) che venivano così trasportati fuori dalla città e riversati in un corso d acqua. Come si può ben intuire il problema veniva allontanato ma non risolto, infatti i fiumi erano trasformati in malsane cloache a cielo aperto. Inoltre qua e là, nelle maggiori città europee, si organizzarono le prime squadre di spazzini destinati a raccogliere l immondizia nelle strade. Non si dimentichi che si iniziò a imporre una tassa sui rifiuti e che furono autorizzati gli inceneritori domestici e pubblici. Non fu cosa da poco l invenzione e la successiva diffusione del water closet (W.C.); non da meno fu l utilizzo della raccolta dei rifiuti con bidone individuale. Questi accorgimenti diffusi a macchia di leopardo, a poco a poco si utilizzarono quasi ovunque e la lotta contro cacca e resti alimentari si cominciò a vincere. Ma un altra battaglia dovrà essere ingaggiata e sarà quella contro nuovi rifiuti. Infatti attorno al 1800 si diffuse l uso della macchina a vapore che permise la produzione di notevoli quantità di merci utilizzando nuovi modi di lavoro. Queste innovazioni vanno sotto il nome di prima rivoluzione industriale che causò l immissione in aria di rifiuti gassosi (smog) e la dispersione nell ambiente dei resti delle lavorazioni. Pagina 7

L età contemporanea L età contemporanea è caratterizzata dall avvento dell utilizzo della plastica e da quella che viene chiamata la seconda rivoluzione industriale. La plastica è un prodotto derivato dal petrolio e inventato dall uomo. Con questo materiale si produce la maggior parte dei beni di consumo che in breve tempo si trasformano in rifiuti. L abbondanza causa il fenomeno dell usa e getta: nessuno pensa a riparare le cose che del resto sono programmate per durare poco. Il risultato è una crescita abnorme dei rifiuti che sono diventati il simbolo negativo della ricchezza e del benessere. Solo ultimamente si praticano il riciclaggio, il recupero e il riutilizzo. Pagina 8

Definizioni Per poter parlare in modo efficace di un argomento è necessario essere d accordo sul significato dei termini principali, quindi vi presentiamo alcune definizioni. RIFIUTO Cos è un rifiuto? O meglio cosa sono i rifiuti? A questa domanda molte sono le possibili risposte. Con la parola r i f i u t o si indica un qualcosa che buttiamo via perché è inservibile, inutilizzabile, vecchio, usurato. Può trattarsi dell involucro di un oggetto; ciò che avanziamo dopo un pasto abbondante; un giocattolo strausato. Consideriamo, quindi, rifiuto qualcosa che non ci serve e di cui ci priviamo senza sforzo e senza recriminare. Un avvocato direbbe che un rifiuto è qualsiasi sostanza od oggetto derivante dall attività umana o da cicli naturali, abbandonato o destinato all abbandono. Un industriale direbbe che i rifiuti sono materiali usciti dal ciclo produzione- commercializzazione- utilizzo. I rifiuti non sono tutti uguali, ce ne sono di diversi tipi e una prima elencazione potrebbe essere la seguente: - privati - rifiuti solidi urbani che derivano da attività svolte in locali pubblici (bar, uffici, ristoranti, scuole) e rifiuti pericolosi quali sono pile e batterie esaurite, vernici, solventi e insetticidi, farmaci scaduti - rifiuti ingombranti perché sono di grandi dimensioni, possono essere i televisori, i computer, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie - - rifiuti industriali cioè gli scarti prodotti dalle lavorazioni nelle grandi e piccole fabbriche. rifiuti elettronici cioè cellulari, computer, stampanti, lettori, televisori, frigoriferi - rifiuti invisibili cioè i rifiuti che non vediamo; sono le emissioni gassose inquinanti degli impianti di riscaldamento, i fumi delle ciminiere delle fabbriche, i gas di scarico delle automobili. E, udite udite, tutte le puzzette che emettono i milioni di bovini allevati per fare bistecche. Sappiate che il gas di scarico delle mucche inquina quanto l intero parco macchine in circolazione. PACKAGING I prodotti per essere venduti vanno spostati dal luogo di produzione al luogo in cui verranno usati. Non è buona cosa che in seguito a questo trasporto vadano a deteriorarsi e quindi è opportuno che vengano protetti. Questa protezione si chiama packaging, cioè imballaggio, la cui funzione è quella di contenere e proteggere le merci nel passaggio dal luogo di produzione a quello del consumo. Ai nostri giorni succede che l imballaggio serva anche per attirare l attenzione degli acquirenti e per indurli ad acquistare il prodotto. Pagina 9

Può capitare che costi di più il contenitore del contenuto e che il packaging possa risultare anche eccessivo. Inoltre l imballaggio va smaltito e qui cominciano le dolenti note perché è sempre difficile collocare gli imballaggi di cui sono forniti i vari prodotti. Il packaging può, quindi, essere considerato un r i f i u t o di difficile smaltimento. RICICLAGGIO Riciclare vuol dire rimettere nel ciclo e non è la stessa cosa di riutilizzare. Un oggetto si riutilizza così com è, oppure aggiustato se è rotto; per riciclarlo invece è necessario recuperare il materiale di cui è fatto e con esso costruire un nuovo oggetto, uguale o diverso come forma e uso rispetto a quello originario. Noi diciamo che abbiamo riciclato un oggetto anche quando lo riutilizziamo perché queste due operazioni spesso si possono fare con gli stessi oggetti. Le bottiglie di vetro, ad esempio, possono essere riutilizzate oppure riciclate. Quando compri l acqua minerale in bottiglie di vetro e poi le restituisci vuote al negoziante, quelli che imbottigliano l acqua minerale passano a ritirarle, le portano in fabbrica, le lavano e le sterilizzano e poi le riempiono ancora di acqua e le rimandano al negoziante. Questa operazione non costa molto perché il camion che va in giro a distribuire le bottiglie piene ritira quelle vuote, in questo modo non fa il viaggio di ritorno a vuoto cioè senza portare niente. Quando invece butti nelle campane le bottiglie di vetro a perdere, cioè che non vengono ritirate da chi le ha messe in commercio, sai che verranno riciclate, cioè verrà rimesso nel ciclo produttivo il vetro con il quale verranno costruite altre bottiglie. Riciclando il materiale si hanno due vantaggi: si risparmia il costo della materia prima e il lavoro necessario per produrla. LA CARTA La carta si ricava da diversi alberi come il pino, l abete, il larice, il pioppo, il faggio, il castagno, la betulla, l eucalipto. Si ricava anche dalla paglia di grano, di riso. Fino a 100 anni fa si ricavava principalmente dagli stracci, perché gli uomini non avevano ancora scoperto come si poteva ricavare dalle piante. La storia di un foglio di carta incomincia col primo colpo di scure o il primo giro di sega per abbattere un albero. Gli alberi vengono abbattuti, scortecciati e ridotti in tronchi. Poi vengono avviati alle fabbriche di cellulosa per la stagionatura e la successiva lavorazione. Il trasporto avviene con diversi mezzi a seconda del posto in cui vengono abbattuti gli alberi: per via d acqua, per ferrovia, funivia, con autocarri e con altri mezzi ancora. Dopo un periodo di stagionatura i tronchi vengono avviati a speciali macchine trituratrici che li riducono in fibre e li trasformano in cellulosa che viene poi inviata alle cartiere. Le fibre sono dei filamenti che intrecciati e pressati formeranno la carta. Quando la cellulosa arriva nelle cartiere viene trasformata in carta attraverso un processo di lavorazione abbastanza complesso e con l uso di macchine speciali. Per fabbricare la carta serve moltissima acqua ed è per questo che le cartiere si trovano vicino ai fiumi o a grandi canali. Pagina 10

In Italia non abbiamo una grande produzione di cellulosa e quindi dobbiamo comprarla all estero. Dobbiamo importare anche carta da macero perché il nostro servizio di raccolta di carta usata non è ben organizzato. La carta da macero, cioè quella che viene recuperata per essere riciclata, una volta raccolta viene avviata ai depositi dove apposite macchine la triturano e poi viene pressata e avviata alle cartiere. Qui viene frullata e sbiancata. Riciclando la carta si risparmia tutto il lavoro per la produzione della cellulosa e non si tagliano alberi. IL VETRO Il vetro si ricava dalla sabbia alla quale vengono aggiunte soda, calce. Il tutto viene mescolato in un grande recipiente e scaldato in forno fino a 1500 gradi; si ottiene così una pasta molle e calda che può essere lavorata a piacere con gli strumenti adatti. Con il vetro si produce di tutto e di più; se ti guardi attorno te ne accorgerai: vetrine, finestre, bottiglie, bicchieri, occhiali, biglie ecc. ecc. Si dice che il vetro ha mille vite perché una bottiglia può essere usata all infinito: lavandola e riusandola finché è intatta e riciclandola quando è rotta. Oggi ci sono le campane per la raccolta del vetro destinato al riciclaggio. Quando gli incaricati passano a vuotare le campane portano il vetro usato in apposite fabbriche dove entra in ciclo di lavorazione che alla fine produrrà nuovi contenitori. In fabbrica si eliminano le parti esterne come i tappi, poi si riduce il vetro a pezzi di due- tre centimetri, quindi una gigantesca calamita elimina eventuali resti di ferro, un mega aspiratore elimina le parti leggere come i residui dei tappi, infine passa un grande metaldetector che elimina i metalli non attirati dalla calamita. A questo punto il vetro è pronto per il forno di fusione da dove ricomincia la sua nuova vita. IL FERRO Il ferro è un metallo che si trova in alcuni minerali che vengono estratti dalle miniere e trasportati in altoforni dove il calore fa sciogliere il ferro che viene separato dai minerali. Il ferro prodotto nell altoforno è ferro grezzo, cioè ghisa. Viene quindi ancora fuso, purificato e trasformato soprattutto in acciaio. Queste operazioni richiedono temperature che raggiungono i 2000 gradi. Il ferro e l acciaio vengono usati per produrre oggetti e utensili utili nel quotidiano: una chiave, una puntina, un chiodo, un martello, l inferriata di una finestra. Ma anche per costruire automobili e treni, aerei e navi serve il ferro, da solo oppure unito ad altri metalli (leghe). Nel cemento armato che forma la struttura di molte case c è il ferro. In piccolissima quantità è indispensabile alla vita degli esseri viventi. Nel nostro corpo ci sono 3,5 grammi di ferro: servono alla formazione dell emoglobina che si trova nei globuli rossi del sangue. Pagina 11

Riciclare il ferro è importante perché permette di evitare alcune delle fasi di produzione: dall estrazione dalle miniere fino all arrivo all altoforno. Inoltre non deve essere più purificato e quindi può essere riutilizzato con risparmio di lavoro e di energia. L ALLUMINIO L alluminio è molto abbondante nelle viscere della Terra ma è sempre abbinato con altri minerali dai quali bisogna separarlo con un lungo e complesso processo di lavorazione che richiede l impiego di molta energia. L alluminio viene usato sia puro che in lega con altri metalli e per le sue caratteristiche trova largo uso sia nella vita quotidiana delle persone (pensa alle lattine delle bibite) che nell industria. E di colore bianco- argenteo e può essere ridotto in fili molto sottili o in fogli dello spessore di pochi millesimi di millimetro come quelli che usiamo in casa per conservare alcuni alimenti. E leggero e resistente, conduce bene il calore ed è per questo che viene usato nella costruzione di pentole e di altri recipienti da cucina. Oggi l alluminio, specialmente nelle sue leghe, è il metallo più importante nella costruzione di aerei, parti di motori, carrozzerie di automobili e di autobus, autocarri e carrozze ferroviarie. Ricavare l alluminio costa molto e quindi recuperare quello usato vuol dire risparmiare molto. LA PLASTICA La plastica oggi fa parte della nostra vita come e forse di più dei metalli e del vetro. E stata un importante invenzione dell uomo ma ci sta creando molti problemi. E ricavata dal petrolio attraverso complessi processi di lavorazione. Ma la cosa più straordinaria è che è stata creata dall uomo in laboratorio e quindi non esiste in natura. Essa ha tanti pregi: è pratica e maneggevole, può essere leggera o pesante a seconda dell impiego cui è destinata, rigida o flessibile, opaca o trasparente. A scuola sembra di vivere in un mondo di plastica: zainetti, astucci, pennarelli, penne a sfera, temperamatite, cestini dei rifiuti, spesso anche banchi e mobili e altre cose che abbiamo intorno, sono di plastica. Nelle nostre case non è meno presente e al supermercato vediamo che le merci di plastica sono molte e che le altre spesso hanno un imballaggio di plastica. In natura esiste una legge: per ogni cosa che deriva da esseri viventi c è una sostanza (enzima) capace di demolirla evitando che si accumuli: è biodegradabile. La plastica è artificiale, non viene riconosciuta dalla natura come un suo prodotto e quindi n o n è c a p a c e d i r i c i c l a r l a. Essa ha due sole destinazioni: o si accumula o si brucia. Se si brucia c è il pericolo che durante la combustione si formino sostanze pericolose per la nostra salute come la diossina; se si accumula ce la ritroviamo dovunque. Lungo i fiumi spesso i sacchetti di plastica pendono dagli alberi delle rive deturpando l ambiente: nel mare galleggiano e vanno alla deriva e i grossi pesci che li ingoiano possono soffocare. Pagina 12

AMBIENTE Ambiente è una parola dal significato complesso. Quanti significati ha la parola ambiente? Ne ha molti e viene usata in molte situazioni tanto che spesso si sente la necessità di specificarla, di individuarla unendola ad un aggettivo che la contestualizzi. Infatti si parla di ambiente naturale, sociale, urbano, sportivo Ambiente è ciò che circonda, ciò che sta intorno: per un pesce l ambiente subacqueo è dato dall acqua in cui è immerso. Anche una camera è un ambiente, come pure un gruppo di persone possono fare da ambiente. Si dice ambiente familiare, ambiente scolastico per indicare persone accomunate da interessi o affetti. ARIA L aria è intorno a noi e intorno a tutta la Terra, anche se non si vede. Ma è la prima cosa che ci occorre per vivere. Ogni essere vivente ha bisogno di aria e da ogni essere che respira esce aria usata. Questa aria usata viene pulita dalle foglie degli alberi che la assorbono, se ne servono per il loro nutrimento e restituiscono aria pura. Le piante fanno questo lavoro con la luce del sole. Tutto ciò che brucia produce aria sporca, molto più sporca di quella che esce dagli esseri che respirano. Questa aria non può essere purificata dalle piante e l aria diventa inutilizzabile, anzi è dannosa e diventa un r i f i u t o inutilizzabile. ACQUA L acqua non è un bene inesauribile: l aumento della popolazione mondiale, l inquinamento e i cambiamenti climatici mettono in crisi la possibilità di approvvigionarsi d acqua. Inoltre gli scarichi civili e industriali, i fertilizzanti e i pesticidi che si usano in agricoltura avvelenano l acqua sotterranea. Infatti si usano i prodotti chimici per sterminare gli insetti e per far crescere i raccolti più in fretta. Questi prodotti sono molto pericolosi perché contengono dei veleni. Quando piove la pioggia penetra nel terreno e porta con sé i prodotti chimici. Così si avvelena l acqua sotterranea che poi risale in superficie dalle sorgenti. La terra ha bisogno di acqua. Dove c è tanta acqua tutto cresce facilmente e si raccolgono buoni prodotti; il bestiame ha abbondante erba da mangiare e ci si può cibare di carne. Dove non piove e non c è acqua non cresce niente. Gli animali muoiono di sete e di fame. Anche gli uomini hanno pochissimo da mangiare e spesso muoiono. Pagina 13

L acqua è indispensabile anche nelle fabbriche che producono tutto ciò che usiamo: cibo, stoffe, auto, mobili, carta Ma tutte le volte che usiamo l acqua la sporchiamo e la rendiamo un r i f i u t o. Anche l acqua del mare è inquinata: i fiumi scaricano in mare acqua sporca; gli scarichi delle navi, gli incidenti alle gigantesche petroliere, i pozzi di petrolio in mezzo al mare contribuiscono a rendere l acqua del mare così sporca che razze di pesci si estinguono. Se un giorno non ci fosse più acqua pulita come faremo a vivere? Pagina 14

Il Compost Familiare DOVE VANNO GLI SCARTI DEL CUCINARE SE NON SI POSSONO RIUTILIZZARE? Temino scritto da Eva (classe 4^B Ramella)sul compost praticato nella sua famiglia. Mio papà ha costruito le ceste del compostaggio per gli scarti organici. I vermicelli del nostro giardino vanno lì e prendono gli scarti di verdure, frutta e molte altre cose per concimare il terreno. L anno scorso in estate sono nati dei fiori bianchi e profumati, erano bellissimi! Quando in cucina il cesto dell umido è pieno, andiamo a svuotarlo nel compostaggio, che non si riempirà troppo perché i vermetti del giardino vanno e vengono, mangiano ed espellono, arricchendo la terra di azoto e sostanze più semplici che servono al mondo vegetale e animale e quindi a noi e al pianeta per rigenerarsi. Pagina 15

La raccolta differenziata Porta a porta Temino scritto da Sofia (classe 4^B Ramella)sulla raccolta differenziata praticata nella sua famiglia. La raccolta differenziata a casa mia avviene così: mettiamo gli scarti della frutta e della verdura e gli avanzi dei cibi nell'organico che passano a ritirare lunedì e venerdì. Mettiamo tutti i rifiuti che non si possono differenziare nell'indifferenziato che passano a ritirare il sabato. I contenitori di plastica, bottiglie, piatti e bicchieri monouso passano a ritirarli il mercoledì. La carta e il cartone vengono ritirati il martedì. Infine, il vetro e le lattine d'alluminio vengono gettati nelle campane verdi che si trovano sulla strada. Ci spiega la mamma di Sofia: Nella zona della città di Vigevano in cui abitiamo è in vigore la raccolta differenziata con il ritiro "porta a porta", secondo un calendario stabilito. Ci sono stati forniti dei sacchetti di differente colore dove gettare i rifiuti a seconda della loro composizione. Nei sacchetti in mater- bi di colore grigio vengono conferiti gli scarti di frutta e verdura, gli avanzi dei pasti, i filtri di tè e infusi. Nei sacchetti di colore giallo vengono messi tutti gli imballaggi di plastica, polistirolo, sacchetti per la spesa, piatti e bicchieri monouso. Nei sacchetti di colore rosa vengono conferiti rifiuti composti da più materiali diversi tra loro come pannolini, stracci, cenere, gomma, carta oleata, ecc. Per quanto riguarda carta e cartone vengono esposti utilizzando una scatola o un sacchetto di carta. Per il vetro e le lattine vengono utilizzate le campane stradali di colore verde. Pagina 16