Regolamento per la disciplina dell attività di volontariato nel rifugio gestito dall Associazione ARCA DI PIERA ONLUS Condizioni generali



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Regolamento per la disciplina dell attività di volontariato nel rifugio gestito dall Associazione ARCA DI PIERA ONLUS Condizioni generali Scopo del presente regolamento è disciplinare le attività di volontariato svolte dagli associati all Arca di Piera Onlus a titolo spontaneo e gratuito presso il Rifugio sito in Rivalta di Torino, Via Valgioie 39 di seguito indicato come rifugio. Le prestazioni del volontario-associato, di seguito indicato come volontario, non si configurano in nessun modo come rapporto remunerato o remunerabile. Il volontario, in riferimento ad eventuali danni che dovessero derivare direttamente o indirettamente a sé o ad altri per il suo operato, agisce sotto la propria esclusiva responsabilità. Il volontario, a tale scopo firma la conseguente liberatoria contestualmente alla richiesta di associazione all Arca di Piera onlus. Entro 30 giorni dalla richiesta il Consiglio Direttivo si impegna a comunicare l accettazione dell accesso del volontario al rifugio, assolvendo a quanto previsto dall art. 4 della Legge 266/91 (assicurazione degli aderenti ad organizzazioni di volontariato). Le disposizioni di carattere organizzativo/operativo del presente regolamento sono volte a: condividere gli scopi degli associati all Arca di Piera Onlus migliorare l interattività e la cooperazione tra i volontari creare una maggiore consapevolezza dei compiti del volontario aumentare lo svolgimento delle attività in sicurezza ottimizzare le risorse rappresentate dai volontari. Tale regolamento è stato anche redatto in conformità alle disposizioni riportate nello Statuto dell Associazione. Obiettivi dell Associazione In conformità con gli obiettivi indicati nello Statuto, l Associazione si propone di: gestire il rifugio per animali abbandonati sito in Rivalta di Torino, Via Valgioie 39, garantendo loro buone condizioni di vita promuovere l adozione responsabile degli animali ospitati nel rifugio verificare l affidabilità dei richiedenti l adozione e l idoneità del luogo di detenzione verificare lo stato di benessere degli animali adottati sostenere la soluzione al problema del randagismo canino e felino, promuovendo la sterilizzazione canina/felina e la diffusione dell anagrafe canina. Finalità dei volontari I volontari ammessi a prestare il loro contributo presso il rifugio, svolgono le loro mansioni esclusivamente per le seguenti finalità: migliorare le condizioni di vita degli animali ospitati nella struttura, favorendo l incremento delle attività di relazione, di gioco e di movimento, che possa ridurre fenomeni di stress o d apatia negli animali; partecipare al miglior benessere degli animali ospitati con l obbligo, ove necessario, di eseguire materialmente le necessarie, normali operazioni igienico-sanitarie; incrementare le adozioni da parte di cittadini e favorirne il buon esito anche attraverso la promozione o la partecipazione ad iniziative volte ad incentivare le adozioni dei cani/gatti ospitati e a favorire la lotta agli abbandoni e ai maltrattamenti. in nessun caso sono ammesse, se non richieste ai sensi delle successive disposizioni, operazioni straordinarie relative alla gestione del rifugio o con essa attinenti. Norme di comportamento 1. il volontario è tenuto a comportarsi sempre educatamente 2. il volontario s impegna e non divulgare notizie o fatti dei quali viene a conoscenza per servizio o nelle riunioni, specie se da questi possono sorgere pregiudizi per il rifugio, per lo svolgimento d attività in atto od essere in contrasto con le vigenti normative poste a tutela della privacy. 3. l affido temporaneo al volontario di animali in cura o comunque presenti presso il rifugio deve essere sempre autorizzato, in via preventiva, dal Presidente o dal Vice Presidente o dal Direttore sanitario, senza eccezione alcuna. Il volontario dovrà a tale scopo compilare e sottoscrivere apposito modulo di domanda, indicando i motivi, data e ora d uscita e data e ora prevista per il rientro. 4. Il volontario, qualora lo

ritenga opportuno ed a proprie spese, può richiedere che un determinato animale sia sottoposto a visita da professionista esterno di sua fiducia impegnandosi a fornire sia la diagnosi sia la relativa terapia al Direttore Sanitario del rifugio. La richiesta dovrà essere formulata preventivamente compilando apposito modulo con l indicazione del professionista, della data/ora di uscita dell animale e la data/ora prevista per il rientro nel rifugio. L autorizzazione alla visita del professionista esterno dovrà essere preventivamente concessa dal Presidente o dal Vice Presidente o dal Direttore Sanitario. 5. Il volontario, qualora lo ritenga opportuno ed a proprie spese, può richiedere che un determinato animale sia sottoposto nel rifugio a terapia di un comportamentalista di sua fiducia, impegnandosi a fornire notizie sugli esiti di tale terapia al Direttore Sanitario del rifugio. La richiesta dovrà essere sempre autorizzata in via preventiva dal Presidente o dal Vice Presidente o dal Direttore Sanitario compilando l apposito modulo di autorizzazione alla terapia..6. il volontario che nello svolgimento del servizio riscontri mancanze o altri motivi che possano pregiudicare la propria permanenza in servizio deve tempestivamente segnalarla al Presidente, Vice Presidente o al Direttore sanitario. Il volontario potrà in ogni momento, compatibilmente alle esigenze, rivolgersi al Consiglio Direttivo per sottoporgli problemi riguardanti il servizio ed eventuali lamentele. Disposizioni Organizzative 1. il presente regolamento dei volontari operanti nel rifugio s intende letto ed accettato da parte di tutti. 2. le attività di volontariato si basano sull apporto disinteressato e spontaneo. Proprio per tale motivo, le regole non scritte di serietà, correttezza nei rapporti ed impegno sono indispensabili per una buona gestione del rifugio. 3. richieste di deroga e/o variazioni di carattere strutturale al presente regolamento dovranno essere sottoposte al Consiglio Direttivo per essere valutate ed eventualmente discusse durante le riunioni dell Associazione 4. possibili deroghe di carattere operativo al presente regolamento, che si rendono necessarie durante l espletamento delle attività presso il rifugio, dovranno essere concordate con un membro del Consiglio Direttivo presente nel turno o, in caso di sua assenza, con l associato che svolge funzioni di responsabile del turno 5. i volontari hanno il diritto ed il dovere di partecipare alle riunioni indette periodicamente dall Associazione 6. ogni volontario dovrà contribuire disinteressatamente e collaborativamente alle attività dell Associazione, promuovendo gli obiettivi sia con le proprie idee sia con la propria opera 7. Il Consiglio Direttivo si riserva inoltre di verificare la posizione di quegli iscritti che risultano essere stati assenti in maniera prolungata senza averne dato opportuno avviso e/o giustificazione. 8. i volontari che avranno tenuto comportamenti verso animali e persone che siano stati in dichiarato conflitto con lo spirito animalista, morale ed etico dell Associazione potranno essere radiati con effetto immediato. Disposizioni Operative Responsabile di turno - compiti: Il Consigliere presente nel rifugio, o un suo coadiutore delegato, è il responsabile di turno ed è suo compito che tutti i volontari operino nel modo più efficace, efficiente e coordinato possibile, favorendo indistintamente l uscita e/o sgambamento di tutti i cani presenti nel canile in base alle loro esigenze verificate con lo stesso. Coadiutori del responsabile di turno- suoi compiti: Il Consiglio Direttivo sceglierà fra i candidati, i coadiutori del responsabile di turno. A questi saranno affidati i seguenti compiti: istruzione nuovi volontari, disciplina delle uscite dei cani dalle gabbie, aggiornamento dei cartelli d indicazioni caratteristiche dei cani apposti sulle gabbie, segnalazioni di problemi di carattere sanitario riguardanti gli animali riscontrati durante l attività, l organizzazione e l effettuazione della profilassi seguendo le indicazioni del Direttore Sanitario. Nuovi volontari 1.2 il responsabile di turno, o il coadiutore incaricato, dovrà istruire i nuovi volontari provvedendo ad un breve addestramento ed inquadramento operativo ai quali assocerà le informazioni di carattere logistico utile allo svolgimento dei compiti.

1.3 il responsabile di turno verificherà inoltre che i nuovi volontari abbiano compiuto un appropriato periodo d affiancamento con volontari più esperti prima di poter operare in autonomia. 1.4 i nuovi volontari dovranno astenersi dall operare con quei cani contraddistinti con bollini rossi sulla scheda psico-attitudinale. L Associazione non risponde di tutto quanto può derivare dalla non osservanza di questa disposizione. 1.5 la frequenza al rifugio è consentita ai minori solo se accompagnati da un adulto che si impegna a tenerli sotto stretta sorveglianza e deve averne in ogni momento il controllo, assumendosi la piena responsabilità per danni causati a persone, animali e cose dal minore stesso. Ai minori potranno essere affidati per la passeggiata esclusivamente cani di piccola taglia e mansueti all approccio. E severamente vietato passeggiare con cani provenienti da box diversi. Per minore si intende persona inferiore a 18 anni e persone differentemente dotate Doveri dei volontari I volontari dovranno: A. ad inizio turno presentarsi al Presidente, Sig.ra Piera, e al responsabile di turno, per verificare se vi sono attività prioritarie da svolgere,e firmare il registro presenze specificando l ora di entrata B. verificare sull apposita bacheca avvisi ed annunci che potrebbero essere rilevanti ai fini delle attività con i cani ed attenersi alle disposizioni stabilite dal Consiglio Direttivo C. verificare con il capoturno od il facente funzione, l ordine d uscita dei cani dalle gabbie e dare precedenza a quei soggetti che, nella giornata non sono ancora stati portati in passeggiata o nell area di sgambamento. D. a fine turno segnalare la propria uscita alla Sig.ra Piera o al responsabile di turno e firmare nuovamente il registro presenze indicandone l ora. E. i volontari sono tenuti a segnalare sull apposito registro veterinario o sulla lavagna nell infermeria eventuali problemi di carattere sanitario riguardanti gli animali, riscontrati durante lo svolgimento delle attività F. segnalare al responsabile di turno ogni anomalia urgente di carattere operativo relativa alla gestione delle strutture Gestione dei cani A. L uscita dei cani dalle gabbie dovrà sempre avvenire con l animale al guinzaglio e dopo aver letto la scheda informativa ed eventuali avvisi sul cancello della gabbia. Se alcuni cani rifiutassero il guinzaglio o non si facessero in ogni caso avvicinare, sarà necessario consultarsi con il responsabile di turno. B. Per nessun motivo il volontario dovrà prendere delle iniziative personali o dovrà forzare il cane andando a creare situazioni di pericolo per se stesso o per altre persone ed animali C. Nell area di sgambamento i cani non dovranno mai essere lasciati soli perché la compagnia dell uomo e l attività ludica/sociale sono fattori fondamentali per ottenere (e se necessario recuperare) l equilibrio comportamentale del cane, elemento questo assolutamente discriminante nella scelta dei cani da parte dei potenziali affidatari D. Per superare la normale ed iniziale diffidenza dei cani, in particolare di quelli di difficile gestione, è ammesso somministrare biscottini e/o crocchette specifici per cani; tale incentivo deve essere inteso come una sorta di piccolo premio finalizzato alla duplice funzione di educare o rieducare il cane al contatto con l uomo e, parallelamente, di facilitare l approccio iniziale tra il cane e il volontario. E. Dal momento che i cani ospitati presso il rifugio hanno subito il trauma dell abbandono o, in ogni caso, della perdita del padrone quale punto di riferimento, è necessario non sottovalutare le particolari condizioni psicologiche in cui si ritrovano questi animali, privati della loro libertà di movimento, costretti a vivere e sporcare in gabbie di ridotte dimensioni e obbligati a relazionarsi con l essere umano; in tale situazione, il cane potrebbe assumere un atteggiamento di difesa e/o rifiuto nei confronti dell uomo, manifestando un comportamento aggressivo oppure, al contrario, remissivo ed arrendevole. F. Fasi d approccio: Si definiscono, nel seguito, le diverse fasi d approccio che è consigliabile adottare con quei cani con cui non si è ancora instaurato quel fondamentale rapporto di fiducia reciproca: a box chiuso: valutare la reazione del cane alla presenza del volontario; se il cane risponde positivamente scodinzolando e avvicinandosi alla rete divisoria per annusare e/o leccare la mano o se si appoggia alla porta per avere carezze, si può procedere ed entrare nella gabbia; se il cane reagisce mostrando aggressività o, contrariamente, paura o addirittura terrore,

procedere molto cautamente, insistendo ma mai forzando il cane, magari anche mediante l ausilio di biscotti; se necessario, ripetere l operazione in tempi e momenti differenti, in ogni caso mai creare situazioni di pericolo per se stessi, altri volontari o il cane stesso a box aperto: è possibile che alcuni cani, che nella fase precedente si erano avvicinati alla gabbia, in questa fase particolarmente delicata in cui si riduce la distanza con l uomo, mostrino diffidenza e paura, magari rifugiandosi in un angolo; anche in questo caso, è necessario tentare di convincere il cane che non si ha alcuna intenzione di nuocergli, anche mediante l utilizzo di biscotti. All interno del box, è di fondamentale importanza evitare movimenti bruschi e avvicinare il cane con cautela e tatto; soprattutto per quei cani che devono prendere o riprendere confidenza con il guinzaglio, lasciare che il cane annusi lo stesso prima di tentare di metterglielo. Al momento dell uscita dai box mai forzare il cane che oppone un eventuale resistenza, ma incoraggiarne l uscita spontanea con parole e/o carezze rassicuranti. Alimentazione E severamente vietato somministrare ossa e alimenti grassi agli animali. Il volontario deve essere sempre autorizzato preventivamente da Piera,dal responsabile di turno o dal Direttore Sanitario alla somministrazione di cibo diverso da quello abituale del rifugio Controllo comportamenti/sintomatologie Durante la passeggiata o la permanenza nell area di sgambamento, i volontari controlleranno che il cane non abbia comportamenti e sintomatologie anomali; nel caso, le segnaleranno al responsabile di turno, le annoteranno sull apposito registro a fine turno e verificheranno in seguito che il cane non presenti le anomalie in precedenza riscontrate. I volontari sono obbligati a non far avvicinare tra loro cani provenienti da box diversi e mantenere sempre il controllo dell animale. Verifica disponibilità acqua e condizioni igieniche gabbia Al rientro in gabbia del cane i volontari verificheranno che lo stesso abbia acqua a sufficienza nell apposita ciotola e provvederanno ad aggiungerne se necessario. I volontari dovranno pulire la gabbia nel caso in cui non fosse in condizioni igieniche adeguate. Accoglienza visitatori I volontari dovranno accogliere i visitatori, presentarli alla sig.ra Piera ed al responsabile di turno, riferendo le notizie sul tipo di cane richiesto in adozione, le caratteristiche della famiglia, del luogo di detenzione, dei cani posseduti nel presente o nel passato. Qualora, dopo questo primo esame, si ritenga probabile l idoneità dei soggetti all affidamento, il volontario dovrà dedicare il suo tempo a presentare i cani adottabili, senza dimenticare quelli che si trovano nelle zone più lontane dall ingresso. Se i visitatori chiedessero informazioni e/o consigli su cani da prendere in affidamento, a meno di una personale e certa conoscenza dei cani in questione, il volontario dovrà indirizzare i visitatori verso il responsabile di turno. A fine visita il volontario dovrà accompagnarli da Piera e dal responsabile di turno per riferire l esito della visita stessa. Area sgambamento - utilizzo. I volontari utilizzeranno l area di sgambamento non in modo esclusivo ma a turno concordato tra di loro. E fatto divieto di abbinare nell area di sgambamento cani provenienti da gabbie diverse. Abbinamenti cani nei box / inserimenti Gli abbinamenti dei cani che devono coabitare nello stesso box, sono effettuati in accordo con Piera dal responsabile di turno coadiuvato da persona che conosca bene i cani del rifugio e deve tener conto delle caratteristiche fisiche dei cani, dei loro caratteri e della loro provata compatibilità. Gli abbinamenti e l inserimento di un nuovo cane nel box devono avvenire di mattino per consentire al responsabile di turno o suo delegato di verificare la compatibilità fra gli animali durante la giornata. Spostamenti da un box all altro Gli spostamenti dei cani da un box all altro devono essere limitati all indispensabile e decisi in accordo con Piera dal responsabile di turno o suo delegato. I motivi degli spostamenti vanno annotati sulla scheda anagrafica dei cani. Pulizia dei box

La pulizia deve essere eseguita con acqua dopo aver fatto uscire i cani dai box. I box devono poi essere asciugati con tira-acqua e solo dopo alla loro perfetta asciugatura possono essere fatti rientrare i cani. Nel periodo invernale l uso dell acqua deve essere ridotto e se possibile evitato per limitare la formazione di ghiaccio nei box. La disinfezione avrà la frequenza stabilita dal Direttore sanitario e indicata nella bacheca del rifugio. Disposizioni del Consiglio Direttivo I volontari devono attenersi alle disposizioni emanate dal Consiglio Direttivo ed indicate nella bacheca del rifugio, nei cartelli apposti sui cancelli e/o sulle gabbie. Durata dell attività di volontariato e revoca Il rapporto di collaborazione del volontario cessa per recesso o per revoca del Consiglio Direttivo ai sensi del successivo comma. Il Consiglio Direttivo, sentito il volontario, e le risoluzioni del Collegio dei Probiviri in merito ai provvedimenti da adottare, può in qualsiasi momento revocare per uno o più soggetti l autorizzazione alla collaborazione di volontariato con atto motivato scritto e previo contraddittorio alla presenza di tutte le parti. Il Consiglio Direttivo, nella seduta del 11 giugno 2010, ha deliberato che tutti quelli che non sottoscrivono il presente regolamento non possono prestare opera di volontariato presso il rifugio Arca di Piera Onlus. Io sottoscritto/a dichiaro di aver preso visione del suddetto regolamento e di accettarlo integralmente e senza alcuna riserva. Il Volontario Rivalta di Torino lì