Ai Presidenti dei Consigli degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori LORO SEDI



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Transcript:

Cod. C5 -P2 Cod. LF/rg Circolare n. 14 Protocollo Generale (Uscita) cnappcrm - aoo_generale Prot.: 0000822 Data: 04/02/2015 Ai Presidenti dei Consigli degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori LORO SEDI Cari Presidenti, dando seguito alla circolare con cui si diffondeva il Manifesto prodotto durante il Forum Eu Cities Reloading nel quale si chiedeva al Parlamento ed alla Commissione Europei, l avvio di incisive politiche per le città, si allega l esaustiva risposta ricevuta da Corina Cretu membro della Commissione Europea, da cui si denota un pieno apprezzamento alle azioni intraprese. Nel chiederne la massima diffusione attraverso i canali consueti, si inviano cordiali saluti. Il Consigliere Segretario (arch. Franco Frison) Il Presidente (arch. Leopoldo Freyrie) All.: 1) Manifesto 2) Nota della Commissione Europea

Bruxelles, 28.01.2015 Ares(2015) 342573 Corina CREŢU Membro della Commissione Europea B-1049 Bruxelles Egregio Sig. Presidente, Desidero innanzitutto estenderle un sentito ringraziamento per la lettera da lei indirizzatami in data 18 novembre, nella quale condivide l appello espresso dal Consiglio degli Architetti d Europa, dal Forum per le politiche architettoniche, e dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori a favore dell attivazione di interventi efficaci in materia di politica urbana. Nell ambito dello sviluppo urbano, la Commissione Europea ha avviato un dibattito pubblico, a cui è seguita una consultazione pubblica tenutasi lo scorso anno. Da tale scambio di vedute è emersa inequivocabile la necessità di rafforzare la dimensione urbana nell elaborazione delle politiche unionali, garantendo la partecipazione delle città all attuazione della strategia Europa 2020. Tuttavia, non partiamo da zero: l Unione compie già investimenti volti al rafforzamento dei centri urbani. La politica di coesione dell UE poggia sul principio del partenariato, che conferisce maggior voce in capitolo alle autorità locali. Oltre il 50% degli investimenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) verranno stanziati in aree urbane nel corso dei prossimi anni, e almeno il 5% dei finanziamenti disponibili saranno gestiti direttamente dalle città interessate. A tal proposito, desidero sottolineare che le priorità di investimento definite per il FESR offrono la possibilità di sostenere la rigenerazione materiale, economica e sociale delle comunità svantaggiate che popolano il tessuto urbano. Gli stati membri sono in tal senso tenuti ad agire a sostegno delle aree maggiormente colpite dalla povertà o di quei gruppi maggiormente esposti a discriminazione ed esclusione sociale. La Commissione è disposta ad accompagnare le autorità nazionali, regionali e locali nei loro sforzi, agevolando lo scambio di esperienze, fornendo assistenza tecnica e finanziando interventi innovativi delle città e per le città. Dr. Leopoldo FREYRIE Presidente Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori Via Santa Maria dell Anima 10 00186 ROMA ITALIA

Per concludere, come le sarà senz altro noto, la Commissione ha appena attivato il proprio Piano d Investimento con l obiettivo di sbloccare investimenti pubblici e privati a vantaggio dell economia reale per un valore di almeno 315 miliardi di euro nel corso dei prossimi tre anni. La Commissione, congiuntamente alla Banca europea per gli investimenti e agli Stati Membri, ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di individuare investimenti di portata europea realmente effettuabili che al momento non vengono attivati per ragioni economiche, normative o di altra natura. Molti di questi progetti si articoleranno all interno dello spazio urbano, sostenendone lo sviluppo sostenibile. Cordialmente, Corina CREŢU

Premesso che: - Le città d Europa sono il giacimento di storia, innovazione, idee, socialità, arte e potenzialità di sviluppo che fa diversa l Unione Europea dal resto del mondo: è dalle città che l Europa è nata - Tra il 50% e l 80% dei cittadini europei vivono in zone urbane o intermedie, le medesime in cui si producono i ¾ del PIL continentale - Le città d Europa sono costituite dalla grande maggioranza da un patrimonio edilizio in decadimento, quelle case e luoghi di lavoro a cui è affidata: la sicurezza e la salute dei cittadini, il loro ambiente quotidiano e le possibilità di riduzione drastica dei consumi energetici - Le politiche europee degli ultimi anni hanno privilegiato gli investimenti comunitari e nazionali nelle infrastrutture di trasporto rispetto alla rigenerazione urbana sostenibile, nonostante il progressivo decadimento della qualità e sicurezza della vita in città - Le politiche europee degli ultimi anni sono state settoriali, quando invece le politiche urbane sono per loro natura integrate, dovendo rispondere ai problemi dell ambiente, dello spazio pubblico, dell abitare sociale, della valorizzazione dei centri storici, dei problemi di mobilità e del ciclo dei rifiuti, dei risparmi energetici e sismici, della difesa dai rischi naturali come sismi e inondazioni. - L architettura è lo strumento capace di integrare le diverse conoscenze e competenze per risolvere i problemi delle comunità dei cittadini, rilanciando lo sviluppo e salvaguardando l ambiente Chiediamo al Parlamento Europeo, alla nuova Commissione e alla Presidenza Italiana dell Unione: - Di avviare una politica integrata per la rigenerazione delle città europee, piccole e grandi, con particolare attenzione alle comunità escluse, come le città lontane dai corridoi infrastrutturali e i quartieri periferici o degradati delle grandi città - Di promuovere la medesima politica presso i Governi nazionali, allentando il patto di stabilità laddove impedisca investimenti pubblici che garantiscano standard minimi di sicurezza e salute dei cittadini e rispetto dell ambiente - Di riequilibrare il rapporto tra gli investimenti comunitari e nazionali tra grandi infrastrutture e città, a favore di queste ultime, dove vivono i cittadini europei, si mitigano i disagi sociali, si promuove innovazione e sviluppo - Di promuovere la qualità dell architettura pubblica e privata nelle città, abbattendo il consumo del suolo, promuovendo il riuso delle aree urbanizzate e valorizzando i beni culturali e gli spazi pubblici - Di finanziare nei fondi strutturali non solo le opere ma anche i progetti, viceversa il fallimento della economia della conoscenza sarà totale; se non si avviano politiche di promozione dell innovazione e dei talenti i Paesi dell Unione, bloccati dal Patto di Stabilità, non avranno progetti da proporre per accedere ai fondi medesimi

In consideration of the following: - The cities of Europe are deposits of history, innovation, ideas, social interaction, art and possibilities of development that make the European Union different from the rest of the world: it was the cities that made Europe what it is. - Between 50% and 80% of Europeans live in urban or intermediate areas, the same areas that produce ¾ of the continent s GDP. - The buildings of a vast majority of European cities are in decay: the very homes and workplaces that citizens rely on to protect their health and safety, their everyday environment and the possibility of drastically reducing energy consumption. - In recent years, EU policies have favored national and European investment in transport infrastructures rather than urban regeneration, despite the progressive worsening of safety and quality of life in the cities. - Recent EU policies have been aimed at sectors, while urban policies are by their very nature integrated, providing solutions to problems involving the environment, public space, social interaction, the promotion of historic town centers, mobility, the waste cycle, energy savings and seismic and other natural risks, such as flooding. - Architecture is the instrument that can integrate the different disciplines and competences to resolve the problems faced by city dwellers, re launching development while protecting the environment. We petition the European Parliament, the new European Commission and the Italian presidency of the EU: - To introduce an integrated policy aimed at the regeneration of European cities, small and large, with particular attention to marginal communities, far from infrastructural corridors, slum areas, abandoned zones and the peripheries of large cities. - To promote the same policy to the national governments, easing the restrictions imposed by the stability and growth pact in cases where it blocks public investments that guarantee at least minimum levels of health and safety of the citizens and protection of the environment. - To re establish a balance between European and national investments in large infrastructures and cities that favors the latter, in which Europeans reside, in which social frictions can be reduced and in which innovation and development find fertile ground. - To promote a higher quality of public and private architecture in the cities, reducing the cementification of the ground surface, promoting the requalification of urban areas and enhancing the cultural heritage sites and public spaces. - To finance, through structural funds, not only the works themselves, but design projects too, or the failure of the knowledge based economy will be complete: policies promoting innovation and supporting talents are badly needed, otherwise the EU countries blocked by the stability and growth pact will be unable to present projects to access those same funds.

Attendu que: - Les villes d'europe sont le gisement d'histoire, d'innovation, d'idées, de socialité, d'art et de capacité de développement ce qui rend différente l'union Européenne du reste du monde: c'est des villes que l'europe est née - Les citoyens européens qui vivent dans des zones urbaines ou "intermédiaires", les mêmes où les ¾ du PIB continental sont produits, sont entre 50% et 80% - Les villes d'europe sont constituées pour la plupart d'un patrimoine de bâtiment en décadence, ces maisons et lieux de travail auxquels sont confiés: la sécurité et la santé des citoyens, leur milieu quotidien et les possibilités de réduction radicale des consommations énergétiques - Les politiques européennes des dernières années ont privilégié les investissements communautaires et nationaux dans les infrastructures de transport par rapport à la régénération urbaine durable, malgré la décadence progressive de la qualité et de la sécurité de la vie en ville - Les politiques européennes des dernières années ont été des politiques sectorielles, alors que les politiques urbaines sont par leur nature intégrées, ayant à répondre aux problèmes de l'environnement, de l'espace public, de l'habitat social, de la mise en valeur des centres historiques, des problèmes de mobilité et du cycle des déchets, des économies énergétiques et sismiques, de la défense des risques naturels comme les séismes et les inondations - L'architecture est l'instrument capable d'intégrer les différentes connaissances et compétences pour résoudre les problèmes des communautés des citoyens, en relançant le développement et en sauvegardant l'environnement. Nous demandons au Parlement Européen, à la nouvelle Commission et à la Présidence Italienne de l'union: - De mettre en œuvre une politique intégrée pour la régénération des villes européennes, petites et grandes, notamment en ce qui concerne les communautés exclues, comme les villes loin des couloirs infrastructurels et les quartiers périphériques ou dégradés des grandes villes - D'encourager la même politique auprès des Gouvernements nationaux, en assouplissant le pacte de stabilité là où il empêche des investissements publics qui assurent des standards minimaux de sécurité et de santé des citoyens et de respect de l'environnement - De rééquilibrer le rapport entre les investissements communautaires et nationaux entre les grandes infrastructures et les villes, en faveur de ces dernières, où vivent les citoyens européens, où les malaises sociaux s'atténuent, où l'innovation et le développement sont encouragés - D'encourager la qualité de l'architecture publique et privée dans les villes, en réduisant la consommation du sol, en encourageant la réutilisation des zones urbanisées et en mettant en valeur les biens culturels et les espaces publics - De financer dans les fonds structurels non seulement les œuvres mais aussi les projets, sinon la faillite de l'"économie de la connaissance" sera totale, si des politiques d'encouragement de l'innovation et des talents ne sont pas mises en œuvre les Pays de l'union, bloqués par le Pacte de Stabilité, n'auront pas de projets à proposer pour accéder aux fonds mêmes