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SOMMARIO 1. Quadro politico... 2 1.1 Relazioni Internazionali... 3 2. Quadro economico... 3 2.1 Previsioni dati macroeconomici... 7 2.2 Commercio estero... 8 2.3 Investimenti esteri... 8 2.4 Interscambio con l Italia... 9 2.5 Interscambio con altri Paesi... 10 2.6 Sistema bancario e finanziario... 10 3. Perché Romania...12 3.1 Settori d interesse... 13 3.2 Cosa vendere... 14 4. Disciplina tributaria... 16 4.1 Le imposte sulle persone giuridiche... 16 4.2 Le imposte sulle persone fisiche... 16 4.3 Soggetti residenti e non residenti... 17 4.4 Le imposte dirette... 20 4.5 Il mercato del lavoro... 21 Allegato 1 -Esportazione-importazione nei principali settori merceologici anno 2013... 23 Allegato 2 -Società a partecipazione italiana attive in Romania nel 2013... 24 Allegato 3 -Graduatoria primi 10 partner commerciali per volumi di esportazioni-importazioni verso la Romania... 25 Allegato 4 -Le maggiori 15 banche per attivi anno 2013... 26 Fonti... 27 1

Lingua ufficiale Capitale Forma di governo Superficie Romeno Bucarest Repubblica semipresidenziale 238.391 kmq Abitanti 21.698.000 Densità Valuta Religioni principali 91,0 abitanti/kmq Lei romeno 86,8 % ortodossi 7,5% cristiano-protestanti 4,7% cristiano-cattolici 1. Q U A D RO POLITICO La Romania è una Repubblica Semipresidenziale, governata, sin dal 20 dicembre 2004, da Traian Basescu, già sindaco di Bucarest dal 2000 al 2004 ed attualmente al suo secondo mandato in veste di Presidente della Repubblica, fatta salva una temporanea sospensione dall incarico nel corso del 2007, cessata grazie alla sua riconferma da parte degli elettori mediante referendum presidenziale. L attuale Premier è invece Victor Ponta, in carica dal 2012 e leader di una coalizione di centro sinistra, l Unione Sociale- Democratica. 2

Il potere legislativo è esercitato da un Parlamento bicamerale, rinnovato ogni quattro anni su base proporzionale, formato da 486 membri, dei quali 343 eletti alla Camera dei Deputati e 143 eletti al Senato. 1.1 RELAZIONI INTERNAZIONALI Sul piano delle relazioni internazionali, la Romania è membro dell ONU dal 1955, dell UNESCO dal 1956, della NATO, insieme a Estonia, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Slovenia e Slovacchia, dal 2004 e dell Unione Europea da gennaio 2007. L integrazione nell Alleanza Atlantica della Romania, in cooperazione con la Bulgaria, contribuirà a rafforzare il versante sud dell'alleanza, creando un collegamento terrestre tra l'ungheria e la Turchia, migliorando le operazioni di mantenimento della pace nei Balcani e rafforzando la cooperazione e la stabilità regionale nell'europa sud-orientale e lungo le coste del Mar Nero. Grazie alla sua posizione strategica, la Romania è inoltre particolarmente attiva nella promozione della cooperazione tra i Paesi che si affacciano sul Mar Nero e l UE, nonché tra quest ultima ed i Paesi attraversati dal Danubio. L adesione all Unione Europea, attualmente all'interno del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, volto a registrare i progressi effettuati nel processo di adeguamento agli standard europei in materia di riforma giudiziaria e lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, ha garantito alla Romania un notevole afflusso di finanziamenti ed una grande opportunità di sviluppo. Oltre al predetto processo di integrazione dell ordinamento romeno con quello europeo, attualmente in Romania è in corso un incisivo programma di riforme economiche, risultato di un accordo raggiunto nel marzo 2009 con il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la stessa Unione Europea al fine di fronteggiare gli effetti negativi della crisi economica ed in base al quale è stato concesso alla Romania un prestito di 20 miliardi di Euro. Detto pacchetto di riforme prevede la privatizzazione di numerose imprese di proprietà statale, la riforma del settore bancario e la ristrutturazione del settore energetico, minerario e industriale, nel rispetto dei requisiti indicati dal Fondo Monetario Internazionale. Tra i programmi del Governo vi è infine la candidatura a Stato membro dell OCSE, il cui esito, visto il rilevante ruolo strategico giocato dal Paese nell Europa Orientale dal punto di vista economico, sarà molto probabilmente nel senso dell adesione della Romania alla predetta organizzazione. 2. Q U A D R O E C O N O M I C O La Romania, con i suoi oltre 21 milioni di abitanti, concentrati in larga parte nell area metropolitana della capitale, Bucarest, è il secondo Paese più popoloso dell est Europa, con un tasso di urbanizzazione della popolazione pari 53%. La Romania possiede un grande potenziale di sviluppo, basato su diversi fattori, che rappresentano in misura variabile i vantaggi competitivi del Paese. Le risorse naturali possedute dal Paese, tra le più significative d Europa, le dimensioni del mercato, tra i più 3

grandi dell est Europa, la forte predisposizione al consumo della popolazione, la strategica posizione del Paese al centro dell Europa sud orientale, la disponibilità di una forza lavoro istruita e ad un costo ancora competitivo, l appartenenza all Unione Europea ed i fondi strutturali messi a disposizione dalla stessa, sono solo alcuni dei fattori che concorrono a porre le basi per il futuro sviluppo del Paese. In ogni caso attualmente l economia è ancora debole ed il Paese è fortemente dipendente dagli investimenti esteri e dall andamento dei mercati internazionali. Nonostante ciò, alla luce di quanto sopra riportato, le prospettive di espansione dell economia rumena sul medio termine sono ottime, essendo presumibile che le potenzialità del Paese possano trovare la possibilità di esprimersi, contribuendo alla crescita economica dello stesso. In questo quadro, l agricoltura e l industria sono certamente i settori nei quali i margini di sviluppo sono più ampi, con un probabile effetto traino anche per lo sviluppo del settore dei servizi. Analizzando più nel dettaglio l economia del Paese, sono senz altro da segnalare i seguenti settori: Risorse naturali: La Romania è nota per essere un paese con un importante dote di risorse naturali, costituite prevalentemente da petrolio, gas naturali, sale, oro, argento e metalli non-ferrosi. E l unico paese dell Europa Centro-Orientale che detiene riserve significative di petrolio grezzo e possiede inoltre le più grandi riserve conosciute di gas della zona. La ricchezza in risorse naturali, anche se sfruttate solo in parte, potrebbe rappresentare un opportunità interessante per i potenziali investitori esteri. Agricoltura e agro-industria: l agricoltura è sempre stata di primaria importanza per la Romania, ma il suo sviluppo economico, bloccato nel suo processo di modernizzazione dal lungo periodo di governo comunista ed dal periodo di incertezza che ha caratterizzato il successivo ventennio post rivoluzionario, ha subito delle influenze significative. Il contributo dell agricoltura, silvicoltura e pesca nella formazione del Prodotto Interno Lordo si aggira intorno al 6-7% del PIL, a fronte di una media UE che si attesta intorno all 1,7%. Le condizioni climatiche sono molto favorevoli alla coltivazione delle principali colture cerealicole, orticole e frutticole ed il livello di fertilità del terreno è molto elevato. Tali caratteristiche, unite al limitato sfruttamento dei terreni, determinano condizioni ideali per la produzione biologica, una nicchia di mercato che ha conosciuto una crescita notevole negli ultimi anni. La maggior parte della produzione agricola rumena è attualmente esportata sul mercato dell UE. Industria: L industria, considerata dagli specialisti il motore dell economia e della crescita economica, contribuisce per circa il 25-30% alla formazione del PIL. Nel periodo 2000-2010, il valore della produzione industriale della Romania è aumentato del 369%, uno dei ritmi di crescita più alti nel mondo. Le crescite più importanti sono state registrate nel settore della produzione di apparecchi elettrici, produzione automotive, industria delle vernici e costruzione di macchinari. L industria manifatturiera è quella che, negli ultimi anni, ha mostrato maggiore dinamicità di crescita, dovuta prevalentemente al settore dell automotive, della lavorazione dei metalli, della produzione di motori elettrici e turbine e degli impianti 4

petroliferi ed energetici. Alcuni sotto-settori invece hanno registrato delle diminuzioni, come, ad esempio, quelli del tessile e dell abbigliamento. Le compagnie multinazionali dominano l industria manifatturiera della Romania, mentre il grado di concentrazione industriale è molto alto: l 1% del totale delle imprese producono il 45% del fatturato. Le prospettive di breve e medio termine sono positive e si prevede un aumento della produzione industriale e della produttività, anche in relazione a nuovi investimenti che continueranno a godere dei finanziamenti provenienti dall Unione Europea anche nel nuovo periodo di programmazione 2014 2020. Costruzioni e infrastrutture: Il settore delle costruzioni ha registrato, negli anni precedenti alla crisi, un vero boom, con incrementi del 25-30% all anno. Dalla fine del 2008, quando sono iniziati i primi effetti della crisi economica e finanziaria, si è assistito ad un brusco rallentamento, con conseguenze negative sul settore immobiliare e sul commercio di materiali edili, causato principalmente dal blocco dei crediti bancari. Le previsioni per il settore edile romeno e le prospettive per il prossimo quinquennio indicano una ripresa, spinta dal sostegno dei finanziamenti europei, dai previsti investimenti con fondi pubblici e privati locali e dal possibile rilancio dei crediti immobiliari. Il Governo romeno ha elaborato una strategia a medio - lungo termine nella quale sono previsti l ammodernamento e lo sviluppo del sistema ferroviario e stradale, nonché la finalizzazione di due corridoi di trasporto autostradale. Lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti è uno degli obiettivi prioritari per l allineamento della Romania agli standard dell UE. Servizi: Il settore dei servizi rappresenta il settore più importante per l economia romena, sia come valore del PIL, sia per numero di occupati, ed è quello che si è maggiormente sviluppato negli ultimi anni, sia in valore assoluto sia come contributo al PIL. L INS 1 ha stimato un aumento del PIL che potrebbe arrivare al 3% per la fine del 2014, dovuto soprattutto al proseguimento di ingenti investimenti pubblici, oltre che ad un continuo e costante aumento della domanda interna. La Romania è attualmente l undicesima economia dell Unione Europea per grandezza del PIL nominale e l ottava per PIL a parità di potere d acquisto, grazie anche al godimento di tassi di crescita fra i più alti in Europa. In particolare, nel 2013, tutti i settori hanno contribuito positivamente alla variazione del PIL, ad eccezione dell agricoltura, settore per il quale gli esperti prevedono comunque una ripresa nei prossimi anni, garantendo in tal modo una crescita del PIL reale generata grazie all apporto positivo di tutti i settori produttivi. Infine, nonostante il difficile contesto economico, il tasso di disoccupazione risulta in costante calo dal 2010, come si può evince dal sottostante riquadro relativo ai principali fattori economici. 1 Istituto Nazionale di Statistica 5

Principali indicatori economici 2010 2011 2012 2013 2014 PIL nominale (in miliardi di ) 124,40 131,40 131,80 138,40 140,60 Variazione annua (%) -1,10 2,20 0,70 5,10 2,20 Inflazione (%) 6,00 5,80 3,40 4,30 n.d Disoccupazione (%) 8,20 7,40 7,00 6,90 n.d Fonte: CIA World Factbook 145 Andamento del PIL 2010-2014 140 135 130 125 120 115 2010 2011 2012 2013 2014 Nel 2013 il PIL è stato pari a 138,40 miliardi di Euro, di cui il 45,4% generato dal settore dei servizi, il 26,3% da quello industriale, il 9,8% da quello edile ed infine il 6,5% da quello agricolo, oltre alle imposte nette sui prodotti, che hanno inciso per il 12,0%. Tale ripartizione è tipica di una struttura economica ancora in fase evolutiva, che vede crescere il contributo del settore dei servizi e registrare una graduale diminuzione del peso percentuale dell agricoltura e anche dell industria. La crisi economica, che ha avuto pesanti effetti recessivi sull economia romena, ha però rallentato questo processo. 6

Composizione del PIL 12,0% 9,8% 6,5% 45,4% servizi industria costruzioni agricoltura imposte nette 26,3% 2.1 PREVISIONI DATI MACROECONOMICI Secondo le strategie fiscali aggiornate per il periodo 2013-2017, il Governo romeno stima una crescita dell economia del 2,20% per 2014 e del 2,50% per 2015, con outlook positivo per gli anni a seguire, anche sulla base dei risultati del 2013, che hanno registrato un aumento del 3,50 % del PIL romeno. Si prospetta che la crescita dell economia del Paese nel 2014 sarà dovuta principalmente alla domanda interna. Gli investimenti pubblici dovranno essere sostenuti da un migliore assorbimento dei fondi strutturali, peraltro in costante aumento negli ultimi anni. Un influenza positiva, anche se modesta, potrebbero averla i consumi pubblici e privati. Di seguito sono riportate le previsioni della Commissione Nazionale di Previsioni della Romania relative ai principali dati macroeconomici: Principali indicatori economici 2014 2015 2016 2017 Variazione PIL annuale (%) 2,20 2,50 3,00 3,30 Inflazione (%) 3,00 2,50 2,30 2,20 Disoccupazione (%) 7,00 6,80 6,70 6,60 Cambio medio annuo lei/ 4,45 4,40 4,40 4,37 Fonte: Rapporto della Commissione Nazionale di Previsioni autunno 2013 7

2.2 COMMERCIO ESTERO Il grado di apertura al commercio internazionale dell economia romena è molto elevato, favorito da un economia aperta e dal recente ingresso nell Unione Europea. Nel 2009 la crisi economica internazionale ha provocato effetti negativi sul commercio internazionale, generando anche in Romania una forte riduzione del volume degli scambi. Circa il 70% delle esportazioni è diretto verso i paesi dell Unione Europea, con Turchia e USA come unici Paesi extra-ue presenti nella top ten dei principali paesi destinazione dell export romeno. Interscambio commerciale 2009 2010 2011 2012 2013 Esportazioni (in miliardi di ) 29,10 37,40 45,00 45,10 49,60 Variazione annua (%) -13,70 28,20 20,30 0,20 10,00 Importazioni (in miliardi di ) 38,90 46,90 54,80 54,70 55,30 Variazione annua (%) -32,00 20,10 16,80-0,20 1,10 Fonte: elaborazione ICE Bucarest su dati INS L analisi settoriale dell interscambio romeno (Allegato 1) evidenzia un peso preponderante, nell esportazioni, delle voci macchine e dispositivi meccanici; macchine, apparecchiature ed attrezzature elettriche, autoveicoli e altri mezzi ed attrezzature da trasporto, metalli comuni ed altri articoli in metallo. Relativamente all importazione, invece, le principali voci sono macchine e dispositivi meccanici; macchine, apparecchiature ed attrezzature elettriche, prodotti minerali, prodotti dell industria chimica e connessi. 2.3 INVESTIMENTI ESTERI Per quanto riguarda la distribuzione degli FDI 2, questi ultimi sono concentrati principalmente nel settore manifatturiero, che rappresenta il 31% del totale. In questo settore, le industrie più presenti, con una percentuale pari al 5,9% degli FDI, sono quelle attive nel settore dell energia, dei prodotti chimici, della gomma e delle materie plastiche. A seguire, l industria dei mezzi di trasporto, metallurgica, alimentare, delle bevande e del tabacco, del vetro, della ceramica, del cemento e di altri materiali da costruzione, che costituiscono il 4% del totale degli FDI. Oltre al settore industriale, le altre attività che hanno contribuito alla presenza di FDI in Romania sono state l intermediazione finanziaria e assicurativa, che rappresenta il 14% del totale, il commercio al dettaglio e all'ingrosso ed il settore delle costruzioni e immobiliare. 2 Foreign Direct Investment 8

La distribuzione a seconda del Paese di origine è stata effettuata in base alla residenza del titolare diretto di almeno il 10% del capitale sociale di imprese che hanno effettuato un investimento diretto in Romania. I primi quattro Paesi per quota di FDI sono: Olanda, Austria, Germania e Francia. L Italia si colloca in quinta posizione con 2.816 milioni di euro. Investimenti diretti esteri in Romania 2009 2010 2011 2012 2013 Flussi IDE (in milioni di ) 3.488 2.220 1.917 2.130 2.712 Variazione annua (%) -63,30-36,40-13,60-11,10-27,30 Fonte: elaborazione ICE Bucarest su dati BNR 2.4 INTERSCAMBIO CON L ITALIA L Italia è il secondo partner commerciale della Romania, dopo la Germania, con un interscambio di oltre 11,5 miliardi di euro. Tra le aziende italiane presenti in Romania, la maggior parte delle quali sono piccole e medie imprese, esistono comunque importanti realtà imprenditoriali, che hanno trasferito in Romania considerevoli investimenti finanziari e tecnologici. La presenza italiana è diffusa in molte aree del Paese, anche se nel corso dell ultimo decennio ha manifestato la tendenza a concentrarsi in alcune zone specifiche. Gli investimenti italiani in Romania si sono concentrati nei settori labour intensive, sviluppando tipologie di lavorazione per conto terzi di materie prime o semilavorati provenienti dall Italia. Recentemente si è assistito ad una evoluzione della nostra presenza imprenditoriale, con l affermarsi di joint ventures o contratti con produttori locali per la fornitura e l assemblaggio di parti meccaniche o di beni strumentali, fino a investimenti diretti di alcuni grandi gruppi italiani per la produzione di beni e lo sviluppo delle infrastrutture. Oggi appare corretto affermare che, anche per le aziende italiane, è giunta a maturazione quella fase di puro spostamento delle attività produttive al principale scopo di usufruire di un vantaggio in termini di costo del lavoro. A questa fase, che aveva caratterizzato la presenza italiana nel decennio successivo alla rivoluzione del 1989, si è affiancata una modalità di internazionalizzazione più evoluta, finalizzata a stabilire una posizione permanente delle imprese italiane nell'economia romena. Sono ora presenti, oltre alle piccole e medie imprese, anche aziende italiane di medie e grandi dimensioni che hanno trasferito in Romania considerevoli investimenti finanziari e tecnologici. Nel settore delle infrastrutture, è opportuno segnalare che l'accesso all UE, ed il conseguente sostegno comunitario, costituisce il più forte stimolo allo sviluppo economico che il Paese abbia mai avuto e rappresenta una delle principali vie di uscita dagli effetti della crisi economica. Si tratta quindi di un occasione senza precedenti offerta all'imprenditoria italiana, forte sia delle proprie tecnologie che delle esperienze acquisite nell'utilizzo dei fondi strutturali UE, per espandersi in Romania. L evoluzione nella nostra presenza economica è motivata dalla presa di coscienza del fatto che la Romania costituisce al giorno d oggi uno dei più importanti mercati emergenti 9

in Europa, il che ha generato una forte crescita degli investimenti in settori tecnologicamente avanzati ed innovativi, dall energia all ambiente, dalle infrastrutture ai servizi, nonchè nei settori basati sulla valorizzazione del territorio, come quello agroalimentare ed il turismo. Altri promettenti spazi si aprono oggi all imprenditoria italiana in Romania, sia in settori nuovi, tra cui spiccano quello dell I.C.T., sia in settori più tradizionali come quelli del turismo, della meccanica e dell agroalimentare. La presenza imprenditoriale italiana è ormai diffusa in tutto il Paese (Allegato2), anche se i dati mostrano ancora una certa concentrazione nelle zone del Paese che per prime sono state interessate dagli investimenti italiani. Tra queste, è rilevante la tradizionale presenza dei nostri imprenditori nel Nord-Ovest, in particolare nella provincia di Timis, dove si è riprodotto un vero e proprio modello distrettuale italiano con oltre 2.612 aziende italiane e miste attive. In tale area geografica e nelle province limitrofe come Arad, Bihor, Cluj è ancora concentrato oltre un terzo delle presenze imprenditoriali italiane in Romania, mentre un quinto delle nostre aziende ha investito nella municipalità di Bucarest. Analizzando la serie storica dell interscambio tra l Italia e la Romania dal 2009 al 2013, come di seguito riportata, si nota un progressivo aumento dei valori. Interscambio commerciale Romania-Italia 2009 2010 2011 2012 2013 Export verso l'italia (in milioni di ) 4.146 5.111 5.671 5.443 5.698 Import dall' Italia (in milioni di ) 4.548 5.387 6.145 5.982 6.071 Totale interscambio (in milioni di ) 8.694 10.498 11.816 11.425 11.769 Saldo (in milioni di ) -402-276 -474-539 -373 Fonte: elaborazione ICE Bucarest su dati INS ed Eurostat 2.5 INTERSCAMBIO CON ALTRI PAESI Per quanto riguarda le importazioni e le esportazioni della Romania, la presenza della Germania e dell Italia è ben consolidata, come dimostrato dai dati che indicano una quota di mercato pari al 30% circa del mercato totale detenuta dai due Paesi. (Allegato 3) 2.6 SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO Il sistema bancario romeno è nato nel 1880 con l istituzione della BNR 3 e si è sviluppato negli anni anche con l apporto di banche straniere, in particolare nel periodo interbellico, grazie all afflusso di ingenti capitali stranieri. Nel 1991, dopo la rivoluzione, il sistema bancario romeno è stato riformato, con la BNR che, cumulando funzioni di regolazione, ha 3 Banca Nazionale della Romania 10

rinunciato alla sua natura commerciale, ed il mercato si è aperto a nuovi operatori bancari. Le principali funzioni della BNR sono ora dirette ad assicurare la stabilità monetaria e la stabilità finanziaria, requisiti indispensabili per un duraturo sviluppo dell economia. Come Autorità di Vigilanza, l Istituto persegue la sana e prudente gestione degli intermediari, l efficienza e la stabilità complessiva del sistema finanziario, nonché l osservanza delle disposizioni che disciplinano la materia da parte dei soggetti vigilati. La BNR è allo stato attuale l unica istituzione autorizzata ad emettere banconote e monete con corso legale sul territorio della Romania. La Legge 312/2004 sullo statuto della BNR ne stabilisce le principali attribuzioni : 1. sviluppo e attuazione della politica monetaria e della politica di cambio monetario; 2. autorizzazione all attività e vigilanza sull operato degli enti creditizi, promozione e monitoraggio del buon funzionamento dei sistemi di pagamento al fine di garantire la stabilita finanziaria; 3. emissione di banconote e monete aventi corso legale sul territorio della Romania; 4. regolamentazione del sistema di cambio monetario e sorveglianza sul rispetto di esso; 5. amministrazione delle riserve monetarie internazionali della Romania. Nel 2008, il dissesto della banca d affari Lehman Brothers ha segnato un punto di svolta per le banche presenti in Romania, le quali, dopo aver registrato profitti crescenti fino al 2008, raggiungendo complessivamente utili per un miliardo di euro, sono state duramente colpite dalla crisi finanziaria. In ogni caso, dal maggio 2011 si è registrata una timida ripresa dei prestiti al settore privato e dei finanziamenti alle imprese. Relativamente alla sua struttura, il settore bancario in Romania è composto da 41 istituti di credito, con il 53,0% del patrimonio bancario concentrato nelle prime 5 banche del sistema, tra le quali spicca per gli attivi la BRC, parte dall austriaca Erste Group, che continua ad essere la più grande banca romena. Al secondo posto troviamo invece la BRD, filiale del gruppo francese Societe Generale. Il portafoglio più equilibrato e la gestione dei rischi più cauta rispetto alle altre banche ha avuto un riscontro nel basso livello degli accantonamenti e nel conseguente livello dell utile. Sul mercato romeno operano anche degli istituti finanziari non bancari, principalmente in forma di fondi di mutua assistenza, banchi di pegno, società di leasing finanziario, società di credito per i privati e società di microfinanziamento (Allegato 4). In tempi recenti, la pressione dovuta alla crisi economica ha causato perdite per molti istituti bancari. L aumento dei crediti in sofferenza ha portato alla crescita degli accantonamenti e alla registrazione di un risultato finanziario negativo per l ultimo anno, con perdite di 75,5 milioni di euro. La BCR conferma in ogni caso la propria posizione di leader nella concessione dei finanziamenti, con una quota di mercato del 22% per i crediti erogati e del 29% per i mutui immobiliari in euro. L austriaca Volksbank, che si è concentrata negli anni di boom economico sui crediti immobiliari, è stata per il secondo anno consecutivo il leader nella poco prestigiosa categoria delle perdite. La banca scende anche nella classifica secondo gli attivi arrivando alla settima posizione. 11

3. PERCHÈ ROMANIA Vantaggi offerti dal mercato e dalla posizione geografica In posizione strategica nell'unione Europea tra i Balcani Occidentali e la Federazione Russa, la Romania, con più di 21 milioni di abitanti, rappresenta uno dei principali mercati dell'europa centro-orientale. Vantaggi dovuti alle risorse Vantaggi politici ed economici La Romania vanta ingenti risorse agricole, minerarie, idriche, nonché una forza lavoro qualificata, con una buona conoscenza delle lingue straniere ed una discreta padronanza delle tecnologie e delle attrezzature informatiche, il tutto a costi relativamente contenuti. La stagione politica intrapresa dal nuovo Governo, insediatosi dopo le elezioni dello scorso dicembre, rappresenta un fattore di stabilità per gli investimenti. In qualità di membro dell'unione Europea, beneficia dei Fondi strutturali di quest ultima e gode di una bassissima pressione fiscale. Vantaggi che risultano dai rapporti internazionali Tra Italia e Romania vige un accordo bilaterale di promozione e protezione reciproca degli investimenti. La Romania è inoltre membro delle Nazioni Unite, del Consiglio dell Europa, della NATO, dell'osce, dell'organizzazione Mondiale del Commercio e di molte altre organizzazioni internazionali. Altri vantaggi: privatizzazione e settore infrastrutturale. Presenza Banche Italiane Attualmente è in corso l'ammodernamento della rete infrastrutturale e dei trasporti del Paese per adeguarla agli standard UE. Le infrastrutture industriali sono sviluppate e sono in corso importanti privatizzazioni. Molte sono le Banche italiane e internazionali presenti nel Paese. 12

3.1 SETTORI D INTERESSE Macchinari e attrezzature Uno dei settori di maggior interesse è quello dei macchinari e delle apparecchiature industriali, nei quali l Italia è riconosciuta come uno dei leader mondiali. Le macchine e le attrezzature italiane sono molto apprezzate in Romania per il loro alto livello qualitativo, l affidabilità e il favorevole rapporto qualità/prezzo, l Italia è, infatti, il secondo fornitore della Romania dopo la Germania. L interesse della Romania nei confronti di questa tipologia di prodotti è determinato dall importanza che il settore metalmeccanico rappresenta per il Paese come fattore strategico di crescita economica. Prendendo in considerazione il trend positivo degli ultimi anni, assieme ai programmi governativi di ristrutturazione del settore ed alla necessità di ammodernamento delle tecnologie esistenti, si prevede nel breve e medio termine un importante domanda di macchinari e tecnologie. Prodotti dell agricoltura, pesca e silvicoltura Nonostante una scarsa dotazione infrastrutturale, quali sistemi di irrigazione e strutture per la conservazione e trasformazione dei prodotti, esistono numerose opportunità di inserimento nel mercato locale per i prodotti italiani, tanto nel settore agroalimentare, quanto per macchinari e tecnologie di eccellenza. In quasi tutti i distretti della Romania vi sono opportunità agricole che, per essere sviluppate, necessitano di idoneo know-how e di adeguata strumentazione tecnica. Articoli di abbigliamento La crescita del reddito medio pro-capite ed il consolidarsi di una classe benestante favorisce la domanda di prodotti e beni di consumo, in cui tradizionalmente il nostro Paese eccelle, specialmente relativamente ai prodotti tessili, la pelletteria e le calzature, molti dei quali peraltro completati in Romania con materie prime italiane. Prospettive di crescita per tali tipologie di prodotti si rinvengono anche grazie alla crescente concentrazione ed all'utilizzo di canali 13

di mercato come catene di negozi e ipermercati. Nel settore della moda, la maggior parte dei negozi, sia monomarca, sia multibrand, sono ubicati a Bucarest, dove il reddito medio della popolazione è del 40% superiore a quello della media del Paese. Costruzioni Il potenziale di crescita della rete infrastrutturale, ancora limitata, è in grado di creare nuove opportunità, sia per le imprese italiane già operanti o che ambiscano a lavorare nel settore delle costruzioni e dei trasporti, sia per le altre imprese dell'indotto, con riferimento, in particolare, ai materiali di costruzione ed alle macchine e mezzi di trasporti da impiegare per la realizzazione di strade, autostrade, gallerie, ponti, ferrovie e stazioni ferroviarie. I materiali da costruzione italiani sono molto apprezzati sul mercato romeno e rappresentano attualmente quasi il 10% dell'import totale di materiali edili dall'unione Europea. Le previsioni per il settore edile romeno nel prossimo triennio indicano una moderata ripresa, spinta dal sostegno dei finanziamenti europei, dai previsti investimenti di fondi pubblici e privati locali e dal possibile rilancio dei crediti immobiliari. I principali canali di accesso al mercato sono rappresentati dagli importatori e dai distributori di materiali edili e dagli agenti e rappresentanti di macchine edili. Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata Il recente avvio di una legislazione particolarmente favorevole all'utilizzo di energie rinnovabili, unita ai numerosi vantaggi naturali che il territorio romeno presenta, come l abbondanza idrica, ampie superfici per la produzione di biocombustibili, presenza di gas, petrolio e energia nucleare, stimoleranno l'incremento della richiesta di strumenti e tecnologie di qualità. Ad oggi solamente il potenziale idroelettrico è stato adeguatamente sfruttato. La previsione di schemi incentivanti per i produttori di energie pulite ha già portato in Romania migliaia di imprenditori italiani del settore. Lo sviluppo di una mentalità 'greenfriendly' nei prossimi anni potrebbe favorire 14

anche altri settori, come quelli dell'edilizia ecosostenibile e della depurazione delle acque industriali, che al momento sono ancora poco sviluppati nel Paese. Il parco delle centrali convenzionali è obsoleto, considerando che il 35% delle centrali hanno oltre 35 anni di vita, il 45% tra 25 e 35 anni ed solo il 20% meno di 15 anni. Le previsioni per l attività di ristrutturazione e sviluppo del settore elettro - energetico romeno mostrano evidenti segnali di crescita. Oggi, la detta ristrutturazione è sostenuta da importanti finanziamenti da parte degli organismi internazionali e, in più, è incentivata dal sostegno da parte del governo. Prodotti alimentari L Italia occupa il settimo posto nella graduatoria dei paesi fornitori di prodotti agroalimentari. I principali prodotti italiani importati in Romania sono quelli di più largo consumo, come i prodotti ortofrutticoli, le carni e la pasta, ai quali si sono aggiunti dopo l entrata del Paese nell Unione Europea, altri importanti prodotti a più alto valore aggiunto come i prodotti dolciari, il caffè, l olio, i prodotti ittici, i succhi concentrati di agrumi, i vini. Il Made in Italy gode di un immagine di altissima qualità. Attualmente, il numero di supermercati, ipermercati e dei negozi discount è in rapido aumento, con iper e supermercati che hanno registrato aumenti di circa il 15% all anno, grazie all espansione territoriale e all attrazione di un numero più elevato di acquirenti. 15

4. D I S C I P L I N A T R I B U T A R I A 4.1 LE IMPOSTE SULLE PERSONE GIURIDICHE Il Codice Tributario Romeno (legge 571/2003) è entrato in vigore il 1 gennaio 2004 e regolamenta le seguenti materie: - imposte sul reddito di impresa - imposte sul reddito delle persone fisiche residenti e non residenti - imposte sui redditi conseguiti da non residenti e dalle rappresentanze di società non residenti - IVA - accise - imposte e tasse locali Negli anni successivi alla sua adozione il Codice Tributario ha subito importanti modifiche. L ultima revisione, avvenuta in corrispondenza con l entrata nell UE della Romania, ha registrato importanti modifiche del suo impianto generale. Sono soggetti passivi d imposta sulle persone giuridiche le imprese romene, relativamente ai redditi prodotti sia in Romania che all estero e le stabili organizzazioni di soggetti esteri per l attività svolta in Romania. L'aliquota ordinaria è pari al 16% e si applica sul reddito imponibile, determinato partendo dal risultato civilistico, al quale vanno apportate variazioni in aumento o in diminuzione relative rispettivamente ad eventuali costi indeducibili o ricavi non imponibili. Il principio base per la deducibilità dei costi è, come in Italia, quello dell'inerenza: sono cioè deducibili solo i costi sostenuti per la realizzazione di ricavi imponibili. L aliquota interna deve comunque essere incrociata con le previsioni contenute nelle Convenzioni contro le doppie imposizioni che la Romania ha stipulato con altri Paesi. 4.2 LE IMPOSTE SULLE PERSONE FISICHE L'opzione per la flat tax integrale del 16%, introdotta dal Legislatore romeno nel 2005, resiste alle intemperie finanziarie e alla crisi economica, che hanno messo a dura prova anche le entrate tributarie romene e quindi la sua politica Tributaria. Il principio adottato per la definizione del reddito imponibile è anche in questo caso è il c.d. world wide principle, ovvero viene tassato il reddito ovunque prodotto per i residenti in Romania, mentre viene tassato solo il reddito prodotto nel Paese per i non residenti. Le principali tipologie di reddito: Nel Codice Tributario vengono individuate 8 tipologie differenti di reddito, a cui si applica l'aliquota unica del 16%: 16

da lavoro autonomo: in questa categoria rientrano i commercianti ed i professionisti; hanno l'obbligo di tenere la contabilità semplificata e determinano il reddito attraverso il principio di cassa come differenza tra ricavi imponibili e costi deducibili, oppure possono determinare un imponibile forfettario sulla base di provvedimenti specifici dell' Amministrazione finanziaria; da lavoro dipendente; da godimento di beni mobili o immobili, per il quale è previsto un abbattimento forfettario del reddito pari al 25%; da capitale: comprende i redditi da interessi, esclusi quelli sui titoli di stato, dividendi, capital gain; da pensioni; dall esercizio di attività agricole; da premi e vincite, per i quali si applica una ritenuta alla fonte pari al 25%; da transazioni immobiliari, relativamente alle quali ricade sul notaio l'obbligo di calcolare, ritenere e versare le imposte all'erario; redditi diversi, categoria residuale che raccoglie tutte le forme di reddito non classificabili nelle categorie precedenti. Dal 2010 alcune previsioni legislative hanno reso più semplice l'apertura, da parte di persone fisiche straniere, di posizioni fiscali equiparabili a quelle della ditta individuale o del lavoratore autonomo. Sinteticamente, a seguito della riforma del 2010 qualsiasi attività economica può essere esercitata sotto forma di ditta individuale, previo ottenimento dell'iscrizione al Registro del Commercio. Questo ha portato ad una notevole semplificazione burocratica per i cittadini stranieri, non più costretti a costituire una società di diritto locale per svolgere un'attività di consulenza o di direzione. Dal 2013, inoltre, i compensi pagati alle Persone Fisiche Autorizzate non sono più soggetti a ritenuta né Tributario né contributiva. 4.3 SOGGETTI RESIDENTI E NON RESIDENTI Persone Giuridiche Residenti: Secondo il Codice Tributario romeno è considerata residente qualsiasi persona giuridica costituita secondo la normativa romena e che ha la sede della sua direzione effettiva in Romania. Persone Fisiche Residenti: Per quanto riguarda le persone fisiche, la qualifica di persona fisica residente in Romania può essere acquisita da qualsiasi persona che rispetti, alternativamente, almeno una delle seguenti condizioni: 17

residenza in Romania; centro dei propri interessi vitali in Romania; presenza in Romania, anche non consecutiva, della durata minima di 183 giorni in un periodo di 12 mesi consecutivi, che si concludono nell'anno solare preso in considerazione. Persona Residente per le Convenzioni contro la doppia imposizione: Al fine di evitare che uno stesso soggetto passivo di imposta sia sottoposto ad una doppia tassazione sugli stessi redditi, una ad opera del proprio Paese di provenienza e l altra ad opera del Paese nel quale il reddito venga effettivamente prodotto, sono state stipulate, nel corso degli anni, diverse convenzioni bilaterali contro il fenomeno delle c.d. Doppie Imposizioni. Per quanto riguarda la Convenzione contro le doppie imposizioni in vigore tra l'italia e la Romania, approvata con la Legge n. 680 del 18.10.1978, si definisce come "residente di uno Stato contraente" ogni persona che, in virtù della legislazione di detto Stato, è assoggettata ad imposta nello stesso Stato, a motivo del suo domicilio, della sua residenza, della sede della sua direzione o di ogni altro criterio di natura analoga. Tuttavia, tale espressione non comprende le persone che sono imponibili in questo Stato soltanto per il reddito che esse ricavano da fonti situate in detto Stato o per il patrimonio che posseggono in detto Stato. Il Codice Tributario Romeno, da parte sua, prevede espressamente la prevalenza sulla normativa interna dei contenuti delle Convenzioni contro le doppie imposizioni sottoscritte dal governo romeno. In particolare si specifica che la tassazione di qualsiasi reddito realizzato in Romania da un non residente non può essere superiore a quella prevista nella convenzione. Per l applicazione delle Convenzioni, il non residente ha l unico onere di presentare alla sua controparte che paga il reddito il Certificato di residenza Tributario che, per quanto riguarda l Italia, viene rilasciato dall Agenzia delle Entrate di competenza territoriale. Il certificato, per la normativa romena, ha validità per l anno in corso al momento della presentazione e per i primi 60 giorni dell anno successivo. Pertanto, solo richiedendo l applicazione delle Convenzioni le ritenute su componenti di reddito in uscita dal Paese previste dalla normativa interna potranno essere ridotte e/o escluse. A norma della Convenzione attualmente in vigore, qualora una persona fisica sia considerata residente di entrambi gli Stati contraenti, la sua situazione è determinata nelle seguenti modalità, da intendersi in via sussidiaria: detta persona è considerata residente nello Stato contraente nel quale ha un'abitazione permanente. Quando essa dispone di una abitazione permanente in ciascuno degli Stati contraenti, è considerata residente dello Stato contraente nel quale le sue relazioni personali ed economiche sono più strette (centro degli interessi vitali); se non si può determinare lo Stato contraente nel quale detta persona ha il centro dei suoi interessi vitali, o se la medesima non ha un'abitazione permanente in 18

alcuno degli Stati contraenti, essa è considerata residente dello Stato contraente in cui soggiorna abitualmente; se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati contraenti ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato contraente del quale ha la nazionalità; se detta persona ha la nazionalità di entrambi gli Stati contraenti, o se non ha la nazionalità di alcune di essi, le Autorità competenti degli Stati contraenti risolvono la questione di comune accordo. Redditi conseguiti da stabili organizzazioni: Il concetto di Stabile Organizzazione è universalmente accolto come presupposto per la tassazione di un'attività economica svolta, in un dato Paese, da uno straniero. Il Codice Tributario romeno definisce quale Stabile Organizzazione di un soggetto non residente, il luogo attraverso il quale viene svolta in tutto o in parte l'attività del soggetto stesso. La norma individua alcuni esempi di Stabile Organizzazione quali: una sede di direzione; una succursale; un ufficio; un'officina; un laboratorio; una miniera; un cantiere la cui durata supera i 6 mesi. Di contro, non viene considerata Stabile Organizzazione la presenza di un'installazione utilizzata a soli fini di deposito, la detenzione di beni e merci immagazzinate o finalizzate ad una loro trasformazione oppure l'utilizzo di una sede fissa utilizzata per la vendita di beni o per svolgere attività a carattere preparatorio o ausiliario. Una persona giuridica non residente sarà tassata in Romania per il reddito prodotto con una stabile organizzazione in Romania, applicando le stesse norme sul reddito d'impresa delle persone giuridiche residenti, ovviamente con riferimento ai ricavi e costi attribuibili alla sede permanente stessa. Ne discende la necessità e l'obbligo di trattare la stabile organizzazione, dal punto di vista contabile e degli obblighi fiscali, quale soggetto autonomo e indipendente, con una sua contabilità e scadenze dichiarative analoghe ad un soggetto interno. A tal fine, la Stabile Organizzazione deve essere registrata presso l'autorità competente prima dell'inizio dell'attività. Redditi conseguiti da non residenti: Una persona non residente, che quindi è tassata nel proprio Paese di residenza secondo le relative regole, è soggetta a tassazione anche in Romania per i redditi ivi generati. Per le imposte pagate a titolo definitivo sui redditi prodotti in Romania, una 19

persona non residente avrà generalmente diritto ad un tax credit, da scomputare sull'imposta del proprio Paese di residenza in base alle relative norme regolatrici. L IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO 4.4 LE IMPOSTE INDIRETTE La sezione dedicata alla TVA 4 all interno del Codice Tributario, ovvero il Titolo VI, recepisce integralmente la Direttiva Comunitaria 2006/112 e le sue successive modifiche, e pertanto vede la Romania allineata ai principi e alle linee guide della normativa europea. In Romania è prevista un aliquota ordinaria pari a 24% che trova applicazione per la generalità delle operazioni, con esclusione di quelle sottoposte ad aliquote ridotte. Sono attualmente previste due aliquote ridotte pari a 5% e al 9% per alcuni beni di primaria rilevanza. Rientrano nel campo di applicazione della TVA le operazioni interne che soddisfano i seguenti criteri: Criterio soggettivo: sono effettuate da soggetti passivi di imposta che agiscono in quanto tali; Criterio oggettivo: consistono in cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuate a titolo oneroso o assimilate; Criterio territoriale: sono territorialmente rilevanti in Romania. Ne sono invece escluse, a titolo esemplificativo, la cessione d azienda, o di un suo ramo, sconti, ribassi, abbuoni accordati al cliente nel momento di esigibilità dell imposta, penalità contrattuali, risarcimento di danni, spese sostenute in nome e per conto di terzi, nonché tutte quelle fattispecie che il Legislatore esclude dallo scomputo della base imponibile, e quindi dall applicazione dell IVA. OPERAZIONI RILEVANTI AI FINI DELL IMPOSTA Tra queste si distinguono: Operazioni imponibili: sono operazioni soggette ad imposizione, consentono generalmente la detrazione dell imposta pagata sugli acquisti e come tale sono soggette al rispetto degli adempimenti TVA Operazioni esenti con diritto alla detrazione: sono operazioni non soggette ad imposizione ma che, generalmente, consentono la detrazione della TVA pagata sugli acquisti. A causa di una discrasia delle definizioni della normativa 4 Imposta sul Valore Aggiunto 20

italiana rispetto a quella UE, sono le operazioni che in Italia vengono classificate come non imponibili. Anche in questo caso sono soggette a tutti gli adempimenti IVA. Operazioni esenti senza diritto alla detrazione: sono operazioni non soggette ad imposte ma che non consentono la detrazione. Pertanto, qualora vengano poste in essere dal soggetto passivo di imposta unitamente ad operazioni imponibili, è previsto che vengano sottoposte ad un calcolo il cui fine è quello di ridurre la detraibilità dell imposta pagata sugli acquisti in misura proporzionale. In Italia, questo meccanismo è applicato proprio alle cosiddette operazioni esenti. In questa categoria rientrano, a titolo esemplificativo, le cessioni di beni esportati al di fuori della Comunità Europea, le cessioni intracomunitarie nonché alcune prestazioni di servizi legate a beni in esportazione o in temporanea importazione. 4.5 IL MERCATO DEL LAVORO Dal 1 gennaio 2007 la legislazione giuslavoristica romena si è adeguata in gran parte alle regolamentazioni europee, in particolar modo per la parte riguardante il distacco del personale. In seguito, la Legge n.40/2011 ha apportato delle modifiche importanti, sia per necessità di adeguamento alla legislazione europea, sia per cercare di soddisfare l esigenza di un mercato del lavoro più flessibile. A partire dal 2011 è stata inoltre eliminata la Contrattazione Collettiva di Lavoro a livello nazionale. Attualmente infatti, in forza dell articolo 128 della Legge 62/2011, i contratti di lavoro collettivi possono essere negoziati a livello di unità, gruppi e/o settori di attività e non a livello nazionale. IL DISTACCO IN ROMANIA PER I RESIDENTI UE Il distacco in ambito UE è una definizione che sia il distacco vero e proprio che la trasferta. In ogni caso il distacco regola situazioni temporalmente limitate e ben determinate e la normativa UE che ne sottende l applicazione non va confusa con le singole normative in materia di diritto del lavoro e assunzione diretta. Il distacco si realizza quando il datore di lavoro disloca un proprio dipendente presso un soggetto terzo, a favore del quale il lavoratore medesimo rende la propria prestazione lavorativa. La procedura di distacco in Romania prevede che il soggetto non residente segua un iter burocratico predefinito, attraverso la presentazione dei seguenti documenti presso l Ufficio del Lavoro competente: Accordo scritto tra la società distaccante e distaccataria (tradotto e legalizzato); Contratto di lavoro dipendente straniero (tradotto e legalizzato); Contratto/lettera di distacco. 21

L Imposta sul reddito si applica anche alle persone non residenti che svolgono un attività di lavoro dipendente in Romania in base alla loro situazione. Per la regolarizzazione della propria posizione Tributario, il soggetto non residente deve richiedere all Amministrazione delle Finanze Pubbliche, competente per l area ove ha sede la società presso la quale è distaccato, il Numero di Identificazione Tributario necessario per svolgere tutte le relative pratiche fiscali. 22

Allegato 1 Esportazioni nei principali settori merceologici anno 2013 Tipologie merci XVI Macchine e dispositivi meccanici; macchine, apparecchiature ed attrezzature elettriche XVII Autoveicoli e altri mezzi ed attrezzature da trasporto XV Metalli comuni ed altri articoli in metallo Valore (milione di ) Quota % sul totale export Variazione % annua 12.466,30 25,20 9,20 8.435,10 17,00 23,40 4.750,60 9,60-7,50 XI Materiali tessili ed altri articoli connessi 3.753,90 6,00 51,20 II Prodotti di origine vegetale 2.990,30 5,70 5,60 VII Materie plastiche, gomma e articoli connessi 2.797,30 5,60 9,20 V Prodotti minerali 2.698,00 5,40 3,60 Totale Esportazioni Mondo 49.564,20 100,00% 10,0% Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati INS Importazione nei principali settori merceologici anno 2013 Tipologie merci XVI Macchine e dispositivi meccanici; macchine, apparecchiature ed attrezzature elettriche XV Metalli comuni ed altri articoli in metallo Valore (milione di ) Quota % sul tot import Variazione % annua 15.208,50 27,50 4,90 5.906,60 10,70 1,10 V Prodotti minerali 5.844,40 10,60-17,70 VI Prodotti dell industria chimica 5.832,90 10,60 2,80 XVII Autoveicoli e altri mezzi ed attrezzature da trasporto VII Materie plastiche, gomma e articoli connessi 4.309,10 7,80 5,40 4.025,20 7,30 2,90 XI Materiali tessili ed altri articoli connessi 3.641,00 6,60 3,60 Totale Importazioni Mondo 55.268,10 100% 1,00% Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati INS 23

Allegato 2 Società a partecipazione italiana attive in Romania nel 2013 Nr. Provincia Nr aziende Percentuale 1 BUCUREST 3.371 20.9 2 TIMIS 2.612 16.2 3 BIHOR 1.154 7.2 4 ARAD 1.074 6.7 5 CLUJ 781 4.8 6 BRASOV 425 2.6 7 ILFOV 402 2.5 8 ARGES 376 2.3 9 ALBA 373 2.3 10 PRAHOVA 366 2.3 11 CONSTANTA 348 2.2 12 DOLJ 346 2.1 13 IASI 344 2.1 14 BACAU 299 1.9 15 HUNEDOARA 288 1.8 16 MARAMURES 274 1.7 17 SIBIU 266 1.7 18 NEAMT 241 1.5 19 MURES 237 1.5 20 DAMBOVITA 187 1.2 21 BRAILA 182 1.1 22 GALATI 165 1.0 23 VRANCEA 164 1.0 24 BUZAU 148 0.9 25 SUCEAVA 147 0.9 26 SATU MARE 146 0.9 27 OLT 141 0.9 28 BISTRITA-NASAUD 137 0.8 29 CARAS-SEVERIN 133 0.8 30 VALCEA 128 0.8 31 BOTOSANI 127 0.8 32 MEHEDINTI 121 0.8 33 SALAJ 118 0.7 34 GORJ 96 0.6 35 TELEORMAN 74 0.5 36 TULCEA 69 0.4 37 CALARASI 56 0.3 38 VASLUI 48 0.3 39 GIURGIU 48 0.3 40 IALOMITA 41 0.3 41 HARGHITA 39 0.2 42 COVASNA 26 0.2 totale 16.118 100 Elaborazione ICE Bucarest su dati del Registro del Commercio 24

Allegato 3 Graduatoria primi 10 partner commerciali per volumi di esportazioni verso la Romania Paese Valore in milioni di euro Quote (%) Variazione (%) 2012 2013 2012 2013 Mondo 45.056 49.564 100,00 100,00 10,00 1. Germania 8.369 9.200 18,60 18,60 9,40 2. Italia 5.443 5.698 12,10 11,50 4,80 3. Francia 3.149 3.357 7,00 6,80 6,70 4. Turchia 2.462 5.454 5,50 5,10 3,40 5. Ungheria 2.418 2.451 5,40 5,90 1,70 6. Regno Unito 1.622 2.032 3,60 4,10 26,40 7. Bulgaria 1.735 1.697 3,90 3,40-2,00 8. Olanda 1.281 15.381 2,80 3,10 20,20 9. Russia 1.052 1.381 2,30 2,80 31,30 10. Spagna 1.107 1.207 2,50 2,40 9,00 Graduatoria primi 10 partner commerciali per volumi di importazioni della Romania Paese Valore in milioni di euro Quote (%) Variazione (%) 2012 2013 2012 2013 Mondo 54.684 55.268 100,00 100,00 1,00 1. Germania 9.511 10.305 17,40 18,60 8,10 2. Italia 5.982 6.071 10,90 11,00 1,40 3. Ungheria 4.915 4.553 9,00 8,20-7,40 4. Francia 3.095 3.170 5,70 5,70 2,60 5. Polonia 2.332 2.457 4,30 4,40 5,40 6. Russia 2.391 2.358 4,40 4,30-1,40 7. Austria 2.283 2.208 4,20 4,00-3,30 8. Olanda 1.919 2.035 3,50 3,70 6,20 9. Cina 2.093 1.968 3,80 3,60-6,00 10. Turchia 1.841 1.869 3,40 3,40 1,50 Fonte: Elaborazione ICE Bucarest su dati INS 25