INQUINAMENTO ACUSTICO E ISOLAMENTO DELL INVOLUCRO A. Catani by Mondadori Education S.p.A. - MIlano



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SCHEDA 8 INQUINAMENTO ACUSTICO E ISOLAMENTO DELL INVOLUCRO A. Catani by Mondadori Education S.p.A. - MIlano 1. L inquinamento acustico Tra i problemi che riguardano la salubrità degli spazi confinati e quindi la salute e il benessere psico-fisico dell uomo vi è anche quello del rumore. La legge n. 447 del 26 ottobre 1995, Legge quadro sull inquinamento acustico, definisce l inquinamento acustico dell ambiente abitativo, inteso come ambiente interno di un edificio destinato alla permanenza di persone e utilizzato per le diverse attività umane, come l introduzione di rumore tale da provocare fastidio, disturbo, pericolo per la salute dell uomo o tale da interferire con la fruizione a cui è destinato l ambiente stesso. L immissione di rumore all interno degli ambienti abitativi può essere causata da sorgenti sonore esterne o interne all ambiente abitativo. 1 Sorgenti sonore esterne agli ambienti abitativi sono le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali, agricole; i parcheggi; le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative (figg. 1-6). Sorgenti sonore interne sono gli impianti tecnici degli edifici stessi e tutte le altre installazioni il cui uso produca emissioni sonore. Tali sorgenti sonore interne possono avere funzionamento discontinuo, come gli ascensori e gli impianti idro-sanitari di adduzione o di scarico, o continuo, come gli impianti di riscaldamento, di aerazione e di condizionamento (figg. 7-11). Figg. 1-6 Sorgenti sonore esterne agli ambienti abitativi: traffico stradale, ferroviario, aereo, marittimo, industriale, sportivo. Figg. 7-11 Sorgenti sonore interne agli ambienti abitativi: ascensori, condotti, caldaie, split.

I valori limite delle sorgenti sonore sono determinati dal DPCM del 4 novembre 1997, emanato in attuazione dell art. 3, comma 1, lettera e) della Legge 447 del 1995, in relazione a una classificazione del territorio comunale che lo divide in aree: aree particolarmente protette (classe I), aree destinate a uso prevalentemente residenziale (classe II), aree di tipo misto (classe III), aree di intensa attività umana (classe IV), aree prevalentemente industriali (classe V), aree esclusivamente industriali (classe VI). 2. Requisiti acustici passivi degli edifici Sarà invece il DPCM del 5 dicembre 1997, Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, emanato in attuazione dell art. 3, comma 1, lettera e) della Legge 447 del 1995, a determininare i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici (impianti idro-termo-sanitari, di condizionamento, ascensori ecc.) e i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l esposizione umana al rumore. Vengono considerate componenti degli edifici le partizioni orizzontali, cioè i solai, e le partizioni verticali, cioè le pareti esterne e interne dell edificio. Le prestazioni acustiche degli edifici devono essere soddisfatte, per i soli ambienti destinati alla permanenza delle persone, sia in caso di nuove costruzioni che di ristrutturazioni. Il DPCM dapprima introduce una classificazione degli ambienti abitativi (Tabella A) (fig. 12) e, in relazione alla classificazione, stabilisce i valori limite (Tabella B) (fig. 13) delle grandezze che determinano i requisiti acustici. I valori limite non tengono conto della localizzazione degli edifici (se cioè un edificio, adibito per esempio a residenza, sia collocato vicino a un parco o vicino a una zona aeroportuale) e non sono riferiti a prestazioni dei prodotti certificate in laboratorio, ma in opera, per cui è necessario tener conto che i risultati teorici, che presuppongono una perfetta installazione o realizzazione in opera, non sono mai garantiti. TABELLA A Classificazione degli ambienti abitativi Categoria Edifici adibiti a: A Residenza o assimilabili B Uffici e assimilabili C Alberghi, pensioni ed attività assimilabili D Ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili E Attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili F Attività ricreative o di culto o assimilabili G Attività commerciali o assimilabili Fig. 12 Tabella A, allegata al DPCM, relativa alla classificazione degli ambienti abitativi. 2

TABELLA B Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici Categorie Parametri Tabella A 1 2 3 4 5 R w D 2m,nT,w L n,w L ASmax L Aeq db db db db db 1. D 55 45 58 35 25 2. A, C 50 40 63 35 35 3. E 50 48 58 35 25 4. B, F, G 50 42 55 35 35 Fig. 13 Tabella B, allegata al DPCM, relativa ai valori limite delle grandezze che determinano i requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici. I valori delle prime 2 colonne sono considerati minimi in quanto indicativi del grado di isolamento, che può essere aumentato. I valori delle rimanenti colonne sono considerati valori massimi, cioè sono valori limite al rumore, che non possono essere superati. Le grandezze che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici, di cui ai simboli nella tabella B del DPCM e alle definizioni nell allegato A, sono: R w (db) Indice del potere fonoisolante apparente di elementi di separazione fra ambienti: è un requisito d isolamento da rumori aerei, che tende a limitare la trasmissione del rumore tra ambienti interni, attraverso le strutture verticali e orizzontali. D 2m,nT,w (db) Indice dell isolamento acustico standardizzato di facciata: è un requisito d isolamento da rumori aerei, che tende a limitare la trasmissione del rumore dall ambiente esterno agli ambienti interni, attraverso l involucro edilizio. L n,w (db) Indice del livello di rumore di calpestio di solai: è un requisito d isolamento ai rumori impattivi, o meglio un limite al rumore impattivo, trasmesso tra ambienti interni, attraverso le strutture orizzontali e verticali. L ASmax (dba) Livello massimo di pressione sonora, ponderata A: è un limite al rumore dei servizi a funzionamento discontinuo. L Aeq (dba) Livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderata A: è un limite al rumore dei servizi a funzionamento discontinuo. L unità di misura convenzionale attraverso cui viene indicato il livello di un fenomeno acustico è il decibel = 10. log 10 P/P 0. La misurazione in decibel prende a riferimento il minimo valore udibile, cioè il più piccolo valore di pressione sonora capace di essere percepito da un orecchio normale (20 micropascal). La relazione che lega la sensazione sonora al fenomeno che l ha generata non è lineare ma esponenziale (fig. 14). Pressione Livello Inquinamento sonora suono acustico micropa db Aereo 200.000.000 140 Al di sopra della soglia del dolore Martello pneumatico 63.245.555 130 Al di sopra della soglia del dolore Discoteca 6.324.555 110 Fascia critica Musica a basso volume 6.324 50 Fascia di sicurezza Riferimento 20 0 Soglia udibile 3 Fig. 14 Tabella che evidenzia il rapporto fra pressione sonora e livello di un suono.

Gli edifici dunque devono essere progettati in modo che sia attuata un efficace protezione contro i rumori esterni e interni, in modo che siano soddisfatte le prestazioni di isolamento acustico di cui ai requisiti del DPCM del 1997. L attenzione progettuale al problema acustico deve essere presente non soltanto nel momento della definizione degli aspetti tecno-costruttivi, ma deve essere già attiva al momento dell ideazione distributivo-funzionale, collocando consapevolmente gli ambienti rispetto alle sorgenti di rumore. Sarebbe preferibile che le camere da letto non si affacciassero direttamente sulle strade, non fossero adiacenti a cucine e soggiorni, soprattutto se appartenenti ad altre unità immobiliari, o a vani scala comuni, specie con ascensori. Le soluzioni tecno-costruttive, quali la scelta adeguata dei materiali, delle stratigrafie, delle tecnologie di applicazione e di una corretta messa in opera, possono essere anche potenziate attraverso le strategie di collocazione progettuale di determinati componenti d arredo, quali armadi a muro, librerie ecc., in grado di offrire un contributo all isolamento acustico. 3. Isolamento acustico dell involucro edilizio L involucro edilizio, costituito dalle pareti perimetrali e dalla copertura nel caso di sottotetti abitati, deve nello specifico soddisfare la prestazione di protezione acustica di facciata nei confronti delle sorgenti di rumore esterno. Il parametro che contraddistingue l isolamento acustico di facciata è l indice dell isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT,w), il cui valore limite minimo, fissato dal DPCM del 1977, è 48 db per le attività scolastiche, 45 db per gli ospedali, 42 db per gli uffici, attività ricreative e di culto e attività commerciali, 40 db per residenze, alberghi, pensioni. 4 In genere la parte opaca dell involucro perimetrale (muratura), progettata ai fini dell isolamento termico, è in grado di soddisfare adeguatamente anche i requisiti d isolamento acustico. Chiaramente non deve essere indebolita (del resto anche dal punto di vista strutturale e dell isolamento termico stesso) da innesti con pareti ad essa perpendicolari o da interventi impiantistici. Per quanto riguarda gli interventi impiantistici, le tubazioni non devono passare in tracce eseguite nella muratura che vadano a ridurne la sezione in modo significativo: esse devono passare all interno di cavedi, appositamente previsti in fase progettuale. I condotti, che richiedono protezione acustica, devono essere rivestiti con materiali fonoassorbenti o opportunamente isolati al loro estradosso. Le tubazioni di scarico molto lunghe devono presentare eventuali raccordi e/o deviazioni a 45 per ridurre la turbolenza del moto. Gli ancoraggi delle tubazioni alla muratura devono avvenire tramite staffe tenute separate da materiali isolanti. Le pareti perimetrali, tuttavia, non sono costituite solo da parti opache: la facciata in genere include anche elementi trasparenti, quali finestre e portefinestre ed eventuali altri elementi quali cassonetti degli avvolgibili, prese d aria di ventilazione ecc. Tali elementi costituiscono punti critici ai fini dell isolamento acustico perché, anche se non devono soddisfare nello specifico i valori minimi di isolamento richiesti per la facciata, condizionano in modo significativo la prestazione d insieme, richiesta per la medesima.

Il parametro che contraddistingue l isolamento acustico di facciata è l indice dell isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT,w), mentre il parametro che contraddistingue l isolamento acustico dei singoli elementi è l indice Rw, che esprime il valore di trasmissione del rumore aereo attraverso una partizione, che può essere opaca come una parete o un solaio, ma anche trasparente come un infisso. La prestazione acustica degli infissi dipende dal modo in cui sono costruiti e dalle modalità di posa. La prestazione acustica di un infisso, dal punto di vista costruttivo, dipende: dalla massa dei materiali con cui è costruito e quindi dal relativo spessore; dalla scelta del vetro: le vetrate più performanti sono quelle costituite da vetri stratificati che alternano strati visco-elastici, dalle caratteristiche smorzanti; dai profili utilizzati, che devono garantire un ottima tenuta all aria, tramite adeguate battute e guarnizioni. Le ditte produttrici d infissi possono garantire il potere fonoisolante aereo del proprio prodotto attraverso le opportune verifiche e l eventuale certificazione dell indice Rw, ma la prestazione dell infisso così certificata deve essere poi garantita da chi lo mette in opera. Più l indice Rw è elevato (> 38 db), maggiormente si rende necessaria una posa effettuata da personale qualificato, in grado di realizzare in opera un accurata continuità con l isolamento della parete perimetrale, attraverso un adeguato riempimento dei giunti e un adeguata sigillatura. Nel caso di scelta di sistemi oscuranti delle aperture mediante avvolgibili, particolare attenzione deve essere rivolta alla scelta e alla messa in opera dei cassonetti, che devono garantire prestazioni termo e fonoisolanti. 5 Le prese d aria e di ventilazione, rese obbligatorie per i vani cucina dalla Legge 46/90 e dalle norme UNI CIG e in genere costituite da un foro di diametro di 100 mm o di superficie di circa 100 cm 2, devono essere adeguatamente insonorizzate. Sul mercato vengono proposti elementi prefabbricati appositamente ideati per risolvere i punti di transito dell aria attraverso la facciata limitando la trasmissione dei rumori.