COSA CAMBIA PER I NEO-COMUNITARI?! RUMENI E BULGARI Dal 1 gennaio del 2007, secondo le direttive europee, i cittadini bulgari e rumeni sono diventati a tutti gli effetti cittadini comunitari.la legge Bossi-Fini non regola più il loro soggiorno in Italia! REQUISITI PER VIAGGIARE Nell'europa versione 2007 rumeni e bulgari saranno liberi di viaggiare e permanere nello spazio europeo, potendosi spostare muniti di sola carta d'identità o passaporto. Per spostarsi non ci sarà bisogno di alcun visto o nulla osta; i doganieri non sono tenuti a mettere un timbro sui documenti,ma solo di controllarli! ARRIVO IN ITALIA I neo-comunitari saranno tenuti a chiedere una carta di soggiorno, se intendono restare sul territorio più di tre mesi, come avviene nel caso di tutti i comunitari (nell'europa solidale e socialdemocratica). Questa richiesta potrà essere effettuata presso le Questure (in-)competenti. LAVORO Numerose categorie di lavoratori sono stati esentati dal dover rientrare nelle famose quote di flusso (vere e proprie gare di sopravvivenza). Qualunque lavoratore stagionale, autonomo o subordinato (impegnato nei settori: agricolo, alberghiero, turistico, domestico e assistenza alla persona, edilizio, metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato) potrà farsi assumere (superando i pregiudizi razziali!) a condizione che i datori di lavoro iscrivano i propri dipendenti agli enti previdenziali ed assistenziali. RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI In virtù dell'applicazione della libera circolazione sul territorio UE (raramente applicata negli utimi anni), non sarà più
necessaria la richiesta di nulla osta per i ricongiungimenti familiari dei neocomunitari e le richieste precedenti al 1 gennaio 2007. STUDIO A parte gli anni di scolarizzazione obbligatoria, l'iscrizione alle Università sarà facilitata sia dalla durata della carta di soggiorno (non più rinnovabile ogni anno, con grosse difficoltà burocratiche!), sia dall'immatricolazione come cittadini comunitari e non più extra-comunitari (che dovevano prima rientrare nelle apposite quote disponibili di ogni facoltà). RICONOSCIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO Ogni titolo di studio rimane subordinato alla preventiva acquisizione di un parere favorevole espresso dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca. Il parere deve essere reso (sempre se non si perdono negli archivi) entro centottanta giorni dal ricevimento della documentazione completa. RESIDENZA E SANITÀ Sarà (forse!) più facile acquisire la residenza, semplicemente facendone richiesta al centro anagrafe competente del quartiere in cui si abita. Darà diritto all'assistenza sanitaria gratuita. PATENTE DI GUIDA Se ottenuta nei paesi neocomunitari, sarà riconosciuta dall'italia come europea, senza doverla riconvertire o cambiare (!!) ESPULSIONE Cessano di esistere i provvedimenti di espulsione tranne quelli motivati da ragioni di ordine pubblico, sicurezza interna o sanità pubblica.
L'AFFARE DELLE POSTE PERCHÈ UN PERMESSO COSTA 70 Euro? Le file interminabili e le grida dei questurini da dover subire per ottenere un documento con cui uscire dalla clandestinità, non bastavano. Non bastavano i compromessi sul posto di lavoro (per ottenere un impiego in regola) e i tempi di attesa lunghissimi, durante i quali l'unico documento era un fragile e ambiguo cedolino...adesso gli extracomunitari devono fare le stesse fila e aspettare altrettanto, ma... pagare di più. Le casse dell'azienda delle Poste Italiane S.P.A. si gonfiano con ogni richiesta di rinnovo di permesso di soggiorno. 3,5 milioni sono i kit emessi da dicembre fino ad oggi. Calcolando i 30 Euro su ogni kit, perchè è questa la tassa esatta dalle Poste, stiamo parlando di un potenziale di 100 milioni di Euro di guadagno, in soli tre mesi. Ma a chi vanno tutti questi soldi? Molti, anche gli immigrati stessi, ignorano il fatto che Poste Italiane non è un ente statale, ma privato. Molti hanno forse dimenticato gli scandali riguardo al conflitto di interessi che hanno coinvolto le Poste, quando Berlusconi voleva usare i migliaia di sportelli delle Poste come sportelli della Mediolanum. Fu lo stesso Berlusconi a nominare il presidente attuale dell'azienda delle Poste, Vittorio Mincato, nel 2005. Nello stesso anno, guarda caso, l'allora ministro degli Interni, Pisanu (Forza Italia) stabilisce l'intesa tra le Poste Italiane i Patronati (sindacati) e i Comuni, secondo la quale nel dicembre 2006 la competenza di ricevere le domande dei documenti di soggiorno sarebbe passata dalle Questure alle Poste. Prima che venisse messa in pratica, rappresentanti dell'a.n.c.i. (Associazione dei Comuni) si esprimono in merito, sottolineando che sia meglio non appesantire con ulteriori costi l'utente
immigrato. Non sono pochi coloro che fanno notare che i Comuni sarebbero state le istituzioni più adatte ad una tale operazione. Per non lasciare nessuno fuori dal cerchio, in campagna elettorale, il centro-sinistra si vanta di decentrare il più possibile la burocrazia riguardante gli immigrati, dando autonomia agli enti locali. Nei programmi di allora si annuncia l'intesa con le Poste, ma nessuno poteva immaginare il prezzo da pagare. In tutto ciò, vogliamo sottolineare che a trovarsi in difficoltà sono sempre gli immigrati, legati a un pezzo di carta sempre più caro. Quindi, a parte il nuovo prezzo, i cambiamenti attuati dall'atteso decentramento sono pochi: ci si ritrova davanti ad operatori non qualificati (dal loro canto, sempre più precari e obbligati a svolgere attività per cui non sono formati), disinteressati ad assistere gli utenti: se facciamo un semplice calcolo capiamo che ogni richiesta rifiutata per incompletezza presuppone una nuova, quindi altri 70 Euro. Notevoli ed ecclatanti sono gli errori burocratici: a Milano, per esempio, si sono presentati intoppi tecnologici che hanno impedito la lettura elettronica dei moduli. I governi non cambiano, i tempi non cambiano, l'attesa è altrettanto stressante e anzichè affollarsi davanti a irritanti e incompetenti questurini esasperati, si intasano le Poste, già precarie e non funzionali.
Poste Italiane: cosa sono Dopo aver raggiunto un numero di dipendenti superiore a quello di altre importanti amministrazioni, le Poste furono oggetto di reiterati gravi sospetti di modalità clientelare (anche a fini di voto di scambio). Con la caduta dei monopoli e la liberalizzazione dei servizi, le Poste furono convertite alla formula societaria ed inserite nella libera competizione, sebbene ovviamente da subito in posizioni inizialmente avvantaggiate e tuttora gestiscono, con un esclusiva di fatto, taluni servizi specifici (tra cui la gestione finanziaria dei permessi di soggiorno, 72 a permesso). L'Italia è stata la quarta nazione al mondo a completare il processo di privatizzazione delle poste, preceduta da Argentina, Nigeria e Nicaragua. Fanno parte del Gruppo Poste Italiane società di corrieri espressi, servizi di posta elettronica "ibrida", polizze vita, fondi comuni di investimento. Vittorio Mincato è presidente di Poste Italiane. La carriera professionale di Vittorio Mincato è segnata profondamente dal legame con l'eni. Durante la sua gestione l'azienda petrolifera conquista importanti quote di mercato (inquinando le acque e l'aria del mondo). Nel maggio 2005 il governo guidato da Silvio Berlusconi lo nomina presidente di Poste Italiane.
Francesco Mengozzi, manager, attuale Condirettore Generale delle Poste Italiane. Dall aprile 1975 funzionario presso direzione di Fincantieri, poi nel 1996 passa alla RAI, nel 1998 diventa direttore generale delle Ferrovie dello Stato. Nel 2001 Amato lo promuove risanatore della compagnia aerea Alitalia. Durante questo periodo Alitalia rischia il fallimento. Dopo un periodo di forti contestazioni a febbraio 2004 si dimette dall'incarico. Un mese dopo le dimissioni Francesco Mengozzi è condirettore generale delle Poste Italiane, con un posto nel consiglio di amministrazione, non rinnovato nel 2005 (forse portava sfiga?!!) Massimo Sarmi è amministratore delegato di Poste Italiane. Sarmi inizia a lavorare per la SIP, oggi Telecom Italia (vedi scandalo Telekom- Serbia). Nel 1995 è direttore generale della TIM, nel 2001 assume il ruolo di amministratore delegato di Siemens Italia. Dal 2002 è a capo di Poste Italiane come amministratore delegato. it.wikipedia.org SIAMO IN BUONE MANI!!!