Deve essere accettato il decreto federale sull abolizione del canone radiotelevisivo?

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1 Deve essere accettato il decreto federale sull abolizione del canone radiotelevisivo? Il 4 marzo 2018 i cittadini svizzeri si esprimeranno sull abolizione del canone radiotelevisivo. Obiettivo principale dell iniziativa popolare federale No Billag «Sì all abolizione del canone radiotelevisivo» è l abolizione senza sostituzione delle tasse Billag annuali o, come sono soliti dire i sostenitori dell iniziativa, l abolizione delle tasse obbligatorie Billag. Queste tasse ammontano a 400 franchi all anno e devono essere versate da ogni economia domestica in Svizzera. Fonte: eidgenoessische-abstimmungen.ch Organizzazioni di orientamento differente sono state invitate a presentare la loro posizione in una pagina A4 e tutti i testi sono stati riuniti in questo unico documento. «La gioventù dibatte» non li ha né rielaborati, né ha verificato la correttezza dei contenuti. La gioventù dibatte n CP 558 n 6743 Bodio n n info@lagioventudibatte.ch Promotore del progetto

2 Sì SSR, dobbiamo parlarne: testo a favore di No Billag La Camera delle arti e dei mestieri, il parlamento dell Unione svizzera delle arti e mestieri, si è espressa sull iniziativa No Billag con la parola d ordine SÌ. Un Sì all iniziativa No Billag abolisce imposte e tributi arbitrari per privati e aziende. Gli imprenditori devono pagare addirittura due volte. Con un Sì ci si sbarazza di questa doppia tassazione. Un Sì al No Billag apre la strada a una SSR nuova e libera. Nel caso di un Sì al No Billag la SSR non scomparirà: anche con un Sì potrà continuare a lavorare con il bilancio da grande gruppo industriale dell ordine di centinaia di milioni. Se da un lato diminuiscono le entrate del canone, c è da aspettarsi un importo molto più elevato delle entrate provenienti da pubblicità tramite TV, radio e canali online. L iniziativa No-Billag vuole che la Confederazione non sovvenzioni più nessuna stazione radio e televisiva. Continueranno a essere possibili fondi d incentivazione per singole trasmissioni, serie di trasmittenti o canali specifici del servizio pubblico. In particolare per le minoranze linguistiche o le regioni periferiche questi non vengono assolutamente messi in discussione. Un Sì all iniziativa No Billag rafforza la varietà mediatica. Il colosso SSR è diventato troppo grande per la Svizzera. I miliardi di tasse della SSR provocano una distorsione del mercato. Con questa strategia concorrenziale così aggressiva la SSR opprime le case mediatiche private. È necessario un mercato più grande, in particolare tra i mezzi di comunicazione della Svizzera tedesca. L USAM respinge la soluzione attuale, con cui alla SSR viene data carta bianca, consentendole, per così dire, di decidere indipendentemente che cosa desidera produrre e quali tasse richiedere a tale scopo. Un Sì al No Billag impone finalmente una discussione in merito a quantità e contenuti del servizio pubblico, impedito per anni dalla SSR e dal ministro dei mass media. Un Sì impedisce una lenta nazionalizzazione anche dei mezzi di stampa e di comunicazione online. L attuale politica mediatica è infatti un pre-abbozzo dell ulteriore nazionalizzazione dei mass media svizzeri. Analogamente alla SSR già oggi vengono fatte richieste di sovvenzione anche per mezzi di stampa e portali online. L Unione svizzera delle arti e mestieri USAM, la numero 1 dell economia svizzera delle PMI, rappresenta 250 associazioni e circa imprese. Nell interesse delle PMI svizzere, la più grande associazione mantello dell economia svizzera si adopera per condizioni quadro politiche ed economiche ideali e per la creazione di un ambiente in cui le imprese possano proliferare. La gioventù dibatte n CP 558 n 6743 Bodio n n info@lagioventudibatte.ch 2

3 Libera scelta per tutto invece di un abbonamento statale obbligatorio Il cuore dell iniziativa Sì all abolizione del canone obbligatorio Billag sta nella seguente domanda: è giusto che le persone siano obbligate a pagare un abbonamento a determinati canali mediatici pur non avendo mai richiesto questo servizio e utilizzino le offerte solo saltuariamente o addirittura mai? In questo caso, per fortuna, si tratta solo di un piacere privato per il tempo libero (e non di giustizia e sicurezza o cose simili). Troviamo ingiusto che certe persone siano obbligate a finanziare gli hobby di altri. Tuttavia, la SSR, il maggiore gruppo mediatico del paese con 1,6 miliardi di franchi di fatturato, ha al giorno d oggi un modello commerciale basato proprio su abbonamenti non volontari di questo tipo. La garanzia di entrate continue ha creato un colosso sovradimensionato che paga uno stipendio medio di CHF all anno e manda non meno di 238 collaboratori per l elezione di un singolo consigliere federale. Oltre a 17 trasmissioni radiofoniche e 7 programmi televisivi la SSR gestisce anche dozzine di siti web come ad esempio swissinfo.ch, la pagina in dieci lingue del valore di 18 milioni di franchi all anno. Quanto denaro viene sperperato! L iniziativa NoBillag non intende comunque eliminare la SSR, questa deve soltanto finanziarsi come qualsiasi altra casa mediatica. Le trasmissioni importanti e di successo non scompariranno. Il telegiornale ad esempio dovrebbe già essere finanziato attraverso le entrate delle pubblicità e potrebbe continuare a essere offerto gratuitamente. Per le altre trasmissioni si potrebbe pensare a modelli in abbonamento a disposizione anche degli utenti occasionali a prezzi molto più convenienti in confronto alla tassa attuale, che batte ogni record mondiale! Troviamo spaventosa la mancanza di empatia da parte di coloro che traggono vantaggio dal Billag nei confronti di noi non consumatori. Si comportano come se volessimo togliere loro qualcosa. Al contrario, siamo noi non consumatori, a cui ogni anno vengono tolti 450 franchi, a rispondere per qualcosa che non utilizziamo. NoBillag vuole semplicemente tornare a zero, al punto in cui nessuno toglie nulla a nessun altro. Il comitato dell iniziativa dell associazione "Sì a NoBillag" ha presentato l iniziativa l , attuata all epoca con firme. Un gruppo di base formato da 15 volontari non pagati si occupa delle attività giornaliere. È costituito a maggioranza da giovani politici affiliati a Giovani liberali radicali, UP!, GUDC e senza partito. La gioventù dibatte n CP 558 n 6743 Bodio n n info@lagioventudibatte.ch 3

4 «No Billag» significa «No SSR» I promotori dell iniziativa vogliono fissare per iscritto sulla Costituzione un divieto di ogni finanziamento pubblico per la radio e la televisione. In realtà però «No Billag» significa «No SRG, no SRF, no RTS, no RSI, no RTR, no Swissinfo». La ad lvisione pubblica verrebbero eliminate. Molte radio e tv locali e regionali morirebbero. Con «No Billag» ci sarebbero molti perdenti. Il pubblico: l 80 per cento delle trasmissioni della SSR rappresenterebbero una perdita per gli emittenti privati e quindi dovrebbero essere eliminati. La democrazia: in Svizzera ci sarebbero molte meno trasmissioni di informazione e di qualità molto più scarsa, cosa che si ripercuoterebbe in maniera negativa sulla formazione di un opinione indipendente. La Svizzera quadrilingue: il 73 per cento delle entrate della SSR viene dalla Svizzera tedesca, che però riceve solo il 43 per cento: la differenza serve al finanziamento di una buona radio e televisione nelle altre tre regioni linguistiche minori. Il federalismo: la SSR è impiantata su un modello federale. Le case mediatiche private nazionali, la maggior parte delle quali hanno sede a Zurigo, lavorano sempre più in maniera centralizzata per minimizzare i costi. I piccoli Cantoni e i Cantoni periferici conterebbero molto meno. La piazza mediatica svizzera: la quota di mercato delle emittenti straniere, che per la TV supera il 60 per cento, diventerebbe assai più grande. Ancora più franchi per la pubblicità fluirebbero all estero tramite la finestra pubblicitaria dei canali tedeschi e francesi. La cultura: le prospettive per i film svizzeri sarebbero nere. Ogni anno verrebbero meno 40 milioni di franchi che la SSR devolve alla filmografia. Lo sport: la maggior parte delle trasmissioni in diretta di eventi sortivi potrebbe esse-re vista solo sulle tv a pagamento. L intrattenimento: numerose trasmissioni di intrattenimento molto amate dagli svizzeri verrebbero eliminate dato che a causa degli alti costi di produzione e dei diritti tv non converrebbero ai privati. I portatori di handicap sensoriali: nessuna casa mediatica privata finanzierebbe sottotitolaggio e trasmissioni nella lingua dei segni. Molte persone sarebbero quindi automaticamente escluse da molte offerte audiotelevisive e quindi discriminate. La SSR è un impresa mediatica organizzata sulla base del diritto mediatico e gestita secondo i principi del diritto azionario. Il suo incarico si basa sulla Costituzione svizzera (Cost.), sulla legge federale sulla radiotelevisione (LRTV), sull ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV) e sulla concessione ed è tenuta ad offrire un sevizio pubblico. La gioventù dibatte n CP 558 n 6743 Bodio n n info@lagioventudibatte.ch 4

5 Quale organizzazione mantello, economiesuisse rappresenta gli interessi di un economia svizzera basata sulla concorrenza, interconnessa a livello internazionale e consapevole delle proprie responsabilità. Quale anello di collegamento tra gli ambienti politici, economici e la società, ci impegniamo a favore di un contesto ottimale per le imprese svizzere, dalle PMI ai grandi gruppi. Quale organizzazione mantello, economiesuisse rappresenta gli interessi di un economia svizzera basata sulla concorrenza, interconnessa a livello internazionale e consapevole delle proprie responsabilità. In qualità di organo di collegamento tra politica, economia e società ci impegniamo per ottenere le migliori condizioni generali per le aziende svizzere, dalle PMI ai grandi gruppi industriali. Dossier «Billag» «No Billag» troppo radicale L iniziativa No Billag vuole imporre alla politica mediatica un cambiamento di rotta fondamentale. L iniziativa esige la totale abolizione delle tasse radiotelevisive e quindi del relativo finanziamento di un offerta mediatica in grado di coprire l intero territorio nazionale. L iniziativa sostiene che in futuro questa offerta debba essere finanziata solo privatamente. Consiglio federale e Parlamento raccomandano a popolo e Cantoni di respingere l iniziativa. Il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale hanno respinto il progetto. Per l associazione mantello dell economia economiesuisse l iniziativa è troppo radicale. Il servizio pubblico nell ambito dei media è importante per la coesione sociale in un paese di piccole dimensioni e multilingue come la Svizzera. Incentiva inoltre il funzionamento della democrazia diretta e contribuisce in modo determinante all integrazione di tutti i gruppi sociali (per es. comunità linguistiche, portatori di handicap sensoriali, varie generazioni, persone con un passato migratorio). Se l iniziativa dovesse essere approvata, le conseguenze strutturali sarebbero serie: l offerta mediatica nazionale si ridurrebbe drasticamente e scomparirebbero i servizi delle trasmittenti titolari di una concessione, che finora erano finanziate tramite il canone. Si tratterebbe di qualcosa non auspicabile a livello sociopolitico e, inoltre, sfavorirebbe anche la competitività in quanto la maggior parte dei servizi estinti non potrebbe essere fornita dalle trasmittenti finanziate privatamente per rimuneratività insufficiente. Anche dal punto di vista economico una ristrutturazione così improvvisa dell offerta sarebbe di certo collegata a shock non indifferenti: in totale la SSR offre lavoro a quasi dipendenti e nel 2016 ha realizzato un fatturato di CHF 1,64 miliardi. Inoltre si dovrebbe trovare una soluzione del tutto nuova per l industria del cinema svizzera, le cui produzioni vengono cofinanziate in gran parte dalla SSR. Per tali motivi secondo economiesuisse è necessario un rispetto basilare nei confronti del servizo pubblico mediatico. Al tempo stesso deve tuttavia essere possibile discutere apertamente su ampiezza e intensità ideale dell offerta e sull organizzazione delle trasmittenti. Al momento il settore mediatico è esposto a un cambiamento strutturale che, alla fine, creerà anche nuove sfide per il servizio pubblico. In tal senso è imprescindibile una discussione in merito a un servizio pubblico mediatico al passo con i tempi. Quale organizzazione mantello, economiesuisse rappresenta gli interessi di un economia svizzera basata sulla concorrenza, interconnessa a livello internazionale e consapevole delle proprie responsabilità. Quale anello di collegamento tra gli ambienti politici, economici e la società, ci impegniamo a favore di un contesto ottimale per le imprese svizzere, dalle PMI ai grandi gruppi. Quale organizzazione mantello, economiesuisse rappresenta gli interessi di un economia svizzera basata sulla concorrenza, interconnessa a livello internazionale e consapevole delle proprie responsabilità. Quale anello di collegamento tra gli ambienti politici, economici e la società, ci impegniamo a favore di un contesto ottimale per le imprese svizzere, dalle PMI ai grandi gruppi. Quale organizzazione mantello, economiesuisse rappresenta gli interessi di un economia svizzera basata sulla concorrenza, interconnessa a livello internazionale e consapevole delle proprie responsabilità. Quale anello di collegamento tra gli ambienti politici, economici e la società, si impegna a favore di un contesto ottimale per le imprese svizzere, dalle PMI ai grandi gruppi. La gioventù dibatte n CP 558 n 6743 Bodio n n info@lagioventudibatte.ch 5