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1 Il ruolo degli Enti di Governo di Ambito nell attuale quadro normativo e le esperienze delle altre Regioni Dr. Alessandro Mazzei Coordinatore Tecnico Scientifico ANEA Campobasso 9 Luglio 2015

2 Indice La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale La dimensione prevalente degli Enti di Governo di Ambito Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI I primi effetti del Decreto Sblocca Italia

3 Indice La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale La dimensione prevalente degli Enti di Governo di Ambito Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI I primi effetti del Decreto Sblocca Italia

4 La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale Anno delle leggi di prima istituzione degli ATO Nella maggior parte dei casi (48%) le Regioni hanno istituito gli ATO tra il (Dopo Legge Galli 36/1994) Le Regioni che hanno istituito gli ATO dopo il 2000 sono soprattutto le Regioni a statuto speciale (ad eccezione della Lombardia) Il Trentino Alto Adige ha istituito gli ATO nel 2006 perché ha ricorso contro la Legge Galli, lesiva dell autonomia (Sentenza CC 412/1994).

5 La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale Anno delle leggi di riforma degli ATO Nella maggior parte dei casi (55%) le Regioni hanno riformato l assetto tra il (Dopo soppressione ATO con la finanziaria 2010) Alcune riforme avvenute nel 2013 e 2014 non sono ancora complete e necessitano di ulteriori leggi (Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna)

6 Indice La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale La dimensione prevalente degli Enti di Governo di Ambito Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI I primi effetti del Decreto Sblocca Italia

7 La dimensione prevalente degli Enti di Governo d Ambito La dimensione prevalente degli ATO nelle leggi di riforma Le leggi di riforma modificano i confini degli ATO e quindi cambia anche la dimensione prevalente nazionale: Confini regionali (55%), Bacino idrografico (30%), confini provinciali (15%). La suddivisione per area geografica: Nord: Bacino idrografico (50%); Centro: Regione e bacino idrografico al 50%; Sud: Confini regionali (87%)

8 La dimensione prevalente degli Enti di Governo d Ambito La dimensione prevalente degli ATO nelle leggi di riforma Le leggi di riforma modificano i confini degli ATO e quindi cambia anche la dimensione prevalente nazionale: Confini regionali (55%), Bacino idrografico (30%), confini provinciali (15%). La suddivisione per area geografica: Nord: Bacino idrografico (50%); Centro: Regione e bacino idrografico al 50%; Sud: Confini regionali (87%)

9 La dimensione prevalente degli Enti di Governo d Ambito Le leggi di riforma e la riduzione del numero di ATO Le Leggi di riforma riducono a 66 (-31%) il numero di ATO previsti dalle leggi istitutive (96, si considerano anche i 4 ATO della Provincia di Bolzano). La riduzione degli ATO prevista dalle leggi di riforma suddivisa per area geografica: Lazio, Umbria, Campania e Abruzzo operano ancora nella configurazione originaria pur prevedendo, nelle leggi di riforma, l Ambito unico regionale. Liguria con la legge di riforma passa da 4 a 5 ATO (da Provincia a Bacino Idrografico) La Sicilia prevede la riattribuzione delle funzioni ai Comuni.

10 Indice La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale La dimensione prevalente degli Enti di Governo di Ambito Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI I primi effetti del Decreto Sblocca Italia

11 Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Forme di cooperazione previste nelle leggi istitutive Tutte le leggi rinviano alle forme previste dal T.U.EE.LL. (Convenzione art. 30 e Consorzio art. 31): In alcuni casi, indicando una forma specifica; In altri casi, rinviando la scelta alle Autorità di Ambito; A livello nazionale la forma di cooperazione scelta è equamente distribuita tra Convenzione e Consorzio; La stessa distribuzione si osserva anche per area geografica ad eccezione del Centro Italia dove prevale in modo netto la forma del Consorzio (75%)

12 Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Caratteristiche principali delle due forme di cooperazione Convenzione (art. 30 T.U.EE.LL.) Svolgimento coordinato e continuato di funzioni tramite apposite convenzioni. Elementi essenziali: fine, durata e forme di consultazione degli enti contraenti; Attività svolte tramite la costituzione di uffici comuni con personale distaccato. Consorzio (art. 31 T.U.EE.LL.) Consorzi obbligatori possono essere costituiti per legge. Necessaria la convenzione (art. 30), unitamente allo statuto del consorzio. Statuto disciplina organizzazione, nomina e funzioni degli organi consortili. Organi sono l'assemblea e il consiglio di amministrazione La Convenzione ha durata limitata nel tempo e consente l esercizio associato delle funzioni con personale distaccato senza la creazione di un nuovo Ente. Il Consorzio ha personalità giuridica autonoma, svolge funzioni non limitate nel tempo, è dotato di statuto, personale e organi propri;

13 Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Legge Finanziaria 2010 (art. 2, legge 23 dicembre 2009, n. 191) Per contenere la spesa pubblica, dispone la soppressione dei consorzi tra enti locali. Comma 186-bis Soppressione delle Autorità d ambito territoriale di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni [ ] ad eccezione dei bacini imbriferi montani (BIM) costituiti ai sensi dell articolo 1 della legge 27 dicembre 1953, n Contestualmente Le Regioni attribuiscono le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Pertanto la Finanziaria 2010 sopprime le Autorità di Ambito, assegna le funzioni alle Regioni con il compito di riattribuirle secondo i principi costituzionali (sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza), vieta la formazione di Consorzi tra enti locali.

14 Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito RiformadelleATOedegliEntidiGoverno La finanziaria 2010 ha dunque imposto la modifica delle forme di cooperazione: Valle d Aosta, Friuli-Venezia-Giulia e Provincia di Bolzano mantengono i consorzi BIM (14%); Calabria, Molise, Sardegna non riassegnano le funzioni (14%); Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia creano enti autonomi di rilievo regionale (24%); Lombardia crea aziende speciali alle dipendenze delle Province (5%); Le restanti Regioni confermano o scelgono la Convenzione (43%); Sicilia assegna le funzioni ai Comuni che possono svolgere in forma singola o associata con Convenzione(la legge ammette il ritorno alla gestione Comunale).

15 Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Livelli decisionali negli Enti di governi dopo la riforma La maggior parte degli Enti di governo (79%) ha 2 livelli decisionali. 1 livello per Molise e Sardegna (Comitato), Puglia (Consiglio direttivo); 2 livelli, Consorzi BIM (CdA e Assemblea) Convenzioni (prevedono anche un organo esecutivo oltre all Assemblea); Enti autonomi regionali di Abruzzo Toscana, Umbria ed Emilia Romagna; 4 livelli per le Aziende speciali della Lombardia, enti strumentali della Provincia, (CdA e Assemblea, Giunta e Consiglio Provinciale); Toscana, Abruzzo ed Emilia Romagna due livelli decisionali distinti territorialmente (Assemblea centrale e Assemblee locali) per contemperare l accorpamento degli ATO esistenti in un unico ambito territoriale regionale.

16 Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Stato di attuazione delle leggi di riforma degli ATO Le leggi di riforma sono concluse e operative nel 57%, in corso di attuazione nel 24%, nel 19% dei casi la riforma è incompleta e necessita di ulteriori leggi di completamento. Stato di attuazione della riforma è In corso Trento Ambiti ancora da definire; Umbria Operano ancora gli Ambiti Territoriali Integrati (ATI); Marche In attesa della Convenzione, operano ancora gli organi del Consorzio; Abruzzo Opera il Commissario Unico Straordinario e ancora presenti i 6 ATO istitutivi; Basilicata Commissario liquidatore; Calabria Commissario liquidatore; Incompleto Lazio, Campania, e Sicilia hanno emanato leggi di riforma parziali.

17 Indice La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale La dimensione prevalente degli Enti di Governo di Ambito Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI I primi effetti del Decreto Sblocca Italia

18 Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI Le leggi di riforma degli enti di Ambito procedono nella direzione giusta di ridurre gli enti di governo dell Ambito, molte di queste prevedono come novità la partecipazione al processo decisionale da parte della società civile; Tuttavia molte leggi di riforma degli ATO sono state pensate in un periodo antecedente l assegnazione delle funzioni all AEEGSI (Enti di governo erano ancora gli attori principali, se non unici, in materia di Pianificazione e Controllo); In molti Enti di governo il processo decisionale (soprattutto in materia tariffaria) si perfeziona con una doppia approvazione, i tempi tecnici possono dunque risultare incompatibili con le scadenze e le procedure di approvazione previste da AEEGSI; Il processo di approvazione da parte degli Enti di Governo potrebbe richiedere tempi tecnici maggiori per gli istituti di democrazia partecipativa inseriti nelle leggi di riforma.

19 Indice La ricognizione dello stato attuale della legislazione regionale La dimensione prevalente degli Enti di Governo di Ambito Particolari aspetti di governance negli enti di governo di ambito Gli enti di governo di ambito e l AEEGSI I primi effetti del Decreto Sblocca Italia

20 I primi effetti del Decreto Sblocca Italia Obiettivi principali Decreto «Sblocca Italia» 133/2014, convertito in L. 164 /2014 Semplificazione della governance istituzionale, rafforzando il ruolo degli Enti di Governo dell Ambito rispetto agli Enti locali partecipanti. Infatti, a tal proposito si prevede: Partecipazione obbligatoria degli enti locali all Ente di Governo dell Ambito; Trasferimento (non delega) dell esercizio delle competenze in materia di gestione delle risorse idriche; Netta distinzione delle competenze dell Ente di Governo dell Ambito (ad. es. approvazione dei progetti degli interventi, individuazione dell autorità espropriante, valutazione di conformità dell affidamento, ); Ente di Governo dell Ambito referente locale al posto della Regione nei confronti di AEEGSI sulle Convenzioni tipo;

21 I primi effetti del Decreto Sblocca Italia Obiettivi principali Decreto «Sblocca Italia» 133/2014, convertito in L. 164 /2014 Riduzione del rischio regolatorio con la finalità di rendere bancabile il Piano degli Interventi attraverso la predisposizione delle convenzioni tipo; durata massima dell affidamento (30 anni); Indicazione degli investimenti da realizzare nel periodo di affidamento come individuate nel bando di gara per l affidamento del Servizio; Indicazione degli strumenti per assicurare l equilibrio economico-finanziario della gestione: Disciplina delle conseguenze in caso di cessazione anticipata dell affidamento; Criteri e modalità per la valutazione del valore residuo degli investimenti realizzati dal gestore uscente;

22 I primi effetti del Decreto Sblocca Italia Obiettivi principali Decreto «Sblocca Italia» 133/2014, convertito in L. 164 /2014 Incentiva l accorpamento degli Enti di Governo dell Ambito su scala regionale e fissa scadenze per i soggetti inadempienti: le Regioni entro il 12/12/2014 devono riformare le ex-ato, pena il commissariamento da parte del Governo (Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna hanno legiferato ma in modo incompleto); gli Enti di Governo dell Ambito entro il 30/09/2015 redigono il Piano di Ambito, scelgono la forma di gestione, avviano la procedura di affidamento Reintroduce il principio di unicità della gestione con possibilità di deroga per i Comuni Montani sotto abitanti; L obiettivo è conseguire maggiore efficienza e qualità attraverso economie di scala e di densità, integrando i territori a domanda debole ai territori densamente popolati.

23 Il ruolo degli Enti di Governo di Ambito nell attuale quadro normativo e le esperienze delle altre Regioni Campobasso 9 Luglio 2015

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