La parrocchiale di Locatello

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1 La parrocchiale di Locatello Locatello è ritenuta una delle più antiche comunità parrocchiali della Valle Imagna: qualcuno la vuole addirittura anteriore al Mille. Tracce di una chiesa almeno quattrocentesca sono riscontrabili nei brani di affreschi di quell'epoca tuttora ben conservati (1). Da essa nel 1540 fu smembrata la parrocchia di Corna Imagna è nel 1561 la Parrocchia di Fuipiano; nel medesimo anno la sua chiesa fu consacrata con l'antico titolo di S. Maria Assunta. La chiesa attuale fu innalzata dal 1836 al 1841, e già nel 1894 si provvedeva a prolungarla verso occidente, rifacendo la facciata con elementi in pietra viva squadrata a punta. Fu consacrata il 12 gennaio 1912 dal Vescovo Radini Tedeschi (caccia al tesoro: trova la lapide ) che confermava l'antico titolo e sigillava nella mensa dell'altare maggiore le reliquie dei santi Alessandro e Innocente. L'elegante cupola del presbiterio e i quattro altari laterali sono stati dipinti dall'ing. Luigi Angelini tra il 1930 e il 32. La gloria di Maria Assunta nella cupola è stata affrescata da Pietro Servalli, le quattro medaglie della volta (Annunciazione, Visita a S. EIisabetta, presentazione al tempio, Addolorata) da Umberto Marigliani. La quinta medaglia (Natività di Maria), l'affresco del catino absidale (Crocifissione), gli Evangelisti e tutti gli altri affreschi sono invece di Vittorio Manini, compreso il Battesimo di Gesù (2), il Cristo Re (3). Sue anche le tele di S. Giovanni Bosco (4), di S. Teresa di Lisieux (5) e della Sacra Famiglia (7).

2 I dipinti più preziosi sono tuttavia una tela e una tavola del '500. La tela (8) è di Andrea Previtali (restaurata nel 2017 da Andrea Lutti grazie interamente al credito bergamasco) e raffigura la Vergine col Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo in splendido paesaggio dove sono collocati altri due santi: Gottardo e Antonio (1523. La tavola (6) è di Agostino Facheris (restaurata nel 2018 da Tiziano Villa con un aiuto dalla fondazione bergamasca) da Caversenio (1536) e rappresenta la Madonna col Bambino tra le nubi e quattro santi: Pietro, Paolo, Stefano e Giovanni Battista (come si distinguono?). Un'antica Madonna seduta col Bambino, del '500 (11) e il coro con 13 stalli, separati da cariatidi a busto di santi del XVI secolo. Il campanile è sorto nel 1823, l'attuale concerto di otto campane, è stato benedetto dal Vescovo Bernareggi il 28 dicembre 1952.

3 La parrocchiale di Corna Imagna La comunità parrocchiale di Corna Imagna vanta oltre quattro secoli di storia. Essa infatti si rese canonicamente autonoma il 19 ottobre 1540, staccandosi dalla chiesa matrice di S. Maria Assunta di Locatello, essendo vescovo il veneto Pietro Lippomani. La sua vecchia chiesa, dedicata ai santi apostoli Simone e Giuda Taddeo, venne abbandonata e poi demolita quando negli anni sorse la chiesa attuale, che fu consacrata con lo stesso titolo dal vescovo Bernareggi il 28 novembre E' una importante costruzione in stile eclettico, progettata fin dal 1914 dall'arch. Giulio Paleni, e realizzata dalle imprese Mazzoleni di Selino e Invernizzi di Corna Imagna. All'interno si possono ammirare alcune tele provenienti dalla vecchia chiesa: una raffigura i santi Antonio abate, Rocco e Sebastiano, ed è firmata Giovanni Chizzoletti 1688 (1), l'altra, di autore ignoto del XVIII secolo, è una Madonna del Rosario con i santi Simone e Giuda. La tela raffigurante la Madonna con il Bambino (3) collocata tra le due precedenti, è di autore ignoto del XIX secolo. La statua della Madonna che era di Giordano Sanz ('800) fu sostituita nel 1967 da una delicata scultura di Angelo Gritti. Attorno alla nicchia dell'altare vi sono i quindici misteri del rosario (4) dipinti ad olio su tela da autore ignoto del secolo XVII e restaurati nel 1984 da Vincenzo Villa. In fondo alla chiesa sopra la porta del campanile è stato collocato un affresco di Sibella, proveniente dalla cappella delle Piane, raffigurante la Sacra Famiglia. E' possibile ammirare anche una pala dell'immacolata tra vari santi (6), dipinta nel 1939 da Vittorio Manini, L'altare maggiore (7) che è tra i più belli realizzati dalla ditta Ernesto Paleni, è composto di marmi diversi, dal grigio di S. Benedetto al giallino di Verona, al verde di Varallo, alla breccia di

4 Seravezza, al bianco Carrara e al rosso antico, ed è ornato da tredici smalti raffiguranti il Cristo risorto e i dodici apostoli. Di buon pregio i grandi armadi della sagrestia, riccamente intagliati a motivi geometrici nel 1768 ad opera di un estroso artigiano locale: Moreschi. L'organo è un antico Bossi, rifatto quasi di nuovo dalia stessa ditta nel 1840, il campanile, in prevalente pietra locale, fu completato nel 1951 secondo un progetto dell'ing. Camillo Galizzi. Il concerto di cinque campane, dopo la requisizione bellica, venne reintegrato dalla ditta Colbachini di Bassano del Grappa con la fusione di due campane che furono benedette dal vescovo Piazzi il 20 aprile Sino alla fine degli anni '80, la chiesa era molto spoglia, mancando di tinteggiatura che ne evidenziasse l'architettura e le desse un po' di calore. Si provvide in quegli anni, sotto la direzione di don Pino Gusmini, che si avvalse dell'opera di Giorgio Fasinetti. Il prof. Mino Marra decorò l'abside (9) con tempere raffiguranti i quattro evangelisti ed i loro simboli, e nel catino Cristo Re. Fece pure i cartoni delle vetrate istoriate del coro raffiguranti i santi Simone e Giuda, realizzate poi da Vincenzo Villa. Sempre di Marra è il Redentore risorto (10), dipinto sulla parete di fondo del battistero nel La parrocchiale di Fuipiano Imagna La parrocchiale di San Giovanni Battista in Fuipiano è una delle chiese più belle della valle, per la sua posizione, a balcone sulla conca dell Imagna, per la sua struttura, possente e raccolta, per il bel porticato, per i tesori d arte che conserva gelosamente. La Chiesa sorge in località Castello, toponimo che lascia presagire una situazione insediativa connessa a precedenti opere di difesa. Il primitivo edificio religioso risale al 1561, affrancandosi la comunità dalla dipendenza dalla parrocchia di Locatello. L edificio attuale, fra i più suggestivi dell intera valle, risale al secolo XVIII; fu riedificato diverse volte, forse perché continuamente bersagliato dai fulmini (nel 1633, e nel 1672, per esempio). Sul portale si legge la data 1728; su un pilastro, al capitello, assieme alla testina

5 di un putto, la data 1739 e, poco distante, un altra data, Tradizionale anche la copertura in piode di schietto sapore alpestre, che altri consimili edifici, in altri comuni della valle, hanno perso. La facciata richiama le linee tipiche delle costruzioni rurali, con il tetto a capanna. Il porticato risale al XVIII secolo; l attiguo campanile è probabilmente successivo alla ricostruzione della chiesa. Nondimeno importanti le opere che la parrocchiale conserva. La navata interna fu affrescata da Giuseppe Orelli nella seconda metà del Settecento. A Fuipiano Imagna si custodisce un raro dipinto di Giacomo Francia da Bologna (1535) che raffigura la Madonna delle Grazie con i santi Sebastiano, Rocco e Giovannino; di gran valore, inoltre, l Immacolata, di Giovanni Chizzoletti (1714); la pala della Vergine del Rosario, di scuola romana del 600. Una Madonna in trono e Santi ridipinta da Francesco Quarenghi (1741) ed altre sei piccole tele, di cui molte recano le iniziali del nonno dell Architetto Giacomo F.Q.P (pinse). Altre due tele sono invece di Antonio Sibella, mentre le tele di fattura pregevole, sistemate nel coro, sono di Giuseppe Orelli (seconda metà del XVIII secolo). Molto bella la settecentesca medaglia in marmo apuano all altare della Madonna, mentre in sagrestia si conservano cinque statue lignee provenienti da un polittico quattrocentesco. Tra i preziosi arredi e paramenti di cui è ricco Fuipiano, una pianeta che reca una data, 1510 (o forse 1610) ed il caratteristico stemma dei Locatelli. Il piccolo organo è di Giovanni Giudici, del 1847.