Il potere d acquisto del reddito disponibile delle famiglie italiane. (var. % annua)

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1 Il potere d acquisto del reddito disponibile delle famiglie italiane (var. % annua) 6 5 Potere d'acquisto (*) Reddito disponibile Inflazione ,9 1,2,1,7,6,7, ,5 (*): variazione percentuale su valori concatenati anno di riferimento 2 I dati contenuti nel Rapporto annuale dell'istat e nella Relazione annuale della Banca d'italia confermano la riduzione del potere d'acquisto delle famiglie italiane, contrattosi di mezzo punto percentuale nel corso del 28. Nello stesso anno, a fronte di un indebolimento dei consumi più marcato rispetto al reddito, la propensione al risparmio degli italiani è cresciuta di quattro decimi di punto maggio 29 Pur risentendo degli sviluppi della crisi, la situazione patrimoniale delle famiglie italiane rimane mediamente più solida con un rapporto tra debiti finanziari e reddito disponibile pari al 57% contro il 93% della media dell'area euro e il 161% del Regno Unito. Alla fine del 28 la ricchezza delle famiglie italiane ammontava a circa otto volte il reddito disponibile, con un calo di soli tre decimi di punto rispetto al valore dell'anno precedente. Dopo una lunga serie di arretramenti protrattasi sino allo scorso mese di marzo, continua in maggio il recupero dell'indice di fiducia delle imprese in Italia. Rimane stabile la fiducia dei consumatori. Direttore responsabile: Giovanni Ajassa tel giovanni.ajassa@bnlmail.com Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/22 del 9/4/22 Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca.

2 Si riduce il potere d acquisto, ma cresce il risparmio delle famiglie italiane P. Ciocca paolo.ciocca@bnlmail.com Nel 28 il reddito disponibile delle famiglie italiane è cresciuto del 2,7%, mentre i prezzi al consumo sono aumentati del 3,3%. Il potere d acquisto del reddito disponibile delle famiglie italiane si è, quindi, ridotto dello,5%, registrando la prima variazione negativa da quasi un decennio. Sulla dinamica del reddito disponibile ha pesato l aumento delle imposte correnti e dei contributi sociali pagati dalle famiglie. I redditi da capitale netti hanno risentito della crisi finanziaria rimanendo invariati rispetto all anno precedente. Durante lo scorso anno la crescente incertezza ha influenzato i comportamenti di spesa delle famiglie italiane. I consumi sono aumentati meno del reddito disponibile (+2,3% e +2,7%). La propensione al risparmio delle famiglie è, quindi, aumentata dall 11,8% al 12,2%, interrompendo un trend di diminuzione che proseguiva dal 22. Il reddito delle famiglie italiane non tiene il passo dell inflazione Nel 28 il reddito disponibile delle famiglie italiane è cresciuto del 2,7%, registrando un aumento inferiore a quello segnato nel 27 (+3,2%). L incremento dello scorso anno è il più basso degli ultimi nove anni 1. Il potere d acquisto del reddito disponibile delle famiglie italiane (var. % annua) 6 5 Potere d'acquisto (*) Reddito disponibile Inflazione ,9 1,2,1,7,6,7, ,5 (*): variazione percentuale su valori concatenati anno di riferimento 2 1 Nel Rapporto Annuale sulla situazione economica del paese pubblicato il 26 maggio, l Istat fornisce solo le variazioni annuali del reddito disponibile e di alcune delle grandezze che lo compongono, senza dare alcuna indicazione sul valore nominale. Le statistiche sul reddito disponibile in valore sono contenute nei Conti economici per settori istituzionali non ancora pubblicati. 2

3 Nel 28 la debole dinamica del reddito disponibile si è confrontata con un accelerazione dei prezzi al consumo. Il rapido incremento dei corsi delle materie prime ha spinto l inflazione su valori superiori al 4% durante i mesi estivi. Nella media del 28 l indice dei prezzi al consumo per l intera collettività è aumentato del 3,3%. Il potere d acquisto del reddito disponibile delle famiglie italiane si è, quindi, ridotto dello,5%, registrando la prima variazione negativa da quasi un decennio. La crisi colpisce i redditi da capitale delle famiglie italiane La minore crescita del reddito disponibile è il risultato di un andamento differenziato tra le diverse componenti. I redditi da lavoro dipendente, che rappresentano oltre il 4% delle risorse a disposizione delle famiglie, hanno registrato un tasso di crescita del 3,7% invariato rispetto al 27. Nell ultimo biennio la dinamica dei redditi da lavoro dipendente è risultata ampiamente inferiore alla media relativa ai sette anni precedenti (+4,5%). Alcune componenti del reddito disponibile delle famiglie italiane (var. % annua) 1 5 5,6 5, 4,4 3,9 3,8 3,2 8,2 8,3 7,1 4,7 4,7 3,7 3,7, -5-2, Redditi da lavoro dipendente -11, Redditi da capitale La componente del reddito che maggiormente ha risentito della crisi è quella dei redditi da capitale netti. Nel 28 questa voce è rimasta invariata rispetto all anno precedente dopo essere cresciuta di oltre l 8% sia nel 27 che nel 26. I dividendi percepiti dalle famiglie sono crollati del 13,6%. Gli interessi netti sono, invece, aumentati del 9,6% come risultato di un moderato rallentamento degli interessi attivi a fronte di un brusco calo di quelli passivi. Gli interessi incassati dalle famiglie in relazione ad investimenti finanziari detenuti nel proprio portafoglio sono cresciuti del 1,8% (+12,3% del 27) sostenuti dall aumento dei proventi delle obbligazioni bancarie e di quelli dei depositi bancari a medio lungo termine. Un calo è stato, invece, registrato per i proventi derivanti da titoli di stato. Sempre nel 28 le famiglie italiane hanno visto aumentare gli interessi pagati su debiti contratti per finanziare sia i propri investimenti sia i consumi del 14,9%. Tale incremento, sebbene significativo, risulta ampiamente inferiore alla crescita prossima al 4% registrata l anno precedente. Il rallentamento è il risultato della moderata dinamica del debito bancario che ha più che compensato gli aumenti del costo derivanti dai maggiori tassi di interesse applicati. 3

4 Nel valutare la dinamica degli interessi pagati ed incassati dalle famiglie è, inoltre, opportuno ricordare come il portafoglio delle famiglie italiane si caratterizzi per un elevato volume di attività a fronte di un limitato indebitamento. Alla fine del III trimestre del 28 le passività finanziarie, eslusi i debiti commerciali e le riserve tecniche di assicurazioni, erano pari a 531 miliardi di euro, mentre le attività finanziarie, escluse le azioni e le quote di fondi comuni, le riserve tecniche di assicurazioni e i crediti commerciali, ammontavano a 1.88 miliardi di euro. Gli effetti della crisi sono apparsi evidenti anche nella dinamica delle prestazioni sociali ricevute dalle famiglie italiane, cresciute nel 28 del 4,9%. Significativa è risultata l accelerazione delle indennità di disoccupazione che, dopo essere diminuite del 3,4% nel corso del 27, sono aumentate di oltre il 2% durante lo scorso anno. Il carico fiscale e contributivo delle famiglie italiane Carico fiscale e contributivo corrente (% del reddito imponibile; sc. ds.) Imposte correnti sul reddito e sul patrimonio (var. %; sc. sn.) Contributi sociali netti (var. %; sc. sn.) 27 Sulla dinamica del reddito disponibile ha pesato anche l aumento del 5% delle imposte correnti sul reddito e sul patrimonio pagate dalle famiglie. La crescita delle imposte è risultata sostenuta per l IRPEF (+4,9%) e per le imposte sui redditi da capitale (+8,6%). Un calo è stato, invece, registrato per le imposte sui capital gain e sul risparmio gestito. Le famiglie hanno, inoltre, sopportato un aumento dei contributi sociali netti versati pari al 4,3%. Il carico fiscale e contributivo corrente, dato dall incidenza sul reddito imponibile delle imposte correnti sul reddito e sul patrimonio e dei contributi sociali effettivi e figurativi, è ulteriormente cresciuto dal 29% del 27 al 29,3%. Cresce l incertezza, aumenta la propensione al risparmio delle famiglie italiane Durante lo scorso anno i consumi privati hanno risentito della fase congiunturale negativa. La spesa delle famiglie è stata contenuta dalla crescente inflazione, dal peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro e dal deterioramento del clima di fiducia. Nel 28 i consumi hanno registrato una crescita del 2,3% in termini nominali, con una flessione dello,9% in quantità. Durante lo scorso anno le famiglie italiane hanno aumentato i consumi meno di quanto sia cresciuto il loro reddito disponibile. Il risparmio, calcolato considerando la componente accumulata nelle riserve dei fondi pensione e il trattamento di fine rapporto maturato, è aumentato del 5,9% dopo essersi contratto per due anni 4

5 consecutivi (-2,3% nel 26 e -3,1% nel 27). Nel corso del 28 le famiglie italiane hanno incrementato il loro risparmio ad un ritmo pari a più del doppio dell aumento medio registrato negli otto anni precedenti (+5,9% a fronte di +2,4%). In una situazione di profonda incertezza la propensione al risparmio delle famiglie è, quindi, aumentata interrompendo un trend di diminuzione che proseguiva dal 22. La propensione al risparmio, calcolata come rapporto tra il risparmio e il reddito disponibile, è passata dall 11,8% nel 27 al 12,2% 2. La propensione al consumo è viceversa diminuita dall 88,2% all 87,8%. La propensione al risparmio delle famiglie italiane Reddito disponibile (var. %; sc. sn.) Risparmio (var. %; sc. sn.) Propensione al risparmio (% del reddito disponibile; sc. ds.) La definizione di propensione al risparmio utilizzata dall Istat è differente da quella utilizzata dalla Banca d Italia. La propensione al risparmio è sempre calcolata come rapporto tra il risparmio lordo e il reddito lordo disponibile. Nella definizione Istat viene corretto il reddito lordo disponibile, aggiungendovi le rettifiche per la variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche dei fondi pensione. Nella definizione della Banca d Italia viene corretto il risparmio lordo, sottraendovi le rettifiche per la variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche dei fondi pensione. Il valore calcolato dall Istat risulta leggermente superiore a quello della Banca d Italia. 5

6 Imprese: fiducia ancora in recupero A. Sagnotti L indice della fiducia delle imprese continua a salire a maggio tornando ai livelli di fine 28. L indice migliora in modo diffuso, sia pure con diversa intensità, riguardo sia al dettaglio settoriale sia a quello territoriale. Resta stabile a maggio l indice della fiducia dei consumatori, rimanendo comunque sui livelli massimi dal dicembre 27. Una crescita è stata riportata dall indicatore relativo alle opinioni sul quadro economico generale. L indice delle retribuzioni orarie contrattuali ha registrato ad aprile una variazione positiva dello,1% rispetto a marzo, con un incremento del 3,5% nei confronti dello stesso mese del 28. A partire dalla fine del 28 la dinamica delle retribuzioni orarie contrattuali in Italia è risultata decisamente più sostenuta rispetto a quella dell inflazione, a beneficio del potere d acquisto dei salari. Alla fine di aprile 29 la quota dei dipendenti in attesa di rinnovi contrattuali era pari al 18,2%, invariata rispetto al mese precedente e in marcata riduzione nei confronti dello stesso mese di un anno prima. Sempre ad aprile la dinamica tendenziale dei flussi commerciali con i paesi extra- Ue è risultata negativa; la variazione delle esportazioni è stata pari a poco più del 2%, a fronte di un -3% circa registrato dalle importazioni. Il saldo è stato negativo per 76 milioni di euro, con un notevole miglioramento rispetto al disavanzo di circa 1,8 miliardi di euro evidenziato un anno prima. A maggio ancora un recupero per la fiducia delle imprese L indice della fiducia delle imprese manifatturiere considerato al netto dei fattori stagionali è salito a maggio a 68,7 da 65,5 di aprile, tornando ai livelli di fine Italia: fiducia delle imprese manifatturiere (Indice destagionalizzato: 2=1) mag-7 lug set nov gen mar mag-8 lug set nov gen mar mag-9 Fonte: Isae La risalita del clima di fiducia è dovuta principalmente alla diminuzione delle scorte di magazzino e al miglioramento delle aspettative di produzione. Le imprese esprimono anche previsioni positive sulla tendenza dell economia e dell occupazione per i prossimi tre mesi. 6

7 L indice migliora in modo diffuso, sia pure con diversa intensità, riguardo sia al dettaglio settoriale sia a quello territoriale. Ad essere più ottimiste sono soprattutto le imprese che producono beni di consumo e beni intermedi. La risalita dell indice di fiducia è particolarmente forte nel Nord-Ovest (oltre 5 punti) e nel Mezzogiorno (oltre 4 punti). Stabile la fiducia dei consumatori L indice della fiducia dei consumatori resta stabile a maggio a 14,9, mantenendosi sui livelli massimi da dicembre 27. L indicatore relativo al quadro economico generale segna un significativo miglioramento, salendo a 77,1 da 74,8 di aprile, mentre sostanzialmente invariati rimangono gli indici relativi al quadro personale degli intervistati. Prosegue la percezione del rallentamento della dinamica inflazionistica sia corrente che futura. Le prospettive di risparmio sono meno favorevoli rispetto alle valutazioni del mese scorso Italia: fiducia dei consumatori (Indice destagionalizzato: 198=1) mag-7 lug set nov gen mar mag-8 lug set nov gen mar mag-9 Fonte: Isae A livello territoriale, la crescita della fiducia è più marcata nel Nord-Est rispetto al Nord- Ovest e al Centro, mentre segnali negativi vengono dal Mezzogiorno. I salari continuano a crescere più dell inflazione Ad aprile 29, l indice delle retribuzioni orarie contrattuali ha registrato una variazione positiva dello,1% rispetto a marzo, con un incremento del 3,5% nei confronti dello stesso mese del 28. L aumento dei salari è stato quindi pari a circa tre volte l inflazione, con evidenti benefici sul potere d acquisto. L aumento delle retribuzioni registrato nel quadrimestre gennaio-aprile, rispetto al corrispondente periodo dell anno prima, è stato del 3,7%. Tenuto conto della probabile riduzione degli occupati nel periodo, l aumento del monte salari potrebbe risultare comunque inferiore. L incremento dell indice generale delle retribuzioni è il risultato soprattutto di aumenti tabellari previsti da contratti di otto importanti settori del manifatturiero (tra cui tessile, abbigliamento, calzature e vetro) e dal contratto degli universitari non docenti. 7

8 L indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l intera economia, proiettato per l anno 29 in base alle sole applicazioni previste dai contratti in vigore alla fine di aprile 29, registrerebbe un incremento del 2,9%. Ad aprile 29, relativamente all intera economia, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovi contrattuali (un indicatore che misura la diffusione della condizione di vacanza contrattuale) era pari al 18,2%, invariata rispetto al mese precedente e in marcata riduzione nei confronti di aprile 28 (57,7%). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto ad aprile 29 (un indicatore che quantifica l intensità della vacanza contrattuale) erano in media 16,2: uno in più rispetto a marzo mentre sono quasi raddoppiati nei confronti di aprile 28. L attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 3 mesi, di poco superiore rispetto a quella del mese precedente e in calo nei confronti di un anno prima. 4,5 4 3,5 3 Italia: dinamica di prezzi e salari (var. % a/a) 2,5 2 salari prezzi (NIC) 1,5 1 apr-7 giu ago ott dic feb apr-8 giu ago ott dic feb apr-9 Commercio extra-ue: forte calo dei flussi commerciali ad aprile Ad aprile 29, la dinamica tendenziale dei flussi commerciali con i paesi extra-ue è risultata negativa; la variazione delle esportazioni è stata pari al -2,5%, a fronte di un -29,6% registrato dalle importazioni. Il saldo è stato negativo per 76 milioni di euro, con una notevole riduzione rispetto al disavanzo di circa 1,8 miliardi di euro registrato ad aprile 28. Si conferma per il quarto mese consecutivo l andamento tendenziale negativo per entrambi i flussi commerciali, con una flessione crescente per le importazioni. Rispetto al mese di marzo, al netto delle stagionalità, le esportazioni sono diminuite dello,7% e le importazioni del 2,8%. Nel primo quadrimestre 29, rispetto al corrispondente periodo di un anno prima, l export è calato del 21,6% e le importazioni del 25,2%. Il saldo è risultato negativo per poco più di 4,6 miliardi di euro, circa la metà di quanto registrato nei primi quattro mesi del 28. Tra gennaio e aprile 29, le esportazioni sono diminuite verso la maggior parte dei paesi ed aree geo-economiche. Diminuzioni consistenti dell export si sono avute verso gli USA (-3,7%, con una quota del 6,3%), la Russia (-36,9% con una quota del 2,9%), la Turchia (-42,3%; quota 2%), il gruppo dei paesi del Mercosur (-26,2%; quota dell 1,4%) e il Giappone (-15,9%; quota 1,2%). Diminuzioni ragguardevoli dell import hanno interessato soprattutto i paesi OPEC (-34,3% con quota del 1,8%), la Turchia 8

9 (-33,9%; quota 1,5%) e la Russia (-29,3%; quota 4,3%). Il deficit commerciale più elevato in assoluto è risultato quello con la Cina (-4,7 miliardi di euro), seguito da quello con i paesi OPEC (-2,7 miliardi di euro). Il surplus più consistente (2 miliardi di euro) resta quello con gli USA. Esportazioni dell Italia verso i paesi extra-ue Valori in milioni di euro Gennaio-aprile 29 Quote % * Variazioni % annue USA ,3-3,7 OPEC ,6-3,7 Africa settentrionale ,6-5,6 Russia ,9-36,9 EDA ,8-25, Turchia , -42,3 Cina ,8-3,2 Mercosur ,4-26,2 Giappone ,2-15,9 TOTALE EXTRA-UE ,1-21,6 *le quote sono calcolate su totale mondo in base ai dati 28. Tra gennaio e aprile 29, le esportazioni hanno segnato cali tendenziali in tutti i settori di attività economica, ad esclusione dei prodotti dell agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+,4%). I più ampi cali del manifatturiero hanno interessato i prodotti petroliferi raffinati e il coke (-49,2%), i mezzi di trasporto (-32,3%), i prodotti tessili (-29,5%) e i prodotti chimici (-28,6%). Tra le importazioni, le diminuzioni più consistenti si sono avute per i minerali energetici (petrolio greggio), i prodotti petroliferi raffinati e coke, i metalli e prodotti in metallo. 9

10 Un cruscotto della crisi: alcuni indicatori Indice Itraxx Eu Financial Indice Baltic Dry Index Itraxx EU Financial Sector gen-7 mar-7 mag-7 lug-7 set-7 nov-7 gen-8 mar-8 mag-8 lug-8 set-8 nov-8 gen-9 mar-9 mag-9 gen-4 mag-4 set-4 gen-5 mag-5 set-5 gen-6 mag-6 set-6 gen-7 mag-7 set-7 gen-8 mag-8 set-8 gen-9 mag-9 Fonte: Datastream In lieve calo rispetto alla scorsa settimana, ma sempre su livelli elevati i premi al rischio Fonte: Datastream L indice dei noli marittimi, ai massimi da novembre, rimane su valori storici contenuti Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent (Usd per barile) gen-5 apr-5 lug-5 ott-5 feb-6 mag-6 ago-6 nov-6 mar-7 Cambio euro/dollaro sc.ds. giu-7 set-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 feb-9 mag-9 Brent scala sin.(in Usd) Fonte: Datastream Petrolio sopra i 6$ al barile il cambio $/ vicino a 1,4 1,6 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 Borse europee: indice Eurostoxx gen-7 mar-7 mag-7 lug-7 set-7 nov-7 gen-8 mar-8 mag-8 lug-8 set-8 nov-8 gen-9 mar-9 Fonte: Datastream Ancora positivo il momento delle borse europee 1

11 Usa: indice dei prezzi delle case Case- Shiller composite 1 (var. % a/a) 25, 2, 15, 1, 5,, -5, -1, -15, -2, -25, gen- lug- gen-1 lug-1 gen-2 lug-2 gen-3 lug-3 gen-4 lug-4 gen-5 lug-5 gen-6 lug-6 gen-7 lug-7 gen-8 lug-8 gen-9 Fonte: Datastream A maggio i prezzi delle case ancora in flessione al -18% su base annua Cassa integrazione guadagni (milioni di ore autorizzate) 5,2 45,4 Aprile 28 Aprile 29 Fonte: Inps 45,4 milioni di ore di cassa integrazione ad aprile Italia: differenziale di rendimento Btp-Bund (punti base) mag-7 lug-7 set-7 nov-7 gen-8 mar-8 mag-8 Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Datastream Il differenziale di rendimento Btp-Bund torna a 9 pb lug-8 set-8 nov-8 gen-9 mar-9 mag-9 8,5 8,3 8,1 7,9 7,7 7,5 7,3 7,1 6,9 6,7 6,5 dic-99 giu- Tasso di cambio Yuan/Usd dic- giu-1 dic-1 giu-2 dic-2 Fonte: Datastream giu-3 dic-3 giu-4 Stabile intorno a quota 6,8 il tasso di cambio tra la valuta cinese e quella statunitense dic-4 giu-5 dic-5 giu-6 dic-6 giu-7 dic-7 giu-8 dic-8 11

12 Le previsioni sui prezzi Indice generale nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi Variazione % rispetto al periodo precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media 24,2,2,3,2,2,2,1,2,,,1,2,2 25,,3,3,2,3,,4,2,,2,1,,2 26,2,2,2,3,3,1,3,2 -,1 -,1,1,1,2 27,1,3,2,2,3,2,2,2,,3,4,3,2 28,4,2,5,2,5,4,5,1 -,3, -,4 -,1,2 29 -,1,2,1,2,2,1,1,1 -,1 -,1,1,,1 21,2,2,3,2,3,1,3,2,,1,1,2,2 Variazione % rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media 24 2,2 2,3 2,3 2,3 2,3 2,4 2,3 2,3 2,1 2, 1,9 2, 2,2 25 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,8 2,1 2, 2, 2,2 2,2 2, 1,9 26 2,2 2,1 2,1 2,2 2,2 2,3 2,2 2,2 2,1 1,8 1,8 1,9 2,1 27 1,7 1,8 1,7 1,5 1,5 1,7 1,6 1,6 1,7 2,1 2,4 2,6 1,8 28 3, 2,9 3,3 3,3 3,6 3,8 4,1 4,1 3,8 3,5 2,7 2,2 3,3 29 1,6 1,6 1,2 1,2,9,5,1,1,3,2,6,8,8 21 1,1 1,1 1,3 1,3 1,4 1,4 1,6 1,7 1,8 2, 2, 2,2 1,6 Indice generale armonizzato dei prezzi al consumo Variazione % rispetto al periodo precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media 24 -,6 -,1 1,,8,1,2 -,2 -,2,5,3,2,3,2 25-1, -,1 1,2,8,3, -,2 -,2,6,7,,,2 26 -,9 -,1 1,2,9,3,1 -,3 -,2,7,2,1,1,2 27-1,1,1 1,2,6,4,2 -,6 -,2,8,8,4,3,2 28 -,8,1 1,6,6,6,5 -,6,,5,5 -,5 -,1,2 29-1,7,2 1,2,6,2, -,3 -,2,5,2,,1,1 21-1, -,1 1,,8,3,1 -,2 -,2,6,5,1,1,2 Variazione % rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media 24 2,1 2,5 2,3 2,3 2,3 2,4 2,3 2,4 2,2 2,1 2,1 2,4 2,3 25 2, 2, 2,2 2,1 2,3 2,1 2,1 2,1 2,2 2,6 2,4 2,1 2,2 26 2,2 2,2 2,2 2,3 2,3 2,4 2,3 2,3 2,4 1,9 2, 2,1 2,2 27 1,9 2,1 2,1 1,8 1,9 1,9 1,7 1,7 1,7 2,3 2,6 2,8 2, 28 3,1 3,1 3,6 3,6 3,7 4, 4, 4,2 3,9 3,6 2,7 2,4 3,5 29 1,4 1,5 1,1 1,2,8,4,6,4,5,2,7,9,8 21 1,5 1,2 1, 1,2 1,3 1,4 1,5 1,5 1,6 1,9 2, 2, 1,5 Il presente documento è stato preparato nell ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari. 12

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