La recessione in Italia. (Pil; valori concatenati; numero indice; I trim. 2008=100) Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat

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1 La recessione in Italia (Pil; valori concatenati; numero indice; I trim. 2008=) 102 I trim. 2008:, IV trim. 2001: 93,5 II trim. 2009: 93,5 Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Pag. 2 - L'economia italiana potrebbe aver spezzato la spirale della recessione già nel terzo trimestre di quest'anno, con una variazione del PIL tornata a mostrare il segno più. La ripresa sarà impegnativa, soprattutto per quei settori che più hanno accusato l'urto della crisi. A fronte di un calo cumulato del PIL di circa sette punti percentuali, tra l'inizio della recessione e il II trimestre del 2009 il valore aggiunto dell'industria ha subito una flessione di quasi venti punti, tale da riportare i livelli attuali indietro a quanto registrato alla fine degli anni Ottanta. Più contenuto il calo nelle costruzioni e, soprattutto, nei servizi settembre 2009 Pag. 8 - Un "by-product" della difficile congiuntura è, in Italia come in altri paesi, rappresentato dal miglioramento del saldo commerciale. La riduzione del deficit dell'interscambio è la combinazione di una flessione delle importazioni che supera la pur cospicua contrazione delle esportazioni. A giugno le vendite di merci italiane all'estero sono diminuite del 20,7%, ma il valore dell'import è sceso del 21,3%. Grazie a prezzi del petrolio ancora significativamente più bassi ad un anno fa, migliora la componente energetica del disavanzo italiano. Direttore responsabile: Giovanni Ajassa tel giovanni.ajassa@bnlmail.com Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/2002 del 9/4/2002 Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca.

2 La lenta ripresa dell economia italiana P. Ciocca La crisi, iniziata nell estate del 2007, si è dimostrata per l economia italiana la più grave degli ultimi sessanta anni. Fatto il I trimestre del 2008, il Pil reale ha raggiunto nel II trimestre dell anno in corso il valore di 93,5, con una contrazione cumulata pari al 6,5%. Nella recessione degli anni Settanta il calo del Pil fu pari al 3,8%, mentre negli anni Novanta si fermò all 1,9%. Nel II trimestre del 2009 si è, però, attenuata l intensità della recessione. Il Pil si è ridotto dello 0,5% nei confronti dei tre mesi precedenti, penalizzato dal calo delle esportazioni e degli investimenti. I consumi delle famiglie sono, invece, aumentati trainati dagli acquisti di beni durevoli. È proseguito, inoltre, il processo di decumulo delle scorte. Dopo cinque trimestri di contrazione, l economia italiana potrebbe tornare a crescere nel III trimestre del L indice anticipatore dell Ocse è aumentato a luglio segnalando l inizio di una fase di ripresa. Dopo essere scesa per cinque trimestri consecutivi, la produzione industriale è attesa aumentare tra luglio e settembre. La ripresa dell economia italiana potrebbe, però, risultare lenta. La Commissione europea prevede una crescita del Pil dello 0,2% nel III trimestre e dello 0,1% nel IV. Segnali di una lenta ripresa dell economia nei prossimi mesi Gli ultimi dati sull economia italiana hanno rafforzato l ipotesi di una ripresa della crescita già a partire dal III trimestre del Verrebbero in questo modo confermate le informazioni contenute in alcuni dei principali indicatori qualitativi, come il superindice dell Ocse che a luglio ha registrato un aumento di 2,7 punti rispetto a giugno raggiungendo il livello di 104,8. Nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno, l incremento è di 8 punti 1. L indice anticipatore dell Ocse La produzione industriale italiana (numero indice; dati destagionalizzati) nov-07 Fonte: Ocse nov-08 mar-09 lug gen-07 mar-07 Fonte: Istat mag-07 lug-07 nov-07 nov-08 mar-09 lug-09 1 L indicatore Ocse fornisce informazioni sulla dinamica del ciclo. Sono individuate quattro fasi: expansion (indicatore crescente e su un livello superiore a ); downturn (indicatore decrescente e su un livello superiore a ); slowdown (indicatore decrescente e su un livello inferiore a ); recovery (indicatore crescente e su un livello inferiore a ). 2

3 Segnali positivi sono giunti dal settore industriale, che maggiormente ha subito l impatto della crisi. A luglio la produzione è aumentata dell 1%, recuperando il calo del mese precedente e tornando sui livelli di inizio anno. La ripresa dell attività ha interessato la maggior parte dei settori del manifatturiero, con incrementi significativi nel comparto dei prodotti farmaceutici (+7%) e in quello dei prodotti chimici (+4%). La produzione di mezzi di trasporto è aumentata del 3%. Secondo le previsioni dell ISAE la produzione crescerebbe del 3,2% nel III trimestre del 2009, con una stabilizzazione dell attività negli ultimi tre mesi dell anno. L uscita dalla recessione potrebbe, però, risultare lenta. Le recenti previsioni della Commissione europea riportano un aumento del Pil italiano dello 0,2% nel III trimestre e dello 0,1% negli ultimi tre mesi dell anno. Alcuni elementi di incertezza permangono sullo scenario. Nei prossimi mesi la crescita sarà favorita dalla ripresa dei consumi che stanno, però, beneficiando anche di fattori temporanei quali le agevolazioni fiscali per gli autoveicoli che hanno trainato le immatricolazioni, cresciute dell 8,5% su base annua ad agosto. Inoltre, l inflazione, il cui calo ha favorito nei primi mesi dell anno un aumento del reddito disponibile reale delle famiglie, è attesa tornare a crescere moderatamente a fronte di un reddito nominale penalizzato dall ulteriore peggioramento atteso per il mercato del lavoro. La ripresa degli investimenti sarà contenuta dal basso livello di utilizzo della capacità produttiva sceso, secondo le elaborazioni dell ISAE, al livello minimo dall inizio degli anni Novanta (65%) 2. Anche la crescita dell export potrebbe risultare moderata. In questa prima fase della ripresa, il traino alla domanda mondiale sta arrivando prevalentemente da alcune economie emergenti il cui peso sul totale delle esportazioni italiane risulta ancora limitato. Rallenta, ma rimane ampia la caduta del Pil Nel II trimestre del 2009 si è attenuata l intensità della recessione iniziata nella prima parte dello scorso anno. Il Pil, dopo essere sceso di oltre il 2% sia nel IV trimestre del 2008 che nei primi tre mesi del 2009, si è ridotto dello 0,5%. Italia: la crescita del Pil (var. %) La recessione in Italia (Pil; valori concatenati; numero indice; I trim. 2008=) 1,5 6, ,0 0,5 0,0 4,0 2,0 98 I trim. 2008:,0-0,5-1,0 0,0-2,0 96-1,5-2,0-2,5 t/t (sc. sn.) a/a (sc. ds.) -4,0-6, IV trim. 2001: 93,5 II trim. 2009: 93,5-3,0-8,0 Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Nella recessione del , caratterizzata anch essa da una brusca contrazione degli investimenti, il livello minimo di utilizzo della capacità produttiva fu toccato nel III trimestre del 1993 (71,9%). 3

4 La domanda interna al netto delle scorte ha sottratto alla crescita complessiva lo 0,1%, nonostante il contributo positivo dei consumi (0,2%). Ha pesato la contrazione degli investimenti fissi lordi che hanno sottratto lo 0,6%. La riduzione delle esportazioni (-3,7%) è risultata più ampia di quella delle importazioni (-3%), determinando un contributo negativo della domanda estera netta (-0,1%). Nel II trimestre è proseguito il processo di decumulo delle scorte che ha sottratto alla crescita complessiva lo 0,3%, dopo lo 0,4% del trimestre precedente. La recessione attuale si sta dimostrando la più grave degli ultimi sessanta anni. Fatto il I trimestre del 2008, il Pil reale ha raggiunto nel II trimestre dell anno in corso il valore di 93,5, con una contrazione cumulata pari al 6,5%. Il calo del Pil risulta già ora più ampio di quello registrato nelle passate esperienze. Nella recessione degli anni Settanta il calo del Pil fu pari al 3,8% mentre negli anni Novanta si fermò all 1,9%. Durante l attuale fase di recessione, in cinque trimestri sono stati bruciati 25 trimestri di moderata crescita. In termini reali, il Pil è tornato sui livelli della fine del Pesa sull economia italiana la significativa flessione dell industria Nel II trimestre del 2009 la contrazione dell economia italiana ha continuato a riflettere prevalentemente la flessione del settore industriale. Il valore aggiunto dell industria in senso stretto si è ridotto in termini reali dell 1,7% nel confronto con i tre mesi precedenti, spiegando circa la metà della contrazione complessiva registrata dal valore aggiunto tra aprile e giugno (-0,6%). Il calo cumulato dall inizio della recessione è ormai prossimo al 20% 3. Fatto il I trimestre del 2008, a metà dell anno in corso il valore aggiunto dell industria si è attestato su un livello pari a 81,8, tornando sui livelli del L industria, che realizza meno del 20% del valore aggiunto totale, spiega oltre il 60% del calo complessivo registrato dall economia italiana dall inizio della crisi. Nel settore delle costruzioni il valore aggiunto si è ridotto dell 1,2% tra aprile e giugno. Su base annuale il calo è risultato pari a quasi il 6%. Dall inizio della crisi il settore ha perso circa il 7%. La dinamica del valore aggiunto per settore (valori concatenati; numero indice; I trim. 2008=) 105 Servizi: II trim. 2009=97,1 (indietro di 3 anni) Costruzioni: II trim. 2009=93,1 (indietro di 7 anni) /3 1989/4 1991/1 1992/2 1993/3 1994/4 Industria in senso stretto: II trim. 2009=81,8 (indietro di 21 anni) 1996/1 1997/2 1998/3 1999/4 2001/1 Industria in senso stretto Costruzioni Servizi 2002/2 2003/3 2004/4 2006/1 2007/2 2008/3 3 Nella recessione del il valore aggiunto dell industria scese complessivamente di poco meno del 5% in termini reali. Nella recessione del il calo fu del 14%. 4

5 Come nelle passate recessioni, il settore dei servizi sta assorbendo meglio gli effetti della crisi. Nel II trimestre del 2009 il valore aggiunto è sceso dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Il calo cumulato dall inizio della crisi è pari a meno del 3%. I servizi, sebbene rappresentino oltre il 70% del totale del valore aggiunto, spiegano solo un terzo del calo complessivo registrato dall economia italiana. Parte dai consumi la ripresa dell economia Nel I trimestre del 2009 i consumi delle famiglie sono aumentati dello 0,3%, dopo il -1% del IV 2008 e il -1,2% del I La costante riduzione dell inflazione ha sostenuto i consumi 4. Il graduale miglioramento dello scenario economico ha, inoltre, favorito un recupero della fiducia dei consumatori. L indice elaborato dall ISAE, è aumentato ad agosto da 107,5 a 111,8, il livello più alto dall inizio del I consumi delle famiglie italiane (valori concatenati; numero indice; I trim. 2008=) /1 2008/2 2008/3 2008/4 2009/1 2009/2 Consumi Beni durevoli Beni non durevoli Beni semidurevoli Le decisioni di spesa delle famiglie italiane sono state, però, favorite anche da fattori temporanei quali le misure di sostegno al settore dei mezzi di trasporto. Gli incentivi per auto, moto e alcune tipologie di veicoli commerciali hanno spinto gli acquisti di beni durevoli che, come in tutte le fasi recessive, avevano risentito in maniera significativa del deterioramento dello scenario. Il calo in questa tipologia di beni era iniziato nel II trimestre del 2007, ben prima dell avvio della recessione, con una contrazione cumulata che nei primi tre mesi del 2009 aveva raggiunto il 15%. Tra aprile e giugno i consumi di beni durevoli sono aumentati del 4% nel confronto con i tre mesi precedenti, spiegando quasi completamente la crescita del totale dei 4 Nel II trimestre del 2009 l inflazione è scesa allo 0,8%. Nei mesi successivi il calo è proseguito raggiungendo lo 0% a luglio, per poi aumentare leggermente ad agosto (+0,1%). Il rallentamento dell inflazione è risultato più intenso per i beni acquistati frequentemente, che maggiormente avevano subito gli effetti delle tensioni sui corsi delle materie prime durante l estate dello scorso anno. A luglio l inflazione in questo capitolo di beni è risultata negativa (-0,3%), per poi aumentare allo 0,1% ad agosto. 5

6 consumi 5. Nel II trimestre in ripresa sono risultati anche gli acquisti di beni semidurevoli, aumentati dello 0,4% dopo il -5,9% del periodo precedente. Ancora in calo sono, invece, risultati i consumi di beni non durevoli, scesi dello 0,4%. La tipicità di questa crisi riguarda proprio il costante indebolimento della spesa per questa categoria di beni. La contrazione ha raggiunto su base annuale il 2,2%. In termini reali si è tornati ai livelli dell inizio del Nel caso dei beni durevoli l arretramento ha riportato i consumi alla prima metà del Crollano gli investimenti in macchinari Nel II trimestre del 2009 gli investimenti fissi lordi hanno registrato la sesta contrazione consecutiva. Il calo è stato pari al 2,9%, dopo il -5% del trimestre precedente. La riduzione ha interessato sia le costruzioni (-1,6%) che in modo particolare i macchinari (-5,9%). I mezzi di trasporto hanno, invece, visto un moderato aumento (+1,2%) che solo in piccola parte ha compensato i bruschi crolli dei due trimestri precedenti (rispettivamente -10% e -18,9%). La dinamica degli investimenti: un confronto tra la recessione degli anni Novanta e la fase attuale (valori concatenati; numero indice) Recessione (I trim. 1992=) 1992/1 1992/2 1992/3 1992/4 1993/1 1993/2 1993/3 1993/4 1994/1 1994/2 1994/3 Recessione (I trim. 2008=) 2008/1 2008/2 2008/3 2008/4 2009/1 2009/2 Costruzioni Macchinari e attrezzature Mezzi di trasporto Investimenti totali La dinamica degli investimenti nell attuale recessione (valori concatenati; numero indice; I trim. 2008=) Macchinari: II trim. 2009=79,6 (indietro di 12 anni) Mezzi di trasporto: II trim. 2009=71,9 (indietro di 12 anni) Costruzioni: II trim. 2009=,5 (indietro di 7 anni) Costruzioni Macchinari e attrezzature Mezzi di trasporto La flessione degli investimenti aziendali ha fino ad ora ripercorso il profilo sperimentato nelle passate recessioni. Il calo cumulato, pari a oltre il 15%, è di ampiezza simile a quello registrato negli anni Novanta 6. La riduzione della spesa in costruzioni si conferma più lenta di quella registrata nelle altre categorie di beni. Dopo cinque trimestri di flessione, la perdita complessiva è pari a quasi il 10%. Si è tornati sui livelli di inizio Negli anni Novanta, dopo cinque trimestri il calo era simile a quello attuale. Gli investimenti in costruzioni continuarono, però, a ridursi ben oltre la fine della recessione (IV trimestre 1993). Il punto di minimo venne toccato nel III trimestre del 1994, con una contrazione complessiva pari al 14%. 5 Le serie dell Istat sui consumi suddivisi per tipologia di bene sono riferite alla spesa sul territorio economico. Tale aggregato differisce dalla spesa delle famiglie residenti. Quest ultima grandezza comprende le spese dei residenti all estero ma esclude le spese in Italia dei non residenti. 6 Nella recessione dell inizio degli anni Settanta la contrazione cumulata degli investimenti risultò inferiore al 10%. 6

7 Particolarmente importante, per i risvolti che ne derivano sulle capacità produttive dell intera economia, sta risultando la riduzione degli investimenti in macchinari. Il calo è complessivamente pari a oltre il 20%. Negli anni Novanta, dopo cinque trimestri, si era scesi del 18,3%. Alla fine la contrazione risultò pari al 22%. Il comparto dei mezzi di trasporto è quello che maggiormente ha risentito degli effetti della crisi. Nonostante il moderato recupero del II trimestre del 2009, favorito dagli incentivi alla rottamazione, gli investimenti si sono ridotti di quasi il 30%. Negli anni Novanta il calo complessivo risultò pari al 23%. 7

8 In riduzione il deficit commerciale dell Italia A. Sagnotti A giugno 2009 sia le importazioni sia le esportazioni totali dell Italia hanno subito un calo rispetto all anno prima. Il saldo commerciale è risultato negativo per circa 630 milioni di euro, in miglioramento rispetto al disavanzo di oltre 1 miliardo rilevato a giugno Tutti i settori del manifatturiero hanno segnato flessioni dell export, in particolare il comparto del coke e prodotti petroliferi raffinati, dei mezzi di trasporto, dei prodotti tessili e dei metalli e prodotti in metallo. Sui mercati Ue, a giugno la dinamica delle esportazioni è diminuita su base annua del 26,9%; quella delle importazioni del 14,1%. Il saldo è stato negativo per 779 milioni di euro, in peggioramento rispetto all attivo di oltre 1,3 miliardi rilevato nello stesso mese del Tra gennaio e giugno 2009 forti riduzioni delle esportazioni si sono avute verso Spagna, Regno Unito, Germania, Francia, Grecia e Paesi Bassi. A luglio, si amplia ulteriormente la forbice tra i flussi di import ed export per i paesi extra-ue. Le importazioni calano il doppio rispetto alle esportazioni. Si riduce fortemente, tra gennaio e luglio 2009, il deficit commerciale con questo gruppo di paesi, che non supera i 2,2 miliardi di euro, contro i 14 miliardi dello stesso periodo del Cresce solo l export verso la Cina. Per agosto l Istat ha confermato un inflazione al consumo lievemente positiva (+0,1% a/a per l indice NIC), anche se un decimo di punto inferiore rispetto al dato provvisorio. Prosegue a giugno il miglioramento del saldo commerciale dell Italia A giugno 2009 le esportazioni totali sono diminuite del 20,7% rispetto allo stesso mese dell anno precedente e le importazioni del 21,3%. Il saldo commerciale è risultato negativo per 631 milioni di euro, in miglioramento rispetto al disavanzo di oltre 1 miliardo registrato a giugno La componente energetica ha segnato un deficit di oltre 3 miliardi di euro. Al netto dell energia, il surplus è stato pari a circa 2,5 miliardi di euro, contro i 4 di giugno Italia: interscambio commerciale 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-30,0-35,0 export (var.%) import (var.%) saldi (mil. euro) sc. dx giu-08 lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu ,0 2000,0 0,0 0,0-0,0-2000,0-3000,0-4000,0 Fonte: Istat 8

9 Sempre a giugno 2009 i dati destagionalizzati presentano, nel confronto con il mese precedente, una riduzione dell 1,1% per le esportazioni e un incremento dell 1,7% per le importazioni. Nei tre mesi di rilevazioni compresi tra aprile e giugno 2009, rispetto ai tre mesi precedenti, la flessione è stata pari a -4,4% per l export e a -6,5% per l import. Per le esportazioni si sono rilevati andamenti su base annua negativi in tutti i settori di attività economica. Le flessioni maggiori si sono registrate per coke e prodotti petroliferi raffinati (-37,7%), mezzi di trasporto (-29,6%, con una contrazione al loro interno degli autoveicoli del -41,6%), prodotti tessili (-24%), metalli e prodotti in metallo (-32,5%), macchinari (-20,5%), apparecchi elettrici (-21,6%). Nel primo semestre del 2009, rispetto allo stesso periodo del 2008, le esportazioni sono diminuite del 24,2% e le importazioni del 24,9%. Nello stesso periodo, il saldo è stato negativo per circa 4,2 miliardi di euro, in contrazione rispetto al passivo di oltre 7,2 miliardi rilevato nello stesso periodo del Il saldo al netto dell energia è stato positivo per 17 miliardi di euro, a fronte di un surplus di oltre 22 miliardi realizzato lo scorso anno. Riguardo l interscambio sui mercati Ue, a giugno la dinamica delle esportazioni è diminuita su base annua del 26,9%; quella delle importazioni del 14,1%. Il saldo è stato negativo per 779 milioni di euro, in peggioramento rispetto all attivo di oltre 1,3 miliardi rilevato nello stesso mese del Tra gennaio e giugno 2009 la dinamica su base annua delle esportazioni è risultata negativa verso tutti i paesi partner, tranne il Portogallo (+7,8%). Diminuzioni significative hanno riguardato Spagna (-40,8%), Regno Unito (-27,4%), Grecia (-24,5%), Germania (-24,7%), Francia (-23,3%) e Paesi Bassi (-22,8%). Le importazioni sono diminuite soprattutto dalla Francia (-26,1%), dalla Germania (-22,5%), dai Paesi Bassi (-23,4%), dall Austria (-25,3%), dal Belgio (-23,7%) e dalla Spagna (-23,6%). Extra-Ue: a luglio l import cala su base annua il doppio delle esportazioni A luglio 2009 le esportazioni italiane verso i paesi extra-ue sono calate del 17,1% rispetto allo stesso mese del 2008; nel confronto con giugno, le vendite all estero hanno registrato comunque un aumento del 5%. Le importazioni hanno subito una flessione tendenziale del 34,9% (-2,9% m/m). Il saldo commerciale è risultato positivo per oltre 1,7 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto agli oltre 1,6 miliardi di deficit del luglio Tra gennaio e luglio 2009, le esportazioni sono calate complessivamente del 19,7% e le importazioni del 28,6%. Il saldo commerciale è risultato negativo per circa 2,2 miliardi di euro, di gran lunga inferiore rispetto al disavanzo di oltre 14 miliardi di euro che si era registrato nello stesso periodo del Nei primi sette mesi dell anno in corso si sono registrate flessioni tendenziali delle esportazioni verso tutti i paesi extra-ue ad eccezione della Cina (+0,8%). I cali più consistenti si sono rilevati nei flussi verso la Russia (-37,7%), la Turchia (-35,5%), gli USA (-25%) e l America centro-meridionale (-32,5%). Le esportazioni verso il Giappone sono diminuite del 10,9%. Le vendite verso i paesi OPEC sono calate del 7,2%. 9

10 Italia: esportazioni verso paesi extra-ue Valori in milioni di euro Gennaio-luglio 2009 Quote % * Variazioni % annue USA ,3-25,0 OPEC ,7-7,2 Africa settentrionale ,6-9,1 Russia ,9-37,7 EDA ,8-16,4 Turchia ,0-35,5 Cina ,8 0,8 Mercosur ,4-23,3 Giappone ,2-10,9 TOTALE EXTRA-UE ,5-19,7 Fonte: Istat Paesi EDA: Singapore, Corea del SUD, Taiwan, Hong Kong, Malaysia, Thailandia Il valore delle quote è calcolato sul totale dell export per l anno 2008 provvisorio Sempre tra gennaio e luglio 2009, le esportazioni sono diminuite in tutti i comparti produttivi. Nel settore dei prodotti petroliferi raffinati il calo più consistente (-42,4%). In flessione anche le vendite di prodotti tessili (-27%), di minerali non metalliferi (-22,6%), dei mezzi di trasporto (-25,5%), dei mobili (-24%), metalli e prodotti in metallo (-19,7%), dei prodotti in pelle (-22,2%), degli apparecchi elettrici (-17,6%). Inflazione lievemente positiva in agosto I dati definitivi dell inflazione confermano per agosto un livello dei prezzi al consumo positivo, anche se lievemente limato al ribasso rispetto ai dati provvisori. L indice dei prezzi per l intera collettività nazionale ha infatti presentato una variazione congiunturale dello 0,3% e una crescita su base annua dello 0,1% (i dati provvisori erano pari a +0,4% m/m e a +0,2% a/a). Anche per l indice armonizzato la variazione è stata pari a +0,3% m/m e a +0,2% su base annua, un decimo di punto in meno rispetto al dato provvisorio di fine agosto. 10

11 Un cruscotto della crisi: alcuni indicatori Indice Itraxx Eu Financial Indice Baltic Dry gen-07 mar-07 mag-07 lug-07 nov-07 Index Itraxx EU Financial Sector nov-08 mar-09 lug-09 set gen-04 mag-04 set-04 gen-05 mag-05 set-05 gen-06 mag-06 set-06 gen-07 mag-07 set-09 Fonte: Datastream I premi al rischio scendono da 81 a 75 pb. Fonte: Datastream L indice dei noli marittimi scende da 2500 a 2400 nell ultima settimana Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent (Usd per barile) gen-05 mar-05 Brent scala sin.(in Usd) Cambio euro/dollaro sc.ds. giu-05 set-05 dic-05 mar-06 giu-06 set-06 nov-06 feb-07 mag-07 ago-07 nov-07 feb-08 ott-08 apr-09 lug-09 1,6 1,55 1,5 1,45 1,4 1,35 1,3 1,25 1,2 1,15 1,1 Fonte: Datastream Il petrolio continua a muoversi intorno ai 70$ al barile, il tasso di cambio /$ tocca 1,47 Borse europee: indice Eurostoxx gen-07 mar-07 mag-07 lug-07 nov-07 nov-08 mar-09 lug-09 set-09 Fonte: Datastream Continua il rally delle borse europee: l indice verso 20 11

12 Usa: indice dei prezzi delle case Case- Shiller composite 10 (var. % a/a) Italia: prestiti e depositi bancari (var. % a/a) 25,0 20,0 15, ,0 5,0 0, Depositi -5,0-10,0 6-15,0-20,0-25,0 4 2 Prestiti gen-00 lug-00 gen-01 lug-01 gen-02 lug-02 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 0 dic-06 mar-07 giu-07 dic-07 giu-08 dic-08 mar-09 giu-09 Fonte: Datastream A giugno i prezzi delle case in flessione al -15% su base annua, due punti percentuali in meno rispetto a maggio Fonte: Banca d Italia Prestiti in calo, sostenuti i depositi nel mese di luglio Italia: differenziale di rendimento Btp-Bund (punti base) mag-07 Diff. BTP-Bund lug-07 nov-07 nov-08 mar-09 lug-09 set-09 Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Datastream Il differenziale di rendimento Btp-Bund scende rispetto alla scorsa settimana da 80 a 71 pb gen-02 mag-02 ott-02 feb-03 Tassi di cambio yuan lug-03 yuan/euro dic-03 apr-04 set-04 feb-05 Fonte: Banca d Italia giu-05 yuan/usd nov-05 apr-06 ago-06 gen-07 giu-07 ott-07 dic-08 Rimane stabile il tasso di cambio della valuta cinese contro euro e contro dollaro 8,5 8 7,5 7 6,5 6 12

13 Le previsioni sui prezzi Indice generale nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi Variazione % rispetto al periodo precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media ,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 0,0 0,0 0,1 0,2 0, ,0 0,3 0,3 0,2 0,3 0,0 0,4 0,2 0,0 0,2 0,1 0,0 0, ,2 0,2 0,2 0,3 0,3 0,1 0,3 0,2-0,1-0,1 0,1 0,1 0, ,1 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,2 0,0 0,3 0,4 0,3 0, ,4 0,2 0,5 0,2 0,5 0,4 0,5 0,1-0,3 0,0-0,4-0,1 0, ,1 0,2 0,1 0,2 0,2 0,1 0,0 0,3-0,1-0,1 0,1 0,0 0, ,2 0,2 0,3 0,2 0,3 0,1 0,2 0,2 0,0 0,1 0,1 0,2 0,2 Variazione % rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media ,2 2,3 2,3 2,3 2,3 2,4 2,3 2,3 2,1 2,0 1,9 2,0 2, ,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,8 2,1 2,0 2,0 2,2 2,2 2,0 1, ,2 2,1 2,1 2,2 2,2 2,3 2,2 2,2 2,1 1,8 1,8 1,9 2, ,7 1,8 1,7 1,5 1,5 1,7 1,6 1,6 1,7 2,1 2,4 2,6 1, ,0 2,9 3,3 3,3 3,6 3,8 4,1 4,1 3,8 3,5 2,7 2,2 3, ,6 1,6 1,2 1,2 0,9 0,5 0,0 0,1 0,3 0,2 0,7 0,8 0, ,2 1,2 1,4 1,4 1,5 1,5 1,7 1,6 1,7 1,9 1,9 2,1 1,6 Indice generale armonizzato dei prezzi al consumo Variazione % rispetto al periodo precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media ,6-0,1 1,0 0,8 0,1 0,2-0,2-0,2 0,5 0,3 0,2 0,3 0, ,0-0,1 1,2 0,8 0,3 0,0-0,2-0,2 0,6 0,7 0,0 0,0 0, ,9-0,1 1,2 0,9 0,3 0,1-0,3-0,2 0,7 0,2 0,1 0,1 0, ,1 0,1 1,2 0,6 0,4 0,2-0,6-0,2 0,8 0,8 0,4 0,3 0, ,8 0,1 1,6 0,6 0,6 0,5-0,6 0,0 0,5 0,5-0,5-0,1 0, ,7 0,2 1,2 0,6 0,2 0,2-1,2 0,2 0,6 0,2 0,1 0,1 0, ,0 0,1 1,1 0,8 0,2 0,1-0,2-0,2 0,6 0,3 0,2 0,2 0,2 Variazione % rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. media ,1 2,5 2,3 2,3 2,3 2,4 2,3 2,4 2,2 2,1 2,1 2,4 2, ,0 2,0 2,2 2,1 2,3 2,1 2,1 2,1 2,2 2,6 2,4 2,1 2, ,2 2,2 2,2 2,3 2,3 2,4 2,3 2,3 2,4 1,9 2,0 2,1 2, ,9 2,1 2,1 1,8 1,9 1,9 1,7 1,7 1,7 2,3 2,6 2,8 2, ,1 3,1 3,6 3,6 3,7 4,0 4,0 4,2 3,9 3,6 2,7 2,4 3, ,4 1,5 1,1 1,2 0,8 0,6-0,1 0,1 0,2 0,0 0,5 0,7 0, ,4 1,3 1,2 1,3 1,4 1,3 2,3 1,9 1,9 2,0 2,1 2,2 1,7 Il presente documento è stato preparato nell ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari. 13

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