VERIFICA PRESENZA AMIANTO E FAV Relazione Tecnica di mappatura Esiti ottenuti

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1 Sede legale e operativa Via Gramsci San Martino Sicc. (PV) Codice Fiscale/Partita Iva: Tel Fax Web Site: info@maecoambiente.itPEC:maecosrl@legalmail.it COMUNE Ronco Briantino PROVINCIA (MB) DATA marzo 2017 AREA Trasformabili S.r.l. Via E. Mattei 9/21 PROGETTO MAPPATURA MCA/FAV Localizzazione TITOLO DOCUMENTO VERIFICA PRESENZA AMIANTO E FAV Relazione Tecnica di mappatura Esiti ottenuti Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017

2 SOMMARIO a) ALLEGATI...2 b) TAVOLE INTRODUZIONE RISCHIO AMIANTO a INTRODUZIONE NORMATIVA b PRINCIPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO c PROCEDURE PREVISTE DALLA NORMATIVA d VALUTAZIONE DEL RISCHIO RISCHIO LANE MINERALI a INTRODUZIONE NORMATIVA b PRINCIPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO c VALUTAZIONE DEL RISCHIO TIPOLOGIE DI MATERIALE RISCONTRATO DURANTE L ISPEZIONE VISIVA SOPRALLUOGO E CAMPIONAMENTO MATERIALI A SOSPETTO CONTENUTO DI AMIANTO/FAV DEL 06 E 15/02/ CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE...19 a) ALLEGATI 1. Attestati Coordinatori per la bonifica amianto 2. Rapporti di prova emessi da laboratorio Comie S.r.l. 3. Stima costi intervento di bonifica 4. Indici di degrado per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto(id) come da DDG Lombardia del (Fabbricato A-B- C) - Criteri di valutazione del rischio Versar (Fabbricato A-B) b) TAVOLE Tavola 01 Estratto mappa catastale - Fabbricato A ubicazione punti di campionamento e risultati analitici ottenuti Tavola 02 Estratto mappa catastale - Fabbricato B ubicazione punti di campionamento e risultati analitici ottenuti Tavola 03 Estratto mappa catastale - Fabbricato C ubicazione punti di campionamento e risultati analitici ottenuti Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 2

3 1. INTRODUZIONE Il presente documento, redatto dalla scrivente in qualità di società di consulenza incaricata dalla Trasformabili S.r.l., costituisce Relazione Tecnica descrittiva delle risultanze ottenute a seguito della verifica visiva e analitica relativa alla presenza/assenza di materiali contenenti amianto (MCA) e fibre artificiali vetrose (FAV), nei manufatti presenti all interno degli edifici insistenti in Via E. Mattei n. 9/21 nel Comune di Ronco Briantino. La verifica ha riguardato gli edifici realizzati precedentemente all entrata in vigore della Legge 257 del 27 marzo 1992, che ha sancito la messa al bando del minerale amianto, vietandone l estrazione, l importazione, la lavorazione, l utilizzo, la commercializzazione e l esportazione. La verifica ispettiva, con contestuale campionamento dei materiale con potenziale rischio di presenza di amianto / FAV, è stata eseguita in due fasi in funzione dell accessibilità dei manufatti oggetto di prelievo, avendo avuto la necessità di utilizzare una piattaforma aerea per accedere alle coperture dei fabbricati A e C Le attività di sopralluogo e prelievo sono state svolte nei giorni 06 e 15 febbraio 2017 da parte di tecnici abilitati, di cui si allegano i rispettivi patentini (si veda Allegato 1). Tabella 1 Tecnici addetti alla mappatura NOMINATIVO ADDETTO ABILITAZIONE MANSIONE Maria Cristina Panigada Coordinatore e Responsabile Tecnico Tecnico con funzione di coordinamento bonifica amianto attività ispettiva Gianpaolo Calvi Coordinatore bonifica amianto Tecnico con funzione di ispezione visiva e prelievo campioni, messa a dimora degli stessi in appositi kit a norma UN2592, ai sensi delle Disp. Del Trattato ADR Federico Calvi Coordinatore bonifica amianto Tecnico con funzione di ispezione visiva e prelievo campioni, messa a dimora degli stessi in appositi kit a norma UN2592, ai sensi delle Disp. Del Trattato ADR Danilo Fumagalli Coordinatore bonifica amianto Tecnico con funzione di ispezione visiva e prelievo campioni, messa a dimora degli stessi in appositi kit a norma UN2592, ai sensi delle Disp. Del Trattato ADR Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 3

4 2. RISCHIO AMIANTO 2.a INTRODUZIONE NORMATIVA A causa della comprovata pericolosità dei minerali di amianto per la salute dell uomo, la Legge n.257 del 27/03/1992 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto ha vietato, sul territorio nazionale, a decorrere dal 28/04/1994, l estrazione, l importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto. Questo divieto generalizzato, non ha comunque consentito il superamento del problema a causa della massiccia presenza nell ambiente di materiali contenenti amianto (di seguito definiti MCA), alcuni dei quali molto durevoli, diffusamente utilizzati in diversi campi di applicazione (edilizia, trasporti, impianti, etc.). In base al DM 06/09/1994, i materiali contenenti amianto presenti negli edifici possono essere suddivisi in tre grandi categorie: i. materiali che rivestono superfici, applicati a spruzzo o a cazzuola; ii. rivestimenti isolanti di tubi e caldaie; iii. altri materiali, in particolare, pannelli ad alta densità (cemento-amianto), pannelli a bassa densità (cartoni) e prodotti tessili. I materiali in cemento-amianto, soprattutto sotto forma di lastre di copertura, sono quelli maggiormente diffusi. Inoltre, in base alla friabilità, i M.C.A. possono essere classificati come: i. FRIABILI: materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la semplice pressione delle dita. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati; ii. COMPATTI: materiali duri (cemento-amianto e vinil-amianto) che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l ausilio di attrezzature meccaniche In generale i materiali friabili sono da considerare molto più pericolosi di quelli duri e compatti. 2.b PRINCIPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO Legge 27/03/1992 n.257, art.6 comma 3 e art.12 comma 2. Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la modifica di materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizia. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 4

5 Decreto Ministeriale 06/09/1994 In particolare il Punto 5 Misure di sicurezza da rispettare durante gli interventi di bonifica, e Punto 6 Criteri per la certificazione per la restituibilità di ambienti bonificati. Decreto Ministeriale 14/05/1996 Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l amianto. Decreto Ministeriale 20/08/1999 Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l amianto, previsti dall art.5 comma 1, lettera f), della Legge 27/03/1992 n.257, recante le norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto. Decreto n.101 del 18/03/2003 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto ai sensi dell art.20 della Legge 23/03/2001 n.93. Decreto della Giunta Regionale 22/12/2005 n.viii/ Approvazione del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL) di cui alla Legge Regionale 29/03/2003. DGR 12/03/2008 n.8/6777 Determinazioni in merito alla prevenzione sanitaria del rischio di esposizione amianto e aggiornamento delle Linee Guida per la gestione del rischio amianto alla D.G.R. n.36262/1998. Decreto Legislativo 09/04/2008 n.81 Attuazione dell art.1 della Legge 03/08/2007 n.123, in materia di tutale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Decreto Direzionale Generale n del 18/11/2008 Protocollo per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto e contestuale abrogazione dell algoritmo per la valutazione delle coperture esterne in cemento-amianto di cui alla D.G.R. n.7/1439 del 04/10/2000. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 5

6 2.c PROCEDURE PREVISTE DALLA NORMATIVA La valutazione del rischio amianto, si deve basare: a) su determinazioni strumentali della concentrazione di fibre di amianto aerodisperse (che forniscono informazioni solo sulla situazione rilevata al momento del campionamento); b) su un ispezione visiva, tendente a rilevare lo stato dei materiali. In esito a tale ispezione i M.C.A. possono essere classificati in n.3 tipologie di situazioni distinte, che costituiscono differenti priorità di intervento: 1. materiali integri non suscettibili di danneggiamento; 2. materiali integri suscettibili di danneggiamento; 3. materiali danneggiati. In ogni caso, la presenza di M.C.A. comporta la necessità di adottare un piano di controllo e manutenzione, il cui fine è quello di mantenere in buone condizioni i materiali stessi e contenere i rischi di esposizione di tutti coloro che possono venirvi a contatto. Quando, in esito alla valutazione dello stato di conservazione, si decide di procedere ad un intervento di bonifica, le tecniche disponibili sono n.3: i. rimozione; ii. incapsulamento; iii. confinamento. La legge n.257/92 e il DM06/09/1994 che ne disciplina l applicazione, prevede il censimento, negli edifici e negli impianti industriali, dei materiali contenenti amianto in matrice friabile, con l obbligo per i proprietari degli immobili di comunicare la presenza dell amianto, al fine dell iscrizione in un apposito registro tenuto presso le Aziende ASL. La normativa prevede inoltre la designazione da parte del proprietario dell immobile o del responsabile dell attività che vi si svolge di una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto. L entrata in vigore del D.Lgs.81/2008, che richiama la normativa precedente in tema di valutazione del rischio amianto, rende cogente l effettuazione della suddetta mappatura, poiché pone in capo al datore di lavoro, l obbligo di fornire informazioni circa la presenza di M.C.A. alle ditte che effettuano operazioni di demolizione o manutenzione dei propri edifici. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 6

7 2.d VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio e la bonifica delle diverse tipologie di situazioni con presenza di amianto sono disciplinate dalle norme di attuazione emanate a seguito della Legge n.257/92. Per realizzare una corretta valutazione del rischio indotto dal M.C.A. si devono attuare ed elaborare procedure d intervento adeguate a fornire un quadro completo della situazione che garantiscano la tutela della salute di tutte le persone potenzialmente esposte all amianto (persone professionalmente esposte o popolazione). Per definire le procedure di valutazione del rischio è essenziale introdurre alcuni concetti fondamentali: a. PERICOLO: qualsiasi cosa (impianto, sostanza chimica, etc.) che possa generare un rischio per la salute, nel caso specifico i materiali contenenti amianto; b. RISCHIO: probabilità espressa come numero di conseguenze sfavorevoli per unità di tempo che realmente il pericolo si manifesti, nel caso specifico che l amianto si disperda e venga inalato; c. ANALISI DEL RISCHIO: si intende la caratterizzazione dei potenziali effetti avversi in conseguenza di esposizione all agente cancerogeno; d. GESTIONE DEL RISCHIO: ricerca le alternative di progetto, selezione delle scelte e delle azioni da adottare in base a criteri di costi e benefici. La selezione delle azioni correttive e/o di controllo deve essere eseguita tenendo conto del livello di accettabilità e percezione del rischio. La valutazione del rischio amianto consiste pertanto nell analisi e nella previsione della pericolosità delle possibili sorgenti di contaminazione, in relazione alla vulnerabilità degli esposti, alle possibilità di dispersione e propagazione della contaminazione attraverso specifiche vie di esposizione. Secondo le attuali norme italiane, la valutazione del rischio amianto è corretta solo quando contiene l analisi dei rischi potenziali, dei rischi attivanti e delle cause attivanti, ovvero: a. individua il contesto ambientale di riferimento; b. identifica tutte le possibili sorgenti di contaminazione ambientale, ovvero individua i luoghi e i materiali che possono contenere amianto (procedendo all eventuale campionamento); c. indica i soggetti esposti e tutti coloro che potranno subire le conseguenze dell inalazione di fibre di amianto; d. descrive tutti i possibili processi che determinano o potrebbero determinare il rilascio di fibre di amianto e la diffusione dello stato di contaminazione ambientale. La potenziale pericolosità dei materiali d amianto dipende dall eventualità che siano rilasciate fibre nell ambiente e che queste possano venire inalate dagli occupanti (persone professionalmente esposte o popolazione). Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 7

8 3. RISCHIO LANE MINERALI 3.a INTRODUZIONE NORMATIVA Nell ambito delle politiche per la prevenzione della salute dei lavoratori e della popolazione, la Regione Lombardia, D.G. Sanità con la D.G.R. 02/04/2008 n. VIII/6918 Piano Regionale 2008/2010 per la promozione della sicurezza e salute negli ambiti di lavoro, ha individuato quali azioni qualificanti per il raggiungimento degli obiettivi di strategici l elaborazione di linee guida per la riduzione di rischi specifici. La Regione Lombardia, basandosi su evidenze scientifiche, ha ritenuto opportuno elaborare delle Linee Guida finalizzate alla riduzione del rischio da esposizione a fibre artificiali vetrose (FAV) durante le attività di bonifica di manufatti già in posa e pertanto da considerarsi rifiuto. 3.b PRINCIPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO Legge Regionale 30/12/2009 n.33 Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità. D.Lgs.30/12/1992 e s. m. e i. Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma dell art.1 della Legge 23/10/1992 n.241. D.Lgs.09/04/2008 n.81 e s. m. e i. Attuazione dell art.1 della Legge 03/08/2001 n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. D.G.R. 30/05/2007 n.viii/4799 Legge Regionale 02/04/2007 n.8, disposizioni in materia di attività sanitarie e socio-sanitarie, collegato attuazione dell art.6 comma 2, in cui è stata sancita la necessità di svolgere attività di sorveglianza e controllo secondo criteri di priorità attribuiti alle aziende, sia in base al livello di rischio, sia al grado di motivazione e capacità, di autocontrollo, che posseggono in materia di sicurezza e salute sul lavoro. D.G.R. 12/03/2008 n.viii/6777 Determinazione in merito alla prevenzione sanitaria dal rischio i esposizione a fibre d amianto e aggiornamento delle Linee Guida per la gestione del rischio amianto di cui alla D.G.R /1998 che demanda al Direttore Generale Sanità l emanazione delle linee guida per la gestione del rischio dei materiali sostitutivi dell amianto. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 8

9 D.G.R. 02/04/2008 n.viii/6918 Piano Regionale 2008/2010 per la promozione della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro (a seguito di parere alla Commissione Consiliare). Linee guida per la bonifica di manufatti in posa contenenti fibre vetrose artificiali elaborato dal gruppo di lavoro istituito presso la D.G. Sanità con D.D.G. n.6075 del 10/06/2008 e D.D.G. n.2823 del 23/03/2009. Linee guida per la bonifica di manufatti in posa contenenti fibre vetrose artificiali elaborato dal gruppo di lavoro istituito presso la D.G. Sanità con D.D.G. n del 22/12/2010. Linee Guida marzo 2015: Intesa ai sensi dell art. 8 della Legge 5 giugno 2003 tra Governo, Le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante Le fibre Artificiali Vetrose (FAV), Linee Guida per l applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizione e le misure di prevenzione per la tutela della salute del 20 marzo Aggiornamento delle Linee guida del marzo 2015 per l applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute riguardanti Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) del 10 novembre 2016, approvato dalle Conferenza Stato/Regioni, su proposta del Ministero della Salute, resosi necessario per recepire le novità introdotte dalle modifiche al Regolamento CLP e dal Regolamento n. 1357/2014 che ha modificato le regole per l attribuzione del codice CER ai rifiuti. 3.c VALUTAZIONE DEL RISCHIO Con l emanazione della Legge n.257/1992, relativa alla cessazione dell impiego dell amianto, è sorta in quegli anni la necessità di disporre di nuovi materiali per la coibentazione di strutture ed edifici. La ricerca dell industria, a seguito del divieto d uso dell amianto, si orientò su altri prodotti già disponibili sul mercato, in particolare quelli di natura fibrosa, sui quali visto l ampio utilizzo si sono resi necessari a tutela dei lavoratori approfondimenti scientifici legati alla correlazione tra esposizione e i rischi causati da quest ultima Il termine generale fibra, viene usato generalmente per indicare tutte le particelle di forma allungata e aventi una lunghezza nettamente maggiore rispetto al proprio diametro. Tra i materiali fibrosi che principalmente hanno sostituito nel mercato gli usi dell amianto, vi sono le fibre artificiali vetrose (FAV); sotto tale denominazione è ricompreso un ampio sottogruppo di fibre inorganiche che, con l entrata in vigore della Legge sulla dismissione dell amianto (1992) hanno assunto per le loro caratteristiche di isolamento termico e acustico una rilevantissima importanza commerciale nei settori dell edilizia, del tessile e dei prodotti plastici. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 9

10 Di seguito si riporta schema della suddivisione delle fibre (naturali e artificiali) e schema della classificazione delle Fibre Artificiali Vetrose (IARC 2001). FIBRE NATURALI ARTIFICIALI inorganiche organiche inorganiche organiche amianti zeoliti wallastonite sepiolite erionite attapulgite cotone lana juta lino canapa sisal cellulosa fibre policristalline fibre artificiali carboniose poliolefiniche poliacrilonitrit polivinilalcoo polietilene aramidiche FILAMENTI LANE fibre di vetro a filamento continuo lana di vetro lana di roccia lana di scoria fibre ceramiche refrattarie altre fibre (HT, AES, etc.) lana per isolamento lana per scopi speciali Le indicazioni tecniche riportate nelle Linee Guida del Marzo 2015 sono finalizzate ad individuare le modalità operative più adeguate, per garantire la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione durante le attività di manipolazione e rimozione dei manufatti, già in posa, contenenti FAV, in quanto la normativa di riferimento e le evidenze scientifiche fanno ritenere opportuno un atteggiamento cautelativo finalizzato alla protezione e prevenzione degli addetti ai lavori e dell ambiente circostante, coinvolgendo direttamente il datore di lavoro e di organi di vigilanza che hanno la responsabilità di garantire il pieno rispetto della normativa. Gli indicatori da utilizzarsi per la determinazione delle fibre artificiali vetrose sono pertanto: il diametro geometrico medio ponderato rispetto alla lunghezza il contenuto in ossidi alcalini/alcalino-terrosi. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 10

11 Sulla base delle risultanze di una specifica analisi si definisce il seguente processo decisionale. CLASSIFICAZIONE IN BASE AL CLP rif. paragrafo 3 delle Linee Guida marzo 2015 FIBRE ARTIFICIALI VETROSE VALUTAZIONE DEL DIAMETRO PESATO SULLA LUNGHEZZA NOTA R CASO 1 NON CANCEROGENE CANCEROGENE DIAMETRO > 6 µm DIAMETRO 6 µm Deroga dalla classificazione come cancerogeno CASO 2 CASO 3 OSSIDO ALCALINI/ALCALINO TERROSI > 18% Fibre classificate cancerogene di CLASSE 2 Classificazione in base al CLP H351: sospetto di provocare il cancro OSSIDO ALCALINI/ALCALINO TERROSI 18 % Fibre classificate cancerogene di CLASSE 1B Classificazione in base al CLP H350: può provocare il cancro RISPETTO DEI REQUISITI PREVISTI DALLA NOTA Q La classificazione di cangerogeno non si applica nel caso in cui le fibre presentino un diametro medio geometrico pesato sulla lunghezza > 6 µm. La classificazione di cangerogeno si applica nel caso contrario in cui le FAV presentino un diametro medio geometrico pesato sulla lunghezza < 6 µm, con due opzioni di seguito precisate: nel caso in cui gli ossidi alcalini/alcalino terrosi siano presenti in una percentuale 18% sono classificate cangerogene di classe 1B; nel caso in cui gli ossidi alcalini/alcalino terrosi siano presenti in una percentuale > 18% sono classificate cangerogene di classe 2. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 11

12 Le determinazioni analitiche devono essere effettuate da laboratori pubblici e privati preferibilmente accreditati in conformità alla norma ISO Per modulare le misure operative si delineano dunque 3 possibilità: CASO 1: le fibre non sono cancerogene; CASO 2: le fibre risultano cancerogene di CLASSE 1B HP350 (può provocare il cancro). CASO 3:le fibre risultano cancerogene di CLASSE 2 HP351 (sospettato di provocare il cancro). 4. TIPOLOGIE DI MATERIALE RISCONTRATO DURANTE L ISPEZIONE VISIVA All interno dello stabile oggetto di ispezione visiva, è stato possibile riscontrare le seguenti tipologie di MCA/FAV: rivestimenti isolanti di tubazioni, condotti aerazione; pannelli di coibentazione; coperture in cemento-amianto; condotte fumi/aerazione; guarnizioni di condotte e impianti di riscaldamento; lana minerale; guaine di copertura. Dal sopralluogo e mappatura eseguiti, è emersa la presenza delle tipologie di materiali sopra riportati, si veda Tabella 3 riportante i campioni prelevati e trasferiti a laboratorio per verifica analitica. Nella seguente tabella vengono riepilogati i dati relativi all immobile oggetto di ispezione. Tabella 2 Identificazione immobile UBICAZIONE INSEDIAMENTO INDUTRIALE FABBRICATI ISPEZIONATI Via E. Mattei 9/21 Ronco Briantino (MB) FABBRICATO A FABBRICATO B FABBRICATO C Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 12

13 5. SOPRALLUOGO E CAMPIONAMENTO MATERIALI A SOSPETTO CONTENUTO DI AMIANTO/FAV DEL 06 E 15/02/2017 Le verifiche ispettive effettuate hanno avuto la finalità: di ispezionare gli edifici dismessi di cui è costituito l ex insediamento industriale al fine di rilevare la presenza di potenziali materiali contenenti amianto e/o fibre artificiali vetrose; di verificare lo stato di conservazione dei manufatti, in rapporto al potenziale rilascio di fibre; di effettuare campionamenti massivi dei materiali a sospetto contenuto amianto e FAV, da parte di tecnici abilitati e formati, muniti degli adeguati DPI ai sensi del Decreto 81/2008. Sono stati prelevati complessivamente n.8 campioni massivi, rappresentativi dei manufatti presenti e ispezionati. Tabella 3 Riepilogo campioni prelevati per ogni fabbricato FABBRICATI CAMPIONI PRELEVATI CAMPIONATI FABBRICATO A 4 FABBRICATO B 3 FABBRICATO C 1 TOTALE 8 Tali campioni sono stati successivamente trasferiti a laboratorio accreditato, Comie S.r.l. di Sizzano (NO), incaricato ad eseguire la verifica analitica. In funzione dei campioni prelevati è stata verificata la presenza/assenza amianto o è stata eseguita la classificazione delle fibre artificiali vetrose. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 13

14 Tabella 4.1 Campioni prelevati e relative foto Fabbricato A FABBRICATO A Campione massivo 06 Rivestimento corpo forno Campione massivo 07 Guarnizione centrale termica Piano seminterrato Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 14

15 Campione massivo 08 Controsoffitto interno Campione massivo 09 Copertura eternit Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 15

16 Tabella 4.2 Campioni prelevati e relative foto Fabbricato B FABBRICATO B Campione massivo 01 Copertura eternit Campione massivo 04 Centrale termica Piano interrato materiale fibroso Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 16

17 Campione massivo 05 Centrale termica Piano terra (amianto friabile +FAV) Tabella 4.3 Campioni prelevati e relative foto Fabbricato C FABBRICATO C Campione massivo 10 Copertura eternit Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 17

18 Tabella 5 Riepilogo campioni rilevati in fase di sopralluogo, con specificazione di quelli prelevati e avviati ad analisi Fabbricato Tipologia Campione Analisi richieste Esiti analisi Presenza Classificazione assenza AMIANTO FAV amianto Fabbricato A Fabbricato B Fabbricato C CAMPIONE MASSIVO 06 RIVESTIMENTO CORPO FORNO FAV CAMPIONE MASSIVO 07 GUARNIZIONE CENTRALE TERMICA SEMINTERRATO CAMPIONE MASSIVO 08 CONTROSOFFITTO INTERNO MATRICE COMPATTA CAMPIONE MASSIVO 09 COPERTURA ETERNIT MATRICE COMPATTA BRUCIATORE PANNELLO FRIABILE PIANO TERRA MATRICE FRIABILE BRUCIATORE GUARNIZIONE PIANO TERRA MATRICE FRIABILE CAMPIONE MASSIVO 01 COPERTURA ETERNIT MATRICE COMPATTA CAMPIONE MASSIVO 04 CENTRALE TERMICA PIANO INTERRATO MATERIALE FIBROSO CAMPIONE MASSIVO 05 CENTRALE TERMICA PIANO TERRENO AMIANTO FRIABILE +FAV CAMPIONE MASSIVO 10 COPERTURA ETERNIT MATRICE COMPATTA Assenza amianto Presenza amianto Presenza amianto FAV frase di rischio H351 Sospetto di provocare il cancro MATERIALE CONTENENTE AMIANTO, NON CAMPIONATO A CAUSA DEL FUNZIONAMENTO DEL BRUCIATORE. Materiale quantificato in Tabella 7 MATERIALE CONTENENTE AMIANTO, NON CAMPIONATO A CAUSA DEL FUNZIONAMENTO DEL BRUCIATORE. Materiale quantificato in Tabella 7 Presenza amianto Presenza amianto Presenza amianto H351 Sospetto di provocare il cancro Nota: FAV non analizzata perché è direttamente a contatto con eternit I campioni prelevati sono stati adeguatamente confezionati in sacchetti ermetici di polietilene, correttamente identificati e trasferiti al laboratorio COMIE S.r.l., avente sede in Sizzano che ha provveduto ad eseguire le analisi finalizzate alla verifica della presenza/assenza amianto in quei campioni di materiale per cui è risultato necessario sottoporli alla specifica verifica o alla classificazione in funzione della pericolosità dei campioni di lana minerale (Si veda Allegato 2 Esiti analitici ottenuti). I punti di campionamento sono stati selezionati tenendo in considerazione i seguenti criteri: lo stato di conservazione del manufatto, la diversa tipologia di manufatto, la possibilità di accesso, la rappresentatività e peculiarità del manufatto. Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 18

19 Si precisa inoltre che i tecnici abilitati che hanno provveduto alla formazione dei campioni, hanno operato con massima cautela, in modo da evitare la dispersione di polvere e o di fibre nell ambiente. Si vedano Tavola 01, 02 e 03 in cui sono riportati i punti di campionamento e i differenti esiti analitici ottenuti. 6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE In tabella seguente è riepilogato l esito delle attività di mappatura, identificando quali campioni hanno rilevato criticità in merito ad amianto e/o fibre artificiali vetrose, sulla base dei cui risultati ottenuti, si espongono le pertinenti considerazioni conclusive. Tabella 6 Riepilogo esiti analitici indagine svolta PRESENZA MCA COPERTURE FABBRICATI A,B e C CONTROSOFFITTO INTERNO FABBRICATO A CENTRALE TERMICA FABBRICATO B PRESENZA FAV RIVESTIMENTO CORPO FORNO RIVESTIMENTO CENTRALE TERMICA MATERASSINO SOTTO COPERTURA ETERNIT NEGLI FABBRICATI A E C Sulla base di quanto espresso nella tabella sopra riportata, si deduce quanto segue: 1. per quanto riguarda i materiali contenenti amianto è necessario presentare un Piano di Lavoro ai sensi dell art.256 del D.Lgs.81/2008 da parte di ditta specializzata, regolarmente iscritta in Categoria 10 all Albo Nazionale Gestori Ambientali, che dovrà prevedere le procedure per la rimozione dei manufatti; 2. L amianto in matrice friabile dovrà essere gestito in ambiente confinato statico, ottenuto utilizzando pareti esistenti o realizzando strutture portanti con elementi lignei, rivestendo tutte le superfici con teli in polietilene di idoneo spessore; il confinamento statico deve essere poi implementato da quello dinamico, che si ottiene attraverso l inserimento di estrattori d aria muniti di filtri HEPA ad alta efficienza, che devono essere dimensionati in base al volume di aria confinato che dovrà essere tenuto in depressione rispetto all ambiente esterno per tutta la durata della rimozione ( 24 ore al giorno); 3. Il rifiuto generato dalle operazioni di rimozione di materiale contenete amianto sarà classificato con codice CER materiali da costruzione contenenti amianto e dovrà essere conferito presso impianti autorizzati, attraverso il trasporto da parte di ditta in possesso di iscrizione in Categoria 5 all A.N.G.A. per il trasporto dei rifiuti pericolosi; 4. Le FAV accertate, copertura e 4 piano, sono state classificate come cancerogene 2, con la frase di rischio H351 Sospetta di provocare il cancro. Per la loro rimozione non è richiesto l intervento di ditta iscritta in Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 19

20 categoria 10 all A.N.G.A., ma, in base al Decreto del 22/12/2010 della Regione Lombardia, devono essere adottate le seguenti procedure: a. costante bagnatura con materiale inglobante durante le operazioni di rimozione, al fine di evitare la dispersione delle fibre; b. uso costante di idonei DPI (maschera filtri FP3 monouso, tuta in tyvek, guanti); c. imballaggio delle FAV rimosse in appositi big-bags. In qualsiasi caso il personale addetto a mansioni di rimozione di tali materiali pericolosi devono essere in possesso di idoneità sanitaria, parimenti a quella prevista per gli addetti alla rimozione dell amianto per la tutela della loro salute. Si precisa che, come riportato nei rapporti di prova relativi alla classificazione delle FAV, il rifiuto che si genera dalla rimozione delle FAV è identificato come rifiuto speciale pericoloso avente CER Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose e dovrà essere conferito presso impianti autorizzati, attraverso il trasporto da parte di ditta in possesso di iscrizione in categoria 5 all A.N.G.A. per il trasporto dei rifiuti pericolosi. Alternativamente all intervento risolutivo della rimozione in funzione degli esiti ottenuti dalla valutazione dello stato di degrado dei manufatti oggetto di verifica si potrà procedere come di seguito esposto. Il proprietario o il legale rappresentante dovrà mettere in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l esposizione degli occupanti. Tale programma implica mantenere in buone condizioni i MCA, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto. Il proprietario o il legale rappresentante dell immobile deve: designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto; tenere in idonea documentazione da cui risulti l ubicazione dei materiali contenenti amianto; garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manutentivi e in occasione di qualsiasi evento che possa causare un disturbo dei materiali di amianto:a tal fine dovrà essere predisposta una specifica procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione e di tutti gli interventi effettuati dovrà essere tenuta una documentazione verificabile; fornire una corretta informazione agli occupanti dell edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare; nel caso siano in opera materiali friabili provvedere a fare ispezionare l edificio almeno una volta all anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un dettagliato rapporto corredato di documentazione fotografica. Copia del rapporto dovrà essere trasmessa all ATS la quale può prescrivere, se del caso,di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all interno dell edificio, valutazione delle fibre di amianto aerodisperse negli ambienti di lavoro (MOCF). Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 20

21 7. STIMA VOLUMI MCA /FAV Tabella 7 FABBRICATO FABBRICATO A MCA FAV FABBRICATO B DESCRIZIONE MANUFATTI BRUCIATORE - PANNELLO FRIABILE PIANO TERRA GUARNIZIONI BRUCIATORE PIANO TERRA COPERTURA ETERNIT CONTROSOFFITTO ETERNIT CORPO FORNO MATERASSINO FAV PIANO TERRA MATERASSINO FAV SOTTO COPERTURA ETERNIT QUANTIFICAZIONE MCA QUANTIFICAZIONE FAV QUANTITÀ STIMATA TOTALE DI RIFIUTO DA ALLONTANARE Kg 23 n. 2 Kg mq * 15,5 Kg/mq 3288 mq * 15,5 Kg/mq 240 mq * 0,06 m= 14,40 mc 3288 mq* 0,06 m ( spessore materassino) = 197,28 mc 50,96 ton 50,96 ton 14,40 mc *0,08 ton/mc = 1,15 ton 197,28 mc *0,08 ton/mc= 15,78 ton COPERTURA ETERNIT 2104 mq * 15,5 Kg/mq 32,61 ton MCA FAV FABBRICATO C MCA FAV CENTRALE TERMICA GUARNIZIONI BRUCIATORE N. 2 PIANO TERRA CENTRALE TERMICA PIANO INTERRATO TUBAZIONE FAV MATERASSINO FAV SOTTO COPERTURA COPERTURA ETERNIT CONTROSOFFITTO ETERNIT MATERASSINO SOTTO COPERTURA N. 2 Kg 2 (2 m*30 cm)= 0,6 mc 870 mq*15,5 Kg/mq 870 mq*15,5 Kg/mq 2104 mq * 0,06 m ( spessore materassino) 126,24 mc 0,6 mc*0,08 ton/mc = 0,048 ton 126,24 mc *0,08 ton/mc= 10,09 ton 13,48 ton 13,48 ton 870 mq *0,06 m 52,2 mc * 0,08 ton/mc = 4,17 ton Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 21

22 Tabella 8 Tipologia di intervento richiesto in caso di rimozione FABBRICATO FABBRICATO A MCA FAV MCA FAV FABBRICATO C MCA FAV DESCRIZIONE MANUFATTI INTERVENTO IN AREA CONFINATA BRUCIATORE PANNELLO FRIABILE - PIANO TERRA GUARNIZIONI BRUCIATORE PIANO TERRA CORPO FORNO MATERASSINO FAV PIANO TERRA COPERTURA ETERNIT CONTROSOFFITTO ETERNIT MATERASSINO SOTTO COPERTURA ETERNIT FABBRICATO B COPERTURA ETERNIT CENTRALE TERMICA GUARNIZIONI BRUCIATORE N. 2 PIANO TERRA CENTRALE TERMICA PIANO INTERRATO TUBAZIONE FAV MATERASSINO SOTTO COPERTURA COPERTURA ETERNIT CONTROSOFFITTO MCA MATERASSINO SOTTO COPERTURA INTERVENTO IN AREA LIBERA Verifica AMIANTO/FAV Relazione Tecnica 00 Marzo 2017 P a g. 22

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