Vaccini anti-leishmania e Sanità Pubblica: nuove armi a disposizione del Medico Veterinario?
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- Maria Teresa Bondi
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1 Seminario Interdisciplinare sulla Leishmaniosi Canina Viareggio (LU) 14 o<obre 2018 Vaccini anti-leishmania e Sanità Pubblica: nuove armi a disposizione del Medico Veterinario? Luigi Gradoni Direttore del Reparto di Malattie trasmesse da vettori Dipartimento di Malattie infettive Istituto Superiore di Sanità luigi.gradoni@iss.it
2 Distribuzione globale delle leishmaniosi umane Lutzomyia Phlebotomus
3 Distribuzione delle due forme cliniche principali di leishmaniosi Leishmaniosi cutanee Leishmaniosi viscerale casi l anno casi l anno Entrambe le forme comprendono en>tà zoono>che e antropono>che
4 Paesi endemici per leishmaniosi nella Regione Europea dell OMS
5 Le leishmaniosi nella Regione Europea dell OMS Meno del 2% del leishmaniasis global burden Incidenza stimata di LV: casi/anno (moderata sottonotifica) Incidenza stimata di LC: casi/anno (grave sottonotifica) Aspetti epidemiologici complessi Territori di 27 Paesi diversi tra loro per clima, ambiente, economia e società Diverse specie di Leishmania, flebotomi vettori ed ospiti Cicli antroponotici (L. tropica) e zoonotici (L. infantum; L. major) che possono coesistere nello stesso Paese
6 Casi di leishmaniosi viscerale in Italia, totale: HIV n=362 Campania n=830 Altre regioni, non HIV n=
7 Casi umani nolfical LEISHMANIOSI VISCERALE ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA- ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PROV. AUTON. TRENTO PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO TOTALE
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9 16 casi
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12 Relazione quanltalva tra leishmaniosi umana e canina in un focolaio Lpico di LV zoonolca Popolazione umana Popolazione canina Infetti (PCR) Sieropositivi Infetti (LST/PCR/Wb) Ammalati Ammalati
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14 Un vaccino canino anti-leishmania che si mostrasse efficace sarebbe altamente auspicato per entrambi i settori della Medicina veterinaria (cane = paziente) e della Sanità Pubblica (cane = serbatoio di infezione) Obiettivi comuni per un vaccino efficace One Health sono: 1. Riduzione della incidenza di infezione nei cani esposti; 2. Riduzione della carica parassitaria in caso di infezione, con conseguente riduzione della infettività nei confronti dei flebotomi vettori; 3. Protezione verso una malattia clinica dei cani infettati. La riduzione sia del tasso di infezione che del potenziale infettante possono contribuire a mitigare la trasmissione di L.infantum tra i cani e a ridurre il rischio di leishmaniosi umana
15 Polarizzazione della risposta immunitaria in modelli murini di infezione da Leishmania
16 La protezione dalle infezioni da Leishmania infantum richiede una riposta mista Th1/Th2 con un profilo Th1 dominante Biomarcatori che correlano con la protezione in cani infetti resistenti includono linfoproliferazione parassita-specifica, ipersensibilità ritardata, l elevata produzione di citochine IFN-γ e TNF-α associata a una dimostrata attività leishmanicida dei macrofagi attivati. Cani infetti suscettibili, in fase di malattia conclamata, mostrano una inibizione di risposte protettive Th1 rilevate da tali biomarcatori, mentre vengono misurati bassi livelli di citochine di entrambi i tipi Th1/Th2 nei tessuti.
17 Negli ultimi 20 anni diverse generazioni di antigeni vaccinali di Leishmania sono stati valutati in modelli murini e nel cane ü Parassiti uccisi ü Frazioni cellulari purificate ü Proteine ricombinanti, singole o chimeriche ü DNA plasmidico ü Particelle virali codificanti fattori di virulenza del parassita E anche gli aduvanti si sono evoluti BCG, Saponine (QuilA, QA-21), Adjuprime, Muramyl dipeptide, Monophosphoryl Lipid A (MPL), MPL-SE, CpG, Synthetic Glucopyranosyl Lipid Adjuvant (GLA)
18 Per l importante ruolo della saliva del vettore flebotomo nel controllo immunitario di Leishmania, un elevato numero di studi clinici di efficacia hanno previlegiato l uso di un modello naturale di infezione, che consiste nella esposizione dei cani vaccinati e di controllo per almeno due stagioni di trasmissione in area endemica Si tratta di un modello molto costoso che solo le grandi case farmaceutiche veterinarie posso affrontare: 1) elevato numero di cani; 2) lungo follow-up.
19 Cani esposti (~25%): altamente resistenti? IFAT a basso titolo Negativi A più di 3 mesi dall esposizione Cani con infezione subpatente (~25%): resistenti n-pcr M.O., IFAT a basso titolo Negativo Positivo Negativo ecc A più di 5 mesi dall esposizione
20 Cani con infezione attiva = condizione progressiva che porta invariabilmente a malattia (~50%): suscettibili Segni n-pcr M.O. Coltura L.N. IFAT ad alto titolo clinici >5 mesi dall esposizione 0-12 mesi 0-3 mesi 3-12 mesi Infettività crescente verso il vettore
21 Numero di segni clinici Clinicopathological Reticulo-endothelial Systemic Cutaneous Ocular 4 cani 18 cani 32 cani Mesi dall esposizione 56 cani finali
22 Vaccini anl- Leishmania disponibili per il cane in Italia Prodotto Canileish VIRBAC Letifend MSD-AH In commercio dal Composizione Proteine escrete-secrete Proteina chimerica Adiuvante Sì (QA-21) No Stimolazione della risposta cellulo-mediata Azione sull infettività per il vettore Sì (Moreno Vet Immunol Immunopathol) Sì, piccolo studio pilota (Bongiorno Vet Parasitol) No Non saggiata Interferenza con diagnosi Sì (IFAT positività) No Protocollo vaccinale Prima vaccinazione: 3 dosi Richiamo: 1 dose Prima vaccinazione: 1 dose Richiamo: 1 dose Reazioni avverse Comuni, non severe Assenti (limitate locali) EFFICACIA Soprattutto clinica (~ 70%) Soprattutto clinica (~ 70%)
23 ü 5 cani vaccinati e 3 di controllo con infezione attiva contratta nello stesso canile sperimentale (2 cani ammalati in ciascun gruppo) ü 2/5 vaccinati (40%) e 2/3 controlli (67%) erano infettanti per il vettore (nessuna differenza significativa nella capacità di infettare) ü Tuttavia la percentuale di flebotomi infettati dai cani vaccinati (10/82; 12%) era significativamente inferiore alla percentuale di quelli infettati dai controlli (30/49; 61%) ü Inoltre la frazione dei flebotomi con elevate cariche di promastigoti nell intestino (>500) era significativamente molto inferiore nei cani vaccinati (3/82; 4%) rispetto ai controlli (14/49; 29%)
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