Sentenza n. 1386/2018 pubbl. il 20/03/2018 RG n /2017

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Emilio Palla
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TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO PRIMA SEZIONE CIVILE Nrg 16900/2017 - Serena Pinto e Filomena Iannuzzi (difese dall avv. Elio Michele Gnocato) - Unicredit Spa (difesa dagli avv.

1 TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO PRIMA SEZIONE CIVILE Nrg 16900/ Serena Pinto e Filomena Iannuzzi (difese dall avv. Elio Michele Gnocato) - Unicredit Spa (difesa dagli avv. Marco Pesenti ed Edoardo Natale) All udienza in data 20/03/2018 ore 9:35, dinanzi al giudice dr. Ludovico Sburlati, compaiono per parte attrice l avv. Gnocato; per parte convenuta l avv. Domenico Meddis per delega orale avv. Natale. L avv. Gnocato precisano le conclusioni richiamando quelle della citazione, nonché le istanze istruttorie, mentre l avv. Meddis richiama quelle del foglio a parte depositato in via telematica il 16/03/2018. I difensori discutono oralmente la causa. Il giudice si ritira in camera di consiglio.

2 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO PRIMA SEZIONE CIVILE All esito della camera di consiglio, preso atto che le parti si sono allontanate, il giudice pronuncia la presente SENTENZA dando lettura in udienza del dispositivo e della concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione ai sensi dell art. 281 sexies Cpc. Le attrici hanno chiesto la condanna della convenuta al pagamento, in via principale, di ,95 ai sensi dell art c. 2 Cc, con riferimento al mutuo del 29/09/2006, sostenendo che il tasso soglia del 6,63% sarebbe stato superato dal tasso di mora del 6,95%, nonché dalla somma dei tassi degli interessi moratori e corrispettivi, pari all 11,90%; in via subordinata, delle somme indebitamente versate, in ragione della difformità tra l Isc indicato nel contratto e il Taeg verificato e della violazione dell art Cc, derivante dal cd. ammortamento alla francese. Le modalità di formulazione della domanda attorea principale rendono necessario osservare che, come più volte affermato da questo Tribunale, per quanto concerne gli interessi moratori, così come per i tassi relativi all estinzione anticipata del contratto, le valutazioni in ordine al superamento del tasso soglia devono essere compiute sulla base delle condizioni in concreto verificatasi per la loro applicazione, mentre non hanno rilievo situazioni meramente potenziali, prive di riscontro nel reale svolgimento del rapporto tra le parti. In particolare, in ordine al tasso di mora, va affermato che anch esso rileva ai fini della valutazione del carattere usurario degli interessi ex art c. 2 Cc.

3 Secondo il costante orientamento della Corte di Cassazione, infatti, la L. 108/1996 riguarda sia gli interessi corrispettivi che gli interessi moratori, atteso che anche questi ultimi rientrano nella nozione di remunerazioni a qualsiasi titolo collegate alla erogazione del credito (Cass. 602/2013, Id. 350/2013 e Id. 5324/2003). Ammessa la rilevanza degli interessi moratori, occorre ora precisare come essi debbano essere considerati ai fini delle determinazione del tasso effettivo globale (Teg). In assenza di specifiche pronunce della Suprema Corte sul punto, è da ritenere, come si è affermato in precedenza, che gli interessi moratori debbano essere calcolati sulla base delle condizioni in concreto verificatesi per la loro applicazione, mentre non hanno rilievo situazioni meramente potenziali, prive di riscontro nel reale svolgimento del rapporto tra le parti. Nella determinazione del Teg bisogna infatti tener conto della diversa natura degli interessi, atteso che quelli corrispettivi rappresentano un debito certo, con un sicuro impatto sul costo del credito, mentre quelli moratori sono dovuti solo se si verifichi un ritardo nel pagamento, con un impatto non determinabile ex ante, in quanto dipendente dall entità e dalla durata dell inadempimento. Non è invece condivisibile la tesi secondo cui ciò comporterebbe la necessità di esaminare lo scenario peggiore per il finanziato (così individuato: inadempimento di tutte le rate ma pagamento di tutte le more maturate ; Trib. Udine 26/09/2014), che attribuisce rilievo a una situazione meramente potenziale. Dall applicazione di questi principi al caso di specie discende il rigetto della domanda principale, perché le attrici non hanno allegato il concreto pagamento di interessi moratori, invocando invece la nullità del contratto sulla base di un tasso non applicato dalla banca. Irrilevante, inoltre, è la somma degli interessi corrispettivi e di quelli moratori, che non possono essere dovuti congiuntamente, in relazione a un medesimo periodo temporale, poiché i primi si applicano sul capitale a scadere, ai sensi degli art. 821 e 1815 Cc, mentre i secondi operano solo sul debito scaduto ex art Cc, rispetto al quale il tasso di mora sostituisce quello corrispettivo.

4 Passando alle domande subordinate, la domanda relativa ai rapporti Isc- Taeg deve essere rigettata, atteso che le attrici non hanno indicato le somme richieste a questo titolo, l Isc dichiarato nel contratto e il tasso che sarebbe stato in concreto applicato dalla banca (cit. p. 14 e 17); anche la relazione di parte non contiene specifici elementi idonei a giustificarne l accoglimento. La genericità della domanda osta allo svolgimento di una consulenza tecnica, che avrebbe carattere esplorativo. Vanno infine affrontate le questioni relative al piano di ammortamento alla francese, caratterizzato dal pagamento da parte del mutuatario, per tutta la durata del contratto, di una rata costante, che si compone di una quota di capitale e di una quota di interessi, calcolata sulla base della somma consegnata, del tasso di interesse pattuito e del numero dei pagamenti da eseguire. Come più volte affermato da questo Tribunale, la scelta di questo metodo rientra nell ambito dell autonomia contrattuale delle parti e non comporta di per sé una violazione dell art Cc, non implicando necessariamente un fenomeno di anatocismo. Ne discende il rigetto anche di questa domanda attorea, poiché nella specie la capitalizzazione degli interessi è affermata solo con riferimento alla scelta del metodo di ammortamento, senza specifiche indicazioni in ordine alle concrete modalità di determinazione della rata. Le spese di lite seguono la soccombenza ex art. 91 Cpc e, tenuto conto dei caratteri della controversia e delle questioni trattate, si liquidano in 5.440,50 per compenso (con riferimento ai 3/4 dei valori medi della tabella di riferimento), con rimborso delle spese forfettarie nella misura del 15%. Ai sensi dell art. 8 c. 4 bis D. L.vo 28/2010, la convenuta, non avendo partecipato senza giustificato motivo al procedimento di mediazione (doc. 27 fasc. att.), deve essere condannata a versare all entrata del bilancio dello Stato 518,00, corrispondenti al contributo unificato dovuto per il giudizio. PQM Definitivamente pronunciando, respinta ogni diversa istanza, eccezione, deduzione,

5 rigetta le domande proposte da Serena Pinto e Filomena Iannuzzi nei confronti dell Unicredit Spa; condanna Serena Pinto e Filomena Iannuzzi, in solido tra loro, a rimborsare all Unicredit Spa le spese di lite, liquidate in 5.440,50 per compenso, oltre rimborso spese forfettarie nella misura del 15%, Cpa e Iva; condanna l Unicredit Spa a versare all entrata del bilancio dello Stato 518,00. Torino, 20/03/2018. IL GIUDICE dr. Ludovico Sburlati

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