IMPIANTO INTERNO. Punto d inizio

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1 La UNI 7129 edizione 2008 è la più importante norma tecnica per gli impianti domestici e similari alimentati a gas combustibile. La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell UNI ed è entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 30 ottobre Nella sua nuova edizione per la prima volta la norma è strutturata in quattro parti, ognuna dedicata a uno specifico macro argomento. La prima parte si applica alla costruzione ed ai rifacimenti di impianti o parte di essi, comprendenti il complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle del gruppo di misura o punto d inizio, agli apparecchi utilizzatori di singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kw IMPIANTO INTERNO Punto d inizio La possibilità di manovra del dispositivo d intercettazione che costituisce il punto di inizio deve essere limitata esclusivamente all utente interessato. A tale scopo, se necessario, si ritengono idonei rubinetti con chiavi, nicchie ed armadietti con chiave ad uso esclusivo, altri dispositivi similari. Presa di pressione Nel caso in cui il gruppo di misura non sia dotato della presa di pressione di competenza dell azienda, il rubinetto che costituisce il punto di inizio deve essere collegato al codolo di uscita del contatore. Nel caso invece la presa di pressione, fosse presente all origine, il rubinetto deve essere collegato al codolo/filetto di uscita della presa di pressione. Gli impianti interni devono essere dotati di una presa di pressione facilmente accessibile e ad uso esclusivo dell utente. La presa di pressione deve essere posta a valle del dispositivo d intercettazione che costituisce il punto d inizio oppure, può essere compresa nel dispositivo di intercettazione stesso. Tubazioni Tubi in rame E cambiato lo spessore dei tubi di rame fino a 35 può essere 1 mm dal diametro 42 1,5 mm. Tubi di polietilene È consentito il collegamento diretto fuori terra solo ai gruppi di misura esterni all edificio se protetti da appositi alloggiamenti (armadio o nicchia) in conformità alla UNI L eventuale tratto del tubo in polietilene fuori terra, non contenuto all interno dell apposito alloggiamento, deve essere il più breve possibile e deve essere protetto in ogni sua parte mediante guaine, profilati metallici o per mezzo di manufatti edili. Giunzioni per tubi di polietilene Le giunzioni dei tubi di polietilene possono essere realizzate mediante: - raccordi di polietilene conformi alla UNI EN con saldatura per elettrofusione realizzata in conformità alla UNI 10521; - raccordi di polietilene conformi alla UNI EN con saldatura per fusione a mezzo di elementi riscaldati conformemente alla UNI 10520; - raccordi meccanici conformi alla UNI EN ; - raccordi meccanici con giunzioni miste polietilene - metallo, conformi alla UNI I raccordi meccanici possono essere installati fuori terra o in pozzetti di ispezione. Valvola intercettazione ingresso alloggio

2 Se il gruppo di misura (contatore) o il punto d inizio non è ubicato all interno dell alloggio, o in spazi di esclusiva pertinenza dell'alloggio stesso (balconi, cortili, giardini, ecc.) deve essere installato un dispositivo di intercettazione generale in uno dei luoghi sopra indicati. Tale dispositivo deve essere in posizione accessibile. In alternativa al rubinetto di intercettazione generale è possibile installare un dispositivo d'intercettazione (elettrovalvola), conforme alla UNI EN 161, azionato da comando a distanza il cui dispositivo di manovra (pulsante, interruttore, ecc.) per l apertura o l interruzione del flusso di gas, deve essere posto all interno dell alloggio e deve risultare accessibile all utente anche se "persona diversamente abile". L elettrovalvola con comando a distanza,può essere utilizzata solo in presenza di apparecchi di utilizzazione provvisti del dispositivo di sicurezza per assenza di fiamma. Nel caso in cui all interno dell unità abitativa (alloggio) è installato un solo apparecchio e la tubazione interessa un solo locale, il dispositivo di intercettazione generale può coincidere con il rubinetto d utenza. Divieti Non è consentito il sottopasso degli edifici, ovvero la percorrenza delle tubazioni sotto le fondamenta, all interno di vespai e intercapedini non accessibili. Non e consentito posare le tubazioni del gas direttamente sotto traccia, anche se con guaina, nel lato esterno dei muri perimetrali dell edificio e delle sue pertinenze. Non è consentita la posa delle tubazioni nei giunti di dilatazione e sismici degli edifici. Non è consentita la posa delle tubazioni sotto traccia, compreso sotto pavimento, nei locali costituenti le parti comuni dell edificio. Non è consentita la posa sottotraccia della tubazione in diagonale ed obliqua. Non è consentito il contatto con leganti, malte o altri materiali che risultino corrosivi per le tubazioni. Non è consentita la posa in opera di tubi del gas a contatto con pali di sostegno delle antenne televisive. Inoltre non è consentito il contatto con tubazioni dell'acqua; per i parallelismi e gli incroci il tubo del gas, se in posizione sottostante, deve essere protetto con opportuna guaina impermeabile, in materiale polimerico. In alternativa possono essere utilizzati tubi in rame con rivestimento esterno conformi alla UNI o tubi in acciaio con rivestimento esterno conformi alla UNI 9099 o UNI Non è consentita la collocazione delle tubazioni del gas nei camini e canne fumarie, asole tecniche utilizzate per l intubamento, nei condotti per lo scarico fumi, delle immondizie, nei vani per ascensori e aperture di ventilazione ed altre strutture destinate a contenere servizi elettrici e telefonici. Non è consentito collocare giunzioni filettate e meccaniche all interno di locali non aerati o non aerabili. Non è consentito, per gas aventi densità relativa maggiore di 0,8 installare tubazioni, a vista o in canaletta non a tenuta, in locali con pavimento al di sotto del piano di campagna. Non è consentito l'uso delle tubazioni del gas come dispersori, conduttori di terra o conduttori di protezione di impianti e apparecchiature elettriche (CEI 64-8), impianti telefonici compresi. Non è consentito usare tubi, rubinetti, accessori, ecc., rimossi da altri impianti. Non è consentita la posa delle tubazioni di polietilene all interno del perimetro del corpo dell edificio. Non è consentito l attraversamento di pareti/solai/intercapedini con tubi flessibili. Installazione esterna in canaletta Sulla parete perimetrale esterna dell edificio è consentita la posa delle tubazioni del gas all interno di una canaletta di protezione. La canaletta può essere costituita da materiale metallico o plastico. La superficie di chiusura deve essere non a tenuta di gas (per esempio provvista di griglia o di aperture nella parte inferiore e superiore) e rimovibile, al fine di permettere ispezioni e/o manutenzioni. Inoltre la canaletta deve avere riferimenti esterni che segnalano la presenza di tubazioni del gas al

3 suo interno. La canaletta può essere ancorata o ricavata direttamente nell estradosso della parete esterna. In quest ultimo caso le pareti, che definiscono alloggiamento, devono essere rese stagne verso l interno della parete nella quale è ricavato. Tale operazione può essere fatta anche mediante idonea rinzaffatura di malta di cemento. È ammessa l installazione di una tubazione in canaletta chiusa se provvista alle estremità di opportune aperture di aerazione rivolte verso l esterno e se realizzata in modo da poter permettere all occorrenza eventuali ispezioni e manutenzioni. Installazione di tubazioni interrate Nel caso in cui sotto la tubazione siano presenti locali adibiti a box, autorimessa, o altri con pericolo incendio, l uso del polietilene è consentito se nell alloggiamento, la tubazione sia ricoperta di sabbia e tra la parte superiore della soletta sottostante e la generatrice inferiore della tubazione, vi siano almeno 300 mm di sabbia/terreno. In prossimità dell entrata o dell uscita dal terreno, deve essere previsto un sistema di sfiato dell alloggiamento o della guaina, al fine di evitare accumuli di gas, come per esempio un pozzetto di ispezione. Le tubazioni di polietilene devono essere mantenute all esterno dei muri perimetrali dell edificio da servire e devono essere collegate alle tubazioni metalliche, prima della loro fuoriuscita dal terreno ad eccezione del collegamento al contatore. In questo caso il tratto di tubazione di polietilene in uscita dal terreno deve essere protetta, lungo tutto il percorso, contro gli agenti atmosferici, raggi UV ed urti accidentali. Installazione di tubazioni interne sottotraccia Nel caso di posa sottotraccia entro la fascia di 200 mm, ubicata nella zona più bassa di una parete, è preferibile collocare la tubazione nella metà superiore di tale fascia, per evitare i possibili danneggiamenti causati da interventi successivi, quali per esempio la posa di battiscopa, ecc. Disposizioni generali per la posa in opera delle tubazioni gas all esterno nelle parti comuni dell edificio La posa delle tubazioni gas deve essere fatta seguendo opportuni percorsi predisposti allo scopo ed al servizio esclusivo degli impianti gas. Installazione in canaletta all esterno nelle parti comuni È consentita la posa delle tubazioni all interno di una canaletta, ubicata sulla parete perimetrale esterna dell edificio e costituita da materiali non propaganti fiamma (in assenza di particolari disposizioni per l antincendio). La superficie di chiusura deve essere non a tenuta di gas (per esempio provvista di griglia, o di aperture nella parte inferiore e superiore) e rimovibile, al fine di permettere ispezioni e/o manutenzioni. Inoltre la canaletta dovrà avere riferimenti esterni che segnalano la presenza dei tubi del gas al suo interno. È ammessa l installazione di una tubazione in canaletta chiusa (non grigliata) se provvista alle estremità di opportune aperture di aerazione rivolte verso l esterno e se realizzata in modo da poter permettere all occorrenza eventuali ispezioni e manutenzioni. Disposizioni generali per la posa in opera delle tubazioni all interno nelle parti comuni dell edificio multifamiliare Le tubazioni devono essere mantenute preferibilmente all esterno dei muri perimetrali e il tracciato all interno dell edificio deve interessare, prevalentemente, i locali da servire. Ove non sia possibile il collegamento diretto dall esterno attraverso i muri perimetrali, è ammesso attraversare i locali ad uso comune (o parti comuni) operando nel rispetto delle disposizioni antincendio ed applicando le cautele e raccomandazioni sotto riportate: non è ammessa la posa della tubazione gas sottotraccia nei muri costituenti le parti comuni interne; deve essere sempre evitata la formazione di sacche dovute a trafilamenti o fughe accidentali di gas; deve essere sempre garantita la possibilità di poter evacuare all esterno eventuali trafilamenti di gas; deve essere sempre evitata la possibilità che eventuali trafilamenti di gas possano diffondersi all interno negli interstizi delle strutture murarie;

4 devono essere garantiti un corretto ancoraggio ed una adeguata protezione delle tubazioni da danneggiamenti ed urti accidentali e, ove necessario, da eventuali incendi (vedere UNI EN 1775); le tubazioni del gas non devono interferire con altri servizi. La distanza minima tra tubazioni del gas ed altri servizi deve essere non minore di 200 mm. Negli incroci e nei parallelismi, se tale distanza non può essere rispettata, deve essere evitato il contatto diretto interponendo setti separatori. La seconda parte della nuova 7129/08 fissa i criteri per l installazione di apparecchi aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kw e per la realizzazione della ventilazione e/o aerazione dei locali di installazione. Seconda parte, l'installazione degli apparecchi e la realizzazione della ventilazione e/o areazione Negli impianti gas di nuova progettazione e realizzazione ed in quelli ristrutturati non è consentita l installazione e l utilizzo di apparecchi privi del dispositivo di sorveglianza di fiamma. Gli apparecchi a gas devono essere installati ad una distanza di almeno 1,5 m da eventuali contatori, siano essi elettrici o del gas. Nel caso non si riesca a rispettare la distanza di cui sopra, è necessario realizzare dei setti separatori tra apparecchio e contatore in modo da evitare che eventuali fughe di gas possano trovare punti di innesco. Gli apparecchi di utilizzazione a gas non possono essere installati sulla proiezione verticale del piano di cottura a gas. È vietata l installazione di apparecchi di utilizzazione nei locali/ambienti costituenti le parti comuni dell edificio condominiale quali per esempio scale, cantine, androni, solaio, sottotetto, vie di fuga, ecc. se non collocati all interno di vani tecnici di pertinenza di ogni singola unità immobiliare e accessibili solo all utilizzatore. I locali di installazione degli impianti alimentati a gas naturale (metano) e degli apparecchi di portata termica nominale massima non maggiore di 35 kw possono comunicare direttamente con le autorimesse fino a 9 posti auto e non oltre il secondo interrato (compreso i singoli box) purché la comunicazione sia protetta da porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120. È vietata l'installazione degli apparecchi di cottura e degli apparecchi di tipo A e B nei locali adibiti a camera da letto. Nei monolocali è ammessa l installazione di apparecchi di cottura purché dotati di sistema di sorveglianza di fiamma. È vietata l'installazione di apparecchi di tipo B destinati al riscaldamento degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, in locali nei quali siano presenti generatori di calore a legna (o combustibili solidi in genere) e in locali ad essi adiacenti e comunicanti. Tale disposizione non si applica se gli apparecchi alimentati con combustibile solido sono caratterizzati da un focolare di tipo stagno rispetto all ambiente in cui sono installati. È vietata l'installazione di apparecchi di tipo A: nei locali uso bagno, camere da letto e monolocali; nei locali con volumetria minore di 1,5 m3/kw di portata termica installata e minore di 12 mc; in un unico locale, se la portata termica nominale complessiva dei medesimi è maggiore di 15 kw.

5 VENTILAZIONE E AREAZIONE Nel caso in cui nel locale siano installati apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma in cui la aerazione e la ventilazione sono assicurate mediante aperture permanenti le aperture stesse devono essere realizzate come segue: a) una prima, destinata all aerazione del locale di installazione. Tale apertura deve essere posizionata in prossimità del soffitto, ad un altezza comunque non minore di 1,80 m dal livello del pavimento e deve avere una sezione netta almeno pari a 100 cm2; l apertura deve essere realizzata necessariamente nel locale stesso di installazione dell apparecchio di cottura b) una seconda, destinata alla ventilazione del locale di installazione. Tale apertura deve avere il filo inferiore in prossimità del pavimento, ad un altezza comunque non maggiore di 300 mm dal pavimento stesso e deve avere sezione netta almeno pari a 100 cm2; l apertura può essere realizzata nel locale stesso di installazione dell apparecchio di cottura o nel locale per l aria comburente. La terza parte della nuova 7129/08 riguarda i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kw. La norma si applica ai sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kw. Sono esclusi i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi a condensazione o affini e ad apparecchi per la ristorazione e ospitalità professionale. Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto. In caso di impossibilità di scarico a tetto, ove consentito, possono essere adottati altri sistemi di scarico. Una novità importante riguarda i canali da fumo degli apparecchi tipo B: i canali da fumo per gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale con scarico verticale devono seguire le seguenti indicazioni: - essere dotati di un tratto verticale di lunghezza non minore di due diametri - avere, dopo il tratto verticale, per tutto il percorso rimanente, andamento ascensionale, con pendenza minima del 5% (equivalente a circa 3 ). La parte ad andamento sub-orizzontale (ascensionale) non deve avere una lunghezza maggiore di 1/4 dell'altezza efficace H del camino e comunque non deve avere una lunghezza maggiore di 2500 mm; per il collegamento a canne collettive il tratto sub orizzontale non deve avere una lunghezza maggiore di 1000 mm; Gli eventuali cambiamenti di direzione devono essere realizzati unicamente mediante l impiego di elementi curvi rigidi. Condotti per vapori di cottura - Requisiti minimi I condotti singoli o collettivi per vapori di cottura devono rispondere ai seguenti requisiti minimi: essere realizzato in materiali adatti a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche. Sono consentiti condotti in materiale plastico, conformi alla UNI EN 14471, oppure altri materiali rispondenti ai requisiti della UNI EN 1443 relativamente alla resistenza all umidità (W ) e alla temperatura (T80); avere andamento prevalentemente verticale ed essere privo di strozzatura in tutta la sua lunghezza; essere distanziato da fonti di calore che potrebbero danneggiarlo; essere dotato alla sommità di un dispositivo che impedisca la penetrazione della pioggia e della neve; inoltre deve essere presente, un opportuna protezione contro l ingresso di corpi estranei (per esempio volatili); deve essere di classe W (resistente all umidità);

6 essere dotato di giunzioni a tenuta adatte alla pressione di esercizio se il condotto per vapori di cottura funziona in pressione positiva; essere dotato di una camera di raccolta degli eventuali materiali solidi e delle condense; se il condotto per vapori è del tipo collettivo l'accesso a detta camera deve essere garantito mediante un opportuno dispositivo di ispezione; essere garantita la corretta evacuazione dei vapori di cottura in tutte le condizioni atmosferiche. Nel caso di utilizzo di estrattore meccanico o elettromeccanico posto alla sommità del condotto per vapori di cottura deve essere sempre garantita la corretta evacuazione dei vapori anche in caso di guasto del dispositivo stesso; non è consentito convogliare nello stesso condotto per lo scarico dei vapori di cottura lo scarico dei prodotti della combustione di altre tipologie di apparecchi/dispositivi. Nella terza parte vengono anche indicate le distanze (precisando meglio rispetto alla precedente norma) di rispetto dei terminali esterni degli apparecchi, inoltre vengono indicati i requisiti per i camini e le canne fumarie. Della terza parte visto l argomento molto esteso e difficile si tratterà in modo più approfondito nelle prossime pubblicazioni. La quarta parte della nuova 7129/08 riguarda la messa in servizio sia degli apparecchi di utilizzazione aventi singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kw, sia degli impianti gas di nuova realizzazione o dopo un intervento di modifica o sostituzione di apparecchio. L allacciamento degli apparecchi all impianto interno deve avvenire contestualmente alla messa in servizio dell impianto. Se tra la posa di un apparecchio e la sua messa in servizio trascorrono più di 12 mesi, prima della messa in servizio è necessario effettuare nuovamente le prove di tenuta dell impianto secondo le modalità previste; Accertata l assenza di fughe di gas sulla tubazione di alimentazione del gas combustibile con l impianto in pressione si potrà accendere le apparecchiature verificando e controllando: la corretta ventilazione ed aerazione dei locali, l idoneità del locale, la corretta installazione dei condotti fumari di scarico o di esalazione. Successivamente si procederà a verificare il buon funzionamento degli apparecchi secondo le istruzioni fornite dal fabbricante, e le norme specifiche per ciascun tipo di apparecchio, verificando l'efficienza dei dispositivi di evacuazione dei prodotti della combustione. Se anche soltanto uno di questi controlli dovesse risultare negativo, l'impianto non deve essere messo in servizio. Quando si esegue uno degli interventi tipo la sostituzione riparazione ecc., occorre acquisire la documentazione vigente che attesti la corretta esecuzione dell impianto già esistente prima di dar seguito alle procedure necessarie alla messa in servizio. A seconda della motivazione che ha comportato la sospensione della fornitura di gas, cambiano le verifiche e delle operazioni da eseguire.

7 Riattivazione a seguito sospensione per dispersioni di gas La procedura di riattivazione impianto, la cui fornitura di gas era stata sospesa a causa di una situazione di pericolo dovuta ad una perdita di gas, prevede di effettuare, diverse operazioni: individuazione ed eliminazione causa della perdita, la verifica di tenuta, il controllo degli apparecchi secondo le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni fornito dal fabbricante, la verifica dell idoneità del locale di installazione, della ventilazione e aerazione, l esame visivo dell'impianto interno. Riattivazione a seguito sospensione per mancata funzionalità del sistema fumario La procedura di riattivazione impianto, la cui fornitura di gas era stata sospesa a causa di un accertata mancanza della funzionalità del sistema fumario, prevede di effettuare diverse operazioni. la verifica dello stato del sistema fumario, le aperture di ventilazione. Successivamente occorrerà eseguire la messa in servizio dell impianto e degli apparecchi rifacendosi alla norma E doveroso comunque acquistare una copia della norma da poter consultare agevolmente ed in qualsiasi momento, vista ormai la complessità della materia.

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