LU Progetto e regolazione #2. Andrea Di Giovanni LABORATORIO DI URBANISTICA

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1 M3 LU Progetto e regolazione #2 Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell Architettura Anno Accademico Andrea Di Giovanni LABORATORIO DI URBANISTICA Andrea Di Giovanni Matteo GoldsteinBolocan Tutor: Francesca De Ponte Nausicaa Pezzoni Marina Reissner Cecilia Maria Saibene

2 Jesi Variante generale al PRG ( )

3 Variante generale al Prg del Comune di Jesi: un processo e una collezione personalizzati Piano idea (Approvazione Consiglio comunale marzo 2005) (Documento previsto dalla Bozza di proposta di legge regionale Norme per lo sviluppo sostenibile e il governo del territorio, Aprile 2003) Approfondimenti del Piano idea (Approvazione Consiglio comunale luglio 2005) (Documento non previsto dalla Bozza di proposta di legge regionale Norme per lo sviluppo sostenibile e il governo del territorio, Aprile 2003) Bozza del Progetto comunale del suolo (Presentazione Consiglio comunale novembre 2005) (Documento non previsto dalla Bozza di proposta di legge regionale Norme per lo sviluppo sostenibile e il governo del territorio, Aprile 2003) Progetto comunale del suolo (Adozione luglio 2006, Controdeduzione aprile 2007, Approvazione dicembre 2008 e giugno 2009) (Documento previsto dalla Bozza di proposta di legge regionale Norme per lo sviluppo sostenibile e il governo del territorio, Aprile 2003)

4 Il Piano idea è un «documento che ha il fine di comunicare la figura della città, di rendere comprensibili le scelte anche ai cittadini affinché possano giudicarle e condividerle e di istruire il piano regolamentare nelle sue diverse declinazioni, anche in quella nuova dei progetti integrati e dei programmi complessi, il Piano idea assume una forma particolare, diventa un insieme composto di disegni di varia natura, in gran parte schematici, tesi a mostrare pesi, quantità e qualità delle relazioni territoriali, accompagnati da testi sintetici che intendono guidare alla loro lettura». (Relazione, p. 12) E costituito da 18 tavole-manifesto (in formato uni A0) composte da disegni scematici e brevi testi di commento e approfondimento entrambe utili a descrivere l impianto complessivo e le scelte qualificanti della variante generale; una relazione di corredo e 13 dossier illustrati nei quali si depositano indagini e studi finalizzati.

5 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea Idee per Jesi

6 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea Jesi città dell Esino

7 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea La campagna come ambiente

8 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea I valori storici di Jesi

9 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea Completamenti a ovest

10 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea Addizioni a est

11 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea Una rete per la mobilità

12 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Piano Idea Centralità locali e città lenta

13 Il Progetto comunale del suolo è la componente regolamentare che conforma lo stato di diritto dei suoli. E costituito da una Relazione integrata in formato uni A3, Norme tecniche di attuazione in formato uni A4, 6 Tavole relative allo stato di fatto e 10 Tavole di progetto.

14 Comune di Jesi Variante Generale al PRG ( ) Progetto Comunale del Suolo Ripartizione del territorio comunale

15 Quale nesso esiste fra progetto e piano urbanistico, fra progetto urbanistico e regolazione urbanistica? Come tradurre ipotesi di ri-assetto del territorio e congetture sul suo futuro possibile in regole che presiedano alla sua trasformazione garantendo esiti certi riguardo i livelli di qualità e di prestazione attesi? Come operare questa traduzione? Impiegando quali strumenti?

16 Piano idea (Approvazione Consiglio comunale marzo 2005) Approfondimenti del Piano idea (Approvazione Consiglio comunale luglio 2005) Gli Approfondimenti del Piano idea sono il primo di due elaborati intermedi (il secondo è costituito dalla Bozza del Progetto comunale del suolo) che si collocano tra il Piano idea e il Progetto comunale del suolo. Non sono documenti previsti dalla convenzione fra il Comune di Jesi ed il Dipartimento di Architettura e Pianificazione, bensì l'esito di indagini e verifiche che, volendo rispondere puntualmente alle richieste indicate nella Risoluzione del Sindaco (che ha accompagnato l'approvazione del Piano idea), affinano il grado di definizione progettuale ed entrano nel merito di aspetti rilevanti per il Progetto comunale del suolo. Tre sono gli argomenti trattati: La città pubblica, La mobilità, La politica abitativa. Bozza del Progetto comunale del suolo (Presentazione Consiglio comunale novembre 2005) La Bozza prosegue il percorso di affinamento del Piano idea iniziato con gli Approfondimenti e si presenta come anticipazione sostantiva del Progetto comunale del suolo. Tale documento è nato dall'esigenza dell'amministrazione di proseguire un percorso cadenzato e trasparente di confronto che consentisse di arrivare alla versione definitiva del nuovo piano regolatore avendo già maturato scelte rilevanti. La Bozza, ponendosi in continuità con le operazioni precedenti, completa il quadro degli interventi previsti dal nuovo piano, verifica ipotesi già formulate e conduce alcune esplorazioni progettuali orientate alla individuazione dei requisiti di qualità irrinunciabili per le principali trasformazioni. La Bozza fornisce inoltre prime indicazioni in merito ai criteri di azzonamento e al modello di perequazione. Progetto comunale del suolo (Adozione luglio 2006, Controdeduzione aprile 2007, Approvazione dicembre 2008 e giugno 2009)

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18 Gli obiettivi programmatici del progetto di ristrutturazione Gli obiettivi del nuovo piano di Jesi sono restituiti nel Piano idea e derivano dalla assunzione critica delle eredità e delle condizioni di contesto in cui si sviluppa il processo di pianificazione. «Gli orientamenti che qualificano il Piano idea, consonanti con le linee espresse nell'atto di indirizzo dell'amministrazione comunale e più direttamente connesse all'eredità del "Piano Secchi", sono ( )»: 1. riconoscimento e valorizzazione dei caratteri di diversità tra le parti; 2. riqualificazione delle parti interne alla città, completando la ristrutturazione; 3. distinzione tra città e campagna evitando la dispersione degli insediamenti; 4. rafforzamento delle connessioni, infrastrutturali e funzionali, tra le parti. (Relazione integrata, p. 57)

19 Le azioni che implementano la strategia di progetto (1-3) «Conferire un ruolo territoriale al centro storico riconoscendo una città storica allargata, centro della Vallesina. La valorizzazione del centro storico è una domanda che emerge con chiarezza e vigore dal lavoro del Piano strategico, l'urgenza della quale si conferma considerando che il centro di Jesi (...) presenta alcuni tipici fenomeni di degrado e di valorizzazione unidirezionale». «Tenere i margini e la figura urbana completando a ovest la città addensata sulla collina, separando con corridoi ecologici le addizioni nella piana a est. Jesi è una bella città di piccole dimensioni, il cui carattere di compiutezza deriva dalla persistente distinzione tra la parte urbana densa e la campagna con manufatti radi, dalla presenza di "frontiere" naturali e artificiali che ancora rendono riconoscibile l'impronta urbana. (...) "Tenere i margini e la figura urbana" è uno dei modi per declinare il tema generale della sostenibilità dal punto di vista dell'uso del suolo e degli equilibri ambientali». «Dare una prospettiva ecologica ai luoghi dell'abitare. Caratterizzare e combinare le "nicchie" residenziali dei diversi abitanti di Jesi, mettere in cantiere una nuova "Zipa verde" con attrezzature ecologiche certificate e industrie avanzate sono orientamenti che riprendono altre raccomandazioni dell'atto di indirizzo e che concorrono alla declinazione della sostenibilità».

20 Le azioni che implementano la strategia di progetto (4-5) «Ridefinire l'assetto della mobilità riconoscendo alla superstrada il ruolo di cardine nella rete complessiva, doppiando il sistema di attraversamento urbano, creando un sistema di collegamenti interquartiere a ovest. (...) A Jesi incide in maniera determinante il conflitto irrisolto tra due principali impianti stradali e di funzionamento della città: quello per anelli di circonvallazione del piano regolatore degli anni '60 e quello per assi di attraversamento longitudinali del Prg vigente. Il secondo è subentrato al primo interrompendolo e non è ancora diventato una compiuta alternativa. L'attivazione dell'interporto, l'ampliamento della Zipa, il nuovo insediamento di Fontedamo, i completamenti residenziali previsti a ovest e a sud hanno implicato un ridisegno complessivo della rete, della sua gerarchia e dei suoi nodi». «Riqualificare lo spazio di dominio pubblico raccordando, ripermeabilizzando, diversificando, decidendo le priorità per valorizzare la dotazione di aree a standard e rendere riconoscibile il sistema delle centralità locali. (...) Il Prg vigente (...) aveva "inventato" una tavola apposita denominata "Progetto di suolo" che non è riuscita ad esercitare il ruolo propulsore che intendeva avere. L'attuazione di molte previsioni del Prg ha semmai reso più forte la necessità di un progetto del suolo, il quale dovrà essere aggiornato e trovare strumenti adeguati di realizzazione. (...)». (Relazione integrata, pp.57-58)

21 La strategia del progetto Si tratta di (ri-) formulare come nuovi progetti, fra loro coerenti, progetti disetanei, inattuati, in corso di definizione, di nuova formulazione: - coordinandoli e mettendoli a sistema con la selezione dei temi più rilevanti desunti dall agenda pubblica, ovvero reinterpetandoli e traducendoli in modo tecnicamente pertinente (in forma di progetti); - coordinandoli e mettendoli a sistema con la città esistente che ne costituisce il contesto di riferimento; - coordinandoli e mettendoli a sistema fra di loro in una visione sinottica, coerente con la strategia di ristrutturazione e con le singole azioni. Bozza del Pcs - tavola A

22 Progetti esistenti Rilavorare i progetti esistenti e riassorbire i fronti di lavoro ancora aperti (le eredità); riordinando la scacchiera e coordinando le mosse della trasformazione in atto. Le varianti parziali considerate sono relative a: - schede progetto del Prg vigente da adeguare alle nuove condizioni attuative, - piani di recupero d'iniziativa privata ( ) collocati in ambiti cruciali per la trasformazione urbana, - articoli delle norme tecniche per aree con particolari caratteristiche o situazioni problematiche, - aree per le quali si è proposto un significativo cambiamento della destinazione d'uso vigente o da sottoporre a salvaguardia, - piani di recupero di iniziativa pubblica da aggiornare per rendere economicamente sostenibile l'insieme degli interventi previsti. Lo studio delle varianti alle schede progetto è stato modo per "apprendere dagli esiti del Piano Secchi" (come chiedeva la Delibera programmatica). (Relazione integrata, p. 9)

23 Nuovi progetti Integrare il sistema della trasformazione attivata con nuovi progetti (possibili anche in relazione al verificarsi di contingenze favorevoli) complementari, di raccordo, utili a ridefinire le linee generali della trasformazione. I nuovi (principali) progetti attivati sono i seguenti: 1. Contratto di quartiere Abitare il centro antico 2. Contratto di quartiere bis 3. Laboratorio di Progettazione partecipata Prato-Stazione Disegniamo sul Prato 4. Concorso per la sistemazione di Corso Matteotti 5. Concorso per la sistemazione della casa di riposo 6. Progetto sistema complessità territoriali Corridoio Esino

24 Progetti 01 La città storica - CdQ 1 - Centro antico

25 Progetti 01 La città storica - Concorso di Progettazione Corso Matteotti

26 Progetti 01 La città storica - Concorso di Progettazione Corso Matteotti

27 Progetti 01 La città storica - Laboratorio di progettazione partecipata Prato Stazione

28 Progetti 01 La città storica - Laboratorio di progettazione partecipata Prato Stazione

29 Progetti 03 L asta ferroviaria - Consorzio agrario, Cartiere vecchie, Cascamificio, Via Roncaglia

30 #Figure della trasformazione

31 Figure della trasformazione come sequenze di progetti Progetti 01. La città storica Centro antico Corso Matteotti e Ospedale Fatebenefratelli Contenitori del centro storico Viale della Vittoria Viale Cavallotti Mura orientali e Parco del Vallato Prato Stazione - Santa Maria del Piano Via Roma San Giuseppe Progetti 02. Il Foro boario Progetti 03. L asta ferroviaria Consorzio agrario Cartiere vecchie Cascamificio Via Roncaglia via Latini Progetti 04. La dorsale ovest Appennini alta Verziere Progetti 05. Le addizioni a est Fontedamo Zipa Verde Progetti 06. Le frazioni Progetti 07. La rete della mobilità Viale della Vittoria Un nuovo collegamento a est Asse sud Raddoppio di via del Verziere Collegamenti a ovest con il nuovo ospedale Parcheggi Percorsi pedonali e ciclabili Progetti 08. La città pubblica Sistemi Operazioni significative in collina, in pianura, alla Zipa Progetti 09. La rete ecologica Fosso Fonte Albino Fosso Acquaticcio Torrente Granita Torrente Gorgolungo (Relazione integrata, pp )

32 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

33 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

34 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

35 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

36 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

37 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

38 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

39 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

40 Bozza del Pcs Figure della ristrutturazione

41 #Aree di trasformazione

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45 Documenti dalla Bozza del Pcs

46 Straccameriggi Illustrazioni di Milena Zanotelli

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49 Art. 35 Ambiti di nuova urbanizzazione TT1 Comma 1. Gli ambiti destinati a nuovi complessi insediativi, individuati sulla tavola 5p con specifici perimetri e sigle (da TT1.1 a TT1.10) e qui di seguito elencati, sono interessati da interventi di nuova urbanizzazione edilizia: TT1.1 Appennini alta 2-Piccitù (ambito discontinuo) TT1.2 Ospedale-via Togliatti (ambito discontinuo) TT1.3 Verziere TT1.4 Fontedamo 1 TT1.5 Fontedamo 2 (ambito discontinuo) TT1.6 Minonna TT1.7 Pantiere TT1.8 Cartiere vecchie TT1.9 Zipa verde TT1.10 Aree di nuova edificazione Comma 2. Ognuno dei suddetti ambiti territoriali deve costituire oggetto di un unico piano attuativo. Comma 3. La capacità edificatoria (Sul complessiva) realizzabile per ciascun ambito territoriale considerato e perimetrato si concentra sulle aree specificamente individuate, non campite come sede stradale o come standard urbanistici.

50 TT1.2 Ospedale Superficie territoriale ambito nord: mq Superficie territoriale ambito sud-ovest: mq Superficie territoriale ambito sud-est: mq Superficie territoriale intero comparto: mq Densità edilizia territoriale media di riferimento per tutto il comparto (Ut): 0,06 mq/mq Sul realizzabile: ( mq x 0,06 mq/mq) mq Abitanti teorici: mq / 40 mq/ab = 237 Standard urbanistico calcolato: 237 x 38,5 = mq Standard urbanistico misurato complessivo: mq (ambito via Togliatti); mq (ambito sud-ovest); mq (ambito nord-est) = mq

51 Art. 35 Ambiti di nuova urbanizzazione TT1 Comma 8. Quantità e Situazioni ( ) Ambito TT1.2 Ospedale-via Togliatti: Sul complessiva mq, residenziale. Le aree non destinate all edificazione, cartograficamente individuate sulla tavola 5p, sono cedute all Amministrazione per la realizzazione del parco dell ospedale e delle connesse attrezzature in quanto opere di complemento essenziali all operazione di trasformazione urbanistica. Indirizzi, prescrizioni specifiche e progettuali: Situazione Ospedale (art. 80 e tavola 6p).

52 #Situazioni

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55 Art. 80 Ospedale Indirizzi L insieme degli interventi dovrà realizzare un complesso unitario di servizi e attrezzature di livello urbano, integrando le strutture ospedaliere e sanitarie in un grande parco e dotandole di un sistema articolato di accessi carrabili e parcheggi. La quota di edificazione (Sul) attribuita all Ambito di nuova urbanizzazione TT1.2 Ospedale-via Togliatti si deve concentrare nelle aree perimetrali dei due subambiti, identificate sulle tavole 5p e 6p. L area per attrezzature pubbliche in prossimità del pronto soccorso è riservata alla nuova sede della Residenza sanitaria assistita. Prescrizioni specifiche Il nuovo tratto stradale per raggiungere l ospedale da nord (Acquasanta) e il prolungamento previsto di via Aldo Moro dovranno rimanere discontinui. Il parcheggio previsto a lato del prolungamento di via Aldo Moro dovrà essere ribassato rispetto al piano stradale, permeabile per il 50% e alberato, per integrarsi nel parco. Un sistema di percorsi pedonali dovrà collegare gli spazi verdi del Murri con i nuovi parchi e tutti i parcheggi.

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