L attività di inanellamento a scopo scientifico in Piemonte ed il suo contribuo allo studio delle migrazioni

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1 L attività di inanellamento a scopo scientifico in Piemonte ed il suo contribuo allo studio delle migrazioni ergio Fasano Fraz. an Bartolomeo 30, Cherasco (C). -mail: sgfasano@tin.it Riassunto In Piemonte l inanellamento a scopo scientifico degli uccelli ha avuto inizio nel 1974, ma è solo dal 1977, con l attivazione dell Osservatorio Ornitologico Piemontese di Cascina erralunga (Baldissero d Alba, C), che i risultati ottenuti iniziano ad essere quantitativamente significativi. Attualmente la maggior parte degli inanellatori operanti in Piemonte e Valle d Aosta aderisce al Gruppo Inanellatori piemontesi e valdostani (GR.I.P.), configurato come sottogruppo specialistico del Gruppo Piemontese di tudi Ornitologici F. A. Bonelli onlus, permettendo così la costituzione ed il mantenimento di una banca dati che raccoglie la stragrande maggioranza dei dati di inanellamento relativi alle nostre Regioni e la regolare pubblicazione dei risultati ottenuti. Dal 1974 al 2005, in oltre 900 località di Piemonte e Valle d Aosta, si sono inanellati individui appartenenti a 216 specie e, considerando anche le segnalzioni di specie inanellate altrove (in Italia o all estero), si sono raccolte informazioni relative a 228 specie ornitiche. Complessivamente, considerando dati di cattura/ricattura relativi a 101 specie e distribuiti in 41 tati europei, africani ed asiatici, emerge la netta prevalenza di una direttrice che da nord-est porta a sud-ovest durante la migrazione autunnale e con direzione contraria durante la migrazione primaverile. Considerando poi le sole segnalazioni di ricatture interne relative alle due migrazioni, si delineano situazioni leggermente differenti: durante la migrazione primaverile si osserva una concentrazione di osservazioni su due direttrici, una che dalla valle tura di Demonte porta alla pianura cuneo-torinese e poi alla pianura vercellese-alessandrina, dove converge con un'altra direttrice proveniente dall appennino alessandrino; nella migrazione autunnale, ingressioni settentrionali (dal verbano) ed orientali proseguono poi in direzione dell Appennino alessandrino, delle Alpi sud-occidentali e delle Alpi occidentali. Questi andamenti sono poi confermati dalle direzioni delle ricatture esterne rispetto al Piemonte: la migrazione primaverile è caratterizzata da una direttrice proveniente da sud-ovest che prosegue verso nord e nord-est, mentre, durante la migrazione autunnale, i soggetti, provenienti principalmente dall uropa nord-orientale, si dirigono, quasi in egual misura, verso sud-ovest, sud e sud-est. Medesime direttrici adottano gli uccelli che hanno nidificato in Piemonte, mentre gli svernanti si dirigono nettamente verso nord-est. Tutto ciò, 1

2 unitamente all analisi delle fenologie stagionali relative agli uccelli inanellati ed ai risultati delle ricerche condotte con altre metodiche, evidenzia quindi come il Piemonte rappresenti un importante crocevia per le migrazioni degli uccelli. Introduzione In Piemonte l inanellamento a scopo scientifico degli uccelli ha avuto inizio nel 1974, ma è solo dal 1977, con l attivazione dell Osservatorio Ornitologico Piemontese di Cascina erralunga (Baldissero d Alba, C), che i risultati ottenuti iniziano ad essere quantitativamente significativi. In questi anni notevole supporto è stato fornito dal Museo Civico Craveri di toria aturale di Bra (C), oggi sede del Gruppo Inanellatori piemontesi e valdostani (GR.I.P.), configurato come sottogruppo specialistico del Gruppo Piemontese di tudi Ornitologici F. A. Bonelli onlus. Al GR.I.P. aderisce la quasi totalità degli inanellatori operanti in Piemonte e Valle d Aosta, permettendo così la costituzione ed il mantenimento di una banca dati che raccoglie la stragrande maggioranza dei dati di inanellamento relativi alle nostre Regioni. Inoltre, la regolare pubblicazione dei risultati ottenuti rende disponibile una mole di informazioni unica nella realtà ornitologica regionale italiana. Dal 1974 al 2005, in oltre 900 località di Piemonte e Valle d Aosta, si sono inanellati individui appartenenti a 216 specie e, considerando anche i ritrovamenti o le ricatture di specie inanellate altrove (in Italia o all estero), si sono raccolte informazioni relative a 228 specie ornitiche. Materiali e metodi el presente contributo sono stati considerati tutti i dati bibliografici noti al momento dell elaborazione che siano relativi a ricatture riguardanti la Regione Piemonte. Il dato di ricattura può derivare da catture effettuate da altri inanellatori, lettura di anelli da parte di birdwatchers, attività venatoria, ritrovamento di individui debilitati o morti; tali informazioni hanno sempre costituito un momento importante per l attività di inanellamento, in quanto permettono di definire le rotte migratorie e le aree di sosta, fornendo così indicazioni sulla fenologia spaziale e temporale della migrazione. Di seguito verranno indicate semplicemente come ricatture tutte le segnalazioni di uccelli: inanellati e segnalati in Piemonte ( ricatture interne ), inanellati in Piemonte e segnalati nel resto d uropa, Africa ed Asia oppure inanellati nel resto d uropa, Africa ed Asia e segnalati in Piemonte ( ricatture esterne ). Durante l elaborazione i dati di ricattura sono stati raggruppati secondo criteri amministrativi, tassonomici (seguendo l ordine sistematico e la nomenclatura delle specie proposti da Brichetti & Massa 1997) e fenologici, distinguendo in quest ultimo caso quattro finestre temporali (Macchio et al. 2002): svernamento (1 novembre - 20 febbraio), migrazione primaverile (21 febbraio 20 maggio), nidificazione (21 maggio 31 luglio) e migrazione autunnale (1 agosto 31 ottobre). Inoltre, per le analisi fenologiche, si è spesso utilizzata come unità di misura temporale la decade, per cui l anno solare è suddiviso in 36 periodi di giorni ciascuno 2

3 a seconda dei mesi (8-9 giorni nel caso della terza decade di febbraio). Le singole segnalazioni georeferenziate sono state trasposte graficamente mediante elaborazione con il software ArcView Gis 3.2, realizzando mappe distributive delle località di inanellamento e ricattura che, per semplificare la lettura, sono rappresentate entrambe con un pallino rosso. elle singole mappe vengono evidenziati i confini amministrativi degli tati rappresentati e della Regione Piemonte. La direzione della località di ricattura rispetto alla stazione di inanellamento viene raffigurata mediante grafici radar riportanti il numero di segnalazioni per punto cardinale. e non diversamente specificato i dati relativi alle ricatture sono tratti dai resoconti annuali dell attività di inanellamento redatti dai collaboratori del Museo Civico Craveri di toria aturale di Bra e del GR.I.P., integrati da quanto pubblicato in Bendini (1981), Bendini e pina (1990), Biddau e Cattaneo (2004) e pina e Bendini (1983). Lo status regionale delle specie deriva da quanto riportato in Boano e Pulcher (2003), mentre le fenologie temporali ed i numeri di uccelli inanellati (relativi al periodo ) sono tratti da Fasano et al. (2005) e GR.I.P. (2004, 2005, 2006, 2007). Risultati e discussione Complessivamente sono stati considerati dati di cattura/ricattura relativi a 101 specie e distribuiti in 41 tati europei, africani ed asiatici (fig. 1). L insieme di queste informazioni indica la netta prevalenza di una direttrice che da nord-est porta a sud-ovest durante la migrazione autunnale e contraria durante la migrazione primaverile (fig. 1). L attività degli aderenti al GR.I.P., caratterizzata da uno sforzo di cattura sostanzialmente ben distribuito nel corso dell anno, evidenzia, mediante l analisi dell andamento del numero di individui inanellati per decade, durante la migrazione autunnale due picchi corrispondenti al transito dei migratori trans-sahariani ed intrapaleartici, mentre decisamente meno abbondante risulta essere il transito durante la migrazione primaverile (fig. 2). Questo andamento viene confermato anche dal numero di ricatture esterne e dal numero di specie ricatturate per mese e fase fenologica, entrambi con un picco nel mese di ottobre (fig. 3 e fig. 4). La distribuzione delle stazioni di inanellamento e delle località interessate da segnalazioni di ricatture esterne indicano un elevato numero di dati relativi a pianura cuneo-torinese, a basso vercellese, biellese e novarese, alessandrino e verbano. Tutte le province piemontesi presentano poi una forte componente nord-orientale accompagnata da una direttrice settentrionale variamente significativa, in molti casi accompagnate da una buona componente sudoccidentale; Cuneo, Alessandria e Torino presentano anche discrete componenti meridionali; a Vercelli e ovara sono rilevanti anche le direttrici orientali; mentre solo a Verbania si delinea una direttrice da nord-est che poi devia verso sud-ovest (fig. 5). Valutando la distribuzione complessiva delle ricatture interne (fig. 6) sembrano evidenziarsi due flussi principali: uno che interessa la fascia centro-settentrionale della Regione (verbano, vercellese, torinese) ed un altro relativo a cuneese, astigiano ed alessandrino, con direttrici nord-occidentali, sudorientali e sud-occidentali. Aumentando il 3

4 dettaglio di indagine, e considerando le sole segnalazioni di ricatture interne relative alle due migrazioni, si delineano situazioni leggermente differenti. Durante la migrazione primaverile si osserva una concentrazione di osservazioni su due direttrici: una che dalla Valle tura di Demonte porta alla pianura cuneo-torinese e poi alla pianura vercellese-alessandrina, dove converge con un'altra direttrice proveniente dall Appennino alessandrino. ella migrazione autunnale, ingressioni settentrionali (dal verbano) ed orientali proseguono poi in direzione di Appennino alessandrino, Alpi sud-occidentali ed Alpi occidentali (fig. 7). Questi andamenti sono poi confermati dalle direzioni delle ricatture esterne rispetto al Piemonte. La migrazione primaverile è caratterizzata da una direttrice proveniente da sud-ovest che prosegue verso nord e nord-est, mentre durante la migrazione autunnale i soggetti, provenienti principalmente dall uropa nordorientale, si dirigono, quasi in egual misura, verso sud-est, sud e sud-ovest. Medesime direttrici adottano gli uccelli che hanno nidificato in Piemonte, mentre gli svernanti si dirigono nettamente verso nord-est. Figura 1. Direzione (a sinistra) e distribuzione (a destra) delle ricatture esterne relative al Piemonte. 4

5 Inanellamenti /gg G F M A M G L A O D Decadi 0 Figura 2. Mappa distributiva delle stazioni di inanellamento in Piemonte (a sinistra) e andamento per decade delle catture nel corso dell anno (a destra) (tratto da Fasano et al. 2005) umero di ricatture Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto ettembre Ottobre ovembre Dicembre vernamento Migrazione primaverile idificazione Migrazione autunnale Figura 3. umero di ricatture esterne per mese e fase fenologica in Piemonte. 5

6 umero di specie Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto ettembre Ottobre ovembre Dicembre vernamento Migrazione primaverile idificazione Migrazione autunnale Figura 4. umero di specie ricatturate per mese e fase fenologica in Piemonte Figura 5. Direzione delle ricatture esterne per provincia in Piemonte. 6

7 Figura 6. In alto: mappa delle località di inanellamento (pallini rossi) e di segnalazione (triangoli gialli) delle ricatture interne. A sinistra: direzione delle ricatture interne. 7

8 Figura 7. Località di inanellamento e segnalazione delle ricatture interne durante la migrazione primaverile (a sinistra) ed autunnale (a destra) in Piemonte. Andando poi a considerare le fenologie spaziali e temporali dei principali gruppi tassonomici e delle specie più significative, possiamo apprezzare come, seppure confermando in sostanza l andamento generale, si riscontrino sensibili differenze. pecie non Passeriformi Le specie appartenenti ai non Passeriformi hanno generato 278 ricatture distribuite, tranne in due occasioni, esclusivamente nel Paleartico occidentale, con direzioni prevalenti delle ricatture esterne verso nord-est, nord ed est. Tale situazione si conferma parzialmente anche nelle direzioni delle ricatture esterne riscontrate per provincia, con ovara, Torino, Asti e Cuneo che evidenziano una netta direttrice nord-orientale sud-occidentale; Vercelli, in cui si aggiungono, in egual misura, componenti orientali e sud-orientali; ed Alessandria, con una piccola componente meridionale. Le ricatture interne evidenziano flussi che, con direzioni opposte nelle due migrazioni, interessano la regione da nord-est, est e sud-est verso ovest e sud-ovest. La fenologia temporale delle ricatture esterne mostra un incremento durante la migrazione autunnale e la prima parte dello svernamento, mentre il maggior numero di specie ricatturate si registra in ottobre. Per quanto riguarda le ricatture esterne registrate nelle diverse fasi fenologich,e osserviamo come gli individui che hanno svernato in Piemonte si 8

9 dirigano nettamente verso nord-est; durante la migrazione primaverile si ha invece una piccola componente proveniente da sud-ovest e due componenti dirette a nord (più consistenti) e ad est; i nidificanti tendono a dirigersi ad ovest-sudovest ed in minor misura a sud-est; la migrazione autunnale è caratterizzata da notevoli componenti nord-orientali, orientali e sud-orientali. Per quanto riguarda i non Passeriformi le specie più rappresentative sono il Germano reale e la Quaglia. Il Germano reale è presente in Piemonte con popolazioni nidificanti, in transito e svernanti. Complessivamente ne sono stati inanellati oltre individui che hanno prodotto 89 ricatture esterne e 211 interne. La maggior parte degli inanellamenti sono avvenuti nelle province di Alessandria, Vercelli e Cuneo, con buoni numeri soprattutto in febbraio-marzo e giugno-agosto. ell analisi dei dati va comunque tenuto conto che molti di questi individui (in particolare per la provincia di Alessandria) derivano da rilasci venatori e potrebbero quindi aver manifestato comportamenti migratori anomali. Il complesso dei dati evidenzia comunque come la nostra Regione rappresenti principalmente un area di svernamento per popolazioni provenienti dall uropa centro-settentrionale ed orientale, con segnalazioni che arrivano sino al Mar Caspio ed alla Russia asiatica, mentre le direttrici orientali e sud-orientali sono relative principalmente a soggetti segnalati in Lombardia e Liguria (fig. 8). Le direttrici delle ricatture esterne riscontrate per le diverse province evidenziano per ovara, Torino, Cuneo ed Asti una netta prevalenza della direzione nord-orientale, mentre a Vercelli si aggiungono componenti da est-sud-est. Di difficile valutazione risultano i dati alessandrini, dove la forte componente di animali allevati e rilasciati sembrerebbe far supporre una distribuzione abbastanza casuale delle segnalazioni con una componente orientale di maggiore entità. Tale fattore sembrerebbe influenzare anche le direttrici delle ricatture interne che, escludendo il campione alessandrino, evidenzierebbe però un andamento da sud-ovest verso nord-est. Per quanto riguarda la fenologia temporale il numero di ricatture esterne evidenzia un costante incremento da luglio a dicembre per poi diminuire nettamente in gennaio, ed aumentare nuovamente durante la migrazione di ritorno in febbraio e marzo. In tutte le fasi fenologiche, ed in particolare durante la nidificazione, la maggior parte delle segnalazioni di ricatture esterne sono risultate essere relative ad aree prossimali il Piemonte, con una netta preferenza per Lombardia e Liguria; considerando le segnalazioni meno vicine, possiamo però osservare come nella migrazione autunnale i soggetti abbiano principalmente una provenienza orientale, mentre gli svernanti ed i migratori primaverili si dirigano verso nord-est. La Quaglia, nidificante e migratrice in Piemonte, viene inanellata principalmente in provincia di Cuneo (oltre individui), con un notevole numero di catture dalla seconda decade di giugno alla fine di luglio. L andamento mensile delle 26 ricatture esterne attualmente note ricalca fedelmente quello delle catture, con il picco del numero di individui corrispondente al mese di luglio. Direzione e distribuzione delle ricatture esterne (fig. 9), sia complessive che per fase fenologica, indicano per la specie una migrazione circolare che porta da est-sud-est ad ovest e poi a sud-ovest, con segnalazioni che dall gitto risalgono la penisola italiana per proseguire poi nella Francia centro-meridionale ed in pagna. 9

10 Figura 8. Germano reale. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 89). Figura 9. Quaglia. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 26). pecie appartenenti ai Passeriformi L ordine dei Passeriformi annovera il maggior numero di dati. Attualmente sono disponibili 854 segnalazioni di ricattura distribuite in uropa, Africa e Medio Oriente. sse evidenziano direttrici migratorie prevalenti che, considerate complessivamente, interessano in entrambi i sensi l area di studio andando da nordest verso sud-ovest. Osservando poi le componenti direzionali delle ricatture esterne 10

11 relative alle singole province, possiamo vedere come, generalmente, sia presente la componente sud-occidentale, ma: a Verbania le componenti settentrionali siano distinte nettamente in due direttrici, una verso nord-est ed una verso nordovest; ovara presenti una forte componente da ord; Biella, Vercelli ed Asti evidenzino sostanzialmente un andamento da nord-est verso sud-ovest; Alessandria presenti una direttrice settentrionale e meridionale; a Torino e Cuneo, componenti settentrionali e nord-orientali si uniscono a direttrici sud-occidentali e meridionali. Considerando poi le direttrici delle ricatture interne si evince come la Regione sia, nel complesso delle osservazioni, interessata da flussi che principalmente vanno da nord a sud-ovest. La fenologia temporale del numero di ricatture esterne evidenzia un netto incremento durante la migrazione autunnale, con un picco in ottobre, che decresce poi durante lo svernamento, rimane costante nella migrazione primaverile e presenta valori minimi in periodo riproduttivo. Il numero di specie ricatturate assume invece andamento bimodale, con massimi durante la migrazione primaverile (marzo ed aprile) ed autunnale (ottobre). Lo svernamento è caratterizzato da una distribuzione delle ricatture limitata all uropa, con direttrici nettamente da nord-est a sud-ovest e segnalazioni anche molto orientali; nella migrazione primaverile si riscontrano forti componenti sud-occidentali e meridionali che dal bacino del Mediterraneo si dirigono verso l uropa centro-settentrionale con direttrice prevalente nord-est; i soggetti inanellati in Piemonte in periodo riproduttivo evidenziano direttrici prevalenti nord-sud, con una discreta componente anche a sud-ovest; i migratori autunnali provengono dall uropa centrale e settentrionale, con buone componenti sia nord-occidentali che nord-orientali, per dirigersi poi prevalentemente a sud-ovest e sud. Per le specie di Passeriformi che nidificano in uropa e nel bacino del Mediterraneo per poi svernare nell Africa sub-sahariana, attualmente sono noti 258 dati di ricatture che interessano uropa, Medio Oriente ed Africa. Queste specie, considerando i dati complessivamente, transitano in Piemonte con direttrici prevalenti sud-orientali e meridionali, settentrionali e nord-orientali. umero di ricatture esterne e numero di specie ricatturate mensilmente presentano entrambi andamento bimodale, con picchi in maggio e settembre. La fenologia spaziale appare notevolmente differente a seconda delle stagioni: la migrazione primaverile è caratterizzata da un afflusso di quasi uguale entità da sud-ovest e sud-est, con una discreta componente anche da sud, che si dirige poi a nord-est, nord e nord-ovest; gli individui catturati in Piemonte durante il periodo riproduttivo tendono a dirigersi prevalentemente a sud e sud-ovest; a questi si aggiunge una marcata direttrice settentrionale dovuta quasi esclusivamente a Rondini in dispersione postgiovanile; durante la migrazione autunnale si evidenzia invece un marcato flusso proveniente principalmente da nord-est e diretto a sud-ovest e sud. Rondine e Cannaiola sono le due principali specie di migratori trans-sahariani ricatturate in Piemonte. La Rondine, migratrice e nidificante nella nostra Regione, con oltre individui, è la specie maggiormente inanellata in Piemonte ed una delle più ricatturate (138 ricatture esterne e 46 interne). Dalla metà degli anni 80 sono attivi progetti per il monitoraggio dei nidificanti (principalmente nelle province di Cuneo e Torino) e dei migratori (in particolare presso il Centro tudi delle Migrazioni, R.. Fondo Toce, 11

12 Verbania); catturata con buoni numeri già nella migrazione primaverile, presenta il picco massimo nella decade centrale di settembre (Accantelli e Bandini in AA.VV. 2006) ed andamento simile anche nel numero di ricatture esterne mensili. el complesso si evidenziano direttrici migratorie prevalenti a nord-est e nord e sud-est e sud, che portano le Rondini delle popolazioni nidificanti nell uropa centro-settentrionale ed in Piemonte ai loro quartieri di svernamento africani e viceversa (fig. 10). sistono però notevoli differenze fra le direttrici migratorie delle ricatture esterne relative alle singole province: a Verbania (dove vengono inanellati quasi esclusivamente individui in migrazione) le ricatture esterne appartengono a popolazioni nidificanti a nord-est e nord che si dirigono poi a sud-est; a ovara la direttrice prevalente è quella nord-orientale; a Torino e Cuneo (dove invece vengono inanellati principalmente pulcini al nido) la direttrice prevalente è meridionale. Considerando le ricatture interne che, a parte un adulto con direzione sud-occidentale, sono tutte relative a soggetti in dispersione post-giovanile, osserviamo una marcata direttrice settentrionale. Considerando i dati suddivisi per fase fenologica si vede come durante la migrazione primaverile gli individui provengono principalmente da est-sudest per dirigersi poi a nord, nord-est e nord-ovest; i soggetti inanellati in periodo riproduttivo invece si dirigono nettamente verso sud, mentre i migratori autunnali provengono da nord-est e secondariamente da nord per dirigersi prevalentemente a sud-est. Al Centro tudi delle Migrazioni di Fondo Toce Piacentini e Bandini (in AA.VV. 2006), analizzando congiuntamente ricatture interne ed esterne al Piemonte, hanno evidenziato durante la migrazione primaverile un afflusso da sud-est che si dirige principalmente a nord e, durante la migrazione autunnale, una provenienza da nord-est e nord con direzione verso sud e sud-est. Figura 10. Rondine. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 138). 12

13 La Cannaiola, specie migratrice e nidificante, in Piemonte, è catturata con numeri significativi solamente in due stazioni (Centro tudi delle Migrazioni, R.. Fondo Toce, Verbania; R... Palude di an Genuario, Vercelli); attualmente sono stati inanellati circa individui con le massime catture che si verificano nella seconda e terza decade di maggio e nella prima decade di agosto (Fasano et al. 2005; La Gioia in AA.VV. 2006). Le ricatture esterne ( = 20), a parte dati sporadici in Inghilterra e pagna, si localizzano su direttrici nord-orientali e sud-orientali (fig. 11), dati confermati anche dalle direttrici provinciali e per fase fenologica. I numeri massimi di ricatture esterne si riscontrano durante le migrazioni, in maggio ed agosto. Particolarmente interessanti alcune ricatture dirette (avvenute cioè nel medesimo anno) che indicano un flusso di migratori che dal Canton Ticino e dal verbano porterebbe ai quartieri di nidificazione siti nella pianura padana. Questo porterebbe ad ipotizzare che alcune popolazioni raggiungerebbero le Alpi da sud-ovest per poi costeggiarle sul lato settentrionale e scendere in Italia seguendo il corso del Fiume Ticino. Figura 11. Cannaiola. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 20). Le specie di Passeriformi che nidificano e svernano nel Paleartico occidentale hanno fornito il maggior numero di ricatture ( = 596); queste risultano distribuite in uropa ed Africa nordoccidentale con direttrici prevalenti nord-est, sud e sud-ovest. Il maggior numero di ricatture esterne si registra durante la migrazione autunnale (ottobre), per poi decrescere durante svernamento, migrazione primaverile e nidificazione. Il numero di specie ricatturate registra invece andamento bimodale con valori massimi in ottobre e marzo. Durante lo svernamento si registrano segnalazioni solamente dalle nazioni europee con direttrici principali nordest e sud-ovest. La migrazione primaverile è invece caratterizzata da un forte afflusso dalle 13

14 coste nord-africane con transito verso i quartieri riproduttivi del centro e nord uropa. Gli individui catturati in Piemonte durante il periodo riproduttivo tendono poi a migrare decisamente verso le coste mediterranee con direttrici sud e sud-ovest; così come nella migrazione autunnale, quando individui provenienti da nord-est si dirigono a sud-ovest e sud. Le specie di migratori intra-paleartici maggiormente rappresentative, tra quelle ricatturate in Piemonte, sono attualmente: Pettirosso, Merlo, Tordo bottaccio, Tordo sassello, Capinera, Pendolino, torno, Fringuello, Peppola e Migliarino di palude. Il Pettirosso è ben presente nei dati di inanellamento piemontesi, sia per la distribuzione delle stazioni di cattura che come andamento del numero di catture per decade, il quale evidenzia due picchi in corrispondenza della migrazione primaverile (ultima decade di marzo) ed autunnale (decade centrale di ottobre), quest ultima quantitativamente più importante. Complessivamente, di questa specie nidificante, migratrice e svernante si dispone di circa dati di cattura e 32 ricatture di cui 29 esterne. La distribuzione delle ricatture esterne evidenzia una netta prevalenza delle direttrici meridionali e sud-occidentali, che portano la specie ai suoi quartieri di svernamento localizzati principalmente in Algeria (fig. 12). Le direttrici delle ricatture per provincia evidenziano movimenti che per ovara, Torino ed Alessandria portano nettamente verso sud-ovest, mentre a Cuneo diviene importante la componente meridionale. Le segnalazioni di ricatture esterne sono pervenute quasi esclusivamente per le migrazioni autunnali e primaverili, con picchi in ottobre ed aprile. I pochi individui ricatturati durante nidificazione e svernamento sembrano mostrare direttrici nettamente nord-sud, così come i migratori primaverili tendono ad avere una forte componente meridionale, mentre i migratori autunnali si dirigono quasi in egual misura verso sud e sud-ovest. Figura 12. Pettirosso. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 29). 14

15 Il Merlo è abbondantemente presente in Piemonte per tutto il corso dell anno con popolazioni nidificanti, migratrici e svernanti e presenta, nell andamento delle catture, un picco nella prima decade di ottobre, valori minimi durante lo svernamento ed un leggero picco dell indice di cattura nella prima decade di marzo. Oltre catture hanno prodotto 39 catture esterne e 5 interne, concentrate principalmente durante la migrazione autunnale con picco in ottobre. La maggior parte delle ricatture si collocano verso sud, in Corsica, Provenza e ardegna (fig. 13), e tale andamento viene confermato anche dalle direttrici valutate per provincia. È poi interessante notare come i merli svernanti in Piemonte tendano sostanzialmente a migrare verso nord-est, mentre migratori e nidificanti confermino la prevalente direttrice meridionale. Figura 13. Merlo. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 39). Per il Tordo bottaccio, specie nidificante, migratrice e svernante nella nostra Regione, disponiamo di oltre dati di inanellamento, 47 ricatture esterne e due ricatture interne. Quantitativamente importante soprattutto all Osservatorio Ornitologico di Baldissero d Alba (Cuneo), mostra, nell andamento per decade delle catture, un piccolo picco all ultima decade di marzo ed uno decisamente più importante alla metà di ottobre. Le ricatture esterne sono concentrate soprattutto durante la migrazione autunnale (picco in ottobre) e, secondariamente, durante lo svernamento. Direzione e distribuzione delle ricatture esterne evidenziano un ingressione orientale e nord-orientale, evidente soprattutto durante la migrazione autunnale, con prosecuzione a sud e sud-ovest verso i quartieri di svernamento in Provenza, Baleari ed Algeria (fig. 14). I dati provinciali sembrerebbero indicare per gli ambiti centro-settentrionali un flusso orientale che prosegue poi verso sud ad Alessandria e verso sud-sud-ovest a Cuneo. 15

16 Figura 14. Tordo bottaccio. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 47). Il Tordo sassello è presente in Piemonte come migratore e svernante. Viene catturato, soprattutto presso l Osservatorio Ornitologico di Baldissero d Alba (Cuneo), principalmente tra ottobre e gennaio, con picco migratorio nella prima decade di novembre; medesimo andamento presenta il numero mensile di ricatture esterne. Complessivamente sono stati inanellati oltre individui e sono disponibili 44 ricatture esterne e 3 interne. La distribuzione delle ricatture (rare nei quartieri di nidificazione), evidenzia l attraversamento della pianura Padana e l areale di svernamento, che si localizza principalmente nella fascia mediterranea ligure e francese; l analisi delle direttrici migratorie evidenzia bene, sia nel complesso che per fase fenologica e provincia, il flusso che da est-nord-est interessa il Piemonte per portare i migratori verso ovest e sud-ovest (fig. 15). La Capinera, con oltre individui inanellati, è una delle specie maggiormente catturate in Piemonte, dove le sue popolazioni risultano essere nidificanti, migratrici e svernanti. La distribuzione spaziale delle catture è discretamente ben distribuita, mentre quella temporale evidenzia due picchi localizzati nell ultima decade di marzo e nella prima di ottobre. Complessivamente si dispone di 36 segnalazioni di ricattura (31 esterne e 5 interne), la cui distribuzione e direzione evidenzia un flusso che, dai quadranti settentrionali ed orientali, porta ai quartieri di svernamento localizzati sulle coste del Mediterraneo (fig. 16). Il numero mensile di ricatture esterne ricalca l andamento delle catture, con buoni valori in entrambe le migrazioni e picchi in aprile e ottobre. Decisamente scarsi i dati di ricattura relativi ad individui presenti in Piemonte durante svernamento e nidificazione, mentre quelli raccolti durante le migrazioni indicano un flusso da sud-sud-ovest verso nord-nord-ovest in primavera e da est-sud-est verso ovest-sud-ovest in autunno. 16

17 Figura 15. Tordo sassello. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 44). Figura 16. Capinera. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 31). Il Pendolino è presente in Piemonte soprattutto durante le migrazioni, con picchi di cattura a fine febbraio ed inizio novembre. Complessivamente sono stati inanellati quasi individui, principalmente in tre stazioni di inanellamento (Centro tudi delle Migrazioni, R.. Fondo Toce, Verbania; P.. P. Lago di Candia, Torino; R... Palude di an Genuario, 17

18 Vercelli) che hanno anche prodotto tutte le 37 ricatture esterne e le due ricatture interne disponibili. La distribuzione delle ricatture esterne evidenzia come la maggior parte di queste sia relativa ad una direttrice che dal Piemonte porta ai quartieri di nidificazione dell uropa centroorientale, mentre solo poche evenienze indicano le probabili aree di svernamento site in Camargue ed Italia centrale (fig. 17). Medesima direzione assumono le ricatture registrate al Centro tudi delle Migrazioni di Fondo Toce ed al Lago di Candia, mentre alla Palude di an Genuario la componente settentrionale risulta più marcata. Le due ricatture interne sono state entrambe inanellate al Centro tudi delle Migrazioni di Fondo Toce in ottobre e ricatturate alla Palude di an Genuario in febbraio. Le ricatture esterne risultano essere più scarse durante migrazione autunnale e svernamento rispetto alla migrazione primaverile, quando si concentrano nell ultima decade di febbraio. Le direttrici migratorie evidenziate per fase fenologica mettono in risalto come, durante la migrazione autunnale, i pendolini transitino per il Piemonte arrivando dalle aree nord-orientali e dirigendosi verso i quartieri di svernamento, mentre i soggetti inanellati in svernamento e migrazione primaverile sostanzialmente non forniscano ricatture se non nelle aree di nidificazione settentrionali e nordorientali. Figura 17. Pendolino. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 37). Lo torno in Piemonte è stato inanellato principalmente nei roost post-riproduttivi durante i mesi di maggio, giugno e luglio. La maggior parte degli oltre individui catturati sono relativi alla provincia di Cuneo ed hanno prodotto 36 ricatture esterne localizzate soprattutto in Algeria e Marocco (fig. 18). La maggior parte delle ricatture esterne hanno interessato il Piemonte durante 18

19 migrazione primaverile e nidificazione, con un picco nelle prime due decadi di maggio. Le principali direttrici migratorie portano i soggetti a sud-ovest e sud, verso le aree di svernamento (soggetti inanellati durante migrazioni e nidificazione), oppure da nord-est, relative ad alcuni soggetti svernanti di provenienza polacca. Figura 18. torno. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 36). Il Fringuello è specie presente in Piemonte con popolazioni nidificanti, svernanti e migratrici, ed è proprio durante la migrazione autunnale (ed in particolare dalla seconda decade di ottobre alla prima di novembre) che ingenti contingenti di fringuelli interessano la regione provenendo da nord-est e dirigendosi a sud-ovest e, marginalmente, a sud-est, verso i quartieri di svernamento mediterranei (fig. 19). L analisi delle direttrici per provincia, considerando che si ha un campione significativo solamente per Cuneo, non offre ulteriori spunti di riflessione se non una conferma di quanto precedentemente esposto. È però interessante rilevare come, nelle due principali stazioni in cui è catturato (Osservatorio Ornitologico di Baldissero d Alba e Colle dell Ortiga, Demonte), il Fringuello presenti fenologie temporali ben differenti, con picco migratorio che si colloca mediamente tra il 13 ed il 17 ottobre a Baldissero d Alba e tra il 23 ed il 27 ottobre a Demonte; questo fatto, unito al rapporto riscontrato tra adulti e giovani dell anno (1:1,6 a Baldissero d Alba e 1:4,9 a Demonte), porterebbe ad ipotizzare che, dopo aver raggiunto la pianura cuneese, parte dei contingenti in transito, per la maggior parte adulti, tendano a fermarvisi per svernare, mentre altri, prevalentemente giovani dell anno, proseguano verso quartieri sudoccidentali. Dalle oltre catture della specie sono derivate 34 ricatture esterne, concentrate in particolare durante il mese di ottobre e, più in generale, durante migrazione autunnale ( = 21) e svernamento ( = 14), evidenziando come, nella prima, si verifichi un forte transito da nord- 19

20 est verso sud-ovest con una piccola componente sud-orientale, mentre i soggetti che hanno trascorso l inverno in Piemonte tornino nelle aree nord-orientali per nidificare; decisamente scarsi, e quindi non significativi, i dati relativi a migrazione primaverile e nidificazione. La Peppola, migratrice e svernante in Piemonte, di cui sono stati inanellati oltre individui distribuiti tra l inizio di ottobre e la fine di marzo con un picco alla fine di ottobre, è catturata per lo più presso l Osservatorio Ornitologico di Baldissero d Alba (Cuneo). Per la maggior parte degli individui in transito durante il picco migratorio autunnale la Regione sembrerebbe rappresentare anche l areale di svernamento, dato che rare sono le ricatture a sud ed ovest dell area di studio. Le 25 ricatture esterne sono infatti principalmente distribuite sulla direttrice migratoria nord-orientale che unisce il Piemonte alle zone di nidificazione (fig. 20). Il picco mensile di ricatture esterne si colloca durante la migrazione autunnale, ma il numero maggiore è da attribuirsi allo svernamento. Durante la migrazione autunnale risulta importante la componente orientale, quantitativamente seguita da quelle nord-orientale e settentrionale, che si continuano poi verso sud-sud-ovest. Come già si era osservato per il Fringuello, i soggetti che hanno trascorso l inverno in Piemonte tornano nelle aree nord-orientali per nidificare senza evidenziare significative ingressioni da altre aree di svernamento. Figura 19. Fringuello. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 34). 20

21 Figura 20. Peppola. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 25). Il Migliarino di palude, specie per la quale in Piemonte sono presenti popolazioni migratrici, nidificanti e svernanti, rappresenta, sia come numero di catture (con circa soggetti inanellati) che numero di ricatture (116 ricatture esterne e 21 interne), uno dei migliori campioni attualmente disponibili per la Regione e già parzialmente analizzato in Biddau et al. (2004). La maggior parte delle catture avviene in situazioni di roost tra l inizio di ottobre e la fine di marzo; medesimo andamento presenta il numero mensile di ricatture esterne, di cui si rilevano valori massimi durante lo svernamento e discreti nelle migrazioni. Le ricatture esterne appaiono distribuite in buona parte d uropa su una direttrice nord-orientale con buone componenti settentrionali ed orientali ed una minima sudoccidentale (fig. 21); stessa situazione si riscontra procedendo all analisi delle direttrici calcolate per provincia, mentre le ricatture interne evidenziano una forte componente settentrionale e due più discrete, una orientale ed una sud-occidentale. La migrazione autunnale è caratterizzata da un forte flusso migratorio con direzione prevalente da nord-est a sud-ovest e soggetti che si spingono a svernare fino in pagna; in inverno la maggior parte degli individui stazionano in Piemonte per poi tornare ai quartieri di nidificazione di uropa centrale, orientale e penisola scandinava; durante la migrazione primaverile è presente una piccola componente sud-occidentale che evidenzia un ingressione di soggetti che hanno svernato più ad occidente e si trasferiscono nettamente verso nord-est. Analizzando direttrici e distribuzione delle ricatture esterne per classi di sesso e di età possiamo poi osservare come, sostanzialmente, si ripeta lo schema generale precedentemente esposto, con buone componenti settentrionali ed orientali ed una minima sud-occidentale, ma si evidenzia anche come i soggetti giovani e le femmine preferiscano quartieri di svernamento sud-occidentali rispetto agli adulti ed ai maschi. 21

22 . Figura 21. Migliarino di palude. Direzione (a destra) e distribuzione (a sinistra) delle ricatture esterne relative al Piemonte ( = 116). Quanto esposto precedentemente, unitamente all analisi delle fenologie stagionali relative agli uccelli inanellati ed ai risultati delle ricerche condotte con altre metodiche, evidenzia quindi come il Piemonte rappresenti un importante crocevia per le migrazioni degli uccelli e, considerato che la maggior parte delle informazioni sulle migrazioni dei Passeriformi in Piemonte derivano dall attività di inanellamento, tutt ora per la maggior parte inedite, possiamo aspettarci nei prossimi anni un notevole incremento delle conoscenze su questa importante fase fenologica. Bibliografia Autori vari, Il Centro tudi sulle Migrazioni nella Riserva aturale del Fondo Toce. nte di Gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Lago Maggiore. Pp Bendini L., Bollettino Attività Inanellamento..1 Istituto azionale di Biologia della elvaggina. Bologna. Bendini L. e pina F., Bollettino Attività Inanellamento..3 Istituto azionale di Biologia della elvaggina. Bologna. Boano G. e Pulcher C., Check-list degli Uccelli di Piemonte e Val d Aosta aggiornata al dicembre Boll. Mus. reg. ci. nat. Torino 20: Biddau L. e Cattaneo G., 2004 L avifauna del Parco aturale Provinciale del Lago di Candia. Grafica anthiatese editrice. Biddau L., Ferro G., Rege G., Tibaldi B., Garrone G., 2004 Analisi delle ricatture e fenologia dello svernamento del Migliarino di palude (mberiza schoeniclus) in Piemonte. Riv. Piem. t. at. 25: Brancato R., Ferrero M.R., Ferro M., Uccelli inanellati in Piemonte dal Museo Civico Craveri di Bra. Rapporto Riv. Piem. t. at., 16: Brancato R., Ferrero M.R., Ferro M., Uccelli inanellati in Piemonte dal Museo Civico Craveri di Bra. Rapporto Riv. Piem. t. at., 17:

23 Brichetti P. e Massa B., Check-List degli uccelli italiani aggiornata a tutto il Riv.ital.Orn. 68: Cucco M. e Tibaldi R. (red.), Uccelli inanellati in Piemonte. Rapporto Riv. Piem. t. at., 8: Fasano., Boano G. e Ferro G., anni di inanellamento in Piemonte e Valle d Aosta. - Lab. Terr. di duc. Amb., Museo Civico Craveri di toria aturale. Memorie dell AP vol. V, Bra. Pp Ferrero M.R., Ferro M., Uccelli inanellati in Piemonte dai collaboratori del Museo Civico Craveri e dagli inanellatori operanti nei parchi (Rapporto 1996). Riv. Piem. t. at., 18: Ferrero M.R., Gola L., Panizza G., Uccelli inanellati in Piemonte dai collaboratori del Museo Civico Craveri e dagli inanellatori operanti nei parchi (Rapporto 1997). Riv. Piem. t. at., 19: Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Redattori: Bandini M. e Fasano.), 2006 Resoconto dell attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta. Anno Riv. Piem. t. at., 27: Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Fasano. e Giraudo L. red.), Resoconto dell attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta. Anno Riv. Piem. t. at., 24: Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Redattore: Fasano.), 2004 L attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta dal 1974 al 2002: risultati e prospettive. Abstracts dell VIII Convegno azionale degli Inanellatori Italiani. Montesilvano (Pescara) gennaio Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Redattori: Fasano. e Pavia M.), 2005 Resoconto dell attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta. Anno Riv. Piem. t. at., 26: Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Redattori: Fasano. e Ribetto G.), 2004 Resoconto dell attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta. Anno Riv. Piem. t. at., 25: Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Fasano. e Tamietti A. red.), Resoconto dell attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta. Anno Riv. Piem. t. at., 23: Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (Redattori: Fasano. e Tozzi.), 2007 Resoconto dell attività di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d Aosta. Anno Riv. Piem. t. at., 25: Macchio., Messineo A. & pina F., 2002 Attività di alcune stazioni di inanellamento italiane: aspetti metodologici finalizzati al monitoraggio ambientale. Biol. Cons. Fauna, 110: Molinaro. e Boano G., Resoconto generale 8 anni ( ) dell'attività di inanellamento dell'osservatorio Ornitologico del Museo Craveri di Bra. Riv. Piem. t. at., 3: Museo Civico Craveri di toria aturale (Fasano., Ferrero M.R., Vaschetti G. red.), Uccelli 23

24 inanellati in Piemonte dai collaboratori del Museo Civico Craveri e dagli inanellatori operanti nei Parchi. (Rapporto 1999). Riv. Piem. t. at., 22: Museo Civico Craveri di toria aturale (Ferrero M.R., Rosselli D., Pivani F. red.), Uccelli inanellati in Piemonte dai collaboratori del Museo Civico Craveri e dagli inanellatori operanti nei parchi (Rapporto 1998). Riv. Piem. t. at., 120: pina F. e Bendini L., Bollettino Attività Inanellamento..2 Istituto azionale di Biologia della elvaggina. Bologna. Tibaldi R. e Boano G., Uccelli inanellati in Piemonte. Rapporto Riv. Piem. t. at., 7: Tibaldi B. e Brancato R., Uccelli inanellati in Piemonte dal Museo Civico Craveri di Bra. Rapporto Riv. Piem. t. at., 14: Tibaldi B. e Brancato R., Uccelli inanellati in Piemonte dal Museo Civico Craveri di Bra. Rapporto Riv. Piem. t. at., 15: Tibaldi R. e Cucco M., Uccelli inanellati in Piemonte. Rapporto Riv. Piem. t. at., 13: Tibaldi R. e D'Addio L., Uccelli inanellati in Piemonte. Rapporto Riv. Piem. t. at., 10: Tibaldi R. e Molinaro. (red.), Quindici anni di inanellamento e di rilievi biometrici sull'avifauna piemontese effettuati dal Museo Civico Craveri di Bra. Museo Civico Craveri di toria aturale, Città di Bra, pp. 86 Tibaldi R. e Tibaldi B., Uccelli inanellati in Piemonte. Rapporto Riv. Piem. t. at., 9: Tibaldi B. e Tibaldi R., Uccelli inanellati in Piemonte. Rapporto Riv. Piem. t. at., 12:

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