Lo studio della migrazione dei rapaci in Piemonte e definizione delle principali direttrici di volo
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1 Lo studio della migrazione dei rapaci in Piemonte e definizione delle principali direttrici di volo ROBERTO TOFFOLI Via Viada, 3/b Roccavione (CN) rtoffoli@iol.it La migrazione può essere definita un movimento che implica un cambiamento di habitat, ricorrente periodicamente ed in direzione alternata. Tale definizione, sebbene non sufficientemente ampia per descrivere una più vasta serie di movimenti (dispersione, nomadismo, movimenti locali), può essere ritenuta valida nel caso della migrazione di molte specie di uccelli (ciconiformi, accipitriformi, caradriiformi, molti passeriformi) in risposta ai periodici cambiamenti della disponibilità di cibo. Su 285 specie di rapaci diurni, 133 (46,7%) sono migratori (Kerlinger, 1989). La maggior parte delle specie di accipitriformi e falconiformi si riproduce nell emisfero boreale e tanto più la popolazione nidificante è lontana dall equatore, tanto più essa tende a migrare (Kerlinger, 1989). Gli uccelli paleartici e neartici si dirigono verso sud in autunno, per trascorrere l inverno, mentre in primavera tornano ad occupare i loro territori riproduttivi estivi. Durante il periodo invernale, la scarsa disponibilità di prede può essere causata dal fatto che esse stesse migrano, vanno in letargo o, pur rimanendo attive, diventano meno visibili sotto la neve. Il motivo che spinge gli uccelli a lasciare i territori di svernamento in primavera, intraprendendo un viaggio energeticamente dispendioso che molti individui non riescono a portare a termine, è di più difficile comprensione. Molte di queste aree, infatti, sembrano adatte a sostenerli anche durante il periodo riproduttivo. Tuttavia, se gli uccelli non migrassero, nelle aree settentrionali una grande quantità di cibo rimarrebbe inutilizzata. Conseguentemente è logico ritenere che ogni individuo migrante verso nord in aree con cibo largamente disponibile in un periodo di tempo relativamente breve, ha maggiori probabilità di allevare giovani non dovendo competere con specie residenti nel suo areale di svernamento. Gli spostamenti migratori devono essere quindi considerati un prodotto della selezione naturale che assicura una maggiore efficienza riproduttiva (Neweton, 1979). La conoscenza dei movimenti degli uccelli migratori è rilevante sia per la comprensione dell eco-biologia delle specie, sia in risposta alle molteplici esigenze di tipo applicativo e gestionale. Ad esempio, per le specie d interesse venatorio, i piani di prelievo devono considerare l andamento spazio-temporale delle popolazioni, mentre, per le specie d interesse conservazionistico, un appropriata conoscenza dei tempi e delle rotte di spostamento è cruciale per definire programmi di tutela ed indirizzare l attività gestionale nei siti e nei periodi più appropriati. 1
2 Lo studio della migrazione visiva in Piemonte, in particolare per quanto riguarda il settore alpino, è iniziata a partire dalla fine degli anni ottanta del secolo scorso con osservazioni standardizzate su alcuni valichi o valli interessati da particolari concentrazioni di uccelli durante i movimenti migratori (Reteuna, 1994; Toffoli e Bellone 1996; Giraudo e Toffoli, 23). A partire dalla seconda metà degli anni novanta il Parco Naturale Alpi Marittime ha dato avvio al Progetto MIGRANS sullo studio della migrazione visiva attraverso le Alpi Marittime. Scopo della ricerca è quello di valutare la direzione di volo e l importanza dei flussi migratori di rapaci diurni e cicogne durante la migrazione post riproduttiva. Il Progetto MIGRANS prevede, inoltre, un coordinamento dei diversi siti di studio della migrazione visiva (autunnale e primaverile) in Piemonte e più in generale in Italia, con la pubblicazione di un periodico semestrale: INFOMIGRANS (Parco Naturale Alpi Marittime, 1998; 1999, 2; 21; 22; 23; 24; 25;26). Materiali e metodi Per la definizione delle informazioni disponibili sulla migrazione in Piemonte sono stati analizzati i dati bibliografici relativi al passaggio dei rapaci (Reteuna, 1994; Toffoli e Bellone 1996; Parco Naturale Alpi Marittime, 1998; 1999, 2; 21; 22; 23; 24; 25;26; Giraudo e Toffoli 23). Per ogni sito individuato è stata elaborata una tabella con indicazioni sul numero di individui osservati in migrazione, per ogni specie censita, durante gli anni per i quali erano disponibili dati. Nel caso dei rapaci, quando possibile, sono state valutate le direzione di volo principali, espresse in percentuale di migratori per ogni direzione di allontanamento individuata, e indici orari di migrazione (IM) allo scopo di confrontare l importanza dei flussi migratori: IM = n individui / n ore di osservazione Le direzioni di volo sono state restituite graficamente mediante grafici a radar con indicazione dei principali punti cardinali. Ogni sito è stato georeferenziato e mappato, indicando il numero totale degli individui in migrazione e l indice orario per le principali specie di rapaci. I risultati ottenuti hanno permesso di: Individuare le principali bottle-neck in Piemonte; studiare la fenologia delle diverse specie osservate; valutare i trend demografici; individuare, congiuntamente con i dati di altre ricerche, le principali direttrici di migrazione nella regione; adottare misure di conservazione. Risultati Migrazione visiva dei rapaci diurni in Piemonte 2
3 L analisi delle informazioni disponibili ha permesso d individuare 14 siti interessati dalla migrazione dei rapaci così distribuiti: Provincia di Alessandria: 2; Provincia di Cuneo: 3; Provincia di Torino: 5; Provincia di Verbania: 4. Figura 1. Localizzazione dei siti di studio della migrazione visiva dei rapaci in Piemonte: in verde migrazione primaverile, in rosso autunnale Migrazione pre-riproduttiva La migrazione primaverile è stata complessivamente studiata in 7 località. Gli indici orari evidenziano un passaggio di rapaci di una certa importanza nel settore meridionale del Piemonte, nelle province di Cuneo ed Alessandria, interessando la Valle Tanaro, il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo e la Valle Scrivia da dove i migratori si dirigono verso nord-est. In provincia di Torino e nel Verbano la migrazione appare più modesta, con un minor numero d individui. La direzione di volo evidenzia una migrazione con direzione generale verso nord, nord-est a seconda della localizzazione dei siti. In provincia di Cuneo i migratori seguono un andamento a nord-est, seguendo la valle del Tanaro, così come nell area di Capanne di Marcarolo sull Appennino ligure-piemontese da dove i migratori raggiungono la valle dello Scrivia. Qui la direzione di volo devia verso nord. Nei siti posti in provincia di Torino (Lago Borgarino e Castelnuovo Nigra) il passaggio avviene lungo un asse rivolto a nord-est, mentre nel Verbano seguono direzioni nord, nord-est e nord-ovest, seguendo il Lago Maggiore e l Ossola per attraversare le Alpi e dirigersi successivamente in Svizzera. Migrazione post-riproduttiva 3
4 Per quanto riguarda la migrazione autunnale, questa è stata studiata in 1 siti. I diversi indici orari evidenziano un passo più importante rispetto a quello primaverile. Le aree maggiormente interessate, con flussi di migratori di una certa importanza, sono costituite dal settore centro meridionale delle Alpi occidentali nelle province di Torino e Cuneo. Nella parte settentrionale della provincia di Torino, nel Verbano e sull Appennino alessandrino l intensità della migrazione è più modesta. Le direzioni di volo evidenziano una migrazione diretta essenzialmente a sud-ovest, con variazioni a seconda della localizzazione dei singoli siti. Nel verbano il passaggio avviene lungo una rotta proveniente da nord, nord-est e diretta verso sud, sud-ovest. Qui i rapaci giungono dalla Svizzera attraverso l Ossola e il Lago Maggiore per dirigersi successivamente verso la Pianura Padana. Nell Appennino alessandrino la migrazione ha una direzione prevalentemente rivolta verso sud, seguendo la valle dello Scrivia, da dove raggiungono la costa ligure. Nella province di Torino e Cuneo la direzione di volo dei migratori è prevalentemente rivolta verso sud-ovest, con variazioni locali dovute alle caratteristiche geografiche. Da qui i migratori attraversano le Alpi e raggiungono la Francia. L attraversamento dell arco alpino avviene su un fronte piuttosto ampio che interessa tutte le valli del cuneese, seppur con intensità diverse. La maggior parte dei migratori tende comunque a risalire la Valle Stura di Demonte. Definizione della fenologia e trend demografici I dati raccolti nell ambito delle diverse ricerche hanno permesso di valutare la fenologia migratoria delle specie osservate. A titolo d esempio le figure 2 e 3 evidenziano l andamento complessivo del passaggio del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) sulle Alpi Marittime durante la migrazione post riproduttiva e quello primaverile nell area del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo in provincia di Alessandria. Durante il passaggio post riproduttivo il transito avviene tra la seconda quindicina di agosto e la prima di settembre con un picco compreso tra il 29 agosto e il 6 settembre. Durante il transito primaverile il passaggio avviene a maggio con picchi nella seconda metà del mese. Oltre alla definizione della fenologia migratoria delle diverse specie, le ricerche svolte hanno evidenziato differenze nei periodi di passaggio tra classi d età e sesso, come evidenziato per il falco di palude (Circus aeroginosus) durante la migrazione primaverile nell area delle Capanne di Marcarolo, dove i maschi tendono a passare anticipatamente rispetto alle femmine e i giovani più tardivamente (tab.1). 4
5 Punte Chiavardine Valle Stura Fenologia della migrazione autunnale (dati complessivi ) /8 8/8 15/8 22/8 29/8 5/9 12/9 19/9 26/9 Figura 2. Fenologia della migrazione autunnale del falco pecchiaiolo sulle Alpi Marittime (CN). Capanne di Marcarlo Fenologia della migrazione primaverile (Dati complessivi 22-25) /5 3/5 5/5 7/5 9/5 11/5 13/5 15/5 17/5 19/5 21/5 23/5 25/5 27/5 29/5 Figura 3. Fenologia della migrazione autunnale del falco pecchiaiolo nel Parco naturale delle Capanne di Marcarolo (AL) Tabella 1. Migrazione primaverile del falco di palude nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo - Differenze di passaggio tra sessi e classi d età. 5
6 Maschi adulti Femmine adulte Immaturi Inderminati Marzo Aprile Maggio Le ricerche condotte sul lungo periodo, come nel sito delle Alpi Marittime in Valle Stura, hanno permesso di ottenere delle informazioni sull andamento delle popolazioni migratrici delle diverse specie. Le figure 4, 5 e 6 evidenziano i trend delle popolazioni migratrici in questo settore delle Alpi di falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), nibbio reale (Milvus milvus) e biancone (Circaetus gallicus). in Europa negli ultimi dieci anni (BirdLife International, 24). Il nibbio reale, al contrario, ha avuto una tendenza negativa (Rs: -,84; p<,1; n=16) analogamente a quanto osservato in generale in Europa e più in dettaglio sui siti di studio della migrazione autunnale dei Pirenei francesi e spagnoli (BirdLife International, 24; Urcun, 1998). Il biancone ha evidenziato un trend positivo (Rs:,856; p<,1; n=16). Il falco pecchiaiolo ha evidenziato una certa stabilità nelle popolazioni di transito (Rs:,33; p>,5; n=16), in accordo con quanto evidenziato Indice (individui/ora) Falco pecchiaiolo Indice (individui/ora) Lineare (Indice (individui/ora)) Figura 4. Trend demografico del falco pecchiaiolo sulle Alpi Marittime (CN). Istogramma del numero d individui e grafico dell indice orario. 6
7 1,45 9,4 8, ,3,25,2,15,1 Indice (individui/ora) Nibbio reale Indice (individui ora) Lineare (Indice (individui ora)) 2, ,5 Figura 5. Trend demografico del nibbio reale sulle Alpi Marittime (CN). Istogramma del numero d individui e grafico dell indice orario ,5 2 1,5 1,5 Indice (individui/ora) Biancone Indice (individui ora) Lineare (Indice (individui ora)) ,5 Figura 6. Trend demografico del biancone sulle Alpi Marittime (CN). Istogramma del numero d individui e grafico dell indice orario. Conclusioni 7
8 Le ricerche condotte da più anni in Piemonte sulla migrazione dei rapaci hanno permesso di: individuare le principali bottle-neck e i corridoi di volo; valutare la fenologia delle diverse specie; valutare il trend demografico. Tali informazioni sono fondamentali per una adeguata conservazione degli uccelli migratori e hanno permesso di: ridefinire il sistema delle ZPS (Zone a Protezione Speciale) presenti in Piemonte; individuare lungo i corridoi di volo le aree di maggiore interesse dove adottare le adeguate misure di conservazione negli ambiti dei piani faunistico-venatori; individuare le aree Natura 2 dove adottare misure agroambientali nell ambito del PSR (Programmi di Sviluppo Rurale) idonee alla conservazione dei migratori. In futuro si augura: la continuazione del monitoraggio nei siti più importanti; una maggiore standardizzazione nella raccolta dei dati; un maggiore coordinamento a livello locale e nazionale; la definizione di nuovi argomenti di ricerca correlati con la migrazione. Bibliografia BirdLife International, 24. Birds in Europe. Population estimates, trends and conservation status. BirdLife Conservation Series n. 12: 374. Giraudo L., Toffoli R., 23. La migrazione postnuziale del nibbio bruno Milvus migrans attraverso le Alpi Marittime. Avocetta 27: 6-62 Kerlinger P., Flight strategies of migrating hawks. Univ. Chicago Press: 2 pp. Neweton I, Population ecology of raptors. T. & A. D. Poyser. Parco Naturale Alpi Marittime, INFOMIGRANS. n.1. Parco Naturale Alpi Marittime, INFOMIGRANS. n.2. Parco Naturale Alpi Marittime, INFOMIGRANS. n.3. Parco Naturale Alpi Marittime, INFOMIGRANS. n.4. Parco Naturale Alpi Marittime, 2. INFOMIGRANS. n.5. Parco Naturale Alpi Marittime, 2. INFOMIGRANS. n.6. Parco Naturale Alpi Marittime, 21. INFOMIGRANS. n.7. Parco Naturale Alpi Marittime, 21. INFOMIGRANS. n.8. Parco Naturale Alpi Marittime, 22. INFOMIGRANS. n.1. Parco Naturale Alpi Marittime, 22. INFOMIGRANS. n.9. Parco Naturale Alpi Marittime, 23. INFOMIGRANS. n.11. Parco Naturale Alpi Marittime, 23. INFOMIGRANS. n.12. 8
9 Parco Naturale Alpi Marittime, 24. INFOMIGRANS. n.13. Parco Naturale Alpi Marittime, 24. INFOMIGRANS. n.14. Parco Naturale Alpi Marittime, 25. INFOMIGRANS. n.15. Parco Naturale Alpi Marittime, 25. INFOMIGRANS. n.16. Parco Naturale Alpi Marittime, 26. INFOMIGRANS. n.17. Parco Naturale Alpi Marittime, 26. INFOMIGRANS. n.18 Reteuna D., La migrazione degli Accipitriformes, Falconiformes e Ciconiiformes attraverso le Valli di Lanzo.Riv. piem. St. Nat., 15: Toffoli R., Bellone C., Osservazioni sulla migrazione autunnale dei rapaci diurni sulle Alpi Marittime. Avocetta 2: Urcun J. P., The Autumn Migration of Red Kite Milvus milvus through Pyrenees. Holoartctic Birds of Prey. Proceedings of a International Conference:
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