Rapporto Cave I numeri, il quadro normativo, il punto sull impatto economico e ambientale dell attività estrattiva nel territorio italiano.

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1 Rapporto Cave 2011 I numeri, il quadro normativo, il punto sull impatto economico e ambientale dell attività estrattiva nel territorio italiano. Fiera di Rimini-Ecomondo 10 Novembre 2011

2 La fotografia di una situazione impressionante Sono le cave attive in Italia ed oltre quelle abbandonate o dismesse. Lombardia, Sicilia e Veneto le prime tre Regioni per numero di cave attive.

3 Le cave per gruppi di materiali estratti Sabbia e ghiaia, materiali fondamentali per le costruzioni, rappresentano il 60% del totale dei materiali estratti in Italia. Cava a Maddaloni (CE)

4 Nel 2010 diventiamo il primo Paese in Europa per consumo pro capite di cemento Paesi Produzione 2010 (in migliaia di tonnellate) Consumo procapite 2010 (in kg per abitante) Italia Germania Spagna Francia Regno Unito Paesi Bassi Fonte AITEC Attività estrattiva in Puglia

5 Regione I mancati guadagni di Regioni ed Enti Locali Entrate annue derivanti dai canoni (in Euro) Ipotesi con canone Gran Bretagna (in Euro) Lombardia Lazio Piemonte Emilia-Romagna Puglia Veneto Sardegna Toscana Abruzzo ITALIA

6 Gli irrisori canoni di concessione L aspetto più negativo riguarda la condizione di 4 Regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) che permettono il prelievo di qualsiasi tipo di roccia senza incassare un solo Euro. Una condizione simile è quella di Lazio, Valle d Aosta e Umbria, dove cavare costa solamente pochi centesimi di euro al metro cubo. Sabbia e ghiaia, i materiali più estratti, vedono richieste irrisorie in tutta la penisola. Regione Canoni per sabbia e ghiaia ( /m 3 ) Abruzzo Sabbia 1,42 Ghiaia 1,13 Veneto 0,62 Emilia- Romagna 0,57 Toscana 0,46 Lombardia 0,44 Umbria 0,375 Lazio e Valle d Aosta Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna 0,30 Gratuita

7 Sono i Comuni con almeno una cava attiva presente sul proprio territorio (il 27,7% dei Comuni italiani) e ben Comuni quelli con almeno 2 cave, addirittura il 13,3% del totale! E un attività che riguarda tutte le Regioni.

8 Cave di Campiglia Marittima (LI) Cava a Priverno (LT)

9 Quantità estratte di inerti Regione Metri cubi estratti nel 2010 Lombardia Lazio Piemonte Emilia-Romagna Puglia Veneto Sardegna Toscana Abruzzo ITALIA Si assiste ad un calo consistente, rispetto al 2009, arrivando nel 2011 a superare gli 89 milioni di metri cubi cavati (contro i 142 milioni di 2 anni fa) generato dalla crisi del settore edilizio e da quella economica. Rimangono impressionanti i numeri relativi alle estrazioni in Lombardia e Lazio che insieme arrivano al 30% del totale estratto in Italia.

10 Il quadro normativo nazionale e regionale La normativa nazionale è ancora ferma al Regio Decreto del 1927, nato con un approccio chiaramente sviluppista che non tiene in alcun modo conto degli impatti provocati sul territorio. In molte Regioni, a cui sono stati trasferiti i poteri in materia nel 1977, si verificano situazioni di grave arretratezza. Preoccupanti sono le situazioni di Veneto, Abruzzo, Molise, Sardegna, Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia tutte Regioni che non hanno un Piano Cave in vigore. L assenza dei piani cava e di una corretta e moderna legislazione ha come principale conseguenza quella di determinare un ampio potere discrezionale in chi deve autorizzare le nuove cave e nello stesso controllo del territorio. Imbarazzanti sono le sanzioni previste dalle Leggi Regionali nei casi di coltivazione illegale, abusivismo ed inosservanza delle prescrizioni previste dalle leggi. Per l apertura non autorizzata di una cava si arriva a situazioni come quella di Piemonte (una multa compresa tra 500 e euro) ed Abruzzo (da 102 a euro).

11 Un esempio chiaro ed efficace di ciò che succede in una Regione, come la Calabria, che fino al 2009 non aveva nessuna norma che regolasse le attività estrattive. Comune di Maierato (VV) 2008 Comune di Maierato (VV) 2010

12 Cosa succede nel resto d Europa Normativa unica per tutto il Paese, alti canoni di concessione e spinta all utilizzo di materiali riciclati. Queste sono le principali parole d ordine nei Paesi del Nord Europa. Il Regno Unito ha introdotto, nel 2002, un 'imposta sull estrazione di sabbia e ghiaia equivalente al 20% del prezzo medio di mercato, andando a formare un fondo unico nazionale per tutti gli interventi di ripristino e manutenzione ambientale. Si è raggiunto e superato in pochi anni il 65% del riciclo dei materiali da Costruzione e Demolizione (C&D), quota che in Italia è ferma da tempo al 10%. La Danimarca grazie alla normativa introdotta nel 1987, ha stabilito che ogni tonnellata di rifiuti da C&D portati in discarica o inceneriti doveva essere tassata per 5,3. Nel 1993 la tassazione è stata aumentata e si è arrivati a 45 per tonnellata, per terminare questo processo nel 1998 quando il canone è arrivato a 50. Grazie a questa attenta politica le stime sul riciclaggio di aggregati mostrano per la Danimarca i migliori risultati continentali con oltre il 90% di inerti riciclati.

13 La Regione Emilia- Romagna, si è resa protagonista dello sviluppo del progetto Europeo SARMa (acronimo di Sustainable Aggregates Resource Management) i cui obiettivi principali riguardano il recupero delle aree di cava abbandonate (tra cui le aree golenali del fiume Po) e lo sviluppo di sistemi per il riciclo del materiale inerte. Le buone pratiche

14 L utilizzo di ex aree estrattive trasformate in parchi fotovoltaici. Come quello di Premariacco (UD) da 2 MW di potenza e m 2 di superficie. Il recupero di aree dismesse per usi ricreativi, turistici e naturalistici come il rifugio di montagna nella ex-cava di marmo nel Comune di Erto e Casso in Provincia di Pordenone ed il Parco delle Cave a Milano.

15 Le infrastrutture: Il Passante di Mestre Lo Juventus Stadium

16 Grazie per l attenzione Il Rapporto Cave 2011 è scaricabile dal sito