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1 Ufficio avifauna migratoria: a Lecco e Iseo tutelate con due esempi da esportare Ancora una conferma che sinergia fra associazioni e supporto tecnico possono far ottenere risultati favorevoli alla caccia, concreti e visibili Foto C. Scotto - 2 avifauna migratoria dalla sua nascita fornisce assistenza tecnico-scientifica L Ufficio alla Fidc sia nazionale che ai Consigli regionali e provinciali, offrendo supporto nelle tematiche relative alla caccia, dai calendari ai piani faunistici, dalle ricerche alle collaborazioni internazionali. Recentemente sono stati ottenuti due successi nelle province di Lecco e Brescia, sul lago d Iseo, che riteniamo esemplificativi di come si dovrebbe agire per mantenere le tradizioni venatorie italiane, sia in termini di collaborazione fra associazioni, che di utilizzo dei necessari argomenti scientifici e legali per offrire agli enti pubblici un punto di vista documentato e credibile a supporto delle richieste dei cacciatori. 12 La Provincia di Lecco In Provincia di Lecco era in via di approvazione una proposta di Piano faunistico-venatorio che avrebbe introdotto limitazioni alla caccia inaccettabili, sia per la selvaggina stanziale e tipica alpina, sia per la migratoria. Una proposta di Piano che conteneva inoltre forzature legali sulle competenze dei Piani faunistici, introducendo divieti di caccia a specie e su territori non contemplati dalla legislazione regionale e nazionale né tantomeno da quella comunitaria. Tra le varie forzature spiccava il concetto del progressivo azzeramento (!) degli appostamenti fissi di caccia nelle Zps, presentati come incongruenti all interno di queste aree, senza che nessun documento europeo abbia mai minimamente previsto questa definizione. Inoltre si introduceva il divieto di caccia alla moretta e al combattente (non previsto dalla legge come competenza provinciale), il divieto di effettuare controllo di predatori opportunisti nelle aree Natura 2000, oltre a limitazioni di caccia agli uccelli nei Sic, quando queste aree sono istituite con la fi-

2 successo le tradizioni venatorie nalità di proteggere gli habitat ed alcune specie di animali diverse dagli uccelli. Ulteriori penalizzazioni riguardavano l identificazione dei valichi e di alcune oasi, così come i confini di vari istituti di protezione e di caccia programmata. Sarebbe troppo lungo in questa sede elencarle tutte, ma è necessario puntualizzare che nessuna di queste, in particolare per l avifauna migratoria, risultava motivata da dati scientifici, che al contrario dimostravano una situazione favorevole nel corso degli anni delle presenze di avifauna sia cacciabile che protetta nel territorio provinciale. La parte più bella di questa vicenda è invece quella della reazione delle associazioni venatorie Fidc e AnuuMigratoristi, che insieme hanno offerto alla Provincia un punto di vista nuovo sulla situazione gestionale della fauna cacciabile, condividendo un iniziale documento predisposto dall Ufficio avifauna migratoria-fidc, che ha consentito un primo approccio costruttivo con gli esponenti politici della Provincia di Lecco. Successivamente, grazie all iniziativa del presidente della Se- zione provinciale, Luigi Carissimi, è stato costituito un gruppo di lavoro, composto dai tecnici Eugenio Carlini e chi scrive, e dall avv. Enzo Bosio. Questo team ha predisposto un documento tecnico completo che ha esposto tutti gli errori, le parti fuori normativa, i contenuti inaccettabili per i cacciatori lecchesi e l insostenibilità scientifica di moltissime scelte presenti nel Piano. Un biglietto da visita che ha permesso a Fidc e AnuuMigratoristi di presentarsi ai tavoli di discussione con argomentazioni forti e documentate, attraverso un dialogo fondato su dati di fatto con la Provincia di Lecco, in particolare con il suo presidente uscente, Stefano Simonetti. La parte politica del lavoro è stata egregiamente svolta dai presidenti delle Sezioni provinciali Fidc e AnuuMigratoristi, Carissimi e Massimo Colombo, con il determinante intervento, sia all inizio dei contatti sia nel corso dei lavori, di Marco Bassolini, responsabile nazionale caccia della Lega Nord-Lega Lombarda. Di seguito alcune tabelle, presenti nel documento tecnico utilizzato nei confronti con la Pro- 13

3 FIDC In EUropa, ConosCErE per gestire Il giorno 23 settembre a Bruxelles, durante l incontro organizzato dalla Face per la celebrazione e le prospettive della direttiva Uccelli, che nel 2014 ha compiuto 35 anni, l Ufficio avifauna migratoria è stato scelto per presentare il contributo dei cacciatori al monitoraggio delle specie di uccelli oggetto di caccia. Questo incontro, voluto ed organizzato da Face Europa, ha avuto lo scopo di fare il punto sull applicazione della Direttiva dopo 35 anni e di far conoscere ai rappresentanti dell Unione Europea tutti i contributi che i cacciatori europei hanno messo in atto in armonia con le disposizioni della stessa, in materia di conservazione, ripristino e gestione degli habitat naturali e di conoscenza delle specie. La relazione dell Ufficio avifauna migratoria era intitolata Il ruolo delle associazioni venatorie per l ampliamento della base conoscitiva delle specie cacciabili. Questo intervento si inseriva in una sessione dedicata alle azioni intraprese dal mondo venatorio in favore di specie di uccelli selvatici, e andava da progetti di reintroduzione della starna in Gran Bretagna, alla creazione di zone umide in Finlandia, a progetti di gestione degli habitat in Irlanda. In questa esposizione la Fidc, attraverso l Ufficio avifauna migratoria, ha potuto presentarsi in un contesto fondamentale per le scelte in campo venatorio, con risultati concreti, che hanno dato a tutta la comunità di cacciatori italiani un immagine moderna e positiva. Sono stati esposti i dati ottenuti sull allodola, sulla pavoncella, specie entrambe soggette a Piano di gestione europeo, e gli entusiasmanti risultati dei monitoraggi satellitari su beccaccia e alzavola (e non marzaiola come erroneamente indicato, e ce ne scusiamo con i lettori, a pag. 12 dell articolo dello scorso numero che riportava la cronaca dell incontro). La relazione ha suscitato interesse, ed alla fine diverse persone del pubblico si sono avvicinate per chiedere informazioni e approfondimenti sulle nostre ricerche. In particolare è stato espresso apprezzamento da parte della d.ssa Pia Bucella e da altri funzionari della commissione Ambiente. Ulteriori contatti utili sono stati presi con altri ricercatori, che come noi sono convinti dell importanza che i cacciatori in prima persona si impegnino nella ricerca ornitologica. Da Bruxelles è stato compiuto un altro passo per il riconoscimento ufficiale ed internazionale di tutti i nostri studi. Grazie a tutti i collaboratori e a tutti coloro che si impegnano quotidianamente per la raccolta dei dati senza i quali questi risultati non sarebbero stati possibili. Michele sorrenti Lorenzo Carnacina vincia, danno un esempio di come i dati possono venire incontro alle istanze dei cacciatori: i censimenti invernali degli uccelli acquatici dimostrano che nell arco di un decennio le presenze di molte specie sia cacciabili che protette sono stabili nelle zone umide della Provincia di Lecco (Tab. 1). Un altra tabella dimostra che due laghi sovrapponibili per dimensioni (Annone e Pusiano), il primo aperto alla caccia e l altro chiuso, ospitano un numero simile di varie specie acquatiche protette, anzi per alcune le presenze sono superiori in quello dove la caccia è aperta (Tab. 2). Questi dati dimostrano che non è affatto vero che le aree chiuse alla caccia ospitino necessariamente un numero di uccelli superiore a quelle protette, ovviamente in dipendenza delle forme di caccia praticate e con differenze fra specie e gruppi di specie. Altri dati, presenti peraltro nella proposta di Pfv, dimostravano una relativa stabilità e in alcuni casi un aumento dei prelievi dei turdidi. Dopo diversi incontri la decisione del Consiglio provinciale è stata di bocciare la proposta di Piano, che era già corredata di Studio e Valutazione d incidenza: proprio questi documenti introducevano la serie di ingiustificate penalizzazioni per i cacciatori lecchesi. Ringraziamo per questa scelta il presidente provinciale Simonetti per aver avuto la lungimiranza di decidere che l assetto vigente del territorio è un buon punto di equilibrio fra le esigenze di tutti i portatori d interesse, e il nuovo Pfv avrebbe portato solo un peggioramento di quanto ottenuto fino ad oggi. il Lago d iseo Da più di trent anni sul lago d Iseo esiste una tradizione di caccia agli uccelli acquatici compiuta da appostamenti fissi. Quasi tutti sono 14

4 Specie Tuffetto Svasso maggiore Folaga Fischione Canapiglia Alzavola Germano reale Codone Mestolone Moriglione Moretta tabaccata Moretta Pavoncella Beccaccino Gallinella Porciglione Tab. 1 - Risultati dei censimenti invernali degli uccelli acquatici in provincia di Lecco dal 2002 al 2012, dati ufficiali Iwc-Università di Pavia-Ispra Specie L. Annone L. Pusiano L. Annone L. Pusiano L. Annone L. Pusiano L. Annone L. Pusiano Svasso maggiore Airone cenerino Gabbiano reale Gabbiano comune Falco di palude Albanella reale Specie L. Annone L. Pusiano L. Annone L. Pusiano L. Annone L. Pusiano L. Annone L. Pusiano Svasso maggiore Airone cenerino Gabbiano reale Gabbiano comune Falco di palude Albanella reale Tab. 2 - Dati censimenti di gennaio Iwc ufficiali. Sono stati esclusi gli anni 2002, 2006, 2009, poiché il lago di Annone ed in parte il lago di Pusiano erano gelati nei giorni dei censimenti dell area Natura 2000 è stata compiuta considerando l esistenza di questi appostamenti, ovvero che la loro attività di caccia, compiuta da ottobre a gennaio (in settembre la caccia sul lago non è consentita), è stata ritenuta compatibile con le fipreesistenti all istituzione della Riserva naturale Torbiere del Sebino e tutti sono preesistenti all istituzione dell area Natura 2000 Sic-Zps nell area protetta. Quest ultimo dato di fatto dovrebbe dar per scontato che la designazione nalità istitutive del Sic e della Zps. Questa non è stata però l interpretazione della Regione Lombardia, che ha disposto che il rinnovo delle concessioni di appostamento dovessero essere precedute dalla Valutazione d incidenza. Una col- 15

5 Graf. 1 - Variazione del prelievo medio di alcune specie di anatidi in 6 capanni del lago d Iseo nel corso di un decennio Graf. 2 - Variazione del prelievo medio di alcune specie di anatidi e folaga in 6 capanni del lago d Iseo nel corso di un decennio Graf. 3 - Andamento delle presenze invernali del germano reale sul lago d Iseo e nella Riserva naturale Torbiere del Sebino 16

6 laborazione proficua fra Ufficio avifauna migratoria, Acma provinciale e Sezione di Brescia, e un costruttivo dialogo con i rappresentanti della Riserva naturale, ha fatto decidere di procedere alla Valutazione d incidenza, pur con molte perplessità sulla reale necessità di questo passaggio amministrativo. Secondo le leggi vigenti, infatti, solo i piani o i progetti che vanno ad insistere sul sito (inclusi quelli esterni) devono essere sottoposti a Valutazione d incidenza. Risulta ovvio che gli appostamenti fissi preesistenti all istituzione del sito non possono appartenere ai piani o progetti che possono avere un influenza negativa sullo stesso, altrimenti tale possibile incompatibilità doveva essere evidenziata prima dell istituzione. Ma la strada dell opposizione si presentava più difficile di quella della predisposizione della Valutazione d incidenza, così tutti gli appostamenti interessati (6 che sono prospicienti la Riserva) sono stati riuniti e analizzati in uno Studio d incidenza predisposta dai dottori in Scienze ambientali Andrea Ravarini e Simona Bianchetti. A questo Studio è stata allegata una relazione specifica sull avifauna predisposta dall Ufficio avifauna migratoria, che ha analizzato i prelievi compiuti e le tendenze di questi in un decennio, insieme ai risultati dei censimenti invernali degli uccelli acquatici, sia sul lago che nella Riserva. Questo lavoro è stato determinante per rispondere ad alcune richieste del Comitato scientifico della Riserva, ed ha contribuito a far pervenire il parere favorevole della Riserva naturale sull assenza di effetti negativi degli appostamenti di caccia sul lago. Da questo parere favorevole è poi scaturito il rinnovo delle concessioni da parte della Provincia di Brescia, ed i cacciatori hanno potuto cominciare in tempo la loro stagione venatoria. Anche in questo caso presentiamo alcune elaborazioni che dimostrano l importanza dei dati sui prelievi raccolti dai cacciatori, oltre a quelli dei censimenti invernali. Ovviamente questi pochi grafici (vedi pag. 16) sono solo una piccola parte del lavoro compiuto e sono riportati a titolo esemplificativo del metodo applicato, che non è pubblicabile interamente per ragioni di spazio. considerazioni finali Abbiamo voluto riportare questi due positivi esempi per consentire ai lettori di valutare come la sinergia fra associazioni e supporto tecnico possono far ottenere risultati favorevoli alla caccia, concreti e visibili. Inoltre abbiamo avuto ancora conferma che il tema dei dati e dell utilizzo di argomentazioni tecniche è la chiave per riunire le associazioni venatorie nell approccio agli enti pubblici per la difesa degli interessi dei cacciatori e di una corretta gestione della fauna. Michele Sorrenti VX-6 CDS 1-6x24 PREZZO SUGGERITO AL PUBBLICO IVA INCL. RET. NON LUMINOSO: 1.225,- RET. LUMINOSO: 1.360,- VX-6 CDS 3-18x50 PREZZO SUGGERITO AL PUBBLICO IVA INCL. RET. NON LUMINOSO: 1.698,- RET. LUMINOSO: 1.838,- NUOVO VX-6 CDS 7-42x56 PREZZO SUGGERITO AL PUBBLICO IVA INCL. RET. NON LUMINOSO: 2.542,- Le ottiche sportive sono messe alla prova ogni volta che vengono utilizzate. Condizioni climatiche dure e variabili. Terreni e rocce che non perdonano. E l inesorabile contraccolpo del rinculo delle carabine di grosso calibro. Non c'è posto per le carezze. Ecco perché le nostre ottiche devono superare il programma di test più impegnativo tra tutti i fabbricanti prima di essere ritenute degne di accompagnarvi nelle battute di caccia o nelle gare. Per guardare i test in azione, andate all'indirizzo Leupold.com/rugged CATALOGO LEUPOLD 2014 IN ITALIANO contattate il distributore per l Italia: PAGANINI srl - Fax: mail@paganini.it, 17

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