IL TERRITORIO DI MILANO IL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI
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- Marta Giordani
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1 IL TERRITORIO DI MILANO NELLA NUOVA CARTOGRAFIA GEOLOGICA PRESENTAZIONE DEI FOGLI 118-MILANO E 096-SEREGNO. MILANO, 12 MAGGIO 2017 IL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI ANDREA STRINI
2 Cosa sono gli "occhi pollini? - occhio pollino è un termine informale noto anche ai non addetti ai lavori - indica una serie di fenomeni che provocano cedimenti nel terreno e che non sono sempre visibili in superficie.
3 Gli occhi pollini sono presenti principalmente nella fascia di alta pianura a Ovest dell Adda Dove sono gli "occhi pollini? area tipica di diffusione degli occhi pollini
4 Il contesto geologico è caratterizzato da: - Ceppo = conglomerati a forte componente carbonatica alterato nella porzione più superficiale - successione di sedimenti fluvioglaciali anche molto alterati - reticolo idrografico sepolto che testimonia numerose fasi di riempimento ed escavazione di valli
5 Gli "occhi pollini" generano intervalli a resistenza nulla nelle prove penetrometriche R R R
6 foto D Alessio...doline nei campi...
7 cavità ghiaie alterate...cavità (intercettate durante scavi...) foto Casati
8 TRE TIPI DI FENOMENI CHIAMATI OCCHI POLLINI 1) - cavità in conglomerato a forte componente carbonatica ( Ceppo ) 2) - gallerie superficiali in sedimenti non cementati 3) - cavità di grande volume e profondità variabile in sedimenti non cementati
9 CAVITÀ NEL CONGLOMERATO - i conglomerati della Brianza sono a cemento carbonatico - la percentule di ciottoli carbonatici e arenarie a cemento calcareo è almeno il 50% Cavità dovute a: - dissoluzione carsica del cemento e dei ciottoli - rimozione del materiale non calcareo - alterazione del conglomerato - grotte lungo l Adda per frane a grande scala
10 B5e3 A13 foto Strini
11 foto Strini
12 GALLERIE SUPERFICIALI - in prossimità di un contatto litologico e in corrispondenza di orli di terrazzo - diametro fino a oltre 50 cm - sviluppo del reticolo fino ad alcune decine di metri - associate a piccole doline
13 GENESI filtrazione verso il basso permeaile gradiente orizzontale si genera erosione per piping organizzazione ed erosione lungo il percorso
14 CAVITÀ DI GRANDE DIAMETRO - forma e dimensioni variabili fino ad alcuni metri di diametro - entro i 20 m dal piano campagna, sempre sopra la falda - in ghiaie da mediamente a molto alterate, nel 50% dei casi sovrastanti al Ceppo cavità sedimento incassante materiale di crollo
15 loess volta a cupola ghiaie alterate foto Strini
16 foto D Alessio
17 foto Strini Il territorio di Milano nella nuova cartografia geologica Presentazione dei fogli 118-Milano e 096-Seregno. foto D Alessio Novedrate Parco di Monza
18 rivestimento di materiale fine materiale di crollo foto Strini
19 materiale fine con fratture da essicamento foto D Alessio
20 GENESI Spesso sono attribuiti a blocchi di ghiaccio intrappolati nei sedimenti. In realtà sono provocati da fenomeni di piping con asportazione di materiale fine ed effetto di feedback positivo con l arrivo di acqua nel sottosuolo. Possibili più cause che portano allo stesso fenomeno. E sicuramente importante una variazione del regime idrico (es. abbassamento del livello di falda) e una disomogeneità nei sedimenti. Cause naturali ed eventualmente antropiche.
21 Le cavità evolvono per crollo spostandosi verso l'alto. In casi estremi possono raggiungere la superficie generando un pozzo di crollo Le cavità evolvono ad ogni nuova venuta d acqua (naturale o antropica)
22 Impatto sul territorio - cedimenti in cantiere e in infrastrutture pericolo per le persone e inagibilità di edifici - necessità di costruire fondazioni idonee - interventi di consolidamento - contenziosi giudiziari - trasmissione accelerata di inquinanti verso la falda e a grande distanza dalla sorgente
23
24 Bernareggio foto Strini
25 Dispersione isolinee della concentrazione del metano (%) di inquinanti Migrazione del biogas dovuta alla presenza di occhi pollini presso la discarica di Cavenago di Brianza discarica 200 m
26 Prove penetrometriche: Metodi di individuazione (1) - la maglia usata non consente di intercettare tutte le cavità (sono necessarie 99 prove per individuare un bersaglio di 3 m quadri su un'area 100 m quadri) - la maglia usata non riesce a definire la geometria del reticolo
27 Metodi di individuazione (2) Georadar: - buoni risultati a piccola profondità - scarsi risultati a profondità metriche in sedimenti alterati con alta frazione argillosa Geoelettrica: -buoni risultati in Belgio dove esistono cavità simili - necessità di eseguire molte sezioni con passo ridotto
28 Conclusioni Nel sottosuolo sono presenti cavità di dimensione e origine diversa. Nel reticolo ci sono evidenze di ingente circolazione d acqua con trasporto di sedimenti fini, che testimonia una erosione in atto Le cavità sono di difficile individuazione a priori Le cavità non sono statiche ma sono una entità dinamica; esse possono ingrandirsi ed evolvere ad ogni nuova venuta d acqua (immissione da pozzi perdenti, perdite da condotte, temporali) o per variazioni del livello della falda.
29 Considerazioni ( ) Situazione attuale Usare il criterio di massima precauzione Non disperdere acqua in sottosuolo Usare fondazioni su pali in aree soggette a "occhi pollini In futuro... - completamento censimento - banca dati in rete - sensibilizzazione per questo problema - necessità della collaborazione di tutti gli enti locali e degli studi privati
30 Conclusioni (2017)...piccoli passi avanti PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) DI MONZA E BRIANZA (adottato nel 2013) carta della suscettività al fenomeno degli occhi pollini
31 NORME DI PIANO 4. Contenuti minimi degli atti di PGT: a.... b.... nelle aree a suscettività al fenomeno degli Occhi pollini, la classificazione, le misure e le regole predette tengono conto delle linee guida contenute nella Relazione; Le linee guida contenute nella Relazione del PTCP comprendono: - considerazioni generali sulle indagini - metodi di indagine (limiti di impiego)
32 foto Strini
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