SEZIONE 1. CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE 1.

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1 SEZIONE 1. CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE La prima sezione della Relazione Previsionale e Programmatica contiene una serie di informazioni che, al di là del contenuto minimo previsto dal D.P.R. 326/98, offrono approfondimenti su temi diversi che vanno dalla demografia all economia, al mondo della scuola e indicazioni sui servizi, sulle strutture e sugli strumenti di programmazione negoziata della Provincia. L obiettivo di tale premessa è quello di fornire un supporto all elaborazione dell attività di indirizzo dell amministrazione a partire dalla conoscenza della realtà territoriale verso cui l azione di governo è rivolta. 1.1 POPOLAZIONE POPOLAZIONE LEGALE AL CENSIMENTO La popolazione residente censita al 2011 è dichiarata popolazione legale a tale data e fino al censimento successivo, 1. Tabella 1. Popolazione residente nella provincia di Udine per sesso, al 14 e al 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Censimenti Maschi Femmine Totale * Fonte: ISTAT, 14 e 15 Censimento cit. * dati provvisori POPOLAZIONE RESIDENTE ALLA FINE DEL PENULTIMO ANNO PRECEDENTE I dati utilizzati sono di fonte anagrafica. Le informazioni riferite ai residenti sono quelle rilevate con i modelli POSAS, 2 i cui dati sono raccolti, per tutto il territorio regionale, dal Servizio Statistica della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. 3 1 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 aprile 2003, Popolazione legale della Repubblica in base al censimento del 21 ottobre 2001 (Gazzetta Ufficiale n. 81 del Suppl. Ordinario n. 54) 2 Al di ogni anno le Anagrafi comunali predispongono il Modello POSAS che riporta informazioni relative alla popolazione residente sul territorio comunale suddivise per anno di nascita, sesso e stato civile. 3 Ogni anno, il Servizio Statistica della Regione mette a disposizione dell Ufficio programmazione e statistica i dati in oggetto. 1

2 Tabella 2. Popolazione residente nella provincia di Udine per sesso al e Popolazione residente al 31 dicembre 2010 (alla fine del penultimo anno precedente) Maschi Femmine Totale Fonte: Anagrafi Comunali - Servizio Statistica della Regione Autonoma FVG (2012) Evoluzione demografica Il territorio della provincia di Udine risulta suddiviso in 136 Comuni una gran parte dei quali è di piccola dimensione. Il quadro è quello di un corollario di comunità di ridotte dimensioni che circondano il capoluogo: il 77,2% dei comuni del territorio (105 su 136, con il 36,7% della popolazione totale - cfr. tabella 4) ha una popolazione al di sotto dei abitanti, mentre il comune medio della provincia udinese conta abitanti. Tabella 3. Numero di abitanti e densità abitativa della Provincia di Udine (anni ) Anno Abitanti Densità 106,72 107,00 107,26 107,73 108,01 108,41 109,26 110,01 110,28 110,39 110,40 Fonte: per la popolazione, Servizio Statistica della Regione Autonoma FVG, modd. P2, anagrafi comunali ; per la superficie territoriale dal 2003: Regione Autonoma FVG, Servizio Statistica, Regione cit. Tali piccole comunità si collocano sul territorio (superficie kmq 4.905,4) in modo alquanto rarefatto: l esame della densità abitativa della Provincia di Udine, pari a 110,40 abitanti per kmq (cfr. tab. 3), mostra un dato nettamente inferiore a quello regionale (157,3 ab./kmq) 4 e a quello nazionale (201,2 ab./kmq, dati ISTAT 2010). Osservando l andamento della popolazione nell ultimo decennio ( ) è possibile mettere in luce che dopo un decennio di crescita, in media +3,97 all anno, nel 2011 l incremento è stato pari allo 0,13 con un forte rallentamento della crescita rispetto al 2010 e dal confronto con il dato del 2001 la popolazione rilevata nel 2011 è aumentata di unità (grafico 1). 4 La popolazione residente in FVG al è pari a ; la superficie censuaria è di 7.858,4 Kmq (Regione Autonoma FVG, Servizio Statistica, Regione cit.) 2

3 Popolazione Popolazione (in migliaia) Dopo un decennio caratterizzato da un trend di crescita progressiva e considerevole che ha portato il numero di abitanti ad un livello superiore a quello registrato negli anni 60, si è osservata negli ultimi tre anni una stabilizzazione nel trend di crescita. Grafico 1. Trend evolutivo della popolazione in provincia di Udine (decennio ) Tali ultime indicazione, di un ritorno ai livelli demografici registrati tra la fine degli anni 50 e primi anni 60 e di una crescita pressoché nulla nell ultimo anno, sono evidenziate pure dal confronto del dato degli ultimi due anni con quelli degli ultimi sei censimenti, riportati nel seguente grafico. Grafico 2 Trend evolutivo della popolazione in provincia di Udine nel lungo periodo (confronto del dato 2011 con i dati dei censimenti del dopo guerra)

4 n Com. n Com. n Com. Dal grafico emerge come il dato del numero di abitanti della provincia di Udine del 2011 mostra una stabilità rispetto al valore registrato l anno precedente, rimanendo quindi, come nel 2010, un dato superiore ai valori del dato registrato nel Dopo il calo registrato negli anni 50 e 60 per il fenomeno dell emigrazione e a quello degli anni 80 e 90 causato dalla denatalità; si è assistito in questi ultimi anni ad una crescita legata all andamento del saldo sociale (saldo tra i movimenti in entrata e in uscita dai comuni della provincia verso altri comuni e verso l estero) che risulta sempre in crescita nell ultimo periodo per il fenomeno dell immigrazione e supera in valore assoluto il calo del saldo naturale (bilancio tra i morti e i nati vivi di un anno). La tabella 4, che presenta l approfondimento per dimensione demografica dei Comuni, evidenzia una stabilità nella suddivisione per classi di ampiezza: come nel 2010 anche al risultano 32 i comuni che non superano i abitanti, (se ne contavano 34 nel 2008), 25 nella classe , 31 comuni contano fino a abitanti, 17 comuni fino a abitanti. Tabella 4. Distribuzione degli abitanti della provincia di Udine secondo la dimensione del Comune di residenza (anni ). Classi Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 di Abitanti Abitanti Abitanti Comuni numero % numero % numero % ,6 3, ,6 3, ,5 3, ,0 10, ,9 10, ,9 10, ,9 24, ,9 24, ,4 24, ,5 37, ,4 36, ,9 36, ,9 64, ,9 64, ,9 64, ,9 78, ,9 78, ,0 78, OLTRE ,3 100, ,3 100, ,4 100,0 TOTALE Fonte: elaborazioni Servizio progr. e controllo su dati del Servizio Statistica della Regione Autonoma FVG. L aumento complessivo della popolazione, contenuto a 73 unità, è comunque concentrato nella classe d età per lo spostamento di un comune dalla classe alla classe e nelle classi di comuni più ampie ( e e oltre) che crescono nel complesso di 751 abitanti. 4

5 Variazione % Grafico 3. Variazione percentuale della popolazione per macro classi di ampiezza demografica dei Comuni tra gli anni 2010 e 2011 provincia di Udine 1,00 0,50 0,00-0,50-1, OLTRE variaz% -0,38 0,06 0,39 L analisi per aggregati più ampi ( , e oltre - cfr. grafico 3) evidenzia come la popolazione dei comuni più piccoli sia in calo rispetto al 2010: l insieme di comuni (pari a 105) fino ai abitanti presenta nel 2011 una popolazione di abitanti (nel 2009 erano ). Nelle classi di popolazione fino a abitanti si registrano dunque variazioni negative mentre nelle successive classi di maggior dimensioni si registrano variazioni positive ma pressoché vicine allo zero, nella classe abitanti si evidenzia +0,39% pari a 751 abitanti. Scendendo ad un maggior dettaglio (tab. 5), i Comuni che, rispetto al 2010, hanno registrato un aumento rilevante di abitanti in termini percentuali sono: Moruzzo con una crescita di 34 abitanti (pari ad una variazione relativa del 1,43% ), Remanzacco (+83 ab. pari a 1,37% in più), Pasian di Prato (115 ab. pari a 1,23% in più). Quelli che invece hanno registrato un calo più evidente della popolazione (sempre rispetto al 2010) sono Grimacco ( 22 ab., -5,57%), Preone (-15 ab., - 5,38%), Drenchia (6 abitanti in meno, corrispondenti al -4,26%) e Forni di Sotto (-27 ab., - 4,10%). I comuni in crescita sono prevalentemente di pianura e collina (due comuni sono montani), mentre i primi dieci che presentano un calo demografico sono comuni montani. Tabella 5. Variazione assoluta e relativa della popolazione residente tra il e I primi dieci comuni ordinati in modo prima decrescente e poi crescente rispetto alla variazione relativa. Dati in ordine decrescente rispetto alla variazione % positiva tra il 2011 e il 2010 Dati in ordine crescente rispetto alla variazione % negativa tra il 2011 e il 2010 COMUNE alt. assoluta relativa COMUNE alt. assoluta relativa AMARO M 21 2,56 GRIMACCO M -22-5,57 SOCCHIEVE M 17 1,81 PREONE M -15-5,38 MORUZZO C 34 1,43 DRENCHIA M -6-4,26 REMANZACCO P 83 1,37 FORNI DI SOTTO M -27-4,10 PASIAN DI PRATO P 115 1,23 DOGNA M -8-4,02 5

6 TAVAGNACCO P 167 1,16 SAVOGNA M -19-3,76 RAGOGNA C 34 1,14 SAN LEONARDO M -41-3,39 SAN PIETRO AL NATISONE C 25 1,13 LAUCO M -22-2,73 MARTIGNACCO P 73 1,08 TREPPO CARNICO M -18-2,73 AIELLO DEL FRIULI P 23 1,02 RIGOLATO M -13-2,53 Fonte: elaborazioni Servizio progr. e controllo su dati del Servizio Statistica della Regione Autonoma FVG. Per meglio mettere in luce quali sono le zone demograficamente più dinamiche in senso positivo o negativo, si è rappresentato (grafico 3) sulla carta geografica la distribuzione della popolazione per comune al 2011 (cartina a del grafico) e, accanto ad essa, la variazione di consistenza rispetto al 2010 (cartina b del grafico): si rappresenta una scala di grigi in cui al colore scuro corrispondono variazioni positive, l intensità è proporzionale al peso del fenomeno che, quindi, si affievolisce sino a raggiungere toni chiari per le variazioni negative. Grafico 3. Distribuzione numerica della popolazione della provincia di Udine per Comune al 2011 (a) e variazione relativa rispetto all anno 2010 (b) (a) (b) (2) (6) (23) (17) (88) 0,8-2,6 (15) 0,1-0,8 (27) -0,4-0,1 (37) -1,2 - -0,4 (30) -7,9 - -1,2 (27) Il significato della cartina è subito evidente: le zone con meno abitanti si trovano per lo più nell alto Friuli in particolare in quei comuni il cui territorio è, tutto o in parte, in quota e dove, quindi, gli insediamenti produttivi e le dotazioni infrastrutturali sono più carenti. La scarsa forza di attrazione di questi comuni causa uno scivolamento della popolazione, già esigua come ammontare, verso il fondovalle, come si riscontra in alcuni comuni della Valcanale (in maggior misura Dogna, Moggio e Pontebba) e nella maggior parte dei comuni della Carnia (principalmente Preone, Forni di 6

7 Sotto, Lauco, Treppo Carnico) nonché dei comuni di Grimacco, Drenchia, Savogna, San Leonardo e altri nelle valli del Natisone. Per altro verso la popolazione aumenta in diversi comuni della cintura udinese (Remanzacco, Pasisan di Prato, Tavagnacco, Martignacco) dei comuni limitrofi verso Codroipo e dei centri più importanti della pianura e della bassa friulana Dinamica demografica La popolazione è un insieme dinamico e, per meglio comprendere le cause del suo movimento, è utile analizzarne le diverse componenti: naturale e migratoria (o sociale). Il saldo naturale è calcolato facendo la differenza tra i nati vivi e i deceduti di ciascun anno. In provincia di Udine, dal 1981 in poi, esso è stato sempre negativo, come si vede a colpo d occhio dal seguente grafico. Grafico 4. Andamento del saldo naturale in Provincia di Udine, anni (valori numerici assoluti). Negli ultimi anni si era potuto apprezzare un importante modificazione della tendenza che aveva assunto un andamento meno negativo ma nel 2008 si è registrato un nuovo peggioramento, poi un lieve calo nel 2010 e un ulteriore peggioramento nel 2011con un saldo negativo pari a (era nel 2010) (cfr. sotto tab. 6). La dinamica demografica risulta fortemente influenzata anche dal saldo sociale (iscrizioni e cancellazioni anagrafiche, da e per altri comuni, e da e per l estero) che nel corso degli anni considerati ha assunto una rilevanza sempre maggiore: dapprima compensando il calo demografico e più di recente superandolo e determinando un inversione di tendenza del saldo complessivo finale. Nel grafico 5 viene rappresentato il rapporto tra il saldo sociale (sempre positivo) e quello naturale (sempre negativo, base di confronto). Da tale rapporto si evidenzia come, rispetto alla situazione degli anni 80 e 90 nella quale il saldo sociale era quasi sempre inferiore a quello naturale, con conseguente calo demografico, in questo primo decennio del nuovo millennio esso lo 7

8 sopravanzi, fino a quasi il 300% nel 2002, con una successiva attenuazione del ritmo di crescita ed una nuova consistente crescita che ha portato il rapporto a livello di 335% nel 2008 e un nuovo calo consistente registrato nel 2010 con un rapporto pari a 182,38. Nel 2011 si osserva un inversione di tendenza Di seguito si riporta la serie storica dei saldi naturali e sociali. Grafico 5. Rapporto tra saldo sociale e naturale (base 100) nella Provincia di Udine, anni Tabella 6. Bilancio demografico della provincia di Udine dal 1981 al 2010 Anno Nati vivi Morti Saldo naturale Iscritti da altri comuni Cancellati per altri comuni Saldo con altri comuni Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Saldo con l'estero Saldo sociale % tra saldo soc.e nat , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,01 8

9 , , , , , , ,38 Negli anni 80, il saldo migratorio si aggirava intorno ad una media nel decennio pari al 75% del saldo naturale, negli anni 90 è salito al 95% in media nel periodo , fino a raggiungere livelli nettamente superiori nel periodo con un valore medio pari al 268,9% (cfr. sopra grafico5 e tab. 6). Tabella 6 bis Valori medi annui Saldo degli iscritti e cancellati da e per altri comuni Saldo degli iscritti e cancellati da e per l estero Media annuale del rapporto % tra saldo sociale saldo naturale 75,3 95,2 268,9 Fonte: elaboraz. del Servizio Programm. e controllo su dati del Servizio Statistica della Regione Autonoma FVG La componente del saldo migratorio con l estero, pur registrando volumi di movimento in entrata e in uscita molto inferiori rispetto a quelli nazionali, presenta saldi di gran lunga superiori. L entità dei cittadini italiani che arrivano nei comuni provinciali o che escono è infatti ogni anno dell ordine delle mila unità, mentre il movimento con l estero è dell ordine delle persone all anno. Il trend del flusso migratorio mette in luce il maggior peso della componente straniera, sia in entrata che in uscita. Se nel primo decennio ( ) il saldo medio tra le entrate e le uscite con altri comuni era superiore a quello calcolato con l estero (rispettivamente 871 contro 715), nel decennio successivo ( ) la relazione si inverte: il saldo medio con l estero sorpassa quello interno al paese. Nell ultimo periodo considerato ( ) si registra un ulteriore importante incremento del divario con un saldo medio interno di contro quello estero di È dunque confermata la forza attrattiva della provincia nei confronti dell immigrazione straniera. Grafico 6. Andamento del saldo sociale nella Provincia di Udine, anni (valori numerici)

10 Si rappresenta graficamente (grafico 6) l andamento del saldo sociale che ha mostrato delle impennate negli ultimi anni (tabella 6) alternate a rallentamenti negli anni 2001 e 2005, con un forte incremento nel 2007, un rallentamento nel 2008 e successive riduzioni quasi a metà (-49,3%) nel 2010 rispetto all anno 2007 (-17,26% rispetto al 2009) e nel 2011 ancora in discesa con -34,74% rispetto al La tabella 7 considera l andamento dei tassi generici ed evidenzia ad anni alterni lievi incrementi e nuove cadute della natalità, che si è mantenuto sopra l 8 per mille fino al 2010 passando, con una decisa riduzione nell anno 2011 ad un valore pari a 7,76, accanto ad un incremento della mortalità con conseguente minimo incremento del rapporto tra i due tassi da 1,36 a 1,44. Tabella 7. Evoluzione dei tassi di natalità mortalità nella provincia di Udine Anni Tasso di Tasso di Rapporto natalità mortalità morti/nati ,63 11,65 1, ,84 11,90 1, ,74 11,70 1, ,15 11,21 1, ,93 11,07 1, ,02 11,21 1, ,25 11,87 1, ,08 11,34 1, ,43 11,30 1, ,32 10,88 1, ,40 10,78 1, ,25 11,20 1, ,29 11,10 1, ,15 11,06 1, * 7,76 11,16 1,44 Fonte: ns. elaboraz. su dati Istat * provvisori In sintesi, il numero dei decessi confrontato con quello delle nascite è passato da un rapporto pari ad oltre 1,6 volte (media degli anni 80 e 90) ad uno di 1,4 volte nel quadriennio e di 1,3 nel quinquennio per ritornare ad un valore di 1,44 nel 2011 (tab. 7). Il grafico 7 esemplifica l andamento dei tassi nel corso dei trent anni considerati. Grafico 7. Andamento dei tassi di mortalità e natalità nella Provincia di Udine, anni ,0 12,0 11,0 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 tasso di natalità (n) tasso di mortalità (m) 10

11 Distribuzione della popolazione sul territorio. Analisi della distribuzione della popolazione per ambiti omogenei. Ambiti ottimali. In attuazione dell'articolo 10 della Legge regionale 15/2001, la Giunta regionale, sentita l'assemblea delle Autonomie locali, ha provveduto ad individuare, a fine anno 2002, gli ambiti territoriali ottimali di esercizio delle funzioni da parte dei Comuni. Tali ambiti sono stati determinati sulla base di parametri di congruità ed adeguatezza sotto il profilo demografico, ambientale e socio-economico con lo scopo di assicurare un adeguato esercizio delle funzioni, anche in forma associata, in considerazione delle diverse caratteristiche e dimensioni degli Enti locali. La Legge regionale 1/2006 Principi e norme fondamentali del sistema Regione - autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia all art. 49 ha abrogato la L.R. 15/01 sopra citata. Degli ambiti territoriali ottimali, così come a suo tempo individuati in sede regionale, si tiene conto, in questa sede, a fini di studio del territorio sotto il profilo demografico e socio-economico. In questo contesto, in particolare, si esamina la distribuzione della popolazione riportando una sintesi dei dati per ambito territoriale ottimale. Gli ambiti individuati ai fini dello studio del territorio sono i seguenti: Carnia, Canal del Ferro Valcanale, Gemonese, Valli del Torre, Collinare, Cividalese, Manzanese, Udinese, Codroipese, Palmarino, Latisanese, Cervignanese e Sangiorgino. Distribuzione dei comuni sul territorio per ambiti ottimali (provincia di Udine, 2011) 1. CARNIA Comuni n. 28 Residenti Densità ab/kmq 31,71 Superficie totale kmq.1.222,32 Residenti Dimensione media comune ab ,36 Sup. media dei comuni kmq. 43,65 AMARO LAUCO SAURIS AMPEZZO LIGOSULLO SOCCHIEVE ARTA TERME OVARO SUTRIO CAVAZZO CARNICO PALUZZA TOLMEZZO CERCIVENTO PAULARO TREPPO CARNICO COMEGLIANS PRATO CARNICO VERZEGNIS ENEMONZO PREONE VILLA SANTINA FORNI AVOLTRI RAVASCLETTO ZUGLIO FORNI DI SOPRA RAVEO FORNI DI SOTTO RIGOLATO 2. CANAL DEL FERRO-VALCANALE Comuni n. 8 Residenti Densità ab/kmq 12,83 Superficie totale kmq. 875,48 Residenti Dimensione media comune ab ,88 Sup. media dei comuni kmq. 109,44 CHIUSAFORTE MOGGIO UDINESE RESIUTTA DOGNA PONTEBBA TARVISIO MALBORGHETTO VALBRUNA RESIA 11

12 3. GEMONESE Comuni n. 7 Residenti Densità ab/kmq 89,49 Superficie totale kmq. 257,71 Residenti Dimensione media comune ab ,57 Sup. media dei comuni kmq. 36,82 ARTEGNA MONTENARS TRASAGHIS BORDANO OSOPPO VENZONE GEMONA DEL FRIULI 4. VALLI DEL TORRE Comuni n. 8 Residenti Densità ab/kmq 83,45 Superficie totale kmq Residenti Dimensione media comune ab ,38 Sup. media dei comuni kmq. 39,35 ATTIMIS MAGNANO IN RIVIERA TAIPANA FAEDIS NIMIS TARCENTO LUSEVERA POVOLETTO 5. COLLINARE Comuni n. 15 Residenti Densità ab/kmq 151,33 Superficie totale kmq. 340,96 Residenti Dimensione media comune ab ,80 Sup. media dei comuni kmq. 22,73 BUIA FAGAGNA RAGOGNA CASSACCO FLAIBANO RIVE D'ARCANO COLLOREDO DI MONTE ALBANO FORGARIA NEL FRIULI SAN DANIELE DEL FRIULI COSEANO MAJANO SAN VITO DI FAGAGNA DIGNANO MORUZZO TREPPO GRANDE 6. CIVIDALESE Comuni n. 12 Residenti Densità ab/kmq 85,48 Superficie totale kmq. 331,70 Residenti Dimensione media comune ab ,75 Sup. media dei comuni kmq. 27,64 CIVIDALE DEL FRIULI PREPOTTO SAN PIETRO AL NATISONE DRENCHIA PULFERO SAVOGNA GRIMACCO REMANZACCO STREGNA MOIMACCO SAN LEONARDO TORREANO 7. MANZANESE Comuni n. 6 Residenti Densità ab/kmq 188,02 Superficie totale kmq. 133,76 Residenti Dimensione media comune ab ,50 Sup. media dei comuni kmq. 22,29 BUTTRIO CORNO DI ROSAZZO PREMARIACCO CHIOPRIS-VISCONE MANZANO SAN GIOVANNI AL NATISONE 8. UDINESE Comuni n. 11 Residenti Densità ab/kmq 628,75 Superficie totale kmq. 274,37 Residenti Dimensione media comune ab ,73 Sup. media dei comuni kmq. 24,94 CAMPOFORMIDO PAVIA DI UDINE TAVAGNACCO MARTIGNACCO POZZUOLO DEL FRIULI TRICESIMO PAGNACCO PRADAMANO UDINE PASIAN DI PRATO REANA DEL ROIALE 12

13 9. CODROIPESE Comuni n. 11 Residenti Densità ab/kmq 124,42 Superficie totale kmq. 420,18 Residenti Dimensione media comune ab ,73 Sup. media dei comuni kmq. 38,20 BASILIANO CODROIPO SEDEGLIANO BERTIOLO LESTIZZA TALMASSONS CAMINO AL TAGLIAMENTO MERETO DI TOMBA VARMO CASTIONS DI STRADA 10. PALMARINO MORTEGLIANO Comuni n. 6 Residenti Densità ab/kmq 187,43 Superficie totale kmq. 106,06 Residenti Dimensione media comune ab ,17 Sup. media dei comuni kmq. 17,68 BAGNARIA ARSA GONARS SANTA MARIA LA LONGA BICINICCO PALMANOVA TRIVIGNANO UDINESE 11. LATISANESE Comuni n. 9 Residenti Densità ab/kmq 167,54 Superficie totale kmq. 234,11 Residenti Dimensione media comune ab ,00 Sup. media dei comuni kmq. 26,01 LATISANA PALAZZOLO DELLO STELLA RIVIGNANO LIGNANO SABBIADORO POCENIA RONCHIS MUZZANA DEL TURGNANO PRECENICCO TEOR 12. CERVIGNANESE Comuni n. 10 Residenti Densità ab/kmq 195,39 Superficie totale kmq. 179,71 Residenti Dimensione media comune ab ,30 Sup. media dei comuni kmq. 17,97 AIELLO DEL FRIULI FIUMICELLO VILLA VICENTINA AQUILEIA RUDA VISCO CAMPOLONGO TAPOGLIANO CERVIGNANO DEL FRIULI 13. SANGIORGINO SAN VITO AL TORRE TERZO D'AQUILEIA Comuni n. 5 Residenti Densità ab/kmq 84,62 Superficie totale kmq. 214,28 Residenti Dimensione media comune ab ,60 Sup. media dei comuni kmq. 42,86 CARLINO PORPETTO TORVISCOSA MARANO LAGUNARE SAN GIORGIO DI NOGARO Analisi della distribuzione della popolazione per ambiti omogenei Zone altimetriche Un differente raggruppamento dei comuni a cui si fa riferimento è per zone altimetriche. In tal modo si individuano la zona della montagna, quella della collina e della pianura. La zona altimetrica cui appartiene un comune è determinata dall'altezza sul livello del mare solo ed 13

14 esclusivamente della sede comunale. Il che, appunto, potrebbe anche non essere rappresentativo dell intero territorio comunale considerato. L area Montagna rappresenta una zona caratterizzata dalla più bassa densità abitativa per l effetto combinato di un ridotto numero di abitanti distribuiti in comuni la cui superficie media è quasi doppia rispetto a quelli di collina e di pianura. Basti pensare che la Carnia e il Canal del Ferro- Valcanale in termini di superficie rappresentano il 42,7% del territorio provinciale e in termini di popolazione costituiscono solo il 9,2% del totale provinciale, in calo tendenziale. Questa situazione evidenzia il disagio in cui si trovano gli enti locali di tali zone, tenuti ad erogare servizi ad una popolazione più difficile da raggiungere rispetto al resto del territorio disponendo, oltre tutto, di una minore autonomia impositiva in conseguenza di una popolazione media assai inferiore a quella registrata nei comuni di collina e pianura. Di seguito si analizza l evoluzione della popolazione delle tre zone nel 2011, confrontata con i dati medi dei due decenni precedenti. L analisi si può fare su un duplice piano: numero di comuni in calo o in crescita, andamento della popolazione. In generale si osserva che la tendenza complessiva è di un andamento di maggiore stabilità in pianura e progressivo calo in montagna, nel complesso i comuni in crescita risultano 57 e 79 sono i comuni in cui la popolazione cala. Aree Tabella 8. Evoluzione della popolazione della provincia di Udine per zone altimetriche nei periodi 1981/91, 1991/01 e 2010/11. Periodo N comuni N comuni Residenti Residenti Variaz. Durata Variaz. Tasso di in in inizio fine assoluta periodo media incremento crescita calo periodo periodo anni annua annuo a b c d e f g h i = g/h l=(g/ex1000)/h Montagna Collina Pianura Totale 81/ ,1-8,35 91/ ,8-6,12 10/ ,0-9,16 81/ ,6 1,61 91/ ,0 2,32 10/ ,0-0,61 81/ ,9-0,72 91/ ,8 0,47 10/ ,0 1,95 81/ ,4-1,37 91/ ,5-0,69 10/ ,0 0,13 L andamento demografico positivo si manifesta in pianura (+1,95 ), in collina dopo la riduzione dei tassi di crescita degli ultimi anni si registra nel 2011 un rallentamento dell espansione con un lieve decremento medio (-0,61 ) che interessa la metà dei comuni della fascia altimetrica. 14

15 Grafico 8. Evoluzione della popolazione della provincia di Udine per zone altimetriche (periodi 1981/91, 1991/01 e 2010/11) Tasso d incremento annuo 4,00 2,00 0,00-2,00-4,00 81/91 91/01 10/11-6,00-8,00-10,00 Montagna Collina Pianura Totale In montagna si evidenzia rallentamento del tasso di decremento (si è passati da -9,84 nel 2010 a -9,16 nel 2011), con una stabilizzazione del numero di comuni con popolazione in crescita che rimangono 12 contro i 36 con popolazione in calo. La situazione può apparire più chiara se si pensa che dal 1981 ad oggi la montagna friulana ha perso abitanti, pari a quasi un quinto della propria popolazione iniziale. 15

16 La struttura della popolazione per età Analisi della distribuzione della popolazione per le classi d età e sua evoluzione. L analisi della struttura della popolazione per classi d età, riferita al , offre alcuni interessanti spunti di riflessione. Dalla tabella 9 si evidenzia che le classi d età più numerose sono quelle centrali, in particolare quella La classe d età 0-4 ha mostrato un calo evidente nel 2011 (-338 unità, -1,51% rispetto al 2010), sono in crescita le successive due classi 5-9, 10-14, in lieve calo la (-0,06%), diminuzioni più consistenti nelle classi (-2,23%), (- 3,89%) e (-3,23%). Si ritrovano in crescita la classe (845 unità in più, +1,91%) e la (899, +2,35%) che forniscono il maggior contributo alla crescita demografica assieme alla classe di anziani (+3,79%, unità in termini assoluti). Una particolare citazione va fatta per la classe che, pur avendo un incidenza esigua sul totale della popolazione, evidenzia l incremento maggiore in termini percentuali (17,46%) a dimostrazione dell allungamento della vita media di cui si è detto. Analisi della distribuzione maschi - femmine tra le classi d età Il rapporto tra i sessi alla nascita conta 102,47 maschi ogni 100 femmine per il 2011, un valore leggermente superiore rispetto all anno precedente (102,96). Tale prevalenza di nascite maschili, che si è ridotta negli ultimi anni, si traduce pur sempre in una maggior numerosità di maschi in tutte le classi d età fino ai guadagnando una classe rispetto all anno precedente e motivato da una maggiore mortalità dei maschi rispetto alle femmine. Il fenomeno della supermortalità maschile, e conseguente maggior longevità femminile, è confermato dalla prevalenza femminile nelle classi meno giovani. La longevità delle donne emerge anche dal confronto dell età media che per i maschi è di 43,7 anni (con un lieve aumento rispetto al dato del 2010 pari a 43,51), per le femmine di 47,0 anni (46,83 nel 2010) e, per l intera popolazione, di 45,43 anni (45,22 nel 2010). Si può osservare che l età media dei maschi si sta alzando ad un ritmo lievemente più veloce rispetto a quello delle femmine; gli uomini hanno, infatti, guadagnato 3,7 anni dal 1993 (40,0 anni) e le donne 3,1 (43,9 anni). Nel complesso, tra il 2010 e il 2009, la popolazione della provincia è rimasta pressoché stabile crescendo in ragione dello 0,13 così come evidenziato nel

17 Tabella 9. Struttura per sesso ed età della popolazione residente nella provincia di Udine al 31 dicembre 2011, confronto con la popolazione suddivisa per età al Classi d'età Popolazione al 2011 Popolazione al 2010 Variazione Maschi Femmine Totale Incidenza % Totale Incidenza % assoluta , , , , , ,63 Variazione % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,46 95 e oltre , , ,09 TOTALE , , ,01 La forma stessa della piramide d età (grafico 9) conferma, da una parte, una struttura invecchiata della popolazione e, dall altra, i segni di una forte denatalità che ha caratterizzato gli ultimi vent anni: il diagramma presenta una base ancora più assottigliata ed è rigonfia al centro. La classe d età più numerosa è, infatti, quella dei anni, seguita dalla classe che precede e da quella seguente: non si dimentichi che tali generazioni sono quelle dei nati nel baby boom e quelle in cui si concentra il maggior numero di immigrati. Grafico 9. Piramide d età della popolazione residente nella provincia di Udine al e Maschi 95 e oltre Femmine Maschi e oltre Femmine

18 Il confronto della struttura per età a distanza di diciassette anni e cioè con l anno 1993 (per il quale sono disponibili i primi dati dal Compendio statistico della Regione Friuli-Venezia Giulia), consente di cogliere a colpo d occhio l invecchiamento della popolazione e di apprezzare gli effetti delle dinamiche demografiche che confermano e amplificano le variazioni evidenziate in questi ultimi anni.. Dopo aver esaminato con dettaglio la distribuzione della popolazione per classi d età si sintetizzano i risultati con l ausilio di alcuni indici. Per fare questo si riuniscono le classi quinquennali in fasce più ampie, ma comunque significative, in tal modo è possibile porre a confronto i giovani, gli adulti e gli anziani -della Provincia di Udine in momenti diversi: al 1971, 1981, 1991, 2001, anni dei censimenti, e per gli ultimi nove anni e confrontare il dato più recente con la Regione, il Nord-Est e l Italia intera (tab. 10). Tabella 10. Struttura per fasce d età della popolazione residente nella provincia di Udine - anni 1971, 1981, 1991 e dal 2001 al 2011 (peso percentuale rispetto all intera popolazione). Zona Provincia di Udine Anni di osservazione Classi d età e oltre Totale ,5 66,1 13,4 100, ,1 65,9 16,0 100, ,5 69,3 18,2 100, ,6 67,9 20,5 100, ,7 67,5 20,7 100, ,8 67,2 21,0 100, ,9 66,8 21,3 100, ,0 66,3 21,7 100, ,1 65,8 22,1. 100, ,2 65,5 22,3 100, ,3 65,2 22,5 100, ,3 64,9 22,8 100, ,4 64,7 22,9 100, ,4 64,1 23,5 100,00 Regione FVG* 2011* 12,6 64,0 23,4 100,00 Nord-Est* 2011* 13,8 65,1 21,1 100,00 Italia* 2011* 14,0 65,7 20,3 100,00 Fonti: Servizio Statistica - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Anagrafi comunali, ; *dati Istat ( Popolazione al ) Tale tabella ovviamente conferma le indicazioni già viste sulla tendenza all invecchiamento. A partire dal 1991, per quanto riguarda la Provincia, in termini percentuali, si assiste ad una netta crescita del numero degli anziani e ad un peso di gran lunga superiore a quello dei giovani, all opposto di quanto era stato rilevato nel 71 e nell 81, quando la fascia d età 0-14 anni (peraltro in recupero dal 2001 in poi) era superiore a quella dei 65 anni e oltre (grafico 10). La provincia di 18

19 Udine risulta essere abbastanza in linea rispetto ai dati dell intera regione, La popolazione dell area provinciale è invece nettamente più anziana rispetto al resto del Paese ma anche rispetto alla più ristretta zona geografica del Nord-Est (grafico 11). Grafico 10. Andamento del peso percentuale delle fasce d età della popolazione 0-14 anni, e 65 e oltre) nella provincia di Udine osservati ad intervalli di 10 anni dal 1971 al 2001 (a) e annualmente dal 2003 al 2011 (b) 100% 90% (a) 65 anni e oltre 100% 90% (b) 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Per le fonti utilizzate cfr. tabella anni Grafico 11. Confronto territoriale del peso percentuale (rispetto all intera popolazione) degli anziani e dei giovani della provincia di Udine con quelli della Regione FVG, del Nord-Est e dell Italia (anno 2011) 10% 0% % 30% 24% 65 anni e oltre 18% 12% 6% 0-14 anni 0% provud FVG NordEst Italia Per le fonti utilizzate cfr. tabella 10 Di seguito vengono presentati alcuni indici sintetici relativi alla struttura della popolazione. Con i dati disponibili (tab. 11) è stato possibile valutarne l evoluzione nel corso del tempo. Il grafico 12 rappresenta in modo visivamente più immediato quanto si è visto finora e vale a dire gli effetti dell invecchiamento della popolazione e del contributo di immigrati sulla struttura della popolazione. 19

20 Tabella 11. Indici di struttura per età calcolati per la popolazione della provincia di Udine (anni 1971, 1981, 1991, 2001e dal 2002 al 2011) rapporti per 100. Anni IV ID IS IR IC ,36 51,33 94,42 107,71 33, ,52 51,57 87,93 63,50 22, ,56 44,47 93,15 87,71 17, ,87 47,30 107,24 163,91 20, ,56 48,09 109,69 171,70 20, ,63 48,85 112,11 171,40 21, ,29 49,80 115,12 171,19 21, ,88 50,88 118,14 163,14 21, ,48 51,95 121,29 167,22 22, ,18 52,66 123,83 165,30 22, ,66 53,32 126,74 169,56 22, ,77 54,21 130,68 172,36 23, ,70 54,61 135,41 178,63 23, ,33 56,05 138,36 170,82 23,65 Grafico Andamento degli indici di struttura per età della popolazione della provincia di Udine negli anni 1971, 1981, 1991 e dal 2001 al ,00 180,00 160,00 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 IV ID IS IR IC 20

21 L indice di vecchiaia (IV) 5 è un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione. Si tratta di un indice dinamico che tiene conto contemporaneamente dell aumento di una posta e della diminuzione dell altra, infatti, quando una popolazione invecchia si assiste ad un aumento della sopravvivenza nelle classi più anziane ma anche ad una contemporanea diminuzione del peso dei giovanissimi. I dati e il grafico 12 mostrano un nuovo peggioramento rispetto al dato dei due anni precedenti: nel 2010 l indice si era assestato a 184,70 mentre nel 2011è arrivato a 189,33. Nel dettaglio della tabella 11 vediamo che l indice è quasi triplicato rispetto al 71 e che la popolazione provinciale va verso un rapporto di 200 anziani ogni 100 giovani, pur con un rallentamento della crescita dell indice di vecchiaia. Per sintetizzare la situazione in termini economici e sociali risulta appropriato l indice demografico di dipendenza (ID) 6 che rapporta le persone non autonome per ragioni demografiche (l'età - i giovani e gli anziani) alle persone che si presume debbano mantenerli, esprime cioè il carico degli inattivi sulla popolazione attiva. Nella nostra provincia tale indice ha mostrato un andamento decrescente negli anni 80 fino a toccare un valore minimo nel 98 seguito da un andamento di crescita che ha portato al superamento del 50% a partire dal 2005 con incrementi annuali che hanno portato nel 2011, visto l incremento della popolazione anziana, a 56,05 (grafico 12 e tab. 11). L indice di struttura della popolazione attiva (IS) 7 sintetizza il grado di invecchiamento di questo settore della popolazione rapportando le 25 generazioni più vecchie (40-64 anni) a quelle più giovani che andranno a sostituirle (15-39 anni). In una popolazione crescente e quindi giovane, i valori espressi da tale indicatore saranno inferiori a 100 (perché le generazioni da sostituire saranno numericamente inferiori a quelle che andranno a rimpiazzarle). In una popolazione come la nostra, in base a quanto visto sulla dinamica e sulla struttura, ci si aspetta che tale indice assuma valori che stanno al di sopra di 100 e, infatti, dal grafico 12. e dalla tabella 11. si può osservare un iniziale contrazione dell indice con un punto di minimo nel 1981 e un inarrestabile incremento che, con il 98 supera la soglia 100, portando con sé un inevitabile serie di questioni: si pensi, per fare un esempio, al problema pensionistico. Solo nell ultimo anno è passato da 135,41 del 2010 a 138,36 del L indice di ricambio della popolazione in età attiva (IR) 8 ha un valore soprattutto congiunturale, basti pensare che le nuove leve trovano lavoro non solo in funzione all espansione 5 INDICE DI VECCHIAIA = (Popolazione 65 e oltre) / (Popolazione 0-14)*100; se >100 il rapporto è squilibrato a svantaggio dei più giovani che si riducono numericamente. 6 INDICE DI DIPENDENZA = [(Popolazione 0-14) + (Popolazione 65 e oltre)] / (Popolazione 15-64)*100 7 INDICE DI STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE IN ETÀ ATTIVA = (Popolazione 40-64) / (Popolazione 15-39)* INDICE DI RICAMBIO DELLA POPOLAZIONE IN ETÀ ATTIVA = (Popolazione 60-64) / (Popolazione 15-19)*

22 economica ma anche in funzione dei posti resi disponibili da quanti escono dal mercato del lavoro. Questa situazione può essere ben rappresentata attraverso il rapporto (IR) tra quanti stanno per uscire (60-64 anni) e quanti potenzialmente stanno per entrare in età attiva (15-19 anni). L indice mostra un miglioramento dopo l incremento registrato nel 2010, si è passati a 170,82 nel 2011 non tanto per un incremento della popolazione nella classe quanto piuttosto per la diminuzione della classe (grafico 12 e tab. 11). Si passa ora a misurare l entità delle nuove generazioni e, in assenza di dati più specifici, necessari per il calcolo della fecondità, si può utilizzare l indice del carico di figli per donna feconda (IC) 9 che ne è una buona approssimazione. Rapporta, infatti, i bambini in età prescolare (0-4 anni) alle donne convenzionalmente in età fertile che in gran maggioranza li hanno messi al mondo. Si deve tuttavia tenere conto dell esistenza di due limiti che possono alterare il contenuto dell indicatore: una minima incidenza della mortalità infantile e l esistenza di flussi migratori. Dal grafico 12 e dalla tabella 11. si può vedere che l indice presenta valori molto bassi ma in ripresa rispetto ai minimi dei primi anni novanta. Dal valore ridottissimo del 1991, pari a 17,30, si è passati a 22,64 del 2007 (prossimo al valore del 1981) a 23,60 nel 2010 e 23,65 nel 2011 con un lento processo di crescita annuale. In conclusione si possono evidenziare alcune implicazioni economiche e sociali che la serie di indicatori presentati aiuta a mettere in luce: ancora una volta viene confermata la forte tendenza all invecchiamento della popolazione che implica una quota crescente di non attivi (composta sempre più da anziani e sempre meno da giovani) che gravano sulla popolazione attiva. Nonostante i primi timidi recuperi della natalità e l importante ruolo dei flussi migratori in ingresso, entrambi responsabili della crescita della popolazione, la situazione appare comunque in una prospettiva di problematicità. 9 INDICE DI CARICO DI FIGLI PER DONNA FECONDA = (Popolazione 0-4) / (Popolazione femminile 15-44)*100 22

23 1.1.3 POPOLAZIONE SCOLASTICA ISCRITTA ALLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DI COMPETENZA PROVINCIALE La popolazione scolastica iscritta alle scuole medie superiori di competenza provinciale per l anno scolastico 2011/2012 è stata pari a n studenti sulla base dei dati forniti dall Ufficio Scolastico Provinciale a luglio Approfondimento: evoluzione storica della popolazione scolastica nella provincia di Udine Gli iscritti agli istituti di istruzione superiore di competenza provinciale (in seguito alla legge 23/96 tutte quelle statali), che risultavano in calo dall anno scolastico 1992/93 all anno scolastico 1999/00, hanno mostrato un inversione di tendenza con andamento prevalentemente positivo, negli anni successivi (vedi tabella 1) pur se talvolta inframezzato da qualche diminuzione nella consistenza della popolazione scolastica come quelle registrate nelle iscrizioni per gli anni scolastici e 2009/10, seguito quest ultimo, da un consistente incremento nell a.s. 2010/11, su un livello (c.a studenti) poi mantenuto nell a.s. 2011/2012. Tabella 1 - Studenti iscritti alle scuole statali superiori della provincia di Udine e variazione percentuale rispetto all anno precedente (aa.ss. 1998/ /12) Studenti e variaz. % Anno Scolastico 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 09/10 10/11 11/12 Iscritti Variaz. % 0,0 0,9 1,0 1,7 0,1-2,1 1,8 3,0-0,4 1,4-0,7 2,5 0, LIVELLO DI ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE Un interessante indicazione è quella che si ottiene confrontando i residenti, al 31 dicembre rispettivamente degli anni che vanno dal 2003 al 2011, appartenenti alla classe d età compresa tra i 14 e i 18 anni, con i dati a disposizione degli iscritti agli istituti pubblici della provincia di Udine in ciascun anno scolastico, a cavallo quindi del giorno considerato per la rilevazione dei residenti. Tabella 2 Confronto iscritti / residenti delle scuole superiori della Provincia di Udine Data rilevamento Iscritti istituti pubblici Residenti classe d età anni % Iscritti/residenti , , , , , , , ,67 Fonte: dati Servizio Statistica - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Ufficio Scolastico Provinciale di Udine del M.I.U.R. 23

24 La tabella 2 indica che gli iscritti agli istituti Pubblici di competenza provinciale negli ultimi cinque anni hanno oscillato attorno a quota , superando quota nel I residenti della classe d età interessata all iscrizione a tali istituti si sono attestati attorno a quota Tale andamento complessivo provoca quindi l effetto di far oscillare il tasso di scolarizzazione (espresso dal rapporto tra gli iscritti e i residenti) di tale parte della popolazione tra il 94% e il 98%, tasso più che soddisfacente considerata anche l accelerazione dell ultimo anno. Si può osservare infatti che i residenti in classe d età mostrano un andamento analogo a quello degli studenti iscritti fino al L andamento fortemente crescente dell ultimo anno scolastico del numero di studenti iscritti è motivabile quindi con un più alto tasso di scolarizzazione dei residenti (anche se non va trascurato il possibile aumento dell iscrizione agli istituti scolatici del nostro territorio di studenti non residenti, provenienti da altre province o da altri stati). Gli studenti universitari residenti nella provincia di Udine afferiscono prevalentemente alle Università degli Studi di Udine e Trieste: nell a.a. 2011/2012, risultano iscritti all ateneo di Udine mentre all ateneo di Trieste, dati tutti in calo rispetto ai due anni precedenti (-4,13% rispetto all a.a. 2010/2011). Si osserva proprio un trend in diminuzione a partire dall a.a. 2006/2007 con progressivo calo degli iscritti complessivi e delle immatricolazioni, solo una leggera ripresa delle matricole nell a.a. 2007/2008. Tabella 3 Iscritti, immatricolati e laureati residenti nella provincia di Udine per ateneo di appartenenza (dall a.a. 2002/03 all a.a. 2009/10) Anno Accademico 2004/ / / / / / / /2012 Università di Udine Iscritti di cui matricole Università di Trieste Iscritti di cui matricole Fonte: MIUR - Ufficio di Statistica, Indagine sull'istruzione Universitaria, Se si vuole comprendere il motivo del calo del numero di iscritti, nostri concittadini, nelle università italiane bisogna procedere al confronto con il totale dei residenti nella classe d età di riferimento. Negli stessi anni sottoposti ad osservazione si nota come il calo degli iscritti sia parallelo al calo demografico della classe d età corrispondente: il rapporto tra i due gruppi si mantiene infatti costante (tabella 4) tra il 54% e il 57% (54,6 nel 2009/2010). 24

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