OSSERVATORIO SUL PRECARIATO gennaio marzo 2015 (fonte: INPS) Nel primo trimestre 2015 aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le

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2 OSSERVATORIO SUL PRECARIATO gennaio marzo 2015 (fonte: INPS) Nel primo trimestre 2015 aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le assunzioni a tempo indeterminato ( ), mentre diminuiscono i contratti a termine ( ) e le assunzioni in apprendistato (-9.188). Nel periodo considerato l aumento complessivo delle nuove assunzioni è di unità. Nello stesso periodo diminuiscono di unità le cessazioni di rapporti di lavoro, per cui il saldo netto dei rapporti di lavoro è pari a unità. Nei primi tre mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevati da Inps, sono state , il 24,1% in più rispetto all'analogo periodo del Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le trasformazioni degli apprendisti, sono state (l incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 5%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 36,61 % del primo trimestre del 2014 al 41,84% del primo trimestre del In particolare, nel corso del mese di marzo 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 48,2%. Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di marzo 2015, oltre il 57% fruisce dell esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità Nel periodo gennaio-marzo 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono state , il 7,6% in meno rispetto al primo trimestre del 2014, quando erano state Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nel primo trimestre 2015 è di , l 11,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state

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4 NEWS dall ISTAT Sintesi conti ed aggregati economici delle AP Nel 2014 l indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è pari a -3,0% (-2,9% nel 2013) Produzione industriale A marzo l indice aumenta dello 0,4% su febbraio e dell 1,5% su base annua Le prospettive per l economia italiana Nel 2015 si prevede un aumento del Pil pari allo 0,7%, per il 2016 dell 1,2% e per il 2017 dell 1,3% Compravendite immobiliari e mutui Nel IV trimestre 2014 le convenzioni notarili aumentano dell'4,9% in un anno

5 Sintesi conti ed aggregati economici delle AP Nel 2014 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche ( milioni di euro) è stato pari al 3,0% del Pil, in aumento di circa 1,6 miliardi rispetto al 2013 ( milioni di euro, corrispondente al 2,9% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari all'1,6% del Pil, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al L'incidenza sul Pil della spesa per interessi si è attestata al 4,7%, con una riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto al Valori in migliaia Unità di lavoro delle Amministrazioni pubbliche per sottosettore Amministrazioni centrali Variazioni in percentuale 1.804, ,8 Stato -0,8 0,0 58,0 57,9 Altre amministrazioni centrali -2,8-0, , ,7 Totale -0,8 0,0 557,8 544,4 672,0 667,4 217,3 216,0 Amministra zioni locali Regioni, province, comuni -2,5-2,4 Enti locali sanitari -0,7-0,7 Altre amministrazioni locali -0,2-0, , ,8 Totale -1,3-1,3 45,4 44,3 Enti di previdenza Enti di previdenza -2,8-2,4 45,4 44,3 Totale -2,8-2, , ,8 Totale amministrazioni pubbliche -1,1-0, , ,8 Totale -1,1-0,6

6 Produzione industriale A marzo 2015 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,4% rispetto a febbraio. Nella media del trimestre gennaiomarzo 2015 la produzione è aumentata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2015 l'indice è aumentato in termini tendenziali dell'1,5% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di marzo 2014). Nella media dei primi tre mesi dell'anno la produzione è diminuita dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

7 Le prospettive per l economia italiana Nel 2015 si prevede un aumento del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari allo 0,7% in termini reali, cui seguirà una crescita dell'1,2% nel 2016 e dell'1,3% nel Nel 2015 la domanda interna al netto delle scorte contribuirà positivamente alla crescita del Pil per 0,3 punti percentuali, quella estera netta per 0,4 punti percentuali. Nel 2015 la spesa delle famiglie segnerà una variazione positiva dello 0,5% in termini reali, a seguito del miglioramento del reddito disponibile. Nel successivo biennio, si prevede un rafforzamento dei consumi privati (+0,7% e +0,9%) sostenuto da un graduale aumento dell'occupazione. Gli investimenti torneranno a crescere nell'anno in corso (+1,2%), stimolati dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e delle aspettative associate a una ripresa della dinamica produttiva. Il processo di accumulazione del capitale è previsto riprendere a ritmi sostenuti nel 2016 (+2,5%) e con maggior intensità nel 2017 (+2,8%). All'aumento dell'occupazione (+0,6% in termini di unità di lavoro) si accompagnerà una moderata riduzione del tasso di disoccupazione che, nel 2015, si attesterà al 12,5%. Nel 2016, il tasso di disoccupazione diminuirà al 12,0% e le unità di lavoro registreranno un aumento significativo (+0,9%). Tale evoluzione proseguirà con maggiore intensità nel 2017, con una discesa del tasso di disoccupazione all'11,4% e una crescita delle unità di lavoro dell'1,0%.

8 Dopo sette anni di calo, nel 2014 il mercato immobiliare ha ripreso a crescere. I trasferimenti a titolo oneroso di unità immobiliari, che ammontano complessivamente a , registrano una crescita dell'1,6% sul Gli aumenti riguardano tutte le ripartizioni geografiche tranne le Isole, dove invece si rileva un calo dell'1%. Le convenzioni di compravendita di unità immobiliari ad uso abitazione ed accessori (pari a ) registrano un incremento dell'1,6% in un anno, più contenuto rispetto a quello registrato per le convenzioni di compravendita delle unità immobiliari ad uso economico (+3,2%).

9 Richiedenti asilo in UE (2014) oltre di cui in Italia Aumento di quasi unità rispetto al 2013 con Siria, Afghanistan e Kosovo ai primi tre posti per nazionalità dei richiedenti asilo; Siria rappresenta il 20% del totale, gli afghani il 7%, kosovari e eritrei il 6%, serbi il 5%; In Germania , in Svezia e poi Italia , Francia e Ungheria ; In Italia il numero di richiedenti asilo è aumentato del 143%; dimezzato in Croazia -58%

10 Richiedenti asilo in UE (2014) I cinque maggiori gruppi per cittadinanza di richiedenti asilo in Italia sono: Nigeria (10.135), Mali (9790), Gambia (8575), Pakistan (7150), Senegal (4675), altri (24300). L Italia su (il 9,8% di tutta la UE) decisioni di prima istanza ne ha accolte (58.5%) e respinte (41.5%); la Francia su domande ne ha accolte solo il 21,6% e respinte ben (78,4%); L Italia ha il primato dei permessi per ragioni umanitarie (il 60% dei rilasciati nella UE)