L economia del Piemonte
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- Lisa Riccio
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1 L economia del Piemonte
2 Nel 2014 l attività economica in Piemonte si è stabilizzata Il PIL in Piemonte si è stabilizzato (stime preliminari) Lieve recupero nell industria trainato dall export (per il secondo anno cresciuto più della media del Nord Ovest e italiana) Dinamica ancora negativa nelle costruzioni ma lieve recupero della domanda pubblica e delle compravendite di abitazioni Nei servizi l attività è rimasta contenuta... ma è proseguito lo sviluppo del turismo, soprattutto a Torino I consumi (soprattutto di beni durevoli) sono tornati a salire, seppure in misura modesta Gli investimenti sono stati ancora deboli per i margini molto ampi di capacità produttiva inutilizzata e per l incertezza dell evoluzione della congiuntura
3 e segnali di lieve miglioramento del mercato del lavoro e del credito L occupazione è marginalmente aumentata (+0,1%; +0,2% nel Nord Ovest; +0,4% in Italia) Le assunzioni hanno ripreso a crescere Il ricorso alla CIG è ulteriormente diminuito Tuttavia, l offerta di lavoro è aumentata più della domanda il tasso di disoccupazione è ancora salito Nel mercato del credito sono emersi segnali di miglioramento
4 Nel 2015 vi sono segnali di ripresa Nei primi mesi del 2015 le aspettative delle imprese sono migliorate Vi hanno contribuito le manovre straordinarie di politica monetaria, la svalutazione dell euro, i prezzi bassi di alcune materie prime Le previsioni per il complesso del 2015 delle imprese indicano un moderato aumento del fatturato (anche per le aziende più dipendenti dal mercato interno) e una ripresa dell accumulazione di capitale (fonte: indagine Banca d Italia sulle imprese industriali e dei servizi) Rimangono elevate l eterogeneità e l incertezza
5 La lunga crisi ha avuto effetti intensi sugli investimenti La crisi iniziata nel 2008 ha determinato una caduta forte e prolungata degli investimenti a livello aggregato (ultimo anno disponibile con dati SEC-95): -3,6% annuo (a prezzi costanti) La diminuzione è stata meno accentuata della media del Nord Ovest e italiana La dinamica è stata molto negativa per il settore pubblico (-13,2% l anno) e per il manifatturiero (-7,5% l anno) Il calo è proseguito nel 2012 (dati SEC-2010) Anche il tasso di investimento lordo dell economia è diminuito Tasso di investimento lordo (IFL / VA) (valori percentuali) Piemonte Nord Ovest Italia dal 24,0% del 2007 al 22,1% del ma è rimasto superiore alla media del Nord Ovest e dell Italia '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '
6 A livello di impresa la variabilità è stata elevata I dati a livello di impresa consentono di analizzare l eterogeneità di comportamento tra le aziende La propensione a investire delle imprese, misurata dalla quota di fatturato investita, è calata tra il e il l andamento è stato migliore della media nazionale La variabilità tra operatori è stata elevata il calo ha riguardato le aziende di minori dimensioni la dinamica è stata migliore per le imprese con una redditività del capitale investito e operativa più alta e per quelle con una minore variabilità del fatturato per le imprese con minori margini di capacità produttiva inutilizzata e per quelle più propense all export nella crisi le imprese innovative hanno investito in misura più intensa delle altre
7 L accumulazione tornerebbe a crescere nel 2015 Nei primi mesi del 2015 il miglioramento del clima di fiducia ha favorito una maggiore propensione a investire Le previsioni del campione della Banca d Italia sono divenute più favorevoli Per il complesso del 2015 la spesa aumenterebbe in Piemonte Rimane elevata l eterogeneità tra imprese
8 Nella crisi i redditi delle famiglie si sono ridotti in misura rilevante... Tra il 2007 e il 2012 (ultimo anno disponibile) i redditi delle famiglie sono diminuiti in misura significativa (-3,8%) Il calo è stato meno accentuato della media nazionale È stato determinato dalla forte flessione dei redditi da lavoro (soprattutto per il calo dell occupazione) a fronte di una lieve crescita dei trasferimenti Si è concentrato nei nuclei famigliari più numerosi Reddito delle famiglie tra il 2007 e il 2012 (variazioni percentuali a prezzi costanti) ed è stato più intenso per le famiglie in affitto e per quelle più povere È aumentata la disuguaglianza nel 2012 il reddito medio dei «più ricchi» era 4,9 volte quello dei «più poveri» (4,6 volte nel 2007) ma rimane inferiore alla media nazionale da lavoro fonte trasferimenti max 2 3 più di 3 numero componenti famiglia affitto proprietà abitazione 1 q. 5 q. quintili reddito
9 la spesa per consumi è diminuita ed ha mutato composizione Tra il 2007 e il 2013 la spesa media mensile si è ridotta dell 8,2% in misura meno intensa della media del Nord Ovest e italiana Al calo si è associata una ricomposizione a favore dei consumi meno comprimibili abitazione, energia e riscaldamento Spesa media mensile delle famiglie (euro a prezzi costanti) Piemonte Nord Ovest Italia generi alimentari vestiario, calzature, mobili ed elettrodomestici È diminuita la quota di famiglie che hanno risparmiato (dal 42,5% del 2007 al 26,6% nel 2012)
10 ma vi sono segnali di miglioramento dei redditi e dei consumi Segnali di miglioramento sono emersi nel corso del 2014 I redditi si sono stabilizzati (come a livello nazionale) La spesa per consumi delle famiglie sarebbe tornata a crescere, seppure in misura modesta Hanno ripreso ad aumentare i consumi di beni durevoli (+3,3% secondo Findomestic) anche se i livelli rimangono bassi rispetto al 2007 (circa un terzo in meno)
11 Il calo del credito bancario a imprese e famiglie si è attenuato Il calo del credito alle imprese e alle famiglie è proseguito nel 2014, pur attenuandosi nel corso dell anno 6 Prestiti bancari alle imprese, alle famiglie e totali (dati mensili; variazioni percentuali sui 12 mesi) 6 3 totale imprese famiglie consumatrici L andamento è stato simile a quello medio nazionale Per le imprese la flessione si è notevolmente attenuata (-3,8% nel 2013; -2,1% a marzo 2015) Per le famiglie la riduzione si è quasi annullata -6
12 Per le imprese segnali di allentamento delle condizioni di offerta Per le imprese dal 2 semestre 2014 sono emersi segnali di miglioramento delle condizioni di offerta Andamento dell offerta di credito delle imprese Irrigidimento (+) / allentamento ( ) Andamento della domanda di credito delle imprese Espansione (+) / contrazione ( ) Fonte: Indagine Banca d Italia sulle principali banche che operano nella regione e di lieve recupero della domanda limitato alle imprese più grandi e a quelle manifatturiere Le dinamiche dal lato dell offerta e della domanda proseguirebbero nel 1 semestre del 2015
13 Sono diminuiti gli spread e i tassi medi di interesse L allentamento dell offerta si è riflesso sugli spread applicati alla media dei prestiti (in calo) e sulle quantità Modalità di allentamento / restrizione (1) Contributi all irrigidimento (+) / allentamento (-) I tassi di interesse medi sono ulteriormente calati nel tassi a breve: -0,7 punti percentuali al 5,4% - TAEG su nuove erogazioni a medio-lungo: -1,0 punti percentuali al 2,8% Ulteriore significativo calo dei tassi nel 1 trimestre 2015
14 Le imprese confermano le migliori condizioni di accesso al credito Le imprese confermano il miglioramento delle condizioni di accesso al credito (fonte: Indagine Banca d Italia sulle imprese industriali e dei servizi) È raddoppiata nel corso del 2014 la quota di imprese che segnala un miglioramento delle condizioni di indebitamento, al 29% La quota salirebbe ancora nel 1 semestre 2015 È calata la quota di aziende che indica un inasprimento di tali condizioni: Imprese che segnalano un inasprimento nelle condizioni di accesso al credito (valori percentuali) 26% nel 1 semestre % nel 1 semestre % nel 2 semestre 2014 (il valore più basso dall avvio della rilevazione) Nel 1 semestre 2015 la quota rimarrebbe stabile
15 Le condizioni di accesso al credito restano differenziate tra le imprese Le condizioni di accesso al credito restano differenziate per settore e per qualità del prenditore Prestiti alle imprese per classe di rischio (dati di fine periodo; variazioni percentuali sui 12 mesi) Tassi di interesse a breve termine (dati di fine periodo; valori percentuali) Politiche di offerta ancora orientate alla prudenza verso il settore edile e verso le imprese più rischiose Il 39% delle imprese «rischiose» segnalava un inasprimento nell autunno scorso... contro il 7% di quelle «non rischiose» Nel 2014 sono aumentate notevolmente le emissioni obbligazionarie delle imprese piemontesi (a 1,2 miliardi, il valore più alto dal 2002)
16 Il ruolo delle garanzie è cresciuto Durante la crisi ruolo rilevante e crescente delle garanzie nel sostenere l accesso al credito, soprattutto delle PMI grado di copertura del credito (rapporto tra garanzie e prestiti) dal 48,4% del 2007 al 54,8% del 2014 Quota di prestiti assistiti da garanzie dal 57,8% del 2007 al 64,2% del 2014 In Piemonte maggiore incidenza delle garanzie collettive Rilievo crescente nell ultimo biennio del Fondo centrale di garanzia Credito garantito e grado di copertura (valori percentuali) Incidenza delle garanzie collettive e pubbliche sul totale delle garanzie personali (valori percentuali )
17 La flessione del credito alle famiglie si è quasi annullata Si è quasi annullato il calo del credito alle famiglie consumatrici (-0,3%) Recupero della domanda di prestiti da parte delle famiglie e ulteriore allentamento delle condizioni di offerta Andamento della domanda e dell offerta di credito delle famiglie consumatrici Irrigidimento (+) / allentamento ( ) Modalità di allentamento / restrizione Contributi all irrigidimento (+) / allentamento (-) Sono tornate a crescere le erogazioni di mutui +15,4%, ma livelli pari a poco meno di 2/5 rispetto al picco del 2006 favorite dal calo dei tassi d interesse TAEG sulle nuove erogazioni: dal 3,9% al 3,2%; 2,9% nel 1 trimestre
18 Il rapporto tra nuove sofferenze e prestiti è tornato a calare È diminuito nel 2014 il rapporto tra nuove sofferenze e prestiti dal 3,1% al 2,6%; 2,2% nel 1 trimestre 2015 lieve crescita per le banche «locali»; riduzione per gli altri intermediari Il miglioramento è dovuto alle imprese: dal 4,7% di dic-13 al 3,2% di mar-15 stabilità per le famiglie, su livelli contenuti (1,1%) Il rapporto tra altre partite deteriorate e prestiti alle imprese è lievemente calato lo scorso anno, ma è tornato a crescere a inizio 2015 Difficoltà di rimborso dei prestiti delle imprese (dati trimestrali; in percentuale dei prestiti) Rimane elevata l incidenza del totale dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti a marzo 2015: 25,8 % per le imprese 19,8% per il totale dell economia
19 Continuano a crescere i depositi delle famiglie e delle imprese È ancora aumentata la domanda di depositi delle famiglie piemontesi, mentre è calata quella di obbligazioni bancarie È proseguita la politica di contenimento delle remunerazioni offerte dalle banche sia sui depositi a vista sia sulle forme a scadenza protratta Domanda di prodotti finanziari e condizioni praticate alle famiglie (indici di diffusione) Fonte: Indagine Banca d Italia sulle principali banche che operano nella regione depositi bancari delle famiglie: +1,4% +8,1% per i conti correnti; -6,2% per i depositi vincolati depositi bancari delle imprese: +4,0% titoli a custodia delle famiglie (valore di mercato): -1,0% -16,6% per le obbligazioni bancarie per contro, forte crescita delle quote di fondi comuni di investimento: +22,3%
20 Grazie per l attenzione
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