LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

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1 LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 8 marzo 2010, n. 65. Regolamento recante modalità semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da parte dei distributori e degli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), nonché dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature. IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E IL MINISTRO DELLA SALUTE Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche, ed in particolare la parte quarta relativa alla gestione dei rifiuti; Visto il decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, recante «Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/ CE e 2003/108/CE relative alla riduzione dell uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche nonché allo smaltimento dei rifiuti», e successive modifiche; Visto in particolare l articolo 6, comma 1, lettera b), del predetto decreto legislativo n. 151 del 2005, che prevede l obbligo, per i distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), di assicurare il ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno, dell apparecchiatura usata al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura ad un nucleo domestico, provvedendo al trasporto dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) presso i centri di raccolta comunali organizzati dai produttori, nonché il comma 1 -bis, che prevede che con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e del lavoro della salute e delle politiche sociali, sentita la Conferenza unificata, siano individuate nel rispetto delle norme comunitarie e anche in deroga alle disposizioni della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, specifiche modalità semplificate per la raccolta e il trasporto dei RAEE ritirati da parte dei distributori; Visto l articolo 195, comma 2, lettera s -bis, del citato decreto legislativo n. 152 del 2006, ai sensi del quale rientra tra le competenze dello Stato l individuazione e la disciplina, nel rispetto delle norme comunitarie e anche in deroga alle disposizioni della parte quarta del medesimo decreto n. 152 del 2006, di semplificazioni in materia di adempimenti amministrativi per la raccolta e il trasporto di specifiche tipologie di rifiuti destinati al recupero e conferiti direttamente dagli utenti finali dei beni che originano i rifiuti ai produttori e ai distributori dei beni stessi; Ritenuto di individuare modalità semplificate per la gestione dei RAEE provenienti dai nuclei domestici da parte dei distributori, tenuti ad adempiere all obbligo predetto al fine di rendere possibile la restituzione dei RAEE al produttore e la realizzazione degli obiettivi di recupero fissati a livello comunitario; Ritenuto altresì di individuare modalità semplificate per la gestione dei RAEE provenienti dai nuclei domestici da parte degli installatori e dei gestori di centri di assistenza di AEE, al fine di incentivarne il conferimento presso i centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo n. 151 del 2005; Ritenuto infine di prevedere modalità semplificate per la gestione dei RAEE professionali da parte dei distributori, nonché degli installatori e dei gestori di centri di assistenza che agiscano in nome dei produttori di AEE professionali, al fine di agevolare l organizzazione di adeguati sistemi di raccolta separata di tali rifiuti ai sensi dell articolo 6, comma 3, del citato decreto n. 151 del 2005; Visto il decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare dell 8 aprile 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 28 aprile 2008, n. 99, recante «Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, e successive modifiche» come modificato ed integrato dal decreto ministeriale del 13 maggio 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 18 luglio 2009, n.165; Visto l articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Sentito il parere della Conferenza unificata Stato Regioni, città e autonomie locali, espresso nella seduta del 26 marzo 2008; 1

2 Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell adunanza del 18 maggio e del 23 luglio 2009; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai sensi della citata legge n. 400 del 1988 ed il relativo nulla-osta n. DAGL 6.1.6/7/09/8324 del 10 novembre 2009: A DOTTA il seguente regolamento: Capo I M ODALITÀ SEMPLIFICATE PER LA GESTIONE DEI RAEE DOMESTICI Art. 1. Ritiro dei RAEE da parte dei distributori e loro raggruppamento per il trasporto ai centri di raccolta 1. I distributori di cui all articolo 3, comma 1, lettera n), del decreto legislativo 25 luglio 2005, n.151, al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica od elettronica, in appresso AEE, destinata ad un nucleo domestico assicurano il ritiro gratuito della apparecchiatura che viene sostituita. I distributori, compresi coloro che effettuano televendite o vendite elettroniche, hanno l obbligo di informare i consumatori sulla gratuità del ritiro, con modalità chiare e di immediata percezione, anche tramite avvisi posti nei locali commerciali con caratteri facilmente leggibili. 2. Rientra nella fase della raccolta, così come definita dall articolo 183, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il raggruppamento dei RAEE finalizzato al loro trasporto presso i centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n.151, effettuato dai distributori presso i locali del proprio punto vendita o presso altro luogo risultante dalla comunicazione di cui all articolo 3 del presente decreto, nel rispetto delle seguenti condizioni: a) il raggruppamento riguarda esclusivamente i RAEE disciplinati dal decreto legislativo n. 151 del 2005 provenienti dai nuclei domestici; b) i RAEE di cui alla lettera a) sono trasportati presso i centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 con cadenza mensile e, comunque, quando il quantitativo raggruppato raggiunga complessivamente i 3500 Kg; c) il raggruppamento dei RAEE è effettuato presso il punto di vendita del distributore o presso altro luogo risultante dalla comunicazione di cui all articolo 3, in luogo idoneo, non accessibile a terzi e pavimentato. I RAEE sono protetti dalle acque meteoriche e dall azione del vento a mezzo di appositi sistemi di copertura anche mobili e raggruppati avendo cura di tenere separati i rifiuti pericolosi, nel rispetto della disposizione di cui all articolo 187, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n È necessario garantire l integrità delle apparecchiature, adottando tutte le precauzioni atte ad evitare il deterioramento delle stesse e la fuoriuscita di sostanze pericolose. 3. I distributori che effettuano il raggruppamento di cui al comma 2 adempiono all obbligo di tenuta del registro di carico e scarico mediante la compilazione, all atto del ritiro di cui al comma 1, di uno schedario numerato progressivamente, conforme al modello di cui all Allegato I, dal quale risultino il nominativo e l indirizzo del consumatore che conferisce il rifiuto e la tipologia dello stesso. Tale schedario, integrato con i documenti di trasporto di cui all articolo 2, comma 2, è conservato per tre anni dalla data dell ultima registrazione. Art. 2. Trasporto dei RAEE presso i centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del Il trasporto dei RAEE provenienti dai nuclei domestici è effettuato dai distributori o dai terzi che agiscono in loro nome secondo le modalità di cui al presente articolo e al successivo articolo 3 solo se riguarda: a) il tragitto dal domicilio del consumatore presso il quale viene effettuato il ritiro al centro di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 o al luogo ove è effettuato il raggruppamento di cui all articolo 1 del presente decreto; b) nei casi in cui il raggruppamento di cui all articolo 1 sia effettuato in luogo diverso dai locali del punto di vendita, il tragitto dal punto di vendita al luogo ove è effettuato il raggruppamento medesimo; c) il tragitto dal luogo ove è effettuato il raggruppamento di cui all articolo 1 del presente decreto al centro di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005; d) un quantitativo complessivo di RAEE non superiore a 3500 kg, effettuato con automezzi con portata non superiore a 3500 kg e massa complessiva non superiore a 6000 kg. 2. Il trasporto di cui al comma 1, lettere a) e c), è accompagnato da un documento di trasporto conforme al modello di cui all allegato II, numerato e redatto in tre esemplari. Il documento di trasporto è compilato, datato e firmato dal distributore o dal trasportatore che agisce in suo nome. Il trasportatore, se diverso dal distributore, provvede a restituire al distributore una copia del documento di trasporto sottoscritta dall addetto del centro di raccolta destinatario dei RAEE, trattenendo per sé un altra copia, anch essa sottoscritta dal medesimo addetto del centro di raccolta e adempie all obbligo di tenuta del registro di carico e scarico conservando per tre anni le copie dei documenti di trasporto relativi ai trasporti effettuati. Il distributore conserva la copia del documento di trasporto insieme allo schedario di cui all articolo 1, comma 3. La terza copia del documento di trasporto rimane al centro di raccolta destinatario dei RAEE. 3. Il trasporto di cui al comma 1, lettera b), è accompagnato da copia fotostatica, firmata dal distributore, delle pagine dello schedario di cui all articolo 1, comma 3, relative ai rifiuti trasportati, compilate con la data e l ora 2

3 di inizio del trasporto dal punto di vendita al luogo di raggruppamento. Dette copie fotostatiche sono conservate a cura del distributore presso il luogo di raggruppamento sino al trasporto dei rifiuti cui si riferiscono presso il centro di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del I distributori adottano tutte le misure necessarie ad assicurare che i RAEE giungano al centro di raccolta nello stato in cui erano stati conferiti, senza aver subito processi di disassemblaggio o di sottrazione di componenti, che si configurerebbero comunque come attività di gestione dei rifiuti non autorizzate. Art. 3. Iscrizione all Albo Nazionale Gestori Ambientali per le attività di raccolta e trasporto dei RAEE domestici 1. Le attività di raccolta e trasporto dei RAEE domestici di cui agli articoli 1 e 2 sono effettuate previa iscrizione in un apposita sezione dell Albo Nazionale Gestori Ambientali di cui all articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n Ai fini dell iscrizione per le attività di cui al comma 1 i distributori presentano alla sezione regionale o provinciale dell Albo territorialmente competente una comunicazione con la quale attestano sotto la propria responsabilità, ai sensi dell articolo 21 della legge 7 agosto 1990, n. 241: a) la sede dell impresa; b) l indirizzo del punto vendita presso il quale sono raggruppati i RAEE in attesa del trasporto; c) nei casi in cui il raggruppamento di cui all articolo 1 sia effettuato in luogo diverso dai locali del punto di vendita, l indirizzo del luogo presso il quale sono raggruppati i RAEE in attesa del trasporto, il nominativo o ragione sociale del proprietario dell area e il titolo giuridico in base al quale avviene l utilizzo dell area stessa; d) le tipologie di RAEE raggruppati, con l indicazione dei relativi codici dell elenco dei rifiuti di cui all allegato D alla parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; e) la rispondenza ai requisiti di cui all articolo 1, comma 2, lettera c) del luogo dove i RAEE sono raggruppati; f) gli estremi identificativi e l idoneità tecnica degli eventuali mezzi da utilizzare per il trasporto dei RAEE; g) il versamento del diritto annuale di iscrizione di cui al comma Ai fini dell iscrizione per le attività di trasporto di cui all articolo 2 i terzi che agiscono in nome dei distributori presentano alla sezione regionale o provinciale dell Albo territorialmente competente una comunicazione con la quale attestano sotto la propria responsabilità, ai sensi dell articolo 21 della legge n. 241 del 1990: a) la sede dell impresa; b) gli estremi del distributore per conto del quale si effettua il trasporto e l indirizzo del punto vendita o del diverso luogo presso il quale sono raggruppati i RAEE in attesa del trasporto; c) le tipologie di RAEE trasportati, con l indicazione dei relativi codici dell elenco dei rifiuti di cui all allegato D alla parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; d) gli estremi identificativi e l idoneità tecnica dei mezzi da utilizzare per il trasporto dei RAEE; e) il versamento del diritto annuale di iscrizione di cui al comma La sezione regionale dell Albo rilascia il relativo provvedimento entro i trenta giorni successivi alla presentazione della comunicazione di cui ai commi 2 e 3. Per tali iscrizioni non è richiesta la prestazione delle garanzie finanziarie di cui al comma 7 dell articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n L iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni ed è subordinata alla corresponsione di un diritto annuale di iscrizione pari a 50 euro, rideterminabile ai sensi dell articolo 21 del decreto del Ministro dell ambiente 28 aprile 1998, n L impresa è tenuta a comunicare ogni variazione intervenuta successivamente all iscrizione. Art. 4. Ritiro dei RAEE provenienti dai nuclei domestici da parte degli installatori e dei gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE 1. Le disposizioni di cui all articolo 1, commi 2 e 3, all articolo 2, commi 1, lettere a), c) e d), 2 e 4, e all articolo 3 si applicano anche al ritiro di RAEE provenienti dai nuclei domestici effettuato dagli installatori e dai gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE nello svolgimento della propria attività, limitatamente alle seguenti fattispecie: a) raggruppamento dei RAEE ritirati presso i locali del proprio esercizio; b) trasporto dei RAEE con mezzi propri presso i centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 dal domicilio del cliente o dalla sede del proprio esercizio. 2. La provenienza domestica dei RAEE conferiti dagli installatori e dai gestori dei centri di assistenza tecnica ai centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 è attestata da un documento di autocertificazione redatto ai sensi dell articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 e sottoscritto dall installatore o dal gestore del centro di assistenza. Tale documento è redatto in conformità al modello di cui all Allegato III ed è consegnato all addetto del centro di raccolta, unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore. Capo II M ODALITÀ SEMPLIFICATE PER LA GESTIONE DEI RAEE PROFESSIONALI Art. 5. Ritiro dei RAEE da parte dei distributori e loro raggruppamento per il trasporto agli impianti autorizzati indicati dai produttori di AEE 1. Le disposizioni di cui al precedente articolo 1, commi 2 e 3, si applicano anche ai distributori di AEE professionali formalmente incaricati dai produttori di tali 3

4 apparecchiature di provvedere al ritiro dei RAEE definiti come professionali dal decreto legislativo n. 151 del 2005, nell ambito dell organizzazione di un sistema di raccolta di cui all articolo 6, comma 3, del decreto legislativo n.151 del I RAEE professionali sono raggruppati con le modalità di cui all articolo 1, comma 2, lettera c) e trasportati presso gli impianti autorizzati indicati dai produttori di AEE professionali nel rispetto delle condizioni di cui all articolo 1, comma 2, lettera b). 3. I distributori che effettuano il raggruppamento di cui al comma 2 si iscrivono all Albo dei gestori ambientali secondo le modalità di cui all articolo 3 e adempiono agli obblighi di cui all articolo 1, comma 3, del presente decreto. Art. 6. Trasporto dei RAEE presso gli impianti autorizzati indicati dai produttori di AEE professionali 1. Il trasporto dei RAEE professionali è effettuato dai distributori o dai terzi che agiscono in loro nome secondo le modalità e le condizioni previste dagli articoli 2 e 3 del presente decreto. 2. Per le utenze professionali, il tragitto indicato dall articolo 2, comma 1, lettera a), s identifica con quello dal domicilio dell utente non domestico, presso il quale viene effettuato il ritiro del RAEE, all impianto autorizzato indicato dal produttore di AEE professionali o al luogo ove è effettuato il raggruppamento di cui all articolo 5. Art. 7. Ritiro dei RAEE professionali da parte degli installatori e dei gestori dei centri di assistenza tecnica incaricati dai produttori di AEE 1. Le disposizioni di cui agli articoli 3, 5 e 6 si applicano anche al ritiro di RAEE professionali effettuato dagli installatori e dai gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE formalmente incaricati dai produttori di tali apparecchiature di provvedere al ritiro nell ambito dell organizzazione di un sistema di raccolta di cui all articolo 6, comma 3, del decreto legislativo n. 151 del 2005, limitatamente alle seguenti fattispecie: a) raggruppamento dei RAEE ritirati presso i locali del proprio esercizio; b) trasporto dei RAEE con mezzi propri presso gli impianti autorizzati indicati dai produttori di AEE dal domicilio dell utente professionale o dalla sede del proprio esercizio. Capo III DISPOSIZIONI FINALI Art. 8. Realizzazione e gestione dei centri di raccolta 1. La realizzazione e la gestione di centri di raccolta di cui all articolo 6, comma 1, lettere a) e c) del decreto legislativo n. 151 del 2005, si svolge con le modalità previste dal decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare dell 8 aprile 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 28 aprile 2008, n. 99 e successive modifiche ed integrazioni. Art. 9. Esonero dalla comunicazione di cui all art. 189, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n MUD 1. I soggetti che effettuano attività di raccolta e di trasporto dei RAEE ai sensi del presente regolamento sono esonerati dall obbligo della comunicazione di cui all articolo 189, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n Art. 10. Sanzioni 1. I soggetti che effettuano attività di raccolta e di trasporto dei RAEE ai sensi del presente regolamento sono assoggettati alle sanzioni relative alle attività di raccolta e trasporto di cui all articolo 256 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e alle sanzioni relative alla violazione degli obblighi di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari di cui all articolo 258 del medesimo decreto. Art. 11. Norme transitorie 1. In sede di prima applicazione del presente regolamento, l obbligo di iscrizione all Albo dei gestori ambientali di cui all articolo 3 del presente decreto, si intende assolto con la presentazione alla sezione regionale o provinciale dell Albo territorialmente competente della comunicazione effettuata ai sensi di quanto previsto dai commi 2 e 3 dell articolo 3 medesimo. 2. L iscrizione di cui al precedente comma 1 deve ritenersi validamente operante fino a che la competente sezione regionale o provinciale dell Albo non adotti una formale pronuncia di iscrizione o di rigetto della domanda. Il presente regolamento, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, 8 marzo 2010 Visto, il Guardasigilli: ALFANO Il Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare P RESTIGIACOMO Il Ministro dello sviluppo economico S CAJOLA Il Ministro della salute FAZIO Registrato alla Corte dei conti il 26 aprile 2010 Uffi cio controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto del territorio, registro n. 4, foglio n

5 Allegato I (articolo 1, comma 3) Schedario di carico e scarico dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche di cui al decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, conferiti ai distributori, agli installatori e ai gestori dei centri di assistenza tecnica. I A FRONTESPIZIO SCHEDARIO DI CARICO E SCARICO Conferimento di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, di cui al DLgs 25 luglio 2005, n.151, ai distributori, agli installatori e ai gestori dei centri di assistenza tecnica delle stesse apparecchiature. DISTRIBUTORE/INSTALLATORE/GESTORE CENTRO ASSISTENZA TECNICA: Residenza o domicilio: comune via n. Codice Fiscale Ubicazione dell esercizio comune via n. Eventuale luogo di raggruppamento diverso dal punto vendita (solo per i distributori) comune via n. TIPOLOGIA DI RAEE GESTITI DOMESTICI PROFESSIONALI Iscrizione all Albo dei gestori ambientali, Sezione di... n. I B CARATTERISTICHE DEL RIFIUTO: Descrizione per tipologie di cui all allegato IB del decreto legislativo n. 151 del 2005 Codice Elenco rifiuti Data di presa in consegna: Conferito da: cognome nome indirizzo Data e ora di trasporto dal punto vendita al luogo di raggruppamento (da compilarsi solo dai distributori in caso di raggruppamento effettuato in luogo diverso dal punto di vendita): data ora: Estremi del documento di trasporto al centro di raccolta (per i RAEE domestici): Num: del Estremi del documento di trasporto al impianto autorizzato (per i RAEE professionali): Num: del 5

6 Allegato II (art.2, comma 2) Documento semplificato di trasporto dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche di cui al decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151 DOCUMENTO DI TRASPORTO DEI RAEE NUMERO del Numero schedario: TIPOLOGIA DEI RAEE: DOMESTICI PROFESSIONALI DISTRIBUTORE/INSTALLATORE/GESTORE CENTRO ASSISTENZA TECNICA: Cod. Fisc. Estremi comunicazione Albo: sede dell attività comune via n. eventuale diverso luogo di raggruppamento dei RAEE (solo per i distributori): TRASPORTATORE DEL RIFIUTO: Cod. Fisc. Targa automezzo: Estremi comunicazione Albo: UTENTE CHE CONFERISCE IL RIFIUTO ( da compilarsi solo nel caso di ritiro dal domicilio dell utente) Nominativo: Domicilio presso il quale è effettuato il ritiro del rifiuto: comune via n DESTINATARIO: comune via n. Responsabile del centro di raccolta (per i RAEE domestici) estremi autorizzazione centro di raccolta: Responsabile dell impianto autorizzato di destinazione (per i RAEE professionali) estremi autorizzazione impianto di destinazione: Annotazioni: Caratteristiche del rifiuto: Descrizione(1) Codice Elenco rifiuti Quantità(numero pezzi): Descrizione (3) Codice Elenco rifiuti Quantità: Descrizione (2) Codice Elenco rifiuti Quantità: Descrizione (4) Codice Elenco rifiuti 6

7 Descrizione (5) Codice Elenco rifiuti Quantità: Quantità: Descrizione (6) Codice Elenco rifiuti Quantità: Annotazioni: FIRMA DELL UTENTE PRESSO IL CUI DOMICILIO E EFFETTUATO IL RITIRO FIRMA DEL DISTRIBUTORE/INSTALLATORE/GESTORE CENTRO ASSISTENZA TECNICA FIRMA DEL TRASPORTATORE FIRMA DEL DESTINATARIO 7

8 Allegato III (articolo 4, comma 2) Documento attestante la provenienza domestica dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche consegnati dagli installatori e dai gestori dei centri di assistenza tecnica ai centri di raccolta di cui all art. 6, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n A) RITIRO DAL DOMICILIO DEL CLIENTE DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA (art. 47 D.P.R. n. 445/2000) Il sottoscritto, installatore/gestore di centro di assistenza tecnica di apparecchiature elettriche ed elettroniche con sede in, partita IVA, consapevole che le dichiarazioni mendaci sono punite ai sensi del codice penale e delle leggi speciali vigenti in materia, dichiara che : il giorno presso l abitazione del Sig ubicata in a in occasione dello svolgimento della propria attività di istallazione/manutenzione/assistenza ha prelevato l apparecchiatura elettrica ed elettronica fuori uso, accompagnata dal documento di Trasporto n del DATA FIRMA DELL INSTALLATORE/ GESTORE DEL CENTRO DI ASSISTENZA TECNICA B) RITIRO PRESSO IL PROPRIO ESERCIZIO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETA (art. 47 D.P.R. n. 445/2000) Il sottoscritto, installatore/gestore di centro di assistenza tecnica di apparecchiature elettriche ed elettroniche con sede in, partita IVA, consapevole che le dichiarazioni mendaci sono punite ai sensi del codice penale e delle leggi speciali vigenti in materia, dichiara che le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso di cui al documento di Trasporto n del sono state conferite in occasione dello svolgimento della propria attività di istallazione/manutenzione/assistenza presso il proprio esercizio da clientela costituita esclusivamente da nuclei domestici DATA FIRMA DELL INSTALLATORE/ GESTORE DEL CENTRO DI ASSISTENZA TECNICA 8

9 A VVERTENZA: NOTE Il testo delle note qui pubblicato è stato redatto dall amministrazione competenze per materia, ai sensi dell art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e l efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Note alle premesse: Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia ambientale» è pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale 14 aprile 2006, n. 88, (S.O.) Si riporta il testo dell art. 6 decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, recante «Attuazione della direttiva 2002/95/CE, della direttiva 2002/96/CE e della direttiva 2003/108/CE, relative alla riduzione dell uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti.» pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale 29 luglio 2005, n. 175, (S.O.): «Art. 6 (Raccolta separata). 1. Entro la data di cui all articolo 20, comma 5, al fine di realizzare un sistema organico di gestione dei RAEE che riduca al minimo il loro smaltimento insieme al rifiuto urbano misto e, in particolare, al fine di garantire, entro il 31 dicembre 2008, il raggiungimento di un tasso di raccolta separata dei RAEE provenienti dai nuclei domestici pari ad almeno 4 kg in media per abitante all anno: a) i comuni assicurano la funzionalità, l accessibilità e l adeguatezza dei sistemi di raccolta differenziata dei RAEE provenienti dai nuclei domestici istituiti ai sensi delle disposizioni vigenti in materia di raccolta separata dei rifiuti urbani, in modo da permettere ai detentori finali ed ai distributori di conferire gratuitamente al centro di raccolta i rifiuti prodotti nel loro territorio; il conferimento di rifiuti prodotti in altri comuni è consentito solo previa sottoscrizione di apposita convenzione con il comune di destinazione; b) i distributori assicurano, al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica destinata ad un nucleo domestico, il ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno, della apparecchiatura usata, a condizione che la stessa sia di tipo equivalente e abbia svolto le stesse funzioni della nuova apparecchiatura fornita; provvedono, altresì, ai sensi dell articolo 1, comma 1, lettere a) e b), alla verifica del possibile reimpiego delle apparecchiature ritirate ed al trasporto presso i centri istituiti ai sensi delle lettere a) e c) di quelle valutate non suscettibili di reimpiego; c) fatto salvo quanto stabilito alle lettere a) e b), i produttori od i terzi che agiscono in loro nome possono organizzare e gestire, su base individuale o collettiva, sistemi di raccolta di RAEE provenienti dai nuclei domestici conformi agli obiettivi del presente decreto. 1-bis. Con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e della salute, da adottarsi entro il 28 febbraio 2008, sentita la Conferenza unificata, sono individuate, nel rispetto delle disposizioni comunitarie e anche in deroga alle disposizioni di cui alla parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, specifiche modalità semplificate per la raccolta e il trasporto presso i centri di cui al comma 1, lettere a) e c), dei RAEE domestici e RAEE professionali ritirati da parte dei distributori ai sensi del comma 1, lettera b), nonché per la realizzazione e la gestione dei centri medesimi. L obbligo di ritiro di cui al comma 1, lettera b), decorre dal trentesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore di tale decreto. 2. Tenuto conto delle vigenti disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, il ritiro gratuito di una apparecchiatura elettrica ed elettronica previsto al comma 1, lettere a) e b), può essere rifiutato nel caso in cui vi sia un rischio di contaminazione del personale incaricato dello stesso ritiro o nel caso in cui risulta evidente che l apparecchiatura in questione non contiene i suoi componenti essenziali o contiene rifiuti diversi dai RAEE. Nelle predette ipotesi lo smaltimento dei RAEE è a carico del detentore che conferisce, a proprie spese, i RAEE ad un operatore autorizzato alla gestione di detti rifiuti. 3. Fatto salvo quanto stabilito all articolo 12, i produttori od i terzi che agiscono in loro nome organizzano e gestiscono, su base individuale o collettiva, sostenendone i relativi costi, sistemi adeguati di raccolta separata di RAEE professionali. A tal fine possono avvalersi delle strutture di cui al comma 1, lettera a), previa convenzione con il comune interessato, i cui oneri sono a carico degli stessi produttori o terzi che agiscono in loro nome.» Si riporta il testo del comma 2, dell art. 195, del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: «2. Sono inoltre di competenza dello Stato: a) l indicazione dei criteri e delle modalità di adozione, secondo principi di unitarietà, compiutezza e coordinamento, delle norme tecniche per la gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi e di specifiche tipologie di rifiuti, con riferimento anche ai relativi sistemi di accreditamento e di certificazione ai sensi dell articolo 178, comma 5; b) l adozione delle norme e delle condizioni per l applicazione delle procedure semplificate di cui agli articoli 214, 215 e 216, ivi comprese le linee guida contenenti la specificazione della relazione da allegare alla comunicazione prevista da tali articoli; c) la determinazione dei limiti di accettabilità e delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche di talune sostanze contenute nei rifiuti in relazione a specifiche utilizzazioni degli stessi; d) la determinazione e la disciplina delle attività di recupero dei prodotti di amianto e dei beni e dei prodotti contenenti amianto, mediante decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro delle attività produttive; e) la determinazione dei criteri qualitativi e quali-quantitativi per l assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento, dei rifiuti speciali e dei rifiuti urbani. Ai rifiuti assimilati, entro due anni, si applica esclusivamente una tariffazione per le quantità conferite al servizio di gestione dei rifiuti urbani. La tariffazione per le quantità conferite che deve includere, nel rispetto del principio della copertura integrale dei costi del servizio prestato, una parte fissa ed una variabile e una quota dei costi dello spazzamento stradale, è determinata dall amministrazione comunale tenendo conto anche della natura dei rifiuti, del tipo, delle dimensioni economiche e operative delle attività che li producono. A tale tariffazione si applica una riduzione, fissata dall amministrazione comunale, in proporzione alle quantità dei rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero tramite soggetto diverso dal gestore dei rifiuti urbani. Non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei locali al servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico; allo stesso modo, non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle strutture di vendita con superficie due volte superiore ai limiti di cui all articolo 4, comma 1, lettera d), del decreto legislativo n. 114 del Per gli imballaggi secondari e terziari per i quali risulti documentato il non conferimento al servizio di gestione dei rifiuti urbani e l avvio a recupero e riciclo diretto tramite soggetti autorizzati, non si applica la predetta tariffazione. Con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, d intesa con il Ministro dello sviluppo economico, sono definiti, entro novanta giorni, i criteri per l assimilabilità ai rifiuti urbani; f) l adozione di un modello uniforme del certificato di avvenuto smaltimento rilasciato dal titolare dell impianto che dovrà indicare per ogni carico e/o conferimento la quota smaltita in relazione alla capacità autorizzata annuale dello stesso impianto; g) la definizione dei metodi, delle procedure e degli standard per il campionamento e l analisi dei rifiuti; h) la determinazione dei requisiti e delle capacità tecniche e finanziarie per l esercizio delle attività di gestione dei rifiuti, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle garanzie finanziarie a favore delle regioni, con particolare riferimento a quelle dei soggetti sottoposti all iscrizione all Albo di cui all articolo 212, secondo la modalità di cui al comma 9 dello stesso articolo; i) la riorganizzazione e la tenuta del Catasto nazionale dei rifiuti; l) la definizione del modello e dei contenuti del formulario di cui all articolo 193 e la regolamentazione del trasporto dei rifiuti, ivi inclusa l individuazione delle tipologie di rifiuti che per comprovate ragioni tecniche, ambientali ed economiche devono essere trasportati con modalità ferroviaria; m) l individuazione delle tipologie di rifiuti che per comprovate ragioni tecniche, ambientali ed economiche possono essere smaltiti direttamente in discarica; n) l adozione di un modello uniforme del registro di cui all articolo 190 e la definizione delle modalità di tenuta dello stesso, nonché l individuazione degli eventuali documenti sostitutivi del registro stesso; 9

10 o) l individuazione dei rifiuti elettrici ed elettronici, di cui all articolo 227, comma 1, lettera a) ; p) l aggiornamento degli Allegati alla parte quarta del presente decreto; q) l adozione delle norme tecniche, delle modalità e delle condizioni di utilizzo del prodotto ottenuto mediante compostaggio, con particolare riferimento all utilizzo agronomico come fertilizzante, ai sensi della legge 19 ottobre 1984, n. 748, e del prodotto di qualità ottenuto mediante compostaggio da rifiuti organici selezionati alla fonte con raccolta differenziata; r) l autorizzazione allo smaltimento di rifiuti nelle acque marine, in conformità alle disposizioni stabilite dalle norme comunitarie e dalle convenzioni internazionali vigenti in materia, rilasciata dal Ministro dell ambiente e della tutela del territorio su proposta dell autorità marittima nella cui zona di competenza si trova il porto più vicino al luogo dove deve essere effettuato lo smaltimento ovvero si trova il porto da cui parte la nave con il carico di rifiuti da smaltire; s) l individuazione della misura delle sostanze assorbenti e neutralizzanti, previamente testate da Università o Istituti specializzati, di cui devono dotarsi gli impianti destinati allo stoccaggio, ricarica, manutenzione, deposito e sostituzione di accumulatori al fine di prevenire l inquinamento del suolo, del sottosuolo e di evitare danni alla salute e all ambiente derivanti dalla fuoriuscita di acido, tenuto conto della dimensione degli impianti, del numero degli accumulatori e del rischio di sversamento connesso alla tipologia dell attività esercitata; s -bis ) l individuazione e la disciplina, nel rispetto delle norme comunitarie ed anche in deroga alle disposizioni della parte quarta del presente decreto, di semplificazioni con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare da adottarsi entro tre mesi dalla entrata in vigore della presente disciplina in materia di adempimenti amministrativi per la raccolta e il trasporto di specifiche tipologie di rifiuti destinati al recupero e conferiti direttamente dagli utenti finali dei beni che originano i rifiuti ai produttori, ai distributori, a coloro che svolgono attività di istallazione e manutenzione presso le utenze domestiche dei beni stessi o ad impianti autorizzati alle operazioni di recupero di cui alle voci R2, R3, R4, R5, R6 e R9 dell Allegato C alla parte quarta del presente decreto.» Si riporta il testo del comma 3, dell art. 17, della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri», pubblicata nella Gazzetta Uffi ciale 12 settembre 1988, n. 214, (S.O.): «3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di autorità sottordinate al ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di più ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessità di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.». Note all art. 1: Si riporta il testo della lettera n), del comma 1, dell articolo 3, del citato decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151: «Art. 3 ( Defi nizioni). 1. Ai fini del presente decreto si intende per: m) - m) (omissis ); n ) «distributore»: soggetto iscritto nel registro delle imprese di cui alla legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni, che, nell ambito di un attività commerciale, fornisce un apparecchiatura elettrica od elettronica ad un utilizzatore ed adempie agli obblighi di cui all articolo 6, comma 1, lettera b );» Si riporta il testo della lettera e), del comma 1, dell articolo 183, del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: «Art. 183 (Definizioni). 1. Ai fini della parte quarta del presente decreto e fatte salve le ulteriori definizioni contenute nelle disposizioni speciali, si intende per: a) d) (omissis ); e ) raccolta: l operazione di prelievo, di cernita o di raggruppamento dei rifiuti per il loro trasporto;». Il testo del comma 1, dell articolo 6, del citato decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, è riportato nelle note alle premesse; Si riporta il testo del comma 1, dell articolo 187, del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: «1. È vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi di cui all Allegato G alla parte quarta del presente decreto ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi.». Note all art. 3: Si riporta il testo dell articolo 212 del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n, 152: «Art. 212 ( Albo nazionale gestori ambientali). 1. È costituito, presso il Ministero dell ambiente e tutela del territorio, l Albo nazionale gestori ambientali, di seguito denominato Albo, articolato in un Comitato nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, ed in Sezioni regionali e provinciali, istituite presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e di Bolzano. I componenti del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali e provinciali durano in carica cinque anni. 2. Con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio sono istituite sezioni speciali del Comitato nazionale per ogni singola attività soggetta ad iscrizione all Albo, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, e ne vengono fissati composizione e competenze. Il Comitato nazionale dell Albo ha potere deliberante ed è composto da diciannove membri di comprovata e documentata esperienza tecnico-economica o giuridica nelle materie ambientali nominati con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e designati rispettivamente: a) due dal Ministro dell ambiente e della tutela del territorio, di cui uno con funzioni di Presidente; b) uno dal Ministro delle attività produttive, con funzioni di vice-presidente; c) uno dal Ministro della salute; d) uno dal Ministro dell economia e delle finanze e) uno dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; f) uno dal Ministro dell interno; g) tre dalle regioni; h) uno dall Unione italiana delle Camere di commercio industria, artigianato e agricoltura; i) sei dalle organizzazioni maggiormente rappresentative delle categorie economiche interessate, di cui due dalle organizzazioni rappresentative della categoria degli autotrasportatori e due dalle associazioni che rappresentano i gestori dei rifiuti; l) due dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. 3. Le Sezioni regionali e provinciali dell Albo sono istituite con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e sono composte; a) dal Presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura o da un membro del Consiglio camerale all uopo designato dallo stesso, con funzioni di Presidente; b) da un funzionario o dirigente di comprovata esperienza nella materia ambientale designato dalla regione o dalla provincia autonoma, con funzioni di vice-presidente; c) da un funzionario o dirigente di comprovata esperienza nella materia ambientale, designato dall Unione regionale delle province o dalla provincia autonoma; d) da un esperto di comprovata esperienza nella materia ambientale, designato dal Ministro dell ambiente e della tutela del territorio; e) ; f). 4. Le funzioni del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali dell Albo sono svolte, sino alla scadenza del loro mandato, rispettivamente dal Comitato nazionale e dalle Sezioni regionali dell Al- 10

11 bo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti già previsti all articolo 30 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, integrati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dai nuovi componenti individuati ai sensi, rispettivamente, del comma 2, lettera 1), e del comma 3, lettere e) ed f), nel rispetto di quanto previsto dal comma L iscrizione all Albo è requisito per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi, di raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi, di bonifica dei siti, di bonifica dei beni contenenti amianto, di commercio ed intermediazione dei rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi, nonché di gestione di impianti di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi e di gestione di impianti mobili di smaltimento e di recupero di rifiuti, nei limiti di cui all articolo 208, comma 15. Sono esonerati dall obbligo di cui al presente comma le organizzazioni di cui agli articoli 221, comma 3, lettere a) e c), 223, 224, 228, 233, 234, 235 e 236, limitatamente all attività di intermediazione e commercio senza detenzione di rifiuti di imballaggio, a condizione che dispongano di evidenze documentali o contabili che svolgano funzioni analoghe, fermi restando gli adempimenti documentali e contabili previsti a carico dei predetti soggetti dalle vigenti normative. Per le aziende speciali, i consorzi e le società di gestione dei servizi pubblici di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, l iscrizione all Albo è effettuata mediante apposita comunicazione del comune o del consorzio di comuni alla sezione regionale territorialmente competente ed è valida per i servizi di gestione dei rifiuti urbani nei medesimi comuni. 6. L iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni e costituisce titolo per l esercizio delle attività di raccolta, di trasporto, di commercio e di intermediazione dei rifiuti; per le altre attività l iscrizione abilita alla gestione degli impianti il cui esercizio sia stato autorizzato o allo svolgimento delle attività soggette ad iscrizione. 7. Le imprese che effettuano attività di raccolta e trasporto dei rifiuti, le imprese che effettuano attività di intermediazione e di commercio dei rifiuti, senza detenzione dei medesimi, e le imprese che effettuano l attività di gestione di impianti mobili di smaltimento e recupero dei rifiuti devono prestare idonee garanzie finanziarie a favore dello Stato. Tali garanzie sono ridotte del cinquanta per cento per le imprese registrate ai sensi del regolamento (CE) n. 761/2001, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001 (Emas), e del quarantapercento nel caso di imprese in possesso della certificazione ambientale ai sensi della norma Uni En Iso Le disposizioni di cui ai commi 5, 6 e 7 non si applicano ai produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che effettuano operazioni di raccolta e trasporto dei propri rifiuti, nè ai produttori iniziali di rifiuti pericolosi che effettuano operazioni di raccolta e trasporto di trenta chilogrammi o trenta litri al giorno dei propri rifiuti pericolosi, a condizione che tali operazioni costituiscano parte integrante ed accessoria dell organizzazione dell impresa dalla quale i rifiuti sono prodotti. Dette imprese non sono tenute alla prestazione delle garanzie finanziarie e sono iscritte in un apposita sezione dell Albo in base alla presentazione di una comunicazione alla sezione regionale o provinciale dell Albo territorialmente competente che rilascia il relativo provvedimento entro i successivi trenta giorni. Con la comunicazione l interessato attesta sotto la sua responsabilità, ai sensi dell articolo 21 della legge n. 241 del 1990: a) la sede dell impresa, l attività o le attività dai quali sono prodotti i rifiuti; b) le caratteristiche, la natura dei rifiuti prodotti; c) gli estremi identificativi e l idoneità tecnica dei mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, tenuto anche conto delle modalità di effettuazione del trasporto medesimo; d) il versamento del diritto annuale di registrazione, che in fase di prima applicazione è determinato nella somma di 50 euro all anno, ed è rideterminabile ai sensi dell articolo 21 del decreto del Ministro dell ambiente 28 aprile 1998, n L impresa è tenuta a comunicare ogni variazione intervenuta successivamente all iscrizione. Le iscrizioni delle imprese di cui al presente comma effettuate entro sessanta giorni dall entrata in vigore delle presenti disposizioni restano valide ed efficaci. Non è comunque richiesta l iscrizione all Albo per il trasporto dei propri rifiuti, come definiti dal presente comma, purché lo stesso trasporto sia esclusivamente finalizzato al conferimento al gestore del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata una convenzione. 9. Le imprese che effettuano attività di gestione di impianti fissi di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi, le imprese che effettuano le attività di bonifica dei siti e di bonifica dei beni contenenti amianto devono prestare idonee garanzie finanziarie a favore della regione territorialmente competente, nel rispetto dei criteri generali di cui all articolo 195, comma 2, lettera h). Tali garanzie sono ridotte del cinquanta per cento per le imprese registrate ai sensi del regolamento (CE) n. 761/2001, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001 (Emas), e del quaranta per cento nel caso di imprese in possesso della certificazione ambientale ai sensi della norma Uni En Iso Le garanzie di cui al presente comma devono essere in ogni caso prestate in base alla seguente distinzione: a) le imprese che effettuano l attività di gestione di impianti fissi di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi devono prestare le garanzie finanziarie a favore della regione per ogni impianto che viene gestito; b) le imprese che effettuano l attività di bonifica dei siti e dei beni contenenti amianto devono prestare le garanzie finanziarie a favore della regione per ogni intervento di bonifica. 10. Con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio, di concerto con i Ministri delle attività produttive, delle infrastrutture e dei trasporti e dell economia e delle finanze, sentito il parere del Comitato nazionale, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto, sono definite le attribuzioni e le modalità organizzative dell Albo, i requisiti, i termini e le modalità di iscrizione, i diritti annuali d iscrizione, nonché le modalità e gli importi delle garanzie finanziarie che devono essere prestate a favore dello Stato. Fino all emanazione del predetto decreto, continuano ad applicarsi, per quanto compatibili, le disposizioni del decreto del Ministro dell ambiente 28 aprile 1998, n Il decreto di cui al presente comma si informa ai seguenti principi: a) individuazione di requisiti per l iscrizione, validi per tutte le sezioni, al fine di uniformare le procedure; b) coordinamento con la vigente normativa sull autotrasporto, in coerenza con la finalità di cui alla lettera a) ; c) trattamento uniforme dei componenti delle Sezioni regionali, per garantire l efficienza operativa; d) effettiva copertura delle spese attraverso i diritti di segreteria e i diritti annuali di iscrizione. 11. Con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio, sentita la Conferenza Stato regioni, sono fissati i criteri generali per la definizione delle garanzie finanziarie da prestare a favore delle regioni L iscrizione all Albo ed i provvedimenti di sospensione, di revoca, di decadenza e di annullamento dell iscrizione, nonché l accettazione, la revoca e lo svincolo delle garanzie finanziarie che devono essere prestate a favore dello Stato sono deliberati dalla Sezione regionale dell Albo della regione ove ha sede legale l impresa interessata, in base alla normativa vigente ed alle direttive emesse dal Comitato nazionale. 14. Nelle more dell emanazione dei decreti di cui al presente articolo, continuano ad applicarsi le disposizioni disciplinanti l Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti vigenti alla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto, disposizioni la cui abrogazione è differita al momento della pubblicazione dei suddetti decreti. 15. Avverso i provvedimenti delle Sezioni regionali dell Albo gli interessati possono proporre, nel termine di decadenza di trenta giorni dalla notifica dei provvedimenti stessi, ricorso al Comitato nazionale dell Albo. 16. Agli oneri per il funzionamento del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali e provinciali si provvede con le entrate derivanti dai diritti di segreteria e dai diritti annuali d iscrizione, secondo le previsioni, anche relative alle modalità di versamento e di utilizzo, che saranno determinate con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze. L integrazione del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali e provinciali con i rappresentanti di cui ai commi 2, lettera 1), e 3, 11

12 lettere e) ed f), è subordinata all entrata in vigore del predetto decreto. Sino all emanazione del citato decreto, si applicano le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell ambiente 20 dicembre 1993 e le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell ambiente 13 dicembre La disciplina regolamentare dei casi in cui, ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241, l esercizio di un attività privata può essere intrapreso sulla base della denuncia di inizio dell attività non si applica alle domande di iscrizione e agli atti di competenza dell Albo. 18. Le imprese che effettuano attività di raccolta e trasporto dei rifiuti sottoposti a procedure semplificate ai sensi dell articolo 216, ed effettivamente avviati al riciclaggio ed al recupero, non sono sottoposte alle garanzie finanziarie di cui al comma 8 e sono iscritte all Albo mediante l invio di comunicazione di inizio di attività alla Sezione regionale o provinciale territorialmente competente. Detta comunicazione deve essere rinnovata ogni cinque anni e deve essere corredata da idonea documentazione predisposta ai sensi dell articolo 13 del decreto ministeriale 28 aprile 1998, n. 406, nonché delle deliberazioni del Comitato nazionale dalla quale risultino i seguenti elementi: a) la quantità, la natura, l origine e la destinazione dei rifiuti; b) la rispondenza delle caratteristiche tecniche e della tipologia del mezzo utilizzato ai requisiti stabiliti dall Albo in relazione ai tipi di rifiuti da trasportare; c) il rispetto delle condizioni ed il possesso dei requisiti soggettivi, di idoneità tecnica e di capacità finanziaria. 19. Entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione di inizio di attività le Sezioni regionali e provinciali prendono atto dell avventa iscrizione e inseriscono le imprese di cui al comma 18 in appositi elenchi dandone comunicazione al Comitato nazionale, alla provincia territorialmente competente ed all interessato. 20. Le imprese iscritte all Albo con procedura ordinaria ai sensi del comma 5 sono esentate dall obbligo della comunicazione di cui al comma 18 se lo svolgimento dell attività di raccolta e trasporto dei rifiuti sottoposti a procedure semplificate ai sensi dell articolo 216 ed effettivamente avviati al riciclaggio e al recupero non comporta variazioni della categoria, della classe e della tipologia di rifiuti per le quali tali imprese sono iscritte. 21. Alla comunicazione di cui al comma 18 si applicano le disposizioni di cui all articolo 21 della legge 7 agosto 1990, n Alle imprese che svolgono le attività di cui al comma 18 a seguito di comunicazione corredata da documentazione incompleta o inidonea, si applica il disposto di cui all articolo 256, comma Sono istituiti presso il Comitato nazionale i registri delle imprese autorizzate alla gestione di rifiuti, aggiornati ogni trenta giorni, nei quali sono inseriti, a domanda, gli elementi identificativi dell impresa consultabili dagli operatori secondo le procedure fissate con decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio, nel rispetto dei principi di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n I registri sono pubblici e, entro dodici mesi dall entrata in vigore della parte quarta del presente decreto, sono resi disponibili al pubblico, senza oneri, anche per via telematica, secondo i criteri fissati dal predetto decreto. Le Amministrazioni autorizzanti comunicano al Comitato nazionale, subito dopo il rilascio dell autorizzazione, la ragione sociale dell impresa autorizzata, l attività per la quale viene rilasciata l autorizzazione, i rifiuti oggetto dell attività di gestione, la scadenza dell autorizzazione e successivamente segnalano ogni variazione delle predette informazioni che intervenga nel corso della validità dell autorizzazione stessa. Nel caso di ritardo dell Amministrazione superiore a trenta giorni dal rilascio dell autorizzazione, l impresa interessata può inoltrare copia autentica del provvedimento, anche per via telematica, al Comitato nazionale, che ne dispone l inserimento nei registri Per la tenuta dei registri di cui ai commi 22, 23, 24 e 25 gli interessati sono tenuti alla corresponsione di un diritto annuale di iscrizione, per ogni tipologia di registro, pari a 50 euro, rideterminabile ai sensi dell articolo 21 del decreto del Ministro dell ambiente 28 aprile 1998, n I diritti di cui al commi 8, 24 e 25 sono versati, secondo le modalità di cui al comma 16, alla competente Sezione regionale dell Albo, che procede a contabilizzarli separatamente e ad utilizzarli integralmente per l attuazione dei medesimi commi. 27. La tenuta dei registri di cui ai commi 22 e 23 decorre dall entrata in vigore del decreto di cui al comma Dall attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.» Si riporta il testo dell articolo 21, della legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1990, n. 192: «Art. 21 (Disposizioni sanzionatorie). 1. Con la denuncia o con la domanda di cui agli articoli 19 e 20 l interessato deve dichiarare la sussistenza dei presupposti e dei requisiti di legge richiesti. In caso di dichiarazioni mendaci o di false attestazioni non è ammessa la conformazione dell attività e dei suoi effetti a legge o la sanatoria prevista dagli articoli medesimi ed il dichiarante è punito con la sanzione prevista dall articolo 483 del codice penale, salvo che il fatto costituisca più grave reato. 2. Le sanzioni attualmente previste in caso di svolgimento dell attività in carenza dell atto di assenso dell amministrazione o in difformità di esso si applicano anche nei riguardi di coloro i quali diano inizio all attività ai sensi degli articoli 19 e 20 in mancanza dei requisiti richiesti o, comunque, in contrasto con la normativa vigente. 2-bis. Restano ferme le attribuzioni di vigilanza, prevenzione e controllo su attività soggette ad atti di assenso da parte di pubbliche amministrazioni previste da leggi vigenti, anche se è stato dato inizio all attività ai sensi degli articoli 19 e 20.». Note all art. 4: Si riporta il testo del articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 recante «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa.», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 febbraio 2001, n. 42, (S.O.): «Art.47 (Dichiarazioni sostitutive dell atto di notorietà). 1. L atto di notorietà concernente stati, qualità personali o fatti che siano a diretta conoscenza dell interessato è sostituito da dichiarazione resa e sottoscritta dal medesimo con la osservanza delle modalità di cui all articolo La dichiarazione resa nell interesse proprio del dichiarante può riguardare anche stati, qualità personali e fatti relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza. 3. Fatte salve le eccezioni espressamente previste per legge, nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi, tutti gli stati, le qualità personali e i fatti non espressamente indicati nell articolo 46 sono comprovati dall interessato mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. 4. Salvo il caso in cui la legge preveda espressamente che la denuncia all Autorità di Polizia Giudiziaria è presupposto necessario per attivare il procedimento amministrativo di rilascio del duplicato di documenti di riconoscimento o comunque attestanti stati e qualità personali dell interessato, lo smarrimento dei documenti medesimi è comprovato da chi ne richiede il duplicato mediante dichiarazione sostitutiva». Note all art. 5: Il comma 3, dell articolo 6, del citato decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, è riportato nelle note alle premesse. Note all art. 7: Il comma 3, dell articolo 6, del citato decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, è riportato nelle note alle premesse. Note all art. 8: Le lettere a) e c) del comma 1, dell articolo 6, del citato decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, sono riportate nelle note alle premesse. Il decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare dell 8 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 28 aprile 2008, n. 99, reca: «Disciplina dei centri di 12

13 raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche.». Note all art. 9: Si riporta il testo del comma 3, dell articolo 189, del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n 152: «3. Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti, i Consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, nonché le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all articolo 184, comma 3, lettere c ), d ) e g ), comunicano annualmente alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti, con le modalità previste dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70, le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto delle predette attività. Sono esonerati da tale obbligo gli imprenditori agricoli di cui all articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all articolo 212, comma 8, nonché, per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti.». Note all art. 10: Si riportano i testi degli articoli 256 e 258, del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: «Art. 256 (Attività di gestione di rifi uti non autorizzata). 1. Chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione di cui agli articoli 208, 209, 210, 211, 212, 214, 215 e 216 è punito: a) con la pena dell arresto da tre mesi a un anno o con l ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; b) con la pena dell arresto da sei mesi a due anni e con l ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi. 2. Le pene di cui al comma 1 si applicano ai titolari di imprese ed ai responsabili di enti che abbandonano o depositano in modo incontrollato i rifiuti ovvero li immettono nelle acque superficiali o sotterranee in violazione del divieto di cui all articolo 192, commi 1 e Chiunque realizza o gestisce una discarica non autorizzata è punito con la pena dell arresto da sei mesi a due anni e con l ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Si applica la pena dell arresto da uno a tre anni e dell ammenda da euro cinquemiladuecento a euro cinquantaduemila se la discarica è destinata, anche in parte, allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Alla sentenza di condanna o alla sentenza emessa ai sensi dell articolo 444 del codice di procedura penale, consegue la confisca dell area sulla quale è realizzata la discarica abusiva se di proprietà dell autore o del compartecipe al reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica o di ripristino dello stato dei luoghi. 4. Le pene di cui ai commi 1, 2 e 3 sono ridotte della metà nelle ipotesi di inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, nonché nelle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni. 5. Chiunque, in violazione del divieto di cui all articolo 187, effettua attività non consentite di miscelazione di rifiuti, è punito con la pena di cui al comma 1, lettera b). 6. Chiunque effettua il deposito temporaneo presso il luogo di produzione di rifiuti sanitari pericolosi, con violazione delle disposizioni di cui all articolo 227, comma 1, lettera b), è punito con la pena dell arresto da tre mesi ad un anno o con la pena dell ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a quindicimilacinquecento euro per i quantitativi non superiori a duecento litri o quantità equivalenti. 7. Chiunque viola gli obblighi di cui agli articoli 231, commi 7, 8 e 9, 233, commi 12 e 13, e 234, comma 14, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da duecentosessanta euro a millecinquecentocinquanta euro. 8. I soggetti di cui agli articoli 233, 234, 235 e 236 che non adempiono agli obblighi di partecipazione ivi previsti sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da ottomila euro a quarantacinquemila euro, fatto comunque salvo l obbligo di corrispondere i contributi pregressi. Sino all adozione del decreto di cui all articolo 234, comma 2, le sanzioni di cui al presente comma non sono applicabili ai soggetti di cui al medesimo articolo Le sanzioni di cui al comma 8 sono ridotte della metà nel caso di adesione effettuata entro il sessantesimo giorno dalla scadenza del termine per adempiere agli obblighi di partecipazione previsti dagli articoli 233, 234, 235 e 236.» «Art. 258 (Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari). 1. I soggetti di cui all articolo 189, comma 3, che non effettuino la comunicazione ivi prescritta ovvero la effettuino in modo incompleto o inesatto sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a quindicimilacinquecento euro; se la comunicazione è effettuata entro il sessantesimo giorno dalla scadenza del termine stabilito ai sensi della legge 25 gennaio 1994, n. 70, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da ventisei euro a centosessanta euro. 2. Chiunque omette di tenere ovvero tiene in modo incompleto il registro di carico e scarico di cui all articolo 190, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a quindicimilacinquecento euro. Se il registro è relativo a rifiuti pericolosi si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimilacinquecento euro a novantatremila euro, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto responsabile dell infrazione e dalla carica di amministratore. 3. Nel caso di imprese che occupino un numero di unità lavorative inferiore a 15 dipendenti, le misure minime e massime di cui al comma 2 sono ridotte rispettivamente da millequaranta euro a seimiladuecento euro per i rifiuti non pericolosi e da duemilasettanta euro a dodicimilaquattrocento euro per i rifiuti pericolosi. Il numero di unità lavorative è calcolato con riferimento al numero di dipendenti occupati mediamente a tempo pieno durante un anno, mentre i lavoratori a tempo parziale e quelli stagionali rappresentano frazioni di unità lavorative annue; ai predetti fini l anno da prendere in considerazione è quello dell ultimo esercizio contabile approvato, precedente il momento di accertamento dell infrazione. 4. Chiunque effettua il trasporto di rifiuti senza il formulario di cui all articolo 193 ovvero indica nel formulario stesso dati incompleti o inesatti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da milleseicento euro a novemilatrecento euro. Si applica la pena di cui all articolo 483 del codice penale nel caso di trasporto di rifiuti pericolosi. Tale ultima pena si applica anche a chi, nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti e a chi fa uso di un certificato falso durante il trasporto. 5. Se le indicazioni di cui ai commi 1 e 2 sono formalmente incomplete o inesatte ma i dati riportati nella comunicazione al catasto, nei registri di carico e scarico, nei formulari di identificazione dei rifiuti trasportati e nelle altre scritture contabili tenute per legge consentono di ricostruire le informazioni dovute, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da duecentosessanta euro a millecinquecentocinquanta euro. La stessa pena si applica se le indicazioni di cui al comma 4 sono formalmente incomplete o inesatte ma contengono tutti gli elementi per ricostruire le informazioni dovute per legge, nonché nei casi di mancato invio alle autorità competenti e di mancata conservazione dei registri di cui all articolo 190, comma 1, o del formulario di cui all articolo 193.». 10G

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