I RIFIUTI URBANI in PROVINCIA di PIACENZA. anno 2006

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1 SEZIONE DI PIACENZA PROVINCIA DI PIACENZA I RIFIUTI URBANI in PROVINCIA di PIACENZA anno 2006 Osservatorio Provinciale Rifiuti Settembre 2007

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4 Un futuro più leggero senza il peso dei rifiuti (CONAI Campagna pubblicitaria) 3

5 Redazione: Osservatorio Provinciale Rifiuti ARPA Sezione di Piacenza, Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano in collaborazione con Provincia di Piacenza 4

6 I RIFIUTI URBANI IN PROVINCIA DI PIACENZA ANNO 2006 INDICE Pag. GLOSSARIO...6 TABELLA SINOTTICA INTRODUZIONE INQUADRAMENTO NORMATIVO GESTIONE DELL'INFORMAZIONE PRODUZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA STAZIONI ECOLOGICHE RECUPERO SMALTIMENTO...41 BIBLIOGRAFIA ALLEGATO Schede di dettaglio Dati comunali Redazione: Osservatorio Provinciale Rifiuti ARPA Sezione di Piacenza, Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano in collaborazione con Provincia di Piacenza 5

7 GLOSSARIO Rifiuti Urbani (RU) Rifiuti Speciali (RS) Rifiuti Speciali Assimilati ai Rifiuti Urbani Rifiuti Speciali Assimilabili Sono i rifiuti, anche ingombranti, prodotti dai cittadini provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione, le cui fasi di raccolta, trasporto e recupero/smaltimento sono a carico della pubblica amministrazione (rifiuti domestici). Comprendono anche i rifiuti assimilati, i rifiuti vegetali da parchi e giardini, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade e i rifiuti cimiteriali. Sono i rifiuti provenienti dalle attività produttive in genere. Sono rifiuti prodotti da attività produttive che vengono assimilati agli urbani in base a criteri qualitativi e quantitativi, e le cui fasi di raccolta, trasporto e avvio a recupero/smaltimento sono pertanto gestite dalla pubblica amministrazione sulla base del "Regolamento Comunale di gestione dei rifiuti". Sono i rifiuti provenienti dalle attività produttive che hanno caratteristiche merceologiche simili ai rifiuti urbani, ma che non sono assimilati agli stessi. Rifiuti pericolosi (urbani o speciali) Raccolta differenziata (RD) dei RU domestici e dei Rifiuti Assimilati Sono i rifiuti che contengono sostanze pericolose (es. batterie, oli esauriti da motori e ingranaggi, tubi fluorescenti ed altre sostanze contenenti mercurio). E' la raccolta finalizzata a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee. Percentuale di RD Recupero Smaltimento P.P.G.R. La percentuale di RD si ottiene, secondo le indicazioni regionali, dal rapporto fra la somma dei pesi delle frazioni oggetto della raccolta differenziata (che successivamente possono essere destinate sia a recupero che a smaltimento) e il quantitativo totale di rifiuti prodotti. E' costituito dalle operazioni che utilizzano rifiuti per generare materie prime secondarie, combustibili o prodotti, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici. Ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente una sostanza, un materiale o un oggetto dal circuito economico e/o di raccolta. Avviene in genere in discarica o in impianti di incenerimento. Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti 6

8 TABELLA SINOTTICA dei principali Indicatori utilizzati INDICATORE UNITA' DI MISURA ANNO 2006 VARIAZIONE RISPETTO AL 2005 TREND 1 Produzione totale di RU 2 t ,4 +4,5% Quantità annua pro capite di RU Rifiuto urbano indifferenziato kg/ab. 660,5 +3,5% t ,9 +2,4% Raccolta differenziata (RD) t ,0 +8,3% Percentuale di RD % 36,6 Quantità annua pro capite di RD Quantità RD annua pro capite di Organico Quantità RD annua pro capite di Rifiuti Vegetali Quantità RD annua pro capite di Vetro Quantità RD annua pro capite di Carta Quantità RD annua pro capite di Plastica Quantità RD annua pro capite di Legno +1,3 (punti percentuali) kg/ab. 241,6 +7,4% kg/ab. 13,0 +14,0% kg/ab. 54,3 +3,4% kg/ab. 31,7 +7,5% kg/ab. 71,9 +16,7% kg/ab. 10,0 +4,2% kg/ab. 27,6 +9,5% 1 Gli smile colorati sintetizzano un giudizio qualitativo su ciascun indicatore, definito considerando il trend della variabile esaminata e la sua collocazione rispetto ai principali obiettivi previsti dalla legislazione nazionale e dalla pianificazione provinciale. 2 La produzione totale di RU è costituita da raccolta differenziata, rifiuto urbano indifferenziato (presenti nella tabella sinottica), rifiuti speciali assimilati agli urbani / ingombranti, rifiuti cimiteriali e rifiuti provenienti dalla pulizia e dallo spazzamento delle strade. 7

9 1. INTRODUZIONE L Osservatorio Provinciale sui Rifiuti (OPR), costituito dalla Provincia nel giugno 2001, ha fra i propri compiti quello di monitorare i dati relativi alla produzione ed alla gestione dei rifiuti. La raccolta e le elaborazioni effettuate sui dati relativi all anno 2006 per i rifiuti urbani hanno portato alla redazione del presente rapporto che, oltre ad analizzare in dettaglio la produzione, la raccolta differenziata, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani, costituisce un utile strumento per il monitoraggio degli obiettivi previsti dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (P.P.G.R.). In tal senso si evidenziano due dati piuttosto preoccupanti: - l aumento del 4,5% della produzione dei rifiuti urbani dal 2005 al 2006, da cui si rileva il mancato rispetto della previsione di un progressivo decremento a partire dal 2004, contenuta nel P.P.G.R.; - il mancato raggiungimento dell obiettivo del 50% di raccolta differenziata, fissato dal P.P.G.R. già per l anno 2005: nel 2006 la percentuale di raccolta differenziata si attesta al 36,6%. 2. INQUADRAMENTO NORMATIVO Il Decreto Legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997 (noto come Decreto Ronchi) 3, emanato in attuazione delle direttive comunitarie 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi, 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, come successivamente modificato ed integrato, ha profondamente innovato, nel sistema ambientale italiano, la politica di gestione dei rifiuti. La direttiva 91/156/CEE ha il merito di prevedere una politica di gestione dei rifiuti più avanzata e basata sulla priorità della prevenzione e del recupero rispetto allo smaltimento. La direttiva 91/689/CEE fornisce un criterio preciso per riconoscere la pericolosità dei rifiuti, mentre la direttiva 94/62/CE riguarda tutti gli imballaggi immessi sul mercato europeo e tutti i rifiuti da imballaggio, utilizzati o prodotti da industrie, esercizi commerciali, uffici, negozi, servizi, nuclei domestici ecc. Il D.Lgs. 22/97 ha ripreso il concetto di prevenzione previsto in ambito europeo, conferendogli carattere di priorità ed ha assegnato alle autorità competenti il compito di adottare, ciascuna nell'ambito delle proprie attribuzioni, iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Lo smaltimento viene considerato una fase residuale della gestione dei rifiuti, in quanto il decreto ha privilegiato il recupero nelle sue diverse forme. Altro obiettivo fondamentale introdotto dal decreto è quello di attuare un sistema integrato di gestione dei rifiuti con il quale realizzare la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, il recupero di materia, il riuso, il riciclaggio e il recupero di energia. Il decreto Ronchi ha disegnato anche un ampio decentramento delle diverse funzioni e competenze delle Regioni; in particolare alle Province sono stati attribuiti compiti di programmazione e di organizzazione della gestione dei rifiuti ed inoltre sono state affiancate competenze più generali di conoscenza, verifica e monitoraggio, anche attraverso 3 Abrogato dal D.Lgs. 03/04/2006 n

10 l istituzione in ogni provincia di strutture a ciò deputate. A questo scopo è stata costituita una rete di Osservatori provinciali sui rifiuti, in grado di raccogliere, analizzare ed elaborare dati sulla produzione e gestione dei rifiuti stessi, di gestirne l'informazione e di garantire il collegamento tra Amministrazioni locali e centrali. La sede dell Osservatorio di Piacenza è collocata presso la locale Sezione ARPA; a livello nazionale l'osservatorio Nazionale sui Rifiuti è presso il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed ha compiti analoghi. Il D.Lgs. 03/04/2006 n. 152, che ha abrogato il Decreto Ronchi (lasciando tuttavia in vigore le norme tecniche regolamentari emanate in attuazione di quest'ultimo), ha riformato l'intera disciplina in materia di rifiuti, introducendo modifiche e ridistribuendo le competenze fra i diversi enti/soggetti coinvolti. Si evidenzia che attualmente il D.Lgs. 152/06 è in fase di rivisitazione ed è stato oggetto di alcune correzioni. Nel presente rapporto si è scelto di fare ancora riferimento anche al D.Lgs. 22/97 e ss. mm. ii., in quanto rappresenta la normativa vigente fino alla fine del mese di aprile 2006 e copre pertanto parte del periodo considerato nelle elaborazioni; inoltre, anche l attuale normativa regionale (in particolare la DGR 1620/2001) fa riferimento al Decreto Ronchi succitato. 3. GESTIONE DELL'INFORMAZIONE Le informazioni relative ai rifiuti confluiscono nel catasto rifiuti. Il D.Lgs. 22/97 ha assegnato ad APAT (Agenzia nazionale per la Protezione dell'ambiente e per i servizi Tecnici) e al sistema delle Agenzie regionali specifiche attribuzioni in materia di informazione: l'articolo 11 del D.Lgs. 22/97 (attuato con il D.M. 04/08/98 n. 372) dispone la riorganizzazione del Catasto dei rifiuti anche al fine di assicurare un quadro conoscitivo completo ed aggiornato di supporto alla pianificazione territoriale. Il Catasto è articolato in una Sezione nazionale, che ha sede a Roma presso l APAT e in Sezioni regionali presso le corrispondenti Agenzie regionali. La fonte dei dati riportati nel presente rapporto è costituita dalle comunicazioni di produzione dei Comuni (rendiconti comunali) e di Enìa Spa (soggetto gestore del servizio nella provincia di Piacenza). La Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Emilia-Romagna 31 luglio 2001, n. 1620, indica che i Comuni devono comunicare annualmente alle Province e alle Regioni i dati relativi: a. alla produzione di rifiuti urbani e assimilati indifferenziati; b. ai servizi di raccolta differenziata attivati sul proprio territorio; c. ai quantitativi avviati a recupero e a smaltimento. L'Osservatorio Provinciale, quindi, esegue una verifica sui dati e, dopo aver provveduto alla loro informatizzazione mediante l'utilizzo di un apposito software di gestione, li trasmette alla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti che predispone un archivio unico. Lo schema delle relazioni e dei flussi di dati che rendono operativo il sistema informativo sui rifiuti urbani è riportato in Figura 1. 9

11 Figura 1: Schema delle relazioni e dei flussi di dati del catasto dei rifiuti urbani (tratto dal Report 05 "La gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna", redatto da Regione Emilia-Romagna e ARPA Emilia-Romagna) 4. PRODUZIONE La produzione di rifiuti urbani in provincia di Piacenza è arrivata, nel 2006, a tonnellate, equivalenti ad un valore pro capite annuo di 661 kg/abitante. Ricostruendo la serie storica della produzione di rifiuti a partire dal 1998 (Tabella 1), risulta un incremento continuo del quantitativo totale. In particolare, dal 2005 al 2006 l incremento è stato del 4,5% (7.838 t) e risulta quindi non rispettata la previsione del P.P.G.R. di un progressivo decremento della produzione a partire dal Anche la produzione pro capite provinciale nel 2006 (Figura 2) è aumentata rispetto agli anni precedenti (+ 3,5% rispetto al 2005). Anno Abitanti 4 Produzione Totale Rifiuti Urbani e Assimilati t Produzione annua pro capite kg/abitante Raccolta differenziata t % , , , , , , , , ,6 Tabella 1: Produzione di rifiuti urbani/assimilati e raccolta differenziata in provincia di Piacenza, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 4 Fonte dati popolazione provinciale: : rendiconti comunali; : Regione Emilia-Romagna. 10

12 Per inquadrare la situazione della provincia di Piacenza in ambito regionale, è possibile utilizzare gli ultimi dati disponibili (anno 2005) da cui risulta che la produzione annua pro capite provinciale è inferiore al valore regionale, ma superiore ai valori raggiunti in altre 3 province della Regione (Parma, Modena, Bologna). Inoltre, l incremento della produzione totale che si è verificato dal 2004 al 2005 in provincia di Piacenza è, in percentuale, il più elevato rispetto a tutte le altre province e superiore alla percentuale regionale (Tabella 2). Anche nel 2006 il valore di produzione pro capite provinciale (661 kg/ab.anno) risulta di poco inferiore al valore regionale, pari a 673 kg/ab.anno (Fonte: Sezione Regionale del Catasto Rifiuti). Province RER Produzione Totale 2005 (t) % Incremento Produzione Totale dal 2004 al 2005 Produzione annua pro capite 2005 (kg/abitante) Piacenza ,7 638 Parma ,1 618 Reggio Emilia ,8 760 Modena ,9 626 Bologna ,3 584 Ferrara ,1 724 Ravenna ,5 740 Forlì Cesena ,9 658 Rimini ,5 738 Emilia-Romagna ,5 662 Tabella 2: Produzione totale e pro capite di rifiuti urbani e assimilati in Regione Emilia- Romagna anno 2005 e percentuale di incremento della produzione totale dal 2004 al 2005 (Fonte: elaborazioni OPR su dati Sezione Regionale del Catasto Rifiuti) La collocazione della provincia di Piacenza, in termini di produzione annua pro capite, nel panorama regionale, nazionale ed europeo è sintetizzata in Figura 3. In particolare, si può osservare come la produzione pro capite provinciale risulti da questo confronto decisamente elevata, paragonabile al valore medio dell Italia centrale, ma superiore al valore medio nazionale e a quello del Nord Italia. Probabilmente valori pro capite così elevati sono legati anche alla consuetudine diffusa nella nostra provincia, come in altre della regione Emilia- Romagna, di assimilare ai rifiuti urbani, ai fini della raccolta e dello smaltimento da parte del servizio pubblico, sempre maggiori quantità di rifiuti speciali, diversamente da ciò che avviene in altre realtà del Nord Italia. La tendenza ad assimilare ai rifiuti urbani diverse tipologie di rifiuti speciali è uno degli elementi per cui, anche a livello nazionale, l Emilia-Romagna risulta essere insieme a Toscana, Liguria e Lazio fra le regioni con la maggiore produzione pro capite (APAT-ONR, Rapporto rifiuti 2006). La riduzione della produzione di rifiuti urbani in alcune regioni del Nord deriva, invece, anche dall attuazione di importanti misure di prevenzione. In Veneto, ad esempio, già da diversi anni viene promosso il ricorso al cosiddetto compostaggio domestico che consente di allontanare dal circuito della raccolta quantità non trascurabili di frazione organica (di difficile gestione in virtù della sua elevata putrescibilità). Nel 2005, in particolare, i quantitativi di tale frazione avviata a compostaggio domestico, nella regione Veneto, ammontano a più di 14 mila tonnellate (APAT-ONR, Rapporto rifiuti 2006). 11

13 kg/ab RU indifferenziato + Ingombranti/Assimilati Raccolta differenziata Figura 2: Trend della produzione pro capite nella provincia di Piacenza, suddivisa in raccolta differenziata e rifiuti indifferenziati (rifiuti cimiteriali e da spazzamento inclusi) + ingombranti/assimilati a smaltimento, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) UE 25 (2004) UE 15 (2004) I. Sud I. Centro I. Nord Italia Emilia-R. RN FC RA FE BO MO RE PR PC kg/ab.anno Figura 3: Produzione pro capite di rifiuti urbani e assimilati in Regione Emilia-Romagna e in Italia, anno 2005 e in Europa, anno 2004 (Fonti: Sezione Regionale del Catasto Rifiuti per dati provinciali e regionali Emilia-Romagna, Rapporto Rifiuti APAT ONR 2006 per dati Italia e Europa)

14 Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (P.P.G.R.) (Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 98 del 22/11/2004) Gli scenari gestionali del Piano sono basati sull ipotesi che si registrasse dapprima una stabilizzazione e poi una diminuzione della produzione di rifiuti del 5-8%, a partire dal 2004 fino al Il P.P.G.R. ha assunto come obiettivo di raccolta differenziata da conseguire all'anno 2005 il 50% del totale dei rifiuti prodotti; tale obiettivo deve essere garantito a livello di Ambito Territoriale Ottimale. Il P.P.G.R. fornisce inoltre un "valore guida" da assumere come riferimento al termine del periodo di pianificazione, pari al 60% al 2012, al fine di raggiungere più elevati obiettivi di raccolta differenziata. (*) Sono escluse le quote intercettate tramite autocompostaggio. (**) Il valore pro capite è stato calcolato sulla base della previsione della produzione totale nel 2005 ( t), incluse le quote che si prevedeva fossero intercettate tramite autocompostaggio. Dal 1998 al 2006 l incremento di produzione di rifiuti urbani e assimilati nella Provincia di Piacenza è stato pari al 39,6%. La raccolta differenziata è passata dal 23% (1998) al 37% (2006) del totale prodotto. La composizione della produzione totale di rifiuti urbani e assimilati in provincia di Piacenza è schematizzata in Figura 4 ed in Figura 5. Nel 2006 la produzione complessiva di rifiuti urbani, pari a t, risulta così composta: - raccolta differenziata = t - rifiuti indifferenziati = t - rifiuti provenienti dalla pulizia e dallo spazzamento delle strade = t - rifiuti cimiteriali = 87 t - rifiuti ingombranti/assimilati a smaltimento = t. 13

15 tonnellate Ingombranti/Assimilati a smaltimento RU indifferenziato (rifiuti cimiteriali e da spazzamento inclusi) Raccolta differenziata Figura 4: Trend della composizione della produzione totale di rifiuti urbani e assimilati in provincia di Piacenza, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 6,1% 36,6% 57,3% Raccolta differenziata RU indifferenziato (rifiuti cimiteriali e da spazzamento inclusi) Ingombranti/Assimilati a smaltimento Figura 5: Composizione della produzione totale di rifiuti urbani e assimilati in provincia di Piacenza, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) In Figura 6 viene riportato l andamento nel periodo del valore pro capite (kg/ab.anno) delle seguenti grandezze: produzione totale di rifiuti; raccolta differenziata; rifiuti urbani indifferenziati (rifiuti cimiteriali e da spazzamento inclusi). Si può osservare un continuo incremento dei parametri analizzati con una tendenza alla stabilizzazione per gli RU indifferenziati (va precisato che, a partire dal 2004, il gestore ha incluso nel computo del RU indifferenziato anche una quota di rifiuti che precedentemente veniva conteggiata nel quantitativo di rifiuti ingombranti/assimilati - vedi anche Figura 4). 14

16 kg/ab.anno anno Produzione pro capite RD pro capite RU Indifferenziato pro capite (rifiuti cimiteriali e da spazzamento inclusi) Figura 6: Andamento del valore pro capite di produzione totale, raccolta differenziata e RU indifferenziato, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) I dati comunali di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti sono stati rielaborati anche per zone altimetriche (pianura, collina e montagna) secondo la suddivisione adottata nel P.P.G.R. (Figura 7): in Tabella 3 sono riportati i risultati così ottenuti in termini di superficie e abitanti totali, produzione totale e pro capite e percentuale di raccolta differenziata. Zona altimetrica P.P.G.R. Comuni n. Superficie km 2 Abitanti 01/01/ 07 Produzione Totale Rifiuti Urbani e Assimilati t Produzione annua pro capite kg/abitante Raccolta Differenziata t (%) Pianura (40%) Collina (30%) Montagna (15%) TOTALE PROVINCIALE (37%) Tabella 3: Caratteristiche delle zone altimetriche della provincia di Piacenza, produzione totale e pro capite di rifiuti urbani e assimilati e raccolta differenziata per zona, anno 2006 (Fonti: Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti per suddivisione dei comuni in zone altimetriche, Regione Emilia-Romagna per superficie e abitanti ed elaborazioni OPR su dati comunali per dati rifiuti) 15

17 Figura 7: Suddivisione dei comuni della provincia di Piacenza nelle diverse zone altimetriche (Fonte: Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti) Da un analisi di dettaglio dei dati comunali si può, inoltre, osservare che la produzione pro capite di rifiuti urbani e assimilati nei comuni della provincia di Piacenza è molto diversificata (Figura 8), in quanto dipende, oltre che dalla zona altimetrica, da molteplici fattori: presenza di attività produttive/commerciali, vocazione turistica, modalità di raccolta dei rifiuti adottate (contenitori stradali, porta a porta, ecc.). I comuni con la maggior produzione pro capite nel 2006 sono Rivergaro (comune che risente di una significativa presenza turistica), Castel San Giovanni e Piacenza (presumibilmente anche per una maggior produzione di rifiuti assimilati); il comune con la minor produzione pro capite è un comune di montagna, Corte Brugnatella, probabilmente grazie anche a comportamenti individuali generalmente meno "consumistici" ed alla maggior diffusione, come in altre zone di montagna, di pratiche di compostaggio/recupero domestico. Inoltre, vi sono alcuni comuni (es. Besenzone e Villanova) che, anche in seguito all'introduzione della raccolta porta a porta dei rifiuti, hanno fatto registrare nell'ultimo anno una produzione pro capite piuttosto bassa. 16

18 Figura 8: Produzione comunale pro capite di rifiuti urbani e assimilati, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) In Tabella 4 sono riportati, per i 48 comuni della provincia, i dati di produzione totale nel 2006 e di produzione annua pro capite nel 2006 e nel 2005 con la relativa variazione percentuale. Inoltre, sono riportate in Allegato schede di dettaglio con i dati di produzione totale e produzione pro capite di ogni singolo comune, per il periodo

19 Comuni Produzione totale rifiuti urbani 2006 (t) Produzione annua pro capite 2006 (kg/ab.) Produzione annua pro capite 2005 (kg/ab.) Variazione dal 2005 al 2006 (%) AGAZZANO 1.138,4 571,8 525,2 8,9 ALSENO 3.145,1 652,2 594,8 9,7 BESENZONE 419,6 423,0 472,3-10,4 BETTOLA 1.642,3 523,4 491,7 6,4 BOBBIO 2.247,4 604,5 593,3 1,9 BORGONOVO VAL TIDONE 4.424,5 614,5 586,5 4,8 CADEO 3.917,9 670,6 676,6-0,9 CALENDASCO 1.591,8 659,7 628,3 5,0 CAMINATA 206,5 641,2 578,7 10,8 CAORSO 2.120,7 445,9 433,8 2,8 CARPANETO PIACENTINO 4.812,3 646,9 607,1 6,6 CASTELL'ARQUATO 2.692,2 583,1 568,6 2,6 CASTEL SAN GIOVANNI ,3 777,7 694,2 12,0 CASTELVETRO P.NO 3.542,5 665,3 700,5-5,0 CERIGNALE 94,5 540,0 454,6 18,8 COLI 537,6 520,4 531,9-2,2 CORTE BRUGNATELLA 162,4 213,7 202,5 5,5 CORTEMAGGIORE 2.466,3 559,9 512,1 9,3 FARINI 856,8 526,6 480,0 9,7 FERRIERE 966,5 558,4 509,2 9,7 FIORENZUOLA D'ARDA 9.486,7 668,3 608,5 9,8 GAZZOLA 1.415,5 733,0 761,2-3,7 GOSSOLENGO 3.167,3 675,8 649,4 4,1 GRAGNANO TREBBIENSE 2.330,3 570,3 583,7-2,3 GROPPARELLO 1.289,5 538,6 552,2-2,5 LUGAGNANO VAL D'ARDA 2.289,3 536,3 489,4 9,6 MONTICELLI D'ONGINA 3.064,6 571,3 536,1 6,6 MORFASSO 658,0 537,2 503,4 6,7 NIBBIANO 1.419,1 602,3 667,0-9,7 OTTONE 299,2 470,4 434,8 8,2 PECORARA 419,4 501,0 517,7-3,2 PIACENZA ,0 742,7 735,1 1,0 PIANELLO VAL TIDONE 1.522,7 674,7 592,6 13,8 PIOZZANO 323,4 465,3 457,1 1,8 PODENZANO 5.581,9 657,6 586,8 12,1 PONTE DELL'OLIO 3.084,6 629,6 589,2 6,9 PONTENURE 2.975,1 510,7 493,3 3,5 RIVERGARO 5.209,6 819,1 791,9 3,4 ROTTOFRENO 5.515,2 528,3 502,7 5,1 SAN GIORGIO PIACENTINO 3.049,5 542,4 514,5 5,4 SAN PIETRO IN CERRO 418,9 444,3 470,7-5,6 SARMATO 1.842,9 660,3 619,2 6,6 TRAVO 1.425,6 699,5 668,4 4,6 VERNASCA 1.050,4 444,9 416,6 6,8 VIGOLZONE 2.561,5 637,2 624,9 2,0 VILLANOVA SULL'ARDA 831,6 440,9 446,3-1,2 ZERBA 85,1 795,4 565,3 40,7 ZIANO PIACENTINO 1.401,0 530,1 523,4 1,3 PROVINCIA ,4 660,5 637,9 3,5 Tabella 4: Produzione totale (anno 2006), produzione annua pro capite (anni 2006 e 2005) e relativa variazione percentuale (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 18

20 Piano d Ambito - Servizio Rifiuti Urbani (Delibera di Assemblea Consortile n. 14 del 21/12/2006) L Agenzia d Ambito per i servizi pubblici di Piacenza ( nata ai sensi della LR 25/99, è un Consorzio formato dai 48 Comuni e dalla Provincia di Piacenza con il compito di progettare, programmare e controllare la raccolta, la distribuzione e la depurazione delle acque e la gestione dei rifiuti, sul territorio provinciale. Per ciò che concerne in particolare i rifiuti, la normativa prevede che sia affidata all Agenzia l organizzazione delle attività relative al servizio di gestione dei rifiuti urbani, assimilati e di imballaggio, nel rispetto delle previsioni dei Piani Provinciali di Gestione dei Rifiuti (P.P.G.R.) e perseguendo obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità, oltre all industrializzazione delle gestioni. Il Piano d Ambito è lo strumento previsto dalla stessa legge regionale per l attuazione del servizio di gestione dei rifiuti e comprende: il modello gestionale ed organizzativo prescelto; il piano finanziario degli investimenti; il programma degli investimenti necessari ed i relativi tempi di attuazione; gli obiettivi e gli standard di qualità dei servizi di gestione dei rifiuti eventualmente articolati per zone territoriali e periodi stagionali; la tariffa di riferimento articolata con riguardo alle caratteristiche delle diverse zone del territorio dell ambito e alla qualità e prestazioni del servizio da fornire; le modalità e tipologie dei controlli. Il Piano deliberato dall Assemblea Consortile si sviluppa a partire da un analisi dello stato attuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati; le principali criticità riscontrate riguardano: la divergenza rispetto agli obiettivi fissati dal P.P.G.R., in termini sia di produzione di rifiuti che di raccolta differenziata, l inadeguatezza del sistema di Stazioni Ecologiche Attrezzate in termini sia numerici che di condizione attuale degli impianti esistenti, l insufficiente attività di comunicazione all utenza, in cui esporre e condividere le finalità e le modalità del servizio, la carenza di controlli sulle utenze. La definizione delle ipotesi di sviluppo del sistema di gestione dei rifiuti è stata effettuata a partire dall individuazione dei sottoambiti territoriali di erogazione del servizio per un adeguata modulazione dello stesso sulla provincia, sulla base di un analisi quali-quantitativa che ha considerato, in particolare, i seguenti fattori: la distanza dei singoli comuni dal principale polo impiantistico e di supporto logistico (sede operativa Enìa di Piacenza e impianto di termovalorizzazione di Tecnoborgo), la struttura della rete viaria, la caratterizzazione della distribuzione e della tipologia degli insediamenti abitativi, la presenza sul territorio di attività commerciali e terziarie produttrici di rifiuti assimilati, la densità territoriale di produzione di rifiuti, l eventuale presenza di specificità locali (ad es. elementi urbanistico-architettonici di particolare pregio). I 48 comuni della provincia sono stati così suddivisi in tre classi di attribuzione indicativa dei servizi, determinando quindi le seguenti aree territoriali (cfr. mappa seguente tratta dal Piano d Ambito): comuni con servizi di raccolta differenziata domiciliari / di prossimità; comuni con servizi di raccolta differenziata stradali; comuni con servizi di raccolta differenziata stradali estensivi. Inoltre, al fine di tenere conto delle diverse caratteristiche riscontrabili all interno della realtà urbana, il territorio della città di Piacenza è stato ripartito in due diverse aree, centro storico ed extra centro storico. 19

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22 5. RACCOLTA DIFFERENZIATA Dal punto di vista normativo è necessario sottolineare che il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. n. 152/2006) prevede nuovi obiettivi minimi per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani: - almeno il 35% entro dicembre 2006; - almeno il 45% entro dicembre 2008; - almeno il 65% entro dicembre La Legge 27/12/2006 n. 296 (art. 1, c. 1108) ha successivamente introdotto ulteriori obiettivi di raccolta differenziata: - 40% entro il 31/12/2007; - 50% entro il 31/12/2009; - 60% entro il 31/12/2011. Va altresì evidenziato che il decreto di cui sopra introduce anche una diversa definizione, infatti, ai sensi dell art. 183 per Raccolta differenziata si intende la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero. Si evidenzia che la possibilità di separare la frazione umida anche al momento del trattamento potrebbe disincentivare la raccolta della stessa e ciò andrebbe in direzione opposta a quella delineata dalla CE e potrebbe indurre anche gli enti locali a modificare gli attuali modelli di raccolta, nonché ad adottare sistemi meno efficienti che privilegino l utilizzo dei rifiuti come fonte di energia piuttosto che il recupero di materia. Anche in considerazione di tali contraddizioni, il D.Lgs. 152/2006 è attualmente sottoposto ad una fase di revisione. I dati relativi alla raccolta differenziata sono stati pertanto elaborati adottando il criterio di calcolo, già utilizzato nella predisposizione dei precedenti Rapporti, previsto dalla D.G.R. n del 31 luglio 2001: la percentuale di raccolta differenziata si ottiene come rapporto fra la somma dei pesi delle frazioni raccolte in modo differenziato (che successivamente possono essere destinate sia a recupero che a smaltimento) ed il quantitativo totale di rifiuti prodotti. Nel computo della raccolta differenziata vengono, quindi, inclusi i farmaci, le pile e alcuni rifiuti pericolosi di provenienza domestica che, seppur destinati per lo più allo smaltimento, vengono raccolti selettivamente al fine di garantire una riduzione di pericolosità ed una gestione più corretta del rifiuto indifferenziato. La raccolta differenziata in provincia di Piacenza ha raggiunto, nel 2006, una percentuale del 36,6%, inferiore all obiettivo del 50% stabilito per l anno 2005 dal P.P.G.R., ma superiore all obiettivo minimo del 35%, da assicurare entro il 31 dicembre 2006, fissato dal D.Lgs. n. 152/2006. Il trend della raccolta differenziata in provincia di Piacenza negli ultimi anni è stato sempre crescente, come evidenziato nelle Figure 9 e 10. È possibile inquadrare la situazione della provincia in ambito regionale, utilizzando gli ultimi dati completi disponibili (anno 2006), da cui risulta che la percentuale di RD è di poco superiore alla media regionale (36,3%), ma inferiore a quella di altre 5 province della Regione (Tabella 5). A livello nazionale invece, nel 2005, la percentuale di raccolta differenziata si è attestata al 24,3% (APAT ONR, Rapporto rifiuti 2006). 21

23 Obiettivi % Raccolta Differenziata 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% D.L.vo 152/06: 2012 Piano Provinciale: 2012 Piano Provinciale: 2005 D.L.vo 152/06: 2008 Decreto Ronchi: 2003 D.L.vo 152/06: 2006 Figura 9: Andamento della percentuale di raccolta differenziata nella provincia di Piacenza, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) tonnellate percentuale Quantità rifiuti differenziati % RD Figura 10: Raccolta differenziata (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 22

24 Province RER Raccolta Differenziata 2006 (%) Reggio Emilia 47,2 Ravenna 42,0 Modena 39,3 Ferrara 39,0 Parma 37,8 Piacenza 36,6 Forlì Cesena 30,6 Bologna 29,4 Rimini 25,2 Emilia-Romagna 36,3 Tabella 5: Raccolta differenziata (%) di rifiuti urbani in Regione Emilia-Romagna, anno 2006 (Fonte: Regione Emilia-Romagna; Sezione Regionale del Catasto Rifiuti) In Figura 11 vengono rappresentate le percentuali delle diverse tipologie di materiale raccolte in modo differenziato nel 2006 rispetto al totale della RD; in termini di peso, carta (29,7%), rifiuti vegetali (22,5%), vetro (13,1%), legno (11,4%) rappresentano, nell ordine, le frazioni maggiori. L incidenza percentuale delle frazioni più significative della RD, rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti, è invece evidenziata in Figura 12. Pneumatici Batterie 1,9% 1,0% Organico 5,4% Rifiuti inerti 3,2% Altri Rifiuti 2,6% Carta e cartone 29,7% Rifiuti vegetali 22,5% Legno 11,4% Alluminio 0,5% Plastica 4,2% Metallo 4,5% Vetro 13,1% Totale rifiuti raccolti in modo differenziato: t Figura 11: Composizione percentuale della raccolta differenziata, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 23

25 Ingombranti/ Assimilati a smaltimento 6,1% Carta e cartone 10,9% Vetro 4,8% Plastica 1,5% Legno 4,2% Rifiuti vegetali 8,2% RU indifferenziato* 57,3% * rifiuti cimiteriali e da z spazzamento inclusi Organico 2,0% Altri Rifiuti da RD 5,0% Totale produzione rifiuti urbani e assimilati: t Figura 12: Composizione percentuale 5 dei rifiuti urbani e assimilati raccolti in provincia di Piacenza, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) L'andamento dal 2000 al 2006 dei quantitativi annui pro capite di alcune delle frazioni di raccolta differenziata più significative è riportato in Figure 13: l incremento più evidente si ha per carta, legno 6 e rifiuti vegetali. 80,0 70,0 60,0 kg/ab.anno 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0, ORGANICO RIFIUTI VEGETALI VETRO CARTA PLASTICA LEGNO Figura 13: Andamento dei quantitativi annui pro capite (kg/abitante) di alcuni materiali raccolti in modo differenziato in provincia di Piacenza, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 5 Le percentuali sono espresse rispetto al totale dei RU prodotti. 6 Per il legno non è disponibile il dato relativo al quantitativo raccolto nell anno

26 Per le principali frazioni merceologiche, è opportuno un confronto con i dati disponibili a livello nazionale per l anno 2005 (APAT-ONR, Rapporto rifiuti 2006). Per la frazione umida ed il verde (ovvero organico + rifiuti vegetali) emerge dalla Figura 14 che il valore pro capite provinciale, pari nel 2006 a 67,3 kg/ab.anno e nel 2005 a 63,9 kg/ab.anno (11,4 kg/ab.anno di organico + 52,5 kg/ab.anno di rifiuti vegetali), pur se superiore al valore pro capite nazionale (2005) di circa 41,4 kg/ab.anno (21,8 kg/ab.anno di frazione umida e 19,6 kg/ab.anno di verde), è decisamente inferiore ai valori di alcune regioni del Nord Italia ed in particolare del Veneto (oltre 100 kg/ab.anno). Emerge quindi che soprattutto per ciò che concerne la raccolta dell organico, ovvero della frazione umida costituita in gran parte dagli avanzi e dagli scarti di cucina, si possono avere a scala provinciale ancora notevoli sviluppi. Figura 14: Raccolta differenziata pro capite della frazione umida e del verde su scala regionale, anno 2005 (Fonte: figura tratta dal Rapporto Rifiuti 2006, APAT-ONR) Figura 15: Raccolta differenziata pro capite della frazione cellulosica su scala regionale, anno 2005 (Fonte: figura tratta dal Rapporto Rifiuti 2006, APAT-ONR) 25

27 La raccolta differenziata della carta, con un valore pro capite provinciale pari nel 2006 a 71,9 kg/ab.anno e nel 2005 a 61,6 kg/ab.anno, raggiunge invece risultati abbastanza positivi se inquadrati nel contesto nazionale che mostra un valore di 39 kg/ab.anno come dato complessivo 2005, con una media superiore ai 50 kg/ab.anno al Nord e al Centro ed inferiore ai 15 kg/ab.anno al Sud (APAT-ONR, Rapporto rifiuti 2006). La raccolta differenziata delle diverse frazioni merceologiche viene effettuata, di norma, attraverso tre sistemi: campane e cassonetti stradali predisposti per il conferimento di carta, vetro, lattine, plastica, rifiuti organici, vegetali; isole ecologiche: apposite aree in genere recintate e gestite da personale di servizio, dove i cittadini possono conferire i rifiuti, in particolare i rifiuti ingombranti (mobili, elettrodomestici, ecc.) e altre tipologie di rifiuti recuperabili (es.: ferro, legno); raccolta porta a porta (ovvero domiciliare) di determinate frazioni, in particolare organico e carta, attraverso sacchi o contenitori appositi; tale sistema di raccolta è attualmente attivo solo in alcune aree della città e della provincia. In alcuni comuni della provincia è attiva la raccolta multimateriale con sacco viola di determinate frazioni secche, quali ad es. carta, plastica, metalli, legno, raccolta effettuata con contenitori stradali o con sistema porta a porta e successivamente conferita ad un impianto di selezione. In provincia di Piacenza sono presenti più di 40 isole ecologiche distribuite nei diversi comuni (cfr. successivo capitolo 6); in particolare, nel comune di Piacenza, è possibile servirsi di tre isole ecologiche site in via Pastore, via XXIV Maggio e località Borgoforte. La descrizione dettagliata delle modalità di raccolta di alcune frazioni di rifiuti (carta e cartone, vetro, plastica, alluminio, rifiuti vegetali, organico) nei comuni della provincia di Piacenza è riportata in Tabella 6. 26

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29 Tabella 6: Modalità di raccolta differenziata di carta, vetro, plastica, alluminio, vegetale e organico nei comuni della provincia di Piacenza (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali e del Piano d Ambito) 28

30 CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA, CARTONE E CARTONCINO (Fonte: COMIECO) Con la raccolta differenziata di carta, cartone e cartoncino si sottraggono preziosi materiali alle discariche ed agli inceneritori, riducendo sensibilmente la quantità di rifiuti ad essi destinati. QUALE CARTA I giornali, le riviste, i fumetti, tutta la stampa commerciale (dèpliant, pieghevoli pubblicitari), ma anche i sacchetti per gli alimenti, per il pane o per la frutta, i sacchetti di carta con i manici, i fogli di carta di ogni tipo e dimensione (dai poster ai foglietti di istruzioni dei farmaci). QUALE CARTONE Tutti gli imballaggi in cartone ondulato di qualsiasi forma o misura (ad esempio, per apparecchi televisivi o elettrodomestici), ma anche contenitori in cartone per frutta e verdura. I cartoni per bevande (come ad esempio quelli di latte, succhi di frutta, vino, panna e similari) svuotati, sciacquati e appiattiti. Non importa la grandezza dell imballo, basta che sia di cartone. QUALE CARTONCINO Tutte le confezioni e gli imballaggi in cartoncino. Contenitori di prodotti alimentari, come astucci per la pasta, per il riso, per i corn flakes ecc. Tutte le fascette in cartoncino di prodotti come conserve, yogurt e bevande. E ancora, le scatole delle scarpe, tutte le confezioni, grandi e piccole, di prodotti come detersivi per lavatrici e lavastoviglie, le scatole dei medicinali, del dentifricio, ecc. Non importa la grandezza della confezione, basta che sia di cartoncino. In ogni caso bisogna ricordare: che la carta deve essere pulita e preferibilmente non accartocciata; di non lasciare carta, cartone e cartoncino fuori dai contenitori adibiti alla raccolta; di evitare di esporre la carta alla pioggia; di selezionare correttamente carta, cartone e cartoncino, togliendo per esempio nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici, in modo da renderli pronti ad essere riciclati; di conferire il cartone piegato. NON VANNO nella raccolta differenziata della carta tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti pericolosi, carte sintetiche, carta plastificata, bicchieri e piatti di carta, ogni tipo di carta, cartone e cartoncino che sia stato sporcato (ad esempio carta oleata, carta e cartone unti e fazzoletti di carta usati), polistirolo. Sui siti e sono disponibili informazioni utili sul riciclo di carta, cartone e cartoncino. CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI ORGANICI (Fonte: L ecoguida di VISPO!, Provincia di PIACENZA) QUALI RIFIUTI Avanzi di cucina, residui di pulizia delle verdure, bucce e pelli di frutta, carne e ossi, pesce e lische, fondi di caffè, bustine di tè e tisane, terra, erba, foglie, fiori, scarti di potature. NON VANNO nella raccolta differenziata dell organico liquidi, metalli, vetro, porcellana, terracotta, plastica, tessuti, carta, prodotti chimici, medicinali, garze e cerotti. I rifiuti organici sono destinati agli impianti di compostaggio, dove sono trasformati in compost, un fertilizzante per l agricoltura, l orto e il giardino. 29

31 CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLA PLASTICA (Fonte: L ecoguida di VISPO!, Provincia di PIACENZA) QUALI RIFIUTI Tutti gli imballaggi in plastica, bottiglie per bevande, flaconi di detersivi e di prodotti per l igiene, contenitori per liquidi, vaschette e confezioni per alimenti, imballaggi in polistirolo, sacchetti di nylon, pellicole di plastica. NON VANNO nella raccolta differenziata della plastica giocattoli, attrezzi, custodie di CD, musicassette e videocassette, piatti, bicchieri e posate di plastica, contenitori di sostanze tossiche o pericolose. È importante svuotare le bottiglie, schiacciarle e ritapparle, per evitare che riacquistino volume; così facendo si ottimizza lo spazio e si facilita il trasporto. Sul sito sono disponibili informazioni utili sulla raccolta, sul riciclo e sul recupero degli imballaggi in plastica. CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL VETRO (Fonte: L ecoguida di VISPO!, Provincia di PIACENZA) QUALI RIFIUTI Bottiglie, vasetti, barattoli e in generale tutti i contenitori di vetro con vuoto a perdere. NON VANNO nella raccolta differenziata del vetro specchi, oggetti in ceramica, porcellana, lampadine e neon (contengono vapori di mercurio!), lastre di vetro (finestre...), damigiane, contenitori di prodotti tossici. I contenitori di vetro vanno sciacquati e vanno tolti i tappi; i tappi di plastica si possono mettere nella campana della plastica. Sul sito sono disponibili informazioni utili sul riciclo e sul recupero degli imballaggi in vetro. Come per la produzione, anche i risultati ottenuti con la raccolta differenziata sono diversi nei 48 comuni della provincia (Figura 16). Nelle aree di montagna la raccolta differenziata è ancora limitata, per 11 comuni sui 15 che si trovano nella fascia montana e per 2 comuni che si trovano nella fascia collinare (Figura 7) la percentuale è inferiore al 15%, mentre per 21 comuni oscilla tra il 15% e il 35%; soltanto 14 comuni hanno superato il 35% di raccolta differenziata nel 2006: Villanova, Monticelli, Caorso, Sarmato, Cortemaggiore, Castelvetro, Piacenza, Gazzola, Calendasco, Fiorenzuola, Rivergaro, Agazzano, Besenzone, Castel San Giovanni (Tabella 7). Va rilevato che nei 4 comuni (Villanova, Monticelli, Caorso, Sarmato) con la percentuale più alta di raccolta differenziata - superiore al 50% - è attiva la raccolta porta a porta di diverse tipologie di rifiuti. 30

32 Figura 16: Percentuale di raccolta differenziata per Comune, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA < 15% 15-25% 25-35% % > 50% n. comuni n. abitanti n. comuni n. abitanti n. comuni n. abitanti n. comuni n. abitanti Tabella 7: Suddivisione degli abitanti e dei comuni per classi di percentuale di raccolta differenziata, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) Nelle Figure 17 e 18 sono riportati per i Comuni di Caorso, Cortemaggiore, Monticelli, Villanova e Sarmato gli andamenti della produzione pro capite e della percentuale di raccolta differenziata nel periodo (la freccia rossa indica l anno di introduzione della raccolta porta a porta ). L introduzione di tale sistema di raccolta ha determinato un 31

33 immediato e significativo incremento della percentuale di raccolta differenziata (ad esempio, per Villanova, si è passati dal 26,1% del 2004 al 58,9% del 2005 ed al 67,7% del 2006) che si associa, quanto meno nel primo anno, anche ad una diminuzione della produzione di rifiuti (nel caso di Villanova il trend di diminuzione della produzione pro capite si è mantenuto in tutto il periodo considerato) kg/ab. anno CAORSO CORTEMAGGIORE MONTICELLI VILLANOVA SARMATO Figura 17: Andamento della produzione pro capite, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) % CAORSO CORTEMAGGIORE MONTICELLI VILLANOVA SARMATO Figura 18: Andamento della percentuale di raccolta differenziata, anni (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 32

34 È chiaro che un notevole salto di qualità nella raccolta differenziata si può ottenere a seguito di profonde ristrutturazioni del sistema di raccolta dei rifiuti (ad es.: introduzione della raccolta porta a porta ), ristrutturazioni che mirino sostanzialmente ad una maggiore differenziazione ed al potenziamento della raccolta delle frazioni con le minori rese di intercettazione (ad es. la frazione organica), nonché ad una più diffusa informazione in grado di incentivare la partecipazione dei cittadini. Raccolta differenziata della frazione organica Si tratta della frazione umida di origine domestica costituita per lo più dai rifiuti di cucine e mense (Codice CER ). Nel 2006 sul territorio provinciale tale frazione è stata raccolta in 13 comuni (vedi Tabella seguente), attraverso contenitori stradali o con la raccolta porta a porta. La resa di intercettazione a scala provinciale, ovvero la percentuale di organico raccolto in modo differenziato rispetto al quantitativo prodotto, è ancora molto esigua; il quantitativo pro capite raccolto è pari a circa 13 kg/abitante (valore provinciale), mentre nei comuni in cui si è introdotta in modo esteso la raccolta porta a porta della frazione organica, come ad esempio a Monticelli e Villanova, si raggiungono valori pro capite di circa kg/abitante. COMUNI in cui si effettua la raccolta dell'organico t/a 2000 t/a 2001 t/a 2002 t/a 2003 t/a 2004 t/a 2005 t/a 2006 % kg/ab MONTICELLI D'ONGINA 25,7 23,2 29,9 165,2 380,1 397,2 435,8 14,2 81,2 VILLANOVA ,1 144,6 17,4 76,6 CORTEMAGGIORE ,7 286,9 11,6 65,1 SARMATO ,0 158,5 144,9 144,9 7,9 51,9 CAORSO ,7 165,7 188,0 204,1 221,0 10,4 46,5 CASTELVETRO P.NO ,4 33,9 20,4 118,9 3,4 22,3 FIORENZUOLA D'ARDA 54,0 37,6 33,0 33,4 191,1 255,9 275,2 2,9 19,4 PIACENZA 1.675, , , , , , ,0 2,4 17,7 CASTEL SAN GIOVANNI 242,0 218,1 196,6 197,4 224,4 193,4 187,6 1,8 14,3 SAN PIETRO IN CERRO ,9 3,1 13,6 BESENZONE ,1 1,9 8,2 CALENDASCO ,1 0,8 5,4 NIBBIANO 6,9 9,5 10,5 6,2 8,6 12,3 10,0 0,7 4,3 PROVINCIA 2.099, , , , , , ,9 1,7 13,0 Andamento della raccolta differenziata dell organico (anni ), percentuale sulla produzione totale di rifiuti urbani raggiunta nel 2006 e quantitativo pro capite raccolto nel 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) In Tabella 8 sono riportati, per i 48 comuni della provincia, i dati relativi ai quantitativi di raccolta differenziata nel 2006 e alla percentuale di RD raggiunta nel 2006 e nel 2005 con la relativa variazione in punti percentuali. Nelle Tabelle 9 e 10 sono raccolti per i 48 comuni della provincia i dati relativi ai quantitativi di raccolta differenziata avviati a recupero e a smaltimento nel 2006, suddivisi per le diverse frazioni raccolte. Inoltre, sono riportate in Allegato schede di dettaglio con i dati di raccolta differenziata di ogni singolo comune, per il periodo Percentuale organico raccolto in modo differenziato su produzione totale di rifiuti urbani. 33

35 Comuni Raccolta differenziata 2006 (t) Raccolta differenziata 2006 (%) Raccolta differenziata 2005 (%) Variazione dal 2005 al 2006 in punti percentuali AGAZZANO 422,3 37,1 34,5 2,6 ALSENO 1.004,4 31,9 27,9 4,0 BESENZONE 154,1 36,7 34,1 2,6 BETTOLA 201,3 12,3 9,9 2,4 BOBBIO 326,8 14,5 13,1 1,4 BORGONOVO VAL TIDONE 1.387,5 31,4 29,9 1,5 CADEO 1.039,6 26,5 25,6 0,9 CALENDASCO 632,2 39,7 36,6 3,1 CAMINATA 24,9 12,0 14,9-2,9 CAORSO 1.404,9 66,2 67,3-1,1 CARPANETO PIACENTINO 1.577,8 32,8 31,1 1,7 CASTELL'ARQUATO 872,1 32,4 31,4 1,0 CASTEL SAN GIOVANNI 3.573,4 35,1 29,6 5,5 CASTELVETRO PIACENTINO 1.573,3 44,4 42,5 1,9 CERIGNALE 8,5 9,0 5,8 3,2 COLI 30,2 5,6 5,9-0,3 CORTE BRUGNATELLA 1,9 1,2 9,5-8,3 CORTEMAGGIORE 1.181,6 47,9 41,3 6,6 FARINI 105,2 12,3 9,9 2,4 FERRIERE 53,4 5,5 6,1-0,6 FIORENZUOLA D'ARDA 3.765,6 39,7 38,1 1,6 GAZZOLA 578,1 40,8 43,1-2,3 GOSSOLENGO 911,4 28,8 26,8 2,0 GRAGNANO TREBBIENSE 642,3 27,6 26,9 0,7 GROPPARELLO 338,7 26,3 27,1-0,8 LUGAGNANO VAL D'ARDA 437,1 19,1 18,2 0,9 MONTICELLI D'ONGINA 2.030,6 66,3 66,7-0,4 MORFASSO 98,2 14,9 17,3-2,4 NIBBIANO 240,1 16,9 11,6 5,3 OTTONE 43,2 14,4 16,1-1,7 PECORARA 33,0 7,9 9,9-2,0 PIACENZA ,8 42,5 41,7 0,8 PIANELLO VAL TIDONE 196,2 12,9 14,9-2,0 PIOZZANO 53,5 16,5 18,5-2,0 PODENZANO 1.609,8 28,8 23,0 5,8 PONTE DELL'OLIO 878,5 28,5 23,1 5,4 PONTENURE 830,8 27,9 27,6 0,3 RIVERGARO 1.975,4 37,9 35,9 2,0 ROTTOFRENO 1.510,1 27,4 28,9-1,5 SAN GIORGIO PIACENTINO 863,7 28,3 27,8 0,5 SAN PIETRO IN CERRO 138,0 32,9 30,0 2,9 SARMATO 1.068,9 58,0 58,6-0,6 TRAVO 299,3 21,0 21,0 0,0 VERNASCA 163,5 15,6 16,8-1,2 VIGOLZONE 749,2 29,2 29,8-0,6 VILLANOVA SULL'ARDA 562,8 67,7 58,9 8,8 ZERBA 4,1 4,8 7,8-3,0 ZIANO PIACENTINO 235,9 16,8 15,8 1,0 PROVINCIA ,0 36,6 35,3 1,3 Tabella 8: Quantitativi di raccolta differenziata (anno 2006), percentuale di RD (anni 2006 e 2005) e relativa variazione in punti percentuali (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 34

36 Comuni Carta e cartone (CER ) Vetro (CER ) Plastica (CER ) Metallo (CER ) Alluminio (CER ) Toner (CER ) Legno (CER ) Beni durevoli - Frigoriferi, ecc. (CER *) Beni durevoli - Televisori, ecc. (CER *) Beni durevoli - Altre apparecchiature (CER ) AGAZZANO 80,75 100,70 21,43 7,45 2, , ,30 0 3,21 0, ,16 ALSENO 458,52 195,95 33,04 11,91 1,31 0,02 27, ,26 267, ,68 0 5,56 0, ,45 BESENZONE 25,30 33,99 9,04 16,17 0,12 0 4, ,18 8,11 0 3,12 0 3, ,12 BETTOLA 46,16 76,78 9, ,54 0 0,11 0,25 0 1, ,28 BOBBIO 98,40 120,70 8,24 0, ,82 0,45 0 0, ,03 0,40 8,05 0,20 12,85 21,11 326,73 BORGONOVO VAL TIDONE 438,43 211,49 120,47 36,80 8,01 3,23 104, ,14 392,08 0 0,75 5,54 0 6,10 59, ,07 CADEO 234,53 202,29 40,54 4,00 3,30 0,002 60, ,32 440,26 0 0,83 11,10 0 0,77 8,76 30, ,95 CALENDASCO 77,51 63,21 22,67 7,82 13,70 0,07 35,69 0,05 0 0,37 390,36 13,08 0 6,14 0 1,24 0, ,09 CAMINATA 10,59 12,52 1, ,01 0 0, ,85 CAORSO 279,19 188,77 100,60 12,39 7, ,07 10, ,36 221,04 0 2,81 11,20 1,76 17, ,28 CARPANETO PIACENTINO 316,12 248,78 61,86 90,62 6,32 0,10 130, ,15 551,16 0 0,49 9,42 0 9,80 96,70 54, ,72 CASTELL'ARQUATO 125,69 203,95 39,93 29,32 2,61 0,01 48, , ,39 0 6, ,74 CASTEL SAN GIOVANNI 1.476,67 370,45 147,92 74,49 7,59 0,27 240,89 5,10 0 5,43 980,32 187,62 0,51 12,57 0 6,98 53, ,50 CASTELVETRO PIACENTINO 503,50 260,96 86,36 22,11 7,02 0,06 59,23 8, ,87 118,95 4,73 4,82 3,26 8, ,61 CERIGNALE 0 8, ,50 COLI 2,60 18,67 1, , , , ,23 CORTE BRUGNATELLA , ,90 CORTEMAGGIORE 361,58 163,87 65,22 15,73 3, , ,18 286,86 0,44 4,15 0 3,47 3, ,22 FARINI 26,14 67,65 2, ,15 0 0,15 8, ,18 FERRIERE 9,37 28,60 2,74 1, , , ,07 0 0, ,41 FIORENZUOLA D'ARDA 956,60 649,06 159,45 132,92 20,27 0,33 425, ,40 275,17 4, ,64 20,28 125,01 77, ,21 GAZZOLA 56,94 86,73 9,65 0, , ,92 0 1,97 2,04 0 2, ,13 GOSSOLENGO 165,86 349,16 26,93 17,26 14,68 0,01 36,18 0 0, ,52 0 0,02 9,27 0 2,88 1, ,78 GRAGNANO TREBBIENSE 357,45 126,05 35,61 29,29 4,16 0,14 37,14 9,16 0 0,10 32,47 0 0,68 4,99 0 4, ,58 GROPPARELLO 93,68 63,61 9,32 53,18 0,76 0 4, ,61 0 0,04 3,19 0 3,46 21, ,64 LUGAGNANO VAL D'ARDA 122,40 139,77 18,84 30,70 0, , ,68 98, ,73 0 4, ,32 MONTICELLI D'ONGINA 294,56 241,48 81,48 101,56 4, , ,37 435,75 0,81 7,11 9,98 8, ,15 MORFASSO 16,14 44,90 2, , ,38 0 5,35 13,7 0 98,23 NIBBIANO 86,37 102,17 8,89 0 0,05 0,03 19,53 0 0,01 0 4,83 10,02 0 3,56 0 0,32 4, ,02 OTTONE 0 30, ,01 8, ,01 PECORARA 7,61 19,06 2,51 0 0, ,73 0 0,05 2, ,03 PIACENZA , , , ,34 149,02 9, ,67 211, , , ,04 14,60 158,98 485,95 509,50 689, , ,54 PIANELLO VAL TIDONE 72,01 103,82 20, , ,12 PIOZZANO 15,09 29,43 2, ,64 0 0,81 3,8 0 51,89 PODENZANO 442,70 189,33 49,51 35,78 22,46 0,46 45, ,17 759, ,85 9,03 0 5,80 11, ,48 PONTE DELL'OLIO 236,36 172,91 32,22 63,13 1,09 0,09 79, ,24 275,52 0 0,67 2,20 0 2,79 11, ,00 PONTENURE 303,46 184,28 43,98 35,00 2, , ,64 0 2,32 10,12 11,75 2,30 1,55 16,66 828,42 RIVERGARO 345,13 206,84 57,17 28,19 1, , , ,48 0 0,04 7,10 0 1, , ,87 ROTTOFRENO 520,38 237,12 77,09 25,86 11,96 1,77 0, ,80 471,43 0 0,49 9,90 0 3,24 147,02 0, ,32 SAN GIORGIO PIACENTINO 198,99 152,72 34,92 10,74 0, , ,05 361,69 0 1,78 8,20 0 6,03 12,11 25,80 856,89 SAN PIETRO IN CERRO 31,69 34,21 8,44 27,20 7,56 0 0, ,84 12,85 0 1,49 0 2, ,93 SARMATO 189,73 104,51 45,89 40,93 2, , ,12 453,61 144,91 0,10 7,17 0 2, , ,63 TRAVO 27,26 66,96 12,42 0 1, , ,19 0 0,87 2,03 0 3, ,20 VERNASCA 24,57 85,25 6, , , ,47 0 0, ,34 VIGOLZONE 140,24 136,54 25,11 0 1,20 0,005 3,12 0,03 0 0,01 440, ,52 0 0, ,01 VILLANOVA SULL'ARDA 109,25 85,00 34,48 10,14 5,78 0 4,39 2, ,36 144,55 0 8, , ,01 ZERBA 0 4, ,00 ZIANO PIACENTINO 83,54 125,92 15,74 0, , , ,06 0 2, ,94 PROVINCIA , , , ,28 314,60 15, ,17 254,94 0,31 259, , ,95 53,43 339,04 558,83 679, , , ,68 Rifiuti di giardini e parchi (CER ) Frazione organica (CER ) Oli e grassi commestibili (CER ) Oli esauriti da motori e ingranaggi (CER *) Abiti usati (CER ) Batterie ed accumulatori (CER *) Pneumatici (CER ) Miscugli o scorie di cemento, mattoni, ecc. (CER ) TOTALE Tabella 9: Quantitativi di raccolta differenziata avviati a recupero, suddivisi per le diverse frazioni raccolte, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 33 35

37 Comuni Pile (CER ) Medicinali scaduti (CER ) Vernici, inchiostri, ecc. (CER *) Tubi fluorescenti (CER *) Materiali isolanti contenenti amianto (CER *) TOTALE AGAZZANO 0 0, ,12 ALSENO 0,85 0, ,92 BESENZONE BETTOLA 0 0, ,01 BOBBIO 0 0, ,07 BORGONOVO VAL TIDONE 0 0, ,40 CADEO 0 0, ,64 CALENDASCO 0 0, ,06 CAMINATA CAORSO 0,15 0, ,32 0,67 CARPANETO PIACENTINO 0,69 0, ,04 CASTELL'ARQUATO 0 0, ,32 CASTEL SAN GIOVANNI 0,30 1,07 1, ,87 CASTELVETRO PIACENTINO 0,25 0, ,66 CERIGNALE COLI CORTE BRUGNATELLA CORTEMAGGIORE 0,13 0, ,33 FARINI FERRIERE FIORENZUOLA D'ARDA 1,34 1, ,42 GAZZOLA GOSSOLENGO 0,26 0, ,64 GRAGNANO TREBBIENSE 0,57 0, ,76 GROPPARELLO 0,01 0, ,05 LUGAGNANO VAL D'ARDA 0,42 0, ,79 MONTICELLI D'ONGINA 0,60 0, ,42 MORFASSO NIBBIANO 0 0, ,12 OTTONE 0,10 0, ,18 PECORARA PIACENZA 10,34 11,06 108,76 1,70 80,40 212,26 PIANELLO VAL TIDONE 0,02 0, ,10 PIOZZANO 1,59 0, ,62 PODENZANO 0,35 0, ,27 PONTE DELL'OLIO 0,36 0, ,51 PONTENURE 0,08 1, ,05 2,37 RIVERGARO 0,12 0, ,49 ROTTOFRENO 0 0,56 0, ,79 SAN GIORGIO PIACENTINO 0,28 0, ,25 6,80 SAN PIETRO IN CERRO 0 0, ,08 SARMATO 0,31 0, ,32 TRAVO 0,03 0, ,06 VERNASCA 0, ,12 VIGOLZONE 0, ,17 VILLANOVA SULL'ARDA 0,35 0, ,81 ZERBA 0,07 0, ,11 ZIANO PIACENTINO 0,99 0, ,99 PROVINCIA 20,86 22,29 110,50 1,70 88,03 243,36 Tabella 10: Quantitativi di raccolta differenziata avviati a smaltimento, suddivisi per le diverse frazioni raccolte, anno 2006 (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali) 36

38 Compostaggio domestico Per l intercettazione della frazione organica umida e dei rifiuti da giardini, oltre alla raccolta differenziata, uno strumento molto importante è costituito dal compostaggio domestico o autocompostaggio (effettuato direttamente dai cittadini invece che in impianti dedicati). Il compostaggio permette di trasformare gli scarti di cucina e gli sfalci dei giardini in concime. In natura la sostanza organica prodotta e non più utile alla vita (foglie secche, spoglie di animali, ecc.) viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale, come nutrimento per le piante. Con il compostaggio vengono imitati, riproducendoli in forma controllata e accelerata, i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: un perfetto riciclaggio dei rifiuti organici. Le materie prime per la produzione del terriccio compostato sono: avanzi di cucina: residui di pulizia della verdura, bucce, fondi di the e caffè, ecc. scarti del giardino e dell orto: sfalcio dei prati, residui della potatura, foglie secche, fiori appassiti, avanzi dell orto, ecc. altri materiali biodegradabili: segatura e trucioli provenienti da legno non trattato, cartone, ecc. Il compostaggio può essere effettuato in cumulo, in buca o in composter (contenitori di diverse forme: cilindrica, troncoconica, a sezione esagonale). Il processo del compostaggio è un processo naturale perché tutto il merito delle trasformazioni è di batteri, presenti naturalmente nel terreno e nei rifiuti organici, che degradano la sostanza organica. Tali batteri, per poter lavorare, hanno bisogno dell ossigeno presente nell aria, sono infatti aerobici. In carenza di ossigeno si attivano altri microrganismi e iniziano fermentazioni e putrefazioni, con produzione di sostanze maleodoranti; per questo motivo occorre seguire alcuni accorgimenti, ovvero non comprimere il materiale e rivoltarlo periodicamente. Il rapporto di carbonio/azoto (C/N) ottimale alla vita dei batteri è compreso tra 20 e 30 (C/N = 20 significa che per ogni grammo di azoto ce ne sono 20 di carbonio). Poiché foglie secche, paglia, legno e carta hanno un contenuto di carbonio molto alto, mentre gli scarti di cucina apportano più azoto, un modo semplice per garantire un buon equilibrio è quello di miscelare sempre gli scarti umidi con quelli secchi, in questo modo si ottiene anche il giusto grado di umidità. I quantitativi di rifiuti urbani intercettati in questo modo non vengono conteggiati nella percentuale della raccolta differenziata, ma riducono invece il totale dei rifiuti prodotti. In diversi comuni della provincia di Piacenza sono già stati attivati progetti per favorire il compostaggio domestico ed attualmente il Piano d Ambito prevede, nelle aree in cui non sarà avviata la raccolta della frazione organica, la distribuzione in comodato gratuito di composter alle famiglie che ne faranno richiesta. Il corretto utilizzo dei composter, da verificarsi tramite appositi controlli, potrà quindi essere premiato con agevolazioni quali la riduzione della tassa/tariffa rifiuti. Nel corso dell anno 2007, in particolare, il Piano d Ambito prevede l introduzione di un sistema premiante per gli utenti che pratichino l autocompostaggio, basato sulla riduzione del 20% della parte variabile della tariffa (o in pari misura della tassa). In linea di massima, i primi potenziali interlocutori del compostaggio domestico sono le famiglie che occupano abitazioni rurali, case unifamiliari o villette a schiera e che dispongono dei 3 requisiti principali: la disponibilità del terreno sul quale formare il cumulo, fare la buca o posizionare il contenitore; la disponibilità di scarti cellulosici per migliorare l aerazione del materiale ed evitare l instaurarsi di condizioni anaerobiche; la disponibilità di aree a verde, orti ecc. sui quali impiegare il compost prodotto. Sul complesso del territorio provinciale, in considerazione dello sviluppo previsto dei servizi domiciliari dedicati alla raccolta della frazione organica, si stima nel Piano d Ambito il possibile coinvolgimento di ca abitanti, ovvero utenze, in pratiche di compostaggio domestico, con un intercettazione complessiva di circa t di rifiuti. 37

39 6. STAZIONI ECOLOGICHE Attualmente, in quasi tutti i comuni del territorio provinciale è presente almeno una stazione ecologica ovvero un area dedicata, di superficie in genere piuttosto ampia, ove gli utenti possono conferire determinate tipologie di rifiuto, diverse da caso a caso, ma fra cui di solito figurano i rifiuti ingombranti, il legno, il ferro, i rifiuti vegetali. È previsto dal Piano d Ambito che nel prossimo triennio si debba procedere ad un progressivo adeguamento della rete di stazioni ecologiche, rete che presenta attualmente notevoli criticità sia per il numero di impianti, sia per la disomogeneità delle strutture e delle condizioni di utilizzo. Nella Figura 19 viene rappresentata la distribuzione delle stazioni ecologiche sul territorio provinciale (comuni non dotati di stazione ecologica, comuni con 1 stazione ecologica, comuni con 2 o più stazioni ecologiche), mentre in Tabella 11 è riportato l elenco, per comune, degli impianti con l ubicazione, la superficie ed i giorni e gli orari di apertura. Figura 19: Stazioni ecologiche nei comuni della Provincia (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali e del Piano d Ambito) 38

40 Comune Ubicazione Superficie Apertura Giorni Orario MARTEDI' 09,30/12,00 ALSENO VIA MARCONI mq GIOVEDI' 15,00/17,30 SABATO 09,30/12,00 AGAZZANO STRADA RIVASSO mq LUNEDI' GIOVEDI' 15,00/18,00 SABATO 09,00/12,00 15,00/18,00 BESENZONE LOC. BERSANO mq SABATO 09,00/12,00 BETTOLA STRADA LUNGO NURE mq SABATO 09,00/12,00 BOBBIO ZONA DEPURATORE mq Tutti i giorni 09,00/12,00 LUNEDI' BORGONOVO ZONA DEPURATORE mq MERCOLEDI' 15,00/17,30 SABATO 09,00/12,00 MARTEDI' CADEO VIA ZAPPELLAZZO mq GIOVEDI' 14,00/17,00 SABATO 09,00/12,00 CALENDASCO ZONA DEPURATORE 200 mq NON ATTIVA CAORSO VIA AMENDOLA mq Tutti i giorni 08,00/12,00 13,30/16,30 CARPANETO LOC. VALERA mq MARTEDI' GIOVEDI' 15,30/18,30 SABATO MARTEDI' 09,00/12,00 CASTELL'ARQUATO STRADA PROVINCIALE mq GIOVEDI' 14,00/17,00 SABATO 09,00/12,00 Tutti i giorni 07,30/12,30 CASTEL S. GIOVANNI MOLINO SUZZANI mq MARTEDI' GIOVEDI' 14,30/17,00 LUNEDI' CASTELVETRO P. VIA D. ALIGHIERI mq GIOVEDI' 14,00/17,00 SABATO 09,00/12,00 CERIGNALE STRADA PER ONETO 100 mq Tutti i giorni 08,30/13,30 I cittadini sono accompagnati dai tecnici comunali COLI ZONA CENTRO SPORTIVO 300 mq LUNEDI' VENERDI' 9,00/11,00 COLI (PERINO) LOC. POGGIO PAIONE 400 mq GIOVEDI' SABATO 9,00/11,00 08,30/13,30 CORTEBRUGNATELLA LOC. RONCOLI I cittadini sono 100 mq Tutti i giorni ZONA DISCARICA accompagnati dai tecnici comunali LUNEDI' CORTEMAGGIORE VIA DE GASPERI mq GIOVEDI' 14,00/17,00 SABATO 09,00/12,00 FARINI ZONA DEPURATORE 300 mq Tutti i giorni I cittadini ritirano le chiavi in Comune FIORENZUOLA STRADA PER BASELICA mq Tutti i giorni 09,00/12,00 GIOVEDI' 14,30/16,30 GAZZOLA ZONA ARTIGIANALE mq SABATO 09,00/12,00 GOSSOLENGO VIA MATTEOTTI ZONA DEPURATORE mq GRAGNANO VIA LOGGIA mq GROPPARELLO LOC. PUNTA VOLPE mq MARTEDI' 08,30/12,30 GIOVEDI' 08,30/12,30 SABATO 15,00/18,00 LUNEDI' 09,00/12,00 MERCOLEDI' SABATO 14,00/17,00 MARTEDI' 07,30/08,30 GIOVEDI' 11,50/12,50 SABATO 09,00/12,00 39

41 Comuni Ubicazione Superficie Giorni Apertura Orario Tutti i giorni 12,00/13,00 LUGAGNANO VIA PONTICELLA mq GIOVEDI' 14,00/17,00 SABATO 09,00/12,00 LUNEDI' MONTICELLI VIA REPUBBLICA mq MERCOLEDI' 14,00/17,00 VENERDI' SABATO 09,00/12,00 MORFASSO STRADA PROVINCIALE mq SABATO 09,00/12,00 NIBBIANO VIA RIMEMBRANZE mq MARTEDI' GIOVEDI' 15,00/18,00 SABATO OTTONE LOC. FEIO mq SABATO 09,00/11,00 PECORARA CAMPO SPORTIVO 300 mq Tutti i giorni I cittadini ritirano le chiavi in Comune LUNEDI' PIOZZANO STRADA PROVINCIALE 300 mq GIOVEDI' 15,00/18,00 SABATO 08,00/12,00 DAL LUNEDI' AL 08,00/13,00 PIACENZA VIA XXIV MAGGIO mq SABATO 15,30/19,30 DOMENICA E FESTIVI 09,00/12,00 PIACENZA VIA PASTORE 900 mq PIACENZA LOC. BORGOFORTE - PIANELLO CIMITERO VECCHIO mq PODENZANO (Consorzio Ambientale) CASONI DI GARIGA ZONA DEPURATORE DAL LUNEDI' AL SABATO 08,00/13,00 15,30/19,30 DOMENICA E FESTIVI 09,00/12,00 DAL LUNEDI' AL SABATO 08,00/18,00 LUNEDI' 15,00/17,00 MERCOLEDI' 09,00/12,00 SABATO 15,00/17, mq IN FASE DI ALLESTIMENTO MERCOLEDI' 14,00/17,30 PODENZANO ZONA CIMITERO mq 09,00/12,00 SABATO 14,00/17,30 PONTE DELL'OLIO VIA MONTEGRAPPA mq MARTEDI' VENERDI' 14,00/16,00 MARTEDI' PONTENURE VIA RAGGIO 600 mq GIOVEDI' 13,30/17,30 SABATO 08,00/12,00 RIVERGARO PIEVE DUGLIARA mq MERCOLEDI' SABATO 08,00/12,00 ROTTOFRENO LOC. CATTAGNINA 400 mq SABATO 08,30/12,30 SAN GIORGIO P.NO LOC. BACCANO mq GIOVEDI' 08,00/12,00 SABATO 14,00/17,00 SAN PIETRO IN CERRO VIA CREMONA mq MARTEDI' 14,00/17,00 SABATO 07,00/11,00 SARMATO MARTEDI' VIA PO 14,30/17, mq GIOVEDI' ZONA DEPURATORE SABATO 09,00/17,30 TRAVO VIA ARTIGIANATO 300 mq MARTEDI' SABATO 08,00/13,30 VILLANOVA VIA MATTEI 350 mq MERCOLEDI' 14,00/16,00 SABATO 09,00/12,00 ZERBA STRADA PER LA DIGA DEL ULTIMO VENERDI' E mq BORECA SABATO DEL MESE 09,00/18,00 ZIANO SAN PELLEGRINO 600 mq MERCOLEDI' SABATO 10,00/12,00 Tabella 11: Stazioni ecologiche attrezzate in Provincia: ubicazione, superficie e orari di apertura (Fonte: elaborazioni OPR su dati comunali e del Piano d Ambito) 40

42 7. RECUPERO Complessivamente, a scala provinciale, oltre il 99% del quantitativo di rifiuti raccolto in modo differenziato viene destinato a recupero (anno 2006). I rifiuti da imballaggio (carta, plastica, vetro, legno, lattine, metallo) vengono destinati agli impianti degli specifici consorzi nazionali per il recupero e il riciclaggio, afferenti al Consorzio Nazionale Imballaggi CONAI ( Il sistema CONAI comprende: - COMIECO: Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo Imballaggi a base Cellulosica ( - COREPLA: Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica ( - CoReVe: Consorzio Recupero Vetro ( - RILEGNO: Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli Imballaggi di Legno ( - CIAL: Consorzio Imballaggi Alluminio ( - CNA: Consorzio Nazionale Acciaio ( Gli accumulatori al piombo e gli oli minerali sono raccolti da altri consorzi appositamente istituiti: - COBAT: Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esausto e i Rifiuti Piombosi ( - COOU: Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati ( Altre frazioni vengono conferite a impianti specifici (ad esempio, organico e rifiuti vegetali ad impianti di compostaggio). 8. SMALTIMENTO L impianto di incenerimento con recupero energetico di Tecnoborgo, sito in località Borgoforte nel comune di Piacenza (Figura 20), consente lo smaltimento della quasi totalità dei rifiuti indifferenziati prodotti. L impianto è soggetto alla normativa riguardante l Autorizzazione Integrata Ambientale - AIA (D.Lgs. 59/05) tesa a garantire un costante controllo degli effetti prodotti sull ambiente. La quantità di rifiuti urbani e assimilabili agli urbani avviata all impianto di Tecnoborgo nel corso del 2006 è pari a t; l energia elettrica prodotta nello stesso anno ammonta a MWh ed è ceduta alla rete nazionale, ad esclusione della quota utilizzata per gli autoconsumi (Fonte: Tecnoborgo SpA). Figura 20: Impianto di termovalorizzazione di Piacenza 41

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