La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. Rapporti Interni

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1 Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. R.I. 10/09 Maggio _10.odt 1

2 Amministrazione Provinciale di Piacenza - Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale OPS - Osservatorio Provinciale sulla Sostenibilità dello Sviluppo via Garibaldi 50, Piacenza. tel. 0523/795369, ops@provincia.pc.it In copertina: l'inceneritore, copyright 09_10.odt 2

3 La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. P. Lega R. I. n 10/09 Maggio Introduzione. I rifiuti possono essere classificati in rifiuti urbani (RU) provenienti dalle attività delle famiglie, e in rifiuti speciali (RS) provenienti dalle attività produttive. La quantità di rifiuti prodotta annualmente pro capite è drasticamente aumentata su tutto il pianeta: la produzione complessiva annua di rifiuti in Europa ha raggiunto circa 1,3 miliardi di tonnellate (in Italia nel 2004 ha toccato i 31,1 milioni di tonnellate), di cui circa 40 milioni di tonnellate sono rifiuti pericolosi. Una cifra considerevole, risultato finale di un crescendo che, dal 1990, si ripropone di anno in anno senza battute d'arresto: si calcola che tra il 1990 e il 1995 l'ammontare totale sia cresciuto del 10% e si prevede che intorno al 2020 l'aumento della produzione dei rifiuti, rispetto al 1995, possa raggiungere quota +45%. Oltre alla produzione familiare di RU, le attività economiche maggiormente responsabili della produzione di queste montagne di rifiuti sono il settore edile, l'agricoltura, le miniere, l'industria manifatturiera. I rifiuti rappresentano una perdita enorme di risorse sotto forma di materia ed energia. La quantità di rifiuti prodotti può essere dunque vista come un indicatore dell'efficienza delle nostre società, in particolare in relazione all'utilizzo delle risorse naturali e alle operazioni di trattamento. Tra le varie tipologie di rifiuti, quelli urbani rappresentano il miglior indicatore per descrivere lo sviluppo generale della produzione dei rifiuti e del loro trattamento nei paesi europei. Per due ragioni essenziali: perché tutti i paesi raccolgono dati sui rifiuti urbani e sono quindi l'unico segmento per il quale sono disponibili dati completi aggiornati; ed inoltre perché costituiscono il 15% del totale dei rifiuti. I dati Eurostat relativi alla serie storica degli anni mostrano una leggera ma costante crescita della produzione di rifiuti urbani negli stati UE 15, correlabile con l'aumento della ricchezza, del reddito disponibile dei consumatori e dell'adozione di standard di vita che richiedono progressivamente un maggior utilizzo delle risorse naturali (1). I 25 stati membri hanno prodotto nel 2006 circa 243 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, con una crescita di circa l'1.5% rispetto al 2005; dal 1995 al 2006 si è registrato un aumento di circa 30 milioni di tonnellate, corrispondenti ad un incremento del 14.2%; è comunque possibile notare come, a partire dal 2000, l'incremento annuo risulti essere meno elevato. Il contributo dei Paesi UE 10 (i Paesi di nuovo inserimento) nell'anno 2006 ammonta a circa 23,8 milioni di tonnellate, circa il 9,8% del totale prodotto in UE 25. Il contributo dell'italia è stato nel 2006 di 32,5 milioni di tonnellate che, rispetto ai 25,8 milioni del 1995 rappresenta un incremento del 26% circa. Anche le produzioni annue pro capite sono state in sensibile e costante aumento nel corso dell'ultimo decennio: nei Paesi dell'ue 25 si è passati da un valore di 476 kg/anno pro capite nel 1995 a 525 nel 2006, con un incremento 09_10.odt 3

4 del 10,3%, mentre in Italia si è passati nello stesso intervallo di tempo da 454 a 548 kg/anno pro capite, con un incremento del 20,7%. Un importante flusso di rifiuti, da anni oggetto di specifica normativa europea e costantemente sottoposto a monitoraggio da parte degli stati membri, è rappresentato dai rifiuti di imballaggio. Nel 2006 la produzione di rifiuti di imballaggio nei Paesi UE 25 ha raggiunto circa 79,6 milioni di tonnellate, corrispondenti a circa un terzo dei rifiuti urbani prodotti; la quantità dei rifiuti di imballaggio prodotti nei Paesi UE 15 costituisce più del 90% del totale prodotto in UE 25, assommando a 72 milioni di tonnellate, con un incremento del 3% rispetto al 2005; la produzione annua pro capite di rifiuti di imballaggio in Italia è passata dai 166 kg/ab*anno del 1997 ai 208 kg del 2006, con un incremento del 25,3%. La ripartizione della tipologia dei rifiuti di imballaggio nell'ue 25 nel 2006 vedeva al primo posto i rifiuti di carta e cartone con il 40% del totale, poi il vetro con il 20%, la plastica con il 18%, il legno con il 16% e i metalli con il 6%. 2. Materiali e metodi. Le fonti di dati utilizzate per questa veloce sintesi sono state fondamentalmente il "Rapporto rifiuti 2008" prodotto da ISPRA (1) per i dati a livello nazionale e regionale, il rapporto "I rifiuti urbani in provincia di Piacenza. Anno 2007." prodotto dall'osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR)(2) per i dati a livello provinciale e comunale, il "Rapporto di sostenibilità della provincia di Piacenza " (3) per i dati locali pregressi. La breve analisi che segue rappresenta una sintesi della più approfondita analisi contenuta nel Rapporto sui rifiuti 2007 dell'osservatorio Provinciale Rifiuti (2), che può essere consultato alla pagina 3. Discussione. Nella classifica regionale della produzione annua pro capite di rifiuti relativa all'anno 2007 (ultimi dati disponibili), la provincia di Piacenza occupa il 6 posto con 664 kg/ab., al di sotto della media regionale (676 kg/ab.) e con un valore inferiore a quello di Rimini, Reggio, Ravenna, Forlì e Ferrara: un dato quindi decisamente positivo e confortante. Fig. 1 - Produzione totale e pro capite di rifiuti per provincia della regione Emilia Romagna. Anno Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2) Tuttavia confrontando la produzione pro capite della provincia di Piacenza con quella delle altre province italiane si desume che il valore della nostra provincia 09_10.odt 4

5 è molto elevato, paragonabile a quello medio dell'italia centrale, ma superiore a quello medio italiano ed anche a quello medio del nord Italia. Meno confortante è invece la dinamica negli anni della produzione totale e pro capite di rifiuti in provincia di Piacenza: dalla fig. 2 si può osservare che, a parte una breve oscillazione tra il 2000 e il 2001, sia la quantità totale che quella pro capite sono andate inevitabilmente aumentando nel corso degli anni, fino a raggiungere nel 2007 un incremento del 34% (totale) e del 42%(pro capite) rispetto al 1998: nel 2007 si è infatti raggiunta una produzione totale di quasi ton. rispetto alle quasi del 1998, ed una produzione annua pro capite di 664 kg/ab. rispetto ai 496 del Questo risultato rappresenta dunque un dato particolarmente negativo nella panoramica provinciale, soprattutto se si pensa che il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (PPGR) prevedeva una diminuzione del 5-8% della produzione di rifiuti tra il 2004 e il Fig. 2 - Produzione totale e pro capite di rifiuti e di raccolta differenziata in provincia di Piacenza dal 1998 al Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2) E' pur vero tuttavia che anche la raccolta differenziata è aumentata nel corso degli anni, passando dalle quasi ton del 1998, pari al 23.4% della produzione totale, alle oltre ton del 2007, pari al 38.8% della produzione totale. Ciononostante il livello raggiunto nel 2007 risulta ancora inferiore all'obiettivo del 40% posto dalla L. 296/2006 per il 31 Dicembre del 2007 e a maggior ragione inferiore all'obiettivo del 50% posto dal PPGR per la fine del Come risultato della sovrapposizione delle due componenti (produzione e raccolta differenziata) si ha che la quantità dei rifiuti indifferenziati e destinati all'incenerimento negli ultimi anni si è stabilizzata, ed anzi è andata diminuendo del 3% tra il 2006 e il Quest'ultimo potrebbe essere un dato incoraggiante e sintomo di una inversione della tendenza che ha caratterizzato l'ultima decade. Rispetto alle altre province della regione però il valore della raccolta differenziata a Piacenza nel 2007 risulta inferiore a quello medio regionale (39.8%) ed inferiore a quello di altre 5 province: Reggio, Parma, Ravenna, Modena e Ferrara; a questo dato si aggiunge anche che nell'ultimo anno (dal 2006 al 2007) l'incremento percentuale di raccolta differenziata (+2,2%, cfr. fig. 4) è stato inferiore alla media regionale (+3,5%) e tra i più bassi di tutta la regione, secondo solo a quello di Reggio Emilia (+1,5%). Analizzando la ripartizione del peso delle differenti frazioni di rifiuti differenziati rispetto al totale della raccolta differenziata nel 2007, si nota che la frazione 09_10.odt 5

6 Fig. 3 - Produzione totale di rifiuti, raccolta differenziata e produzione di indifferenziato in provincia di Piacenza dal 1998 al Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2). Province /2006 Reggio 47,2 48,7 1,5 Ravenna 42,0 45,3 3,3 Modena 39,3 43,7 4,4 Ferrara 39,0 42,0 3,0 Parma 37,8 40,4 2,6 Piacenza 36,6 38,8 2,2 Forlì 30,6 37,5 6,9 Bologna 29,4 35,0 5,6 Rimini 25,2 31,0 5,8 Emilia-Romagna 36,3 39,8 3,5 Fig. 4 - Percentuale di raccolta differenziata in regione Emilia Romagna (%) nel 2006 e Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2). più rilevante è costituita da carta e cartone (32,2%), seguita dai rifiuti vegetali (20,8%), dal vetro (12,6%) e dal legno (11,2%); per contro la plastica rappresenta una frazione ancora poco più che trascurabile (4,6%), come anche la frazione organica (5,8%). Rispetto al totale dei R.U. prodotti, la carta costituisce nel 2007 il 12,5%, i rifiuti vegetali l'8,1%, il vetro il 4,9% e il legno il 4,4%, mentre l'organico rappresenta un misero 2,2% e la plastica l'1,8%. Le frazioni che hanno visto i maggiori incrementi di raccolta differenziata tra il 2006 e il 2007 sono stati la plastica (da 2794 ton a 3338, +19%), la carta e il cartone (da ton a , +17%), la frazione organica (da 3622 ton a 4206, + 16%), poi il legno (+6%), il vetro (+4%) e da ultimi i rifiuti vegetali, rimasti sostanzialmente invariati. Nonostante il buon incremento nella raccolta differenziata della frazione organica, bisogna dire che la provincia di Piacenza, con i suoi circa 12 kg/ab*anno è in fondo alla classifica italiana, che vede in testa la provincia di Padova con i suoi 72,5 kg/ab*anno di organico e quella di Treviso con 69 kg/ab*anno. 09_10.odt 6

7 COMUNE Produz. tot. ton/ anno 2007 Produz. procap. kg/ab*anno 2007 Produz. procap. incr.% 06/07 racc. diff. ton/anno 2007 racc.diff. % 2007 Agazzano , % Alseno , % Besenzone , % Bettola , % Bobbio , % Borgonovo , % Cadeo , % Calendasco , % Caminata , % Caorso , % Carpaneto , % Castel S. Giovanni , % Castellarquato , % Castelvetro , % Cerignale , % Coli ,7 39 7% Cortebrugnatella ,9 13 9% Cortemaggiore , % Farini , % Ferriere ,5 52 5% Fiorenzuola , % Gazzola , % Gossolengo , % Gragnano , % Gropparello , % Lugagnano % Monticelli , % Morfasso , % Nibbiano , % Ottone , % Pecorara , % Piacenza , % Pianello , % Piozzano % Podenzano , % Ponte dell'olio , % Pontenure , % Rivergaro , % Rottofreno , % S. Giorgio , % S. Pietro in Cerro , % Sarmato , % Travo % Vernasca , % Vigolzone , % Villanova , % Zerba ,2 5 7% Ziano , % PROVINCIA , % Fig. 5 - Produzione annuale totale (ton/anno) e pro capite (kg/ab.*anno), quantità di raccolta differenziata (ton/anno) e percentuale sui rifiuti prodotti (%) nei comuni della provincia di Piacenza nel Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2). 09_10.odt 7

8 Fig. 6 - Produzione annuale pro capite di rifiuti (kg/ab.*anno) nei comuni della provincia di Piacenza nel Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2). Fig. 7 - Percentuale di raccolta differenziata sui rifiuti prodotti (%) nei comuni della provincia di Piacenza nel Fonte: Osservatorio Provinciale Rifiuti (2). 09_10.odt 8

9 E' infine interessante esaminare la ripartizione comunale della quota di R.U. prodotti e della quota di raccolta differenziata attuata; i dati sono riportati nelle fig. 5, 6 e 7. La maglia nera nella produzione pro capite dei rifiuti nel 2007 spetta a Rivergaro e a Castel S. Giovanni, con kg/ab*anno, ma in seconda posizione si collocano Gazzola e Piacenza, con kg/ab*anno, decisamente al di sopra della media provinciale che risulta di 578 kg/ab*anno; le posizioni migliori sono occupate da Cortebrugnatella (197 kg/ab*anno) e Besenzone (318 kg/ab*anno). Anche la variazione tra il 2006 e il 2007 della produzione pro capite di rifiuti mostra un comportamento molto differenziato: infatti rispetto ad un valore medio provinciale di +0,5% di incremento della produzione nel 2007 rispetto al 2006, si va dai 3 comuni che presentano una riduzione inferiore al 20% (Zerba, Villanova, Cerignale), ai 3 comuni che presentano un aumento superiore al 10% (Monticelli, Morfasso, Pontenure). Sul fronte della percentuale di raccolta differenziata le cose stanno tuttavia diversamente: in cima alla classifica si trovano i comuni di Monticelli, Villanova e Caorso, con percentuali di raccolta differenziata tra 68 e 69%, seguiti da Calendasco al 66%; in fondo alla classifica si trovano i comuni di montagna, e in particolare Ferriere, Coli, Zerba e Cortebrugnatella con percentuali comprese tra 5% e 10%, seguiti da Pecorara, Caminata, Farini, Cerignale, Vernasca, Morfasso, Pianello, Ottone, Bobbio, Nibbiano, Bettola e Ziano, con percentuali comprese tra 10% e 20%; si può facilmente constatare che tutta la montagna ha percentuali di raccolta differenziata estremamente basse, e che sono solo 6 i comuni con percentuali superiori al 35% e 9 quelli con percentuali superiori al 50%. 4. Conclusioni. L'analisi puntuale condotta dall'osservatorio Provinciale Rifiuti (2) mostra con precisione i punti di luce e di ombra presenti nella situazione provinciale della produzione di rifiuti e della raccolta differenziata: la produzione pro capite di rifiuti nella nostra provincia è andata inevitabilmente aumentando nel corso degli anni, fino a raggiungere un incremento del 42% nel 2007 rispetto al 1998, dato particolarmente negativo se si pensa che il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (PPGR) prevedeva una diminuzione del 5-8% della produzione di rifiuti tra il 2004 e il 2012, previsione poi ridimensionata dal Piano d'ambito dei Rifiuti da parte dell'ato. Questo dato è almeno parzialmente mitigato dall'incremento progressivo negli anni della percentuale di raccolta differenziata, passata dal 23% nel 1998 al 39% nel 2007, ma ancora inferiore al valore medio regionale; il progressivo passaggio al sistema della raccolta domiciliare dovrebbe comunque imprimere un salto in avanti a questa percentuale, consentendole di oltrepassare a breve il traguardo del 50%. Dalla combinazione dei due fenomeni, si ha che la quantità di rifiuti indifferenziati (quindi destinati all'incenerimento) negli ultimi anni si è stabilizzata, ed anzi si è leggermente ridotta nel corso del 2007 (-3% rispetto al 2006): dato questo che fa ben sperare nel futuro. In ogni caso la strada da percorrere è ancora lunga: occorre intensificare gli sforzi nella direzione della riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte, agendo sulle filiere produttive e commerciali e sui comportamenti individuali e familiari, ed incrementare sensibilmente la raccolta differenziata, valorizzando sempre più il sistema della raccolta domiciliare. 09_10.odt 9

10 5. Bibliografia. (1)ISPRA, "Rapporto rifiuti 2008", IT/APAT/Pubblicazioni/Rapporto_rifiuti/Documento/rapporto_rfi08.html (2)OPR, "I rifiuti urbani in provincia di Piacenza. Anno 2007.", ARPA e Provincia di Piacenza, Settembre 2008, (3)"Rapporto di sostenibilità della provincia di Piacenza ", Provincia di Piacenza, a cura di P. Lega e C. Pellegrini, Aprile 2006, (4)"La gestione dei rifiuti in Emilia Romagna. Report 08", Regione Emilia Romagna, rt2008.pdf (5)"Piano d'ambito del Servizio di Gestione dei Rifiuti Urbani. Volume 1.", Ato Piacenza, idsa=389&idam=&idbox=39&idvocebox=199 09_10.odt 10