Appendice 1: Il contesto

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1 Appendice 1: Il contesto Territorio MILANO KM 7 PAVIA KM 5 CREMONA KM 3 KM 6 KM 14 GENOVA KM 14 Figura 18: Distanze dai capoluoghi di Provincia limitrofi. Figura 181: Viabilità. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. I

2 La distribuzione della popolazione per zone altimetriche è sostanzialmente sovrapponibile a quella regionale (vedi Figura ). A le % sono rispettivamente: pianura 65,5%, collina 29,3%, montagna 5,3%, in Regione pianura 68,3%, collina 27,2%, montagna 4,5%. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% Montagna Collina Pianura % FORLI' Figura 182: Distribuzione della popolazione per zone altimetriche. Le differenze a livello distrettuale (vedi Figura 183) solo in parte si sono attenuate a seguito della nuova distrettualizzazione: il Distretto città di ha evidentemente il 1% della popolazione residente in pianura, mentre nei due Distretti laterali si distribuisce la quota di popolazione residente in montagna (che ammonta al 9,7% nel Distretto di Ponente e al 7,1% in quello di Levante). 1% 8% 6% 4% Montagna Collina Pianura 2% % Ponente Levante ASL Figura 183: Distribuzione della popolazione dei Distretti per zone altimetriche. 1 Tutti i grafici, dove non altrimenti specificato, sono riferiti all anno 28. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. II

3 Negli anni la montagna tende a pesare sempre meno in termini di quota di popolazione residente, perdendo in termini relativi mediamente l 1,5% all anno, a fronte di un aumento della popolazione complessiva della Provincia (vedi Figura 184). 6% 5% 4% Pianura Collina Montagna 3,3% 4,6% 4,3% 3% 2% 1,3% 2,2% 2,% 2,9% 1% 1,1% % -1% -1,% -2% -3% -2,8% -4% -5% -6% -4,6% ,7% Figura 184: Trend popolazione per zone altimetriche. La densità della popolazione in Provincia di è stata nel 28 pari a 18,75 abitanti per Kmq e risulta essere la più bassa della Regione Emilia Romagna (media regionale: 193,3 abitanti per Kmq). La dinamica della densità della popolazione in Provincia di è tra le più lente in Regione: rispetto al 1999 solo le Province di Ferrara e in misura minore Bologna hanno visto aumentare meno la propria densità. 14% Reggio E. 12% Variazione densità '99/28 _ 1% 8% 6% 4% Cesena Parma Imola Forlì Ravenna Modena Bologna Rimini 2% Ferrara % densità per kmq 28 Figura 185: Densità della popolazione e variazione. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. III

4 13% 12% Ponente variazione densità per kmq '99 /28 _ 11% 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% Levante ASL Città 1% % Densità per kmq 28 Figura 186: Densità e variazione Distretti. La distribuzione della popolazione nei Distretti dell AUSL di risulta molto disomogenea, anche con la nuova distrettualizzazione (vedi Figura 186): la densità abitativa del Distretto di Levante (76,) e Ponente (69,9) sono abbastanza simili, e il Ponente (+12,6% dal 1999) cresce a ritmi superiori al Levante (+5,7). Caso a sé ovviamente la città con una densità di 846,6 abitanti per Kmq, che però dal 1999 è cresciuta solo dell 1,6%. All interno dei Distretti di Levante e Ponente la densità oscilla rispettivamente: fra i 9,4 abitanti per Kmq del Comune di Ferriere ed i 242,2 del Comune di Fiorenzuola e fra i 4,2 abitanti per Kmq del Comune di Zerba ed i 314,7 del Comune di Rottofreno, che ha stabilmente superato per densità il Comune Capo Distretto (Castel San Giovanni: 298,7 ab/kmq). 1% RE FE BO Im RA concentrazione in centri >3 abitanti 95% 9% PR FO Cesena R MO 85% 45% 5% 55% 6% 65% 7% 75% 8% 85% Concentrazione in centri >1. abitanti Figura 187: Concentrazione della popolazione in centri con più di 1. e di 3. abitanti. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. IV

5 Se si analizza, in ambito regionale, la percentuale di popolazione residente in centri con più di 1. abitanti, si può notare che solo poco più del 49% degli abitanti della Provincia di risiede negli unici quattro centri (, Fiorenzuola, Castel San Giovanni e dal 26 Rottofreno) con queste caratteristiche, in centri con più di 3. abitanti vive l 87% della popolazione piacentina contro un 96% medio regionale. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% < >1. 3% 2% 1% % FORLI' Figura 188: Numero di comuni per fasce di popolazione. Nella Figura 188 sono riportati i comuni per fasce di popolazione: la Provincia di presenta il maggior numero di comuni sotto i 1. abitanti. Nella successiva Figura 189 sono riportate le variazioni tra il 2 e il 28 nelle diverse Province della Regione: in quasi tutti i territori aumenta il numero dei Comuni nelle fasce più alte di popolazione. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% > < 1. % PC PR MO BO IM FE RA FO CS RN Figura 189: Variazione numero di comuni per fasce di popolazione. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. V

6 Ambiente L inquinamento atmosferico è un riconosciuto rischio per la salute. Molti studi epidemiologici hanno evidenziato che, a fronte di un aumento anche modesto delle concentrazioni di inquinanti nell aria, si registra un aumento sia della morbosità che della mortalità. In particolare risultano più esposte le fasce più deboli della popolazione: bambini, anziani, portatori di patologie cardiache e broncopolmonari. Attualmente, come indicatore della qualità dell aria urbana, vengono utilizzate le concentrazioni di PM1, uno dei sette inquinanti dell'aria più importanti (gli altri sono: biossido di zolfo, monossido di carbonio, ossidi di azoto, idrocarburi, ozono e piombo). Il PM1 è definito come il materiale particolato (particelle solide o liquide sospese nell'aria, esclusa l'acqua pura, con dimensioni microscopiche) con un diametro aerodinamico medio inferiore a 1 micron (1 µm = 1 millesimo di millimetro). Fino al 24 erano utilizzati come valori di riferimento i valori medi registrati nelle stazioni presenti nelle città capoluogo. Dal 25 è cambiato il sistema di rilevazione: il conteggio viene effettuato separatamente per ogni stazione e il valore massimo è stato scelto come indicatore per tutto l'agglomerato del capoluogo di Provincia. risulta superiore al dato regionale sia in riferimento al valore di 4 µg/m3 sia per le giornate in cui il PM1 ha superato il valore di 5 µg/m3. RE RE 4% BO PC PC MO 3% PC PC 2% RN RA 1% RA RA % Figura 19: % di giornate anno fuori norma per PM 1 >5 µg/m3. 6% 5% PC MO PC RE PC MO MO 4% PC 3% RN RA 2% RA RA 1% % Figura 191: % di giornate anno fuori norma per PM 1 >4 µg/m3. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. VI

7 Il valore medio del PM1 nel 28 è stato pari a 39.9, con l andamento illustrato nella seguente Figura 192. I valori sono abbastanza concentrati intorno alla media, con due picchi in corrispondenza dei mesi di febbraio e ottobre /1/28 1/2/28 1/3/28 1/4/28 1/5/28 1/6/28 1/7/28 1/8/28 1/9/28 1/1/28 1/11/28 1/12/28 Figura 192: Andamento PM1. Popolazione Rispetto al periodo in cui la popolazione residente è rimasta sostanzialmente stabile, tra il 2 e il 28 si è assistito ad un incremento di oltre 15. residenti, che sono passati da a Il tasso di incremento (+5,4%) resta comunque tra i più bassi della Regione, la cui popolazione è cresciuta mediamente del 6,7% (vedi Figura 193). 12% 11% 1% 9% REGGIO E. FORLÌ 8% 7% 6% 5% (6,7%) (5,4%) 4% 3% 2% 1% % -1% 21/ 22/ 23/ 24/ 25/ 26/ 27/ 28/ Figura 193: Trend popolazione residente dal 2. La sostanziale stabilità del periodo 2-24 è derivato da alcuni anni in cui la popolazione era addirittura in calo, situazione che in Regione si è verificata oltreché a Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. VII

8 solo a Ferrara. In Provincia di il trend si è invertito fin dal 2, riportando in positivo la variazione dall anno successivo (vedi Figura 194). Dal 24 il tasso di crescita ha visto un deciso incremento, come si vedrà in seguito principalmente per l aumento della popolazione immigrata (vedi oltre Figura 21). Reggio E. (18,6%) Rimini (12,7%) Modena (11,2%) Cesena (11,%) Imola (1,3%) (8,9%) Parma (8,6%) Ravenna (8,4%) Forlì (7,%) Bologna (5,9%) (5,7%) % Ferrara (,1%) Figura 194: Trend popolazione residente dal 1996 Mentre con la precedente configurazione territoriale il dato provinciale era abbastanza sovrapponibile con quello dell ex Distretto urbano per ovvie ragioni di numerosità, con la nuova distrettualizzazione è il Distretto di Levante a sovrapporre il suo trend a quello medio provinciale (vedi Figura 195). Infatti il Distretto Città di è quello che ha visto l incremento minore a livello provinciale della popolazione, mentre la crescita negli altri due Distretti (soprattutto in quello di Ponente) ha abbondantemente riassorbito il calo della popolazione dell area montana. PONENTE 11,65% 7,4% AUSL 5,76% LEVANTE 5,63% CITTA' 1,93% Figura 195: Trend popolazione residente Distretti Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. VIII

9 La componente ultrasessantacinquenne della popolazione si conferma tra le più alte della Regione (pari al 24,3% nel 28, inferiore solo alla Provincia di Ferrara), che però cresce a ritmi decisamente inferiori rispetto alla media regionale (+7,2% contro una media del 1,6% negli ultimi 8 anni), e presenta il trend di incremento più basso tra tutte le Province (vedi Figura 197). 2% Cesena variazione ultrasessantacinquenni 28/2 15% 1% Reggio E. Rimini Modena Parma Forlì Ravenna Bologna Ferrara 5% 19,% 2,% 21,% 22,% 23,% 24,% 25,% 26,% Percentuale ultrasessantacinquenni 28 Figura 196: % ultrasessantacinquenni e variazione. Cesena (18,7%) Rimini (18,4%) Modena (12,1%) Imola (11,5%) Ravenna (1,9%) (1,6%) ù FO (1%) RE (9,9%) BO (9,3%) FE (8,7%) PR (7,7%) (7,2%),% Figura 197: Trend ultrasessantacinquenni. è la seconda Provincia con la più alta percentuale di ultrasettantacinquenni (12,4% nel 28 contro un 11,4% medio regionale), dopo Ferrara (12,7%). La successiva Figura 198 evidenzia un gruppo di Province, tra cui, con una percentuale di ultrasettantacinquenni compresa tra 1 11% e il 13% molto superiore alla media regionale, e alcune altre più differenziate ma con valori decisamente inferiori che contribuiscono ad abbassare la media regionale; il dato di sintesi non risulta quindi simile a nessuna delle realtà locali. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. IX

10 29% Rimini variazione ultrasettantacinquenni 28/2 27% 25% 23% 21% 19% 17% 15% Reggio E. Cesena Modena Bologna Forlì Ravenna Ferrara Parma 13% 9,5% 1,% 1,5% 11,% 11,5% 12,% 12,5% 13,% percentuale ultrasettantacinquenni 28 Figura 198: % ultrasettantacinquenni e variazione. Anche per quanto riguarda il trend, presenta una percentuale di incremento inferiore alla media regionale, superiore solo a quella di Parma (vedi Figura 199). Rimini (28,8%) Cesena (27,8%) Modena (21,7%) Imola (2,9%) Ravenna (2,3%) Ferrara (19,8%) (19,3%) BO (18,1%), RE (17,2%) FO (16,5%) (16,3%) Parma (13,9%),% Figura 199: Trend ultrasettantacinquenni. Nel 28 la percentuale di ultraottantacinquenni a è del 3,38%, superata negli ultimi tre anni da Forlì, Ravenna e Bologna (superiori al 3,4%), contro un 3,15% medio e il 2,6% minimo di Rimini. Anche in questo caso un gruppo di Province, tra cui, presenta una percentuale compresa tra il 3,3% e il 3,45% molto superiore alla media regionale, e alcune altre più differenziate presentano valori decisamente inferiori che contribuiscono ad abbassare la media regionale. Anche in questo caso il dato di sintesi non risulta simile a nessuna delle realtà locali. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. X

11 25% Rimini variazione ultraottantacinquenni 28/2 23% 21% 19% 17% 15% 13% 11% Cesena Reggio E. Modena Ferrara Parma Bologna 9% Ravenna 7% 2,5% 2,6% 2,7% 2,8% 2,9% 3,% 3,1% 3,2% 3,3% 3,4% 3,5% percentuale ultraottantacinquenni 28 Forlì Figura 2: % ultraottantacinquenni e variazione. La popolazione ultraottantacinquenne è stata in calo tra il 22 e il 24 in quasi tutta la Regione, per l ingresso in questa fascia di età delle generazioni nate durante la prima guerra mondiale. Il trend discendente si attenua in qualche caso già dal 23, in generale dal 24 e ha ripreso a salire dal 25 in tutta la Regione (vedi Figura 21). Anche in questo caso presenta il trend di incremento minore a livello regionale. Rimini (+24,9%) Cesena (+24,2%) Modena (+22,2%) Ferrara (+18,4%) Bologna (+17,9%) (9,4%) Imola (+14,4%) Reggio E. (+13,2%) Forlì (+11,8%) Ravenna (+1,2) Parma (+9,8%) (7,8%),% Figura 21: Trend ultraottantacinquenni. Disaggregando per Distretto, la nuova distrettualizzazione ha in questo caso portato a situazioni molto più omogenee dal punto di vista delle percentuali di popolazione, anche se con diversi trend di variazione (vedi da Figura 22 a Figura 26). Infatti per tutte le classi di età il Distretto Città di presenta percentuali di incremento più alte rispetto agli altri due Distretti, e sovrapponibili alla media regionale. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XI

12 11% 1% Città di Pc popolazione >65 28/2 9% 8% 7% 6% ASL Levante 5% Ponente 4% 22,% 22,5% 23,% 23,5% 24,% 24,5% 25,% percentuale ultrasessantacinquenni 28 Figura 22: % ultrasessantacinquenni e variazione per Distretto. CITTA' DI PC +1,63% +1,55% ASL +7,24% LEVANTE +5,69% PONENTE +4,73% Figura 23: Trend ultrasessantacinquenni per Distretto. 2% 19% Città di Pc popolazione >75 27/2 18% 17% 16% ASL 15% Ponente Levante 14% 11,% 11,5% 12,% 12,5% 13,% percentuale ultrasettantacinquenni Figura 24: % ultrasettantacinquenni e variazione per Distretto. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XII

13 CITTA' DI PC +19,52% +19,27% ASL +16,29% PONENTE +14,72% LEVANTE +14,58% Figura 25: Trend ultrasettantacinquenni per Distretto. 11% Città di Pc 9% popolazione >75 27/2 7% 5% 3% 1% ASL Levante -1% Ponente -3% 3,1% 3,2% 3,3% 3,4% 3,5% percentuale ultraottantacinquenni Figura 26: % ultraottantacinquenni e variazione per Distretto. CITTA' DI PC +16,2% +15,75% ASL +8,82% LEVANTE +5,18% PONENTE +1,83% Figura 27: Trend ultraottantacinquenni per Distretto. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XIII

14 La percentuale di stranieri residenti ha rallentato negli ultimi anni il trend di crescita, dopo un periodo in cui è incrementata a ritmi molto superiori a quelli regionali fino a superarne il dato medio: nel 21 gli stranieri erano il 2,6% della popolazione, dato superiore solo a quello di Ferrara, nel 26 il 7,5% esattamente sovrapponibile al 7,45% regionale, e nel 28 il 1,1% contro un 9,6% medio regionale (vedi Figura 28). 15% Ferrara incremento 28/24 1% Imola Rimini Ravenna Forlì Parma Cesena Bologna Reggio E. Modena 5% 5,% 6,% 7,% 8,% 9,% 1,% 11,% Percentuale di stranieri residenti 28 Figura 28: % stranieri e variazione. Ferrara (+123%) (+85%) (+74%) Bologna (+57%) Figura 29: Trend stranieri. Tra il 24 e il 28 la popolazione regionale, senza l apporto della componente immigrata, avrebbe visto il suo incremento ridotto dal 4,3% allo,5%, solo le Province di Reggio Emilia, Rimini, Forlì Cesena, Ravenna e Imola avrebbero avuto comunque un incremento di residenti. in particolare avrebbe visto un calo dei residenti dello,9%, dato più basso a livello regionale (vedi Figura 21). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XIV

15 3% Variazione senza stranieri 28/24 2% 1% % Bologna Imola Modena Cesena Parma Forlì Rimini Ravenna Reggio E. Ferrara -1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% Variazione popolazione 28/24 Figura 21: Variazione popolazione e variazione stranieri. Naturalmente la composizione per età della popolazione straniera è fortemente sbilanciata verso le età lavorative. Il confronto tra la popolazione straniera residente e quella complessiva della Provincia è ben evidente nelle successive Figura 212 e Figura ,1% 37,3% 3,4% 12,2% >=6 Figura 211: Composizione per classi di età della popolazione residente in Provincia. 2,9% 62,4% 34,5% 11,2% 33,4% 21,2% 13,3% 3,1% >=6 Figura 212: Composizione per età della popolazione residente italiana >=6 Figura 213: Composizione per età della popolazione residente straniera. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XV

16 Le figure seguenti mostrano la distribuzione per Distretto degli stranieri residenti: quasi il 45% risiede in città, il 3% a Levante, il 25% a Ponente. La composizione per età è sovrapponibile tra i Distretti nelle fasce di età più alte, mentre la fascia infantile è percentualmente più presente nei Distretti laterali, la fascia in città. 26% 1% 9% 3,5% 3,3% 2,7% 13,5% 12,6% 13,8% >=6 Ponente 8% Levante 7% 6% % 6,5% 61,1% 64,6% Città di PC 4% 3% % 43% 31% 1% 22,6% 23,1% 18,9% -14 % Ponente Levante Città Figura 214: Distribuzione degli stranieri per Distretto. Figura 215: Composizione per età della popolazione residente straniera per Distretto. La provenienza degli stranieri residenti nel 26 in Provincia di e nel complesso della Regione sono illustrati nelle successive Figura 216 e Figura ,1% 8,5% 2,% 4,6% 17,% 2,8% 26,1% 53,4% 32,% 43,7% UE Resto Europa Africa America Asia UE Resto Europa Africa America Asia Figura 216: Provenienza della popolazione straniera, PC. Figura 217: Provenienza della popolazione straniera,. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% Asia America Africa Resto Europa UE 2% 1% % Parma Reggio E. Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Cesena Forli' Rimini TOTALE Figura 218: Provenienza della popolazione straniera per Provincia. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XVI

17 Va specificato che il dato relativo all Unione europea è ancora relativo a 15 Paesi; si spiega così anche l innalzamento del tasso di crescita delle provenienze dal resto d Europa, in particolare tra il 27 e il 28 (vedi Figura 219). UE a 15 Resto Europa 66,4% Africa America Asia Totale 51,7% 49,1% 4,6% 34,1% 26,9% Figura 219: Trend stranieri per provenienza, Provincia di La presenza di stranieri residenti per sesso vede la Provincia di in linea con la media regionale in relazione alla proporzione tra uomini e donne (vedi Figura 22). 12% M F TOT 1% 8% 6% 4% 2% % PC PC PC PC Figura 22: % stranieri residenti per sesso. La composizione della popolazione delle Province della Regione per sesso e nazionalità è al 28 quella illustrata nella successiva Figura 221. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XVII

18 1% italiani stranieri italiane straniere 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Parma Reggio Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Cesena Forli' Rimini Figura 221: Composizione della popolazione per sesso e nazionalità. La popolazione straniera sta contribuendo in maniera sempre più importante non solo alla crescita complessiva della popolazione, ma anche all incremento del tasso di natalità e quindi in prospettiva ad un ulteriore ringiovanimento della popolazione. Dal 22 i parti di cittadine straniere sono più che raddoppiati e la percentuale sul totale dei parti in Azienda ha superato negli ultimi anni il 3% del totale (vedi Figura 222), fino al 34,5% del 28. La Provincia di presenta il valore più alto a livello regionale di parti da madre straniera sul totale (vedi Figura 223) parti % nati da madre straniera ,9% 31,7% 34,5% 1. 2,7% 22,9% 26,7% 25,7% Figura 222: Parti e % da madre straniera AUSL. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XVIII

19 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % Parma Reggio E Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Figura 223: % parti da madre straniera. In relazione alla popolazione in condizioni di marginalità potenzialmente portatori di bisogni, solo da quest anno inserita nelle rilevazioni del Bilancio di missione, sono state considerate tre tipologie: i detenuti, i nomadi e i senza fissa dimora. Per le prime due tipologie sono disponibili alcuni dati e indicatori, mentre i senza fissa dimora sono ovviamente molto più difficilmente censibili. Oltre alla ventina di senza dimora storici della città di e al centinaio che di anno in anno transitano, l unica fonte possibile per reperire il dato è la Caritas, che riferisce di assistere mediamente tra le 25 e le 3 persone all anno a livello provinciale. I detenuti nel carcere di sono stati nel 28 in media 37, in incremento dall inizio dell anno (393 al 31/12). Di questi circa il 6% sono stranieri e circa il 4% tossicodipendenti. L attività prestata a favore dei detenuti, a seguito del passaggio della sanità penitenziaria al servizio Sanitario regionale, è illustrata alla Sezione 3 (par , pag. 18). L unico campo nomadi della Provincia si trova nel territorio del Comune di. In città vivono circa 15 nomadi, la distribuzione per età e residenza è illustrata nelle successive figure, distintamente per adulti e minori. Anche il Comune di Castel San Giovanni ha censito la popolazione nomade presente sul proprio territorio, che al 31 dicembre 28 ammontava a 41 unità, 24 adulti e 17 minori F M 3 25 F M Campo Occasionali Alloggi ACER >65 Figura 224: Nomadi adulti per residenza, Comune di. Figura 225: Nomadi adulti per età, Comune di. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XIX

20 Campo Occasionali Alloggi ACER Figura 226: Nomadi minori per residenza, Comune di PC. Figura 227: Nomadi minori per età, Comune di. Nella Regione Emilia Romagna il tasso grezzo di natalità è in costante aumento dall anno 1999 (8,2/1. ab.) all anno 27 (9,53/1. ab.) e, con percentuali variabili, questo trend in aumento si evidenzia in tutte le Province della Regione. Anche nella realtà della Provincia di, che pure mostra dei valori inferiori alla media regionale, si è passati dal tasso del 7,22/1. abitanti del 1999 all 8,68/1. abitanti del anno Reggio (11,33) 1 9 (9,53) (8,68) 8 Ferrara (7,51) Figura 228: Trend tasso di natalità. Dai dati del censimento 21, emergeva che a fronte di un numero medio di componenti per famiglia a livello regionale di 2,39, la Provincia di risultava avere un numero medio di componenti pari a 2,31, superiore solo alla Provincia di Bologna. Ancora, per quanto concerne le famiglie unipersonali che rappresentavano il 27,68% delle famiglie a livello regionale, il dato provinciale era pari a 3,58% inferiore anche in questo caso solo alla realtà di Bologna. In particolare, per quanto riguarda le zone altimetriche della nostra Provincia, in montagna il numero medio di componenti per famiglia era pari a 1,97, in collina a 2,32, in pianura a 2,36. La percentuale di famiglie unipersonali risiedeva per il 7% in montagna, per il 29% in collina e per il 64% in pianura. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XX

21 32% 31% Bologna 3% Parma % famiglie unipersonali 29% 28% 27% 26% 25% 24% Ravenna Ferrara Imola Forlì Modena Rimini Reggio E. ITALIA 23% Cesena 22% 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 Numero medio di componenti Figura 229: Famiglie unipersonali e numero medio componenti 21. Il dato sul numero medio di componenti è stato aggiornato al 27, e può quindi essere confrontato col dato di censimento (vedi Figura 23). Tra il 21 e il 27 il numero medio di componenti per famiglia a è passato da 2,31 a 2,25, contro una media regionale rispettivamente di 2,39 e ,6 Rimini Forlì - Cesena Numero medio di componenti 21 2,5 2,4 2,3 Parma Ravenna Ferrara Modena Reggio E. Bologna 2,2 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 Numero medio di componenti 27 Figura 23: Numero medio di componenti per famiglia 27 e 21. Non è attualmente disponibile il dato aggiornato sulle famiglie unipersonali, e il confronto resta quello tra censimento 21 e censimento 1991 (vedi Figura 231). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXI

22 26% 25% 24% Parma Bologna % famiglie unipersonali % 22% 21% 2% 19% Modena Imola Reggio E. Rimini Forlì Ferrara Ravenna 18% 17% Cesena 16% 22% 23% 24% 25% 26% 27% 28% 29% 3% 31% 32% % famiglie unipersonali 21 Figura 231: % famiglie unipersonali 1991 e 21. In Regione Emilia Romagna, la speranza di vita alla nascita, calcolata su base triennale per disporre così di indicatori più affidabili, è maggiore per le femmine (circa 84,1 anni) rispetto ai maschi (79,1) e risulta in aumento in tutte le Province della Regione di circa un anno per triennio per i maschi e mezzo anno per triennio per le femmine M M F F Figura 232: Speranza di vita alla nascita. In Provincia di, la speranza di vita alla nascita per le femmine è inferiore di circa 7 mesi alla media regionale, per i maschi, invece, di circa 1 mesi. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXII

23 Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 233: Speranza di vita alla nascita, triennio Come la speranza di vita alla nascita, anche la speranza di vita a 65 anni (per i maschi 18,1 anni, per le femmine 21,6 anni) è, in Regione Emilia Romagna, in aumento di circa 6 mesi ogni triennio sia per i maschi che per le femmine. 3 M M F F Figura 234: Speranza di vita a 65 anni. Nella Provincia di, la speranza di vita a 65 anni è di poco inferiore alla media regionale, di circa 9 mesi per i maschi e 5 per le femmine. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXIII

24 Parma Reggio E Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 235: Speranza di vita a 65 anni, triennio Condizioni socio-economiche E noto che complessivamente le condizioni economiche della Regione Emilia Romagna sono mediamente più elevate rispetto a quelle medie nazionali. E presente, comunque, nell ambito regionale una certa disomogeneità fra le diverse Province. L ISTAT ha cambiato dal 24 le modalità di rilevazione degli indici, avviando una nuova analisi del trend con i nuovi dati. L ultimo anno disponibile è il 27. Per quanto concerne la Provincia di, i dati evidenziano tutti i tassi (attività: forza lavoro/popolazione, occupazione: occupati/popolazione e disoccupazione: in cerca di prima occupazione/popolazione) risultano inferiori al dato regionale. 75% % 65% 6% 55% 5% PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 236: Tasso di attività. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXIV

25 L aumento dell attività ed dell occupazione che si osserva negli anni, è legato, sempre nella Provincia di, soprattutto all aumento dell attività e dell occupazione per il sesso femminile, mentre per quello maschile si nota una tendenza alla diminuzione (dato che risulta essere in controtendenza sia all andamento regionale che nazionale). 75% % 65% 6% 55% 5% PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 237: Tasso di occupazione. 6% % 4% 3% 2% 1% % PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 238: Tasso di disoccupazione. In genere i dati relativi all occupazione e alla disoccupazione sono inversamente proporzionali (al crescere del tasso di occupazione diminuisce quello di disoccupazione e viceversa), e si collocano quindi lungo la diagonale secondaria del grafico. Solo nella nostra Provincia (e in misura inferiore a Ferrara) al terzo tasso di occupazione più basso della Regione (67,9% contro il 7,3 medio regionale) si accompagna come detto un tasso di disoccupazione anch esso inferiore alla media regionale (2,2% contro un 2,9% medio ). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXV

26 4,6% Rimini 4,2% Forlì-Cesena Tasso di disoccupazione 27 3,8% 3,4% 3,% 2,6% Ferrara Bologna Modena Ravenna 2,2% Parma Reggio E. 1,8% 65% 66% 67% 68% 69% 7% 71% 72% 73% Tasso di occupazione 27 Figura 239: Tasso di occupazione e disoccupazione. La percentuale di lavoratori interinali è superiore alla media regionale; è inferiore a quella di tutte altre Province emiliane e superiore a tutte le Province romagnole (ultimo dato disponibile il 26). Anche il trend di crescita è superiore alla media regionale, che però è influenzata dalle dimensioni della Provincia di Bologna, l unica in cui il dato è in notevole calo (vedi Figura 241). 75% 65% Ravenna Ferrara Reggio E. variazione interinali 26/24 55% 45% 35% 25% 15% Forlì-Cesena Rimini Parma Modena 5% Bologna -5% 1,% 1,5% 2,% 2,5% 3,% lavoratori interinali / popolazione attiva 26 Figura 24: Lavoratori interinali e trend di crescita. La composizione per genere dei lavoratori interinali è perfettamente sovrapponibile alla media regionale (59% maschi e 41% femmine). La Provincia di Parma presenta in termini relativi il maggior numero di donne (quasi il 5%), la Provincia di Rimini la percentuale più alta di uomini (oltre il 64%). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXVI

27 M F 1% 75% 5% 25% % Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forli-Cesena Rimini Figura 241: Composizione lavoratori interinali per genere. I lavoratori extracomunitari rappresentano poco più del 3% della popolazione in età lavorativa, in incremento di circa il 4% rispetto al 21. Entrambi i dati sono molto inferiori alla media regionale, in presenza di dati molto eterogenei tra le Province emiliano romagnole. lavoratori extracomunitari 27/21 3% 28% 26% Parma Reggio E. 24% 22% Bologna 2% 18% Ferrara 16% 14% 12% 1% Rimini Modena 8% 6% 4% 2% Ravenna Forlì-Cesena % 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% lavoratori extracomunitari 27 / popolazione Figura 242: Lavoratori extracomunitari su popolazione attiva. Disaggregando l incremento dei lavoratori extracomunitari per genere, in Provincia di l incremento è inferiore alla media regionale sia per i lavoratori (superiore solo a Ravenna), che per le lavoratrici (superiore solo a Ravenna e Forlì Cesena). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXVII

28 34% Reggio E. lavoratori extracomunitari 27 / 21 29% 24% 19% 14% 9% Forlì-Cesena Rimini Bologna Parma Ferrara Modena 4% Ravenna -3% 2% 7% 12% 17% 22% 27% 32% lavoratrici extracomunitarie 27 / 21 Figura 243: Incremento lavoratori extracomunitari per genere. La percentuale di donne sul totale dei lavoratori extracomunitari è passata dal 26% del 21, dato in assoluto più basso a livello regionale (media 31%), al 23,6% del 27, contro una media regionale 31,3%, con un minimo del 18,5% in Provincia di Forlì-Cesena ed un massimo del 54,5% in Provincia di Ferrara (vedi Figura 244). 6% 5% % 3% 2% 1% % Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 244: % lavoratrici extracomunitarie. La maggior parte della popolazione lavorativa (dati 27) è occupata nel terziario. Rispetto alla media regionale sono superiori le quote di occupati in agricoltura e nel terziario. 5,2% 3,9% 29,9% 35,5% 64,9% 6,6% Agricoltura Industria Terziario Figura 245:, occupati per settore. Agricoltura Industria Terziario Figura 246: Emilia Romagna, occupati per settore. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXVIII

29 Il confronto con le altre Province in riferimento agli occupati per settore è rappresentato nella successiva Figura % Agr icoltura Industria Terziario 6% 5% 4% 3% 2% 1% % PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 247: Occupati per settore. Il reddito pro capite è leggermente inferiore a quello regionale ( 21.5 rispetto a 22.3), con una chiara tendenza ad una ridotta spesa pro capite per consumi familiari ( 17.6 rispetto a 18.8). 23 Spesa procapite per consumi delle famiglie 28 Forlì-Cesena Rimini Bologna Ravenna 2 Parma 19 Ferrara Modena Reggio E Reddito procapite disponibile 28 Figura 248: Reddito medio e consumi procapite delle famiglie. Tra il 23 e il 28 il reddito disponibile è cresciuto in maniera leggermente superiore alla media regionale, in linea la crescita dei consumi. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXIX

30 17% Ferrara Spesa procapite per consumi delle famiglie 8/3 16% 15% 14% 13% 12% 11% 1% 9% Reggio E. Forlì-Cesena Ravenna Moden Bologna Parma Rimini 8% 5% 6% 7% 8% 9% 1% 11% 12% 13% 14% Reddito procapite disponibile 28/3 Figura 249: Variazione % reddito medio e consumi delle famiglie. Osservazioni epidemiologiche I dati di mortalità costituiscono, anche se in modo indiretto, un importante fonte di conoscenza dello stato di salute della popolazione. Da questi dati si possono infatti ottenere informazioni per comprendere l origine e l andamento di determinate patologie nella popolazione, per predisporre interventi mirati a ridurre la mortalità per quelle cause che oggi sono ritenute prevenibili e, ancora, possono essere utilizzate per la programmazione di quei servizi di assistenza e prevenzione per le patologie più frequentemente riscontrate. Come si evince dalle figure che seguono, il tasso standardizzato di mortalità 27 (ultimo anno disponibile) per tutte le cause della nostra Provincia è significativamente superiore alla media regionale sia per quanto riguarda la popolazione maschile, che, in misura minore, quella femminile Media Media FORLI' FORLI' Figura 25: Mortalità per tutte le cause maschi 27. Figura 251: Mortalità per tutte le cause femmine 27. Se si analizzano le diverse cause di morte, nella Provincia di, così come in Regione Emilia Romagna, le principali cause sia per i maschi che per le femmine sono: malattie cardiovascolari, tumori, traumatismi ed avvelenamenti, malattie dell apparato respiratorio e malattie dell apparato digerente. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXX

31 Per la maggior parte delle cause di morte (vedi da Figura 252 a Figura 265), se si confrontano i tassi standardizzati, si può osservare che non sussistono differenze significative di mortalità fra la Provincia di e la Regione. Per alcune cause di morte, invece, si evidenzia una mortalità significativamente superiore a quella regionale, in particolare per i tumori solo per le femmine (e in particolare per il tumore della mammella e del colon retto), malattie dell apparato respiratorio e digerente solo per i maschi e malattie del sistema cardiocircolatorio sia per i maschi che per le femmine. La numerosità dei morti per quest ultima causa specifica determina anche il dato della mortalità generale. Significativamente inferiore alla media regionale la mortalità per tumore al collo dell utero ovviamente per le femmine e traumi e avvelenamenti per i maschi Media Media FORLI' FORLI' Figura 252: Mortalità per tumore M 27. Figura 253: Mortalità per tumore F , 5 4 Media 3, 3 2, 2 Media 1, 1, FORLI' FORLI' Figura 254: Mortalità per tumore mammella 27. Figura 255: Mortalità per tumore collo dell utero Media 4 4 Media FORLI' FORLI' Figura 256: Mortalità per tumore colon retto M 27. Figura 257: Mortalità per tumore colon retto F 27. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXI

32 Media Media FORLI' FORLI' REGIONE Figura 258: Mortalità per trauma ed avvelenamenti M 27. Figura 259: Mortalità per trauma ed avvelenamenti F Media 8 Media FORLI' FORLI' Figura 26: Mortalità per malattie app. respiratorio M 27. Figura 261: Mortalità per malattie app. respiratorio F Media 4 Media FORLI' FORLI' Figura 262: Mortalità per malattie sist. circolatorio M 27. Figura 263: Mortalità per malattie sist. circolatorio F Media 4 3 Media FORLI' FORLI' Figura 264: Mortalità per malattie app. digerente M 27. Figura 265: Mortalità per malattie app. digerente F 27. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXII

33 Un altro indicatore che viene utilizzato per l analisi della mortalità è il calcolo degli anni di vita persi. E un indicatore che esprime la prematurità della morte e misura la quantità di anni potenzialmente persi e calcolati come la differenza tra l età di morte di ciascun individuo deceduto e un età presa come riferimento. I grafici che seguono mostrano gli anni di vita persi per le principali cause di morte, calcolati sul triennio per una maggiore stabilità dei dati. In genere i valori a sono inferiori alla media regionale, tranne nel caso delle malattie del sistema respiratorio, del tumore del colon e dei traumi nelle femmine, e dell apparato digerente per i maschi. A fianco è riportato lo stesso dato riferito agli anni 22-24, per un confronto sugli andamenti nel tempo di questo indicatore. 14 M F MEDIA 14 M F MEDIA 12 MEDIA 12 MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 266: Anni di vita persi per mortalità generale Figura 267: Anni di vita persi per mortalità generale M F MEDIA 15 M F MEDIA 12 MEDIA 12 MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 268: Anni di vita persi per tumori Figura 269: Anni di vita persi per tumori MEDIA 18 MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 27: Anni di vita persi per tumore mammella Figura 271: Anni di vita persi per tumore mammella Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXIII

34 15 M F MEDIA 15 M F MEDIA MEDIA MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 272: Anni di vita persi per malattie apparato digerente Figura 273: Anni di vita persi per malattie apparato digerente M F MEDIA 35 3 M F MEDIA 25 2 MEDIA 25 2 MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 274: Anni di vita persi per traumatismi ed avvelenamenti Figura 275: Anni di vita persi per traumatismi ed avvelenamenti M F MEDIA MEDIA M F MEDIA MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 276: Anni di vita persi per tumore del colon retto Figura 277: Anni di vita persi per tumore del colon retto M F M F 1 MEDIA 1 MEDIA 8 MEDIA 8 MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 278: Anni di vita persi per mal sist circolatorio 4-6. Figura 279: Anni di vita persi per mal sist circolatorio 2-4. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXIV

35 M F 1 1 M F 8 MEDIA MEDIA 8 MEDIA MEDIA FORLÌ FORLÌ Figura 28: Anni di vita persi per malattie apparato respiratorio Figura 281: Anni di vita persi per malattie apparato respiratorio L impatto delle malattie infettive è ancora importante in termini di morbosità mentre la mortalità è nettamente diminuita. Le malattie più frequenti sono sicuramente ancora quelle dell infanzia ma quelle a maggior impatto, soprattutto nell adulto, sono la tubercolosi e l AIDS. La tubercolosi è una patologia la cui frequenza è diminuita in modo costante dall inizio del secolo fino agli anni 8 ed è rimasta stabile fino all inizio degli anni 9, periodo in cui si è evidenziato una tendenza all aumento /22 23/ / Parma Reggio Emilia Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Figura 282: Incidenza TBC. Nel biennio l incidenza della tubercolosi polmonare nella nostra Provincia era inferiore alla media regionale: 7,6 per 1. abitanti contro 7,9 della Regione. Infatti se a livello medio regionale il dato è stabile rispetto al biennio precedente, in Provincia di il dato è diminuito. Per quanto concerne l AIDS, i dati relativi alla prevalenza indicano un valore in linea con la media regionale: nel 27 il tasso di prevalenza provinciale era pari a 39,8 per 1. abitanti e quello regionale pari a 39,2 per 1. abitanti. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXV

36 Da evidenziare, comunque, che dall anno 2 ad oggi i casi di AIDS nella nostra Provincia si sono mostrati in aumento come in tutta la Regione. Dal 24 il dato è sovrapponibile a quello medio regionale. 7 Parma Reggio Emilia Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì 3 Cesena Rimini Figura 283: Prevalenza AIDS. Anche i dati relativi all incidenza (sempre calcolati per 1. residenti) mostrano un inversione di tendenza nel biennio rispetto ad un aumento a livello regionale. L andamento è molto differenziato tra le Province:, che nel 2-21 aveva un tasso superiore solo a Reggio Emilia e Cesena, nonostante il decremento dell ultimo biennio si colloca attualmente al secondo posto, dopo Forlì e alla pari di Ravenna Parma Reggio E. Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Figura 284: Incidenza AIDS. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXVI

37 Stili di vita Dal 27, nella nostra Azienda come a livello regionale e nazionale, è stato avviato il sistema di sorveglianza Passi finalizzato al monitoraggio continuo di tali abitudini e stili di vita. Dai dati 28 emerge che: la percentuale di obesi nel territorio provinciale è inferiore rispetto a quella regionale (5% contro il 11.2%); le persone sedentarie (quelle che non effettuano un lavoro pesante e praticano attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato) sono in numero inferiore (16% contro 2,1%); il 43% della nostra popolazione aderisce alle linee guida sull attività fisica contro il 36,6% della popolazione regionale; i fumatori, invece, sono in percentuale maggiore (36% contro il 31,4%). Come a livello regionale, i fumatori sono in maggioranza maschi anche se ormai è elevata la percentuale di femmine che fuma. Per quanto riguarda il consumo di alcol, viene monitorato il dato relativo ai consumatori a rischio. Per consumatori a rischio si intendono i forti bevitori (chi beve più di 3 unità/giorno per gli uomini e più di 2 unità/giorno per le donne), i bevitori fuori pasto (chi ha bevuto fuori pasto almeno 1 volta la settimana nell ultimo mese) ed i bevitori binge (chi ha bevuto almeno una volta 6 o più unità di bevande alcoliche in una sola occasione nell ultimo mese). La percentuale di bevitori a rischio nel nostro territorio non differisce significativamente da quella regionale (19% contro 18,4%). Questa modalità di consumo risulta più diffusa fra i giovani (il 51% fra anni) e tra gli uomini che rappresentano il 79%. Per quanto concerne il rischio cardiovascolare: il 13% delle persone è iperteso contro un dato regionale del 2,7%. La fascia di età maggiormente coinvolta è quella compresa fra i 5 e 69 anni ed il 63% delle persone ipertese è in trattamento farmacologico; il 24% delle persone è portatore di ipercolesterolemia contro il 28% regionale. Il 14% degli ipercolesterolemici è in trattamento farmacologico. Sicurezza Incidenti stradali Gli incidenti stradali costituiscono uno dei maggiori fenomeni che hanno impatto sulla morbosità e sulla mortalità della popolazione. La Regione Emilia Romagna e in particolare presentano, sia per loro rilevanza come nodo stradale tra il nord ed il sud del paese sia per l intensa attività economica che induce una elevata mobilità, una incidentalità rilevante. Il numero degli incidenti, sia in Provincia che in Regione, tende dal 198 a rimanere costante nel tempo e, mentre il numero dei morti sembra evidenziare un trend in diminuzione (la notevole variabilità del dato provinciale è soprattutto legata al fenomeno di una ridotta popolazione), il numero dei feriti, strettamente correlato a quello degli incidenti, tende a rimanere costante (vedi Figura 285). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXVII

38 12, 1, 8, 6, 4, Incidenti PC Morti PC Feriti PC Incidenti Morti Feriti Figura 285: Numeri indice incidenti stradali. Di conseguenza, se si analizzano i diversi indicatori relativi agli incidenti stradali, si può osservare come il Rapporto di pericolosità (morti/morti e feriti) ed il Rapporto di mortalità (morti/incidenti) mostrino un trend in diminuzione (leggermente in controtendenza il 27), mentre il Rapporto di lesività (feriti/incidenti) tenda a rimanere costante (vedi Figura 286). 11, 1, 9, 8, 7, 6, 5, Rapp. di Mortalità PC Rapp. di Lesività PC Rapp. di Pericolosità PC Rapp. di Mortalità Rapp. di Lesività Rapp. di Pericolosità Figura 286: Numeri indice indicatori relativi agli incidenti stradali. 4% Rapporto di mortalità Rapporto di pericolosità 3% MEDIA 2% MEDIA 1% % Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 287: Confronto indicatori relativi agli incidenti stradali. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXVIII

39 Come negli anni precedenti, viene mantenuto a livello aziendale il monitoraggio degli accessi in Pronto Soccorso per incidenti stradali: nel 28 sono stati complessivamente (1.774 femmine e maschi), in leggero calo rispetto al 27. La popolazione che, complessivamente, è stata coinvolta maggiormente è quella maschile (57,3% contro il 42,7% femminile), la fascia d età maggiormente coinvolta è quella compresa fra i 25 ed 34 anni all interno della quale avviene il 24% di tutti gli incidenti. 7 6 F M >74 Figura 288: Accessi al PS per incidenti per età e sesso. La maggior parte degli incidenti ha avuto come esito traumi, contusioni e distorsioni (85%) e, quindi, con conseguenze non particolarmente gravi. Nel 45% di questi erano presenti lesioni del rachide e nel 2% politraumi. Infortuni L andamento complessivo degli infortuni sul lavoro, espresso come tasso per 1 addetti, nella nostra Provincia come a livello regionale, mostra un lieve aumento negli ultimi due anni. Per il dato grezzo è disponibile anche un confronto con il dato medio nazionale, mentre per il dato standardizzato sono possibili confronti solo all interno della Regione. 6, 5,5 PC ITALIA 5, 4,5 4, 3,5 3, 2,5 2, Figura 289: Infortuni indennizzati per 1 addetti (tasso grezzo). Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XXXIX

40 Il tasso a è sempre inferiore al dato regionale, anche se con scarti sempre minori. Il dato regionale, anche se grezzo, è molto superiore al dato nazionale, sia per lo specifico tessuto produttivo della rispetto alla realtà produttiva nazionale, sia per una più puntuale denuncia Parma ReggioEmilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 29: Infortuni indennizzati per 1 addetti (tasso standardizzato). Tenuto conto della presenza di lavoratori extracomunitari nei vari settori produttivi, da alcuni anni viene monitorata anche la frequenza di infortuni in questa fascia di popolazione. La percentuale di infortuni in cui sono coinvolte persone straniere sugli infortuni totali tende ad aumentare e mostra un valore più alto rispetto alla media regionale. (vedi Figura 291). Sicuramente questo dato risente anche dell aumento del numero di lavoratori stranieri che progressivamente entrano nel mondo del lavoro nel nostro territorio. Non sono disponibili aggiornamenti di questi dati oltre il 24. 2% rer22 rer23 rer24 15% 1% 5% % Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 291: % infortuni a lavoratori stranieri. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XL

41 Appendice 2: Mappe delle sedi erogative Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Sarmato Rottofreno Castelvetro Ziano Borgonovo Gragnano Caorso San Pietro in Cerro Villanova d'arda Gossolengo Pontenure Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Morfasso Ospedale Zerba Cortebrugnatella Cerignale Farini Casa di cura Casa protetta / RSA Ottone Ferriere Hospice Centro diurno Figura 292: Offerta territoriale 1. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLI

42 Castel San Giovanni Sarmato Rottofreno Calendasco Caorso Monticelli Castelvetro Ziano Borgonovo Gragnano Gossolengo Pontenure San Pietro in Cerro Cortemaggiore Villanova d'arda Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Vigolzone Carpaneto Travo Ponte dell'olio Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Cortebrugnatella Farini Morfasso Sportelli Zerba Cerignale Punti prelievo Ottone Ferriere Guardia medica Figura 293: Offerta territoriale 2. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLII

43 Castel San Giovanni Sarmato Calendasco Rottofreno Monticelli Castelvetro Ziano Borgonovo Gragnano Caorso San Pietro in Cerro Villanova d'arda Nibbiano Agazzano Gossolengo Podenzano Pontenure Cadeo Cortemaggiore Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Salute mentale Ottone Ferriere Consultorio Poliambulatorio Figura 294: Offerta territoriale 3. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLIII

44 Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Ziano Borgonovo Sarmato Rottofreno di Gragnano Pontenure Gossolengo Caorso Castelvetro San Pietro in Cerro Villanova d'arda Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Distretto di Ponente Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Distretto di Levante Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Sicurezza ambienti di vita e lavoro Ottone Ferriere Sicurezza alimentare Patenti e certificazioni Figura 295: Offerta territoriale 4. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLIV

45 Appendice 3: Qualità dell assistenza Nati con basso peso alla nascita per 1 residenti Figura 296: Basso peso alla nascita per 1. nati residenti. Diabete, complicazioni a breve termine per 1 residenti,7,6,5,4,3,2,1,,63,57,55,44,28, Diabete, complicazioni a lungo termine per 1 residenti 4, 3, 2, 1,, 1,66 1, ,7 2,46 2,16 1,9 Figura 297: Complicazioni del diabete a breve termine per 1. residenti. Figura 298: Complicazioni del diabete a lungo termine per 1. residenti. Ricoveri polmonite e influenza anziani per 1 residenti 1,5 1,2,9,6,3, 1,43,87,81,58,25, Figura 299: Ricoveri per polmonite e influenza negli anziani. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLV

46 Percentuale di cesarei 4 36, , ,2 35,1 3, , Figura 3: Percentuale di parti cesarei. Figura 31: Parti AUSL PC. 1, 1,,8 PC,8 PC,6,6,4,4,2,2,, isterectomia laminectomia colecistectomia prostatectomia anca ginocchio Figura 32 e 33: Mortalità intraospedaliera per interventi a basso rischio ogni 1 ricoveri, dettaglio 1,,8 PC,6,4,2, TOTALE Figura 34: Mortalità intraospedaliera complessiva per interventi a basso rischio ogni 1 ricoveri. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLVI

47 Mortalità intraospedalierea per infarto miocardico acuto 25, 22,5 2, 17,5 15, 12,5 1, Figura 35: Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto (IMA). 2,5 PC 18, 16, PC 2, 14, 12, 1,5 1, 1, 8, 6,,5 4, 2,, , asma diabete ipertensione scompenso bpco Figura 36 e 37: Ricoveri evitabili per 1. dimessi, dettaglio. 35, 3, PC 25, 2, 15, 1, 5,, totale Figura 38: Ricoveri evitabili per 1. dimessi, complessivo. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLVII

48 1,,9 PC 4,5 4, PC,8 3,5,7 3,,6 2,5,5,4 2,,3 1,5,2 1,,1,5,, asma diabete ipertensione scompenso bpco Figura 39 e 31: ricoveri evitabili per 1. residenti dettaglio 8, 7, PC 6, 5, 4, 3, 2, 1,, totale Figura 311: Ricoveri evitabili per 1. residenti, complessivo. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLVIII

49 Appendice 4: La carta di identità del personale Tipologia Contrattuale Dipendenti Convenzionati Altro TOTALE Tabella 13: Personale per tipologia. Dipendenti 87,5% Altro 2,8% Convenzionati 9,7% Figura 312: Composizione del personale. Assunzioni Tempo Indeterminato Tempo determinato (compreso art. 15 septies) Mobilità da altre Aziende Categorie protette Incarichi straordinari annuali Totale assunzioni Cessazioni Pensionamenti Dimissioni volontarie, di cui: - Tempo indeterminato Tempo determinato Fine incarico Mobilità verso altre Aziende Altro Totale cessazioni Assunzioni-cessazioni Tabella 14: Movimento del personale. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. XLIX

50 Dipendenti Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tabella 15: Personale dipendente per categoria. La categoria altro personale comprende: personale di riabilitazione; personale di vigilanza e ispezione e di prevenzione ambiente e luoghi di lavoro; massofisioterapista e massaggiatore (ad esaurimento); assistente religioso; assistente sociale; assistente tecnico; collaboratore tecnico professionale; programmatore; operatore tecnico specializzato e/o esperto; operatore tecnico; assistente sanitario. Altri dirigenti 3% Infermieri 4% OTA, OSS, Ausiliari 7% Medici e veterinari 17% Altro personale 18% Tecnici sanitar 5% Amministrativi 1% Figura 313: % personale dipendente per categoria. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. L

51 Convenzionati MMG PLS Continuità assistenziale Sumaisti Sumaisti (pers. equivalente) Tabella 16: Personale convenzionato per categoria. Sumaisti (pers. equivalente) 8% MMG 59% Continuità assistenziale 24% PLS 9% Figura 314: % personale convenzionato per categoria. Categorie di personale Altro personale Incarichi libero professionali Co.co.co Borse di studio Totali Tabella 17: Altro personale per categoria. Incarichi libero professionali 64% Co.co.co. 27% Borse di studio 9% Figura 315: % altro personale per categoria. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. LI

52 Ospedale Territorio Supporto Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tabella 18: Personale dipendente per livello di assistenza. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% S T H 3% 2% 1% % Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Figura 316: Distribuzione dipendenti per categoria e livello di assistenza <= <= <= <= <= Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Tabella 19: Personale dipendente per età e categoria. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. LII

53 1% 8% 6% <= % 2% % Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Figura 317: % dipendenti per categoria e età M F M F M F M F M F Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Tabella 2: Distribuzione dipendenti per categoria e sesso. 1% 8% 6% 4% F M 2% % Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Figura 318: Distribuzione dipendenti per categoria e sesso. Azienda USL di Bilancio di Missione 28 pag. LIII

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