S A N I T A` ( MORTALITA` PER CAUSA)

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1 S A N I T A` ( MORTALITA` PER CAUSA)

2 Premessa e note metodologiche In questo lavoro vengono rappresentate alcune elaborazioni sui dati di mortalità ricavati dai modelli Istat (D4 e D4bis per i maschi e D5 e D5bis per le femmine). Tali modelli, per la parte sanitaria, la compilazione è a cura del medico (medico ospedaliere o medico di famiglia o medico necroscopico) che ne accerta la causa di morte, indicando la malattia, lo stato morboso o il traumatismo che hanno contribuito al decesso, e le condizioni dell accidente o violenza che hanno provocato il traumatismo. Nella singola scheda viene specificata il caso di morte da causa naturale da quello di morte da causa violenta. In caso di morte naturale, essa viene classificata in: causa iniziale, eventuali cause intermedie o complicazioni, causa terminale. Una volta terminata la parte sanitaria, le schede vengono inviate all ufficio di stato civile del comune di residenza dell evento per completarle sulle informazioni demografiche del deceduto. Il singolo modello, formato in doppia copia, una volta compilato, una copia viene spedita alla ASL dove è avvenuto il decesso, l altra copia viene inviata all Istat. La copia che perviene all ASL, la causa di morte viene trascritta in un registro di mortalità. Le copie che vengono trasmesse all Istat, a partire dal 1995, per il 77% di esse vengono codificate automaticamente in base alla 9 Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-IX), mentre per il restante 23% ci si avvale ancora della codifica manuale, in quanto nel certificato di morte è presente una terminologia indecifrabile a causa della grafia dei medici o ad una maggiore o minore dettaglio del quadro morboso del deceduto. L uso della codifica automatica ha permesso di: migliorare la qualità del dato in quanto riduce la variabilità per la diversa interpretazione che i soggetti sanitari (medici compilatori) possono dare ad una stessa identificazione della malattia; ridurre l interpretazione soggettiva legata alla codifica manuale permettendo di comparare il dato di mortalità anche a livello internazionale; eliminare gli errori (circa il 2%) delle schede, dovuti alla non corretta registrazione del codice della causa apportato manualmente sulla scheda; ridurre i tempi di lavorazione sia nella elaborazione dei dati che nel rilascio del dato finale da parte dell Istat. Le tavole elaborate hanno lo scopo di mostrare l andamento della mortalità sia a livello provinciale che per singole Asl di residenza; esse sono così strutturate: - Morti e tassi grezzi per causa e provincia di residenza. Anno 2000 (maschi + femmine e femmine); - Confronto dei tassi grezzi di mortalità per provincia di residenza. Anni 2000/1995 (maschi + femmine);

3 - Confronto dei tassi standardizzati di mortalità per provincia di residenza. Anni 2000/1995 (maschi + femmine); - Tassi standardizzati per causa e Asl di residenza. Anno 2000 (maschi + femmine e femmine); - Morti per causa e classi d età per ognuna delle 13 Asl di residenza. Anno 2000 (maschi + femmine e femmine). - Morti per causa e classi d età della regione Campania. Anno 2000 (maschi + femmine e femmine). Le cause di morte esaminate nel seguito sono: GRUPPO DI CAUSE DI MORTE CODIFICA ICD-IX Malattie infettive e parassitarie Tumori di cui: stomaco Intestino Polmone Prostata Leucemie Mammella utero e ovaio Malattie delle ghiandole endocrine di cui: Diabete mellito Malattie del sistema nervoso Malattie del sistema circolatorio di cui: Cardiopatia ischemica Mal. Cerebrovascolari Malattie dell'apparato respiratorio di cui: Bronchite, enfisema, asma Malattie dell'apparato digerente di cui: Cirrosi epatica Mal. dell'apparato genitourinario Malformazioni congenite Cause di origine perinatale Stati morbosi mal definiti Traumatismi ed avvelenamenti di cui: fratture trauma cranici ed interni Altre cause ; ; Secondo la causa esterna: Suicidi Incidenti stradali E950-E959 E810-E819; E826-E829 Dai dati di mortalità ISTAT di cui si dispone, per alcuni di essi, non viene direttamente fornita l indicazione dell Asl di residenza del deceduto; essa è stata derivata dall informazione sulla provincia ed il comune di residenza.

4 Poiché per 566 decessi è omesso il comune di residenza, per essi non si è potuto risalire all Asl. La tabella seguente mostra come sono distribuiti tra le varie province i dati mancanti: PROVINCIA Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno NON RECUPERATI Analisi della mortalità in Campania Nel 2000 si sono verificati, in Campania, decessi, di cui maschi e femmine. Rispetto al 1995 (come anno di confronto) si sono registrati, in termini assoluti, ben 1688 decessi in più, con un tasso grezzo di mortalità (decessi per abitanti) che varia da 819,63 del 2000 a 794,14 del Il dato della Campania incide con il 8,46% rispetto al dato nazionale e si colloca al 3 posto in graduatoria dopo la Lombardia ed il Piemonte. Grafico 1 - Incidenza per regione 15,00 14,00 13,00 12,00 11,00 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 8,46 Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Estero e N.I. (a) Analizzando il quoziente o tasso di mortalità a livello provinciale degli avvenuti decessi si riscontra che è la provincia di Benevento quella che detiene il primato di mortalità sia per il 2000 che per il 1995, rispettivamente del 1039,08 e del 983,02, come si evince dal prospetto qui di seguito presentato.

5 PROSPETTO - CONFRONTO DEI TASSI GREZZI DI MORTALITA' PER PROVINCIA DI RESIDENZA - ANNI (MASCHI + FEMMINE) (tasso grezzo per abitanti) AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO CAMPANIA CAUSE DI MORTE Malattie infettive e parassitarie 4,77 4,76 5,80 3,38 4,55 2,74 5,00 3,59 5,86 4,24 5,12 3,67 Tumori 222,10 200,64 232,31 218,30 197,95 188,70 208,51 190,58 219,37 199,44 211,24 194,17 di cui: stomaco 17,03 16,98 18,76 19,94 17,40 13,48 11,81 12,15 11,81 13,01 13,39 13,28 intestino 18,39 16,30 26,61 22,30 15,88 16,22 17,16 15,03 20,14 17,07 18,11 16,06 polmone 40,42 37,59 36,84 40,55 43,79 41,75 49,17 43,50 45,14 40,04 46,32 41,99 prostata 12,72 9,74 11,60 12,84 7,82 8,95 8,00 6,95 9,89 9,04 8,87 8,15 Leucemie 11,81 9,96 12,28 11,83 5,96 7,16 6,84 7,34 8,33 9,32 7,64 8,12 Malattie delle ghiandole endocrine 39,06 50,95 42,98 39,88 42,74 44,37 40,71 45,60 44,95 40,31 41,81 44,54 di cui: Diabete mellito 35,43 44,61 37,52 34,47 38,19 39,24 36,62 37,81 40,01 35,33 37,45 37,90 Malattie del sistema nervoso 17,26 15,17 22,17 20,95 14,60 13,36 15,13 11,89 17,03 15,59 15,93 13,52 Malattie del sistema circolatorio 489,85 432,98 519,54 497,09 367,29 349,72 330,52 331,23 391,96 377,94 369,29 359,06 di cui: Cardiopatia ischemica 127,17 106,21 132,36 135,51 103,82 97,09 104,30 104,71 111,24 109,87 108,71 106,27 Mal. Cerebrovascolari 163,28 150,14 185,57 164,57 124,14 117,37 102,82 97,25 119,94 121,95 118,01 112,35 Malattie dell'apparato respiratorio 68,13 63,41 66,18 63,19 48,23 46,76 48,78 47,09 59,88 60,98 53,15 51,74 di cui: Bronchite, enfisema, asma 42,47 41,21 37,18 40,89 28,50 25,88 28,23 26,92 31,50 38,65 30,42 30,80 Malattie dell'apparato digerente 49,05 50,05 50,15 50,01 44,26 48,07 46,52 52,58 44,77 45,57 46,23 50,28 di cui: Cirrosi epatica 27,93 27,40 27,63 29,06 26,98 33,40 30,81 36,13 26,55 26,11 29,06 32,81 Mal. dell'apparato genitourinario 18,62 10,42 15,35 12,84 12,96 12,52 11,90 12,44 14,28 10,42 13,20 11,94 Malformazioni congenite 2,27 4,30 2,05 2,70 2,34 3,70 3,00 3,85 2,56 2,77 2,72 3,60 Cause di origine perinatale 4,09 4,53 0,68 3,38 3,74 6,20 3,65 5,24 4,21 6,55 3,65 5,47 Stati morbosi mal definiti 18,17 20,15 20,81 19,60 13,08 10,38 16,74 16,81 9,71 12,91 15,19 15,54 Traumatismi ed avvelenamenti 37,93 30,57 42,64 35,48 27,56 38,17 24,20 26,60 32,87 31,27 28,31 29,93 di cui: fratture 22,71 16,30 26,27 17,23 12,61 16,70 13,45 13,51 18,40 18,08 15,62 15,24 trauma cranici ed interni 7,95 7,70 9,21 10,48 9,81 15,27 7,03 8,34 8,70 7,47 7,94 9,25 Altre cause 19,76 13,36 18,42 16,22 14,36 11,69 11,61 9,18 15,56 11,62 13,73 10,69 TOTALE 991,05 901, ,08 983,02 793,67 776,37 766,29 756,67 863,02 819,63 819,57 794,14 Fonte: ISTAT nostra elaborazione

6 Grafico 2-Quozienti di mortalità per provincia di residenza. Anni ,0 Quozienti di mortalità 1000,0 800,0 600,0 400,0 200,0 991,1 901,3 1039,1 983,0 793,7 776,4 766,3 756,7 863,0 818,6 819,6 794,1 969,7 971,5 0,0 Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Campania Italia Dal grafico si desume che il tasso grezzo di mortalità, per tutte le realtà geografiche ivi rappresentate, è aumentato rispetto al 1995, mentre in Italia lo stesso decresce di circa 2 punti in percentuale. Esso è minore in Campania rispetto al dato nazionale in entrambi gli anni presi in considerazione ( 819,6 nel 2000 e 794,1 nel 1995 contro al dato Italia, rispettivamente di 969,7 e 971,5). Altro aspetto da considerare è che la provincia di Napoli presenta un tasso largamente inferiore sia al dato regionale che a tutte le province campane. Volendo esaminare il tasso di mortalità per classi di età (tasso specifico per età) nei due anni presi in considerazione. Si osserva che dal 1995 la mortalità è diminuita costantemente nella quasi totalità delle classi di età, fanno eccezione i decessi avvenuti nel 1 anno di vita che nel 2000 presentano uno scarto in più del 1,2 per 1000 abitanti. (grafico 3). Appare logico che con l aumentare dell età il picco raggiunge valori esponenziali consistenti in considerazione anche dell allungamento della vita media degli individui con un progressivo invecchiamento della popolazione, e tale fenomeno vale sia per i maschi che per le femmine. Confrontando i valori dei tassi specifici con il dato nazionale, solo per il 2000, l andamento di mortalità per classi non cambia, sono sempre le popolazioni giovane (< di 1 anno) e quella vecchia (dai 65 anni in poi) che presentano le più alte frequenze di mortalità, quello della popolazione vecchia è sicuramente e naturalmente più elevato di quella giovane. Si può, inoltre, osservare che in Campania le classi di età dai 45 anni in poi, rispetto al dato Italia, il tasso specifico è leggermente superiore.

7 Confronto dei tassi specifici - Anno 2000 C l a s s i d i e t à Campania 4,8 0,2 0,1 0,4 0,6 1,2 3,2 8,5 23,1 83,2 Italia 4,3 0,2 0,1 0,5 0,6 1,1 2,7 7,0 18,7 76,4 Grafico 3-Tassi specifici di mortalità per età Mortalità (x 1000 abitanti) ,8 0,2 0,1 0,4 0,6 1,2 3,2 8,5 23,1 83, ,6 0,4 0,2 0,5 0,8 1,4 3,5 9,6 24,7 88,5 Età I valori dei tassi specifici per età individuano anche il rischio o la probabilità di morte o viceversa il grado di sopravvivenza di una determinata popolazione in relazione con l età dei soggetti. In genere viene rappresentata dalla classica curva, da cui si può desumere che nei primissimi mesi di vita e fino ad 1 anno vi è un discreto rischio di morte che si azzera rapidamente dopo l anno per poi risalire costantemente all invecchiare dei soggetti.

8 Rischio di morte nelle popolazioni Probalità di morte classi di età Campania Italia Si può dimostrare che mettendo a confronto due realtà geografiche, e scegliendo una qualsiasi annualità le due curve si sovrappongono. La stessa sovrapposizione si può verificarla se si mettono a confronto anche altre realtà geografiche siano esse regionali o provinciali di una nazione o con un altra nazione aventi le stesse condizione socioeconomiche. Quindi la non coincidenza della curva dipende, a parità di età, dalle condizioni socio-economiche di un paese, cioè se in un paese l indice di povertà è abbastanza elevato si assiste ad una maggiore curvatura sia nelle classi di età infantili e sia verso le classi di età della vecchiaia. Tassi specifici e tassi standardizzati I tassi di mortalità specifici permettono di limitare l effetto dell età sull evento mortalità permettendo un confronto corretto tra due popolazioni o tra due annualità non vicine. I tassi specifici hanno purtroppo lo svantaggio di non offrire un indice sintetico che permetta comodamente di confrontare i livelli di mortalità in due popolazioni o diverse annualità. Per questo motivo si ricorre ad indicatori di mortalità che vengono depurati dell effetto delle diverse strutture, essi si ricavano mediante le tecniche della standardizzazione. Esistono due metodi di standardizzazione: Standardizzazione diretta e Standardizzazione indiretta. In questo rapporto viene preferita la Standardizzazione diretta. Tale metodo è detto anche della popolazione tipo e si basa su una proporzione matematica tra i tassi di mortalità grezzi osservati in una popolazione e quelli che si sarebbero osservati in una popolazione standard rispetto alla composizione dell età. Si otterranno così per le popolazione a confronto dei tassi corretti per l effetto della differente struttura di età. Questi potranno essere comparati e le differenze evidenziate

9 tra le variabili dopo la standardizzazione non potranno essere ascritte alla variabile per cui si è operata la correzione. Ad esempio, dai tassi grezzi di mortalità accorsi in Campania nel 1995 e nel 2000, essi risultavano, come precedentemente descritti, rispettivamente di 819,6 e 794,1 decessi per abitanti. Dal confronto di queste misure si può affermare che nel quinquennio esaminato non vi sia stata nessuna riduzione rilevante del rischio di morte nella Regione. Prima di affermare ciò s impone la standardizzazione di questi tassi rispetto alla struttura delle classi di età della popolazione regionale. Osservando i dati nella tabella sottostante, la quale riporta la struttura per età e i tassi di mortalità specifici nei due anni considerati, avremo: Tassi di mortalità specifici per età della popolazione campana nel 1995 e nel 2000 Anni Classe di età Popolazione N. morti Tasso di mortalità (*1000) , , , , , ,2 Nel periodo si nota una riduzione della popolazione compresa tra 0-24 anni, ed un aumento della stessa nelle fasce di età dei giovani-adulti e degli anziani. Anche se lo spazio di tempo è alquanto breve si può ritenere che si è avuto un leggero invecchiamento accompagnato da una riduzione delle nascite. Infine, dalla tabella si può evidenziare che in ogni classe di età il confronto tra i tassi di mortalità nei due anni indica che vi è stata una sensibile riduzione del rischio di morte specie nella classe degli ultrasessantacinquenni. Continuando il nostro esempio, dobbiamo a questo punto sintetizzare i dati nella tabella di cui sopra in due indici di mortalità per la diversa struttura della popolazione. Occorre innanzitutto individuare una popolazione di riferimento (popolazione standard) di cui si conosca la struttura per classi di età. Nelle nostre elaborazioni la popolazione standard di riferimento è la popolazione nazionale. Infatti, è irrilevante quale tipo di popolazione standard sarà utilizzata come riferimento, in quanto sebbene i tassi standardizzati saranno differenti in valore assoluto quello che cambia è il rapporto tra i tassi standardizzati delle due popolazioni. Supponiamo di utilizzare l insieme delle due popolazioni a confronto per i due anni di riferimento per costruire una popolazione virtuale che ha una struttura per età che

10 considereremo Standard. Nella tabella viene riportata la struttura della popolazione di riferimento. Struttura per classi di età della popolazione standard Classe di età Popolazione Popolazione standard 0-24 ( )= , ( )= , ( )= ,83 Totale ,000 Nella tabella proposta il dato della popolazione è stato arrotondato sia per difetto che per eccesso. Successivamente si calcola il numero dei morti attesi per classe di età nelle due popolazioni a confronto se queste avessero la stessa struttura di popolazione di quella presa come standard di riferimento. Il procedimento si riduce ad una semplice proporzione con la quale viene calcolato il numero dei morti attesi. Considerando la classe di età 0-24 anni, per calcolare il numero dei morti attesi nella popolazione regionale del 1995 si procede risolvendo la seguente operazione: 1203: = X : da cui si ricava: 1203 X = x27184 = 15, 3morti In modo analogo si calcola il numero dei morti attesi per tutte le classi e per la popolazione del Pertanto il numero totale dei morti attesi per popolazione deve quindi essere rapportato alla numerosità della popolazione standard (100 mila unità) per calcolare il Tasso di Mortalità Standard. Nella tabella che di seguito viene esposta sono riportati il numero dei morti attesi per le diverse classi di età nelle due popolazioni a confronto e i tassi di mortalità standardizzati per 1000 mila delle due popolazioni.

11 Numero di morti attesi per classe di età nelle popolazioni a confronto e tassi di mortalità standardizzati Anni Classe età N. morti attesi Tasso di mortalità (*100000) standardizzato Totale Totale 997 (1039/ )*100000=1039 (997/100000)*100000=997 Dai risultati ottenuti, dopo la standardizzazione, i tassi risultano confrontabili perché si riferiscono ad una popolazione con la medesima struttura per classi di età ed è evidente come il rischio di morte si sia ridotto, seppure lievemente, nella popolazione regionale tra il 1995 ed il 2000, in ragione anche di un periodo di tempo non tanto lungo. Per concludere, gli esempi riportati, in presenza di fenomeni sanitari, l uso di indicatori quali l incidenza, tassi di mortalità grezzi porta in genere a risultati distorti e quindi ad interpretazioni sbagliate del fenomeno che si osserva. Si determina che il confronto tra questi indicatori sanitari deve basarsi su misure specifiche per la variabile strutturale di popolazione considerata o mediante misure sintetiche standardizzate. E bene ricordare che i tassi specifici di un evento sono misure reali della probabilità dell evento e sono usate e vanno usate per conoscere le reali condizioni sanitarie di una popolazione. I tassi standardizzati, invece, sono misure non reali della probabilità dell evento e sono impiegati per confrontare l evento tra due o più popolazioni. Seguendo la procedura sinora enunciata si è potuto standardizzare la mortalità degli anni presi in esame in Regione Campania, sia per provincia, sia per ASL e sia per tutte le cause dei decessi. Qui di seguito vengono riportate le tabelle calcolate per i tassi standardizzati. Qualora si volesse approfondire l argomento e si vorrebbero dati più disaggregati (per sesso, per ASL, per Distretto sanitario, per comuni), si può accedere al sito Internet al link Statistica.

12 CONFRONTO DEI TASSI STANDARDIZZATI DI MORTALITA' PER PROVINCIA DI RESIDENZA - ANNI (MASCHI + FEMMINE) (tasso standardizzato per abitanti) AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO CAMPANIA CAUSE DI MORTE Malattie infettive e parassitarie 4,96 5,37 5,56 3,39 6,03 4,40 6,72 5,18 6,59 5,61 6,35 5,14 Tumori 224,07 221,20 221,00 226,63 268,76 291,34 300,66 301,95 251,83 255,91 272,66 277,64 di cui: stomaco 17,24 17,71 17,69 21,38 23,28 20,86 17,57 19,25 13,59 16,83 17,48 19,01 intestino 18,30 17,74 25,16 22,80 21,89 24,96 25,90 24,88 23,40 22,63 23,92 23,61 polmone 41,49 41,46 35,25 41,30 58,16 62,21 69,27 67,07 51,36 50,35 58,89 58,53 prostata 12,26 11,18 10,49 13,82 11,61 17,41 13,03 12,85 11,73 12,51 12,29 13,22 Leucemie 11,89 10,70 11,83 12,21 8,16 10,58 9,38 11,45 9,32 11,54 9,63 11,31 Malattie delle ghiandole endocrine 38,54 57,13 39,85 42,62 61,65 71,81 63,24 77,72 52,58 54,15 56,32 67,18 di cui: Diabete mellito 34,93 50,11 34,57 36,21 55,91 65,31 57,86 67,46 46,94 48,19 50,99 58,68 Malattie del sistema nervoso 17,02 15,91 20,33 22,89 20,65 22,49 22,97 19,72 19,84 20,33 21,08 20,24 Malattie del sistema circolatorio 471,59 499,88 472,41 546,92 590,22 681,84 556,66 638,72 474,32 544,81 526,34 600,31 di cui: Cardiopatia ischemica 124,41 117,85 121,74 149,55 158,29 170,89 169,11 110,13 132,07 152,99 150,58 130,34 Mal. Cerebrovascolari 156,19 176,43 167,37 180,92 204,82 238,39 178,29 195,64 147,12 177,29 171,42 193,37 Malattie dell'apparato respiratorio 65,53 73,73 60,15 67,39 75,48 91,99 81,46 90,24 72,32 88,60 75,17 86,47 di cui: Bronchite, enfisema, asma 40,72 47,28 33,68 43,65 44,64 50,19 46,71 51,39 38,24 56,05 43,07 51,29 Malattie dell'apparato digerente 49,32 57,02 47,43 52,74 62,35 77,23 69,06 86,05 52,01 59,65 60,90 74,15 di cui: Cirrosi epatica 28,50 30,06 26,69 30,30 36,17 50,86 43,75 56,47 30,23 33,50 37,10 46,42 Mal. dell'apparato genitourinario 18,28 12,33 13,91 13,08 20,88 22,52 19,35 23,43 16,97 14,71 18,39 19,42 Malformazioni congenite 2,20 3,79 1,91 2,38 1,94 2,72 2,56 2,82 2,51 3,84 2,40 4,87 Cause di origine perinatale 3,86 3,61 0,65 2,71 2,81 3,98 2,64 3,41 3,67 10,62 2,83 8,07 Stati morbosi mal definiti 17,65 24,01 19,51 21,88 17,18 18,13 20,54 22,11 11,13 19,00 18,20 22,06 Traumatismi ed avvelenamenti 37,15 35,09 40,80 37,20 37,18 55,71 34,54 40,36 37,46 38,86 36,00 41,20 di cui: fratture 21,56 18,94 24,53 18,56 19,35 29,40 21,31 23,96 21,72 23,76 21,29 23,39 trauma cranici ed interni 8,25 8,49 9,12 10,39 11,45 18,65 8,26 10,17 9,24 8,57 8,91 11,05 Altre cause (a) 18,72 14,94 16,75 18,96 23,35 21,91 18,56 16,71 18,90 16,13 19,28 17,12 TOTALE 968, ,00 960, , , , , , , , , ,87 Fonte: ISTAT nostra elaborazione

13 Grafico 4 - Tassi standardizzati per Asl di residenza. Anno 2000 NA 3 SA 2 NA 1 NA 4 CE 2 NA 2 CE 1 NA 5 AV 2 BN SA 3 AV 1 SA Dal grafico 4 si deduce che è l ASL di NA3 che detiene, nel 2000, una percentuale maggiore di tasso standardizzato rispetto alle altre, nel mentre è l ASL SA1 che fa registrare il tasso minore. Grafico 5 - Tassi standardizzati per Asl di residenza. Anno 1995 NA 3 CE 2 NA 4 SA 2 NA 1 NA 2 CE 1 NA 5 AV 2 BN SA 3 AV 1 SA

14 Mortalità per causa Esaminando dettagliatamente i dati della mortalità per grandi gruppi di causa nei due anni presi a confronto, si osserva, nei grafici 6 e 7, la distribuzione delle malattie nella popolazione regionale. Grafico 6-Mortalità per grandi gruppi di cause tra i residenti in Campania. Anno 2000 Mal. dell'apparato digerente 6% Traumatismi ed avvelenamenti 3% Altre cause 8% Tumori 26% Mal. dell'apparato respiratorio 6% Mal. delle ghiandole endocrine 5% Mal. del sistema circolatorio 46% Grafico 7-Mortalità per grandi gruppi di causa tra i residenti in Campania. Anno 1995 Mal. dell'apparato digerente 6% Traumatismi ed avvelenamenti 4% Altre cause 8% Tumori 24% Mal. dell'apparato respiratorio 7% Mal. delle ghiandole endocrine 6% Mal. del sistema circolatorio 45%

15 Ebbene, da essi, si può notare come le malattie del sistema circolatorio ed i tumori maligni rappresentano le due cause maggiori di mortalità. Da sole raggruppano circa il 70% di tutte le malattie e soltanto i decessi dovuti a problemi circolatori raggiunge il 45%. Le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte nel complesso della popolazione e negli adulti e la seconda causa, dopo i tumori, negli adulti (dai 35 ai 79 anni). Queste malattie hanno subito nel 2000 rispetto al 1995 una notevole flessione in entrambi i sessi, passando da un tasso standardizzato di 68,70 decessi nel 1995 a 61,50 per uomini nel 2000, e da 53,20 a 45,99 per donne. Tale riduzione riguarda i decessi dovuti a disturbi circolatori dell encefalo, i quali costituiscono il 32% delle cause di morte nell ambito delle malattie del sistema circolatorio. In questo ambito si osserva che, soprattutto nelle classi di età compresi tra anni e negli ultraottantenni, hanno fatto registrare una flessione, e specificamente, nella classe di età anni si è avuto una flessione di -11% dei tassi di mortalità standardizzati per i maschi, da 149,38 decessi nel 1995 a 128,38 per nel 2000, e sempre per i maschi, nella classe superiore agli 80 anni si è passati dagli 872,32 decessi nel 1995 ai 814,74 decessi nel 2000 con una riduzione di oltre 55 punti in percentuale. Per le donne, invece, nelle stesse classi di età e negli stessi anni, si è ottenuto, rispettivamente, una diminuzione di quasi 15 punti nella popolazione femminile dai anni e -97 punti per le ottantenne. Anche i decessi per infarto del miocardio complessivamente diminuiscono in tutte le classi di età, nel 2000 il tasso si attesta a 6,73 decessi per contro un 7,73 nel 1995, fanno eccezione gli uomini che nello stesso periodo hanno subito un incremento. La flessione osservata nella regione è in linea con la dinamica osservata a livello nazionale ed in quasi tutte le realtà regionali, che negli ultimi decenni, ha trovato spiegazione nei progressi ottenuti sia in campo medico-chirurgico che in campo preventivo grazie ad una maggiore accessibilità da parte della popolazione ai servizi sanitari preposti alla diagnosi e cura di queste patologie. Il grafico 8 visualizza l andamento dei tassi standardizzati per le malattie del sistema circolatorio. Da esso si deduce che c è una maggiore mortalità negli uomini per questa tipologia e che in entrambi i sessi la regressione è alquanto costante tra un piccolo picco verificatosi nel 1998.

16 Graf.8-Andamento temporale dei tassi standardizzati delle malattie del sistema circolatorio. Campania Tassi standardizzati 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0, Anni M F Per i decessi relativi a tumori maligni è confermata la linea di tendenza osservata negli ultimi anni con un calo del tasso di mortalità ( esso, infatti, è passato da 27,7 per nel 1995 a 27,2 nel 2000). Il quadro dei decessi per tumori appare abbastanza differenziato secondo l età ed il sesso. Infatti, per gli anziani di oltre 80 anni il tasso aumenta notevolmente variando dai 237 decessi per nel 1995 ai 263 nel 2000; per le altre classi, invece, si assiste ad un decremento, ed il più consistente di esso è attribuito agli adulti dai anni, il cui calo è di oltre 5 punti in percentuale nei due anni in esame, nonostante che in questa classe è raggruppato quasi il 60% dei decessi di mortalità per tumori. Nelle donne si osserva una regolare diminuzione in tutte le classi è la più apprezzabile la si riscontra nelle anziane di 80 anni e più, il cui tasso subisce una variazione di oltre 2 punti in percentuale dal 1995 al L analisi della lieve riduzione dei livelli di mortalità dovuta a tumori interessa anche i giovani uomini di anni, e questo segnale assume un rilievo importante, in quanto per gli effetti di tale generazione, potrebbero portare in futuro all innalzamento della soglia di sopravvivenza anche nelle età più avanzate. Essendo il livello di mortalità abbastanza rilevante per il peso delle classi di età anziane rispetto a tutte le classi, i benefici di una maggiore sopravvivenza prima degli 80 anni vengono parzialmente assorbiti dagli aumenti della mortalità per neoplasie dopo queste età. Inoltre, l analisi per sesso, mostra che la mortalità di questa tipologia, è pressoché analoga nelle classi di età che vanno dai anni e tende ad aumentare negli uomini al crescere dell età sino a raddoppiare rispetto alle donne dopo i 60 anni. I tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni rappresentano le neoplasie più frequenti negli uomini con un rapporto di 1 a 5 rispetto alle donne, con 2550 casi nel

17 2000 contro i 2116 verificatesi nel Rilevante è la riduzione negli uomini nelle classi di età e anni della mortalità legata a queste neoplasie. Parallelamente al calo negli uomini, si registra un lieve aumento per questa causa nelle donne tra i anni (dallo 0,89 per nel 1995 allo 0,92 nel 2000) pur mantenendosi sempre a livelli inferiori rilevati nel sesso maschile. Questa situazione potrebbe essere legata alla più diffusa abitudine al fumo nelle donne contro un consumo minore negli uomini come si evince da fonti Istat (vedi Indagine multiscopo sulla salute ed altre pubblicazioni inerenti alla mortalità). Continuando ad analizzare la mortalità causata da tumori maligni agli organi respiratori e per le classi di età più avanzate, si constata che nel 2000 rispetto al 1995 vi è stato un aumento dei decessi negli uomini anziani (+80 anni) di circa il 5%. Una considerazione a parte merita la mortalità dei tumori maligni della mammella che nelle donne è la malattia per tumori più diffusa, con un ammontare di 838 casi di decessi nel 2000 contro i 756 nel 1995 e con un aumento del 10%. In termini di tassi standardizzati, nello stesso periodo, la mortalità per tumori al seno si riduce, passando da 3,25 nel ,33 decessi per donne nel 2000, grazie alla diminuzione dei tassi standardizzati di mortalità verificatesi per tutte le età. Pur registrando un aumento effettivo dei decessi per tale neoplasia, legato forse ad un problema generazionale a livello territoriale, cioè dal fatto che le donne, specie nelle zone meridionali, hanno una minore sensibilità nel ricorrere a strumenti di prevenzione e controllo; dall analisi risulta, infatti, che sono le donne dai anni quelle più esposte a rischio. La standardizzazione, invece, prospetta una diversa evoluzione della malattia, i cui benefici potrebbero derivare da una minore insorgenza della stessa per effetto di comportamenti dissimili rispetto al passato, soprattutto legati alla migliorata efficacia dei trattamenti medici, alla precocità della diagnosi ed infine alle campagne di prevenzione su tutto il territorio. La seconda causa di morte tra le neoplasie, in entrambi i sessi, è quella per tumori del colon, retto e ano. Mentre dal dato nazionale si evince che vi è una sostanziale stabilità, per la Campania gli eventi sono in costante crescita, infatti il tasso standardizzato passa da 2,31 per nel 1995 al 2,37 nel 2000, con un decremento fatto registrare nel 1997, anno in cui il tasso è sceso al 2,06. I fattori di rischio sono generalmente connessi con regimi di alimentazione e con stili di vita sedentari. Allo stile alimentare sono riconducibili anche i fattori di rischio attribuiti ai tumori dello stomaco. Per questa tipologia continua il calo del tasso di mortalità osservato negli ultimi 5-6 anni (periodo di osservazione). Sono questi, in effetti, i tumori che vanno annotati tra quelli in cui si sono verificati le diminuzioni più forti nella popolazione. Purtroppo interessano ancora una quota alquanto significativa di decessi, con tassi di mortalità nel 2000 pari a 2,5 (448 casi) per negli uomini ed a 1,3 (326) casi

18 nelle donne. Le incidenze maggiori di tali patologie sono accentuate nelle fasi avanzate della vita, ed in particolare negli ultraottantenni, perché interdipendenti agli stili alimentari che tendono a persistere nel tempo e i cui effetti si manifestano nel lungo periodo. Graf. 9-Andamento temporale dei tassi standardizzati dei tumori. Campania tassi standardizzati 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0, Anni M F L andamento temporale del tasso standardizzato riportato nel grafico 9 dimostra che in effetti dal 1995 al 2000, in entrambi i sessi, è in calo. Visualizza un andamento lineare, solamente nel 1998 e relativamente per gli uomini la quota supera il dato del Altra considerazione è che la mortalità per tumori negli uomini evidenzia un tasso doppio rispetto all altro sesso con un rapporto di proporzionalità di 2 a 1. Le malattie dell apparato respiratorio, nonostante la forte diminuzione di mortalità osservata negli ultimi decenni, sono ancora oggi la terza causa di morte dopo i tumori e le malattie cardiovascolari. Da un attenta analisi per tale causa, si constata che il numero dei decessi si mantiene stabile dal 1995 al 2000, pesandoli sotto l aspetto dei tassi standardizzati in complesso si avverte che essi sono in continuo calo, infatti dal 8,61 per decessi nel 1995 scendono a 7,51 nel Il calo è più accentuato nelle donne (4,46 per donne contro il 12,73 per uomini rilevato nel 2000). Sono sempre gli anziani (oltre gli 80 anni) le persone particolarmente esposte al rischio di mortalità a causa di problemi dell apparato respiratorio (69,55 per donne, 183,29 per gli uomini). Volendo approfondire la problematica per questa causa a livello provinciale così come dal PROSPETTO 4 presentato nelle pagine precedenti si evince che il peso del tasso di mortalità è maggiore nelle grandi città a forte densità abitativa come Napoli e Caserta,

19 dove influiscono anche fattori esterni, vedi l inquinamento atmosferico (traffico, scarichi industriali, ecc.) che contribuiscono ad alimentare la certezza di contrarre malattie respiratorie. L andamento temporale illustrato dal grafico 10 denota una evoluzione positiva del tasso standardizzato sia per gli uomini che per le donne. Come per le altre malattie fin qui analizzate anche in questa spetta al sesso maschile detenere la supremazia rispetto all altro sesso; complessivamente il tasso standardizzato per gli uomini risulta essere quasi il triplo delle donne ed è maggiore alla media regionale. Grafico 10- Andamento temporale dei tassi standardizzati delle malattie dell'apparato respiratorio. Campania Tasso standardizzato 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0, Anni M F Nelle malattie dell apparato digerente si registra un forte calo dei decessi che complessivamente diminuiscono di 7,7% dal 1995 al 2000, il cui esito ha contribuito in modo notevole la variazione manifestata negli uomini, che nello stesso periodo la mortalità decresce quasi del 10% (1382 casi nel 2000 contro i 1592 nel 1995). Ciononostante il rapporto tra i sessi è a svantaggio degli uomini, i quali presentano tassi di mortalità 1,5 volte superiori alle donne, per queste la diminuzione più evidente si riscontra tra le ultraottantenne. Nel complesso delle età i tassi standardizzati maschili, nel 2000, si riducono di -5,5% rispetto all anno precedente assestandosi a 7 decessi per maschi, mentre anche quelli femminili subiscono un calo di -6,4% corrispondente ad un valore del tasso pari a 5 decessi per (vedi grafico 11).

20 Tassi standardizzati 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 Grafico 11- Andamento temporale dei tassi standardizzati delle malattie dell'apparato digerente. Campania Anni M F Un aspetto positivo e che va sottolineato è l affermarsi di una progressiva tendenza alla riduzione della mortalità per cirrosi epatica, rientrando nelle malattie dell apparato digerente, dove in entrambi i generi si riscontra, in Campania, una corposa diminuzione: da 4,6 per decessi nel 1995 al 3,7 nel La mortalità associata al diabete mellito risulta costantemente in discesa sia per gli uomini, il cui tasso dal 5,13 per nel 1995 si stabilisce al 4,56 nel 2000, sia per le donne che fanno registrare un tasso che varia dal 6,25 del 1995 al 5,37 per donne del Questa causa di morte rappresenta una delle poche eccezioni in cui i tassi femminili sono più elevati di quelli maschili. Il rapporto diviene inoltre sfavorevole per le donne nelle classi di età molto anziane, ovvero laddove i tassi crescono esponenzialmente con l età, sono particolarmente elevati: nel 2000 si rilevano 55,5 decessi femminili ogni donne di età oltre gli 80 anni, rispetto a 39,6 decessi negli uomini della stessa età. Le malattie del sistema nervoso e degli organi dei sensi costituiscono un gruppo di cause di morte estremamente eterogeneo. Esse da un lato comprende patologie altamente letali, quali la malattia dei neuroni, le demenze senili e presenili ed il morbo di Parkinson, dall altro include malattie molto diffuse tra la popolazione, come l emicrania ma con mortalità scarsa o nulla. Anche se i decessi per queste patologie incidono per il 2% nel complesso di tutte le cause di morte, esse tendono ad aumentare. Nel 2000 il tasso standardizzato per le malattie del sistema nervoso si attesta al 2,44 per uomini contro il 2,35 nel

21 1995; così dicasi per le donne, il tasso passa da 1,72 per donne nel 1995 al 1,87 nel La mortalità risulta fortemente concentrata dopo i 60 anni, età in cui sono più frequenti malattie neurologiche quali la demenza senile di Alzheimer, le demenze infartuati oltre a quelle già citate. Tale analisi rispecchia in grandi linee l andamento del dato nazionale. La mortalità per malattie infettive e parassitarie, particolarmente elevata agli inizi del secolo è andata riducendosi nel tempo, grazie al miglioramento di condizioni igieniche e una maggiore diffusione delle vaccinazioni. Nello stesso tempo grazie anche all utilizzo di farmaci appropriati ha ridotto la letalità. Tuttavia negli anni presi in considerazione si assiste ad una lieve inversione di tendenza, in quanto da 0,65 decessi ogni uomini nel 1995 si passa nel 2000 a 0,71; così per le donne, da 0,38 decessi per nel 1995 ai 0,56 decessi nel Tale cambiamento è dovuto in particolare ad un incremento dei tassi tra le ottantenne (quasi 3 decessi per per tutte le età) e tra gli uomini dai anni (2,14 decessi per ). Le età maggiormente colpite dalla mortalità per malattie infettive sono infatti quelle anziane ed il peso dei decessi degli ultrasessantenni sul totale dei decessi è andato aumentando nel tempo, fino ad incidere 2000 con il 62,4% nei maschi e 82,9% nelle femmine. Le cause accidentali e violente rappresentano la prima causa di morte tra i giovani fino ai 34 anni. Il livello della mortalità per queste cause nel complesso delle età è sostanzialmente decrescente, passando da 5,39 nel 1995 al 4,58 per decessi nel 2000 relativamente agli uomini, e da 2,90 nel 1995 a 2,68 per decessi nel 2000 per le donne, per un ammontare assoluto nel 2000 di 1632 casi. Differenze cospicue di decessi si osservano sia nella composizione per classi di età e sia per genere. Nelle classi di età sono le persone anziane (+80 anni) che detengono un tasso superiore al 40% per decessi. Problema che bisognerebbe studiare meglio per approfondire le principali cause che provocano determinati tipi di incidentalità. Da una prima analisi gli eventi più ricorrenti sono gli investimenti di autoveicoli a motore, cadute, incidenti domestici, ecc.. La mortalità dei giovani dai anni di sesso maschile è quella che frena in misura maggiore la riduzione dei decessi dovute alle cause violenti ed accidentali verificatesi per le altre classi di età. Per essi il trend del tasso standardizzato è quello che, dal 1995 al 2000, subisce un calo minore rimanendo al 2,67 per decessi. Esso trova spiegazione principalmente nella dinamica della mortalità per incidenti stradali da veicoli a motore, che costituiscono circa il 60% di mortalità giovanile.

22 Andamento temporale dei tassi standardizzati per cause violente. Campania Tassi standardizzati 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0, Anni M F

23 Appendice

24 Decessi e tassi standardizzati per gruppi di cause,classi d'età e sesso in Campania (a) - Maschi CAUSE DI MORTE N. ASSOLUTO DI DECESSI DECESSI Tumori Tumori maligni dello stomaco Tumori maligni del colon, retto e ano Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni Tumori maligni della mammella della donna Diabete mellito Malattie del sistema nervoso Malattie del sistema circolatorio Infarto del miocardio Disturbi circolatori dell'encefalo Malattie dell'apparato respiratorio Malattie dell'apparato digerente Cause accidentali e violente Incidenti stradali Altre cause TOTALE TASSI STANDARDIZZATI per Malattie infettive e parassitarie 0,65 0,62 0,74 0,73 0,75 0,71 Tumori 39,52 39,09 38,76 40,01 38,77 39,11 Tumori maligni dello stomaco 2,69 2,65 2,32 2,41 2,30 2,50 -Tumori maligni del colon, retto e ano 2,89 3,02 2,68 3,16 2,88 3,02 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 12,03 11,76 11,63 11,79 11,60 11,68 -Tumori maligni della mammella della donna 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Diabete mellito 5,13 4,69 4,79 5,09 4,64 4,56 Malattie del sistema nervoso 2,35 2,16 2,10 2,12 2,12 2,44 Malattie del sistema circolatorio 68,70 64,67 64,41 65,43 62,38 61,50 -Infarto del miocardio 11,30 10,20 10,56 11,08 10,42 9,58 -Disturbi circolatori dell'encefalo 21,09 19,78 19,73 19,65 18,75 18,98 Malattie dell'apparato respiratorio 14,37 13,60 13,77 13,17 12,67 12,73 Malattie dell'apparato digerente 9,09 8,75 8,43 7,86 7,93 7,49 Cause accidentali e violente 5,39 5,06 5,19 5,34 4,89 4,58 -Incidenti stradali 1,33 1,19 1,26 1,22 1,34 1,07 Altre cause 8,66 8,19 8,33 7,57 7,43 7,59 TOTALE 153,87 146,83 146,52 147,31 141,57 140,69 (a) escluse le morti a meno di un anno di vita Fonte Istat su nostra elaborazione

25 Decessi e tassi standardizzati per gruppi di cause,classi d'età e sesso in Campania (a) - Femmine CAUSE DI MORTE N. ASSOLUTO DI DECESSI DECESSI Malattie infettive e parassitarie Tumori Tumori maligni dello stomaco Tumori maligni del colon, retto e ano Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni Tumori maligni della mammella della donna Diabete mellito Malattie del sistema nervoso Malattie del sistema circolatorio Infarto del miocardio Disturbi circolatori dell'encefalo Malattie dell'apparato respiratorio Malattie dell'apparato digerente Cause accidentali e violente Incidenti stradali Altre cause TOTALE TASSI STANDARDIZZATI per Malattie infettive e parassitarie 0,38 0,31 0,51 0,52 0,49 0,56 Tumori 19,48 18,52 18,50 18,68 18,09 19,22 Tumori maligni dello stomaco 1,35 1,16 1,17 1,15 0,95 1,26 -Tumori maligni del colon, retto e ano 1,90 1,84 1,62 1,92 1,86 1,92 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 1,30 1,47 1,53 1,30 1,46 1,65 -Tumori maligni della mammella della donna 3,25 3,08 2,98 3,07 2,97 3,22 Diabete mellito 6,25 6,02 5,43 5,40 5,28 5,37 Malattie del sistema nervoso 1,72 1,45 1,66 1,59 1,65 1,87 Malattie del sistema circolatorio 53,20 48,48 47,29 47,48 46,36 45,99 -Infarto del miocardio 5,02 4,69 4,41 4,77 4,59 4,62 -Disturbi circolatori dell'encefalo 18,08 17,01 16,53 16,19 15,75 15,82 Malattie dell'apparato respiratorio 5,10 4,20 4,27 4,47 4,44 4,46 Malattie dell'apparato digerente 6,09 5,69 5,43 5,39 5,34 5,00 Cause accidentali e violente 2,90 2,98 2,98 3,02 2,86 2,68 -Incidenti stradali 0,34 0,35 0,31 0,32 0,25 0,28 Altre cause 5,25 4,90 5,06 4,80 4,90 5,13 TOTALE 100,38 92,54 91,13 91,35 89,41 90,28 (a) escluse le morti a meno di un anno di vita Fonte Istat su nostra elaborazione

26 Decessi e tassi standardizzati per gruppi di cause,classi d'età e sesso in Campania (a) - Totale CAUSE DI MORTE N. ASSOLUTO DI DECESSI DECESSI Malattie infettive e parassitarie Tumori Tumori maligni dello stomaco Tumori maligni del colon, retto e ano Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni Tumori maligni della mammella della donna Diabete mellito Malattie del sistema nervoso Malattie del sistema circolatorio Infarto del miocardio Disturbi circolatori dell'encefalo Malattie dell'apparato respiratorio Malattie dell'apparato digerente Cause accidentali e violente Incidenti stradali Altre cause TOTALE TASSI STANDARDIZZATI per Malattie infettive e parassitarie 0,50 0,44 0,62 0,62 0,60 0,63 Tumori 27,73 26,83 26,81 27,33 26,50 27,26 Tumori maligni dello stomaco 1,90 1,77 1,66 1,68 1,52 1,75 -Tumori maligni del colon, retto e ano 2,31 2,32 2,06 2,42 2,26 2,37 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 5,85 5,82 5,84 5,72 5,78 5,89 -Tumori maligni della mammella della donna 1,85 1,74 1,69 1,74 1,68 1,83 Diabete mellito 5,87 5,58 5,23 5,33 5,09 5,10 Malattie del sistema nervoso 1,99 1,72 1,85 1,79 1,86 2,10 Malattie del sistema circolatorio 60,00 55,43 54,56 54,98 53,07 52,63 -Infarto del miocardio 7,73 7,05 7,01 7,46 7,06 6,73 -Disturbi circolatori dell'encefalo 19,33 18,19 17,86 17,60 16,96 17,14 Malattie dell'apparato respiratorio 8,61 7,68 7,79 7,69 7,50 7,51 Malattie dell'apparato digerente 7,41 6,99 6,71 6,49 6,47 6,09 Cause accidentali e violente 4,10 4,03 4,07 4,15 3,87 3,59 -Incidenti stradali 0,79 0,74 0,76 0,74 0,76 0,66 Altre cause 6,72 6,28 6,47 5,99 6,03 6,24 TOTALE 122,92 114,99 114,11 114,37 110,99 111,15 (a) escluse le morti a meno di un anno di vita Fonte Istat su nostra elaborazione

27 Tassi standardizzati di mortalità in Campania per sesso, età e grandi gruppi di cause. Anni 1995 e Maschi (a) (Tassi per ) c l a s s i d i e t à CAUSE DI MORTE totale Malattie infettive e parassitarie 0,10 0,09 0,31 2,00 2,58 0,65 Tumori 0,79 1,09 15,62 122,73 237,14 39,52 -Tumori maligni dello stomaco 0,00 0,06 1,22 7,43 19,63 2,69 -Tumori maligni del colon, retto e ano 0,00 0,07 0,81 9,00 20,36 2,89 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 0,02 0,03 5,39 42,22 44,88 12,03 Tumori maligni della mammella della donna 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Diabete mellito 0,00 0,04 1,41 14,82 42,98 5,13 Malattie del sistema nervoso 0,35 0,35 0,71 5,70 21,25 2,35 Malattie del sistema circolatorio 0,19 0,79 13,04 149,38 872,32 68,70 -Infarto del miocardio 0,02 0,01 1,00 18,40 105,46 8,16 -Disturbi circolatori dell'encefalo 0,04 0,15 1,60 42,04 614,64 33,07 Malattie dell'apparato respiratorio 0,14 0,15 1,19 30,51 199,36 14,37 Malattie dell'apparato digerente 0,09 0,35 4,16 25,74 61,91 9,09 Cause accidentali e violente 0,73 3,23 3,58 8,39 38,51 5,39 -Incidenti stradali 0,40 1,43 1,02 2,00 3,32 1,33 Altre cause 0,41 3,56 3,84 13,81 90,70 8,66 TOTALE 2,80 9,67 43,85 373, ,77 153, Malattie infettive e parassitarie 0,04 0,03 0,58 2,14 1,95 0,71 Tumori 0,50 0,97 14,87 117,11 263,43 39,11 -Tumori maligni dello stomaco 0,00 0,06 0,83 6,97 20,63 2,50 -Tumori maligni del colon, retto e ano 0,00 0,04 0,97 8,92 22,91 3,02 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 0,00 0,04 4,94 40,11 50,55 11,68 Tumori maligni della mammella della donna 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Diabete mellito 0,00 0,05 1,03 13,23 39,56 4,56 Malattie del sistema nervoso 0,09 0,27 0,75 5,51 25,38 2,44 Malattie del sistema circolatorio 0,15 0,85 10,81 128,38 814,74 61,50 -Infarto del miocardio 0,00 0,14 3,61 26,77 75,68 9,58 -Disturbi circolatori dell'encefalo 0,04 0,14 1,74 34,84 290,58 18,98 Malattie dell'apparato respiratorio 0,09 0,18 1,02 25,72 183,29 12,73 Malattie dell'apparato digerente 0,00 0,20 3,36 20,10 58,01 7,49 Cause accidentali e violente 0,26 2,67 2,66 6,48 40,93 4,58 -Incidenti stradali 0,15 1,38 0,84 1,75 0,75 1,07 Altre cause 0,46 2,82 3,71 12,27 77,39 7,59 TOTALE 1,60 8,05 38,79 330, ,68 140,69 (a) escluse le morti a meno di un anno di vita Fonte Istat su nostra elaborazione

28 Tassi standardizzati di mortalità in Campania per sesso, età e grandi gruppi di cause. Anni 1995 e Femmine (a) (Tassi per ) c l a s s i d i e t à CAUSE DI MORTE totale Malattie infettive e parassitarie 0,04 0,06 0,15 1,07 2,46 0,38 Tumori 0,44 1,12 10,99 52,33 125,73 19,48 -Tumori maligni dello stomaco 0,00 0,09 0,67 3,53 9,95 1,35 -Tumori maligni del colon, retto e ano 0,00 0,03 0,73 5,09 16,03 1,90 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 0,02 0,08 0,89 3,80 5,25 1,30 -Tumori maligni della mammella della donna 0,00 0,17 2,76 8,14 16,32 3,25 Diabete mellito 0,00 0,02 0,86 17,47 62,74 6,25 Malattie del sistema nervoso 0,22 0,23 0,50 3,91 17,43 1,72 Malattie del sistema circolatorio 0,11 0,43 5,48 88,92 853,47 53,20 -Infarto del miocardio 0,02 0,01 0,95 13,14 52,77 5,02 -Disturbi circolatori dell'encefalo 0,04 0,14 1,53 28,94 299,58 18,08 Malattie dell'apparato respiratorio 0,02 0,12 0,59 7,87 84,09 5,10 Malattie dell'apparato digerente 0,02 0,14 1,72 16,54 55,09 6,09 Cause accidentali e violente 0,20 0,65 0,87 3,68 42,30 2,90 -Incidenti stradali 0,15 0,29 0,31 0,62 0,23 0,34 Altre cause 0,56 0,86 1,44 8,97 67,71 5,25 TOTALE 1,60 3,64 22,61 200, ,01 100, Malattie infettive e parassitarie 0,08 0,03 0,20 1,89 2,29 0,56 Tumori 0,34 1,00 10,32 52,91 123,05 19,22 -Tumori maligni dello stomaco 0,00 0,02 0,53 3,46 9,62 1,26 -Tumori maligni del colon, retto e ano 0,00 0,04 0,74 5,11 16,31 1,92 -Tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni 0,02 0,05 0,92 4,81 9,13 1,65 -Tumori maligni della mammella della donna 0,00 0,10 2,75 8,44 14,62 3,22 Diabete mellito 0,02 0,02 0,67 14,80 55,46 5,37 Malattie del sistema nervoso 0,12 0,13 0,45 4,60 19,01 1,87 Malattie del sistema circolatorio 0,10 0,39 4,35 73,95 756,01 45,99 -Infarto del miocardio 0,00 0,01 0,89 11,24 52,71 4,62 -Disturbi circolatori dell'encefalo 0,04 0,16 1,11 23,01 275,52 15,82 Malattie dell'apparato respiratorio 0,04 0,07 0,56 7,62 69,55 4,46 Malattie dell'apparato digerente 0,00 0,11 1,17 14,03 45,21 5,00 Cause accidentali e violente 0,14 0,47 0,77 3,39 40,68 2,68 -Incidenti stradali 0,04 0,22 0,27 0,48 0,59 0,28 Altre cause 0,50 0,67 1,30 9,16 66,53 5,13 TOTALE 1,33 2,90 19,80 182, ,78 90,28 (a) escluse le morti a meno di un anno di vita Fonte Istat su nostra elaborazione

Risoluzioni 7_00010 (Serracchiani), 7_00051 (Pallini), 7_00055 (Rizzetto), 7_00057 (Epifani), 7_00059 (Polverini) e 7_00060 (Murelli)

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