RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SULLA MORTALITA NELL A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE - ANNO 2013
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- Rocco Lupi
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1 N. di decessi RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SULLA MORTALITA NELL A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE - ANNO 2013 A cura di: D. Bonarrigo C. Degli Stefani S. Speziali S. Pisani Direzione Generale - U.O.C. Osservatorio Epidemiologico Introduzione I dati oggetto di questo rapporto si riferiscono alle schede di morte ISTAT del 2013 raccolte presso il Registro di Mortalità dell ASL della Provincia di Varese. Vengono considerati i decessi dei soggetti residenti nel territorio aziendale e negli ambiti territoriali dei 12 Distretti Socio-Sanitari. Le popolazioni utilizzate per il calcolo dei tassi grezzi e standardizzati sono state rispettivamente quella al 31/12/2013 comunicata dalle Anagrafi dei 141 Comuni della Provincia e quella ISTAT del Censimento Mortalità complessiva Si sono registrati decessi (-0,9% rispetto agli del 2012) pari ad un tasso grezzo di 9,4 e ad un tasso standardizzato di 9,4 per 1000 abitanti. Il 48,0% dei decessi si è verificato nei maschi con un tasso grezzo di 9,3 e un tasso standardizzato di 12,0 per Il 52,0% si è verificato nelle femmine con un tasso grezzo di 9,6 e un tasso standardizzato di 7,7 per La completezza della rilevazione, confrontata coi decessi ufficialmente comunicati dalle anagrafi comunali, è stata del 99,9%. Nella figura n. 1 è riportata la distribuzione temporale per mese di decesso, considerando la media mensile come valore atteso. In particolare, i mesi di gennaio, marzo e dicembre fanno registrare i picchi più elevati di mortalità. Figura n. 1 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione temporale attesi osservati gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Mese di decesso Nel periodo , il tasso grezzo di mortalità mostra nel 2012 il valore più alto (tabella n.1 e figura n. 2). La mortalità del 2013 non presenta variazioni significative rispetto all atteso basato su quanto registrato nei 5 anni precedenti. 1
2 Tabella n. 1 - Numero di decessi registrati negli anni 2008/2013 nell'asl di Varese e relativi tassi grezzi di mortalità per 1000 ab. Anno Media Deviaz. St. Media-2DS Media+2DS N morti tassox1000 9,3 9,2 9,1 9,0 9,5 9,4 9,2 0,2 8,8 9,6 Considerando la residenza dei soggetti per Distretto d'appartenenza, si osservano i valori assoluti e percentuali illustrati nella tabella n. 2. Osservando anche le percentuali di popolazione dei Distretti (rispetto al totale dell ASL), si rileva un maggior peso proporzionale di mortalità soprattutto nei Distretti di Varese, Cittiglio e Luino. Tabella n. 2 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione per Distretto di residenza DISTRETTO NUMERO DECESSI % POPOLAZIONE (% su tot. ASL) ARCISATE 509 6,1 5,6 AZZATE 433 5,2 5,9 BUSTO ARSIZIO 784 9,4 9,3 CASTELLANZA 572 6,8 7,4 CITTIGLIO 744 8,9 8,1 GALLARATE ,4 13,9 LUINO 599 7,1 6,3 SARONNO 818 9,8 10,8 SESTO CALENDE 532 6,3 5,7 SOMMA LOMBARDO 606 7,2 8,0 TRADATE 476 5,7 6,2 VARESE ,2 12,9 ASL La figura n. 3 mostra l'andamento della mortalità per fascia d'età distinta per sesso. Si osserva che il numero dei casi totali cresce in funzione dell'età: i maschi fanno registrare un picco tra i anni e le femmine al di sopra degli 84 anni. In quest ultima fascia si verifica il 54,8% dei decessi per le femmine e il 29,2% per i maschi. La mortalità infantile è risultata pari a 1,9 per nati vivi. 2
3 Figura n. 3 ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione per sesso e fascia d'età Mortalità specifica per gruppi di cause La figura n. 4 illustra la mortalità proporzionale per i principali gruppi di cause. Rispetto al 2012, le percentuali mostrano un lieve aumento per le malattie dell apparato respiratorio, per malattie dell apparato digerente e per tumori; diminuiscono le malattie dell apparato cardiocircolatorio. La tabella n. 3 riporta il numero di decessi per causa e Distretto registrati nel In particolare, rispetto a quelle dell anno precedente, aumentano le morti per malformazioni congenite (+30,8%), per malattie respiratorie (+8,8%), quelle per diabete (+5,9%) e per malattie dell apparato digerente (+4,7%). Diminuiscono, invece, quelle per cause perinatali (-55,6%), per malattie infettive (- 17,5%) e per malattie dell apparato genitourinario (-12,4%).. 3
4 Tabella n. 3 - ASL della Provincia di Varese: morti per causa e Distretto nell'anno 2013 CAUSA DI MORTE* Arcisate Azzate Busto A. Castellanza Cittiglio Gallarate Luino Saronno Sesto C. Somma L. Tradate Varese ASL MALATTIE INFETTIVE TUMORI DIABETE MELLITO SISTEMA NERVOSO SISTEMA CIRCOLATORIO APPARATO RESPIRATORIO APPARATO DIGERENTE APPARATO GENITOURINARIO MALFORMAZIONI CONGENITE CAUSE PERINATALI CAUSE MALDEFINITE TRAUMATISMI E AVVELENAMENTI ALTRE CAUSE TOTALE * I Codici ICDX relativi ai gruppi di cause sono uguali a quelli delle tabelle 4 e 5 4
5 I Rapporti Standardizzati di Mortalità (SMR) Le successive figure n rappresentano la distribuzione geografica dei Rapporti Standardizzati di Mortalità (SMR) nel territorio aziendale, rispettivamente per tutte le cause, per i tumori e per le malattie del sistema cardiocircolatorio, con l obiettivo di evidenziarne le eventuali aree critiche. Determinando come mortalità attesa quella che mediamente si registra nella provincia, si è applicato il tasso specifico per fasce d età quinquennale della mortalità provinciale alla popolazione delle stesse fasce di ciascun distretto ottenendo il numero di morti attesi. Il rapporto tra osservati e attesi (SMR) indica una mortalità eccessiva se superiore ad 1, ridotta se inferiore ad 1. L eccesso o la riduzione sono stati testati statisticamente per minimizzare l effetto del caso nella valutazione delle differenze. Dalla figura 5 si rileva che la mortalità totale è significativamente più elevata nei Distretti di Arcisate e Luino. Tutti gli altri Distretti presentano valori di mortalità che non differiscono in maniera statisticamente significativa dalla mortalità aziendale. La mortalità per tumori presenta valori significativamente più elevati rispetto alla mortalità aziendale nei Distretti di Arcisate e Luino, mentre mostra un valore statisticamente più basso nel Distretto di Varese (figura 6). La mortalità per malattie del sistema cardiocircolatorio (figura 7) mostra un eccesso significativo nel Distretto di Luino e una diminuzione significativa nel Distretto di Azzate. Figura n. 5 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione in quartili degli SMR per tutte le cause nei 12 Distretti Socio-Sanitari 5
6 Figura n. 6 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione in quartili degli SMR per tumori nei 12 Distretti Socio-Sanitari Figura n. 7 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione in quartili degli SMR per malattie del sistema cardiocircolatorio nei 12 Distretti Socio-Sanitari 6
7 I decessi per causa di morte, sesso e fascia d età Le tabelle n. 4 e 5 illustrano più in dettaglio il numero dei decessi per le principali cause di morte, per sesso e per fascia d'età. Tabella n. 4 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione dei decessi per fascia d'età per le principali cause nei maschi CAUSA DI MORTE (Codici ICD X) <1 1-4 DECESSI PER FASCIA D'ETA' >85 TOT MALATTIE INFETTIVE (A00-B99) di cui: Tubercolosi (A15-A19; B90) AIDS (B20-B24) TUMORI (C00-D48) di cui: Stomaco (C16) Colon\retto (C18-C21) Polmone (C34) Leucemie (C81-C96) Prostata (C61) DIABETE MELLITO (E10-E14) SISTEMA NERVOSO (G00-H95) SISTEMA CIRCOLATORIO (I00-I99) di cui: Ipertensione (I10-I15) Cardiopatia ischemica (I20-I25) Vasculopatie cerebrali (I60-I69) Arteriosclerosi (I70) APPARATO RESPIRATORIO (J00-J99) di cui: Polmoniti (J12-J18) Bronchiti croniche\enfisema (J40-J46) APPARATO DIGERENTE (K00-K93) di cui: Cirrosi (K70;K73-K74) APPARATO GENITOURINARIO (N00-N99) MALFORMAZIONI CONGENITE (Q00- Q99) CAUSE PERINATALI (P00-P96) CAUSE MAL DEFINITE (R00-R99) TRAUMATISMI E AVVELENAM. (S00- T98.9) di cui: Frattura* Traumi cranici e traumi interni** ALTRE CAUSE TOTALE di cui: CAUSA ESTERNA INCIDENTI DA TRASPORTO (V01-V99) SUICIDI (X60-X84) *S02-S02.9; S07-S07.9; S12-S12.9; S22-S22.9; S32-S32.8; S42-S42.9; S52-S52.9; S62-S62.8; S72-S72.9; S82-S82.9; S92-S92.9; T02-T02.9; T08; T10; T12; T14.2 **S06-S06.9; S20-S21.9; S26-S29.9; S36-S39.9; T04.1; T04.7; T04.9 7
8 Tabella n. 5 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione dei decessi per fascia d'età per le principali cause nelle femmine CAUSA DI MORTE (Codici ICD X) DECESSI PER FASCIA D'ETA' < >85 TOT MALATTIE INFETTIVE (A00-B99) di cui: Tubercolosi (A15-A19; B90) AIDS (B20-B24) TUMORI (C00-D48) di cui: Stomaco (C16) Colon\retto (C18-C21) Polmone (C34) Mammella (C50) Utero (C53-C55) Leucemie (C81-C96) DIABETE MELLITO (E10-E14) SISTEMA NERVOSO (G00-H95) SISTEMA CIRCOLATORIO (I00-I99) di cui: Ipertensione (I10-I15) Cardiopatia ischemica (I20-I25) Vasculopatie cerebrali (I60-I69) Arteriosclerosi (I70) APPARATO RESPIRATORIO (J00-J99) di cui: Polmoniti (J12-J18) Bronchiti croniche\enfisema (J40-J46) APPARATO DIGERENTE (K00-K93) di cui: Cirrosi (K70;K73-K74) APPARATO GENITOURINARIO (N00-N99) MALFORMAZIONI CONGENITE (Q00-Q99) CAUSE PERINATALI (P00-P96) CAUSE MAL DEFINITE (R00-R99) TRAUMATISMI E AVVELENAM. (S00-T98.9) di cui: Frattura* Traumi cranici e traumi interni** ALTRE CAUSE TOTALE di cui: CAUSA ESTERNA INCIDENTI DA TRASPORTO (V01-V99) SUICIDI (X60-X84) *S02-S02.9; S07-S07.9; S12-S12.9; S22-S22.9; S32-S32.8; S42-S42.9; S52-S52.9; S62-S62.8; S72-S72.9; S82-S82.9; S92-S92.9; T02-T02.9; T08; T10; T12; T14.2 **S06-S06.9; S20-S21.9; S26-S29.9; S36-S39.9; T04.1; T04.7; T04.9 8
9 Mortalità per malattie del sistema cardiocircolatorio La prima causa di morte nell'asl è costituita dalle malattie del sistema cardiocircolatorio, pari al 36,0% della mortalità generale. Se tuttavia si considera la mortalità proporzionale per sesso, nelle femmine tale causa rappresenta il 39,9% dei decessi contro il 31,7% nei maschi. Mortalità per tumori La seconda causa di mortalità è costituita dai tumori: 32,1% in generale, 27,0% nelle femmine e 37,7% nei maschi, rappresentando in questi ultimi ancora la prima causa di decesso. Nei maschi il più frequente è quello del polmone, seguito per importanza numerica da quello del colon-retto, dalle leucemie/linfomi, dal tumore dello stomaco e dal tumore della prostata; i tumori del polmone sono concentrati prevalentemente tra i 55 e gli 84 anni. Nelle femmine predomina il tumore della mammella a partire dai 25 anni con la maggior parte dei casi concentrata sopra i 54 anni d età; seguono, per importanza numerica, quello del colon-retto, del polmone, le leucemie/linfomi, quello dello stomaco e dell utero. Mortalità per altre cause Le restanti cause di morte rappresentano tutte insieme il 31,9% della mortalità generale. In particolare le malattie dell'apparato respiratorio costituiscono il 7,9% dei casi di decesso, concentrati oltre i 74 anni d'età. Le malattie dell'apparato digerente costituiscono il 3,7 % dei casi di decesso e, di essi, il 30,9% è attribuibile a cirrosi epatica. Le malattie mortali del sistema nervoso costituiscono il 4,2% del totale. Il numero totale di decessi per malattie infettive è risultato 165, pari al 2,0% del totale; di essi il 15,0% è ascrivibile ad AIDS. Tra le cause violente, i suicidi sono stati 65, di cui l 80% nei maschi. Il tasso corrispondente per abitanti è pari a 7,3, uguale al 2012; nel 2010 era 6,9 per abitanti, superiore a quello nazionale (5,1 - dato Istat 2010) e lombardo (5,0 - dato Istat 2010). Le morti per suicidio si riscontrano a partire dai 15 anni di età. Gli incidenti stradali mortali (1) sono stati 43, di cui il 76,7% nei maschi. Il tasso corrispondente è pari a 4,8 per ab., inferiore a quello nazionale (5,7 - dato Istat 2013) e a quello lombardo (5,5 - dato Istat 2011). L età media è più elevata nel sesso femminile; la mediana è risultata 50 nei maschi e 68 nelle femmine (tabella n. 6). (1) Codici ICD 10: V02 - V04 (.1), V09.2, V12 - V14 (.3 -.5,.9), V V19.6, V20 - V28 (.3 -.5,.9), V V29.6, V V29.9, V30 - V31 (.3 -.7,.9), V32 - V38 (.4 -.7,.9), V V39.6, V V39.9, V40 - V48 (.4 -.7,.9), V V49.6, V V49.9, V50 - V58 (.4 -.7,.9), V V59.6, V V59.9, V60 - V68 (.4 -.7,.9), V V69.6, V V69.9, V70 - V78 (.4 -.7,.9), V V79.6, V V79.9, V V80.5, V81.1, V82.1, V83 - V86 (.0 -.3), V87.8, V89.2 Tabella n. 6 ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Età per sesso dei deceduti per incidenti stradali SESSO MEDIA DEVIAZ. ST. MEDIANA RANGE Femmine 62,2 23, Maschi 52,2 23,
10 Dalla figura n. 9 appare evidente che il numero dei casi in età precoce (sotto i 45 anni) sono per i maschi circa 3 volte superiori rispetto a quelli delle femmine. Figura n. 9 ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione degli incidenti stradali per sesso e fascia d'età maschi femmine N. decessi < >74 Analizzando la tipologia degli utenti della strada coinvolti in incidenti mortali, la maggior parte riguarda gli occupanti il veicolo e i motociclisti (figura 10). Figura n. 10 ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Tipologia degli utenti della strada deceduti per incidente stradale (N=43) ciclista 12% pedone 16% occupanti il veicolo 46% motociclista 26% Mortalità per fascia d'età Dalle tabelle n. 4 e 5 si possono ricavare le principali cause di morte per fascia d'età. Al di sotto dei 15 anni la prima causa di morte osservata è rappresentata nei due sessi dalle cause perinatali e dalle malformazioni congenite, seguite dai traumatismi nel sesso maschile. Nella fascia d'età di anni nei maschi predominano i traumatismi seguiti dai tumori, nelle femmine prevalgono i tumori seguiti dai traumatismi. 10
11 Nelle fasce d'età di e di anni per i due sessi la prima causa è costituita dai tumori, seguiti dalle malattie del sistema circolatorio. Infine, oltre i 74 anni per entrambi i sessi prevalgono le morti per malattie del sistema circolatorio, seguite dai tumori. Gli anni potenziali di vita persi Gli anni potenziali di vita persi (AVPP) sono un indicatore in grado di valutare oltre al peso dei singoli decessi in una popolazione, anche il peso della precocità dell'evento morte. Per ogni caso di morte verificatosi prima dei 70 anni viene calcolato, relativamente alla causa o al gruppo di cause di mortalità, la differenza tra 70 e il numero corrispondente all'età in cui è avvenuto il decesso. Utilizzando questo metodo per i dati di mortalità del 2013, se si considera il numero di AVPP per 1000 abitanti in ciascun Distretto (figura 11), si rileva che, a fronte di un valore aziendale di 20,2, il Distretto di Castellanza presenta il valore più basso (14,1) e il Distretto di Luino quello più elevato (29,9). Nel 2012, erano rispettivamente i Distretti di Azzate con il valore più basso (18,4) e quelli di Arcisate e Luino con il valore più elevato (28,1), a fronte di un valore aziendale di 22,8. Figura n ASL della provincia di Varese: mortalità nel Tassi grezzi di AVPP per Distretto Nella tabella successiva sono riportati i principali gruppi di cause coi relativi valori assoluti e percentuali. Come si può osservare, sia per il 2013 che per il 2012, più del 70% degli anni potenziali di vita persi sono racchiusi, seppure con percentuali diverse, nei primi tre gruppi di cause e precisamente tumori, malattie cardiocircolatorie e cause violente. Gli AVPP tendono a diminuire nel 2013 rispetto al 2012, ma aumentano in particolare per malattie gastroenteriche, neurologiche e malformazioni. 11
12 Tabella n. 7 - ASL della Provincia di Varese: distribuzione degli AVPP per gruppi di cause negli anni 2013 e CAUSE DI MORTE (GRUPPI) AVPP % AVPP % TUMORI 8025,0 44,7 8285,0 40,9 CARDIOCIRCOLATORIE 2917,5 16,3 3532,5 17,4 VIOLENTE 2355,0 13,1 2977,5 14,7 DIGERENTE 727,5 4,1 640,0 3,2 NEUROL 712,5 4,0 567,5 2,8 MALFORMAZIONI 612,5 3,4 460,0 2,3 PERINATALI 540,0 3,0 1215,0 6,0 INFETTIVE 527,5 2,9 1060,0 5,2 RESPIRATORIE 365,0 2,0 437,5 2,2 DIABETE 247,5 1,4 200,0 1,0 MALDEFINITE 47,5 0,3 52,5 0,3 GENITOURINARIE 10,0 0,1 65,0 0,3 ALTRO 857,5 4,8 787,5 3,9 Totale 17945,0 100, ,0 100,0 Mortalità inerente alla popolazione straniera Gli immigrati stranieri, extracomunitari e non, che risiedono nella nostra provincia sono risultati (dato ISTAT - Censimento 2011) di cui femmine e maschi, rappresentando il 7,6% della popolazione totale provinciale di (dato ISTAT- Censimento 2011). Nel 2013 si sono registrati 72 decessi complessivi, 39 nel sesso maschile e 33 nel sesso femminile. I decessi sono avvenuti tra i 3 e i 98 anni d età. Per quanto riguarda la nazionalità dei deceduti, i primi paesi di provenienza sono stati per importanza numerica: Albania (10) Germania (8), Pakistan e Marocco (6). Si precisa che i decessi negli stranieri sono aumentati nel 2013 rispetto agli anni precedenti in quanto è migliorata la modalità di estrazione dei dati che li riguarda. Rapportando i 72 decessi rilevati alla popolazione straniera residente, il tasso grezzo di mortalità risulta 1,1 x Se si aggiustano i tassi di mortalità in base alla popolazione standard italiana, il tasso di mortalità negli stranieri risulta di 1,1 x 1000 a fronte di un tasso di mortalità negli italiani residenti in provincia di 10,3 x Utilizzando sempre i dati ISTAT, si rileva che nella popolazione straniera l indice di invecchiamento risulta 3,2%, mentre nei residenti italiani 21,3%. Questo spiega in buona parte la ridotta mortalità registrata negli stranieri. Si osserva, infine, che anche nelle fasce di popolazione non anziana i tassi di mortalità specifici sono negli stranieri di norma inferiori a quelli dei residenti italiani: è possibile quindi un effetto di selezione nella popolazione straniera simile a quello del cosiddetto lavoratore sano che si rileva in epidemiologia occupazionale. Facendo un confronto fra la mortalità per cause violente negli stranieri e negli italiani, aggiustando i tassi in base alla popolazione standard europea, il tasso di mortalità per cause violente negli stranieri risulta di 0,1 x 1000 a fronte di un tasso negli italiani residenti in provincia di 0,4 x Si osserva, pertanto, una diminuzione del differenziale di mortalità rispetto al confronto fra stranieri e italiani relativo alla mortalità generale. Conclusioni Nel 2013 il tasso grezzo di mortalità nell'asl di Varese è stato di 9,4 x 1000 ab. Il tasso del 2012 era pari a 9,5 x 1000, inferiore a quello italiano (9,9 dato Istat 2012) e superiore a quello lombardo (9,2 dato Istat 2012). L età media di morte è stata di 82,7 per le donne e 76,4 per gli uomini. La mortalità infantile è risultata 1,9 x 1000 nati vivi; nel 2011 era di 2,9 x 1000, inferiore a quella nazionale (3,3 dato Istat 2011 ). 12
13 Relativamente alla distribuzione temporale dei decessi, i mesi di gennaio, marzo e dicembre fanno registrare i picchi più elevati di mortalità, dovuti principalmente al freddo ed ai fattori microbiologici e ambientali correlati che contribuiscono alla mortalità più del caldo, che causa effetti letali solo in occasioni molto particolari come l ondata di calore registrata nell anno Riguardo alla distribuzione spaziale, gli SMR ottenuti col metodo della standardizzazione indiretta mostrano che la mortalità totale è significativamente più elevata nei Distretti di Arcisate e Luino. Tutti gli altri Distretti presentano valori di mortalità che non differiscono in maniera statisticamente significativa dalla mortalità aziendale. La mortalità per tumori presenta valori significativamente più elevati rispetto alla mortalità aziendale nei Distretti di Arcisate e Luino, mentre il Distretto di Varese presenta una mortalità significativamente più bassa. La mortalità per malattie del sistema cardiocircolatorio mostra un eccesso significativo nel Distretto di Luino e una diminuzione significativa nel Distretto di Azzate. L analisi degli anni potenziali di vita persi per gruppi di cause di morte indica come sia necessario porre attenzione precipuamente agli interventi di prevenzione per tumori, malattie cardiocircolatorie e traumatismi che causano oltre il 70% delle morti precoci. Gli AVPP tendono a diminuire nel 2013 rispetto al 2012, anche se si registra un aumento per malattie gastroenteriche, neurologiche e malformazioni. I suicidi, di numero uguale al 2012, necessitano di continuo monitoraggio e rappresentano materia di priorità nei programmi di prevenzione, soprattutto locali, considerando altresì che costituiscono eventi dal profondo impatto sulla popolazione, che possono risentire delle crisi economiche. Presentano una diminuzione i casi mortali per incidente stradale, con una frequenza inferiore a quella nazionale, ma occorre comunque continuare perseguire politiche di sicurezza stradale, in un Paese in cui tale causa di morte è superiore a quella di molte nazioni europee. 13
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