APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... V. Popolazione... VI. Condizioni socio-economiche...xxi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... V. Popolazione... VI. Condizioni socio-economiche...xxi"

Transcript

1 APPENDICI INDICE Appendice 1: Il contesto... I Territorio... I Ambiente... V Popolazione... VI Condizioni socio-economiche...xxi Osservazioni epidemiologiche... XXVII Stili di vita... XXXII Sicurezza... XXXII Appendice 2: Mappe delle sedi erogative...xxxv Appendice 3: Qualità dell assistenza...xxxix Appendice 4: La carta di identità del personale... XLIII Appendice 5: Gestione del rischio e sicurezza... L Valutazione dei rischi... L Sorveglianza sanitaria... LI Gestione degli infortuni... LIII Gestione delle emergenze... LIV Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. 183

2 Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. 184

3 Appendice 1: Il contesto Territorio MILANO KM 7 PAVIA KM 5 CREMONA KM 3 PARMA KM 6 BOLOGNA KM 14 GENOVA KM 14 Figura 221: Distanze dai capoluoghi di Provincia limitrofi. Figura 222: Viabilità. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. I

4 La distribuzione della popolazione per zone altimetriche è sostanzialmente sovrapponibile a quella regionale (vedi Figura ). In provincia di le percentuali sono rispettivamente: pianura 66,1%, collina 29,, montagna 4,9%, in Regione pianura 68,2%, collina 27,4%, montagna 4,4% Montagna Collina Pianura PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 223: Distribuzione della popolazione per zone altimetriche. A livello provinciale (vedi Figura 224) la quota di popolazione residente in montagna ammonta al 9,1% nel distretto di Ponente e al 6,4% in quello di Levante Montagna Collina Pianura Ponente Levante ASL Figura 224: Distribuzione della popolazione dei distretti per zone altimetriche. Negli anni la montagna tende a pesare sempre meno in termini di quota di popolazione residente, perdendo in termini relativi l 1,25% medio annuo, a fronte di un aumento della popolazione complessiva della Provincia (vedi Figura 225). 7 Tutti i grafici, dove non altrimenti specificato, sono riferiti all anno 212. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. II

5 1 8% 6% 4% 2% Pianura Collina Montagna 4,3% 2,4% 3,6%,8% 2,2% 1,1% 5,2% 4,2% 6,1% 4,8% 7, 4,8% -2% -1,9% -3, -4% -4,4% -5,2% -6% -6,4% -7,5% -8% Figura 225: Trend popolazione per zone altimetriche. La densità della popolazione in Provincia di è pari a 112 abitanti per Kmq e risulta essere la più bassa della Regione Emilia Romagna (media regionale: 2 abitanti per Kmq). La dinamica della densità della popolazione in Provincia di è tra le più lente in Regione: negli ultimi tre anni è quella che è cresciuta meno 8. 2% Parma Cesena Rimini Variazione densità 21/212 1% Forlì Imola Ravenna Reggio E. Modena Bologna Ferrara densità per kmq 212 Figura 226: Densità della popolazione e variazione. La distribuzione della popolazione nei distretti dell AUSL di risulta molto disomogenea (vedi Figura 227): la densità abitativa del distretto di Levante (78) e Ponente (73) sono abbastanza simili, ma il Ponente (+1,7% dal 21) cresce a ritmi molto superiori al Levante (+,5%). Caso a sé ovviamente la città con una densità di 876,6 abitanti per Kmq, che dal 21 è cresciuta solo dell 1%. 8 Da quest anno molti trend sono analizzati a partire dal 21, in modo da poter nuovamente inserire nella rappresentazione grafica anche la Provincia di Rimini dopo l ingresso dei comuni della ValMarecchia (nelle scorse edizioni in alcuni casi il dato era stato escluso perché spesso non confrontabile o confondente). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. III

6 All interno dei distretti di Levante e Ponente la densità oscilla rispettivamente: fra gli 8,4 abitanti per Kmq del Comune di Ferriere ed i 257,7 del Comune di Fiorenzuola e fra i 3,7 abitanti per Kmq del Comune di Zerba ed i 343,2 del Comune di Rottofreno, che ha stabilmente superato per densità il Comune capo distretto (Castel San Giovanni: 313,2 ab/kmq). 2,5% 2, Ponente variazione 21/212_ 1,5% 1, ASL,5% Levante Città, Densità per kmq 212 Figura 227: Densità e variazione distretti. Se si analizza, in ambito regionale, la percentuale di popolazione residente in centri con più di 1. abitanti, si può notare che solo poco meno del 5 degli abitanti della Provincia di risiede negli unici quattro centri (, Fiorenzuola, Castel San Giovanni e dal 26 Rottofreno) con queste caratteristiche, contro il quasi 76% medio regionale, mentre in centri con più di 3. abitanti vive l 88% della popolazione piacentina contro un 97% medio regionale (vedi Figura 228). 1 RE FE BO Im RA concentrazione in centri >3 abitanti 95% 9 PR Cesena FO RN MO 85% 47% 52% 57% 62% 67% 72% 77% 82% 87% Concentrazione in centri >1. abitanti Figura 228: Concentrazione della popolazione in centri con più di 1. e di 3. abitanti. Nella successiva Figura 229 sono riportati i Comuni per fasce di popolazione: la Provincia di presenta la massima concentrazione comuni sotto i 1. abitanti (1 sui 21 totali). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. IV

7 < >1. PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 229: Numero di Comuni per fasce di popolazione. Nella Figura 23 sono riportate le variazioni tra il 21 e il 212 nelle diverse Province della Regione: in quasi tutti i territori aumenta il numero dei Comuni nelle fasce più alte di popolazione (complessivamente i comuni in regione con più di 1. abitanti sono passati da 95 a 1). > < PC PR RE MO BO IM FE RA FO CS RN Figura 23: Variazione numero di Comuni per fasce di popolazione. Ambiente L inquinamento atmosferico è un riconosciuto rischio per la salute. Molti studi epidemiologici hanno evidenziato che, a fronte di un aumento anche modesto delle concentrazioni di inquinanti nell aria, si registra un aumento sia della morbosità che della mortalità. In particolare risultano più esposte le fasce più deboli della popolazione: bambini, anziani, portatori di patologie cardiache e broncopolmonari. Attualmente, come indicatore della qualità dell aria urbana, vengono utilizzate le concentrazioni di PM1, uno dei sette inquinanti dell'aria più importanti (gli altri sono: biossido di zolfo, monossido di carbonio, ossidi di azoto, idrocarburi, ozono e piombo). Il PM1 è definito come il materiale particolato (particelle solide o liquide sospese nell'aria, esclusa l'acqua pura, con dimensioni microscopiche) con un diametro aerodinamico medio inferiore a 1 micron (1 µm = 1 Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. V

8 millesimo di millimetro). Fino al 24 erano utilizzati come valori di riferimento i valori medi registrati nelle stazioni presenti nelle città capoluogo. Dal 25 è cambiato il sistema di rilevazione: il conteggio viene effettuato separatamente per ogni stazione e il valore massimo è stato scelto come indicatore per tutto l'agglomerato del capoluogo di Provincia. A nel 212 il numero di giornate in cui si sono superati i valori soglia (sia in riferimento al valore di 4 µg/m3 che di 5 µg/m3) si è ridotto, in controtendenza rispetto al resto della regione, ed è rientrato al di sotto del valore medio regionale (vedi le successive Figura 231 e Figura 232). MIN MEDIA PC MAX Figura 231: % di giornate anno fuori norma per PM 1 >5 µg/m3. 5 MIN MEDIA PC MAX Figura 232: % di giornate anno fuori norma per PM 1 >4 µg/m3. Popolazione Tra il 26 e il 212 la popolazione della Provincia è aumentata di 15. residenti ( a ). Il tasso di incremento complessivo (+5,5%) resta comunque tra i più bassi della Regione, la cui popolazione è cresciuta mediamente del 6,5% (vedi Figura 233). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. VI

9 2 18% 16% PARMA REGGIO E. MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI 14% 12% 1 8% 6% (+6,5%) (+5,5%) 4% 2% 7/6 8/6 9/6 1/6 11/6 12/6 Figura 233: Trend popolazione residente. Disaggregando per distretto (vedi Figura 234), il distretto Città di è quello che ha visto l incremento minore, il distretto di Levante ha visto rallentare negli ultimi anni la crescita fino a fermarsi nel 212, mentre il distretto di Ponente risulta sempre quello in maggiore espansione demografica, con tassi di crescita abbondantemente sopra la media regionale. 1 9% 8% 7% 6% 5% 4% PONENTE LEVANTE CITTA' ASL 8,1% 6,5% 5,6% 4,8% 4,5% 3% 2% 1% 7/6 8/6 9/6 1/6 11/6 12/6 Figura 234: Trend popolazione residente distretti. La componente ultrasessantacinquenne della popolazione si conferma tra le più alte della Regione (pari al 24%, inferiore solo alla Provincia di Ferrara), che cresce a ritmi decisamente inferiori alla media regionale (+3,3% dal 27 contro il 5,6% - vedi Figura 235), e presenta il trend di incremento più basso tra tutte le Province (vedi Figura 236), simile solo a Ferrara e Parma. Il deciso incremento relativo alla provincia di Rimini deriva dall accorpamento dal 21 dei Comuni della Val Marecchia, che presentano livelli di popolazione anziana molto più elevati del resto della Provincia. Tuttavia, pur continuando a crescere in termini assoluti, la popolazione ultrasessantacinquenne negli ultimi anni è calata in termini relativi, ritornando a ai valori inferiori al 26 (vedi Figura 237), con andamenti differenziati sul territorio regionale. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. VII

10 2 TOTALE REGIONALE 17,3% 15% 1 5% 5,6% 3,3% 3,2% 7/6 8/6 9/6 1/6 11/6 12/6 Figura 235: Trend ultrasessantacinquenni. 18% Rimini variazione ultrasessantacinquenni 212/26 15% 12% 9% 6% 3% Reggio E. Modena Cesena Imola Parma Forlì Bologna Ravenna Ferrara 19, 2, 21, 22, 23, 24, 25, 26, Percentuale ultrasessantacinquenni 212 Figura 236: % ultrasessantacinquenni e variazione. 27% MEDIA 26% 25,8% 25% 24% 24, 23% 22,5% 22% 21% 2 19,8% 19% 18% Figura 237: Trend percentuale ultrasessantacinquenni. è anche la terza Provincia con la più alta percentuale di ultrasettantacinquenni (12,6% contro un 11,7% medio regionale - vedi Figura 238), dopo Ferrara (13,2%) e Ravenna (12,7%). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. VIII

11 Anche in questo caso il trend di crescita è tra i più bassi della Regione (+8,1% dal 26), superiore solo alla Provincia di Parma (vedi Figura 239), mentre la crescita prosegue anche in termini relativi (vedi Figura 24). Rimini variazione ultrasettantacinquenni 212/26 19% 14% 9% Cesena Modena Ravenna Bologn Ferrara Forlì Reggio E. Parma 4% 1, 1,5% 11, 11,5% 12, 12,5% 13, 13,5% percentuale ultrasettantacinquenni 212 Imola Figura 238: % ultrasettantacinquenni e variazione. 25% TOTALE REGIONALE 23,7% 2 15% 1 1,7% 8,1% 5% 5,9% 7/6 8/6 9/6 1/6 11/6 12/6 Figura 239: Trend ultrasettantacinquenni. 14% 13% MEDIA 13,4% 12,6% 12% 11,7% 11% 1 1,3% 9% 8% Figura 24: Trend percentuale ultrasettantacinquenni. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. IX

12 Nel 212 la percentuale di ultraottantacinquenni a è del 3,8%, contro un 3,3% medio regionale e il 3% minimo (vedi Figura 241). presenta il trend di incremento più basso a livello regionale (Figura 242), e la crescita prosegue anche in termini relativi (Figura 243). 6 variazione ultraottantacinquenni 212/26 55% 5 45% 4 35% 3 Cesena Rimini Reggio E. Modena Imola Parma Ferrara Bologna Ravenna Forlì 25% 3, 3,1% 3,2% 3,3% 3,4% 3,5% 3,6% 3,7% 3,8% 3,9% 4, percentuale ultraottantacinquenni 212 Figura 241: % ultraottantacinquenni e variazione. 6 MEDIA 54,1% ,5% 3 27,7% 2 1 7/6 8/6 9/6 1/6 11/6 12/6 Figura 242: Trend ultraottantacinquenni. 4, 3,8% MEDIA 3,9% 3,8% 3,6% 3,6% 3,4% 3,2% 3, 3, 2,8% 2,6% 2,4% 2,2% 2, Figura 243: Trend percentuale ultraottantacinquenni. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. X

13 Le successive figure rappresentano le stesse informazioni sull andamento della popolazione anziana nelle diverse fasce di età, disaggregate per distretto e confrontate con la media aziendale e regionale (vedi da Figura 244 a Figura 248). 6% 5% 4% 3% CITTA' DI PC LEVANTE PONENTE ASL 5,6% 4,5% 3,3% 3,2% 2% 2,3% 1% Figura 244: Trend ultrasessantacinquenni per distretto. CITTA' DI PC LEVANTE PONENTE AUSL 25, 24, 24,7% 24,6% 24,5% 24,2% 24,2% 24, 24, 23,6% 23, 22,7% 22,5% 22, Figura 245: Trend percentuale ultrasessantacinquenni per distretto. 14% 12% 1 CITTA' DI PC LEVANTE PONENTE ASL 1,7% 9,4% 8% 6% 8,1% 7,9% 7,5% 4% 2% Figura 246: Trend ultrasetttantacinquenni per distretto. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XI

14 CITTA' DI PC LEVANTE PONENTE AUSL 13, 12,5% 12,5% 12,5% 12,3% 12,8% 12,7% 12,6% 12,3% 12, 11,9% 11,7% 11,5% 11,3% 11, Figura 247: Trend percentuale ultrasettantacinquenni per distretto. 4 35% 3 25% CITTA' DI PC LEVANTE PONENTE ASL 34,5% 29, 28, 27,7% 26,3% 2 15% 1 5% Figura 248: Trend ultraottantacinquenni per distretto. CITTA' DI PC LEVANTE PONENTE AUSL 4, 3,5% 3,9% 3,8% 3,8% 3,7% 3,6% 3, 3,3% 3,2% 3,1% 3, 2,8% 2,5% Figura 249: Trend percentuale ultraottantacinquenni per distretto. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XII

15 La percentuale di stranieri residenti ha rallentato negli ultimi anni il trend di crescita, dopo un periodo in cui è incrementata a ritmi molto superiori a quelli regionali fino a superarne il dato medio ed essere dal 29 la provincia con la percentuale di stranieri più alta a livello regionale. Nel 21, infatti, gli stranieri erano il 2,6% della popolazione, dato superiore solo a quello di Ferrara, nel 26 il 7,5% esattamente sovrapponibile al 7,45% regionale, e nel 29 l 11,6% contro un 9% medio regionale. Nel 212 la percentuale si è assestata sul 14,1% (vedi Figura 25), con un incremento di oltre il 9 dal 26 (vedi Figura 251). Ferrara 11 variazione 212/26 95% 8 Imola Rimini Cesena Ravenna Forlì Parma Bologna Modena Reggio E. 65% 8, 9, 1, 11, 12, 13, 14, Percentuale di stranieri residenti 212 Figura 25: % stranieri e variazione Bologna MAX MEDIA 116,2% 9 93, 83,4% 6 69, Figura 251: Trend stranieri. Tra il 26 e il 212 la popolazione regionale, senza l apporto della componente immigrata, avrebbe visto il suo incremento ridotto dal 6,5% a poco meno dell 1% (vedi Figura 252). Alcune Province senza la componente immigrata avrebbero addirittura visto ridursi la popolazione residente (Forlì, Ferrara e ), mentre le altre sarebbero rimaste sostanzialmente stabili o Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XIII

16 con un leggero incremento 9. Solo in Pprovincia di Reggio Emilia si sarebbe assistito comunque a un incremento superiore al 3% della popolazione residente. in particolare avrebbe visto un calo dei residenti dell 1,6%, il più consistente a livello regionale dopo Ferrara. 2,5% Variazione senza stranieri 212/26 1,5%,5% -,5% -1,5% Bologna Forlì Imola Modena Cesena Ravenna Parma Reggio E. Ferrara -2,5% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% Variazione popolazione 212/26 Figura 252: Variazione popolazione e variazione stranieri. La composizione per età della popolazione straniera è fortemente sbilanciata verso le età lavorative: quasi il 75% degli stranieri ha tra 15 e 6 anni, contro poco più del 5 degli italiani (vedi da Figura 253 a Figura 255). 21,6% 35,7% 3,1% 12,7% >=6 Figura 253: Composizione per classi di età della popolazione complessiva residente in Provincia. 22,4% 58,1% 34,3% 32, 11,3% 21,1% 4,6% 16,3% >=6 Figura 254: Composizione per età della popolazione residente italiana >=6 Figura 255: Composizione per età della popolazione residente straniera. 9 Dalla rappresentazione è stata esclusa la Provincia di Rimini, perché non sono disponibili i dati di confronto senza la Val Marecchia. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XIV

17 Le figure seguenti mostrano la distribuzione per distretto degli stranieri residenti: il 44% risiede in città, il 31% a Levante, il 25% a Ponente. La composizione per età è sovrapponibile tra i distretti nelle fasce di età più alte, la fascia infantile è percentualmente più presente nei distretti laterali, la fascia in città. La provenienza degli stranieri residenti in Provincia di e nel complesso della Regione sono illustrati nelle successive Figura 258 e Figura 259, il confronto con tutte le province nella successiva Figura 26. Ponente 25,1% 1 9 5,2% 4,8% 4,1% 4,6% 4,5% 16,6% 15,1% 16,9% 16,3% 17,2% >= ,4% 56,7% 59,9% 58,1% 58,3% Città 44,7% Levante 3,2% ,8% 23,4% 19,1% 21,1% 2, -14 Ponente Levante Città AUSL Figura 256: Distribuzione degli stranieri per distretto. Figura 257: Composizione per età della popolazione residente straniera per distretto. 9,5% 9,7% 1,5% 4,2% 18,8% 2,1% 25,8% 53,5% 28,9% 46, UE a 15 Resto Europa Africa America Asia Figura 258: Provenienza della popolazione straniera, PC. UE a 15 Resto Europa Africa America Asia Figura 259: Provenienza della popolazione straniera, Asia America Africa Resto Europa UE a 15 2 Parma Reggio E. Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Cesena Forli' Rimini TOTALE Figura 26: Provenienza della popolazione straniera per Provincia. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XV

18 Va specificato che il dato relativo all Unione europea è ancora relativo a 15 Paesi; si spiega così anche l innalzamento del tasso di crescita delle provenienze dal resto d Europa, in particolare dal 29 in poi (vedi Figura 261). UE a 15 Africa Asia Resto Europa America Totale 18% 14% 9 74% 66% 34% Figura 261: Trend stranieri per provenienza, Provincia di La presenza di stranieri residenti per sesso in rapporto alla popolazione complessiva ha visto fino al 21 la Provincia di in linea con la media regionale (vedi Figura 262). Negli ultimi due anni, mentre in media in regione il rapporto tra immigrati e popolazione residente si è allineata, in provincia di la proporzione di immigrati uomini è ancora maggiore rispetto a quella delle donne. 16% 14% M F TOT 12% 1 8% 6% 4% 2% PC PC PC PC PC PC Figura 262: % stranieri residenti per sesso. La composizione della popolazione delle Province della Regione per sesso e nazionalità è illustrata nella successiva Figura 263. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XVI

19 1 italiani stranieri italiane straniere Parma Reggio Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Cesena Forli' Rimini Figura 263: Composizione della popolazione per sesso e nazionalità. La popolazione straniera sta contribuendo in maniera sempre più importante non solo alla crescita complessiva della popolazione, ma anche all incremento del tasso di natalità e ad un ringiovanimento della popolazione. Negli ultimi dieci anni i nati da madri straniere nei punti nascita provinciali sono più che raddoppiati, e la percentuale sul totale dei nati ha stabilmente superato negli ultimi anni il 3 del totale (vedi Figura 264), fino a raggiungere il 41% nel 211. Confrontando il dato con le altre Province (ultimo dato disponibile il 211), per Azienda di residenza della madre e non per Azienda di evento (con l esclusione della mobilità passiva extraregionale, non inserita nel flusso CEDAP), la Provincia di presenta il valore più alto: 39,1% contro una media del 29,7% (vedi Figura 265, ultimo dato disponibile il 21). 2.5 nati % nati da madre straniera % ,1% 37,9% 39,3% 4,9% 25% ,7% 34,3% 2 15% % Parma Reggio E Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Figura 264: Parti e % da madre straniera AUSL Figura 265: % parti da madre straniera. Da qualche anno sono inseriti tra i dati illustrati nel bilancio di missione anche quelli relativi alle popolazioni in condizioni di marginalità, potenzialmente portatori di bisogni, e in particolare detenuti, nomadi e senza fissa dimora. Per le prime due sono disponibili alcuni dati e indicatori, mentre i senza fissa dimora sono molto più difficilmente censibili. Oltre alla ventina di senza dimora storici della città di e al centinaio che di anno in anno transitano, l unica fonte possibile per reperire il dato è la Caritas. Nel 212 sono state assistite 386 persone senza dimora, di cui 342 uomini e 44 donne, in netto incremento rispetto al 211 (vedi Tabella 17). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XVII

20 Persone senza dimora Tabella 17: Persone senza dimora assistite dalla Caritas. I detenuti nel carcere di a fine 212 erano 314, di cui 16 donne. Pur in netta riduzione rispetto agli oltre 42 presenti a fine 21, i presenti sono molto superiori alla capienza, come negli altri istituti regionali. L unico campo nomadi della Provincia si trova nel territorio del Comune di, in cui vivono circa 13 nomadi, dato sostanzialmente stabile dal 28. La distribuzione per età e residenza è illustrata nelle successive figure, distintamente per adulti e minori. donne uomini Campo Itineranti Temporanei Figura 266: Nomadi adulti per residenza, Comune di. Figura 267: Nomadi adulti per età, Comune di Campo Itineranti Temporanei Figura 268: Nomadi minori per residenza, Comune di PC. Figura 269: Nomadi minori per età, Comune di. Il tasso grezzo di natalità (vedi Figura 27), dopo un deciso incremento negli anni precedenti, dal 25 è abbastanza stabile, seppure con valori disomogenei tra le province. Nel 211 il tasso medio regionale è stabile. In Provincia di, che mostra dei valori inferiori alla media regionale, il tasso è pari all 8,3/1.. 12, 11, Reggio Emilia 1,8 1, 9, 9,4 8,5 8, Ferrara 7,8 7, 6, 5, Figura 27: Trend tasso di natalità. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XVIII

21 Le figure seguenti mostrano i dati relativi al numero medio di componenti per famiglia e alla percentuale di famiglie unipersonali: anche nel 212 il dato piacentino è sostanzialmente sovrapponibile al dato medio regionale (vedi Figura 271). 44% Bologna 42% Famiglie unipersonali % 36% 34% Parma Ravenna Ferrara Forlì Reggio E. Cesena 32% Imola Modena Rimini 3 2, 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 Numero medio di componenti 211 Figura 271: Famiglie unipersonali e numero medio componenti. Il confronto con i dati del censimento 21 sono illustrati nelle successive Figura 272 e Figura 273. Tra il 21 e il 212 il numero medio di componenti per famiglia a è passato da 2,31 a 2,23, avvicinandosi alla media regionale, passata da 2,39 a 2,24. Le famiglie uni personali sono passate dal 31 al 36%, contro valori regionali rispettivamente di 28 e 36% (vedi Figura 273). 2,6 Cesena Numero medio di componenti 21 2,5 2,4 2,3 Bologna Ferrara Parma Ravenna Imola Rimini Reggio E. Modena Forlì 2,2 2, 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 Numero medio di componenti 212 Figura 272: Numero medio di componenti per famiglia 211 e 21. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XIX

22 32% Bologna 3 Parma Famiglie unipersonali 21 28% 26% 24% Modena Rimini Imola Forlì Ferrara Reggio E. Ravenna Cesena 22% 3 31% 32% 33% 34% 35% 36% 37% 38% 39% 4 41% 42% 43% Famiglie unipersonali 212 Figura 273: % famiglie unipersonali 211 e 21. In Regione, la speranza di vita alla nascita, calcolata su base triennale per disporre di indicatori più affidabili, è maggiore per le femmine (circa 84,2 anni) rispetto ai maschi (79,2) e risulta in aumento in tutte le Province di circa un anno per triennio per i maschi e mezzo anno per triennio per le femmine. In Provincia di, la speranza di vita alla nascita per le femmine è inferiore di circa 5 mesi alla media regionale (84,6 anni), per i maschi, invece, di circa 11 mesi (8,1 anni) M F M F Figura 274: Speranza di vita alla nascita Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 275: Speranza di vita alla nascita, triennio Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XX

23 Come la speranza di vita alla nascita, anche la speranza di vita a 65 anni (per i maschi 18 anni, per le femmine 21,6 anni) è in aumento in regione di circa 7 mesi ogni triennio per i maschi e 4 per le femmine. Nella Provincia di, la speranza di vita a 65 anni è di poco inferiore alla media regionale, di circa 7 mesi per i maschi (18,6 anni) e di 4 per le femmine (21,9 anni) M M F F Figura 276: Speranza di vita a 65 anni Parma Reggio E Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 277: Speranza di vita a 65 anni, triennio Condizioni socio-economiche E noto che complessivamente le condizioni economiche della Regione Emilia Romagna sono mediamente più elevate rispetto a quelle medie nazionali. E presente, comunque, nell ambito regionale una certa disomogeneità fra le diverse Province. L ISTAT ha cambiato dal 24 le modalità di rilevazione degli indici, avviando una nuova analisi del trend con i nuovi dati. Per quanto concerne la Provincia di, i dati evidenziano che tutti i tassi (attività: forza lavoro/popolazione, occupazione: occupati/popolazione e disoccupazione: in cerca di prima occupazione/popolazione) risultano inferiori al dato regionale. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXI

24 75% % 6 55% 5 PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 278: Tasso di attività. L avvento della crisi economica ha in qualche Provincia invertito la precedente generale tendenza all incremento dei tassi di occupazione fin dal 28, mentre a il dato è in calo solo dal 21 (vedi la successiva Figura 279). Nel 212 in tutta l Emilia si è assistito ad una piccola inversione di tendenza (la più consistente in provincia di Modena), contrariamente alla Romagna (con l esclusione della provincia di Forlì-Cesena) e al dato medio regionale, anche nel 212 complessivamente in calo % 7 65% 6 55% 5 PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 279: Tasso di occupazione. Il tasso di disoccupazione è stato nel 212 in ulteriore crescita più o meno consistente in tutte le Provincie (vedi Figura 28). A, dove storicamente il tasso di disoccupazione era il più basso a livello regionale, il dato è passato dal 5 a oltre il 7%, in linea col dato medio regionale. La successiva Figura 281 mostra i valori di occupazione e disoccupazione in tutte le provincie in rapporto alla media regionale: si colloca nel primo quadrante del grafico insieme alle province della Romagna (occupazione inferiore e disoccupazione superiore alla media) con la sola esclusione di Ravenna (sovrapponibile alla media regionale), mentre tutte le altre province emiliane si collocano nel quarto quadrante (occupazione superiore e disoccupazione inferiore). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXII

25 % 12% 8% 4% PC PR RE MO BO FE RA FC RN Figura 28: Tasso di disoccupazione. 12, Ferrara 11, Rimini Tasso di disoccupazione 212 1, 9, 8, 7, 6, Forlì-Cesena Ravenna Parma Bologna 5, Reggio E. Modena 4, 63% 64% 65% 66% 67% 68% 69% 7 Tasso di occupazione 212 Figura 281: Tasso di occupazione e disoccupazione. Contrariamente al resto della Regione, a i lavoratori con contratto interinale sono in calo, e si assestano su valori inferiori al 25. La successiva Figura 282 mostra il rapporto tra lavoratori interinali e popolazione attiva nel 211 e la variazione assoluta rispetto al Ravenna variazione interinali 211/ Rimini Ferrara Forlì-Cesena Reggio E. Modena Parma Bologna -1 1, 1,5% 2, 2,5% 3, 3,5% 4, 4,5% lavoratori interinali / popolazione attiva 211 Figura 282: Lavoratori interinali e variazione. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXIII

26 La composizione per genere dei lavoratori interinali è rappresentata nella successiva Figura 283. Le Provincie di Modena, Bologna e Ferrara presentano in termini relativi il maggior numero di donne (oltre il 5), le Province di Ravenna e Reggio Emilia la percentuale più alta di uomini (59%). A gli uomini sono il 55% del titale. M% F% 1 75% 5 25% Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forli-Cesena Rimini Figura 283: Composizione lavoratori interinali per genere. I lavoratori extracomunitari (l ultimo dato disponibile è relativo al 211) rappresentano in Regione il 6,6% della popolazione in età lavorativa, e sono cresciuti di oltre il 35% rispetto al 26 (vedi Figura 284). Nel 211 presenta sia il rapporto più alto tra lavoratori stranieri e popolazione attiva (9,2%), che la crescita maggiore (+14 rispetto al 26). 15 incremento % lav extracomunitari 211/26 135% 12 15% 9 75% 6 45% 3 15% -15% Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Modena Bologna Reggio E. Parma -3 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1 lavoratori extracomunitari 211 / popolazione Figura 284: Lavoratori extracomunitari su popolazione attiva. La successiva Figura 285 rappresenta l andamento in valori assoluti della presenza di lavoratori extracomunitari nelle diverse Province della Regione, complessivamente nel 211 quasi 19.. Disaggregando l incremento dei lavoratori extracomunitari per genere, a livello regionale l aumento delle lavoratrici è stato il doppio di quello relativo ai lavoratori. In Provincia di l incremento è molto superiore alla media regionale per entrambi i generi (vedi Figura 286), a fronte di situazioni molto differenziate tra le diverse realtà provinciali. La percentuale di donne sul Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXIV

27 totale dei lavoratori extracomunitari è a stabilmente al di sotto del 3, inferiore di circa 1 punti alla media regionale (vedi Figura 287) Bologna Modena Reggio Emilia Parma Forlì-Cesena Rimini Ravenna Ferrara Figura 285: Trend lavoratori extracomunitari. 135% lavoratori extracomunitari 211 / 26 75% 15% Modena Bologna Forlì-Cesena Parma Rimini Reggio E. Ferrara Ravenna -45% -5% 15% 35% 55% 75% 95% 115% lavoratrici extracomunitarie 211 / 26 Figura 286: Incremento lavoratori extracomunitari per genere Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 287: % lavoratrici extracomunitarie. La maggior parte della popolazione lavorativa è occupata nel terziario. La successiva Figura 288 Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXV

28 l andamento degli occupati per settore in Provincia (dati in migliaia di unità) e la Figura 289 il confronto con le altre Province in termini percentuali. 1 Agricoltura Industria Terziario 75% Agricoltura Industria Terziario % % PC PR RE MO BO FE RA FC Figura 288: Trend occupati per settore, Provincia di. Figura 289: % occupati per settore. Il reddito pro capite (vedi Figura 29) è leggermente inferiore a quello regionale ( 2.4 rispetto a 21.4), con una tendenza ad una ridotta spesa pro capite per consumi familiari ( 17.5 rispetto a 18.6). Dal 26 il reddito disponibile è cresciuto in maniera leggermente inferiore alla media regionale, in misura leggermente superiore i consumi (vedi Figura 291) Spesa procapite per consumi delle famiglie Ravenna Ferrara Rimini Reggio E. Parma Modena Forlì-Cesena Bologna Reddito procapite disponibile Figura 29: Reddito medio e consumi pro capite delle famiglie. 6% Spesa procapite per consumi delle famiglie 12/6 5% 4% 3% 2% 1% -1% -2% -3% Ferrara Rimini Ravenna Moden Forlì-Cesena Parma Reggio E. Bologna -4% -15% -12% -9% -6% -3% 3% 6% 9% 12% Reddito procapite disponibile 212/6 Figura 291: Variazione % reddito medio e consumi delle famiglie. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXVI

29 Dal 29 si è registrato una leggera flessione in tutta la regione del reddito disponibile, in leggera ripresa nel 211 e stabile nel 212. In relazione invece alla spesa per consumi finali, alla flessione del 29 è corrisposta una crescita fin dal 21, che si è fermata nel 212. L andamento dei due indici a e a livello medio regionale è illustrato nella successiva Figura RedditoPC Reddito Consumi PC Consumi Figura 292: trend reddito e consumi, e media regionale. Osservazioni epidemiologiche I dati di mortalità costituiscono, anche se in modo indiretto, un importante fonte di conoscenza dello stato di salute della popolazione. Da questi dati si possono infatti ottenere informazioni per comprendere l origine e l andamento di determinate patologie nella popolazione, per predisporre interventi mirati a ridurre la mortalità per quelle cause che oggi sono ritenute prevenibili e, ancora, possono essere utilizzate per la programmazione di quei servizi di assistenza e prevenzione per le patologie più frequentemente riscontrate. Come si evince dalle figure che seguono, il tasso standardizzato di mortalità 211 (ultimo anno disponibile) per tutte le cause della nostra Provincia è significativamente superiore alla media regionale, solo in relazione alla popolazione maschile Media 1. Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 293: Mortalità per tutte le cause maschi. Figura 294: Mortalità per tutte le cause femmine. Se si analizzano le diverse cause di morte, nella Provincia di, così come in Regione Emilia Romagna, le principali cause sia per i maschi che per le femmine sono: malattie Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXVII

30 cardiovascolari, tumori, traumatismi ed avvelenamenti, malattie dell apparato respiratorio e malattie dell apparato digerente, i cui tassi specifici influenzano quindi il dato di mortalità generale. Per la maggior parte delle cause di morte (vedi da Figura 295 a Figura 38), se si confrontano i tassi standardizzati, si può osservare che non sussistono differenze significative di mortalità fra la Provincia di e la Regione. Per alcune cause di morte, invece, si è rilevata nel 211 una mortalità significativamente superiore a quella regionale, in particolare per i tumori e per malattie dell apparato respiratorio per gli uomini. Significativamente inferiore alla media regionale la mortalità per malattie dell apparato respiratorio e digerente per le donne e per tumore al colon per gli uomini Media Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 295: Mortalità per tumore M. Figura 296: Mortalità per tumore F. 6 5, Media 4, 3, 2 2, Media 1 1,, PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 297: Mortalità per tumore mammella. Figura 298: Mortalità per tumore collo dell utero Media 25 Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 299: Mortalità per tumore colon retto M. Figura 3: Mortalità per tumore colon retto F. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXVIII

31 Media Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI REGIONE Figura 31: Mortalità per trauma ed avvelenamenti M. Figura 32: Mortalità per trauma ed avvelenamenti F Media Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 33: Mortalità per malattie app. respiratorio M. Figura 34: Mortalità per malattie app. respiratorio F. 5 5 Media 4 4 Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 35: Mortalità per malattie sist. circolatorio M. Figura 36: Mortalità per malattie sist. circolatorio F Media 4 Media PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLI' CESENA RIMINI Figura 37: Mortalità per malattie app. digerente M. Figura 38: Mortalità per malattie app. digerente F. Un altro indicatore che viene utilizzato per l analisi della mortalità è il calcolo degli anni di vita persi: esprime la prematurità della morte e misura la quantità di anni potenzialmente persi e calcolati come la differenza tra l età di morte di ciascun individuo deceduto e un età standard presa come riferimento. Le figure che seguono mostrano gli anni di vita persi per le principali cause di morte, calcolati su un triennio per una maggiore stabilità dei dati (ultimo disponibile il Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXIX

32 triennio ). In genere i valori a sono inferiori alla media regionale, con la sola eccezione delle malattie dell apparato respiratorio e digerente per i maschi M F M F PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI Figura 39: Anni di vita persi per mortalità generale. Figura 31: Anni di vita persi per tumori M F PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI Figura 311: Anni di vita persi per tumore mammella. Figura 312: Anni di vita persi per tumore del colon retto M F 1 M F PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI Figura 313: Anni di vita persi per traumatismi ed avvelenamenti. Figura 314: Anni di vita persi per malattie apparato respiratorio. 12 M F 16 M F PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI PARMA REGGIO EMILIA MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI Figura 315: Anni di vita persi per mal sist circolatorio. Figura 316: Anni di vita persi per malattie apparato digerente. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXX

33 L impatto delle malattie infettive è ancora importante in termini di morbosità mentre la mortalità è nettamente diminuita. Le malattie più frequenti sono sicuramente ancora quelle dell infanzia ma quelle a maggior impatto, soprattutto nell adulto, sono la tubercolosi e l AIDS. La tubercolosi è una patologia la cui frequenza è diminuita in modo costante dall inizio del secolo fino agli anni 8 ed è rimasta stabile fino all inizio degli anni 9, periodo in cui si è evidenziato una tendenza all aumento. L incidenza nelle diverse province tra il 26 e il 211, calcolata biennale per una maggiore stabilità, è illustrata nella successiva Figura 317. In provincia di l incidenza si mantiene da anni stabilmente sotto la media regionale Parma Reggio Emilia Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Figura 317: Incidenza TBC. Per quanto concerne l AIDS, i dati relativi alla prevalenza (vedi Figura 318) indicano sia un andamento che un valore in linea con la media regionale: nel 211 il tasso di prevalenza provinciale era pari a 42 per 1. abitanti e quello regionale pari a 4 per 1. abitanti. I dati relativi all incidenza (sempre calcolata biennale per una maggiore stabilità) mostrano con tassi molto differenziati tra le Province; risulta poco al di sopra della media regionale (vedi Figura 319) Figura 318: Prevalenza AIDS. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXI

34 Parma Reggio E. Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Figura 319: Incidenza AIDS. Stili di vita Dal 27, nella nostra Azienda come a livello regionale e nazionale, è stato avviato il sistema di sorveglianza Passi finalizzato al monitoraggio continuo di abitudini e stili di vita. Dai dati relativi all anno 212 (confrontati con i dati regionali e la precedente rilevazione ), emerge che in Provincia di : la percentuale di obesi è inferiore rispetto a quella regionale (9,1% contro 11,4), il valore rimane invariato rispetto al dato precedentemente disponibile (9,2% contro il 11,5%); la percentuale delle persone sedentarie (quelle che non effettuano un lavoro pesante e praticano attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato), invece, è sovrapponibile alla percentuale regionale (21,8 contro 21,5). Il valore risulta essere in diminuzione (25,2% contro 23,1%); il 35% della popolazione aderisce alle linee guida sull attività fisica contro il 31,6 % della popolazione regionale, in misura maggiore rispetto alla precedente rilevazione (33,5 contro 3,5%); i fumatori, invece, sono in percentuale maggiore (31,5 %contro 29,3 %), dato invariato rispetto alla precedente rilevazione (31,8% contro il 29,6%). Come a livello regionale, i fumatori sono in maggioranza maschi (37,4%, contro 33% regionale e in diminuzione rispetto ai precedenti 55,1% e 55,6%). Per quanto riguarda infine il consumo di alcol, viene monitorato il dato relativo ai consumatori a rischio (nuova classificazione INRAN). I bevitori a rischio comprendono i forti bevitori (>2 unità alcoliche per gli uomini e >1 unità per le donne al giorno), i bevitori binge (6 o più unità alcoliche in un unica occasione almeno una volta al mese), e i bevitori fuori pasto. La percentuale di bevitori a rischio nel nostro territorio è superiore a quella regionale (25,2% contro 21,4%). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXII

35 Sicurezza Incidenti stradali Gli incidenti stradali costituiscono uno dei maggiori fenomeni che hanno impatto sulla morbosità e sulla mortalità della popolazione. La Regione Emilia Romagna e in particolare presentano, sia per loro rilevanza come nodo stradale tra il nord ed il centro del paese sia per l intensa attività economica che induce una elevata mobilità, una incidentalità rilevante. Il numero degli incidenti, sia in Provincia che in Regione, tende dal 198 a rimanere costante nel tempo e negli ultimi dieci anni presenta un trend in riduzione, il numero dei morti sembra evidenziare un trend in diminuzione (la notevole variabilità del dato provinciale è soprattutto legata al fenomeno di una ridotta popolazione), il numero dei feriti, strettamente correlato a quello degli incidenti, tende anch esso a calare (vedi Figura 32). La sucessiva Figura 321 mostra, sempre attraverso numeri indice con base 25, i diversi indicatori relativi agli incidenti stradali: rapporto di pericolosità (morti/morti e feriti), rapporto di mortalità (morti/incidenti), e rapporto di lesività (feriti/incidenti) Figura 32: Numeri indice incidenti stradali. Incidenti PC Morti PC Feriti PC Incidenti Morti Feriti Rapp. di Mortalità PC Rapp. di Lesività PC Rapp. di Pericolosità PC Rapp. di Mortalità Rapp. di Lesività Rapp. di Pericolosità Figura 321: Numeri indice indicatori relativi agli incidenti stradali. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXIII

36 In valore assoluto nel 211 il rapporto di mortalità è stato superiore alla media regionale, mentre rapporto di pericolosità è stato inferiore (vedi la successiva Figura 322). 3% Rapporto di mortalità Rapporto di pericolosità 2% MEDIA MEDIA 1% Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 322: Confronto indicatori relativi agli incidenti stradali. Infortuni L andamento complessivo degli infortuni sul lavoro, espresso come tasso per 1 addetti, nella nostra Provincia come a livello regionale, mostra un trend in diminuzione fin dal 2. Per il dato grezzo è disponibile anche un confronto con il dato medio nazionale (vedi Figura 323), mentre per il dato standardizzato sono possibili confronti solo all interno della Regione (vedi Figura 324). Il dato regionale, anche se grezzo, è molto superiore al dato nazionale, sia per lo specifico tessuto produttivo rispetto alla realtà media nazionale, sia per una più puntuale attività di denuncia. Il tasso standardizzato a è sempre inferiore al dato medio regionale, anche se con scarti sempre più ridotti. Anche nel 211, ultimo dato disponibile, si è verificato un ulteriore calo sia a livello regionale che ancora più marcato a livello locale. 5, 4,5 Pc ITALIA , 29, 211, , 5 3,5 4 3, 3 2 2,5 1 2, Figura 323: Infortuni indennizzati per 1 addetti (tasso grezzo). Parma ReggioEmilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 324: Infortuni indennizzati per 1 addetti (tasso standardizzato). Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXIV

37 Appendice 2: Mappe delle sedi erogative Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Sarmato Rottofreno Castelvetro Ziano Borgonovo Gragnano Caorso San Pietro in Cerro Villanova d'arda Gossolengo Pontenure Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Morfasso Ospedale Zerba Cortebrugnatella Cerignale Farini Casa di cura Hospice Ottone Ferriere Struttura residenziale per anziani Centro diurno Figura 325: Offerta territoriale 1. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXV

38 Castel San Giovanni Sarmato Rottofreno Calendasco Caorso Monticelli Castelvetro Ziano Borgonovo Gragnano Gossolengo Pontenure San Pietro in Cerro Cortemaggiore Villanova d'arda Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Vigolzone Carpaneto Travo Ponte dell'olio Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Cortebrugnatella Farini Morfasso Sportelli Zerba Cerignale Punti prelievo Ottone Ferriere Guardia medica Figura 326: Offerta territoriale 2. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXVI

39 Castel San Giovanni Sarmato Calendasco Rottofreno Monticelli Castelvetro Ziano Borgonovo Gragnano Caorso San Pietro in Cerro Villanova d'arda Agazzano Gossolengo Pontenure Cortemaggiore Nibbiano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Consultorio Ottone Ferriere Ambulatori Salute mentale Consultorio pediatrico Figura 327: Offerta territoriale 3. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXVII

40 Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Ziano Borgonovo Sarmato Rottofreno di Gragnano Pontenure Gossolengo Caorso Castelvetro San Pietro in Cerro Villanova d'arda Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Piacentino Fiorenzuola Pecorara Distretto di Ponente Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Distretto di Levante Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Morfasso Cortebrugnatella Farini Sicurezza ambienti di vita e lavoro Zerba Cerignale Sicurezza alimentare Ottone Ferriere Vaccinazioni (adulti e/o infanzia) Certificazioni Figura 328: Offerta territoriale 4. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXVIII

41 Appendice 3: Qualità dell assistenza min rer max rer Figura 329: Proporzione di interventi per frattura del collo del femore entro 2 giorni dal ricovero. 4 35% 3 25% 2 15% min rer max rer 1 5% Figura 33: Proporzione di parti con taglio cesareo primario. 1 95% 9 85% 8 75% 7 min rer max rer 65% 6 55% Figura 331: Proporzione di interventi di colecistectomia laparoscopica. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XXXIX

42 min rer 5 min rer 4 max rer 4 max rer Figura 332: Proporzione di PTCA eseguite entro 1 giorno dall ammissione di pazienti con un episodio di STEMI (per singola azienda di ricovero). Figura 333: Proporzione di PTCA eseguite entro 1 giorno dall ammissione di pazienti (per Provincia di ricovero 1 ) min rer max rer Figura 334: Tasso di ospedalizzazione grezzo per scompenso cardiaco congestizio*1. residenti min rer 25 min rer 4 max rer 2 max rer Figura 335: Tasso di ospedalizzazione grezzo per complicanze a breve termine in pazienti diabetici *1. residenti. Figura 336: Tasso di ospedalizzazione grezzo per complicanze a lungo termine in pazienti diabetici *1. residenti. 1 La scarsa numerosità dei casi in Aziende con la presenza anche di un Azienda ospedaliero-universitaria nel territorio di riferimento, dove afferiscono la maggior parte dei casi più gravi, ci ha fatto scegliere di presentare l indicatore anche sommando a livello provinciale la casistica complessiva, che contribuisce a ridurre la variabilità. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XL

43 min rer max rer Figura 337: Tasso di ospedalizzazione grezzo per amputazione degli arti inferiori in pazienti diabetici*1. residenti min rer max rer min rer max rer Figura 338: Tasso di ospedalizzazione grezzo per polmonite o influenza negli anziani (> 65 anni)*1. residenti. Figura 339: Tasso di ospedalizzazione grezzo per cause evitabili (asma, scompenso cardiaco, diabete, ipertensione, malattie croniche polmonari)*1. residenti. 4, 3,5% 3, 2,5% 2, 1,5% min rer max rer 1,,5%, Figura 34: Proporzione di ricoveri non pianificati avvenuti entro 15 giorni dalla dimissione. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLI

44 5 5 45% 45% % 35% % min rer 25% min rer 2 max rer 2 max rer 15% 15% 1 1 5% 5% Figura 341: Proporzione di decessi entro 3 giorni da un Figura 342: Proporzione di decessi entro 3 giorni da un ricovero per un episodio di STEMI. Per Azienda sanitaria di ricovero per un episodio di STEMI. Per Azienda sanitaria di residenza. ricovero % 25% % min rer 15% min rer max rer max rer 1 1 5% 5% Figura 343: Proporzione di decessi entro 3 giorni da un ricovero per un episodio di NSTEMI. Per Azienda sanitaria di residenza. Figura 344: Proporzione di decessi entro 3 giorni da un ricovero per un episodio di NSTEMI. Per Azienda sanitaria di ricovero. 5 45% 4 35% 5 45% 4 35% % min rer 25% min rer 2 max rer 2 max rer 15% 15% 1 1 5% 5% Figura 345: Proporzione di decessi entro 3 giorni da un ricovero per un episodio di ICTUS. Per Azienda sanitaria di residenza. Figura 346: Proporzione di decessi entro 3 giorni da un ricovero per un episodio di ICTUS. Per Azienda sanitaria di ricovero. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLII

45 Appendice 4: La carta di identità del personale Tipologia Contrattuale Dipendenti Convenzionati Altro TOTALE Tabella 18: Personale per tipologia. Dipendenti 87,5% Altro 2,8% Convenzionati 9,7% Figura 347: Composizione del personale. Assunzioni Tempo Indeterminato Tempo determinato (compreso art. 15) Mobilità da altre Aziende Categorie protette 1 1 Incarichi straordinari annuali Totale assunzioni Cessazioni Pensionamenti Dimissioni volontarie: - Tempo indeterminato Tempo determinato Fine incarico Mobilità verso altre Aziende Altro Totale cessazioni Assunzioni-cessazioni Tabella 19: Movimento del personale. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLIII

46 Dipendenti Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA, OSS, Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tabella 2: Personale dipendente per categoria. La categoria altro personale comprende: personale di riabilitazione; personale di vigilanza e ispezione e di prevenzione ambiente e luoghi di lavoro; massofisioterapista e massaggiatore (ad esaurimento); assistente religioso; assistente sociale; assistente tecnico; collaboratore tecnico professionale; programmatore; operatore tecnico specializzato e/o esperto; operatore tecnico; assistente sanitario. Altri dirigenti 2,7% Infermieri 4,5% OTA, OSS, Ausiliari 8,4% Tecnici sanitari Medici e veterinari 16,7% Altro personale 17,9% Amministrativi 8,9% 4,8% Figura 348: % personale dipendente per categoria. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLIV

47 Convenzionati MMG PLS Continuità assistenziale Sumaisti e Medicina dei servizi Continuità assistenziale (pers. equivalente) Sumaisti e medicina dei servizi (pers. equivalente) Tabella 21: Personale convenzionato per categoria. Sumaisti e medicina dei servizi (pers. equivalente) 1 MMG 63% Continuità assistenziale (pers. equivalente) 16% PLS 11% Figura 349: % personale convenzionato per categoria. Altro personale Incarichi libero professionali Co.co.co Borse di studio Totali Tabella 22: Altro personale per categoria. Incarichi libero professionali 81% Borse di studio 8% Co.co.co. 11% Figura 35: % altro personale per categoria. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLV

48 Ospedale Territorio Supporto Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tabella 23: Personale dipendente per livello di assistenza S T H 2 Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Figura 351: Distribuzione dipendenti per categoria e livello di assistenza <= <= <= Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLVI

49 <= <= <= Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Tabella 24: Personale dipendente per età e categoria <= Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Figura 352: % dipendenti per categoria ed età <= Figura 353: Trend % dipendenti per età. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLVII

50 M F M F M F M F M F M F Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Tabella 25: Distribuzione dipendenti per categoria e sesso F M 2 Medici e veterinari Altri dirigenti Infermieri OTA - OSS - Ausiliari Tecnici sanitari Amministrativi Altro personale Tutte le categorie Figura 354: Distribuzione dipendenti per categoria e sesso TP PT PT/TOT TP PT PT/TOT TP PT PT/TOT TP PT PT/TOT TP PT PT/TOT TP PT PT/TOT Infermieri % % % % % OTA - OSS - Ausiliari % % % % % % Tecnici sanitari % % % % % Amministrativi % % % % Altro personale % % % % % Totale comparto % % % % % % Tabella 26: Distribuzione dipendenti in part time per categoria. Azienda USL di Bilancio di Missione 212 pag. XLVIII

APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... V. Popolazione... VI. Condizioni socio-economiche...xxi

APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... V. Popolazione... VI. Condizioni socio-economiche...xxi APPENDICI INDICE Appendice 1: Il contesto... I Territorio... I Ambiente... V Popolazione... VI Condizioni socio-economiche...xxi Osservazioni epidemiologiche... XXVII Stili di vita... XXXII Sicurezza...

Dettagli

APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... V. Popolazione... VII. Condizioni socio-economiche... XXIV

APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... V. Popolazione... VII. Condizioni socio-economiche... XXIV APPENDICI INDICE Appendice 1: Il contesto... I Territorio... I Ambiente... V Popolazione... VII Condizioni socio-economiche... XXIV Osservazioni epidemiologiche... XXXI Stili di vita...xxxvi Sicurezza...XXXVII

Dettagli

Appendice 1: Il contesto

Appendice 1: Il contesto Appendice 1: Il contesto Territorio MILANO KM 7 PAVIA KM 5 CREMONA KM 3 KM 6 KM 14 GENOVA KM 14 Figura 18: Distanze dai capoluoghi di Provincia limitrofi. Figura 181: Viabilità. Azienda USL di Bilancio

Dettagli

APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... VI. Popolazione... VII. Condizioni socio-economiche... XXVI

APPENDICI. Appendice 1: Il contesto... I. Territorio... I. Ambiente... VI. Popolazione... VII. Condizioni socio-economiche... XXVI APPENDICI INDICE Appendice 1: Il contesto... I Territorio... I Ambiente... VI Popolazione... VII Condizioni socio-economiche... XXVI Osservazioni epidemiologiche... XXXIII Stili di vita... XL Sicurezza...

Dettagli

Fonte: elaborazioni Provincia di Piacenza su dati (provvisori) anagrafi comunali

Fonte: elaborazioni Provincia di Piacenza su dati (provvisori) anagrafi comunali LA POPOLAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA AL 31 DICEMBRE 2018. L Ufficio Statistica dell Amministrazione Provinciale pubblica qui i dati (provvisori) al 31.12.2018 della popolazione nei comuni piacentini,

Dettagli

Appendice 1: Il contesto

Appendice 1: Il contesto APPENDICI INDICE Appendice 1: Il contesto...i Territorio...I Ambiente... V Popolazione... VI Condizioni socio-economiche...xix Osservazioni epidemiologiche... XXVI Stili di vita... XXXIII Sicurezza...

Dettagli

L EVOLUZIONE RECENTE DEI NUCLEI FAMIGLIARI IN PROVINCIA DI PIACENZA

L EVOLUZIONE RECENTE DEI NUCLEI FAMIGLIARI IN PROVINCIA DI PIACENZA L EVOLUZIONE RECENTE DEI NUCLEI FAMIGLIARI IN PROVINCIA DI Analizziamo in questa occasione attraverso i dati provenienti dalle anagrafi comunali e contenuti nel database della Regione Emilia-Romagna (http://statistica.regione.emiliaromagna.it/popolazione/famiglie)

Dettagli

DATI CONOSCITIVI RELATIVI AI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN PROVINCIA DI PIACENZA

DATI CONOSCITIVI RELATIVI AI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN PROVINCIA DI PIACENZA PROVINCIA DI PIACENZA Ufficio Politiche Socio-sanitarie DATI CONOSCITIVI RELATIVI AI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN PROVINCIA DI PIACENZA Novembre 2004 Osservatorio Provinciale delle Politiche

Dettagli

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2016 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2016 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2016 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Agazzano 2.098 36,15 58,04 Alseno 4.720 55,27 85,40 Besenzone 978 23,95 40,84 Bettola 2.826 122,37 23,09 Bobbio 3.575 106,53

Dettagli

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Agazzano 2.079 36,15 57,52 Alseno 4.727 55,27 85,53 Besenzone 981 23,95 40,96 Bettola 2.790 122,37 22,8 Bobbio 3.572 106,53

Dettagli

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2019 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2019 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2019 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Agazzano 2.034 36,15 56,27 Alseno 4.709 55,27 85,2 Besenzone 993 23,95 41,47 Bettola 2.720 122,37 22,23 Bobbio 3.572 106,53

Dettagli

RAPPORTO 2011 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA

RAPPORTO 2011 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA SERVIZIO ORGANIZZAZIONE, PERSONALE, SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI UFFICIO STATISTICA RAPPORTO 2011 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA Aprile 2011 INDICE LA POPOLAZIONE PIACENTINA AL 31/12/2010 3 L evoluzione

Dettagli

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Agazzano 2.079 36,15 57,52 Alseno 4.727 55,27 85,53 Besenzone 981 23,95 40,96 Bettola 2.790 122,37 22,8 Bobbio 3.572 106,53

Dettagli

Il Dipartimento. di Sanità Pubblica

Il Dipartimento. di Sanità Pubblica Il Dipartimento di Sanità Pubblica 1 la legge prevede 3 livelli di assistenza sanitaria: ospedaliera distrettuale collettiva in ambiente di vita e di lavoro 2 FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA

Dettagli

All. C1.2 (R) Sistema insediativo territoriale: espansione residenziale.

All. C1.2 (R) Sistema insediativo territoriale: espansione residenziale. All. C.2 (R) Sistema insediativo territoriale: espansione residenziale. redazione a cura di Gregory Keble C.2 (R) - SISTEMA INSEDIATIVO TERRITORIALE: ESPANSIONE RESIDENZIALE Il presente documento fornisce

Dettagli

L'INDAGINE SUL PENDOLARISMO IN PROVINCIA DI PIACENZA AL XV CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE Gianni Gazzola Provincia di Piacenza

L'INDAGINE SUL PENDOLARISMO IN PROVINCIA DI PIACENZA AL XV CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE Gianni Gazzola Provincia di Piacenza L'INDAGINE SUL PENDOLARISMO IN PROVINCIA DI PIACENZA AL XV CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE 2011 Gianni Gazzola Provincia di Piacenza novembre 2015 1 Censimento popolazione Istat 2011: pendolarismo e matrice

Dettagli

All. B.19 (R) All. A.1.1 (R) popolazione SPAZIO TITOLO. piacentina al IN CORPO 22 31/12/2006 CIRCA 22ARIAL BOLD

All. B.19 (R) All. A.1.1 (R) popolazione SPAZIO TITOLO. piacentina al IN CORPO 22 31/12/2006 CIRCA 22ARIAL BOLD All. B.19 (R) All. A.1.1 (R) La IN popolazione QUESTO SPAZIO TITOLO piacentina al IN CORPO 22 31/12/2006 CIRCA 22ARIAL BOLD PROVINCIA DI PIACENZA AREA PROGRAMMAZIONE, INFRASTRUTTURE, AMBIENTE UFFICIO STATISTICA

Dettagli

Il grado di occupazione del patrimonio edilizio a Piacenza. Rapporti Interni

Il grado di occupazione del patrimonio edilizio a Piacenza. Rapporti Interni Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale 06_11.doc 1 Il grado di occupazione del patrimonio edilizio a Piacenza. R.I. 11/06 Settembre 2006

Dettagli

Produzione pro capite dei Rifiuti urbani in Provincia di Piacenza. La classifica dei Comuni nel 2016.

Produzione pro capite dei Rifiuti urbani in Provincia di Piacenza. La classifica dei Comuni nel 2016. Produzione pro capite dei Rifiuti urbani in Provincia di Piacenza. La classifica dei Comuni nel 2016. Mentre nel 2016 la Raccolta differenziata dei rifiuti in Italia raggiunge il 52,5% (+ 5% sull anno

Dettagli

Marzabotto 31 gennaio 2019

Marzabotto 31 gennaio 2019 L equità nel diritto alla salute: Il contrasto delle diseguaglianze nell area metropolitana bolognese Marzabotto 31 gennaio 2019 Il profilo di salute della popolazione in area metropolitana Focus sulla

Dettagli

DATI RELATIVI ALLA RICETTIVITA' DELLA PROVINCIA DI PIACENZA

DATI RELATIVI ALLA RICETTIVITA' DELLA PROVINCIA DI PIACENZA PROVINCIA DI PIACENZA DATI RELATIVI ALLA RICETTIVITA' DELLA PROVINCIA DI PIACENZA CONVEGNO: "1000 POSTI LETTO PER EXPO 2015", IL 27 MARZO LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO 27 marzo 2014 - Ore 17,00 19,00 sala

Dettagli

INDICE Metodologia d indagine... 2 LE DINAMICHE DALLA POPOLAZIONE... 3 La popolazione della provincia di Piacenza... 3 La popolazione del Comune di

INDICE Metodologia d indagine... 2 LE DINAMICHE DALLA POPOLAZIONE... 3 La popolazione della provincia di Piacenza... 3 La popolazione del Comune di 1 INDICE Metodologia d indagine... 2 LE DINAMICHE DALLA POPOLAZIONE... 3 La popolazione della provincia di Piacenza... 3 La popolazione del Comune di Gossolengo al 31 dicembre... 4 La densità demografica

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO Provincia di Piacenza: Forze di lavoro e tassi di disoccupazione, occupazione e attività, medie annue 2000/2002 2000 2001 2002 FORZE DI LAVORO OCCUPATI 107 110 111 maschi

Dettagli

APPENDICE STATISTICA Anno 2013

APPENDICE STATISTICA Anno 2013 APPENDICE STATISTICA Anno 2013 Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 Tav. 1.9 Popolazione residente nei Comuni della provincia di Piacenza e dinamica anagrafica.

Dettagli

Fig. 1 Tassi di natalità in serie storica dei due distretti della provincia di Rimini. Fonte: Rem

Fig. 1 Tassi di natalità in serie storica dei due distretti della provincia di Rimini. Fonte: Rem 4.NATALITA, MORTALITA, SPERANZA DI VITA 4.1 LA NATALITÀ Il tasso di natalità, in caduta libera dagli anni 70 (del secolo scorso) ha raggiunto il valore più basso alla fine degli anni 80 (7,6 nati per mille

Dettagli

I Ricoveri ospedalieri da Incidente stradale

I Ricoveri ospedalieri da Incidente stradale Aspetti significativi dello studio Incidenti stradali in Emilia-Romagna anni 1995-2007 Nicoletta Bertozzi Patrizia Vitali Dipartimento Sanità Pubblica Ausl Cesena Bologna, 9 luglio 2010 I Ricoveri ospedalieri

Dettagli

GLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI DEI DATI DEL 14 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

GLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI DEI DATI DEL 14 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI PROVINCIA DI PIACENZA AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ANNO 2006 QUADRO CONOSCITIVO GLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI DEI DATI DEL 14 CENSIMENTO GENERALE

Dettagli

APPENDICE STATISTICA Anno 2014

APPENDICE STATISTICA Anno 2014 APPENDICE STATISTICA Anno 2014 Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 Tav. 1.9 Tav. 1.10 Tav. 1.11 Popolazione Popolazione residente nei Comuni della provincia di Piacenza

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Grossetana

STATO DI SALUTE Zona Grossetana STATO DI SALUTE Zona Grossetana A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A. Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico Grosseto 14 marzo 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici;

Dettagli

TENDENZE DEL FABBISOGNO ABITATIVO A SEGUITO DEI CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI

TENDENZE DEL FABBISOGNO ABITATIVO A SEGUITO DEI CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI TENDENZE DEL FABBISOGNO ABITATIVO A SEGUITO DEI CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI Il fabbisogno sociale di abitazioni, più in generale l esigenza di un efficace conoscenza qualitativa e quantitativa dello scenario

Dettagli

APPENDICE STATISTICA. Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8

APPENDICE STATISTICA. Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 APPENDICE STATISTICA Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 Popolazione residente nei Comuni della provincia di Piacenza e dinamica anagrafica. Anno 2012 Popolazione

Dettagli

IL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO

IL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE 29 gennaio 2008 Sala del Consiglio Provincia di Piacenza QUADRO CONOSCITIVO VOL. A IL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO Antonio

Dettagli

PROMOZIONE E PROTEZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA Incontro con il Garante dell'emilia-romagna Piacenza e Parma.

PROMOZIONE E PROTEZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA Incontro con il Garante dell'emilia-romagna Piacenza e Parma. Provincia di Piacenza Servizio Istruzione e programmazione socio educativa PROMOZIONE E PROTEZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA Incontro con il Garante dell'emilia-romagna Piacenza e Parma 11 maggio

Dettagli

Enti e imprese con certificazione ambientale.

Enti e imprese con certificazione ambientale. Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale Enti e imprese con certificazione ambientale. R.I. 6/8 Ottobre 8 8_6.odt Amministrazione Provinciale

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Alta Val d Elsa

STATO DI SALUTE Zona Alta Val d Elsa STATO DI SALUTE Zona Alta Val d Elsa A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A. Serafini,P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 7 aprile 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici; Indicatori

Dettagli

ALLEGATO - SINTESI INDICATORI AUSL DI BOLOGNA E DISTRETTI (dati aggiornati al ) Distretto Reno, Lavino e Samoggia.

ALLEGATO - SINTESI INDICATORI AUSL DI BOLOGNA E DISTRETTI (dati aggiornati al ) Distretto Reno, Lavino e Samoggia. ALLEGATO - SINTESI INDICATORI AUSL DI BOLOGNA E DISTRETTI (dati aggiornati al 01.01.2018) Popolazione e territorio Demografia AUSL di Bologna Reno, Lavino e Samoggia Appennino Bolognese San Lazzaro di

Dettagli

La mortalità della popolazione straniera in Toscana. Chellini Elisabetta Nawal Dakka Martini Andrea Giovannetti Lucia

La mortalità della popolazione straniera in Toscana. Chellini Elisabetta Nawal Dakka Martini Andrea Giovannetti Lucia La mortalità 1997-2013 della popolazione straniera in Toscana Chellini Elisabetta Nawal Dakka Martini Andrea Giovannetti Lucia Il contesto Dagli anni 2000: incremento immigratorio del 10% annuo (regolariz.

Dettagli

AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA

AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI CAMB/2017/23 del 24 marzo 2017 CONSIGLIO D AMBITO Oggetto: Servizio Gestione Rifiuti - Approvazione dei Piani economico finanziari

Dettagli

7. Le province dell Emilia Romagna

7. Le province dell Emilia Romagna 7. Le province dell Emilia Romagna Assemblea Annuale Upi 2014 Pag. 59 di 157 7. La province dell Emilia-Romagna Alla data del XV Censimento Generale della popolazione in Emilia-Romagna risultano 4.343.135

Dettagli

CRITERI PER L ASSEGNAZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI LAVORAZIONE INERTI UBICATI NELLE FASCE DI PERTINENZA FLUVIALE

CRITERI PER L ASSEGNAZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI LAVORAZIONE INERTI UBICATI NELLE FASCE DI PERTINENZA FLUVIALE Allegato 13 CRITERI PER L ASSEGNAZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI LAVORAZIONE INERTI UBICATI NELLE FASCE DI PERTINENZA FLUVIALE Provincia di Piacenza 1 Al paragrafo 1 si

Dettagli

9 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2011

9 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2011 Bologna, 26 novembre 2012 LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA 9 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2011 Camilla Lupi Regione Emilia-Romagna, Servizio Sistema informativo sanità

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA

PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA i Comuni del territorio provinciale piacentino, nelle persone dei Sindaci pro-tempore TRA la Provincia di Piacenza, nella persona del Presidente pro-tempore E relativo al progetto

Dettagli

PASSI e vaccinazioni: un focus su antinfluenzale e antirosolia

PASSI e vaccinazioni: un focus su antinfluenzale e antirosolia PASSI e vaccinazioni: un focus su antinfluenzale e antirosolia Erika Massimiliani Vaccinazione antinfluenzale 1 L influenza L'influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica in particolare

Dettagli

Veneto. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Veneto. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 Veneto Alcuni risultati relativi al Veneto evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

SICILIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

SICILIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 SICILIA Alcuni risultati relativi alla Sicilia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute ASPETTI

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Valtiberina. A cura di S. Arniani, F.Nisticò, P. Piacentini

STATO DI SALUTE Zona Valtiberina. A cura di S. Arniani, F.Nisticò, P. Piacentini STATO DI SALUTE Zona Valtiberina A cura di S. Arniani, F.Nisticò, P. Piacentini INDICE Demografia; Indicatori socio-economici; Mortalità generale e prematura; Patologie di particolare rilievo; Patologie

Dettagli

PROVINCIA DI PIACENZA

PROVINCIA DI PIACENZA ALLEGATO PROVINCIA DI PIACENZA PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE (L.R. 8.8.2001 N.26 E L.R. 30.6.2003 N.12) TRIENNIO 2009-2011 Servizio

Dettagli

Piemonte. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Piemonte. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 Piemonte Alcuni risultati relativi alla regione Piemonte evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

10 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2012

10 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2012 Bologna, 28 novembre 2013 LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA 10 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2012 Camilla Lupi Regione Emilia-Romagna, Servizio Sistema informativo sanità

Dettagli

II-1 GLI SCENARI SOCIOECONOMICI TENDENZIALI...2 II-2 GLI SCENARI DI FABBISOGNO DELLE RISORSE IDRICHE...8

II-1 GLI SCENARI SOCIOECONOMICI TENDENZIALI...2 II-2 GLI SCENARI DI FABBISOGNO DELLE RISORSE IDRICHE...8 INDICE II-1 GLI SCENARI SOCIOECONOMICI TENDENZIALI...2 II-1.1 LO SCENARIO DEMOGRAFICO...2 II-1.2 LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA POPOLAZIONE...4 II-2 GLI SCENARI DI FABBISOGNO DELLE RISORSE IDRICHE...8

Dettagli

LE CASE DELLA SALUTE

LE CASE DELLA SALUTE 1 LE CASE DELLA SALUTE La normativa sulle Cure Primarie 2 Unione Europea DG Sanco 2014 risposta alla maggioranza dei problemi di salute della comunità servizi universalmente accessibili, erogati da team

Dettagli

Indicatori PIS - Set Minimo. Anno 2008

Indicatori PIS - Set Minimo. Anno 2008 - Zone socio-sanitarie PIS - Set Minimo I Piani Integrati di Salute: sistema di indicatori a supporto dei Profili di Salute Anno 2008 Gli indicatori 2009 e 2010 completi sono in fase di preparazione. Gli

Dettagli

La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. Rapporti Interni

La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. Rapporti Interni Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. R.I. 10/09 Maggio 2009 09_10.odt

Dettagli

PUGLIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

PUGLIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 PUGLIA Alcuni risultati relativi alla Puglia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute ASPETTI

Dettagli

I profili di salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia

I profili di salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia I profili di salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia Barbara Pacelli, Agenzia Sanitaria e Sociale Emilia-Romagna Paola Ballotari, Servizio di Epidemiologia, Azienda USL di

Dettagli

Sicilia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Sicilia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 19 APRILE 2018 Sicilia Alcuni risultati relativi alla Sicilia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli

Allegato N10. Elenco delle zone sismiche, delle aree a rischio idrogeologico molto elevato e degli abitati da consolidare/trasferire

Allegato N10. Elenco delle zone sismiche, delle aree a rischio idrogeologico molto elevato e degli abitati da consolidare/trasferire Allegato N10 Elenco delle zone sismiche, delle aree a rischio idrogeologico molto elevato e degli abitati da consolidare/trasferire CLASSIFICAZIONE SISMICA La classificazione sismica vigente deriva dall

Dettagli

Friuli Venezia Giulia

Friuli Venezia Giulia COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 Friuli Venezia Giulia Alcuni risultati relativi al Friuli Venezia Giulia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche

Dettagli

CAMPANIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

CAMPANIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 CAMPANIA Alcuni risultati relativi alla Campania evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli

Lombardia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Lombardia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 Lombardia Alcuni risultati relativi alla regione Lombardia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

Emilia-Romagna. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Emilia-Romagna. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 Emilia-Romagna Alcuni risultati relativi all Emilia-Romagna evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

Mortalità generale nell AS 7 Anni A. Sutera Sardo, A. Mazzei, P. Mancuso, N. Sirianni, B. Ferraro

Mortalità generale nell AS 7 Anni A. Sutera Sardo, A. Mazzei, P. Mancuso, N. Sirianni, B. Ferraro Mortalità generale nell AS 7 Anni 2002-2005 A. Sutera Sardo, A. Mazzei, P. Mancuso, N. Sirianni, B. Ferraro Mortalità generale e per causa nell AS 7 Anni 2002-2005 Negli anni 2002-2005 sono pervenute presso

Dettagli

6 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto Anno 2008

6 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto Anno 2008 Bologna, 9 dicembre 2009 LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA 6 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto Anno 2008 Camilla Lupi Regione Emilia-Romagna, Servizio Sistema informativo sanità e politiche

Dettagli

Il territorio comunale di Ferrara Spunti per una nuova analisi

Il territorio comunale di Ferrara Spunti per una nuova analisi Il territorio comunale di Ferrara Spunti per una nuova analisi Ferrara, 23 febbraio 2019 Giuliano Guietti Variazione percentuale della popolazione residente 1.1.2009-1.1.2018 Popolazione Comune di Ferrara

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Colline Metallifere

STATO DI SALUTE Zona Colline Metallifere STATO DI SALUTE Zona Colline Metallifere A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A. Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 23 maggio 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici;

Dettagli

PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE

PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2018-2020 L'analisi del contesto nel Distretto di Reggo Emilia SCHEMA DI PRESENTAZIONE 1. Il contesto socio-demografico La popolazione Gli indici demografici

Dettagli

CALABRIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

CALABRIA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 CALABRIA Alcuni risultati relativi alla Calabria evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli

PA Trento. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

PA Trento. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 PA Trento Alcuni risultati relativi alla PA di Trento evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel

Dettagli

PA Trento. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

PA Trento. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 19 APRILE 2018 PA Trento Alcuni risultati relativi alla PA di Trento evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel

Dettagli

SARDEGNA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

SARDEGNA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 SARDEGNA Alcuni risultati relativi alla Sardegna evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Valdarno aretino

STATO DI SALUTE Zona Valdarno aretino STATO DI SALUTE Zona Valdarno aretino A cura di S. Arniani, F. Nisticò, A. Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 31 MARZO 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici;

Dettagli

Molise. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Molise. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 19 APRILE 2018 Molise Alcuni risultati relativi al Molise evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

8 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2010

8 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2010 Bologna, 25 novembre 2011 LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA 8 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Anno 2010 Camilla Lupi Regione Emilia-Romagna, Servizio Sistema informativo sanità

Dettagli

Come stanno i toscani nel 2017? Determinanti, stili di vita e stato di salute

Come stanno i toscani nel 2017? Determinanti, stili di vita e stato di salute Come stanno i toscani nel 2017? Determinanti, stili di vita e stato di salute 1 2 Piano Sociale e Sanitario Integrato Regione Toscana 2018 2020 Determinanti di salute: occupazione Famiglie in condizione

Dettagli

INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO

INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO PROVINCIA DI PIACENZA: POPOLAZIONE DI 15 ANNI ED OLTRE PER CONDIZIONE E SESSO, RILEVAZIONE TRIMESTRALE ISTAT, MEDIE ANNUE 1999 2001 (*) 1999 2000 2001 OCCUPATI 110 107

Dettagli

Analisi di contesto Ambito 3

Analisi di contesto Ambito 3 Servizio Studi e Statistica per Analisi di contesto Ambito 3 Comune di Bologna Territorio Dati al 01/01/ Super. Popolazione Densità Ambito 3 140,86 386.663 2745,0 Il territorio dell ambito 3 corrisponde

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Val di Chiana Aretina

STATO DI SALUTE Zona Val di Chiana Aretina STATO DI SALUTE Zona Val di Chiana Aretina A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 21 aprile 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici;

Dettagli

Valle d'aosta - Vallée d'aoste

Valle d'aosta - Vallée d'aoste Valle d'aosta - Vallée d'aoste ROMA, 26 APRILE 2016 Alcuni risultati relativi alla regione Valle d Aosta evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate

Dettagli

ISTRUZIONE GENNAIO 2001 SCHEDA N 1.1 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE

ISTRUZIONE GENNAIO 2001 SCHEDA N 1.1 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE PROVINCIA DI PIACENZA ISTRUZIONE GENNAIO 2001 SCHEDA N 1.1 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE Di seguito si indicano alcune informazioni sull offerta formativa presente in provincia di Piacenza e le principali

Dettagli

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo ATC PC1 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 126

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo ATC PC1 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 126 PIANO DI PRELIEVO DEL CINGHIALE IN SELEZIONE - STAGIONE VENATORIA 2017-18 PIACENZA ATC PC1 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 126 ATC PC1 -- Castel S. Giovanni, Sarmato, Rottofreno,

Dettagli

Puglia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Puglia. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 19 APRILE 2018 Puglia Alcuni risultati relativi alla Puglia evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli

Il contesto territoriale

Il contesto territoriale 2. Territorio Il territorio del Comune di Lodi è posto a 87 metri sul livello del mare, toccato a nord-est dal fiume Adda e si estende per 41,42 kmq. Ha una popolazione complessiva pari a 43.112 abitanti

Dettagli

PA Bolzano-Bozen. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

PA Bolzano-Bozen. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 PA Bolzano-Bozen Alcuni risultati relativi alla PA di Bolzano evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

Valle d'aosta - Vallée d'aoste

Valle d'aosta - Vallée d'aoste COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 Valle d'aosta - Vallée d'aoste Alcuni risultati relativi alla regione Valle d Aosta evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le

Dettagli

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017.

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017. Piacenza, 19 marzo 2018 FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017. SINTESI Riprendiamo i dati ufficiali sul mercato del lavoro nelle province nel 2017 diffusi nei giorni scorsi

Dettagli

Mortalità generale nell ex AS 7 Anno 2007 A. Sutera Sardo, A. Mazzei, P. Mancuso, N. Sirianni,

Mortalità generale nell ex AS 7 Anno 2007 A. Sutera Sardo, A. Mazzei, P. Mancuso, N. Sirianni, Introduzione Mortalità generale nell ex AS 7 Anno 27 A. Sutera Sardo, A. Mazzei, P. Mancuso, N. Sirianni, Servizio Epidemiologia e Statistica Sanitaria Lo studio delle cause di morte che caratterizzano

Dettagli

Analisi empirica della rete delle UTIC in Emilia-Romagna

Analisi empirica della rete delle UTIC in Emilia-Romagna Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale Analisi empirica della rete delle UTIC in Emilia-Romagna Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale Obiettivi Valutare l impatto del progetto regionale di riorganizzazione

Dettagli

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi ATC PC1 PIANO DI PRELIEVO DEL CINGHIALE IN SELEZIONE - STAGIONE VENATORIA 2016-17 PIACENZA 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 120 ATC PC1 -- Castel S. Giovanni, Sarmato, Rottofreno,

Dettagli

BASILICATA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

BASILICATA. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 BASILICATA Alcuni risultati relativi alla Basilicata evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli

PA Bolzano-Bozen. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

PA Bolzano-Bozen. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 PA Bolzano-Bozen Alcuni risultati relativi alla PA di Bolzano evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate

Dettagli

STATO DI SALUTE. Zona Aretina. A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 29 maggio 2017

STATO DI SALUTE. Zona Aretina. A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 29 maggio 2017 STATO DI SALUTE Zona Aretina A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 29 maggio 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici; Mortalità

Dettagli

RICOVERI 2014 CON DIAGNOSI PRINCIPALE DCA DI RESIDENTI EMILIA-ROMAGNA

RICOVERI 2014 CON DIAGNOSI PRINCIPALE DCA DI RESIDENTI EMILIA-ROMAGNA RICOVERI 2014 CON DIAGNOSI PRINCIPALE DCA DI RESIDENTI EMILIA-ROMAGNA Si sono considerati i ricoveri, sia ordinari che di Day Hospital, riguardanti i residenti dell Emilia-Romagna dimessi nel 2014 con

Dettagli

Toscana. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Toscana. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni ROMA, 26 APRILE 2016 Toscana Alcuni risultati relativi alla Toscana evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute ASPETTI

Dettagli

Tariffe e tasse locali nei comuni piacentini

Tariffe e tasse locali nei comuni piacentini Tariffe e tasse locali nei comuni piacentini I RAPPORTO Osservatorio socio-economico della Cisl di Piacenza A cura di Dario Ratazzi Matricola :3908200 1. OBIETTIVI E METODOLOGIE DELL'ANALISI Lo scopo di

Dettagli

Lazio. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Lazio. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 26 APRILE 2016 Lazio Alcuni risultati relativi al Lazio evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto Osservasalute

Dettagli

Campania. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni

Campania. Tasso di fecondità totale (numero di figli per donna) di cittadine italiane e di cittadine straniere residenti - Anni COMUNICATO STAMPA ROMA, 19 APRILE 2018 Campania Alcuni risultati relativi alla Campania evidenziati dall analisi dei trend dei principali indicatori selezionati tra le aree tematiche trattate nel Rapporto

Dettagli