PROVINCIA DI PIACENZA

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1 ALLEGATO PROVINCIA DI PIACENZA PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE (L.R N.26 E L.R N.12) TRIENNIO Servizio Sistema scolastico

2 PROGRAMMA PROVINCIALE TRIENNALE PER INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE SCUOLE DELL INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE AI SENSI DELLA L.R N. 26 e L.R n. 12. TRIENNIO Premessa Il presente programma definisce gli indirizzi di programmazione unitari e organici per la qualificazione e il miglioramento delle proposte educative delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione, così come definito dal comma 1 dell art. 1 della L. 62/2000, tramite la realizzazione di progetti ed iniziative rivolti alle bambine e ai bambini frequentanti le scuole dell infanzia e attraverso il sostegno alle figure di Coordinamento pedagogico. Il programma è redatto in conformità agli indirizzi adottati dall Assemblea Legislativa regionale con atto n. 201 del 3 dicembre 2008 e costituisce parte di un sistema complesso, in cui le finalità e gli obiettivi propri delle diverse aree sono elementi che concorrono a costituire un quadro d insieme, che assume come riferimento la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie e che impegna tutte le Istituzioni coinvolte ad una programmazione comune. L arco temporale di riferimento coincide con la pianificazione sociale dei Piani di Zona per la salute e il benessere sociale, nonché con la programmazione riferita ai servizi educativi rivolti ai bambini in età 0-3 anni, al fine di facilitare la progettazione integrata tra servizi e quindi di realizzare una programmazione delle politiche socio-educative organica, in stretta relazione con le caratteristiche di sviluppo del territorio provinciale. 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO La popolazione in età 3-5 anni, residente nella provincia di Piacenza alla data del , che rappresenta l utenza potenziale delle scuole dell infanzia, risulta pari a unità. Grafico 1: Serie storica popolazione residente in provincia di Piacenza in età 3-5 anni Fonte: Provincia di Piacenza - Ufficio Statistica 2

3 Negli ultimi anni si è verificata una variazione positiva di questa popolazione. In particolare, come mostra la tabella 1, dal 2005 al 2008 si è registrato un aumento di 538 unità, pari all 8,04%. Tabella 1:Popolazione in età 3-5 anni residente in provincia di Piacenza. Suddivisione per zona sociale negli anni Zona sociale variazione% Distretto Piacenza ,40% Distretto Levante ,08% Distretto Ponente ,00% Totale provincia di Piacenza ,04% Fonte: Provincia di Piacenza - Ufficio Statistica Dalla tabella 1 si evince la distribuzione dei bambini in età 3-5 anni per zona sociale del territorio piacentino. La tabella 2 mostra nel dettaglio la distribuzione di tale popolazione nei singoli Comuni. Tabella 2: Popolazione in età 3-5 anni residente in provincia di Piacenza al 31/12/2008. Suddivisione per Comune di residenza e sesso. COMUNE M F TOTALE COMUNE M F TOTALE AGAZZANO GROPPARELLO ALSENO LUGAGNANO BESENZONE MONTICELLI D'ONGINA BETTOLA MORFASSO BOBBIO NIBBIANO BORGONOVO OTTONE CADEO PECORARA CALENDASCO PIACENZA CAMINATA PIANELLO V.T CAORSO PIOZZANO CARPANETO PODENZANO CASTELL'ARQUATO PONTE DELL'OLIO CASTEL S.GIOVANNI PONTENURE CASTELVETRO P.NO RIVERGARO CERIGNALE ROTTOFRENO COLI S.GIORGIO P.NO CORTEBRUGNATELLA S.PIETRO IN CERRO CORTEMAGGIORE SARMATO FARINI TRAVO FERRIERE VERNASCA FIORENZUOLA D'ARDA VIGOLZONE GAZZOLA VILLANOVA GOSSOLENGO ZERBA GRAGNANO ZIANO P.NO Fonte: Provincia di Piacenza - Ufficio Statistica 3

4 Date le caratteristiche strutturali dei fenomeni migratori, se ne evidenziano i riflessi nella popolazione considerata. I bambini con cittadinanza non italiana in età 3-5 anni residenti in provincia di Piacenza alla data del risultano essere 1.566, pari al 21,66% della popolazione complessiva dell età. Si tratta di una presenza in costante crescita negli ultimi anni, sia in valori assoluti che per incidenza percentuale. Tabella 3: Bambini con cittadinanza non italiana in età 3-5 anni residenti in provincia di Piacenza. Serie storica Bambini 3-5 anni con cittadinanza non italiana residenti Totale Bambini 3-5 anni con cittadinanza non italiana Incidenza % bambini con cittadinanza non italiana 15,40% 16,77% Fonte: Provincia di Piacenza - Ufficio Statistica 18,65% 21,66% Le scuole dell infanzia in provincia di Piacenza Le scuole dell infanzia presenti nel territorio provinciale nell a.s ammontavano complessivamente a statali e 39 private paritarie- per un totale di 269 sezioni (165 statali e 104 private paritarie). Va sottolineato che nelle sole province di Piacenza, Forlì- Cesena e Modena la scuola statale sopravanza quella non statale, come risulta dal Rapporto regionale 2008 sul sistema educativo. La tabella seguente evidenzia la distribuzione territoriale delle scuole. Si può notare come dei 48 Comuni della provincia solo 6 sono privi di scuole dell infanzia. Tabella 4: Le scuole dell infanzia presenti sul territorio provinciale al Comune Statali Private Paritarie Totale Comune Statali Private Paritarie AGAZZANO 1 1 GROPPARELLO 1 1 ALSENO LUGAGNANO BESENZONE 0 MONTICELLI BETTOLA MORFASSO 1 1 BOBBIO 1 1 NIBBIANO BORGONOVO OTTONE 1 1 CADEO 2 2 PECORARA 0 CALENDASCO 1 1 PIACENZA CAMINATA 0 PIANELLO 1 1 CAORSO 1 1 PIOZZANO 0 CARPANETO PODENZANO CASTELL'ARQUATO 2 2 PONTEDELL'OLIO 1 1 CASTELSANGIOVANNI PONTENURE CASTELVETRO RIVERGARO 2 2 CERIGNALE 0 ROTTOFRENO COLI 1 1 SAN GIORGIO CORTEBRUGNATELLA 1 1 SAN PIETRO 1 1 CORTEMAGGIORE SARMATO 1 1 FARINI 2 2 TRAVO 1 1 FERRIERE 1 1 VERNASCA 2 2 FIORENZUOLA VIGOLZONE 1 1 GAZZOLA 1 1 VILLANOVA 1 1 GOSSOLENGO ZERBA 0 GRAGNANO ZIANO 1 1 Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale- Schede informative scuola dell infanzia Totale Totale

5 I bambini iscritti I bambini iscritti alle scuole dell infanzia della provincia di Piacenza nell a.s risultavano essere 6.824, di cui 4.204, pari al 61,61%, frequentavano scuole statali e 2.620, pari al 38,39%, frequentavano scuole private paritarie. Grafico 2: Bambini iscritti alle scuole dell infanzia in provincia di Piacenza a.s Suddivisione % per tipologia gestionale delle scuole privati 38,39% statali privati statali 61,61% Fonte: Elaborazione Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia La tabella 5 mostra la suddivisione degli iscritti per zona sociale, da cui si evince come il distretto di Levante sia il territorio con il maggior numero di iscritti. Tabella 5: Bambini iscritti alle scuole dell infanzia in provincia di Piacenza a.s Suddivisione per zona sociale Zona sociale scuole dell'infanzia statali scuole dell'infanzia private-paritarie totale iscritti scuole dell'infanzia Distretto Piacenza Distretto Levante Distretto Ponente Totale iscritti Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale -Schede informative scuola dell infanzia Tenuto conto della popolazione residente nel territorio, il tasso di scolarità risulta essere, alla data del , pari al 94,40%. Ciò significa che solo il 5,6% dei bambini non è iscritto alla scuola dell infanzia, a testimonianza del suo riconoscimento quale radicato servizio educativo, e della quasi raggiunta piena generalizzazione del servizio. 5

6 La tabella 6 indica la distribuzione del tasso di scolarità per zona sociale, da cui si evidenzia come nel Distretto di Piacenza si sia raggiunta la piena generalizzazione. Tabella 6: Rapporto tra residenti 3-5 anni in provincia di Piacenza e iscritti alla scuola dell infanzia al Suddivisione per zona sociale Zona sociale Distretto Piacenza totale iscritti scuole bambini 3-5 al % iscritti su bambini dell'infanzia anni ,35% Distretto Levante Distretto Ponente Totale ,02% ,73% ,40% Fonte: Elaborazione Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia Negli ultimi anni si è registrato un continuo aumento della popolazione scolastica, il grafico 3 mostra l incremento dal 2005 ad oggi di 386 nuovi iscritti, pari al 5,9 %. Grafico 3: Serie storica iscritti alla scuola dell infanzia in provincia di Piacenza Fonte: Elaborazione Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia Di pari passo tuttavia si assiste ad una diminuzione del tasso di scolarità (vedi grafico 4), che evidenza come l incremento della popolazione precedentemente indicato in 538 utenti, non si è accompagnato ad un pari aumento dell offerta di servizi. A ulteriore conferma di ciò, la tabella 7 raffigura lo sviluppo del numero di sezioni delle scuole dell infanzia che, dall'a.s.2005/2006 ad oggi è aumentato di 13 unità, pari al 5%, per un offerta complessiva di 364 posti, tenuto conto che una sezione può ospitare di norma 28 bambini. 6

7 Grafico 4: Serie storica % di copertura degli iscritti alla scuola dell infanzia in provincia di Piacenza 97,50% 97,00% 96,50% 96,00% 95,50% 95,00% 94,50% 94,00% 93,50% 93,00% 96,22% 96,89% 95,51% 94,40% Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia Tabella 7:Serie storica numero sezioni scuola dell infanzia 2005/ / / /2009 n.sezioni scuole dell'infanzia Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia I bambini in lista di attesa nell a.s , in base ai dati forniti dalle scuole statali e agli esiti della rilevazione regionale delle scuole private paritarie, risultavano essere 278, pari al 3,8% della popolazione relativa, di cui 264 nelle scuole statali e 14 in quelle private paritarie. I bambini con cittadinanza non italiana iscritti alle scuole dell infanzia, statali e private paritarie, nell a.s risultavano essere 1.200, pari al 17,58% dei bambini iscritti, a fronte di una relativa popolazione residente alla data del di bambini 3-5 anni, pari al 21,66% della popolazione complessiva di pari età. La suddivisione per zona sociale, vedi tabella 8, evidenzia incidenze percentuali pressoché simili per i distretti di Piacenza e di Levante, e invece valori superiori per il distretto di Ponente. Tabella 8: Incidenza % dei bambini con cittadinanza non italiana 3-5 anni iscritti alla scuola dell infanzia sul totale degli iscritti alla scuola dell infanzia in provincia di Piacenza al Zona sociale totale iscritti scuole dell'infanzia iscritti con cittadinanza non italiana %iscritti con cittadinanza non italiana Distretto Piacenza ,97% Distretto Levante ,91% Distretto Ponente ,34% Totale ,58% Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia 7

8 Le aree geografiche di provenienza di tale popolazione mostrano una prevalenza dell Europa orientale e Balcani (48%), seguita dall Africa (34%). Percentuali minori si riscontrano dall America Latina (9%) e dall Asia (8%).Solo 12 bambini provengono da Paesi a sviluppo avanzato dell U.E., come la Francia, la Grecia la Polonia e il Regno Unito. Grafico 5: Bambini con cittadinanza non italiana iscritti alle scuole dell infanzia (statali e private-paritarie) in provincia di Piacenza a.s. 2008/2009. Suddivisione per area geografica di provenienza Paesi a sviluppo avanzato 1% America latina 9% Europa orientale e Balcani 48% Asia 8% Africa 34% Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico su dati forniti dall ufficio scolastico provinciale e dalla rilevazione regionale Schede informative scuola dell infanzia 2. ESITI DELLA PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE NEL PERIODO 2005/2008 La programmazione provinciale relativa al periodo , attuativa delle LL.RR. 26/01 e 12/03, è stata finalizzata a: a) promuovere la qualità dell offerta educativa delle scuole dell infanzia, con particolare riferimento alla continuità e al raccordo interistituzionale tra esse, i nidi d infanzia, i servizi sperimentali e la scuola primaria (Interventi di qualificazione) b) sostenere il miglioramento della proposta educativa delle scuole dell infanzia paritarie private (Interventi di miglioramento) c) sostenere l inserimento di figure di coordinamento pedagogico. Interventi di qualificazione Per quanto riguarda l intervento di qualificazione delle scuole dell infanzia le risorse regionali complessive afferenti il periodo ammontavano a ,03, suddivise annualmente come risulta dal grafico 6. Tali sono state assegnate con riferimento a specifiche progettualità presentate dalle scuole dell infanzia statali su tematiche di particolare rilevanza socio-culturale, quali ad esempio l'integrazione dei bambini con deficit, l'educazione interculturale (più in generale l'educazione alle differenze), lo sviluppo del raccordo tra i servizi educativi per la prima 8

9 infanzia - le scuole dell infanzia e la scuola primaria. Le attività realizzate hanno visto il coinvolgimento dei bambini e delle loro famiglie e degli operatori dei servizi. Grafico 6: Contributi regionali assegnati a progetti di qualificazione nel periodo , , , , , , , , , , , , Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico L incidenza percentuale del contributo regionale sulla spesa complessiva ammissibile risulta essere stata mediamente, nel triennio, intorno al 30,25%. Nel grafico seguente si riporta la distribuzione percentuale delle spese per la realizzazione dei progetti, tra finanziamenti regionali, assegnati dalla Provincia, e risorse dei soggetti attuatori, nel periodo considerato. Grafico 7: Distribuzione percentuale delle risorse per progetti di qualificazione nel periodo ,00% 100,00% 80,00% 60,00% 40,00% 71,60% 69,99% 64,63% 72,79% risorse soggetti attuatori risorse regionali 20,00% 0,00% 28,40% 30,01% 35,37% 27,21% Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico Interventi di miglioramento Per gli interventi di miglioramento le risorse regionali del periodo ammontavano a ,46 e sono state assegnate, sulla base degli atti di programmazione provinciale annuale, alle scuole paritarie private aderenti alla FISM e ad aggregazioni di scuole aderenti 9

10 a Legacoop e Confcooperative, per la realizzazione delle azioni previste nei progetti con riferimento alle intese firmate tra la Regione e gli Enti locali con le Associazioni regionali dei gestori delle suddette scuole, a fronte di una spesa complessiva di ,55, con una percentuale media di copertura del 48,37%. Le risorse sono state suddivise annualmente come risulta dal grafico seguente. Grafico 8: Contributi regionali assegnati a progetti di miglioramento nel periodo , , , , , , , , , , Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico Le azioni oggetto di finanziamento, hanno riguardato l adozione di una maggiore flessibilità degli orari, allo scopo di agevolare la gestione dei tempi organizzativi delle famiglie, nel rispetto dei diritti e dei bisogni dei bambini, e la diffusione della compresenza del personale nei turni previsti, al fine di garantire l innalzamento della qualità, derivante da un miglior rapporto numerico tra adulti e bambini. Nel grafico seguente si riporta la distribuzione percentuale delle spese per la realizzazione dei progetti, tra finanziamenti regionali, assegnati dalla Provincia, e risorse dei soggetti attuatori, nel periodo considerato. Grafico 9: Distribuzione percentuale delle risorse per progetti di miglioramento nel periodo ,00% 100,00% 80,00% 60,00% 40,00% 20,00% 0,00% 48,43% 51,61% 51,15% 55,33% 51,57% 48,39% 48,85% 44,67% risorse soggetti attuatori risorse regionali Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico 10

11 Sostegno a figure di coordinamento pedagogico Per l intervento di sostegno a figure di Coordinamento Pedagogico le risorse regionali destinate per il periodo ammontavano a complessivi ,07 e sono state assegnate, alla FISM, firmataria dell intesa tra la Regione e gli Enti locali con le Associazioni regionali dei gestori delle scuole dell infanzia paritarie, sulla base degli atti di programmazione provinciale annuale, per incarichi di coordinamento pedagogico, prevalentemente nelle scuole dell infanzia, a fronte di una spesa complessiva di ,72. Le risorse sono state suddivise annualmente come risulta dal grafico seguente. Grafico 10: Contributi regionali assegnati a progetti di sostegno a figure di coordinamento pedagogico nelle scuole dell infanzia paritarie nel periodo , , , , , , , , , ,00 0, Fonte: Elaborazione dati Servizio Sistema Scolastico L incidenza percentuale del contributo regionale sulla spesa complessiva ammissibile risulta essere stata mediamente, nel triennio, intorno al 91,38%. Nel periodo considerato è stata finanziata la sperimentazione dell utilizzo della figura del Coordinatore Pedagogico in alcune scuole dell infanzia statali ubicate nel territorio comunale di Piacenza, per una somma complessiva, in tre anni di sperimentazione, di ,00. Il finanziamento è stato trasferito al Comune di Piacenza per la gestione del progetto, coordinato dalla Provincia; i Circoli Didattici coinvolti sono stati 3, sui 6 complessivi della città, con la partecipazione di 4 scuole dell infanzia, per un totale di 10 sezioni. 3. FINALITA DEL PROGRAMMA Il Programma è finalizzato alla qualificazione e al miglioramento dell offerta didattica ed organizzativa delle scuole dell infanzia del territorio, appartenente al sistema nazionale di istruzione, nel rispetto delle differenti specificità educative e pedagogiche. 11

12 Tali finalità dovranno essere perseguite attraverso il sostegno: a) ad una progettualità più qualificata e maggiormente radicata sul territorio ed in grado di interagire con tutte le risorse e le opportunità educative presenti, e che sviluppi il principio della continuità educativa tra nidi, scuole dell infanzia e scuole elementari; b) a progetti di miglioramento della rete delle scuole dell infanzia private paritarie sia sotto il profilo degli standards di servizio, sia sotto il profilo della qualità della proposta educativa e didattica; c) alla valorizzazione della figura del coordinatore pedagogico e a qualificare costantemente la professionalità degli operatori. Non può peraltro non essere assunta dalla Provincia, benché nel caso non disponga dei necessari strumenti di programmazione, anche la finalità della generalizzazione della scuola dell infanzia, pur ampiamente diffusa sul territorio provinciale, in quanto registra un utenza in costante crescita e un utenza potenziale più ampia rispetto all andamento dell offerta dei servizi. Rappresenta perciò, di fatto, il primo generalizzato accesso delle bambine e dei bambini al sistema scolastico, collocandosi così fra l accesso, pur in crescita, ma strutturalmente più contenuto, ai servizi per la prima infanzia e quello universale alla scuola primaria a frequenza obbligatoria. La finalità della generalizzazione è pertanto da assumersi, da parte provinciale, nel più ampio esercizio della propria funzione di programmazione del sistema educativo e scolastico, da accompagnare adeguatamente con una specifica e costante azione di coordinamento e raccordo, orientata precisamente a perseguire, attraverso i soggetti gestori a ciò legittimati, un adeguato e progressivo ampliamento dell offerta, tenuto conto delle libere scelte delle famiglie. In particolare, per quanto concerne la scuola statale, rilevandosi che la provincia di Piacenza è l unica in Regione in cui non sono presenti scuole comunali, è da confermare il costante sollecito al riscontro delle richieste territoriali di apertura di nuove sezioni di scuole dell infanzia e di completamento delle sezioni fin qui autorizzate al funzionamento a tempo parziale, presso l Amministrazione scolastica a ciò competente, come costantemente fatto dall atto dell insediamento di questa Amministrazione. Per concorrere alle finalità così indicate dovrà inoltre essere perseguita ogni azione di sistema orientata all incontro tra la domanda e l offerta e tra le diverse tipologie gestionali, nel rispetto della primaria libertà di scelta delle famiglie, a partire da una analisi degli attuali strumenti di raccolta della domanda, per la successiva promozione di sistemi unitari, trasparenti e confrontabili nel tempo e fra loro. La sede per il confronto sulle finalità così indicate è la Conferenza provinciale di coordinamento di cui all articolo 46, L.R.12/03. 12

13 Nell ambito delle funzioni istituzionali di programmazione del sistema educativo e scolastico territoriale, dovrà essere qualificata e potenziata la correlata funzione di coordinamento e raccordo con i Comuni, direttamente coinvolti, benché non gestori, nei processi di sviluppo, per quanto concerne l edilizia scolastica, e di qualificazione dei servizi, per quanto concerne le funzioni loro proprie in tema di servizi sociali. I Comuni andranno responsabilizzati e sostenuti nello sviluppo di politiche e azioni integrate fra loro e con il territorio, e sostenibili fin dalla fase della programmazione. In particolare andrà sostenuta e verificata l integrazione programmatoria e progettuale con i servizi 0-3 anni, affinché non solo non si disperda, ma si valorizzi costantemente il lavoro di integrazione fra i diversi ambiti organizzativi, fondamentale per erogare servizi di qualità per le bambine e i bambini. 4. TIPOLOGIE DI INTERVENTI In coerenza con quanto disposto dalla citata deliberazione regionale per il prossimo triennio potranno essere finanziati interventi per: A) La dotazione di coordinatori pedagogici L intervento è volto a promuovere la figura del coordinatore pedagogico attraverso il sostegno ai soggetti gestori privati, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, affinché provvedano a dotarsi di queste professionalità. Le azioni potranno essere finanziate se presentate da associazioni di scuole dell infanzia, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia, a condizione che l attività prevalente del coordinatore sia svolta a favore delle scuole dell infanzia. B) La qualificazione dell offerta educativa delle scuole dell infanzia L intervento prevede il sostegno alla qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione tramite l assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti, presentati da aggregazioni di scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione costituite da scuole statali e/o da scuole private paritarie, finalizzati alla qualificazione, al raccordo interistituzionale e alla continuità educativa, sia in senso verticale, sia in senso orizzontale. 13

14 C) Il miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private L intervento prevede il sostegno ad azioni di miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private, tramite intese tra Regione ed Enti locali con le Associazioni delle scuole dell'infanzia private paritarie (ai sensi dell art. 7 c. 3 L.R. 26/01) che prevedono progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo, nonché delle prestazioni offerte. Le Intese dovranno essere finalizzate a individuare gli elementi fondanti il miglioramento dell offerta formativa per le scuole dell infanzia. 5. LINEE GUIDA Per quanto riguarda l intervento al punto A), relativo al sostegno dei Coordinatori Pedagogici, la Provincia nell ambito dei programmi annuali, definirà il numero minimo delle scuole dell infanzia coordinabili e, sulla base delle risorse regionali destinate al presente intervento, stabilirà i criteri per l assegnazione delle risorse tenendo presenti l impegno professionale dei coordinatori pedagogici ed il numero complessivo delle scuole coordinate. La Provincia accerterà inoltre l'inesistenza di finanziamenti ai sensi della legge regionale 1/00 a favore dello stesso coordinatore. I progetti previsti ai punti B) e C) potranno essere presentati solo su una delle tipologie d intervento (qualificazione o miglioramento), onde evitare duplicazioni di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole. In particolare, per il finanziamento di tali interventi, la Provincia terrà conto: - del numero delle sezioni di scuole d infanzia coinvolte - delle seguenti indicazioni finalizzate ad orientare la progettazione e la conseguente valutazione: tematiche di particolare rilevanza socio-culturale in coerenza con quanto suggerito dalle indicazioni ministeriali relative al curricolo per l infanzia che prevedono una particolare attenzione rivolta ai bambini, alle famiglie e al contesto inteso come ambito di apprendimento- individuando per ciascuno di essi azioni volte a rafforzare e dare continuità alle tematiche storicamente oggetto dei progetti di qualificazione introdotte dagli Indirizzi degli anni precedenti, quali l integrazione dei bambini con deficit, l educazione interculturale e, più in generale, l educazione alle differenze, nonché problematiche dell infanzia ritenute emergenti e particolarmente significative a livello locale ed azioni rivolte al coinvolgimento dei genitori nel progetto educativo; 14

15 sviluppo del raccordo tra i servizi educativi per la prima infanzia, le scuole dell infanzia e la scuola primaria; cura della documentazione relativa ai progetti educativi ai fini di una maggiore trasparenza dell attività educativa e didattica per favorire scambi e buone prassi tra scuole e servizi educativi. Le aggregazioni di scuole dell infanzia dovranno essere costituite da un numero minimo di scuole definito dalla Giunta provinciale nell atto di programmazione annuale. Nell articolazione e nei contenuti i progetti dovranno rispondere alle finalità generali previste in questi indirizzi e possedere necessariamente i requisiti tecnici specifici che saranno indicati nei programmi annuali attuativi. 7. MODALITA ATTUATIVE La Giunta provinciale approverà annualmente il Programma Provinciale in attuazione del presente atto di indirizzo. Nel programma, oltre all indicazione delle risorse assegnate dalla Regione Emilia Romagna per le diverse tipologie di azione sopra descritte saranno contenute: le indicazioni tecniche per la progettazione da parte delle aggregazioni di scuole, le dimensioni minime che tali aggregazioni dovranno avere (numero di scuole coinvolte), le modalità per la valutazione e selezione dei progetti/azioni di competenza del Servizio a ciò preposto, nonché le modalità per il finanziamento e per le verifiche finali sulla realizzazione dei diversi progetti. 15

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