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1 Programma provinciale annuale AS 2008/2009 per gli interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali nonché per le azioni di miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto. ( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Gli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti: - Qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali - Miglioramento complessivo delle scuole dell infanzia paritarie private - Sostegno a figure di coordinamento pedagogico Pag.1/6

2 QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI Finalità Il presente intervento è volto a sostenere la qualificazione delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali, tramite l assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti presentati da aggregazioni di scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione. Soggetti beneficiari I progetti dovranno essere presentati da aggregazioni di scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione costituite: da scuole statali e/o da scuole paritarie sia private che degli Enti locali; da scuole dell'infanzia degli Enti locali, non aderenti al sistema nazionale di istruzione. Le aggregazioni possono essere formate esclusivamente da scuole di tale tipologia gestionale e rappresentate da un Comune capofila o anche da scuole del sistema nazionale di istruzione, comunque rappresentate da un Comune capofila. Per l accesso ai finanziamenti l aggregazione dovrà essere costituita da almeno 5 scuole dell infanzia. Al fine di evitare duplicazioni di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole si precisa che i progetti potranno essere presentati dai vari soggetti solo su una delle aree (qualificazione o miglioramento). Obiettivi e caratteristiche dei progetti finanziabili Obiettivi I Progetti proposti dovranno essere tesi: a innalzare la qualità dell offerta formativa; al raccordo interistituzionale e alla continuità educativa, sia verticale che orizzontale; all aggiornamento del personale (artt. 3 e 7 L.R. 26/01); Caratteristiche essenziali I progetti proposti dovranno riguardare tematiche di particolare rilevanza socioculturale per i servizi (in particolare l educazione interculturale, il disagio sociale in ambito educativo e l integrazione di bambini con deficit, nuovi stili educativi familiari ) e sviluppare il raccordo tra i servizi educativi per la prima infanzia, le scuole dell infanzia e la scuola primaria. Pag.2/6

3 Ciascun progetto presentato dovrà prevedere la realizzazione di apposita documentazione (resa fruibile) ciò al fine di: una maggiore trasparenza dell attività svolta; favorire gli scambi e la divulgazione delle esperienze tra scuole e servizi educativi; favorire gli scambi e la divulgazione delle esperienze fra le diverse realtà territoriali. La suddetta previsione, costituisce requisito per l ammissibilità al finanziamento del progetto proposto, e vuole essere funzionale sia al percorso avviato dalla Regione di implementazione del Centro di documentazione educativa regionale, sia all esigenza di conoscenza, di diffusione e di monitoraggio delle esperienze e dei progetti attivati con contribuzioni regionali. A tal fine la presentazione e l invio dei progetti dovrà avvenire esclusivamente tramite inserimento nell ambito dell Osservatorio Scolastico Provinciale e attraverso procedura informatizzata appositamente attivata dall Amministrazione provinciale. Determinazione dei contributi La Provincia, sulla base delle risorse regionali destinate al presente intervento, assegnerà i fondi per il finanziamento dei progetti prevedendo: una quota base per sezione coinvolta; una quota differenziata per la tematica prevalente affrontata dal progetto con riferimento al seguente ordine di priorità: 1. educazione interculturale; 2. disagio sociale in ambito educativo e integrazione di bambini con deficit; 3. nuovi stili educativi familiari; una quota forfettaria aggiuntiva: per progetti che vedono la partecipazione delle diverse tipologie gestionali; per progetti che prevedano una documentazione fruibile a carattere anche divulgativo messa a disposizione, in particolare, di tutti i componenti il Gruppo di coordinamento pedagogico provinciale e comunque di tutti i soggetti interessati. La Provincia, al fine di promuovere una corresponsabilità da parte dei soggetti proponenti, stabilisce una compartecipazione alla spesa complessiva da parte dei medesimi almeno pari al 20% della spesa totale per l attuazione dei singoli progetti. Pertanto in sede di rendicontazione il contributo assegnato non potrà risultare superiore all 80% della spesa effettivamente sostenuta, in caso contrario si procederà al relativo ricalcolo provvedendo alla conseguente riduzione. Pag.3/6

4 MIGLIORAMENTO COMPLESSIVO DELLE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE PRIVATE Finalità Sostegno ad azioni di miglioramento del contesto e della proposta educativa nel suo complesso, sulla base di intese tra Regione ed Enti locali con le Associazioni delle scuole dell'infanzia paritarie private (ai sensi dell art. 7 c. 3 L.R. 26/01). Soggetti beneficiari Scuole dell'infanzia paritarie aderenti alle associazioni firmatarie delle citate intese in aggregazione tra esse o con altre scuole paritarie o statali anche tramite le Associazioni medesime. Per l accesso ai finanziamenti l aggregazione dovrà essere costituita da almeno 5 scuole dell infanzia. Al fine di evitare duplicazioni di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole si precisa che i progetti potranno essere presentati dai vari soggetti solo su una delle aree (qualificazione o miglioramento). Caratteristiche dei progetti I Progetti, su area provinciale o subprovinciale, dovranno comprendere alcune delle seguenti azioni a) adozione di una maggiore flessibilità degli orari, allo scopo di agevolare la gestione dei tempi organizzativi delle famiglie, nel rispetto dei diritti e dei bisogni dei bambini, che possono essere meglio soddisfatti tramite l attivazione di orari differenziati; b) diffusione della compresenza del personale nei turni previsti, al fine di garantire l innalzamento della qualità, derivante da un miglior rapporto numerico tra adulti e bambini, secondo le modalità previste dalla legge 62 del 2000; c) azioni di miglioramento del contesto attraverso una accurata organizzazione degli spazi di accoglienza dei bambini e dei genitori, con particolare riguardo all accoglienza dei bambini disabili, agli spazi di intersezione e di sezione, per aumentare le opportunità didattiche (angoli, centri ludico-didattici e laboratori tematici), nonché al perfezionamento degli stili relazionali e comunicativi rivolti alle famiglie; d) realizzazione del raccordo delle scuole dell infanzia con i nidi o con le sezioni di nidi d'infanzia o con le "sezioni primavera", i servizi integrativi del territorio, nonché con la scuola dell obbligo, anche attraverso azioni formative congiunte, comunque nel rispetto di quanto previsto dalla deliberazione dell Assemblea legislativa 26 ottobre 2005, n. 27; e) valorizzazione del coinvolgimento dei genitori nel progetto educativo. Pag.4/6

5 Ciascun progetto presentato dovrà prevedere la realizzazione di apposita documentazione (resa fruibile) ciò al fine di: una maggiore trasparenza dell attività svolta; favorire gli scambi e la divulgazione delle esperienze tra scuole e servizi educativi; favorire gli scambi e la divulgazione delle esperienze fra le diverse realtà territoriali. La suddetta previsione, costituisce requisito per l ammissibilità al finanziamento del progetto proposto, e vuole essere funzionale sia al percorso avviato dalla Regione di implementazione del Centro di documentazione educativa regionale sia all esigenza di conoscenza, di diffusione e di monitoraggio delle esperienze e dei progetti attivati con contribuzioni regionali. A tal fine la presentazione e l invio dei progetti dovrà avvenire esclusivamente tramite inserimento nell ambito dell Osservatorio Scolastico Provinciale e attraverso procedura informatica appositamente attivata. Determinazione dei contributi La Provincia, sulla base delle risorse regionali destinate al presente intervento, assegnerà i fondi per il finanziamento dei progetti prevedendo: - una quota base per sezione coinvolta, - una quota differenziata per la tematica prevalente affrontata dal progetto, con riferimento alle Caratteristiche dei progetti sopraindicate ed in particolare al punto c). Verrà riconosciuta una quota forfetaria aggiuntiva per progetti che prevedano una documentazione fruibile, a carattere anche divulgativo, messa a disposizione, in particolare, di tutti i componenti il Gruppo di coordinamento pedagogico provinciale e comunque di tutti i soggetti interessati. La Provincia, al fine di promuovere una corresponsabilità da parte dei soggetti proponenti, stabilisce una compartecipazione alla spesa complessiva da parte dei medesimi almeno pari al 20% della spesa totale per l attuazione dei singoli progetti. Pertanto in sede di rendicontazione il contributo assegnato non potrà risultare superiore all 80% della spesa effettivamente sostenuta in caso contrario si procederà al relativo ricalcalo provvedendo alla conseguente riduzione. Pag.5/6

6 SOSTEGNO A FIGURE DI COORDINAMENTO PEDAGOGICO Finalità L intervento è volto a sostenere i soggetti gestori facenti parte del sistema nazionale di istruzione affinché provvedano a dotarsi di queste professionalità in forma associata. Soggetti beneficiari Potranno accedere ai contributi di cui al presente intervento: - l Ente locale, gestore di scuole dell infanzia, anche in aggregazione con i servizi per la prima infanzia, con popolazione residente pari o inferiore a abitanti e le forme associative indicate dalla L.R. 11/2001, anche con popolazione complessiva superiore ai abitanti. In ogni caso l attività prevalente del coordinatore deve essere svolta a favore delle scuole dell infanzia. - le associazioni di scuole dell infanzia, comprendenti almeno 5 scuole, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia, a condizione che l attività prevalente del coordinatore sia svolta a favore delle scuole dell infanzia; Le azioni e/o progetti relativi al presente intervento dovranno: 1. mirare alla produttività degli interventi dei coordinatori pedagogici e pertanto dovranno essere evitate la frammentazione (ad es. la presenza di più coordinatori all interno della stessa aggregazione comprendente due o tre scuole) e la scarsa efficacia (ad es. la presenza dello stesso coordinatore in numerose aggregazioni) degli interventi; 2. prevedere l impegno professionale dei coordinatori, in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attività; 3. specificare il numero complessivo delle scuole coordinate da ciascun coordinatore. Per l ammissibilità a finanziamento delle azioni e/o progetti relativi al presente intervento si forniscono le seguenti indicazioni: il coordinatore pedagogico dovrà operare in almeno 5 scuole dislocate su un ambito territoriale comprendente non più di 5 Comuni limitrofi con un impegno professionale adeguato per uno svolgimento proficuo delle attività. Criteri per l assegnazione delle risorse L ammontare del contributo verrà determinato in considerazione dell impegno professionale dei coordinatori pedagogici in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attività, considerando in particolare: il numero complessivo delle scuole coordinate, eventualmente in aggregazione con servizi per la prima infanzia, a condizione che l attività prevalente sia svolta a favore delle scuole dell infanzia. Pag.6/6

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 73 del 16/09/2016. Pag.

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