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1 Giornata mondiale dei fiumi dall EBI all IBE a...?... W.F.D. compliant: evoluzione di un indice Roberto Spaggiari Centro Italiano Studi di Biologia Ambientale Imola 21 marzo 2007

2 Il postulato Se il territorio è lo spazio amministrativo dove avvengono le trasformazioni,

3

4 l ambiente è lo spazio necessario per l espressione della funzionalità degli ecosistemi in cui si attuano i fenomeni di interazione tra le componenti abiotiche e quelle biotiche

5

6 Il progetto Questa nuova filosofia richiede l affermarsi di mentalità, di competenze e di metodiche in grado di sostenere le nuove procedure di conoscenza, controllo, prevenzione e gestione dell integrità ecologica e della capacità portante degli ecosistemi

7 L integrità biotica L integrità biotica può essere definita come la capacità del sistema di produrre e mantenere una comunità biologica bilanciata, integrata e reattiva; tale comunità deve inoltre essere caratterizzata da una composizione in specie, da una diversità e da una organizzazione funzionale simili a quelle di un ambiente analogo in condizioni naturali

8 Stato biotico L approccio ecosistemico per la valutazione della qualità degli ambienti fluviali ha messo in evidenza la stretta interdipendenza esistente tra i fattori biotici ed abiotici in un sistema aperto, rappresentandone l allontanamento dalla integrità ecologica

9 Le tappe del processo 1980 nell ambito del programma di Trasferimento dei risultati del Progetto finalizzato Promozione della qualità dell ambiente promosso dal CNR si da avvio al programma di formazione per l applicazione del E.B.I (Extended Biotic Index) ) attivato da P.F. Ghetti

10 1981 E.B.I. (Extended Biotic Index)

11 micro-habitat

12 Livorno 1982

13 1983 I BIOLOGI E L AMBIENTE: nuove esperienze per la sorveglianza ecologica

14 1984 Trento

15 1985 Ecologia dell ambiente fluviale

16 1986 nasce il CISBA

17 1986 E.B.I.

18 Ruolo trofico Biotic Score Drift Abbondanze relative

19 1988

20

21 Bruxelles dicembre 1991 Biological Water Quality Assesment Methods

22

23 1995 I.B.E. I.B.E. (Indice Biotico Esteso) dall EBI all IBE

24 1997 I.B.E.

25 1998

26 Il confronto fra indici 16 Paesi a confronto Belgio Francia Italia Romania Slovenia Danimarca Germania Olanda Russia Spagna B. B. I. De Pauw BMWP Finlandia Grecia Polonia Scozia Ungheria B Alba Tercedor E RIVPACS Armitage I.B.E. Ghetti UK I

27 1999 D.Lgs.152/99 L I.B.E. entra nella legislazione italiana

28 2003 I.B.E.

29 2003 CISBA APPA TN APAT PAI Processo Accertamento di Idoneità

30 2006 CertIBE: Processo di certificazione volontaria per operatore IBE qualificato

31 IBE non solo nel monitoraggio, ma per: individuare e quantificare gli effetti prodotti da scarichi saltuari e/o accidentali, non rilevabili con altri metodi in periodi successivi allo sversamento; definire, con un giudizio sintetico, la qualità di un ambiente e controllare nel tempo l efficacia degli interventi risanatori attraverso il recupero della sua capacità funzionale

32 valutare le capacità autodepurative in tratti di corsi d acqua soggetti a carichi inquinanti continui o temporanei; collaborare agli studi di impatto ambientale; definire il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di protezione e conservazione (parchi fluviali, riserve ed oasi, ecc)

33 Utilizzo di tecniche di campionamento appropriate Substrati di masonite

34 Prototipo per fondi molli e con macrofite

35 Modifica del retino immanicato per campioni quantitativi area di 0,1 m 2

36 i perché del successo!! 26 anni di formazione 26 anni di applicazione 26 anni di risultati 26 anni di impegno per il miglioramento continuo Attivazione del processo di certificazione

37 3 aprile 2006 D.Lgs. 152 viene liquidato il sistema di monitoraggio nazionale e dopo oggi siamo alla ricerca di un metodo WFD compliant

38 Direttiva 2000/60/CE La Water Framework Directive istituisce il quadro di riferimento per la politica comunitaria in materia di acque da recepire da parte degli Stati Membri entro il dicembre 2003 Lo stato ecologico secondo la definizione della direttiva è l espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali, classificato a norma dell allegato V alla WFD

39 Dir 2000/60/CE All. V 1. STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI 1.1. Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico Fiumi Elementi biologici Composizione e abbondanza della flora acquatica Composizione e abbondanza dei macroinvertebrati bentonici Composizione, abbondanza e struttura di età della fauna ittica

40 Dir 2000/60/CE All. V Elementi idromorfologici a sostegno degli elementi biologici Regime idrologico, massa e dinamica del flusso idrico Connessione con il corpo idrico sotterraneo Continuità fluviale Condizioni morfologiche variazione della profondità e della larghezza del fiume struttura e substrato dell'alveo struttura della zona ripariale

41 I.F.F. un indicatore di previsione d impatto Il metodo si basa sulla globalità dell ecosistema fluviale: il mosaico di biotopi che circondano il corso d acqua l antropizzazione del territorio la condizione morfologica delle rive e dell alveo la comunità biotica che colonizza l alveo

42 Cosa manca? La valutazione delle abbondanze Ecotipi di riferimento

43 L IBE Definisce la composizione della comunità Non considera le abbondanze nel calcolo dell indice, ma richiede un valore minimo di individui (differenziato per ciascun taxon) ) per considerare una specifica unità sistematica come costituente stabile della comunità

44 L IBE Utilizza una stima di abbondanza/dominanza, che però non contribuisce al calcolo del valore dell indice Utilizza un riferimento teorico (non differenziato per tipologie di corpo idrico), attraverso la contemporanea valutazione della diversità e della presenza di specie sensibili (matrice di calcolo)

45 Processo per la definizione degli ecotipi di riferimento Il complesso di attività trofiche che si svolge in un corso d'acqua ha la funzione di riportare l'ambiente allo stato di efficienza metabolica caratteristico per quella tipologia fluviale e può essere sintetizzato col termine " portante potenziale "

46 Una comunità macrobentonica diversificata, essendo capace di sfruttare più efficacemente l'intera gamma di apporti alimentari e di adattarsi meglio alle loro variazioni temporali, è garanzia di una buona efficienza depurativa La composizione "attesa" attesa" " o ottimale della comunità dei macroinvertebrati corrisponde a quella che, in condizioni di buona efficienza dell'ecosistema, dovrebbe colonizzare quella determinata tipologia fluviale

47 River continuum concept Infatti in un corso d'acqua dalla sorgente alla foce variano diversi fattori, quali velocità di corrente, caratteristiche del substrato, portata, temperatura, ossigenazione, nutrienti, durezza e, contestualmente, variano anche struttura e funzione delle biocenosi

48 Le differenti tipologie che si succedono in un fiume costituiscono un utile esempio per dimostrare come la diversa organizzazione delle comunità risponda ad una precisa funzione trofica

49 E' pertanto evidente che non solo l'inquinamento delle acque, ma anche le alterazioni e le banalizzazioni della morfologia degli ecosistemi fluviali, sia in senso longitudinale che trasversale, condizionano la distribuzione dei macroinvertebrati bentonici e la loro possibilità di compiere il loro ciclo vitale

50 Metodi in uso nella CE Pesci - struttura di età Pesci -specie sensibili Pesci -composizione e abbondanza Invertebrati bentonici - diversità Compatibile Totali Invertebrati bentonici - taxa sensibili Invertebrati bentonici - composizione, abbondanza Stati

51 Stato dell arte Dal 2000 al 2006 il Ministero non si è preoccupato di valutare la situazione italiana per attivare una sperimentazione diffusa Ora con l istituzione presso APAT di un GdL si è alla ricerca di una metodologia WFD compatibile che rischia però di non poter essere sufficientemente sperimentata

52 L ambiente degli Istituti Principali di Riferimento che per scopi di ricerca aveva partecipato a GdL europei lavorando su approcci multimetrici, oggi cerca di proporre quelle metodologie anche per il monitoraggio di routin con gravi ripercussioni sulla praticità della metodologia

53 Approccio multimetrico (AQEM/STAR) Più parametri relativi alla comunità biologica vengono presi in considerazione contemporaneamente: metriche relative ai gruppi trofici, ai gruppi tolleranti, alla struttura di comunità, ecc.; gli indici derivati da ogni singola metrica vengono poi aggregati in un indice multimetrico finale che viene confrontato con i valori ricavati dai siti di riferimento L approccio si basa sul principio che le diverse cause di turbativa possono agire su parametri diversi della comunità biologica

54 Metodologia di campionamento Camp. quantitativo multihabitat proporzionale

55 Sistema di valutazione piccoli fiumi mediterranei Metrics selected to assess ecological quality (mainly organic pollution and habitat degradation) Metrics thresholds for depositional units Information type Metric type Metric name Metric score Tolerance Index ASPT < >6.8 Abundance DIPTERA_Bad_SIPH_G >4 0-4 Index MTS (Mayfly Total Score) < >23 Abundance Amuticus_Ndigitatus < >45 Abundance Leptophlebiidae < >10 Abundance Sel_Ephemeroptera_GS < >15 Habitat - Abundance Sel_Trichoptera_GS 0-1 >1 Trophic role Abundance DIPTERA_Good_G < >30 Richness Abundance TROPHIC_Sel_Grazers < >65 Abundance Cordulegaster and Dinocras >5 Abundance Amphinemura and Protonemura 0-5 >5 Index BMWP < >160 Taxa number number of Ephemeroptera taxa <5 5-8 >8 Taxa number number of Plecoptera taxa <2 2-4 >4 Taxa number number of Trichoptera taxa <2 2-5 >5

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57 Il dibattito in corso A seguito della esclusione del CISBA dal GdL di APAT sono state attivate le seguenti azioni: incontro pubblico con gli estensori della proposta metodologica (Buffagni( Buffagni, Erba, Belfiore) il 15 dic 2006 avvio di un FORUM di discussione aperto a tutte le istanze dal quale stanno emergendo interessanti aspetti

58 dal Forum 1. Gli altri Paesi come si stanno orientando? 2. Non siamo integralisti dell IBE ma si vorrebbe discutere e poter sperimentare le nuove metriche sui diversi livelli di monitoraggio (sorveglianza, operativo, di indagine) che hanno finalità diverse e quindi anche approcci che possono essere diversi 3. La complessità nella cattura degli organismi e il livello tassonomico richiesto ad es. dalle U.O. (Unità Operazionali) si sposano con la necessità per le ARPA di mantenere una speditività operativa?

59 A QUESTI ED AD ALTRI MILLE QUESITI SPERIAMO DI POTER RISPONDERE ATTRAVERSO IL SERENO AVVIO DI UNA DISCUSSIONE CHE DEVE ESSERE, È VERO, SCIENTIFICA, MA CALATA NELLA REALTÀ DEL QUOTIDIANO

60 Vi aspetto per approfondimenti su Macroinvertebrati

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