6. Analisi dei sistemi produttivi

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2 6. Analisi dei sistemi produttivi di Domenico Cambareri, Giuseppa Romeo *, Teodora Stillitano *, Alfio Strano * 1. Premessa L area del PIAR Aspromonte Sud ricade nel territorio interessato dall Iniziativa Comunitaria Leader+ Reggino Versante Tirrenico che coinvolge 44 comuni appartenenti al versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria. Tale porzione di territorio calabrese, di seguito definita area Leader+, rappresenta un area omogenea per storia, tradizioni e aspetti sociali ed economici. Il territorio PIAR Aspromonte Sud è composto da 11 comuni che presentano caratteristiche geomorfologiche, pedoclimatiche, ambientali e socio-culturali similari, che rendono il comprensorio un unico ambito territoriale oggetto di specifico approfondimento, in relazione alle dinamiche evolutive e di sviluppo. Tuttavia, ciascuno degli undici comuni presenta elementi distintivi propri che dipendono dalla storia locale, dai fenomeni culturali e sociali, dalle combinazioni di fattori oggettivi e soggettivi che contraddistinguono le popolazioni. In passato, la mancanza di vie di comunicazione agevoli fra territori relativamente poco distanti, ha contribuito a determinare le principali differenze fra le popolazioni: dialetto, tradizioni, abitudini etc. Oggi queste differenze, meno marcate, sono provate nelle diverse sfumature dialettali e nel patrimonio di consuetudini appartenenti a quest area. Diversamente osservando il territorio, dal punto di vista visivo, si individua una omogeneità nell azione antropica e nell utilizzo delle risorse disponibili; il paesaggio appare unico, dominato da una foresta di alberi di ulivo e da boschi abbarbicati sui pendii della dorsale aspromontana che discende sino alla pianura più prossima. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Forestali ed Ambientali (DiSTAfA), Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Il presente studio è frutto della collaborazione fra gli autori. Tuttavia, ai fini dell attribuzione dei paragrafi, Domenico Cambareri ha redatto i paragrafi 2, 3.2 e 3.4, Giuseppa Romeo i paragrafi 3.1, 3.3.4, e 3.4, Teodora Stillitano i paragrafi 3.3.1, 3.3.2, e e Alfio Strano i paragrafi 1 e

3 L economia di questo territorio è stata per lungo tempo in prevalenza agroforestale; attorno ad essa si è strutturato un sistema di attività extra agricole che hanno permesso nel corso di decenni lo sviluppo di servizi connessi alle attività predominanti. Oggi il territorio ha una sua caratterizzazione economica che, anche se strettamente legata alle risorse agro-forestali, presenta problematiche di crescita estremamente complesse ed articolate. Lo studio di un sistema così eterogeneo, che ha subito continue modificazioni nel tempo per gran parte delle sue componenti, necessita di approfondimenti specifici mirati ad identificare le dinamiche evolutive, basate anche sulla conoscenza del sistema produttivo. Lo studio dei sistemi produttivi può avvenire mediante l utilizzo di metodiche che tendono ad interpretare, da angolature differenti, il linguaggio dello sviluppo territoriale. Le attività produttive oggi esistenti sono il frutto di un insieme di fattori storici, sociali ed ambientali che nel corso dei decenni ne hanno definito la struttura. Le aree interne sono in profonda trasformazione. Cambiamenti sostanziali hanno interessato anche il settore agricolo cosicché ne risulta mutato l intero disegno territoriale (Muscarà, 1981). È sicuramente cambiata la situazione di partenza: l isolamento storico appare in parte superato per il diffondersi del processo di modernizzazione penetrato nelle aree interne attraverso i moderni mezzi di comunicazione ed i meccanismi di socializzazione anticipatoria (Quarto e Saturnino, 1981). L avvenuto miglioramento delle condizioni di vita, però, non sembra poggiato su presupposti solidi e duraturi; in queste aree si ritrova, infatti, quasi sempre una base economica che, seppur vitalizzata dall innescarsi di processi di diversificazione produttiva, non appare ancora autonoma ed auto propulsiva (Festa e Saturnino, 1981). Il circuito economico, se si eccettua l agricoltura, è orientato più alla trasformazione che alla produzione di ricchezza con un peso preponderante del lavoro nel terziario e nell edilizia e con la quasi totale assenza di iniziative nel settore industriale (Saturnino, 1989). Il continuo spopolamento, verso i centri urbani industriali, in particolare Gioia Tauro e Palmi, ha inciso profondamente nella configurazione socioeconomica, ed ha costituito e continua a costituire una minaccia per il territorio rurale dell area PIAR Aspromonte Sud. La popolazione dei piccoli centri urbani rurali è impegnata prevalentemente in attività pubbliche o nei settori agricolo-forestale ed agroalimentare. L utilizzo di tali risorse (agro-forestali) appare l unico ambito produttivo in grado di generare economia ed occupazione; gli altri settori, pur assumendo un ruolo importante, non riescono a creare indipendenza dal settore primario. Le imprese che operano attivamente sono prevalentemente di piccole e 122

4 piccolissime dimensioni. Quelle agro-forestali, in particolare, subiscono la polverizzazione e frammentazione aziendale, e stentano ad innovarsi e a garantire continuità di impresa e occupazione. Alla luce di queste considerazioni il presente lavoro vuole fornire un modello interpretativo dello sviluppo del territorio, sulla base di uno studio scientifico che analizzi in dettaglio l articolato sistema territoriale dell area analizzata. Il concetto di "sistema produttivo locale" combina tre dimensioni correlate: economica, territoriale e sociale, le quali non sono scindibili per lo stretto intrecciarsi delle relazioni e per la loro mutua interdipendenza. Una definizione così estensiva consente di prendere in considerazione tutti i processi di sviluppo locale sui quali il sistema produttivo si fonda e le specifiche caratteristiche, aggregando tipologie di sviluppo basate su sistemi di organizzazione della produzione molto diversificati (dalla piccola alla grande impresa, dall'elevata divisione del lavoro tra le imprese a forme di cooperazione e quasi integrazione). Accanto all obiettivo generale sono stati identificati obiettivi specifici, al fine di suddividere e studiare in dettaglio i seguenti fattori che incidono sullo sviluppo economico-produttivo del territorio: - Organizzazione sociale (dinamiche demografiche, urbane, aspetti occupazionali, etc.); - Struttura territoriale; - Struttura produttiva. La metodologia adottata ai fini del raggiungimento dell obiettivo della ricerca prevede, inizialmente, l analisi del territorio omogeneo più ampio, corrispondente all area Leader+ e, successivamente, l analisi più dettagliata della sub-area omogenea PIAR Aspromonte Sud. Attraverso un analisi quantitativa, basata sui dati forniti dalle statistiche ufficiali, si è cercato di definire le dimensioni delle caratteristiche distintive del sistema produttivo locale, per evidenziare il differente peso delle componenti del sistema agroforestale nel partecipare al processo di sviluppo dell intera economia dell area (Gorgoni et al., 1983). Con ciò ci si propone di analizzare l insieme degli elementi relativamente stabili che caratterizzano un sistema economico, in un determinato periodo di tempo e in un determinato spazio (Ferro, 1966). I risultati attesi dal presente lavoro si riconducono all individuazione delle possibili strategie e metodiche d intervento funzionali a supportare la crescita del territorio, mediante il rafforzamento e l integrazione orizzontale e verticale delle principali attività. Occorre precisare che lo studio rappresenta un contributo alla descrizione e definizione dell articolato sistema economico-produttivo dell area PIAR, anche se non esaustivo rispetto all eterogeneità del complesso imprenditoriale 123

5 presente nella Piana di Gioia Tauro di cui l Aspromonte Sud è parte integrante, e delle relazioni esistenti tra i due territori. 2. Materiali e metodi 2.1. Organizzazione della ricerca L area PIAR indagata presenta caratteristiche strutturali omogenee segnate da specificità territoriali che incidono sullo sviluppo dei sistemi produttivi i quali, a loro volta, determinano le dinamiche di crescita di un area. La metodologia d indagine ha previsto l impianto di una pluralità di attività finalizzate ad una corretta interpretazione del contesto produttivo locale; a tal proposito, l ambito progettuale ha imposto una lettura del territorio a partire dai settori di specializzazione. Le attività che sono state realizzate possono essere così sintetizzate: 1. Raccolta delle fonti statistiche; 2. Raccolta di documenti di analisi realizzati; 3. Creazione di una banca dati (ricerca bibliografica e stato dell arte); 4. Elaborazione di indici di rappresentatività; 5. Presentazione/rappresentazione ed interpretazione degli indicatori calcolati. I risultati dello studio consentono di tracciare il profilo del sistema produttivo locale e forniscono indicazioni funzionali al raggiungimento dell obiettivo generale del PIAR Aspromonte Sud, individuando gli elementi comuni di integrazione tra i diversi sistemi produttivi. Prendendo in considerazione gli indicatori suggeriti dall UE e dall OECD 1 nonché studi e analisi condotti sulla ruralità in Italia (Anania e Tenuta 2006; De Rose, 2007), si sono costruiti degli indicatori semplici capaci di rappresentare sinteticamente aspetti differenti della situazione economicoproduttiva nei comuni dell area PIAR. Gli indicatori sono stati costruiti seguendo un percorso logico di studio del territorio, e sono stati distinti in cinque ambiti diversi, ma interrelati tra loro: territorio ed insediamento umano; popolazione e struttura demografica; lavoro; stratificazione sociale ed istruzione; sistema economico locale (De Rose, 2007). Gli indici rappresentativi per ogni singola categoria sono elencati nella tabella 1, nel quale vengono riportati le categorie di indici, gli indici ed il rapporto fra gli elementi che porta al singolo indice. 1 OECD: Organisation for Economic Co-operation and Development. Progetto PAIS e DORA. 124

6 Tabella 1 - Categorie di indici e relativo rapporto di calcolo. Categoria Indici TERRITORIO E INSEDIAMENTO UMANO INDICI Dati analizzati Rapporto Densità della popolazione Tasso di urbanizzazione Indice della dotazione abitativa del territorio Popolazione residente Popolazione residente nei centri abitati e popolazione residente N. di abitazioni e N. famiglie N. abitanti residenti su superficie territoriale Inc. dei residenti nei centri abitati su totale pop. residente nel territorio Rapporto tra n. delle abitazioni e n. delle famiglie POPOLAZIONE E STRUTTURA DEMOGRAFICA LAVORO Variazione % della popolazione Popolazione residente Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Tasso di attività della popolazione Tasso di attività della popolazione in età lavorativa Tasso di occupazione generico della popolazione Tasso di disoccupazione Tasso di inoccupazione generico Popolazione giovanile e popolazione anziana Popolazione non autonoma e popolazione potenzialmente indipendente Popolazione attiva e residente Popolazione attiva e popolazione in età lavorativa Popolazione occupata e residente Popolazione attiva non occupata e popolazione attiva Popolazione attiva non occupata e popolazione residente Rapporto tra la popolazione all'anno i rispetto alla popolazione all'anno i+1 Rapporto tra popolazione di 65 anni e più e pop anni Rapporto tra popolazione (O anni e più) e pop Inc. della pop. attiva su popolazione residente Rapporto tra pop. attiva e pop. in età lavorativa Inc. della pop. occupata su popolazione residente Rapporto tra pop. attiva non occupata e pop. attiva Inc. della pop. attiva non occupata su pop. residente STRATIFICAZIONE SOCIALE E ISTRUZIONE SISTEMA ECONOMICO LOCALE: AGRICOLTURA, INDUSTRIA E SERVIZI Tasso di concentrazione del lavoro autonomo Tasso di concentrazione del ceto medio Tasso di analfabetismo Indice di utilizzazione agricola della superficie Indice di concentrazione delle piccole aziende agricole Indice di destinazione agricola del suolo Indice di utilizzo dei terreni agricoli Tasso di industrializzazione della struttura produttiva Tasso di terziarizzazione della struttura produttiva Indice di concentrazione delle piccole imprese Imprenditori, liberi professionisti, lavoratori in proprio e totale occupati Dirigenti, direttivi, quadri e impiegati Popolazione analfabeta e popolazione di 6 anni e più SAU e superficie territoriale N. di aziende agricole SAT e superficie territoriale SAU e SAT N. delle U.L. del settore industriale N. delle U.L del settore terziario N. U.L. fino a 5 addetti e totale U.L. Inc. del lavoro professionale autonomo su totale occupati Inc. degli occupati delle categorie professionali intermedie sul totale degli occupati Inc. degli analfabeti su pop. di 6 anni e più Inc. della SAU su totale della superficie territoriale Inc. del n. di aziende agricole di classe < 1 ha su totale n. aziende agricole Inc. della SAT su totale della superficie territoriale Inc. della superficie agricola utilizzabile sulla superficie agricola totale Inc. del n. delle U.L. settore industriale sul n. totale delle U.L. Inc. del n. delle U.L. settore terziario sul n. totale delle U.L. Inc. del n. U.L. fino a 5 addetti sul totale U.L. Fonte: Ns elaborazioni 125

7 2.2. Gli indici esaminati Territorio ed insediamento umano Gli indici rientranti in questa categoria si riferiscono alla descrizione delle caratteristiche fisiche del territorio, ma anche al rapporto tra questo e la popolazione che vi abita. L indicatore sulla densità della popolazione individua l incidenza demografica della popolazione sul territorio ove è insediata. Al fine di ricostruire la tipologia di insediamento umano si è fatto riferimento al tasso di urbanizzazione che fornisce una misura dell incidenza assunta dal modello residenziale di tipo urbano, in relazione anche alla localizzazione dei servizi, rispetto ad un modello residenziale disperso o di tipo rurale. L insediamento umano sul territorio è stato poi analizzato con riferimento alla dinamica dello sviluppo urbanistico, che segue sia i fenomeni di crescita demografica sia le trasformazioni che avvengono nella destinazione d uso del territorio e nella funzione che ogni centro abitato assume all interno del più ampio sistema territoriale. L indice della dotazione abitativa del territorio offre informazioni sulle dinamiche locali dello sviluppo edilizio ed i fattori che spingono la popolazione all investimento immobiliare, ma anche il grado di sviluppo delle diverse forme di residenzialità oppure la presenza di quote di popolazione senza residenza anagrafica (studenti, immigrati, etc.). Ovviamente tale indice presenta dei limiti legati ai seguenti fattori: le abitazioni non sono tutte di proprietà dei residenti, non sono tutte occupate, possono essere occupate da persone residenti altrove, possono essere utilizzati per periodi limitati durante l anno Popolazione e struttura demografica L analisi della struttura demografica si è ritenuta indispensabile al fine di individuare la stratificazione della popolazione e le dinamiche demografiche. L indice di variazione percentuale della popolazione fornisce una misura comparabile della consistenza dell incremento in rapporto alla popolazione iniziale presente. Esso sintetizza l evoluzione demografica includendo quella parte di popolazione non avente dimora stabile sul territorio, quindi fa riferimento alla mobilità territoriale spiegabile attraverso fenomeni di attrattività o di esodo rurale. L indice di vecchiaia della popolazione, dato dal rapporto tra la popolazione anziana identificata sulla base della soglia dei 65 anni e quella compresa tra 0 e 14 anni, permette di valutare se vi è la presenza di un processo di senilizzazione. Proprio la variazione della popolazione anziana può essere associata significativamente a determinati processi sociali di particolare interesse, quali per esempio, lo spopolamento 126

8 delle aree interne o rurali conseguente ai fenomeni di urbanizzazione, emigrazione, trasformazioni del sistema produttivo locale. Altro importante elemento evidenziabile da questo indice è che esso consente di identificare con facilità quei Comuni nei quali l invecchiamento della popolazione rappresenta un fenomeno sociale più accentuato, che si ripercuote sulla composizione della forza lavoro e sulla conseguente dinamicità dell economia locale, sia sul piano dell organizzazione che dei servizi socio-assistenziali. L indice di dipendenza è dato dal rapporto percentuale tra la popolazione in età non lavorativa e la popolazione in età lavorativa. Esso evidenzia la struttura demografica della popolazione (es. rapporto tra classi di età estreme), ma permette anche di misurare l incidenza della popolazione non attiva, e quindi presumibilmente non autonoma economicamente, sulla popolazione potenzialmente attiva Lavoro Gli indici appartenenti a questo ambito sono utili per focalizzare la partecipazione, o la non partecipazione, al mercato del lavoro, distinguendo per esempio la popolazione tra attivi e non attivi, tra occupati e non occupati, tra disoccupati e persone in cerca di prima occupazione. Il tasso di attività della popolazione fornisce una misura della potenziale capacità lavorativa di una popolazione commisurata alla sua consistenza demografica. Il tasso di attività della popolazione in età lavorativa sottolinea la struttura dell occupazione e le condizioni di accesso al mercato del lavoro, escludendo bambini e anziani dal rapporto. Altri indici significativi sono rappresentati dai tassi di occupazione e inoccupazione generici della popolazione che distinguono la popolazione che produce e la popolazione che consuma. Il tasso di disoccupazione esprime l incidenza del fenomeno dell espulsione dal mercato del lavoro della popolazione attiva (attivi non occupati). Occorre precisare che nessuna società ha mai raggiunto una situazione di pieno impiego, non si registrano, infatti, società che pur essendo in condizioni favorevoli abbiano il pieno impiego della popolazione attiva, nella grande maggioranza dei paesi industrializzati un tasso di inoccupazione del 2% è considerato fisiologico e ineliminabile. Al di sopra di quei valori, l inoccupazione rappresenta un segnale preciso degli squilibri tra domanda ed offerta sul mercato del lavoro (De Rose, 2007) Stratificazione sociale ed istruzione L analisi della stratificazione sociale è complessa poiché contiene gruppi di individui con differente disponibilità di risorse rispetto alle quali si generano 127

9 posizionamenti sociali di tipo materiale (beni e risorse finanziarie) e di tipo immateriale (potere, autorità, prestigio, istruzione, competenze professionali). Ogni persona appartiene ad uno strato sociale organizzato gerarchicamente e l insieme degli strati costituisce la stratificazione sociale. Un primo indicatore utile a descrivere la struttura socio-professionale è il tasso di concentrazione del lavoro autonomo, che permette di evidenziare le categorie professionali indicative di un economia locale più dinamica e meno dipendente. Tale indice viene accompagnato generalmente dal tasso di concentrazione del ceto medio, il quale consente di valutare l incidenza di quegli strati sociali corrispondenti a professioni intermedie, in cui rientrano dirigenti, direttivi, quadri, nonché tutte quelle posizioni assimilabili alla forza lavoro operaia sia di tipo specializzato che non specializzato. Un altro indice su cui è stata focalizzata l attenzione è il tasso di analfabetismo che permette di identificare le aree locali più marginali, dove un analfabetismo diffuso può essere indicativo della presenza di una popolazione anziana che in gioventù ha avuto scarse possibilità d accesso all istruzione, ma anche di condizioni di disagio e povertà sociali che interessano la popolazione appartenente alle classi di età in forza lavoro (15-64 anni) Sistema economico locale Per quanto concerne l ultima serie di indici relativi al sistema economico locale: agricoltura, industria e terziario, si è analizzato il sistema di imprese (unità locali) presenti sul territorio. Un primo indicatore è l utilizzazione agricola della superficie che indica il grado di utilizzo dei terreni agricoli, anche in relazione alla morfologia del territorio. Il carattere della struttura produttiva locale viene indagato mediante il tasso di industrializzazione, il quale identifica il grado di diffusione delle imprese afferenti ai raggruppamenti industriali. Inoltre, l indice di concentrazione delle piccole imprese consente di distinguere le aree caratterizzate da imprese mediopiccole e piccolissime da quelle con imprese medio-grandi e grandi e fornisce un quadro qualificato sulla struttura del tessuto produttivo locale. Altri indicatori mettono in luce l assetto strutturale del sistema agricolo locale, tenuto conto dello specifico carattere rurale dell area PIAR Aspromonte Sud. A tal fine sono stati calcolati i seguenti indici: - Indice di concentrazione delle piccole aziende agricole, che misura l incidenza delle aziende con superficie agricola inferiore a 1 ha. La sua importanza è legata al fatto che consente di quantificare situazioni di accentuata polverizzazione fondiaria. - Indice di destinazione agricola del suolo che misura l incidenza della superficie agricola aziendale sull insieme della superficie totale del territorio. 128

10 - Indice di utilizzo dei terreni agricoli, che fornisce una misura sull effettivo utilizzo ai fini produttivi dei terreni aziendali I dati delle camere di commercio L analisi del tessuto imprenditoriale dell area PIAR oggetto d indagine, avviene anche mediante lo studio delle attività che sostengono l economia del territorio. A tal fine ci si è avvalsi dei dati, forniti dalla CCIAA di Reggio Calabria, sul numero delle imprese attive nell anno Tali dati, strutturati secondo codice Ateco 2, indicano il numero di imprese operanti, iscritte alla CCIAA di Reggio Calabria per Comune. L elaborazione delle informazioni è avvenuta su base comunale, in relazione ai settori di attività indicati nella tabella 2. Per ogni comune è stato determinato il numero di imprese per settore di attività, nonché il peso percentuale che questo assume sul totale del territorio PIAR. Tabella 2 - Settori di attività produttiva. A - AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA B - PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI C - ESTRAZIONE DI MINERALI D - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE E - PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA F - COSTRUZIONI G - COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE AUTO, MOTO, BENI PERSONALI E PER LA CASA H - ALBERGHI E RISTORANTI I - TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI J - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA K - ATT. IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, SERVIZI ALLE IMPRESE L - PUBBL. AMM. E DIFESA; ASS. SOCIALE OBBLIGATORIA M - ISTRUZIONE N - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE O - ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI P - SERV. DOMESTICI PRESSO FAMIGLIE E CONV. X - IMPRESE NON CLASSIFICATE Z - TOTALE Infine, verificata l incidenza dei singoli settori si è passati all analisi in dettaglio del settore agro-forestale distinguendo i due sottosettori - identificati con il codice Ateco A01 agricoltura e A02 foreste - valutando la consistenza percentuale rispetto al comprensorio PIAR. Per meglio interpretare e comprendere i dati CCIAA è necessario esplicitare il significato della classificazione per singola categoria. Il codice A definisce il settore agro-forestale, distinto come indicato sopra. Tuttavia, non ci si può limitare a dire che tutte le imprese relative al settore agricolo e forestale sono qui contenute, poiché nella logica di filiera le imprese di prima e seconda trasformazione potrebbero rientrare in altre categorie quali il manifatturiero e il commerciale; i frantoi e le segherie per esempio pur essendo legati strettamente al settore agricolo e forestale non sono contabilizzate in questa voce. Ciò potrebbe portare ad una 2 Classificazione delle attività economiche adottata dall ISTAT. 129

11 sottovalutazione del settore, se si considerasse come dato esaustivo. Pertanto, le informazioni elaborate con questi dati consentono di realizzare una panoramica dei settori, su livello orizzontale, e quantificare la loro incidenza sull intero territorio studiato. La categoria B comprende il settore della pesca e dei servizi ad essa connessi. Con C vengono indicate le imprese che si occupano di estrazione di minerali, fra cui metalli e altri materiali, come per esempio cave di materiali inerti. La voce D indica le attività manifatturiere, e comprende: imprese alimentari e di bevande, tessili, imprese di lavorazione del legno e dei metalli, imprese che producono macchine ed apparecchi meccanici, autoveicoli, apparecchi radio visivi, mobili, etc. In questa voce ritroviamo i frantoi e le segherie. Il gruppo E comprende attività assenti nell area indagata quali: imprese per la produzione e distribuzione di energia, acqua e gas. La categoria F è relativa alle imprese di costruzioni, in particolare quelle edili. Con G si indicano in generale tutte le attività commerciali sia all ingrosso che al dettaglio. La categoria H include gli alberghi ed i ristoranti compresi altre tipologie di ospitalità (B&B, osterie, enoteche, pizzerie, etc.). Il gruppo I riguarda i trasporti di vario tipo: terrestri, marini e aerei. Qui sono comprese anche le agenzie di viaggio e le poste. Gli istituti di credito, le banche e le assicurazioni sono presenti nel gruppo J - intermediazione monetaria e finanziaria. La voce K è abbastanza articolata poiché include: imprese immobiliari, di noleggio, di informatica e connesse, attività di ricerca e di sviluppo e le singole professionalità (avvocati, ingegneri, architetti, agronomi etc.). N sono le strutture sanitarie (ASL, ospedali, etc.) ed altri servizi sociali. Con O vengono indicate altri servizi pubblici non classificati nelle voci precedenti (smaltimento rifiuti solidi, acque di scarico e simili), inoltre vengono qui comprese le organizzazioni associative, le attività ricreative, culturali, sportive e altre attività dei servizi. La categoria P comprende servizi domestici presso famiglie e attività di produzione di beni e servizi da parte di famiglie. Infine in Z sono raggruppate le imprese non classificabili che non rientrano nelle categorie sopra menzionate. Questo tipo di analisi è limitata dal fatto che diverse imprese agricole, pur operanti sul territorio PIAR Aspromonte Sud, sono registrate in Comuni diversi, pertanto il dato ottenuto ha valore orientativo a livello di informazione ufficiale ma non esaurisce completamente la visione reale del sistema produttivo del territorio PIAR Aspromonte Sud. Inoltre, diverse attività operano senza partita iva, quindi senza nessun obbligo di registrazione alla CCIAA, soprattutto le aziende agricole di piccola e piccolissima dimensione. 130

12 3. Le analisi effettuate 3.1. Inquadramento generale dell area Leader+ L area generale in cui sono state condotte le indagini coincide con il territorio interessato dall Iniziativa Comunitaria Leader Plus Reggino Versante Tirrenico che comprende 44 comuni e si colloca lungo la fascia tirrenico settentrionale della provincia di Reggio Calabria (fig. 1). N COSENZA CROTONE CATANZARO VIBO VALENTIA REGGIO DI CALABRIA Mar Tirreno Reggio di Calabria Mar Jonio LEGENDA AREA OGGETTO DI STUDIO ANOIA (1) BAGNARA CALABRA (2) CALANNA (3) CAMPO CALABRO (4) CANDIDONI (5) CARDETO (6) CINQUEFRONDI (7) CITTANOVA (8) COSOLETO (9) DELIANUOVA (10) FEROLETO DELLA CHIESA (11) FIUMARA (12) GALATRO (13) GIFFONE (14) GIOIA TAURO (15) LAGANADI (16) LAUREANA DI BORRELLO (17) MAROPATI (18) MELICUCCA' (19) MELICUCCO (20) MOLOCHIO (21) OPPIDO MAMERTINA (22) PALMI (23) POLISTENA (24) RIZZICONI (25) ROSARNO (26) SAN FERDINANDO (27) SAN GIORGIO MORGETO (28) SAN PIETRO DI CARIDA' (29) SAN PROCOPIO (30) SAN ROBERTO (31) SANT'ALESSIO IN ASPROMONTE (32) SANT'EUFEMIA D'ASPROMONTE (33) SANTA CRISTINA D'ASPROMONTE (34) SANTO STEFANO IN ASPROMONTE (35) SCIDO (36) SCILLA (37) SEMINARA (38) SERRATA (39) SINOPOLI (40) TAURIANOVA (41) TERRANOVA SAPPO MINULIO (42) VARAPODIO (43) VILLA SAN GIOVANNI (44) Fonte: Ns. elaborazioni su base cartografica Istat. Figura 1 - Ubicazione dei 44 comuni appartenenti all area Leader+ Reggino Versante Tirrenico. Essa copre una superficie territoriale di circa 1.136,98 km 2, pari al 35,72% dell estensione superficiale dell intera provincia e al 7,54% di quella regionale. Secondo la classificazione Istat del territorio per zone altimetriche 3 (tab. 3), dei 44 comuni 3 sono classificati come zone di montagna interna e ricoprono il 9,92% dell area Leader+, 16 si trovano in montagna litoranea (41,85%), 17 in collina litoranea (28,71%) e i rimanenti 8 si collocano in pianura (19,52%). 3 Zona altimetrica: 1. montagna interna; 2. montagna litoranea; 3. collina interna; 4. collina litoranea; 5. pianura. 131

13 Tabella 3 - Descrizione dei comuni dell area Leader+ per zona altimetrica di appartenenza, altitudine e superficie. COMUNI Zona altimetrica estesa Altitudine (min-max) Estensione Altimetrica Territoriale Superficie territoriale [m s.l.m.] [m] [Km 2 ] Anoia ,09 Bagnara Calabra ,68 Calanna ,49 Campo Calabro ,46 Candidoni ,62 Cardeto ,30 Cinquefrondi ,83 Cittanova ,82 Cosoleto ,83 Delianuova ,04 Feroleto della Chiesa ,62 Fiumara ,92 Galatro ,51 Giffone ,47 Gioia Tauro ,99 Laganadi ,26 Laureana di Borrello ,42 Maropati ,30 Melicuccà ,15 Melicucco ,37 Molochio ,32 Oppido Mamertina ,55 Palmi ,84 Polistena ,70 Rizziconi ,72 Rosarno ,46 San Ferdinando ,98 San Giorgio Morgeto ,05 San Pietro di Caridà ,80 San Procopio ,72 San Roberto ,31 Santa Cristina d'aspromonte ,06 Sant'Alessio in Aspromonte ,16 Sant'Eufemia d'aspromonte ,92 Santo Stefano in Aspromonte ,70 Scido ,67 Scilla ,68 Seminara ,55 Serrata ,74 Sinopoli ,78 Taurianova ,85 Terranova Sappo Minulio ,99 Varapodio ,04 Villa San Giovanni ,22 Area Leader ,98 Provincia RC ,19 Calabria ,55 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni,

14 Dalla stessa tabella si evidenzia inoltre la notevole diversificazione altimetrica tra i comuni, passando da un altitudine minima di 0 m s.l.m. dei comuni siti sulla fascia costiera a quella massima di m del comune di Sant Eufemia d Aspromonte. Rilevante risulta il dato dell estensione altimetrica del comune di Scilla che da un valore di 0 m s.l.m. raggiunge un massimo di m. La dimensione territoriale dei comuni varia da un minimo di 4,16 Km 2 del comune di Sant Alessio in Aspromonte a un massimo di 61,82 Km 2 del comune di Cittanova Inquadramento generale dell area PIAR Aspromonte Sud L area PIAR Aspromonte Sud interessa i Comuni della fascia pedemontana e montana della Piana di Gioia Tauro (fig. 2). N Mar Tirreno Reggio di Calabria Mar Jonio LEGENDA AREA OGGETTO DI STUDIO COSOLETO DELIANUOVA MOLOCHIO OPPIDO MAMERTINA SANTA CRISTINA D'ASPROMONTE SANT'EUFEMIA D'ASPROMONTE SCIDO SINOPOLI TAURIANOVA TERRANOVA SAPPO MINULIO VARAPODIO Fonte: Ns. elaborazioni su base cartografica Istat. Figura 2 - Comprensorio PIAR Aspromonte Sud. Dall analisi della tabella 4 si evince che la superficie complessiva dell area PIAR Aspromonte Sud è pari a 336,05 km 2, il 10% dell intera superficie provinciale pari a 3.183,19 km 2 ed il 2,1% di quella regionale (15.080,55 km 2 ). L intero comprensorio comprende una popolazione di abitanti, che incide sul totale degli abitanti della Provincia di Reggio Calabria ( abitanti) per il 7,1% e sulla Regione Calabria per il 2%. 133

15 Tabella 4 - Area PIAR Aspromonte Sud: superficie, altitudine e popolazione residente. COMUNI Altitudine (m) Superficie Popolazione residente Densità Centro Min Max Km 2 % N. % ab Km -2 Cosoleto ,83 10, ,4 28,85 Delianuova ,04 6, ,9 170,34 Molochio ,32 11, ,0 75,11 Oppido Mamertina ,55 17, ,9 94,94 Santa Cristina d'aspromonte ,06 6, ,7 47,48 Sant'Eufemia d'aspromonte ,92 9, ,2 123,75 Scido ,67 5, ,6 59,25 Sinopoli ,78 7, ,8 90,34 Taurianova ,85 14, ,4 330,18 Terranova Sappo Minulio ,99 2, ,3 59,73 Varapodio ,04 8, ,8 80,20 Area Piar AS 336,05 100, ,0 119,42 Provincia RC 3.183, ,25 Calabria , ,38 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, L area PIAR Aspromonte Sud nel suo complesso presenta 119,42 abitanti per km 2 ; mentre a livello provinciale la densità abitativa è di 177,25 abitanti per km 2 e di 133,38 abitanti per km 2 a livello regionale. L estensione altimetrica rilevata varia dai 37 m. s.l.m di Oppido Mamertina ai quasi 1900 metri di Cosoleto che occupa la parte più montana dell intero comprensorio. Il Comune con maggiore superficie totale è Oppido Mamertina con ettari, pari al 18,5% della superficie dell area PIAR Aspromonte Sud, seguito da Taurianova con (15,1%). I Comuni con estensione superficiale minore sono: Santa Cristina d Aspromonte con 416 ettari, che rappresenta solo l 1,3% della superficie totale del comprensorio considerato e Terranova Sappo Minulio con 899 ettari, pari al 2,8% dell area oggetto d indagine. Con riferimento alla popolazione, spicca su tutti il Comune di Taurianova che con oltre residenti rappresenta il centro più popoloso; gli altri comuni dell area hanno una popolazione che varia da poco più di 500 abitanti (Terranova Sappo Minulio) a poco più di 5000 abitanti (Oppido Mamertina). Dall analisi della tabella 3 si evince come Taurianova con 330 abitanti per km 2, rappresenti il comune con una maggiore concentrazione abitativa. Cosoleto è invece il Comune con la minore densità abitativa, pari a 29 abitanti per km 2, rappresentando quindi il comune con la maggiore dispersione territoriale della popolazione. 134

16 3.3. Analisi degli indici Territorio e insediamento urbano L indice di densità della popolazione nell area Leader+, al 2006, è pari a 181,73 ab km -2 contro i 177,70 ab km -2 della provincia e i 132,50 ab km -2 della regione (tab. 5). All interno dell area Leader+ si individuano gli 11 comuni coinvolti nel progetto di sviluppo rurale PIAR Aspromonte Sud. L area PIAR presenta una popolazione pari al 19,18% del totale Leader e una densità abitativa di 117,93 ab km -2. Per meglio definire i caratteri dell insediamento umano si è fatto riferimento al tasso di urbanizzazione che fornisce una misura della concentrazione o dispersione della popolazione sul territorio e all indice della dotazione abitativa del territorio. L elevato valore del tasso di urbanizzazione (0,97), nell area PIAR al 2001, indica che la quasi totalità della popolazione è concentrata nei centri abitati. Situazione analoga si riscontra anche negli altri ambiti territoriali di riferimento. Dall analisi dell indice di dotazione abitativa emerge la presenza di 1,47 abitazioni per ogni nucleo familiare (contro l 1,42 dell area Leader+). Rispetto al decennio intercensuario ( ), l indice esaminato evidenzia un lieve decremento (-2,00%); in controtendenza provincia (+2,51%) e regione (+3,35%). I risultati degli indicatori elaborati sono riportati in tabella 5. Tabella 5 - Densità della popolazione, tasso di urbanizzazione e indice di dotazione abitativa. Densità della popolazione Tasso di Urbanizzazione Indice di dotazione abitativa Area Piar AS 117,93 0,96 0,97 1,50 1, , ,00 Area Leader+ 181,73 0,94 0,94 1,43 1, , ,32 Provincia RC 177,70 0,93 0,94 1,41 1, , ,51 Calabria 132,50 0,88 0,88 1,52 1, , ,35 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, e Demo-Istat,

17 Popolazione e struttura demografica L indice di variazione percentuale della popolazione, relativa all arco temporale , evidenzia per l area PIAR un trend negativo (tab. 6). In dettaglio, nel periodo intercensuario si assiste ad un calo della popolazione pari a -5,13% e a -1,25% tra il 2001 e il Relativamente al periodo ( ) si registra uno spopolamento del - 6,32%, valore superiore rispetto agli altri ambiti territoriali di riferimento. Lo spopolamento non è l unico fenomeno ad interessare l area PIAR e in generale il territorio calabrese. Anche il processo dell invecchiamento demografico manifesta dimensioni rilevanti con ripercussioni negative sulla vita economica, sociale e culturale del territorio. L indice di vecchiaia dal 1991 al 2001 nell area PIAR ha subito forti incrementi in relazione ad un decremento della popolazione compresa nella fascia d età 0-14 e, parallelamente, ad un significativo incremento della popolazione ultra sessantacinquenne. Si registra infatti al 2001 un indice di vecchiaia crescente del +38,42% rispetto al Situazione analoga si verifica nell area Leader+ (+42,21%) e a livello provinciale (+43,34%), mentre, rispetto al dato regionale (+60,31%), l area PIAR registra uno scostamento più ampio. L indice di dipendenza o carico sociale riveste una forte rilevanza economicosociale ed è dato dal rapporto tra il numero di individui che a causa dell età (0-14 anni; oltre 65 anni) non è in grado di essere autonomo e la fascia di popolazione potenzialmente indipendente (15-64 anni). Nel 2001 l area esaminata presenta un valore pari al 57,47% (che rispetto al 1991 registra una variazione negativa dell 1,71%) superiore sia al dato Leader (55,07%) sia a quello provinciale (53,50%), mentre più netto è il distacco rispetto al dato regionale (51,02%). Un alto valore di tale indice denota la presenza di un elevato numero di ragazzi e anziani al cui sostentamento dovrebbe provvedere la popolazione attiva. Tabella 6 - Indice di vecchiaia, indice di dipendenza totale. Variazione della popolazione Indice di Vecchiaia Indice di Dipendenza Totale 01/91 06/01 06/ Var % 01/ Var % 01/91 Area Piar AS -5,13-1,25-6,32 69,05 95,58 38,42 58,47 57,47-1,71 Area Leader+ -3,10-0,90-3,97 64,25 91,37 42,21 56,24 55,07-2,08 Provincia RC -2,16 0,23-1,93 70,93 101,67 43,34 54,72 53,50-2,24 Calabria -2,84-0,67-3,49 63,83 102,32 60,31 51,78 51,02-1,47 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, e Demo-Istat,

18 Lavoro L analisi di seguito riportata propone una panoramica della situazione occupazionale dei residenti nell area PIAR, focalizzando l attenzione sulla partecipazione o non partecipazione al mercato del lavoro. A tal proposito ci si è avvalsi di una serie di indicatori utili per analizzare il livello di coinvolgimento della popolazione nelle attività produttive (De Rose, 2000). In tabella 7 sono riportati i tassi di attività della popolazione 4, di attività della popolazione in età lavorativa 5, di occupazione generico della popolazione e di inoccupazione generico della popolazione 6 e il tasso di disoccupazione. Il primo indicatore, che misura la potenziale capacità lavorativa della popolazione e risente della struttura demografica, passa, nell area PIAR, dal 42,40% del 1991 al 35,39% del 2001, registrando un decremento più elevato rispetto al valore dell area Leader+ (-6,07 punti percentuali), della provincia (- 3,94 p.p.) e della regione (-3,11 p.p.). Tale decremento dipende principalmente dalla contrazione della fascia di popolazione compresa tra 0 e 14 anni e dall incremento della popolazione anziana. Il secondo indicatore, che permette di neutralizzare l incidenza delle classi di età estreme, assume nel 2001 un valore pari al 55,73%, registrando un decremento in termini percentuali, rispetto al 1991, del 14,39%, valore al di sopra dei dati registrati negli ambiti territoriali di riferimento. Per una più corretta interpretazione del tasso di attività, che considera contemporaneamente sia la popolazione occupata che quella in cerca di occupazione, è importante prendere in considerazione l incidenza di ogni singola categoria. A tal proposito l indicatore utilizzato è rappresentato dal tasso di occupazione generico della popolazione che, nell area PIAR al 2001, risulta pari al 26,40%, valore superiore di 1,19 p.p. e di 0,64 p.p. rispetto all area Leader+ e alla provincia, ma inferiore di -0,44 p.p. rispetto alla regione. Tale indice, nell ultimo decennio, subisce una contrazione dell 11,23%, a fronte di un incremento sia 4 Nel 13 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni la definizione di popolazione attiva che corrisponde all insieme degli occupati, dei disoccupati e delle persone in cerca di prima occupazione coincide con la definizione di forze lavoro (aggregato costituito dall insieme degli occupati e delle persone in cerca di occupazione) del 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni. 5 Il confronto tra i dati del 13 e del 14 Censimento è indicativo e non valido in forma assoluta, in quanto alcuni dati risentono delle diverse definizioni (e quindi classificazioni) utilizzate. Nel 1991 la popolazione in età lavorativa era compresa tra i 14 e i 64 anni di età, mentre nel 2001 con età compresa tra i 15 e 64 anni. Il confronto risulta comunque effettuabile nonostante qualche piccola distorsione. 6 Nel Censimento 2001 la popolazione attiva non occupata corrisponde alle persone in cerca di occupazione mentre nel Censimento 1991 corrisponde all insieme dei disoccupati e delle persone in cerca di prima occupazione. 137

19 a livello provinciale (+4,60%) sia a livello regionale (+8,71%). Si registra, invece, una contrazione nell area Leader+ pari al 2,80%. Osservando nella stessa tabella il trend del tasso di inoccupazione generico della popolazione nell area PIAR si evidenzia una riduzione tra le due rilevazioni intercensuarie del 28,99% (passando dal 12,66% nel 1991 al 8,99% nel 2001), valore inferiore rispetto agli altri ambiti territoriali di riferimento. Per meglio identificare e misurare il disagio sociale che scaturisce dalla ricerca di un occupazione si è utilizzato il tasso di disoccupazione che, al 2001 nell area PIAR, assume un valore pari al 25,40%. Dal confronto con gli altri ambiti territoriali di riferimento non si rileva un ampia differenza con le percentuali provinciale e regionale, mentre più marcato è lo scostamento dal valore registrato nell area Leader+ (28,17%). Rispetto al 1991, l area indagata manifesta un decremento del suddetto indice del 14,91%. Tale variazione risulta essere inferiore ai dati Leader, provinciale e regionale. Ciò sta ad indicare la probabile presenza di barriere di accesso al mercato del lavoro. Tabella 7 - Indicatori relativi alla condizione di attività, occupazione e inoccupazione della popolazione. Tasso di Attività della popolazione Tasso di Attività della popolazione in età lavorativa Tasso di Occupazione generico della popolazione Tasso di Inoccupazione generico della popolazione Tasso di disoccupazione Area Piar AS 42,40 35,39 65,1 55,73 29,74 26,40 12,66 8,99 29,85 25, , , , , ,09 Area Leader+ 41,16 35,09 62,63 54,42 25,93 25,21 15,23 9,89 37,00 28, , , , , ,14 Provincia RC 38,84 34,90 58,48 53,57 24,62 25,76 14,21 9,14 36,59 26, , , , , ,60 Calabria 38,65 35,54 56,92 53,57 24,69 26,84 13,96 8,70 36,12 24, , , , , ,77 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, Stratificazione sociale e istruzione Nell area PIAR al 2001, il livello di istruzione evidenzia una crescita significativa, in termini percentuali, rispetto al 1991, dei possessori di diploma di scuola media superiore (+60,26%) e di laurea (+92,85%) (tab. 8). Contestualmente, si evidenzia una riduzione sia per cause naturali sia per l innalzamento dell obbligo scolastico, dei possessori del solo titolo di licenza elementare (-22,04%) e della fascia di popolazione alfabeta (-24,62%) e 138

20 analfabeta (-28,90%). Per quanto riguarda i livelli di istruzione inferiore (licenza elementare) non si registrano scostamenti significativi rispetto agli altri ambiti territoriali. Un po più elevato risulta invece l incremento dei diplomati dell area (60,26%) rispetto ai dati provinciali (49,19%) e regionali (52,73%), mentre risulta perfettamente in linea con l incremento nell area Leader+ (60,01%). Anche l incremento dei laureati dell area PIAR risulta essere quasi in linea con il dato Leader (+91,70%), mentre è superiore al valore provinciale (86,55%) e inferiore rispetto a quello regionale (107,75%). Tabella 8 - Popolazione residente di 6 anni e più per grado di istruzione. Laurea Diploma di scuola secondaria superiore Licenza di scuola media inferiore Licenza di scuola elementare Alfabeti privi di titoli di studio Analfabeti Area Piar AS , , , , , ,10 Area Leader , , , , , ,17 Provincia RC , , , , , ,79 Calabria Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, Analizzando in termini relativi la quota di popolazione analfabeta, mediante il tasso di analfabetismo, si riscontra come nell area PIAR al 2001 su 100 abitanti (di età superiore ai 6 anni) 8,90 risultano essere analfabeti (tab. 9). Rispetto al periodo intercensuario, l area evidenzia un incremento della popolazione analfabeta, a differenza degli altri ambiti territoriali che manifestano significativi decrementi. Tabella 9 - Tasso di analfabetismo della popolazione. Tasso di analfabetismo Var. % Area Piar AS 6,55 8,90 35,91 Area Leader+ 8,73 6,02-31,04 Provincia RC 6,71 4,30-35,92 Calabria 7,22 4,74-34,35 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, I caratteri socio-economici della popolazione possono essere analizzati anche attraverso la distribuzione degli individui nelle diverse posizioni socio- 139

21 professionali. In tal senso sono stati presi in considerazione il tasso di concentrazione del lavoro autonomo e il tasso di concentrazione del ceto medio (tab. 10). L elevato valore del secondo indicatore (77,85%), nell area PIAR al 2001, evidenzia la presenza di un economia poco dinamica in cui prevale ampiamente il lavoro dipendente. Analizzando il periodo intercensuario, si evince un maggiore incremento, pari al 21%, del lavoro autonomo a fronte di un decremento (-5,04%) degli occupati nelle categorie professionali intermedie. Tabella 10 - Tasso di concentrazione del lavoro autonomo e tasso di concentrazione del ceto medio. Tasso di concentrazione del lavoro autonomo Tasso di concentrazione del ceto medio Area Piar AS 17,57 21,26 81,98 77, , ,96 Area Leader+ 18,23 22,05 80,84 76, , ,73 Provincia RC 18,99 21,81 80,07 76, , ,83 Calabria 20,86 22,31 77,79 76, , ,05 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni, Sistema economico locale: agricoltura, industria e servizi Agricoltura Il 5 Censimento Generale dell Agricoltura rileva per l area PIAR l esistenza di aziende agricole, che occupano ,92 ha di Superficie Agricola Utilizzata (SAU) e ,64 ha di Superficie Agricola Totale (SAT). Come si evince dalla tabella 11, l area registra un lieve incremento, pari al 2,22%, del numero delle aziende rispetto al 1990 ed analogamente si rileva un incremento della SAU (+4,13%) mentre si riduce la SAT (-7,27%). Gli altri ambiti territoriali evidenziano una flessione sia del numero delle aziende sia delle superfici SAU e SAT. Dalla stessa tabella emerge come le aziende dell area esaminata, al 2000, ricoprono un peso del 24% su base Leader (contro il 21% del 1990), dell 11% su base provinciale (contro il 9% del 140

22 1990) e del 3% su base regionale (valore invariato rispetto al 1990). Rispetto al totale Leader, la SAU e la SAT presenti nell area PIAR ricoprono un peso rispettivamente del 45% e del 31%. Tabella 11 - Numero di aziende agricole, SAU e SAT (superficie in ettari). AZIENDE N. % N. % Area Piar AS ,28 9,16 2, ,60 10,52 2, ,22 Area Leader ,04 12, ,60 11, ,18 Provincia RC , , ,97 Calabria ,85 SAU Superficie % Superficie % Area Piar AS ,19 39,14 15,27 2, ,92 44,98 17,81 3, ,13 Area Leader , ,01 7, , ,60 7, ,62 Provincia RC , , , , ,27 Calabria , , ,63 SAT Area Piar AS ,01 31,48 10,81 2, ,64 31,38 11,97 2, ,73 Area Leader , ,33 6, , ,15 7, ,00 Provincia RC , , , , ,69 Calabria , , ,51 Fonte: Ns elaborazioni su dati Istat, Atlante Statistico dei Comuni,

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