COMUNE DI CARRARA PROVINCIA DI MASSA CARRARA

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1 COMUNE DI CARRARA PROVINCIA DI MASSA CARRARA PIANO DI COLTIVAZIONE DELLA CAVA "VALBONA B" N 94 COORDINATO CON LA CAVA "BATTAGLINO, VALBONA A E CIMA DI VALPULITA" Redatto ai sensi delle L.R. 78/98 e L.R. 10/10 ESERCENTE: Società Apuana Marmi s.r.l. Marmi Pregiati Carrara s.r.l. TITOLO: RELAZIONE TECNICA Aggiornamento emissioni in atmosfera ILTECNICO: TAV.: Dott. Ing. Massimo Gardenato ingegnere minerario DATA: GENNAIO 2017 FILE: RelIntSIA.doc via Don Minzoni, Querceta (LU) - via Di Turigliano, 24a Carrara (MS) Tel e fax studio@rocnet.net

2 AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI DIFFUSE EX DLgs. 152/2006 CAVE DENOMINATE VALPULITA N 65, "VALBONA" N 91 E "BATTAGLINO N 56 - COMUNE DI CARRARA RELAZIONE TECNICA Premessa La presente relazione tecnica è stata redatta, come richiesto dalla CdS, ad aggiornamento della relazione sulle Emissioni Diffuse per le cave Valpulita, Valbona e Battaglino. La presente relazione e l'allagato B1int redatto per l'occasione sostituiscono quelle già depositate mentre rimangono inalterati gli elaborati già depositati: - Allegato A - Corografia dell'area di cava - Allegato E - Elaborato grafico con indicazione della viabilità di accesso Ubicazione cave Il complesso estrattivo in oggetto ricade nel Comune di Carrara. Le coordinate del baricentro della cava ricavate da Google Earth sono 44 5'50.58"N di latitudine N e 10 8'11.92"E longitudine. I dati cartografici relativi all area sono stati reperiti ed estratti dalla cartoteca della Regione Toscana e sono: - Sezione D Carta Tecnica Regionale - Aerofoto Comune di Carrara elemento CTR 2K 22D20 - Foglio n 27 e 34 della Mappa catastale del Comune di Carrara La Marmi Pregiati Carrara s.r.l. ha in disponibilità i mappali 98, 99143, 145, 144 del foglio 27 ed il mappale 427 del foglio 34. La Società Apuana Marmi s.r.l. ha in disponibilità il mappale 3 del foglio 34. Per l'inquadramento cartografico si rimanda allo stato attuale ed all estratto aerofotogrammetrico allegati. 1

3 Tipologia delle lavorazioni e descrizione del ciclo produttivo Il materiale derivante delle lavorazioni di cava è frutto delle seguenti fasi più generali fasi lavorative (cicli di lavorazione): a) perforazioni per passaggio filo diamantato (esecuzione con macchina perforatrice idraulica che lavora in presenza di acqua) b) esecuzione di tagli al monte con filo diamantato o catena sia per cielo aperto che per sotterraneo (lavorazioni condotte con utilizzo di acqua) c) spostamento e/o rovesciamento di porzione di monte su letto di materiale detritico; d) sezionamento in blocchi, semiblocchi (tagli con filo diamantato con utilizzo di acqua) e) movimentazione e carico di blocchi semiblocchi ed informi mediante pala gommata f) movimentazione, scarico e carico materiale detritico (martellone idraulico, movimentazione e carico su camion con pala gommata) g) spostamento di materiale su livelli per operazioni di carico mezzi (vedasi elaborati) Le bancate sono isolate al monte mediante tagli concorrenti realizzati passando il filo diamantato in fori predisposti all uopo e/o con utilizzo di tagliatrice a catena. In dipendenza delle loro dimensioni sono ulteriormente sezionate al monte oppure rovesciate e nel piazzale di lavorazione vero e proprio dove vengono ridotte, a seconda della qualità merceologica apparente e della fratturazione che presentano, in blocchi commerciabili di varia dimensione. Non vi sono postazioni fisse prevalentemente destinate alla riquadratura in quanto i blocchi vengono generalmente sezionati e riquadrati in prossimità della bancata da cui vengono distaccati. Una postazione fissa può essere realizzata temporaneamente per qualche giorno o qualche settimana ma poi viene sistematicamente adeguata alle necessità di cava laddove è più pratico. Il detrito di volta in volta prodotto nella normale attività di cava verrà movimentato vero il punto di raccolta e prelievo inferiore posto in prossimità del confine con la cava Valbona. Il detrito sarà ivi stoccato temporaneamente e da qui verrà ridotto, ove necessario alla pezzatura carrabile per il successivo carico sui camion per il trasporto a valle. In allegato C si riporta il diagramma a blocchi che schematizza il ciclo produttivo. Nella planimetria di stato attuale allegata sono schematicamente indicate le tipologie di lavorazione descritte sopra (allegato B1int redatto per l'occasione). 2

4 Emissioni in atmosfera e azioni per prevenire la loro formazione Come già indicato in premessa non sono presenti emissioni convogliate. Le uniche emissioni che possono originarsi durante le attività di lavorazione della cava sono costituite da emissioni diffuse di polveri, che possono essere prodotte durante le operazioni di: a) spostamento e/o rovesciamento di porzione di monte; b) movimentazione e carico di blocchi semiblocchi ed informi c) scarico materiale detritico d) riduzione, movimentazione e carico materiale detritico in area stoccaggio temporaneo In realtà le emissioni diffuse originate sono molto scarse in quanto tutte le operazioni di perforazione, taglio, sia della bancata che dei blocchi sono eseguite in presenza di acqua, necessaria per il raffreddamento degli utensili e per la rimozione delle polveri e dei detriti. Formazioni di polveri localizzata si ha in realtà durante la fase di ribaltamento della bancata con escavatore in quanto è necessaria la realizzazione di letto detritico non grossolano. In questa fase è prassi, in modo particolare nel periodo estivo, inumidire il letto con acqua al fine di limitare al minimo l'emissione di polveri. Altra fase in cui è possibile al formazione di polveri è quella della movimentazione dei blocchi e del detrito durante la fase di movimentazione e caricamento su camion. In questo caso in realtà la formazione è molto limitata in quanto nel caso di movimentazione di blocchi lo spostamento avviene in modo molto lento e graduale causa la grandezza degli stessi e onde evitare che blocchi commerciali di un certo pregio possano essere "rovinati" mediante rotture degli spigoli del blocco stesso. Inoltre il blocco prima di essere movimentato viene lavato al fine della segnatura per il successivo taglio. Per quel che concerne la movimentazione del detrito lo stesso viene scaricato verso il punto di raccolta descritto sopra nelle forme e dimensioni come determinato dal rovesciamento della bancata in quanto le operazioni di riduzione avvengono a valle nei punti di prelievo. Come detto sia la bancata (già umida a seguito delle operazioni di taglio) che il letto sul quale viene rovesciata (come descritto sopra inumidito nei periodi più secchi prima del rovesciamento) sono umidi e pertanto anche in questa fase la formazione di polveri è molto limitata. Il detrito sarà inoltre scaricato verso i livelli sottostanti al fine di realizzazione delle strade di 3

5 collegamento di progetto e pertanto si provvederà ad installare degli irrigatori ad alta pressione che, nei periodi più asciutti, consentiranno di mantenere il detrito costantemente umido. In tale maniera il detrito potrà essere ridotto alla pezzatura carrabile, ed eventualmente vagliato, in condizioni di umidità tali da non procurare formazione di polveri. Per quel che concerne invece la fase di movimentazione dei mezzi nelle normali operazioni di cava è normale che nei periodi più secchi possa esservi sollevamento di polveri da parte degli stessi. Pertanto, al fin di prevenire il trascinamento di materiali fini di cava da parte dei mezzi che escono è prassi eseguire le seguenti procedure: Il sorvegliante di cava dopo ogni carico di blocchi sull automezzo controlla le ruote ed il pianale del mezzo per verificarne lo stato di pulizia e da indicazioni al conducente del mezzo al fine di provvedere alla eventuale pulizia del pianale con mezzi manuali e senza l'utilizzo di acqua. Le ruote, qualora imbrattate, saranno pulite manualmente con attrezzi manuali e senza l'utilizzo di acqua. Le operazioni di pulizia manuale e senza acqua delle ruote saranno effettuate nel punto indicato nella planimetria allegata (all. B1int) all'uscita della cava. Come emerso in sede di conferenza dei servizi, alla quale non era presente ARPAT, pare inutile installare un impianto lavaggio ruote all'uscita di una cava da cui, prima di giungere alla strada asfaltata, bisogna percorrere un tratto di strada sterrata di quasi 2 km in cui si immettono le strade di almeno altre 4 cave che non hanno lavaggio gomme. Si ritiene sufficiente la misura di prevenzione manuale adottata e descritta. In merito a possibili iterazioni con il ciclo delle acque meteoriche, si osserva che la tipologia di emissioni diffuse e la particolarità della tipologia di cantiere, ove generalmente i lavori si sospendono in caso di pioggia, consente di escludere possibili interazioni. 4

6 Cronoprogramma: modalità, gestione e periodicità operazioni di pulizia piazzale di lavorazione Il piazzale di lavorazione accumula materiale superficiale generalmente durante le operazioni di taglio, ribaltamento e riduzione (in blocchi o detrito) della bancata in lavorazione. Durante queste fasi si può generare o detrito più grossolano, nel caso che la riduzione della bancata avvenga con martellone pneumatico (materiale non commerciale) o più fine, nel caso che il materiale sia di tipo commerciale e venga dunque sezionato in blocchi. Nel primo caso le operazioni di pulizia del piazzale avvengono contestualmente alle operazioni di carico del materiale detritico su camion per il trasporto a valle. Nel secondo caso al termine delle operazioni si sezionamento della bancata il piazzale viene ripulito prima di procedere al nuovo avanzamento mediante bob-cat o mini pala gommata. La pulizia avviene dunque poggiando la benna in terra e scorrendo con il mezzo lungo il piazzale e accantonando temporaneamente il materiale eventualmente raccolto contro la bancata. L'operazione è anche propedeutica alla valutazione dell'andamento dei difetti ivi presenti, che deve avvenire a piazzale pulito, da valutarsi prima di decidere l'esatta ubicazione dei nuovi tagli. Il materiale recuperato, temporaneamente accantonato contro la bancata viene poi usualmente utilizzato per realizzare il coronamento del successivo taglio necessario al contenimento delle acque di lavorazione. La frequenza con cui viene realizzata questa operazione varia in funzione della frequenza dei tagli e che avviene comunque almeno due volte alla settimana. Azioni di monitoraggio Vista la scarsa entità delle polveri emesse, non si ravvede la necessità di eseguire alcun monitoraggio delle polveri emesse. Carrara, Gennaio 2017 Il Tecnico Dott. Ing. Massimo Gardenato 5

7 ALLEGATO C SCHEMA DEI CICLI DI LAVORAZIONE PREVISTI E AZIONI DI MITIGAZIONE (IN ROSSO) 6

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9 ALLEGATO F DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 8

10 Foto 1 - Panoramica cava fronti residuali esistenti cave Valpulita, Valbona e Battaglino 9

11 Foto 2 - Panoramica dei fronti residuali immergenti ad E cava Valpulita, Valbona e Battaglino 10

12 Foto 3 - Panoramica dal basso cava Valbona 11

13 Foto 4 - Altra panoramica cava Valbona 12

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