Convegno OTPO LPV Bard 3 ottobre 2009

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1 Convegno OTPO LPV Bard 3 ottobre 2009 Ruolo della CNSASA nel CAI Progetti di collaborazione per CCE e CCAG

2 CNSASA compiti da sviluppare 1. Promuove attività alpinistica con particolare attenzione ai problemi della prevenzione degli infortuni. 2. collabora con gli altri OTC per il conseguimento dell uniformità didattica, 3. attua ogni iniziativa che possa favorire la divulgazione delle attività alpinistiche nel rispetto della sicurezza in montagna.

3 La CNSASA come riferimento didattico per il settore dell ALPINISMO 10 GENNAIO 2009: convegno promosso da CNSASA - CAAI AGAI con la collaborazione della Comm. Publicazioni e il GISM Arrampicata e alpinismo: convivenza possibile? M. Dalla Libera - C.N.S.A.S.A.

4 21 novembre 2009: convegno promosso da CNSASA - CAAI AGAI Libertà in montagna..sotto una valanga di limiti Seguire il principio, osservato negli altri Paesi Alpini, secondo il quale è opportuno non applicare norme di legge che regolamentino il comportamento in montagna Al di fuori delle aree attrezzate, l arrampicata, lo scialpinismo l escursionismo sono attività che presentano dei rischi e chi le pratica se ne assume la piena responsabilità; sono soprattutto le competenze ed il livello di preparazione fisica e psichica che possiede l individuo a stabilire il grado di percezione del rischio. M. Dalla Libera - C.N.S.A.S.A.

5 21 novembre 2009: convegno promosso da CNSASA - CAAI AGAI Libertà in montagna..sotto una valanga di limiti Proposta del CAI di modifica della legge del Piemonte I soggetti che praticano lo sci alpinismo, il fuori pista con sci o con snowboard, e le attività escursionistiche, sui pendii ripidi innevati aventi inclinazione di almeno 25, situati in prossimità delle piste e presenti nelle aree sciabili attrezzate, sono tenuti a munirsi di appositi apparecchi elettronici di segnalazione e ricerca per garantire un idoneo intervento di soccorso. M. Dalla Libera - C.N.S.A.S.A.

6 Prevenzione dei pericoli per la collettività: giornata nazionale sulla sicurezza in ambiente innevato - Promotori: CNSASA SVI, frequentatori della montagna invernale: sciatori fuoripista, escursionisti a piedi o con le racchette da neve, snowboarder, etc. M. Dalla Libera - C.N.S.A.S.A.

7 Composizione di UniCai CTC (comitato tecnico culturale): Nardi, Doglioni, Gerbino, + Carrer, Frezzini Presidenti OTCO: CNSASA, CCSVI, CCE,CCAG, CONSFE, CCS, CCTAM, CS,

8 Definizione di attività alpinistiche 1. percorsi su vie ferrate lunghe e/o impegnative 2. progressione con l impiego della corda 3. arrampicata in montagna, 4. arrampicata in falesia e in palestra indoor 5. attraversamento di un ghiacciaio 6. frequentazione di pendii innevati aventi inclinazione superiore a 25 con sci, snowboard, racchette da neve e percorrenza di itinerari su neve che si svolgono in prossimità di pendii ripidi e come tali soggetti al pericolo di valanghe 7. tutte le manovre di autosoccorso richieste dai vari ambienti: (percorso attrezzato, parete di roccia, ghiacciaio, pendio innevato, falesia, ricerca di travolti da valanga).

9 Ruolo della CNSASA in UniCai - 1 Collaborare per raggiungere gli scopi stabiliti dal CC Ruolo e identità della CNSASA la CNSASA si propone come punto di riferimento per le attività di natura alpinistica per tutti gli OTCO e per tutte le Sezioni.

10 La CNSASA chiede che: CLUB ALPINO ITALIANO Ruolo della CNSASA in UniCai -2 sia riconosciuta alla CNSASA un ruolo primario di riferimento nel settore delle attività alpinistiche e la prerogativa di dare indicazioni vincolanti a quanti nel sodalizio si occupano in ambito formativo di discipline di natura alpinistica. sia riconosciuto alla CNSASA il compito di formare e verificare gli istruttori / accompagnatori di altri OTCO sulle pratiche alpinistiche stabilite di comune accordo nel programma di formazione dei quadri.

11 Ruolo della CNSASA in UniCai -3 Competenze richieste per attività di istruzione/accompagnamento di tipo alpinistico. La CNSASA desidera ribadire che il livello di competenza richiesto per svolgere le attività di natura alpinistica è quello in possesso degli istruttori sezionali di alpinismo, scialpinismo e arrampicata della CNSASA.

12 Punti di vista della CNSASA in UniCai anni di esperienza (prove, errori, continue revisioni) ci hanno insegnato che per acquisire reali competenze alpinistiche occorre molto tempo (3 anni per diventare istruttore sezionale della CNSASA) chi possiede una solida base alpinistica può migliorare in tempi accettabili la sua formazione culturale Viceversa è quasi impossibile che nel giro di qualche mese un escursionista possa diventare un alpinista

13 Punti di vista della CNSASA in UniCai - 2 Siamo contrari al tentativo di abilitare sulle pratiche alpinistiche molte persone poco competenti. Ciò significa non riconoscere e banalizzare l iter formativo seguito finora dagli istruttori della CNSASA Si vuole tutelare il patrimonio delle nostre esperienze riconosciuto peraltro a livello internazionale

14 Punti di vista della CNSASA in UniCai - 2 L UIAA ha adottato lo schema formativo della nostra commissione e sulla base del profilo istruttore regionale ha definito le competenze minime di natura alpinistica che deve avere la figura di titolato non professionista che opera nelle diverse associazioni

15 Punti di vista della CNSASA in UniCai - 3 vogliamo conservare la nostra identità e siamo contrari a forme di omologazione e appiattimento l Ipotesi di accorpare la CNSASA con CCE e CCAG, SPELEO, per istituire una sorta di scuola di montagna ci trova totalmente contrari Ogni OTCO con le sue specificità contribuisce alla realizzazione della scuola di montagna come CNSASA ci occupiamo di tutte le attività di natura alpinistica sia estive che invernali

16 Parere del CC - 1 Il CC invita UNICAI ad effettuare una accurata revisione e ridefinizione dei percorsi formativi previsti per ogni figura di titolato, delle conseguenti competenze attribuite nonchè degli ambiti operativi riconosciuti, con l obiettivo di superare la logica dei confini tra le varie attivita.

17 Parere del CC - 1 Il CC individua delle aree di saldatura delle diverse specialità, da percorrere come vere e proprie cerniere di un sistema di formazione ispirato anzitutto ai principi della conoscenza e della sicurezza, come terreni d incontro delle diverse discipline e professionalità che da tempo vi operano, nello spirito della comune appartenenza e della reciproca solidarietà.

18 Le priorità in UniCai per il secondo la CNSASA 1) Nei corsi sezionali ridefinire le competenze alpinistiche dei vari OTCO (CHI FA COSA in Alpinismo Giovanile, Escursionismo) 2) Una evidente diversità di obiettivi dei corsi organizzati a livello sezionale e una chiara distinzione di competenze nella formazione degli istruttori e degli accompagnatori, faciliteranno il rispetto reciproco tra i vari titolati e miglioreranno lo spirito di collaborazione fra OTCO.

19 Proposte di collaborazione per CCE - 1 Utilizzare la scala francese (F, PD, D, TD, ED) per classificare le vie ferrate presenti in Italia. Verrà presentata a cura della CNSASA una proposta di classificazione. Nei corsi sezionali di escursionismo avanzato si potranno effettuare vie ferrate classificate F e PD con uso di casco, imbracatura e set da ferrata.

20 classificazione delle vie ferrate parametri di valutazione Impegno tecnico Impegno fisico Esposizione Posizione geografica

21 classificazione delle vie ferrate Scala di gradazione delle difficoltà 1^ parte EEA - F ( ferrata Facile) Sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza. EEA - PD ( ferrata Poco Difficile) Ferrata con uno sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o anche scale metalliche

22 classificazione delle vie ferrate Scala di gradazione delle difficoltà 2^ parte EEA - D ( ferrata Difficile) Ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato è spesso verticale ed in alcuni casi supera anche qualche breve strapiombo, molto articolato, con lunghi tratti di esposizione; attrezzato con funi metalliche e/o catene, pioli e/o scale metalliche. EEA - TD ( ferrata Molto Difficile) Ferrata con passaggi aerei e tecnici, che richiedono un ottima preparazione fisico atletica e una buona tecnica. Il tracciato si svolge su rocce ripide ed estremamente articolate e a volte supera direttamente strapiombi con l aiuto di pochi punti di appoggio artificiali. L attrezzatura oltre alle funi metalliche e alle catene è realizzata con pioli o gradini artificiali

23 Proposte di collaborazione per CCE - 2 Si esclude nei corsi sezionali di escursionismo tutta l attività con uso della corda, della piccozza e dei ramponi. Nei corsi sezionali di escursionismo in ambiente innevato con racchette da neve, le gite vengono effettuate su terreni con inclinazione inferiore a 25 e lungo itinerari lontani da pendii potenzialmente valanghivi.

24 Proposte di collaborazione per CCE - 3 1) La CNSASA organizza con le proprie scuole sezionali un tipo di corso monotematico sulle vie ferrate per i soci. 2) La direzione del corso è affidata ad un istruttore titolato delle scuole (IA, INA, ISA, INSA, ISBA,), mentre 3) l organico degli istruttori potrà essere formato da istruttori della CNSASA e anche da accompagnatori di escursionismo AE abilitati alla conduzione in ferrata, a seguito di corso di idoneità

25 Proposte di collaborazione per CCE - 4 La CNSASA organizza corso di specializzazione su ferrate a livello regionale o nazionale per AE Una volta superato il corso con esito positivo, il titolato è abilitato 1) alla direzione del corso di escursionismo avanzato (EEA), che può prevedere ferrate di difficoltà F e PD 2) alla partecipazione in qualità di istruttore al corso su ferrate organizzato a livello sezionale dalle Scuole della CNSASA. 3) alla conduzione di gite sezionali che si svolgono su ferrate

26 Proposte di collaborazione per CCE - 5 formazione del titolato AE sulle pratiche alpinistiche una volta concordati gli argomenti di natura alpinistica e lo sviluppo del programma, la CNSASA a livello regionale interverrà con i propri istruttori sia per svolgere la formazione che per effettuare la valutazione di idoneità relativamente alle sole pratiche alpinistiche. Per i candidati ai corsi per accompagnatori si ritiene possa costituire prerequisito di ammissione la partecipazione con profitto ad un corso base di alpinismo (A1) organizzato dalla CNSASA

27 collaborazione delle scuole all attività sezionale Presenza di istruttori per la gestione di qualche gita sezionale in cui si svolgono attività alpinistiche (ferrate, attraversamento di ghiacciai, salite su vie normali con uso della corda,..) per migliorare il livello di sicurezza Incentivare la presenza di istruttori nel consiglio direttivo di sezione

28 Proposte di collaborazione per CCAG - 1 sostegno per l attività giovanile nel CAI per far apprezzare la montagna ai minori e fare crescere in loro i valori e la cultura propri della nostra associazione. ci sono regole di ingaggio severe che prevedono una gradualità di approccio, l adozione di criteri di sicurezza e competenze adeguate da parte dei responsabili.

29 Proposte di collaborazione per CCAG - 2 Il grado di sicurezza nell accompagnamento di minori in ambienti potenzialmente a rischio: La CNSASA ritiene che la maggior parte delle attività alpinistiche svolte attualmente nei corsi di alpinismo giovanile non garantisca un sufficiente livello di sicurezza: ragazzi legati in cordata con accompagnatori che si muovono su roccia e su ghiacciaio. L accompagnamento su terreno alpinistico richiede le stesse regole, il medesimo rapporto tra accompagnatori e allievi, la stessa competenza tecnica che sono previsti per lo svolgimento di un corso organizzato dalla CNSASA.

30 Proposte di collaborazione per CCAG - 2 Il grado di sicurezza nell accompagnamento di minori in ambienti potenzialmente a rischio: Anche l ipotetica presenza di un unico istruttore titolato non è sinonimo di sicurezza in quanto ciò che conta è che un accompagnatore competente sia al massimo responsabile di due allievi È la scuola di alpinismo che deve intervenire con un numero adeguato di istruttori

31 Proposte di collaborazione per CCAG - 3 Il modello culturale ed educativo La CNSASA condivide gli scopi enunciati dal progetto educativo dell alpinismo giovanile e tuttavia interpreta alla lettera il concetto di attività - intesa come recupero della dimensione del camminare nel rispetto dell'ambiente geografico (naturale e umano) chi va per i monti vive di sogni. Paradossalmente facendo far pratica alpinistica in forma superficiale al ragazzo lo saziamo e gli togliamo la motivazione per poter sviluppare nel tempo e con un approccio graduale e più profondo la frequentazione dei monti.

32 Proposte di collaborazione per CCAG - 4 Il rispetto delle competenze e dei ruoli Non è in discussione la pari dignità Sono in discussione le competenze di natura alpinistica attribuite a ciascun OTCO

33 Proposte di collaborazione per CCAG Per motivi di sicurezza e di opportunità si è contrari al fatto che i ragazzi di anni, nell ambito di corsi di alpinismo giovanile, vengano legati in cordata e accompagnati ad arrampicare in montagna oppure che, dotati di piccozza e ramponi, vengano condotti legati in cordata attraverso un ghiacciaio.

34 Proposte di collaborazione per CCAG - 7 Si considera accettabile: la progressione su percorsi attrezzati facili la frequentazione di terreni innevati aventi poca pendenza e posizionati lontano da pendii ripidi, escursioni sulle morene dei ghiacciai posizionate distante dai crepacci..

35 Proposte di collaborazione per CCAG - 8 Corsi sezionali di alpinismo giovanile di base Nell ambito del corso base di alpinismo giovanile la CNSASA manifesta la disponibilità delle proprie scuole, compatibilmente con la consueta attività didattica, per la gestione di una o due giornate sull arrampicata in palestra indoor e in falesia

36 Proposte di collaborazione per CCAG - 8 Corsi sezionali di alpinismo giovanile di base la CNSASA esprime a disponibilità delle proprie scuole sezionali, a: b1 - gestire una giornata per condurre i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni ad arrampicare in montagna in cordata su facili percorsi di roccia b2 - gestire una giornata per condurre i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni in cordata su un facile ghiacciaio. b3 - gestire una giornata per condurre i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni su una facile gita sci alpinistica

37 Proposte di collaborazione per CCAG - 6 Corsi sezionali di alpinismo giovanile a carattere monotematico Per andare incontro alle richieste dell alpinismo giovanile e consentire ai ragazzi di prendere coscienza degli aspetti più strettamente alpinistici e dei relativi pericoli che caratterizzano la montagna, la CNSASA auspica che le scuole, compatibilmente con lo svolgimento della consueta attività didattica, gestiscano le uscite di natura alpinistica dedicando una o più giornate sulla base delle loro disponibilità.

38 corso di specializzazione per istruttore di arrampicata per soggetti in età evolutiva - 1 si propone la formazione di una nuova figura di che oltre a possedere una preparazione tecnica adeguata abbia una formazione scientifica e pedagogica specifica sull arrampicata rivolta a minori di età compresa dagli 8 ai 17 anni. Il corso-esame proposto è organizzato dalla CNSASA con la collaborazione della CCAG.

39 corso di specializzazione per istruttore di arrampicata per soggetti in età evolutiva - 2 Requisiti d accesso: Titolo di IA, ISA, ISBA, IAL, INA, INSA, INAL Titolo o Regionale o Nazionale rilasciato dalla CCAG (AAG, ANAG) e presentare un curriculum di salite in falesia ed eventualmente di montagna superare una selezione teorico pratica nella quale verranno verificate le seguenti competenze: arrampicare a vista su difficoltà almeno pari al 6a conoscere le progressioni su roccia di base ed evolute Essere preparato in materia di sicurezza nella gestione della salita

40 corso di specializzazione per istruttore di arrampicata per soggetti in età evolutiva - 3 Argomenti trattati durante il corso: Il corso sviluppa i temi dell allenamento e le caratteristiche delle sale indoor di arrampicata e di una sala boulder (metodi Capretta e Caruso) Il corso integra formazione scientifica e formazione didattica specifiche sull arrampicata rivolta a minori;

41 Gioco arrampicata: confronto aperto La CCAG chiede di poter svolgere nei corsi sezionali di alpinismo giovanile il gioco arrampicata: muretto di 2-3 metri in piazza, in palestra indoor, in falesia svolgere attività di gioco Come CNSASA si sta valutando l idea: Non farsi male e proporre un modello corretto Definire il tipo di gioco e cosa fare con i ragazzi Preparare un modulo di formazione per gli accompagnatori di alpinismo giovanile Confrontarci con le scuole

42 La CNSASA aveva proposto: giacca/divisa per i titolati del CAI su 3 colori (istruttori, accompagnatori, operatori) fosse realizzata secondo il design della giacca attualmente in uso agli Istruttori della CNSASA

43 I DISTINTIVI Proponiamo di NON mettere il logo UniCai e dare la dovuta visibilità al logo del CAI

44 libretti Per gli Istruttori CNSASA deve essere riportato il logo dell UIAA