FIAPA. La protezione degli anziani vulnerabili: aspetti economici e giuridici della fragilità

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1 FIAPA Fédération Internationale des Associations des Personnes Âgées La protezione degli anziani vulnerabili: aspetti economici e giuridici della fragilità 27 OTTOBRE 2011 INTERVENTO ENRICO QUINTAVALLE RESPONSABILE UFFICIO STUDI CONFARTIGIANATO 1

2 Alcuni dati su condizioni di contesto 2

3 In 36 anni la speranza di vita alla nascita sale di 10 anni: 3 mesi in più ogni anno Tra il 1974 e il 2010 la speranza di vita alla nascita sale di 9,6 anni per gli uomini e di 8,5 per le donne. Mediamente per 1 anno che passa guadagniamo 3 mesi di maggiore vita media. La crescita della vita media per maschi e femmine ; speranza di vita: numero medio di anni che restano da vivere a un neonato ,7 84,4 80,8 78,6 75,9 79,2 77,9 74,4 72,0 69, maschi femmine Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 3

4 L Italia è il secondo paese al mondo per quota di over 65 sul totale popolazione, pari al 20,2% L Italia è il secondo paese al mondo più vecchio, con una quota di popolazione con 65 anni del 20,2%; solo il Giappone presenta un valore maggiore, con una quota di popolazione anziana pari al 22,0%. Dietro all Italia si collocano la Germania (20,2%), la Grecia con il (18,2%) e la Svezia (18,0%). La quota di over 65 in Italia è di 2,1 punti superiore rispetto alla media di 18,2% dell area Euro e di 5,8 punti superiore al 14,4% della media Ocse. Incidenza degli anziani sul totale della popolazione Anno 2009 popolazione 65 anni ed oltre sul totale della popolazione 25,0 20,0 22,0 20,2 20,2 18,2 18,0 17,7 17,4 17,3 17,3 17,3 17,2 17,0 17,0 17,0 16,8 16,7 16,4 16,3 16,2 16,2 16,2 15,7 15,2 15,0 14,9 14,8 14,4 14,4 14,3 14,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Giappone Italia Germania Grecia Svezia Portogallo Bulgaria Lettonia Austria Belgio Croazia Spagna Estonia Svizzera Finlandia Francia Regno Unito Danimarca Ungheria Slovenia Lituania Ucraina Isole del Canale Paesi Bassi Repubblica Ceca Norvegia Serbia Malta Georgia Lussemburgo Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale 4

5 Nel lungo periodo si registra un calo della fecondità in Italia Numero medio di figli per donna per 1000-anni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

6 Invecchiamento Europa vs. alta pressione demografica nel Nord Africa Tra il 2010 e il 2050 la popolazione fino a 65 anni in UE 27 scende di 39,9 milioni, nel Nord Africa sale di 75,3 milioni. Dinamica popolazione 65 anni e + e under 65 in Europa a 27 e in Nord Africa per variazione tra 2010 e UE 27 Nord Africa fino a 65 anni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e Nazioni Unite 65 ed oltre 6

7 La crisi fiscale: alto debito, manovre restrittive e spesa previdenziale 7

8 La salita del debito pubblico Italiano in dieci anni Dinamica del debito pubblico in Italia Milioni di euro-giugno giugno In 10 anni cresce di 544 miliardi di euro Nel 2001 era il 108,8% del PIL. Nel 2011 arriva al 120,6% del PIL giu-01 dic-01 giu-02 dic-02 giu-03 dic-03 giu-04 dic-04 giu-05 dic-05 giu-06 dic-06 giu-07 dic-07 giu-08 dic-08 giu-09 dic-09 giu-10 dic-10 giu-11 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d Italia e Istat 8

9 La folle corsa del debito pubblico nelle maggiori economie avanzate Dinamica del debito pubblico nelle maggiori economie avanzate e nel resto del mondo % del PIL-anni costanza euro/dollaro per ,0 120,0 121,8 118,0 110,0 100,0 90,0 80,0 103,6 78,5 Aggregato Paesi avanzati supera l Italia nel 2016: crescita di 43,3 punti di PIL in 9 anni 70, D20:Usa+Regno Unito+Giappone+17 Eurozona D-20: Stati Uniti, Regno Unito e Area Euro - Italia Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI e BCE 9

10 Giappone e Stati Uniti guidano la corsa del debito pubblico. Tra il 2007 e il 2016 il debito pubblico sale in Germania di soli 10 punti di PIL, in Italia di 10,5 punti, in Francia di 23,5 punti. Forti crescite in Regno Unito con 36,4 punti, in Spagna di 41,3 punti. Straordinaria la crescita nei due paesi maggiori, Usa con 53,1 punti di PIL in più e in Giappone con 65,7 punti in più Dinamica del debito pubblico nelle maggiori economie avanzate Variazione in tra % del PIL 2007 e quella del ,0 65,7 60,0 53,1 50,0 40,0 36,4 41,3 30,0 23,5 20,0 10,0 10,0 10,5 0,0 Germany Italy France United Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI Kingdom Spain United States Japan 10

11 Le politiche fiscali sono restrittive fino al Deficit pubblico nelle maggiori economie avanzate: Usa, Giappone e Paesi UE dell'ocse Variazione in tra % del PIL 2007 e quella del , ,0-4,0-2,0-3,6-2,5-2,7-6,0-8,0-5,0-5,7-4,9-5,9-6,7-6,0-6,1-6,3-10,0-12,0-10,0-9,8-8,3-14,0-12,2 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI 11

12 Cosa finanzia l'innalzamento della pressione fiscale tra il 2010 e il 2014? Tra il 2010 ed il 2014 le maggiori entrate delle Amministrazioni pubbliche aumentano di 96,3 miliardi, sommate ad una riduzione di agevolazioni per 20 miliardi e una riduzione di spesa in conto capitale per 13,5 miliardi finanziano 55,9 miliardi di maggiore spesa corrente e 74,0 miliardi di riduzione di deficit : la dinamica delle principali poste del bilancio pubblico Variazioni tra 2014 e 2010 in milioni di euro INCREMENTO DI ENTRATE RIDUZIONE AGEVOLAZIONI FISCALI RIDUZIONE DELLA SPESA IN CONTO CAPITALE per finanziare AUMENTI DI SPESA CORRENTE RIDUZIONE INDEBITAMENTO Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF Nota di aggiornamento del DEF del 22 settembre

13 Come si distribuisce l aumento di 55,9 miliardi di spesa corrente? Tra il 2010 ed il 2014 la spesa previdenziale aumenta di 31,8 miliardi, la spesa per interessi di 24,2, la spesa sanitaria di 8,0 miliardi. Cala di 1 miliardo la spesa per dipendenti e di 7,0 miliardi le restanti poste : la dinamica della spesa corrente del bilancio pubblico Milioni di euro SPESA DIPENDENTI PUBBLICI SPESA PREVIDENZIALE SPESA SANITARIA SPESA PER INTERESSI ALTRE SPESA CORRENTE Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF Nota di aggiornamento del DEF del 22 settembre

14 La questione pensionistica: Italia come laboratorio del futuro d Europa? 14

15 L'Italia è prima nell'unione Europea per incidenza della spesa pensionistica rispetto al PIL Secondo la classificazione della spesa pubblica proposta da Eurostat, l'italia è il paese europeo con la maggiore incidenza sul PIL della spesa per pensioni, pari al 15,0%. I primi 8 paesi per l'incidenza della spesa pensionistica sul PIL evidenziano una spesa pensionistica superiore alla media europea che è dell'11,7%. Spesa pensionistica nell'unione Europea Anno 2008-% del PIL 16,0 14,0 12,0 11,7 12,4 15,0 13,9 13,6 13,2 12,6 12,3 12,0 11,8 11,6 11,4 11,1 10,9 10,7 10,0 9,6 9,3 9,3 8,7 8,5 8,3 8,0 6,0 7,5 7,4 7,1 7,1 7,0 6,9 6,0 6,0 4,0 2,0 0,0 UE 27 Eurozona Italia Austria Francia Portogallo Grecia Germania Olanda Svezia Polonia Belgio Danimarca Ungheria Finlandia Slovenia Spagna Malta Gran Bretagna Rep. Ceca Lussemburgo Romania Lituania Estonia Rep. Slovacca Bulgaria Cipro Irlanda Lettonia Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat 15

16 In Europa salirà la spesa previdenziale sul PIL Nei prossimi 40 anni la spesa pensionistica sale di 2,3 punti di PIL La spesa per pensioni sale in modo diffuso in UE. In Italia scende di circa mezzo punto Dinamica della spesa pensionistica nell'unione Europea tra 2010 e 2050 Variazione in punti di PIL ,3 12,5 10,8 8,5 7,4 6,2 2,3 EU (27 countries) Luxembourg Greece Cyprus Slovenia Romania Spain 5,1 4,9 4,5 4,4 4 3,9 3,6 2,7 2,6 2,6 2,5 2,2 1,5 0,9 0,5 0-0,2-0,2-0,4-1,5-2 Malta Lithuania Ireland Belgium Netherlands Czech Republic Slovakia Finland Germany United Kingdom Hungary Bulgaria Portugal Austria France Latvia Sweden Denmark Italy Estonia Poland Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat 16

17 In 40 anni si dimezzerà la copertura delle pensioni per i lavoratori autonomi Il tasso di sostituzione della previdenza pubblica registrerà una caduta, particolarmente accentuata per le pensioni dei lavoratori autonomi. Un lavoratore autonomo che nel 2010 ottiene una pensione pari al 67,9% dell ultima retribuzione, nel 2060 vedrà ridursi tale percentuale - a parità di requisiti contributivi - di oltre la metà, passando al 31,4%. Dinamica del tasso di sostituzione lordo della previdenza obbligatoria DIPENDENTI PRIVATI e AUTONOMI Ipotesi base 63 anni età e 35 anni contribuzione-scenario base 80,0 70,0 60,0 50,0 68,7 67,9 60,1 44,2 55,0 52,4 51,8 40,0 30,0 34,1 31,8 31,4 20,0 10,0 0, Lavoratore dipendente privato Lavoratore autonomo Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-RGS Un recente studio di S. Patriarca Ufficio Studi Inps propone delle simulazioni con tassi di sostituzione più generosi: nel 2046 all'età di vecchiaia con 35 anni di contributi un dipendente ha un tasso lordo del 60% e netto del 70% 17

18 Pensioni nel 2050: una fetta più piccola di PIL per vecchi pensionati in più Nel 2010 Nel milioni di pensionati anziani 65 anni e milioni di pensionati anziani 65 anni e + 15,3% del PIL 15,2 14,7% del PIL 14,6 Spesa pensionistica/pil Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-RGS 18

19 Sbilanciamento della spesa per Welfare: solo 4,4% escluso pensioni e malattia In Italia la quota di spesa relativa a Vecchiaia e Superstiti rappresenta il 58,4% della spesa totale per il Welfare, la quota maggiore tra quelle registrate tra tutti i paesi dell'area Euro a 15. Sottraendo alla spesa totale per il Welfare tali interventi e quelli per Malattia vengono destinate alle aree di Welfare residuali una quota di PIL pari al 4,4%, la quota minore tra quelle registrate nei paesi dell'area Euro a 15. La spesa per Welfare al netto delle aree di intervento relative a Vecchiaia, superstiti e malattia in Ue a 15 Anno 2007-% del PIL 14,0 12,0 10,0 8,0 11,7 10,2 9,4 9,4 8,9 8,7 8,1 7,6 7,3 6,9 6,5 6,4 6,2 7,4 6,0 4,0 5,3 4,4 2,0 0,0 Danimarca Svezia Belgio Finlandia Paesi Bassi Francia Germania Austria Lussemburgo Irlanda Regno Unito Portogallo Spagna Grecia Italia Ue15 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat 19

20 Indice Confartigianato Donne, Imprese & Lavoro: Emilia-Romagna prima nell'ambito WELFARE La classifica per l'ambito WELFARE dell'indice Confartigianato Donne, Imprese & Lavoro (elaborata sulla base di valori che sono la media aritmetica dei punteggi dei relativi indicatori) vede primeggiare l'emilia-romagna seguita da Friuli Venezia Giulia e Umbria. Indice Confartigianato Donne, Imprese & Lavoro: la classifica dell'ambito WELFARE per regione Anno 2011-indice medio ponderato per il numero delle donne occupate da media Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Umbria Lombardia Prov. Aut. Trento Prov. Aut. Bolzano Liguria Valle d'aosta Veneto Sardegna Toscana Abruzzo Lazio Piemonte Sicilia Marche Campania Basilicata Calabria Puglia Molise Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati da fonti diverse 20

21 Un futuro con meno pubblico e più privato? 21

22 Cresce la pressione sulla spesa sanitaria della popolazione anziana Spesa sanitaria in % del PIL per fascia di età anno pure ageing scenario 10,00% 9,00% 8,00% 7,00% 1,2% 1,3% 1,5% 1,6% 1,7% 1,9% 2,1% 2,4% 2,7% 2,9% 3,0% 6,00% 5,00% 4,00% 2,1% 2,1% 2,1% 2,3% 2,4% 2,7% 2,9% 2,9% 2,7% 2,5% 2,4% 3,00% 2,00% 4,1% 3,9% 3,9% 3,9% 3,8% 3,6% 3,5% 3,4% 3,3% 3,3% 3,4% 1,00% 0,00% Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-RGS e + 22

23 Sanità: spesa pubblica in crescita; spesa privata costante La spesa delle famiglie per la Salute è costante negli ultimi dieci anni Sale di 1,9 punti la spesa pubblica in rapporto al PIL Spesa pubblica sanitaria e consumi delle famiglie per Sanità in Italia Anno % del PIL 1,0 1,1 1,2 1,2 1,2 1,3 1,3 1,3 1,3 1,4 1,4 1,4 1,6 1,8 1,9 2,0 2,0 2,1 2,1 2,1 2,0 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9 1,8 1,9 2,0 2,0 2,8 5,1 5,2 5,3 5,1 5,2 5,1 5,1 5,2 5,5 5,4 5,4 5,7 5,6 5,6 5,5 6,1 5,9 5,8 6,3 6,2 6,1 6,2 6,2 6,5 6,8 6,7 6,9 7,0 7,4 7,4 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1, Spesa famiglie sanità Spesa pubblica sanità 23 Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

24 Importanza dell offerta delle imprese nella Sanità 6 occupati su 10 in imprese < 20 addetti In Italia nel settore della sanità e assistenza sociale - settore Ateco Q - operano Imprese con Addetti e milioni di fatturato Le micro e piccole imprese (fino a 19 addetti) rappresentano il 98,6% delle Imprese, il 53,9% degli addetti e il 59,3% del fatturato. Addetti delle IMPRESE CON MENO DI 20 ADDETTI nel settore Sanità (Q Ateco 2007 Nace 2) Anno Manca il monitoraggio del Nace 2 Q in Eurostat - Structural business statistics (SBS) Assistenza sanitaria 87 - Servizi di assistenza sociale residenziale 88 - Assistenza sociale non residenziale Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 24

25 Salute e assistenza settore anticrisi : in tre anni totale Economia -1,8%, Sanità e ass. +7,6% Tra II trim e II trim l'occupazione in UE scende di unità. Nella Salute e Assistenza sale di In Italia Dinamica occupazione TOTALE e settore SALUTE E ASSISTENZA (Nace 2 Q) Tra II trim e II trim var. ASSOLUTE IN MIGLIAIA UE 27 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito Totale economia Salute assistenza Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat 25

26 Tra crisi e ripresa +10,9% occupazione in UE nell'assistenza (residenziale e non) Nell'Assistenza si registra una salita del 10,9%, pari a unità. In questo settore Italia meno dinamica (-0,7%) Dinamica occupazione TOTALE e settore ASSISTENZA (Nace 2 Q87 e Q88) Tra II trim e II trim var. % 40,0-1,8 10,9 0,3 12,3-10,4-13,3-1,8-6,1 3,7-12,7 0,8-0,5 11,8 2,9 5,5 3,0 4,1-2,9 3,7-14,0 3,7-1,6 3,6-9,3 1,6-5,4 0,7 0,7-0,1-2,0-0,7-5,6-1,5-1,9-3,7-2,1-4,3 5,8-5,3-2,9-5,3-0,7-6,3-2,1-15,5 19,5 18,9 18,7 18,4 17,4 29,8 32,5 30,0 20,0 10,0 0,0-10,0-20,0 UE 27 Euro area Spain Latvia United Kingdom Portugal Germany Bulgaria Austria France Belgium Poland Finland Ireland Hungary Greece Slovenia Sweden Italy Denmark Romania Slovakia Luxembourg Netherlands Cyprus Czech Republic Totale Assistenza residenziale e non 26 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

27 Terza età: solitudine e fragilità 27

28 Un milione di anziani soli in più in 14 anni Nel 2009 in Italia vi sono persone con 60 anni e più soli, un terzo (32,9%) uomini e i due terzi (67,1%) donne. Tra il 1995 e il 2009 le persone sole di 60 anni e più crescono di , con una variazione del 37,4%. Persone sole di 60 anni e più , valori in migliaia Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

29 Gli anziani soli crescono di più nelle Isole e nel Centro Nel 2009 in Italia vi sono persone con 60 anni e più soli, un terzo (32,9%) uomini e i due terzi (67,1%) donne. Tra il 1995 e il 2009 le persone sole di 60 anni e più crescono di , con una variazione del 37,4%. Dinamica delle persone sole di 60 anni e più variazione % cumulata tra media e ,0 47,3 45,0 41,7 40,0 38,2 37,0 35,0 31,2 30,0 25,0 Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 29

30 Il 28,3% degli anziani in solitudine Il contesto familiare prevalente è di Coniuge in una coppia senza figli, con 4 anziani su 10. Circa 3 su 10 sono soli. Anziani per contesto familiare % sul totale degli anziani - anno ,0 40,0 42,3 35,0 30,0 28,3 25,0 20,0 15,0 14,1 10,0 5,0 4,0 5,8 5,6 0,0 Persone sole Membro aggregato in famiglie con un solo nucleo Genitore in coppia con figli Genitore in nucleo con un solo genitore Coniuge in una coppia senza figli Altro Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 30

31 In 14 anni sale la quota di anziani in solitudine Tra il 1995 e il 2009 sale di 2,9 punti la quota di anziani soli, diminuisce di 2,3 punti la quota di anziani aggregati in famiglie con con un solo nucleo. Dinamica quota di anziani per contesto familiare Variazione % sul totale degli anziani tra anno 1995 e ,0 3,0 2,9 2,0 1,0 0,0 0,0 1,0-1,0-2,0-0,6-0,8-3,0-2,3 Persone sole Membro aggregato in famiglie con un solo nucleo Genitore in coppia con figli Genitore in nucleo con un solo genitore Coniuge in una coppia senza figli Altro Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 31

32 In Italia sono le famiglie con almeno un anziano. Sono le famiglie con solo anziani. Altre famiglie con anziani e under 65 insieme Famiglie con anziani Anno 2009 valori in migliaia Famiglie con almeno un anziano Famiglie con solo anziani Famiglie con almeno un anziano di anni Famiglie con almeno un anziano di anni Famiglie con almeno un anziano di 80 anni e più Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 32

33 La fragilità della povertà: un welfare poco efficace Disagio legato alle condizioni economiche scende nel Centro Nord, mentre rimane costante nel Mezzogiorno. Indice di povertà regionale (famiglie) Popolazione che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà (%) 30,0 25,0 25,5 26,2 23,6 22,4 26,7 26,5 25,2 24,9 26,7 25,7 27,1 20,0 15,0 13,9 13,6 12,4 11,8 13,1 13,0 12,9 12,8 13,6 13,1 13,8 10,0 5,0 7,3 6,5 6,1 5,8 5,5 5,6 6,2 6,3 6,6 6,3 6,7 0, Italia - Centro-Nord - Mezzogiorno Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 33

34 In Italia è alta e cresce la quota di popolazione che persiste nella povertà Popolazione a rischio persistente di povertà per alcuni paesi dell'ue a ; valori percentuali Persistente povertà: quota di popolazione con reddito disponibile equivalente al di sotto della soglia di povertà nell'anno corrente e in almeno due dei tre anni precedenti. La soglia è fissata al 60% del reddito disponibile mediano equivalente. 16,0 14,6 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 11,0 7,0 5,5 8,0 7,8 7,7 6,0 9,0 6,4 8,0 8,9 11,0 10,1 4,0 2,0 0,0 Italia Austria Belgio Finlandia Francia Lussemburgo Spagna Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 34

35 Fragilità dell età: dai 75 anni prevalgono i soggetti con gravi limitazioni In Italia il 16,3% della popolazione anziana ha gravi limitazioni a causa della salute La limitazione cresce con l'età, fino ad un terzo nel caso degli over 85. A partire da 75 anni prevalgono sui soggetti che stanno bene Quota di anziani con GRAVI LIMITAZIONE ACAUSA DELLA SALUTe e quota di anziani CHE STANNO BENE Anno ,0 35,0 30,0 36,9 33,9 29,4 25,0 20,0 19,6 22,1 17,1 16,3 15,0 10,0 10,4 5,0 0, e più Totale Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat Limitazioni gravi Molto bene o bene 35

36 Fragilità dell età: nel Mezzogiorno è più alta la quota di anziani con gravi limitazioni Quota di anziani con GRAVI LIMITAZIONE ACAUSA DELLA SALUTE PER RIPARTIZIONE Anno ,0 22,0 21,6 20,0 18,0 17,2 17,6 16,0 15,7 14,0 13,3 12,0 10,0 Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 36

37 Fragilità finanziaria: aumento possesso attività rischiose Possesso di attività finanziarie rischiose per caratteristiche del capofamiglia ; Obbligazioni, azioni, fondi, gestioni patrimoniali e titoli esteri. 25 Derivati rappresentano oltre 10 volte il PIL mondiale ,7 16,3 13,1 5 5, Pensionati Totale famiglie Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d Italia 37

38 Fragilità finanziaria: solo 1/3 di conoscenze finanziarie Conoscenze finanziarie delle famiglie italiane per caratteristica del capofamiglia (percentuale di risposte corrette) dati Banca d Italia 38

39 Delitti a cui sono esposti gli anziani: 755,4 ogni abitanti Delitti denunciati e correlati con la fragilità degli anziani Anno 2009 delitti denunciati alla Forze di polizia all'autorità giudiziaria per abitanti 300,0 250,0 250,6 200,0 190,2 150,0 138,7 100,0 107,1 50,0-3,3 30,5 rapine in abitazione rapine in pubblica via 10,3 24,8 estorsioni furti con strappo furti con destrezza furti in abitazioni Ingiurie Minacce Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 39

40 Intensità di delitti a cui sono esposti gli anziani aumenta con l aumento della quota 65 e + Delitti denunciati e correlati con la fragilità degli anziani e quota anziani Anno 2009 delitti denunciati alla Forze di polizia all'autorità giudiziaria per abitanti; % 65 anni ed oltre su totale popolazione Delitti a csui sono esposti anziani ogni ab % anziani (65 e +) delitti ad Regione esposizone % 65 e + anziani (per ab.) PIEMONTE 22,8 1038,1 VALLE D'AOSTA 20,8 746,9 LOMBARDIA 20,1 952,3 TRENTINO-A.A, 18,6 440,9 VENETO 19,9 691,7 FRIULI-V.G. 23,4 599,8 LIGURIA 26,8 1081,3 EMILIA-R. 22,4 913,5 TOSCANA 23,2 861,7 UMBRIA 23,1 634,3 MARCHE 22,4 525,0 LAZIO 19,8 740,8 ABRUZZO 21,3 555,4 MOLISE 21,9 430,2 CAMPANIA 16,0 671,3 PUGLIA 18,2 609,8 BASILICATA 20,1 379,2 CALABRIA 18,7 483,1 SICILIA 18,4 600,2 SARDEGNA 19,1 514,4 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat 40

41 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE! Analisi ed elaborazione dati di Enrico Quintavalle, Responsabile dell'ufficio Studi di Confartigianato Imprese, con la collaborazione di Silvia Cellini. Al percorso di analisi ha partecipato Fabio Menicacci, Segretario ANAP e Carmelo Rigobello, Coordinatore Confartigianato Persone All'analisi di contesto hanno collaborato, per le rispettive aree di competenza, Riccardo Giovani Direttore Relazioni Sindacali, Stefania Multari, Direttore Relazioni Istituzionali, Bruno Panieri Direttore Politiche Economiche e Andrea Trevisani, Direttore Politiche Fiscali 41